Lola Italiana - Teatro Out Off

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178 Programma 9-14 ottobre Il Teatro Dell’arca Il re muore di Eugene Ionesco Regia Tadeusz Bradecki 18-21 ottobre Out Off, Vecchio Mulino, Yellow Springs Institute For Elettra Adattamento e regia Loriano della Rocca 23-25 ottobre Teatro Scientifico di Verona Apostrofe-Antigone, oratorio profano di E. Maria Caserta 27-29 ottobre Avventure in Elicottero X Pray o la giornata di miss x di Ariella Vidach con Ariella Vidach e Claudio Prati 31 ottobre-4 novembre Melodramma Elektra di e con Cinzia Bauci Musiche Mauro Sabbione eseguite dall’autore 6-11 novembre Il Politecnico Polaroid Testo e regia Amedeo Fago 13-18 novembre Out Off La vergogna di Danio Manfredini con Luisella del Mar, Paola Manfredi e Danio Manfredini Regia Danio Manfredini Il re muore «(…) Questo lavoro la regia del polacco Tadeusz Bradecki ha voluto stigmatizzare l'astrattezza del quadro lasciando l'ambiente nudo, senza quinte e fondali. Unico arredo di scena un seggiolone, una poltrona da paraplegico, una porta senza infissi spostata qua e là a simulare entrate e uscite. I bravi attori sono liberi di dare forma alla parola di lonesco, ricorrendo sia al registro comico che a quello tragico, come i diversi ruoli richiedono. Il grottesco, presente fin dall'inizio quando viene annunziato al re che morirà entro la fine dello spettacolo, si trova sorretto oltre che da un testo magistrale, anche da una scrittura di scena che giustamente sottolinea la commistione fra tragedia e commedia. La lettura esistenzialista che la regia fa dell'opera cerca di isolare, con l'aiuto della musica di Malher, le parole e i gesti per dar loro il massimo rilievo, ed è ben servita dall'eccellenza interpretativa degli attori mai presi da guizzi istrionici (...)». Luca Marchesi da "Letture", gennaio 1991 «Il mito di Elettra, acme solenne e tragico dell'Orestiade di Eschilo, torna ad interrogare ed allettare i giovani teatranti in due dei sette allestimenti di Limitrofie: For Electra, in scena fino a domenica e Elektra, l'"operetta" che il Melodramma presenterà a fine ottobre. Il prototipo custodisce le lontane radici dell'ineluttabilità del destino e dell'ereditarietà della colpa, leitmotiv ricorrenti della storia della drammaturgia e non solo di quella (...). Loriano Della Rocca ha cercato per il suo For Electra quella dimensione visionaria e rituale appresa alla scuola di Kantor. Una narrazione che squaderna fisicamente i testi del mito (Hofmannstal, Euripide, Sofocle e Sartre), ricelebrandolo in Limitrofie Ottava edizione Con il contributo del Comune di Milano Settore Cultura e Spettacolo Dal 9 ottobre al 18 novembre 1990 un'azione teatrale in cui Roberta Fossati e Massimo Tarducci recitano il "teatro di Oreste ed Elettra". Qui lo stesso autore e regista impersona il coro che introduce e guida lo svolgimento dei 15 quadri, sedendosi fra il pubblico e riguadagnando la scena per dare l'imbeccata ai suoi attori (...). E il momento più interessante, quando la Fossati recita "Se fossi Elettra...", meriterebbe un approfondimento per l'autenticità e il vuoto che esprime». Giampaolo Spinato da "la Repubblica", 20 ottobre 1990 «(...) Il miracolo della rosa mi aveva fatto innamorare di questo poeta milanese, con La Vergogna confermo il mio tributo a chi sa ferire se stesso per condividere con gli altri la bellezza. Lo spettacolo ha avuto una gestazione di quasi due anni, due anni passati da Manfredini, Luisella Del Mar e Paola Manfredi a lavorare leggendo e rileggendo tutto Pasolini e tutto Genet: quello di Danio è in realtà un canto d'amore dedicato a loro (...). In un immaginario rapporto con Genet, Mandredini gli spiega che ha avuto il bisogno di innestare sulla sua opera quella di Pierpaolo Pasolini, un altro che ha vissuto e consumato con passione quello che comunemente viene chiamato "male", la fratellanza tra le due "vite violente" ne ha consentito la simbiosi. La Vergogna ha il sapore della grande opera lirica, del grande melodramma». Lay da "Harta", aprile 1991 1990.1991
