BERGAMO, UN CONGRESSO “STORICO” - CUSI

BERGAMO
CONGRESSO
DA RICORDARE
I
n questo quadrivio di intenzioni e
di idee che è la terra bergamasca
dove l’attivismo lombardo sa farsi
strada coi metodi amministrativi
che gli sono congeniali, non può stupire
la presenza di un Rettore così giovane e
capace di ipnotizzare col suo intervento
i rappresentanti dei centri sporivi
universitari, trasmettendo loro concetti
ricchi di entusiasmo.
Quando parla della sua città e della
Università lo fa con orgoglio come
quando sottolinea che l’aeroporto di
Bergamo è terzo in Italia, alla pari o
quasi con Linate. E Bergamo non è
Milano. Questa terra non sente la crisi
impegnata com’è in progetti grandiosi
come la nuova autostrada, la Brebemi,
che collegherà Milano a Brescia dove
sta sorgendo un altro grande aeroporto.
L’agricoltura sta vivendo un momento
d’oro con la Bonduelle e la Linea Verde.
3
Grazie, Magnifico Rettore!
dall’inviato Giorgio Gandolfi
Il Rettore Paleari con Bevilacqua; il presidente Coiana col sindaco di Dalmine, Claudia Terzi; Claudio Bertoletti, presidente del Cus Bergamo.
La bretella Bergamo-Treviglio collegherà
la Brebemi alla grande autostrada a
monte, la Pedemontana.I mille ettari
espropriati non hanno provocato
alcuna rivoluzione, anzi, c’è stato spirito
di collaborazione. Lo dimostrano i
1.500 operai che vi stanno lavorando.
E Dalmine, che era sinonimo delle
acciaierie, è diventata la sede dello
sport universitario con la realizzazione
Dima, Carra, Castelli, Bertoletti e Cottini
con l’onorevole Ruffinelli
del Campus nella zona del vecchio
ospedale, risultato dell’intelligente intesa
fra l’Università e l’amministrazione
locale, capeggiata dal sindaco Claudia
Terzi, presente ai lavori del Congresso
del Cusi. Il Rettore Stefano Paleari, che
in gioventù è stato anche nazionale di
pallanuoto oltre che giocatore dello
Sturla per una decina d’anni, con il
suo intervento ha subito “legato” coi
delegati della 67° assemblea federale
che è rimasta sicuramente impressa a
molti. Sia per i contenuti dell’intervento
di Paleari che ha parlato a chiare lettere
della strada che deve percorrere lo
sport universitario, soprattutto dopo
la cosiddetta apertura al territorio, con
un ulteriore impegno nello sviluppo
degli impianti sportivi da aprire alla
cittadinanza per un maggiore connubio