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renobromuro3@tin.it il baricentro 1 A T T U A L I T A' LA ... - Poiein

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enobromuro3@tin.<strong>it</strong><br />

Avigliano Umbro, un paesino di 2233 ab<strong>it</strong>anti, é un<br />

giovanissimo comune dell'Umbria s<strong>it</strong>uato in provincia di Temi.<br />

E' stato eretto a comune autonomo solo nel 1975, prima era una<br />

frazione del comune di Montecastr<strong>il</strong>li, s<strong>it</strong>uato nell'area collinare<br />

tra la Valle Tiberina e quella Umbra; conserva ancora, quasi<br />

intatta una Roccaforte medievale cinta da mura di cui<br />

rimangono due archi.<br />

Una zona che da anni é sotto l’attenzione di molti studiosi<br />

perché qui esiste una foresta foss<strong>il</strong>e, che ricerche recenti (1991)<br />

avanzano l'idea che la foresta possa risalire ai tempi pliocenici e<br />

cioé "al quarto periodo geologico dell'era terziaria"; periodo caratterizzato da grandi<br />

movimenti della crosta terrestre ed intensa attiv<strong>it</strong>à vulcanica.<br />

Per intenderci, é <strong>il</strong> periodo in cui si dice che abbia fatto la sua comparsa, nella fauna <strong>il</strong><br />

genere Equus, e le prime scimmie antropomorfe.<br />

Testimonianza di questo periodo, si trova appunto nel<br />

terr<strong>it</strong>orio del comune di Avigliano Umbro ed é la<br />

"Forestafoss<strong>il</strong>e di Dunarobba".<br />

Una cinquantina di grandi tronchi di alberi che hanno<br />

sub<strong>it</strong>o un pro-cesso di foss<strong>il</strong>izzazione per mummificazione,<br />

che ha consent<strong>it</strong>o di mantenere inalterata la<br />

loro natu-ra legnosa. Sembra che sia stata l'arg<strong>il</strong>la con la<br />

sua impermeab<strong>il</strong><strong>it</strong>à a non farne intaccare la conservazione,<br />

ev<strong>it</strong>andone la mineralizzazione e la decomposizione.<br />

Ciò che lascia esterrefatti e ammirati, nello stesso<br />

tempo, é la posizione che ancora mantengono i tronchi,<br />

cioé eretti, anche se inclini nati tutti nella stessa direzione. La "Forestafoss<strong>il</strong>e" stupisce<br />

<strong>il</strong> vis<strong>it</strong>atore per la geometrica ed equidistante posizione in cui sembrano trovarsi i<br />

reperti; ma in ver<strong>it</strong>à é una tendenza verso una distribuzione uniforme che, secondo i<br />

modelli classici della distribuzione ecologica, molto avanzata. Peccato però che appena<br />

rinvenuti, prima che se ne appropriasse lo studioso, sono stati alterati dagli agenti<br />

atmosferici e biologici, nonché da collezionisti vandalici, erano alti più di dieci metri,<br />

con una circonferenza di circa due metri. Il legno foss<strong>il</strong>e, conserva ancora gli anelli<br />

annuali fortemente schiacciati, per la compressione degli strati della copertura<br />

arg<strong>il</strong>losa, di cui mostrano ancora la varietà delle vene, o dobbiamo definirle "onde",<br />

come asserisce Francesco Stelluti di Fabriano, accademico<br />

dei Lincei e allievo di Federico Cesi, che nel 1635 studiò<br />

"questo legno foss<strong>il</strong>e o sotterraneo" che si trovava fra <strong>il</strong><br />

castello di Colle secco e Rosaro.<br />

Studi recenti, condotti da Biondi e Bruciapaglia,<br />

dell'Univers<strong>it</strong>à degli Studi di Ancona, sulle caratteristiche<br />

anatomiche del legno che cost<strong>it</strong>uisce i grandi tronchi ha<br />

permesso di accertare, sulla base della presenza di<br />

punteggiature taxodioidi nei campi di incrocio e di parenchima<br />

del legno abbondante e con pareti trasversali lisce, che i<br />

reperti vanno tutti sicuramente attribu<strong>it</strong>i a specie della famiglia<br />

delle Taxodiaceae, genere di piante che raggruppa tre specie<br />

che si trovano maggiormente negli Stati Un<strong>it</strong>i e nel Messico,<br />

che presentano adattamenti ai luoghi palustri avendo le radici<br />

mun<strong>it</strong>e di pneumatofori, cioé rami particolari che, assorbendo<br />

ossigeno atmosferico, riescono a sopperire al fabbisogno di ossigeno delle radici<br />

sommerse. Alberi che si presentano alti circa 50 metri, con foglie verde chiaro, coni<br />

piccoli e globosi e possono vivere fino a 1000 anni.<br />

<strong>il</strong> <strong>baricentro</strong> 3

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