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L'Informatore Agrario - Dieresi.Eu

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una crescita (un quarto del panel) e una<br />

riduzione (un quinto del panel).<br />

In tutti e tre i mercati, particolarmente<br />

nel Regno Unito e negli Usa, ci si aspetta<br />

che il vitigno continuerà a rappresentare<br />

la modalità di presentazione preferita dal<br />

pubblico; in Germania risulta, però, rilevante<br />

anche il ruolo dell’origine.<br />

Vini popular premium. Per questa<br />

categoria di prodotto prevale la tendenza<br />

verso un andamento della domanda in<br />

crescita in tutti e tre i mercati, specialmente<br />

in Germania e nel Regno Unito. Il<br />

vitigno, la combinazione vitigno-origine<br />

e l’origine costituiranno le modalità di<br />

presentazione preferite dai consumatori,<br />

principalmente in Germania, ma anche<br />

negli altri due mercati in analisi.<br />

Vini premium. Per questa categoria<br />

di prodotto prevale un andamento crescente<br />

della domanda in tutti e tre i mercati,<br />

specialmente negli Usa e nel Regno<br />

Unito, mentre in Germania la previsione<br />

di un trend positivo di crescita, condivisa<br />

da metà dei produttori, è affi ancata<br />

da un’aspettativa di stabilità (espressa da<br />

un terzo dei produttori).<br />

In Germania l’origine, la marca e la<br />

combinazione origine-marca costituiranno<br />

le modalità di presentazione preferite<br />

dal pubblico, mentre negli Usa, dove<br />

comunque più della metà dei produttori<br />

immagina una prevalenza dei tre segni<br />

su indicati, la marca precede l’origine.<br />

Nel Regno Unito si intravede una situazione<br />

maggiormente articolata dove accanto<br />

all’origine, alla marca e alla combinazione<br />

origine-marca (che complessivamente<br />

raccolgono quasi la metà dei<br />

consensi), appare ricoprire un ruolo importante<br />

anche il vitigno e la sua combinazione<br />

con l’origine.<br />

Vini superpremium. Le prospettive<br />

di evoluzione della domanda per questa<br />

categoria di prodotto si presentano<br />

diff erenti nei tre mercati in analisi: ci si<br />

attende un forte incremento della domanda<br />

negli Usa, mentre in Germania<br />

e nel Regno Unito prevale una tendenza<br />

alla stabilità.<br />

In tutti e tre i mercati la marca e la sua<br />

combinazione con l’origine costituiranno<br />

le modalità di presentazione preferite<br />

dal pubblico.<br />

I concorrenti dell’Italia<br />

Nel contesto internazionale attuale il<br />

concorrente più pericoloso è l’Australia,<br />

seguita da Francia e Cile.<br />

I Paesi che potrebbero emergere come<br />

potenziali concorrenti dell’Italia nei<br />

prossimi 5-6 anni sono Spagna, Argentina<br />

e i Paesi dell’Est <strong>Eu</strong>ropa.<br />

Alcuni produttori indicano, comunque,<br />

un ridimensionamento della competitività<br />

sia della Spagna, sia dell’Australia,<br />

a causa della sovrapproduzione e della<br />

mancanza di diff erenziazione dei propri<br />

vini (di vitigno e non<br />

di territorio), mentre<br />

altri segnalano che in<br />

Francia, al di là delle<br />

grandi denominazioni,<br />

vi è una forte<br />

frammentazione di<br />

vitigni e denominazioni<br />

che non godono di una reputazione<br />

e di un’immagine ben defi nite.<br />

Ad ogni modo, fra 5-6 anni i concorrenti<br />

più pericolosi nell’attuale scenario<br />

competitivo (Australia, Francia, Cile)<br />

raff orzeranno le loro posizioni.<br />

In futuro anche i Paesi extraeuropei<br />

punteranno sulla valorizzazione delle<br />

specifi cità territoriali dei vini. Questa<br />

strategia richiederà tempi lunghi di realizzazione,<br />

ma potrebbe portare a risultati<br />

migliori di quelli conseguiti in Italia<br />

per i minori lacci burocratici e la maggio-<br />

Alcuni produttori indicano un ridimensionamento della competitività della Spagna<br />

e dell’Australia<br />

VINO,<br />

IL MERCATO CHE VERRÀ<br />

Il mercato interno anche<br />

in futuro manterrà una<br />

valenza strategica per le<br />

imprese vitivinicole nazionali<br />

re forza comunicativa di questi Paesi.<br />

Il mercato in Italia:<br />

struttura e domanda<br />

Evoluzione del sistema<br />

delle imprese<br />

La dimensione aziendale comporterà<br />

dei limiti per il raggiungimento di risultati<br />

economici soddisfacenti delle imprese<br />

piccole e molto piccole.<br />

Questi potranno essere raggiunti solo<br />

da chi esprimerà una vera diff erenziazione,<br />

attraverso un legame effi cace<br />

con il territorio e rapporti avanzati con<br />

il sistema distributivo. Tuttavia, la struttura<br />

aziendale leggera di queste imprese<br />

consentirà la sopravvivenza della maggior<br />

parte di quelle esistenti.<br />

Le medie imprese avranno maggiori<br />

prospettive di sviluppo rispetto alle<br />

piccole, grazie alle maggiori possibilità<br />

di entrare in relazione<br />

con un mercato ampio,<br />

anche se la concorrenza<br />

delle grandi<br />

porrà loro un grave<br />

problema di controllo<br />

dei costi.<br />

Le aziende di maggiori<br />

dimensioni potranno godere, dal<br />

canto loro, di maggiori risorse per investimenti,<br />

ricerca&sviluppo e comunicazione<br />

e della possibilità di confrontarsi<br />

con il mercato globale.<br />

Il loro successo dipenderà da come saranno<br />

in grado di gestire il loro vantaggio<br />

competitivo considerata, comunque,<br />

la forte concorrenza esistente.<br />

In futuro si verifi cherà un processo di<br />

concentrazione nel sistema vitivinicolo<br />

italiano, ma non sarà particolarmente intenso<br />

e si caratterizzerà soprattutto per<br />

una riduzione delle imprese di media dimensione<br />

e per fusioni di cooperative.<br />

Le imprese vitivinicole italiane non<br />

troveranno grandi opportunità nell’internazionalizzazione<br />

se non nelle attività<br />

di distribuzione.<br />

Nei prossimi 5-6 anni la crescita della<br />

presenza delle grandi imprese con operatività<br />

internazionale specializzate nel<br />

vino rimarrà modesta, in quanto sono<br />

molto poche le imprese italiane che possono<br />

suscitare l’interesse di questi grandi<br />

gruppi (per ragioni di costo delle imprese<br />

e della terra in particolare, brand, redditività,<br />

mentalità degli operatori locali)<br />

e anche perché l’ambiente istituzionale<br />

e l’organizzazione della fi liera in Italia<br />

non sono affi ni a questi soggetti. La lo-<br />

13/2008<br />

• supplemento a L’Informatore <strong>Agrario</strong><br />

S<br />

15

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