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DIARIO ORATORIO<br />
Domenica 14 settembre<br />
Santa Messa presieduta dal Vescovo Roberto Amadei<br />
APERTURA ANNO PASTORALE<br />
“Fate quello che vi dirà!” (Gv 2,5)<br />
Per una comunità cristiana l’apertura<br />
dell’anno pastorale è un<br />
momento molto significativo; è<br />
questo il tempo in cui, attraverso<br />
il mandato, si riprendono tutte<br />
quelle attività che i vari gruppi<br />
impegnati nell’ambito della parrocchia<br />
e dell’oratorio s’impegnano<br />
a concretizzare, continuando<br />
quel cammino di volontariato e di<br />
fede per una crescita di quella<br />
grande famiglia che è la nostra<br />
comunità.<br />
La presenza del nostro vescovo<br />
domenica 14 settembre che ha<br />
presieduto la celebrazione<br />
Eucaristica, ha sicuramente contribuito<br />
a porre l’accento sull’importanza<br />
della partecipazione dei<br />
laici nella vita della parrocchia.<br />
Fra i tanti spunti di riflessione<br />
offerti dall’omelia tenuta dal<br />
vescovo, vorrei mettere in evidenza<br />
le parole pronunciate riguardo<br />
al tema dell’oratorio, in quel<br />
periodo, infatti, si stava svolgendo<br />
la festa dell’oratorio, è cosa nota<br />
che la nostra comunità da un po’<br />
di tempo a questa parte ha in<br />
progetto di intervenire sull’attuale<br />
struttura per realizzare un oratorio<br />
nuovo, il vescovo nel sottolineare<br />
l’importanza di questo progetto,<br />
ha voluto mettere in risalto<br />
quanto sia importante costruire<br />
su “solide basi” la nuova struttura,<br />
infatti, sarà tanto più solida quanto<br />
più forte e coeso sarà lo spirito<br />
comunitario che animerà la nostra<br />
gente.<br />
In un altro passo della sua omelia,<br />
il riferimento al tema di quest’anno<br />
pastorale della nostra diocesi<br />
che ha come frase guida il versetto<br />
tratto dal vangelo di Giovanni<br />
dove si narra del miracolo delle<br />
nozze di Cana.“Fate quello che vi<br />
dirà!” (Gv 2,5).<br />
Mi piace pensare che questi due<br />
passaggi abbiano qualcosa che li<br />
accomuna, ed è il tema della festa;<br />
Tutti sappiamo che durante le<br />
nozze di Cana avviene il famoso<br />
miracolo della trasformazione dell’acqua<br />
in vino; ma quello che vorrei<br />
sottolineare è il fatto che mentre<br />
Gesù poteva far comparire fra<br />
lo stupore generale direttamente<br />
il vino sui tavoli, ottenendo l’ammirazione<br />
e il plauso di tutti gli<br />
Beppe Paris<br />
invitati, compie questo miracolo di<br />
nascosto, dice ai servi di riempire<br />
le giare di acqua, e poi di versarne<br />
al maestro di cerimonia, Gesù trasforma<br />
l’acqua in vino ma coinvolge<br />
i servi in questo miracolo.<br />
Come dire che Dio da sempre si<br />
serve dell’uomo per compiere le<br />
sue opere, lo coinvolge direttamente<br />
e lo rende partecipe.<br />
Ed è come dire che anche noi<br />
oggi siamo invitati a “Fare quello<br />
che ci dirà!” solo partecipando<br />
attivamente alla vita della parrocchia<br />
e dell’oratorio potremo veramente<br />
vedere trasformarsi l’acqua<br />
in vino;<br />
L’oratorio stesso potrebbe essere<br />
una bellissima giara ma penosamente<br />
vuota!<br />
a noi il compito di metterci l’acqua,<br />
cioè noi stessi, e poi di lasciarci<br />
trasformare in quel “vino”che<br />
da pienezza alla vita dell’uomo.<br />
Indialogo n. 194<br />
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