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Il mio nome<br />

Non c'è pane per i miei denti, non c'è sole per i miei occhi,<br />

né dolce musica che possa rilassare il mio stanco umore, ci sono<br />

solo io che con i miei occhi guardo la gente cambiare dinanzi i loro<br />

corti passi.<br />

Gli occhi della gente piangono lacrime blu lasciando segni indelebili sui loro volti; gli<br />

occhi della gente parlano e gridano aiuto, i miei guardano e piangono lacrime nere come<br />

il carbone, malinconia e sofferenza.<br />

E mentre cerco di far smettere gli altri di versare del blu, nessuno riesce a guardare<br />

quello che i miei occhi dicono, nessuno percepisce il folle dolore che ha invaso la mia anima,<br />

solo io, che alzando lo sguardo in alto, tento di scorgere quel sole che ho tanto<br />

bramato in passato, e che ora cerco di evitare lottando tra la voglia di tornare a vivere e<br />

quella di sprofondare nell'oscurità.<br />

Sto perdendo il mio nome, sto sparendo tra il vento dei dolci e profondi respiri di amori<br />

sopiti e infranti.<br />

Giuseppe Morana<br />

I A Liceo Scientifco<br />

Ala spezzata<br />

Speravo che tutto potesse cambiare, che i miei occhi<br />

potessero splendere di luce almeno una volta, ma mi sbagliavo;<br />

del resto la vita è questa, una fragile e folle illusione.<br />

Mentre guardo il vento andare in tutte le direzioni mi siedo sul bollente asfalto e osservo<br />

il cielo, impietrito da una paura che prima non era mia, indurito dalle circostanze che<br />

pian piano si vanno creando.<br />

Il mio cuore però adesso è troppo vulnerabile, fragile come una parete di cristallo, e la<br />

mia anima vola a stento con un’ala spezzata.<br />

Adesso non so cosa voglio, so soltanto di essere stanco, intorpidito dalle illusioni che<br />

vedo dal mattino a quello seguente.<br />

Sono costantemente deluso da tutto, deluso anche di me stesso e mi sento uno straccio<br />

calpestato da troppa gente.<br />

Un giorno staccherò la spina e mi rifarò un’altra vita, aspetto solo il momento più opportuno;<br />

ma, come sempre, la regola che vige nella mia vita è attendere, sperando che<br />

qualcosa o qualcuno venga a stravolgere la mia esistenza.<br />

Giuseppe Morana<br />

I A Liceo Scientifco<br />

P A G I N A 36

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