L'Informatore Agrario - Dieresi.Eu
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lante nell’attivo<br />
patrimoniale.<br />
I dati degli<br />
ultimi esercizi<br />
sembrano<br />
confermare<br />
una maggiore<br />
difficoltà delle<br />
strategie di<br />
mercato delle<br />
imprese vinicole<br />
di minori<br />
dimensioni,<br />
caratterizzate da<br />
produzioni più specializzate<br />
in fasce con<br />
elevati contenuti di qualità<br />
e di prezzo, e con un controllo<br />
diretto dei fattori di produzione,<br />
che nel passato avevano<br />
permesso a queste imprese di compensare<br />
la strutturale minore produttività<br />
del capitale investito e le minori<br />
economie gestionali connesse con le<br />
limitate dimensioni aziendali.<br />
Si deve, inoltre, aggiungere che la maggiore<br />
competitività del settore ha determinato<br />
un incremento dei costi per servizi,<br />
in particolare quelli relativi alle spese<br />
per promozione, commercializzazione<br />
e distribuzione, che è stato maggiore per<br />
le imprese di più limitate dimensioni.<br />
Un altro interessante dato che emerge<br />
dal confronto tra le performance delle<br />
diverse classi di imprese è la signifi cativa<br />
crescita del costo del lavoro per le imprese<br />
minori. Questo indicatore sembra<br />
mostrare la crescente incapacità di una<br />
gestione fortemente personale o familiare<br />
nel fronteggiare un contesto sempre<br />
più competitivo, che richiede maggiori<br />
risorse organizzative soprattutto nelle<br />
funzioni commerciali, che hanno anche<br />
un superiore costo del lavoro.<br />
Per le classi di minori dimensioni il<br />
deterioramento<br />
dei livelli di redditività<br />
è altresì<br />
spiegato dalla<br />
inferiore e progressivamente<br />
peggiore soliditàpatrimoniale<br />
e finanziaria.<br />
Superiori livelli<br />
di solidità patrimoniale<br />
e finanziaria<br />
consentono<br />
maggiore fl essibilità<br />
e indipendenza gestionale<br />
che, soprattutto in<br />
fasi di minore crescita e di<br />
più crescente intensità competitiva,<br />
riducono la pressione<br />
sui margini economici necessari per<br />
fronteggiare gli impegni fi nanziari.<br />
Nel loro complesso le imprese minori<br />
hanno raggiunto parametri indicativi<br />
di una probabile e prossima<br />
crisi di solvibilità, che potrebbe avere<br />
eff etti negativi anche sulle imprese di<br />
maggiori dimensioni.<br />
Questa condizione viene misurata dall’indice<br />
di congruità finanziaria, che<br />
mette in relazione quelli generati dalla<br />
gestione reddituale con i fl ussi fi nanziari<br />
necessari per sostenere i nuovi investimenti,<br />
il rimborso e il pagamento dei<br />
fi nanziamenti. Questo indice ha valori<br />
largamente sostenibili per le imprese di<br />
dimensioni superiori, mentre per quelle<br />
di dimensioni inferiori è a livelli che<br />
non consentono di prevedere la capacità<br />
di fronteggiare gli impegni fi nanziari<br />
per la crescita e per la remunerazione dei<br />
propri fi nanziatori.<br />
Un recente studio sulle imprese industriali<br />
italiane, tra cui quelle vinicole,<br />
ha dimostrato che l’indice di congruità<br />
fi nanziaria è il fattore principale nel-<br />
VINO,<br />
IL MERCATO CHE VERRÀ<br />
lo spiegare i livelli e le variazioni della<br />
redditività industriale (ROI e ROS)<br />
(tabella 4). Inoltre, tra le altre primarie<br />
determinanti che spiegano la redditività<br />
industriale delle imprese ci sono<br />
altri fattori che aiutano a capire la<br />
struttura fi nanziaria: indice di capitalizzazione<br />
delle attività aziendali, indice<br />
di copertura del capitale fi sso e il<br />
current ratio.<br />
La solidità patrimoniale e quella fi nanziaria<br />
consentono una maggiore fl essibilità<br />
e indipendenza gestionale che, soprattutto<br />
in fasi di minore crescita e di più intensa<br />
competizione, riducono la pressione<br />
sui margini economici necessari per fronteggiare<br />
gli impegni fi nanziari. La minore<br />
dimensione di queste imprese rende<br />
problematiche anche le possibili soluzioni<br />
perché esse sono meno attrattive per<br />
operazioni di acquisizione o di ristrutturazione<br />
fi nanziaria con l’intervento nel<br />
capitale di investitori fi nanziari.<br />
In questo quadro, al fi ne di salvaguardare<br />
il valore produttivo e fi nanziario di<br />
questo importante comparto dell’economia,<br />
si deve ritenere sempre più urgente<br />
lo sviluppo di strategie organiche che<br />
riguardino la struttura industriale e fi -<br />
nanziaria di queste imprese, anche con il<br />
supporto di programmi d’intervento istituzionali<br />
e, certamente, con la partecipazione<br />
attiva delle banche e degli intermediari<br />
fi nanziari che, qualora sottovalutino<br />
questa situazione e non agiscano<br />
in via anticipativa, potrebbero trovarsi a<br />
dover gestire una grave crisi fi nanziaria<br />
con esposizioni non facilmente recuperabili<br />
se non con consistenti perdite di<br />
capitale. •<br />
Stefano Cordero di Montezemolo<br />
Dipartimento di scienze aziendali<br />
Facoltà di economia<br />
Università di Firenze<br />
montezemolo@unifi .it<br />
13/2008<br />
• supplemento a L’Informatore <strong>Agrario</strong><br />
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