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Conquesta<br />

rubrica continuiamo la presentazione e la<br />

conoscenza <strong>di</strong> alcune opere presenti nel nostro seminario<br />

Diocesano<br />

L’arte in seminario<br />

La prima pietra<br />

DeLLa Chiesa DeL monte santo:<br />

Cronistoria Dipinta Di un evento<br />

Don marco m<strong>il</strong>esi<br />

Nel 1894 la Chiesa del Monte Santo, assurta definitivamente a cappella<br />

maggiore dell’intero seminario, viene decorata, come accennato in precedenza,<br />

da Ponziano Loverini con tre maestosi affreschi collocati entro le<br />

solenni cornici in stucco, richiamanti finestroni <strong>di</strong> foggia serliana, poste sopra<br />

la trabeazione del cornicione.<br />

L’opera si presenta monumentale, carica <strong>di</strong> richiami st<strong>il</strong>istici all’antico ma<br />

anche con vezzi moderni che fanno trasparire la grandezza e la seria professionalità<br />

del pittore gan<strong>di</strong>nese.<br />

Nel lunettone sopra l’antica porta maggiore Loverini affrescò, forse su richiesta<br />

dei committenti, una scena estemporanea: la posa della prima pietra della<br />

chiesa del Monte Santo nel 1630.<br />

Un affresco decisamente <strong>di</strong> maniera, una fotografia ideale dell’evento avvenuto<br />

almeno duecento cinquant’anni prima della realizzazione pittorica, un tentativo<br />

tipico dell’ultimo ottocento e <strong>di</strong> un certo Loverini ancora molto attento<br />

alle narrazioni storicistiche e un poco patriottiche.<br />

L’episo<strong>di</strong>o, descritto entro la possente cortina <strong>di</strong> gesso dorato nata dal pretenzioso<br />

progetto decorativo <strong>di</strong> don Piccinelli, riporta lo spettatore al 25 maggio<br />

1631, quando, su volontà del senato veneto, venne innalzata, accompagnata<br />

da voto pubblico per <strong>il</strong> pericolo scampato della peste, la chiesa <strong>di</strong> Santa<br />

Maria del Monte Santo sul colle <strong>di</strong> S. Giovanni. Va ricordato che la chiesa in<br />

questione nasce su esplicita volontà della Serenissima Repubblica <strong>di</strong> Venezia<br />

che estese a tutte le città del suo territorio <strong>il</strong> decreto proposto per la città <strong>di</strong><br />

Venezia ove si decideva <strong>di</strong> innalzare la splen<strong>di</strong>da bas<strong>il</strong>ica della Madonna della<br />

Salute (22 ottobre 1630): ogni <strong>di</strong>ocesi ebbe una chiesa a memoria <strong>di</strong> quel<br />

gravissimo evento storico.<br />

Quella scena ritrae l’esatto momento in cui l’arci<strong>di</strong>acono della cattedrale e vicario<br />

capitolare, conte Giovan Battista Benaglio, che nell’opera appare ritratto<br />

rivestito da un pesante piviale dorato, bene<strong>di</strong>ce la prima pietra della chiesa in<br />

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