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. Solo qualche me-<br />

se fa la scelta della meta del<br />

viaggio d’istruzione ha visto<br />

contrapporsi, in maniera<br />

piuttosto accesa, gli studenti<br />

dei diversi indirizzi<br />

della nostra scuola. Sembrava<br />

impossibile giungere ad<br />

un accordo, eppure questi<br />

stessi studenti hanno infine<br />

trascorso, tutti insieme, una<br />

settimana davvero indimenticabile,<br />

affiancati da insegnanti<br />

che hanno saputo<br />

essere degli ottimi compagni<br />

di viaggio.<br />

Se è vero che il buongiorno<br />

si vede dal mattino, per come era<br />

iniziato, il viaggio pareva davvero<br />

rivelarsi un “disastro”. Alle 14.00<br />

circa, ora della partenza, la pioggia<br />

non smetteva di cadere su <strong>Pachino</strong><br />

e più si avvicinava l’ora in cui l’aereo<br />

sarebbe decollato, più l’autista stentava<br />

ad accelerare. Sì, perché noi<br />

ragazzi di quinto anno del<br />

“<strong>Michelangelo</strong> <strong>Bartolo</strong>” eravamo<br />

saliti giustappunto su<br />

quell’autobus che, per un guasto<br />

meccanico, rischiava di farci perdere<br />

il volo. Effettuato il check-in in poco<br />

meno di mezz’ora, il peggio sembrava<br />

passato: eravamo tutti in aereo<br />

pronti ad affrontare un viaggio che<br />

di lì a poche ore ci avrebbe condotti<br />

a Praga, nella Repubblica Ceca.<br />

A nulla sarebbero tra l’altro serviti i<br />

golfini di lana portati per proteggersi<br />

dal freddo: persino il clima sembrava<br />

perfetto, se non fosse che la<br />

Finalmente … a Praga !<br />

sera, dopo esserci sistemati in camera,<br />

sui nostri volti, stremati dalla stanchezza<br />

e dalla fame, non apparve che<br />

un ulteriore segno di sconforto misto<br />

a disperazione per la mancanza della<br />

buona cucina siciliana. Il purè insipido,<br />

il riso in bianco e l’insalata non ci volevano<br />

proprio!<br />

Per fortuna tra un McDonald’s e l’altro<br />

riuscivamo a mantenerci in forze, anche<br />

perché ne servivano molte per<br />

visitare la città, i numerosi castelli, ma<br />

soprattutto le discoteche.<br />

Praga, la città in cui la birra costa ancor<br />

meno dell’acqua, è infatti nota sia<br />

per il suo aspetto storico-religioso di<br />

cui le Sinagoghe e il “Cimitero Ebraico”<br />

sono testimonianze, sia per il cosiddetto<br />

“club delle meraviglie” quale<br />

è il Duplex, discoteca famosissima<br />

(con tanto di cubiste) situata al centro<br />

della città, a Piazza Venceslao, in cui<br />

abbiamo trascorso una delle nostre<br />

serate. È d’obbligo poi parlare<br />

dell’Hotel che, seppur non fosse il massimo<br />

a livello di cortesia da parte del<br />

personale, è riuscito a conquistare<br />

l’attenzione ma soprattutto le corone<br />

di molti, grazie alla presenza del casinò<br />

aperto sino a tardi, o del lato romantico<br />

della città e dei praghesi che, in fondo<br />

(ma molto in fondo), sanno anche<br />

essere dolci e sensibili, celebrando nel<br />

giorno del primo maggio la festa<br />

dell’amore. Si tratta forse di una sorta<br />

di scudo che questo popolo ha creato<br />

intorno a sé in seguito ad avvenimenti<br />

che ne hanno segnato la storia. E anche<br />

per noi é stato assai toccante, infatti,<br />

visitare luoghi sino ad oggi visti nei film<br />

o studiati sui libri quali il campo di lavori<br />

forzati di Terezin, utilizzato dalla Gestapo<br />

tedesca durante la Seconda guerra<br />

mondiale come centro di smistamento<br />

di migliaia di ebrei deportati.<br />

Insomma una gita fatta di ritardi, a<br />

causa dei bisogni fisiologici di qualcuno,<br />

di amicizie nate o recuperate, di<br />

risate, numerosissime foto, di un inglese<br />

mal parlato e al tempo stesso non<br />

capito, di stanchezza, lacrime, sorrisi,<br />

sensazioni e persone che in un modo o<br />

nell’altro rimarranno nel cuore di ognuno<br />

di noi.<br />

Maria Chiara Cataldi<br />

V B PNI<br />

.<br />

P A G I N A 24

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