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Beato te!<br />

rità, cioè l’amore che lega tutti gli uomini<br />

a lui come primo dei fratelli, e che lega lui<br />

con noi al Padre».<br />

Gran parte della popolarità <strong>di</strong> papa Giovanni<br />

trova <strong>qui</strong> la sua spiegazione: tutti<br />

hanno visto in lui l’espressione vivente <strong>di</strong><br />

quanto <strong>di</strong>ceva: l’uomo <strong>di</strong> pace capace <strong>di</strong><br />

unire in fraternità e solidarietà operosa<br />

tutti gli uomini, un servitore sincero e <strong>di</strong>sinteressato<br />

Beato te!<br />

dell’intera famiglia umana.<br />

stima e <strong>di</strong> solidarietà nella vita quoti<strong>di</strong>ana.<br />

Ecco perché cercava <strong>di</strong> conoscere i suoi<br />

interlocutori, <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogare sinceramente<br />

con loro, <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare ciò che li univa per<br />

poter vivere la storia comune sostenendosi<br />

e arricchendosi reciprocamente.<br />

Così si esprimeva nell’omelia <strong>di</strong> Pentecoste<br />

del 1944 a Istanbul: «Noi amiamo<br />

<strong>di</strong>stinguerci da chi non professa la nostra<br />

fede: fratelli ortodossi, protestanti, israeliti,<br />

musulmani, credenti o non credenti <strong>di</strong><br />

altre religioni; chiese nostre, forme <strong>di</strong> culto<br />

tra<strong>di</strong>zionali e liturgiche nostre. Comprendo<br />

bene che <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> razza, <strong>di</strong> lingua, <strong>di</strong><br />

educazione, contrasti dolorosi <strong>di</strong> un passato<br />

cosparso <strong>di</strong> tristezze, ci trattengono<br />

ancora in una <strong>di</strong>stanza che è scambievole,<br />

non è simpatica, spesso è sconcertante.<br />

Pare logico che ciascuno si occupi <strong>di</strong> sé,<br />

della sua tra<strong>di</strong>zione fam<strong>il</strong>iare o nazionale,<br />

tenendosi serrato entro <strong>il</strong> cerchio limitato<br />

della propria consorteria, come è detto<br />

degli abitanti <strong>di</strong> molte città dell’epoca<br />

<strong>di</strong> ferro, dove ogni<br />

casa era una fortezza<br />

impenetrab<strong>il</strong>e, e si<br />

viveva sui bastioni o<br />

nei propugnacoli. Miei<br />

cari fratelli e figlioli:<br />

io debbo <strong>di</strong>rvi che nella<br />

luce del Vangelo e<br />

del principio cattolico,<br />

questa è una logica<br />

falsa. Gesù è venuto<br />

per abbattere queste<br />

barriere; egli è morto<br />

per proclamare la fraternità<br />

universale; <strong>il</strong><br />

punto centrale del suo<br />

insegnamento è la ca-<br />

Un Natale<br />

del futuro papa<br />

Giovanni XXIII<br />

Il Natale del 1902 era un Natale speciale<br />

per <strong>il</strong> giovane chierico Angelo Roncalli;<br />

aveva appena compiuto i 21 anni, ma<br />

soprattutto da poco più <strong>di</strong> un mese aveva<br />

concluso <strong>il</strong> servizio m<strong>il</strong>itare a <strong>Bergamo</strong><br />

1928. In visita in Grecia” (singolare e simpatico adattamento<br />

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