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Lola Italiana - Teatro Out Off

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Programma<br />

Dal 10 al 14 maggio<br />

Transteatro<br />

Notti Bianche<br />

Testo e regia di Fabrizio Bartolucci<br />

Dal 17 al 21 maggio<br />

Stalker<br />

La Naturale Finzione<br />

di Tommaso Landolfi<br />

Regia Gabriele Boccacini<br />

Dal 23 al 25 maggio<br />

<strong>Out</strong> <strong>Off</strong><br />

La Luna<br />

di e con Loriano Della Rocca<br />

Regia Paolo Asso<br />

Dal 26 al 28 maggio<br />

Drama <strong>Teatro</strong><br />

Nestra<br />

di Danilo Montaldi<br />

Regia Alessandro Tognon<br />

Dal 31 maggio al 4 giugno<br />

Akroama<br />

L’ultimo ballo di Balloi Caria<br />

Testo e regia Lelio Lecis<br />

Dal 7 all’11 giugno<br />

Pietre del fulmine - suono della pietra<br />

di e con Roberta Gelpi<br />

e Francesca Della Monica<br />

«Nello spazio scenico completamente spoglio,<br />

agisce un solo attore, Loriano Della<br />

Rocca, sostenuto dalla regia di Paolo Asso.<br />

Insieme i due artisti hanno rielaborato una<br />

favola dei fratelli Grimm in cui si narra<br />

come gli abitanti di un paese rubino la luna<br />

per poter avere, invece dell'oscurità, luce<br />

anche di notte.<br />

(...) Una tale trama si ricollega direttamente<br />

al mito di Proserpina e alle origini del tea-<br />

tro e della tragedia. Una sottile tragicità<br />

aleggia, infatti, nello spettacolo, attraverso<br />

la tensione espressa dai movimenti dell'attore,<br />

la ripetizione ossessiva di frasi e situazioni,<br />

il reiterato confronto tra la luce che<br />

porta conoscenza e benessere e l'ombra.<br />

Rivolgendosi al pubblico, entrando e uscendo<br />

dalla narrazione, Della Rocca sa mantenere<br />

alta la tensione per circa un'ora, coadiuvato<br />

solo da un assai parco uso delle luci<br />

e da una musica come d'organetto, che si<br />

avverte in lontananza».<br />

Maria Paola Cavallazzi<br />

da "l’Unità", 25 maggio 1989<br />

«Si sta svolgendo al <strong>Teatro</strong> <strong>Out</strong> <strong>Off</strong> la sesta<br />

edizione della rassegna Sussurri o grida -<br />

Movimenti nel nuovo teatro. (...) Il primo<br />

appuntamento in cartellone è stato con il<br />

gruppo Transteatro di Fano che ha presentato<br />

Notti bianche, ispirato e tratto dal<br />

celebre romanzo di Fiodor Dostoevskij. (...)<br />

La recitazione vive di sussurri, di toni lievi<br />

che unitamente a una gestualità sospesa tra<br />

sonno e veglia contribuiscono ad offrire una<br />

lettura intimistica del romanzo di Dostoevskij.<br />

Lo Stalker <strong>Teatro</strong> di Torino ha proposto,<br />

come secondo appuntamento della rassegna,<br />

La naturale finzione, uno spettacolo<br />

ispirato all'opera di Tommaso Landolfi.<br />

Lo spettacolo attraverso una recitazione<br />

forzata, un uso del trucco quasi espressionista,<br />

cerca di restituire quell'atmosfera in<br />

bilico tra Kafka, Gogol e Poe, ammantata da<br />

una vena surrealista e fantastica che si<br />

respira nei racconti di Landolfi. (...) Il terzo<br />

incontro è stato con Loriano Della Rocca,<br />

attore kantoriano che ha partecipato a<br />

importanti spettacoli del grande regista<br />

polacco.<br />

(...) Solo sulla scena Loriano Della Rocca dà<br />

voce, volto e gesti ai numerosi personaggi<br />

Sussurri o grida<br />

Movimenti nel nuovo teatro italiano<br />

Sesta edizione<br />

con il contributo del Comune di Milano Settore Cultura e Spettacolo,<br />

Eti Ente Teatrale Italiano<br />

Dal 10 maggio all’11 giugno 1989<br />

della favola, offrendo qua e là momenti recitativamente<br />

felici».<br />

Magda Poli<br />

dal "Corriere della Sera", 27 maggio 1989<br />

«(…)L'ultimo sogno di Balloi Caria, che<br />

debuttò nel 1983 al Festival di Spoleto tratta<br />

della storia di un pastore (Balloi Caria)<br />

violento e ribelle che viene accecato dalla<br />

sua donna (Paska), la quale a sua volta<br />

sogna di abbandonare l'isola che la tiene<br />

prigioniera, aiutata in questa impresa da<br />

un'amica a cui è legata da un sentimento<br />

che supera l'amicizia. Un dramma sardo,<br />

quindi - ma anche il dramma di un'intera<br />

società, quella contadina - costruito su elementi<br />

folklorici (balli, canti, processioni) e<br />

su reinvenzioni di segni vocali e musicali<br />

che danno un quadro di una Sardegna di<br />

cinquanta anni fa».<br />

Franco Manzoni<br />

dal "Corriere della Sera", 30 maggio 1989<br />

«(...) L'<strong>Out</strong> <strong>Off</strong> (...) nella sua rassegna (...) ha<br />

saputo assemblare con organica intelligenza<br />

spettacoli di diversa provenienza, ma con<br />

una matrice comune: la pagina letteraria,<br />

trasposta in credibilissima versione drammaturgica.<br />

È il caso delle Notti bianche dostoievskiane,<br />

dove dai sogni del protagonista<br />

(...) scaturisce, fatta tutta interiore, la vicenda<br />

di un amore impossibile che qualcuno forse<br />

ricorderà nella versione cinematografica<br />

di Visconti (...)».<br />

Roberto Carusi<br />

da "Rocca", 1 agosto 1989<br />

1988.1989<br />

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