AS Souvenir Edition - AudioFileMusic.com
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cinque settimane a fare assolutamente nulla<br />
- per cui ho dovuto interrompere i miei studi.<br />
Una volta rimessomi, ho cambiato indirizzo,<br />
sono tornato al mio primo amore accademico,<br />
la storia e le relazioni internazionali -<br />
un incubo per i miei genitori, perché non ci<br />
sarebbe stato un medico in famiglia (ride) -<br />
ed ho deciso di tornare in Germania, lavorare<br />
li per un'altra estate e fare il mio primo anno<br />
di studi universitari presso una Università<br />
tedesca. Ho avuto la fortuna che i miei genitori<br />
hanno <strong>com</strong>preso e rispettato le mie scelte.<br />
Mi hanno sostenuto finanziariamente, per cui<br />
sono stato in grado di fare il mio primo anno<br />
di università a Saarbrucken (vicino al Lussemburgo).<br />
Ho finito per passare altri sedici mesi<br />
a Saarbrucken e sono tornato in Canada per<br />
<strong>com</strong>pletare la mia laurea in Storia, Relazioni<br />
Internazionali e Tedesco. Ho preso la mia<br />
laurea (non so <strong>com</strong>e, visto che ho passato i<br />
miei giorni ascoltando musica) e ho iniziato<br />
un master in Relazioni Internazionali. Andare<br />
ai concerti e <strong>com</strong>prare LP era costoso, per cui<br />
ho iniziato ad insegnare tedesco ed inglese<br />
privatamente. Ad un certo punto avevo circa<br />
cinquanta studenti, divisi in gruppi più o meno<br />
ristretti; uno dei miei studenti di tedesco era<br />
quella violista della Quebec Symphony Orchestra.<br />
Monique aveva dieci anni più di me… ma<br />
abbiamo vissuto insieme per due anni: è stata<br />
veramente la mia prima grande esperienza di<br />
vita reale e di musica. La maggior parte dei<br />
suoi amici erano musicisti orchestrali, per cui<br />
ho iniziato ad andare regolarmente alle prove,<br />
ad incontrare musicisti e sedere realmente in<br />
mezzo all'orchestra per conoscere il suono<br />
degli strumenti. A casa lei provava per ore,<br />
per cui ho imparato i problemi legati all'uso<br />
degli archi e così via. Due anni di contatto diretto<br />
con la produzione di musica e la possibilità<br />
di ascoltare regolarmente i suoni orchestrali,<br />
sia dentro che fuori l'orchestra.<br />
Un'esperienza incredibile!<br />
Sì, lo penso anch'io. E' stata un'esperienza<br />
che mi ha reso più umile, <strong>com</strong>unque, un'esperienza<br />
che tutti gli audiofili dovrebbero<br />
provare. Quando ti trovi sul podio del direttore,<br />
l'energia irradiata da novanta e più musicisti<br />
che suonano insieme è semplicemente<br />
indescrivibile. Una volta, la potenza di un<br />
fortissimo mi ha quasi gettato giù dal podio.<br />
E' esilarante, terrorizzante, più che un orgasmo.<br />
Ecco perché ho sempre detto che quei<br />
critici che dicono che un LP o un qualunque<br />
altro formato suona meglio che dal vivo sono<br />
degni solo della pattumiera. Non hanno idea<br />
di cosa stanno parlando. Quell'esperienza di<br />
due anni mi ha fatto conoscere i suoni che<br />
tutti noi audiofili cerchiamo di riprodurre attraverso<br />
i diffusori ed i vari problemi legati alla<br />
produzione di suoni intonati, a tempo e ben<br />
articolati. In questo senso si, è stata un'esperienza<br />
incredibile.<br />
Hai ragione, la maggior parte degli<br />
audiofili - io stesso, temo - conosce solo<br />
i suoni che cercano di riprodurre con le<br />
registrazioni.<br />
Sì, e questo è <strong>com</strong>pletamente sbagliato.<br />
Questa realtà ha pesantemente contribuito a<br />
rendere il mondo audiofilo un mondo piuttosto<br />
superficiale. Non fraintendermi, non voglio<br />
dire che gli audiofili sono superficiali; dico<br />
che il fatto di non conoscere <strong>com</strong>e suonano<br />
gli strumenti acustici in condizioni dal vivo contribuisce<br />
solo alla produzione di giudizi estetici,<br />
la sindrome ‘io fedeltà’ di cui parlavo prima.<br />
Non è questo il modo di arrivare al Nirvana.<br />
E' un'affermazione pesante…<br />
Sì, ma la strada va in quella direzione, non<br />
in quella dell'ascolto delle proprie registrazioni<br />
preferite di pianoforte e del concludere che<br />
il proprio impianto suona o non suona <strong>com</strong>e<br />
un pianoforte. Le cose sono decisamente più<br />
<strong>com</strong>plesse. Per dieci anni, a tutte le mie demo,<br />
ho incoraggiato gli audiofili ad uscire e ascoltare<br />
concerti dal vivo. Conoscere il colore<br />
degli strumenti musicali è vitale nel gioco<br />
della creazione di un impianto hi-fi equilibrato,<br />
ma anche quello non è abbastanza, a<br />
meno che non conosciate esattamente <strong>com</strong>e<br />
è stata fatta la registrazione e le limitazioni<br />
del processo di registrazione e del formato usato<br />
per ascoltare la musica, per non parlare dei<br />
problemi legati al lato riproduzione, le limitazioni<br />
dei diffusori, delle sorgenti, dei formati,<br />
dell'amplificazione e così via. In altre parole,<br />
non potete effettuare confronti con il suono<br />
di un vero pianoforte perché quello che state<br />
ascoltando è una fotocopia (la registrazione)<br />
di un pianoforte. Se non conoscete bene le<br />
caratteristiche di quella fotocopia, siete in<br />
alto mare quando effettuate dei confronti. Il<br />
vostro impianto riprodurrà quella fotocopia,<br />
mai il suono di un vero pianoforte. Le variabili<br />
sono numerose, molto numerose, ma è<br />
questo che rende il gioco ancora più divertente.<br />
Si, sono d'accordo, gli audiofili dovrebbero<br />
divertirsi di più e apprezzare la<br />
possibilità di migliorare la qualità del<br />
suono che proviene dai propri altoparlanti.<br />
Mio Dio, troppe persone si prendono troppo<br />
seriamente. Basta leggere i forum in cui rabbia<br />
ed insulti troppo spesso prendono il posto di<br />
cortesia e vera <strong>com</strong>prensione.<br />
Hai parlato di colore. Ma non si suppone<br />
AUDIOPHILE SOUND souvenir 2009 5