scarica il file premendo qui - Seminario di Bergamo
scarica il file premendo qui - Seminario di Bergamo
scarica il file premendo qui - Seminario di Bergamo
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
glie: “Non temere, Abram. Io sono <strong>il</strong> tuo scudo; la<br />
tua ricompensa sarà molto grande. Rispose Abram:<br />
Mio Signore Dio, che mi darai? Io me ne vado senza<br />
figli e l’erede della mia casa è Eliezer <strong>di</strong> Damasco”<br />
(Gn 15,1-2). E Dio invece gli obietta <strong>di</strong> guardare <strong>il</strong><br />
cielo, perché tale sarà la sua <strong>di</strong>scendenza. Ma tale<br />
promessa non è proprio evidente. E così, al capitolo<br />
successivo, Sara cerca <strong>di</strong> forzare un po’ i tempi e<br />
propone ad Abramo <strong>di</strong> avere un figlio dalla schiava<br />
<strong>di</strong> lei, Agar. Nasce così Ismaele, ma in verità questo<br />
fatto, più che risolvere i problemi, crea uno scontro<br />
tra le due donne, perché la schiava, inorgoglitasi per<br />
<strong>il</strong> figlio in attesa, non rispetta più la ster<strong>il</strong>e padrona.<br />
Solo l’intervento <strong>di</strong> Dio evita la morte <strong>di</strong> Ismaele e<br />
riporta Agar da Sara. Ma Dio mostra anche <strong>di</strong> non<br />
essere <strong>di</strong>sposto a cambiare i suoi progetti e conferma<br />
la sua promessa <strong>di</strong> un figlio nato dalla coppia<br />
e non da ‘uteri in affitto’. Questa promessa viene<br />
suggellata con un gesto, quello della circoncisione:<br />
ma ciò nonostante, l’impresa sembra impossib<strong>il</strong>e ad<br />
Abramo che ride della proposta <strong>di</strong> Dio, e chiede invece<br />
<strong>di</strong> fare <strong>di</strong> Ismaele la sua <strong>di</strong>scendenza. Ma Dio<br />
è Dio proprio perché non cambia <strong>il</strong> suo pensiero:<br />
“Allora Abramo si prostrò con la faccia a terra e<br />
rise (yitzhaq) e pensò: ‘Ad uno <strong>di</strong> cento anni può<br />
nascere un figlio? E Sara all’età <strong>di</strong> novanta anni<br />
potrà partorire?’ Abramo <strong>di</strong>sse a Dio: ‘Se almeno<br />
Ismaele potesse vivere davanti a te!’. E Dio <strong>di</strong>sse:<br />
‘No, Sara, tua moglie, ti partorirà un figlio e lo<br />
chiamerai Isacco’ (Gn 17,17-19)”.<br />
Il nome Isacco (yitzhaq) è estremamente significativo<br />
perché <strong>il</strong> verbo richiama chiaramente la ra<strong>di</strong>ce<br />
ebraica del verbo ‘ridere’; la resistenza che Abramo<br />
oppone alla proposta <strong>di</strong> Dio resta dunque per sempre<br />
nel nome del figlio tanto atteso ma anche ormai<br />
ritenuto impossib<strong>il</strong>e. E l’obiezione <strong>di</strong> Abramo non<br />
è solo sua, dato che anche Sara fa altrettanto quando,<br />
origliando <strong>di</strong>etro la tenda, sente l’impossib<strong>il</strong>e<br />
promessa. Ma nulla è impossib<strong>il</strong>e a Dio, al quale<br />
non sfugge la risata della donna, nonostante non<br />
possa vederla: Poi gli <strong>di</strong>ssero: “Dov’ è Sara, tua<br />
moglie?”. Rispose: “E’ là nella tenda”. Il Signore<br />
riprese: “Tornerò da te fra un anno a questa data<br />
e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio”. Intanto<br />
Alere<br />
Sara stava ad ascoltare all’ ingresso della tenda ed<br />
era <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> lui. Abramo e Sara erano vecchi, avanti<br />
negli anni; era cessato a Sara ciò che avviene regolarmente<br />
alle donne. Allora Sara rise dentro <strong>di</strong> sé e<br />
<strong>di</strong>sse: “Avvizzita come sono dovrei provare <strong>il</strong> piacere,<br />
mentre <strong>il</strong> mio signore è vecchio!”. Ma <strong>il</strong> Signore<br />
<strong>di</strong>sse ad Abramo: “Perché Sara ha riso <strong>di</strong>cendo:<br />
Potrò davvero partorire, mentre sono vecchia? C’<br />
è forse qualche cosa impossib<strong>il</strong>e per <strong>il</strong> Signore? Al<br />
tempo fissato tornerò da te alla stessa data e Sara<br />
avrà un figlio”. Allora Sara negò: “Non ho riso!”,<br />
perché aveva paura; ma quegli <strong>di</strong>sse: “Sì, hai proprio<br />
riso” (Gn 18,9-15).<br />
E quando finalmente arriva <strong>il</strong> figlio in Gn 21, c’è <strong>il</strong><br />
rischio che ora Abramo creda a Dio non più per la<br />
promessa ma per la realizzazione <strong>di</strong> essa. E se invece<br />
<strong>il</strong> figlio gli fosse tolto, forse Abramo non ubbi<strong>di</strong>rebbe<br />
più a Dio? L’uomo della promessa sarebbe<br />
<strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>e a credere ancora nel Dio che gli aveva<br />
prospettato una terra e una <strong>di</strong>scendenza immensa<br />
anche se tutto questo non avvenisse tramite Isacco?<br />
Sarebbe dunque <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>e a sacrificare perfino <strong>il</strong><br />
suo unigenito figlio?<br />
Abramo è così chiamato a credere all’altra promessa<br />
<strong>di</strong> Dio, quella dell’alleanza eterna (Gn 17,7-8).<br />
Dio è davvero bene<strong>di</strong>zione o non piuttosto una male<strong>di</strong>zione<br />
per lui? La grandezza <strong>di</strong> Abramo sta proprio<br />
nel pensare che Dio sempre ‘vede e provvede’.<br />
Non si sa né quando, né come, ma le sue promesse<br />
(<strong>di</strong> bene) sono in<strong>di</strong>struttib<strong>il</strong>i e prima o poi si realizzeranno,<br />
nonostante all’apparenza non facciano che<br />
destare <strong>il</strong> sorriso dell’uomo. Ma è Dio che ride della<br />
pochezza dell’uomo (Se ne ride chi abita i cieli, li<br />
schernisce dall’alto <strong>il</strong> Signore, Sal 2,4) e chiede invece<br />
ai suoi fedeli <strong>di</strong> ubbi<strong>di</strong>rgli fino alla fine, fino al<br />
compimento della promessa. È così che ad Isacco si<br />
trasmettono le promesse <strong>di</strong> suo padre: “Renderò la<br />
tua <strong>di</strong>scendenza numerosa come le stelle del cielo<br />
e concederò alla tua <strong>di</strong>scendenza tutti questi territori:<br />
tutte le nazioni della terra saranno benedette<br />
per la tua <strong>di</strong>scendenza; per <strong>il</strong> fatto che Abramo ha<br />
obbe<strong>di</strong>to alla mia voce e ha osservato ciò che io<br />
gli avevo prescritto: i miei comandamenti, le mie<br />
istituzioni e le mie leggi (Gn 26,4-5)”.