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AS Souvenir Edition - AudioFileMusic.com

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Quanto sei rimasto a Londra?<br />

Più o meno fino a quando ho incontrato<br />

Lucy, mia moglie. Ci siamo incontrati alla<br />

British Library. In quel periodo era ospitata presso<br />

il British Museum. Ero alla ricerca di sorgenti<br />

secondarie, lei cercava le sue primarie, perché<br />

anche lei stava facendo un post-dottorato<br />

sulla letteratura rinascimentale italiana. Quando<br />

è venuta per la prima volta nel mio appartamento<br />

ho pensato di fare il brillante e le ho<br />

fatto sentire l'ultimo movimento della Seconda<br />

Sinfonia di Sibelius. Quando è terminato lei è<br />

andata avanti per mezz'ora parlando della<br />

musica e dell'interpretazione di Karajan.. Non<br />

aveva mai ascoltato il pezzo! Sono rimasto<br />

<strong>com</strong>pletamente imbambolato. Lei era la donna<br />

per me.<br />

Non era un'audiofila.<br />

No, ma posso assicurarvi che ho incontrato<br />

veramente poche persone in grado di analizzare<br />

la musica e le interpretazioni <strong>com</strong>e fa lei.<br />

E' un orecchio assoluto, è musicale fino al<br />

midollo. E ama il suono di primissimo livello.<br />

I suoi <strong>com</strong>menti riguardo agli impianti hi-fi<br />

possono essere devastanti e sono sempre<br />

corretti. Senza di lei non sarei qui. E nessun'altra<br />

donna mi permetterebbe di condurre la vita<br />

pazza che faccio io. Non le dico mai abbastanza<br />

quanto sia meravigliosa e che razza d'uomo<br />

fortunato sono ad averla al mio fianco.<br />

Dunque lei ha avuto un'influenza fondamentale.<br />

Sì, e continua ad averla. Per tornare a quel<br />

che dicevo prima, devo la mia crescita audiofila<br />

a circostanze che mi hanno messo in<br />

contatto con gente veramente <strong>com</strong>petente. Sono<br />

stato molto fortunato in questo e Lucy è al centro<br />

del mio mondo.<br />

Che genere di impianti avevi a Londra?<br />

Un altro dei miei piccoli lavori per sopravvivere<br />

era quello di <strong>com</strong>messo in un negozio<br />

8 AUDIOPHILE SOUND souvenir 2009<br />

Le trombe<br />

arrivano in<br />

Toscana...<br />

di hi-fi chiamato Subjective Audio: il proprietario<br />

mi lasciava prendere in prestito gli apparecchi.<br />

Per cui ho avuto Magneplanar, Quad<br />

(sia i 57 che i 63), Snell e ora non ricordo più<br />

che altro. Ho provato di tutto allora, Audio<br />

Research SP10, i loro vari amplificatori a<br />

valvole, i Linn, i Pink Triangle, i Rega. Ma la<br />

figura più significativa, un uomo che mi ha fatto<br />

veramente capire cosa si poteva ottenere in<br />

hi-fi, così <strong>com</strong>e i limiti dell'hi-fi, fu Bè Yamamura.<br />

Lo incontrai in un negozio di hi-fi usata.<br />

Abbiamo iniziato a parlare di golf - siamo<br />

entrambi golfisti - ed è così che è iniziata<br />

un'amicizia che dura tutt'ora. Bè è un po'<br />

eccentrico. Quando l'ho incontrato a Londra<br />

stava per lasciare la sua casa - e sua moglie<br />

- e stabilirsi in una specie di ex-garage nella<br />

parte nord di Londra. Sembrava un garage<br />

anche dall'interno. Quando uscivate da casa<br />

sua, facevate bene a guardare le suole delle<br />

vostre scarpe, perché potevate trovarci qualche<br />

resistenza attaccata! Aveva circa 10.000<br />

valvole e stava lavorando simultaneamente<br />

su apparecchi a FET e 300B, 211 e 845.<br />

Eravamo nel 1981!<br />

Qual è stata l'influenza di Bè su di te?<br />

Beh, mi ha insegnato quello che è possibile<br />

in hi-fi e posso garantirvi che gli impianti che<br />

ha prodotto negli anni '80 erano molto, molto,<br />