Programma 7-16 maggio Produzione Farneto in collaborazione con Gsa Teatrale Fontemaggiore Memorandum Regia Maurizio Schmidt 17-19 maggio Ariele laboratorio Hongos di Alberto Capitta 21-26 maggio Out Off Qudrato bianco su fondo bianco di Roberto Traverso con Raffaella Boscolo, Johnny Gable e Andrea Novicov Spazio scenico e regia Roberto Traverso 28 maggio-2 giugno Marcido Marcjdoris e Famosa Mimosa Canzonetta Studio da "I Persiani" di Eschilo 4-9 giugno Sosta Palmizi Qual dolor… qual? di Giuditta Cambieri Memorandum: «(...). Maurizio Schmidt suggerisce una lettura oggettiva dove anche le didascalie sono battute del coro da cui, di volta in volta, fuoriescono i personaggi (il direttore di un grigio ministero, il suo vice, gli impiegati...) coinvolti nell'arrogante imposizione del nuovo linguaggio, in un crescendo di controlli e conflitti. L'ombra orwelliana del Grande Fratello e più prosaici rimandi ad atmosfere kafkiane speziano di inquietudine le semplici geometrie della storia (...)». Giampaolo Spinato da "la Repubblica", 15 maggio 1991 Sussurri o grida Movimenti nel nuovo teatro italiano Ottava edizione Con il contributo del Comune di Milano Settore Cultura e Spettacolo Dal 7 maggio al 9 giugno 1991 1990.1991 Programma 2-6 ottobre Duchamp - Basaglia «La Mariée mise à nu par ses Célibataires, meme» (Le Grand Verre) con Susanna Costaglione, Paola Tonello e Patrizia Zanco Ideazione, scena e regia Giorgio Fabbris 11-13 ottobre L’Associazione Arcà Arianna e il labirinto Testo e coreografie Karin Elmore 15-20 ottobre C.P.T. Politecnico in collaborazione con la Compagnia Teatro d’Arte Produzione De Cerasis di e con Mario Prosperi 22-27 ottobre Out Off in collaborazione con la Scuola D’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano Il calapranzi di Harold Pinter Traduzione di Laura del Bono con Nicola Rignanese e Antonio Albanese Progetto scenografico Michele Sigurani Realizzazione Fabrizio Palla e Gianpiero Grecchi Costumi Enza Bianchini Luci Gigi Saccomandi Regia Giampiero Solari 29-31 ottobre e 5-10 novembre L’Associazione Culturale Gente di Teatro Delirio Liberamente ispirato all’opera pirandelliana di Raul Manso con Antonio Basilisco e Mirko Napoletano 2-3 novembre Sposalizio Oriente Occidente, Fatià di Francesca Limoli e Maria Rita Bonfiglio Musiche Ruggero Tajè Regia Angela Marchionni Conversazione musicale Oriente Occidente Musiche Ruggero Tajé e Ahmed Ben Dhiad «Il calapranzi (The Dumb Waiter, letteralmente "Il Cameriere Muto" scritto nel 1956 da Harold Pinter) è la metafora di un rapporto di amicizia vissuto in una cornice di solitudine di due individui chiusi claustrofobicamente ognuno nella propria esistenza. Ben e Gus sono due killer che, chiusi in un sotterraneo, attendono l'ordine per commettere l'ennesimo assassinio. Nella versione originale Pinter li fa parlare in Cochney, slang della periferia di Londra (...). Nel nostro allestimento siamo partiti cercando di costruire due personaggi che avessero la stessa valenza di isolamento e emarginazione di quelli inglesi, reinventandoli però sulla base delle singolari caratterizzazioni fatte dai due attori: entrambi gli interpreti sono di origine meridionale e hanno così potuto utilizzare come materiale di lavoro il loro dialetto nativo. I personaggi così scaturiti sono due italiani, Benito e Gustavo, da tempo emigrati in Inghilterra ma che in più sono... spietati killer. Il nuovo slang che ne è nato non ha ovviamente nulla a che fare con il Cockney di Pinter ma è un misto di inglese e dialetto del sud. Infine così come sono evidenti i riferimenti dell’autore ai film di gangster degli anni ’50, anche la nostra versione "strizza l’occhio" ai "polizieschi" dei giorni nostri». Luca Marchesi da "l’Unità", 17 ottobre 1991 Limitrofie Nona edizione Con il contributo del Comune di Milano Settore Cultura e Spettacolo Dal 2 ottobre al 10 novembre 1991 1991.1992 179
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