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orbite culturali - Gagarin Magazine

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8-9/11 gagarin n. 8<br />

musica<br />

arte<br />

gusto<br />

teatro<br />

libri<br />

shopping<br />

bimbi<br />

cinema<br />

16<br />

I dUBBI<br />

dI gAgARIN<br />

Ricevere troppe informazioni ci fa bene?<br />

Col tovarish americano nella capsula qua di<br />

fronte scambio spesso opinioni in bassa frequenza:<br />

ho letto che gli Stati Uniti rischiano il<br />

default, un termine hi-tech per dire che stanno<br />

fallendo. Esattamente come Grecia e Portogallo.<br />

Al povero Marx che lo aveva previsto<br />

hanno dato del matto.<br />

Ma il punto non è questo. Gli Stati Uniti rischiano<br />

il fallimento è una frase di cui non comprendo<br />

il pieno significato, non ho gli strumenti per<br />

capire di che parliamo. Se gli Stati Uniti falliscono,<br />

penso, fallisce l’economia mondiale. E<br />

dopo? C’è un tribunale fallimentare galattico?<br />

Ma può davvero fallire l’economia mondiale? O<br />

se tutti falliscono nessuno fallisce? Se tutti non<br />

pagano i debiti spariscono i debiti? Essendo figlio<br />

del socialismo reale ho preferito domandare<br />

allo spaceman a stelle e strisce ma anche lui<br />

?<br />

ammette di non comprendere la reale portata<br />

della cosa. D’altronde pure gli economisti alzano<br />

bandiera bianca non sapendo esattamente<br />

cosa questo scenario comporterebbe.<br />

Dunque perché dovremmo riuscire a capirlo<br />

noi?<br />

Sono partito dal primo esempio che mi è balzato<br />

in mente ma Pravda, New York Times e<br />

soci esplodono salve di queste notizie ogni secondo.<br />

Notizie di cui raramente riusciamo ad<br />

analizzare il peso specifico. Per cui mi chiedo:<br />

ha senso avere a disposizione una mole impressionante<br />

di dati, di cultura, e non avere più<br />

le capacità di pensiero per elaborarle?<br />

Quel mostro di Niklas Luhmann ci aveva avvisato:<br />

il mondo contemporaneo è infinitamente<br />

complicato. Se vogliamo sopravvivere, una<br />

drastica riduzione della sua complessità diventa<br />

necessaria. Una riduzione che, sotto il bombardamento<br />

dei media, ognuno di noi è costretto<br />

a fare arbitrariamente. Coi rischi del caso. Avrete<br />

letto le elucubrazioni di quel folle norvegese.<br />

Cita i templari senza avere la benché minima<br />

idea di cosa siano, per tacere di religione e altre<br />

amenità. Ma al netto delle atrocità che ha compiuto,<br />

sono davvero sicuro di essere migliore di<br />

lui? Sono davvero sicuro che il mio cervello riesca<br />

a digerire la valanga di informazioni da cui<br />

viene travolto ogni attimo della sua vita?<br />

Nella mia dacia sul mar Nero ho 5.000 libri e<br />

tutto sommato non capisco un cazzo. Erasmo<br />

da Rotterdam possedeva una biblioteca di soli<br />

167 e mi pare di ricordare che un paio di cose<br />

nella sua vita le abbia fatte.<br />

E tu che ne pensi? Scrivi a gagarin@gagarin-magazine.it

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