ed intendo molto, superiori a qualunque cosa<br />

avessi ascoltato fino ad oggi, <strong>com</strong>preso il mio<br />

impianto <strong>com</strong>pleto Dionisio che ora tengo a<br />

Salerno. Mi ha insegnato che con pazienza,<br />

lavoro, lavoro, lavoro ed una base scientifica<br />

è possibile ottenere risultati che la maggior<br />

parte di noi può solo sognarsi. E' proprio un<br />

peccato che egli non sia mai riuscito a produrre<br />

su base regolare i risultati della sua incredibile<br />

ricerca sulla riproduzione del suono. Una<br />

vera tragedia.<br />

Come mai Bè è finito in Italia?<br />

Grazie a noi. Lucia ebbe l'idea di creare<br />

una pubblicazione a Firenze, metà in italiano<br />

e metà in inglese, dedicata ai turisti amanti<br />

d'arte in visita a Firenze. All'inizio avevo qualche<br />

dubbio, perché stavo iniziando a scrivere<br />

articoli su affari internazionali per un importante<br />

quotidiano in Canada e curavo servizi<br />

radiofonici per una radio privata canadese.<br />

Entrare nel giornalismo serio è difficile, ma alla<br />

fine ci trovammo a Firenze a stampare una rivista<br />

intitolata Firenze City Magazine. Non<br />

perdemmo soldi, ma neanche ne guadagnammo.<br />

Da appassionato di musica classica,<br />

mi guardai intorno per trovare un qualunque<br />

periodico di musica classica. Ce n'erano alcuni,<br />

ma nessuno specializzato nel nascente mercato<br />

dei CD (eravamo nel 1986). Per cui, chiudemmo<br />

FCM, fondammo CD Classica e ci stabilimmo<br />

in Italia. A Bè piace qualunque cosa sia<br />

italiana, per cui venne a casa nostra. Lo presentai<br />

a due signori di Firenze con cui fondò<br />

A.R.T. E' così che Bè ha iniziato la sua attività<br />

in Italia.<br />

Che fine ha fatto il tuo Ph.D.?<br />

L'ho svolto per circa la metà, ma la cosa più<br />

importante è la metodologia che ho fatta mia.<br />

In qualunque importante lavoro di ricerca la<br />

metodologia è la parte più importante. Per<br />

quanto mi riguarda, mi ha dato ciò di cui più<br />

avevo bisogno. Ma se ci penso, la mia decisione<br />

di dedicarmi alla carta stampata e alla<br />

musica classica era un segno del fatto che<br />

stessi crescendo. Credo che questo affare del<br />

Ph.D. sia l'ultimo legame conscio con il mondo<br />

dei miei genitori. Non ho davvero la personalità<br />

del ricercatore, sono più un uomo d'azione.<br />

Non credo che sarei stato un buon accademico.<br />

Mi sarei annoiato e non avrei toccato le profondità<br />

interiori del mio essere. La musica l'ha fatto<br />

e ho ancora problemi a credere che mi guadagno<br />

da vivere esercitando una passione. Ancora<br />

oggi non mi sento <strong>com</strong>e se andassi ogni<br />

mattina a lavorare. Mai. Mai.<br />

Dunque, alla fine degli anni '80 tu e Lucy<br />

stavate producendo e pubblicando CD<br />

Classica. In che modo questa attività ti<br />

ha aiutato a diventare un audiofilo?<br />

Ripeto, grazie alle persone che ho incontrato.<br />

Gente straordinaria <strong>com</strong>e Giulini, Jack<br />

Pfeiffer, James Lock e così via. Quando si<br />

stampa un periodico si viene continuamente<br />

invitati ad intervistare le principali figure del<br />

proprio settore ed io l'ho fatto per dieci anni.<br />

E' così che ho incontrato Pfeiffer quando è venuto<br />

in Europa per il lancio della ‘Toscanini <strong>Edition</strong>’.<br />

La conferenza stampa ebbe luogo a Roma e<br />

dopo venne offerta una cena per i giornalisti.<br />

Naturalmente avevo sentito parlare di lui,<br />

l'uomo della RCA che aveva creato l'incredibile<br />

catalogo Living Stereo e che aveva conosciuto<br />

più o meno tutti, da Toscanini a Rubinstein,

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