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Possa tu raccontar a li<br />

tue genti di come noi, innocenti<br />

pargoli, a lagrimar di stenti,<br />

con le guance tra i denti, fummo<br />

crudelmente condannati<br />

alla fine: giorni, settimane, mesi<br />

passaron, ed insieme al padre<br />

nostro soffrimmo. I ch’ero il<br />

più picciol dei frati tanto soffrii<br />

che banchetto mi parvero<br />

l’ossa delle mani al convivio<br />

Sunto di morte<br />

Il vento soffiava,<br />

Ma tu eri lì.<br />

Il sole accecava,<br />

ed io ero qui.<br />

Un essere ignobile, ti privò della vita<br />

ed io ne restai ferito<br />

Lorenzo Campanella<br />

IV G Tecnologico<br />

La storia del Conte Ugolino<br />

Raccontata dal punto di vista di uno dei suoi nipoti<br />

della fame; che fine è la nostra?<br />

Che condanna fu la nostra?<br />

E, maggiormente, che<br />

colpa di noi che di nostro padre<br />

in quella torre ne pagammo<br />

tutti le conseguenze!<br />

Arrivati all’ultimo giorno tanto<br />

vedevo star male il pover<br />

uomo sofferente che la pancia<br />

sua risuonava musica per tutta<br />

la stanza. Allora mi avvicinai<br />

e arditamente chiesi: “Padre!<br />

Come dice il frate mio più<br />

grande, possiate voi cibarvi di<br />

noi, con lo stesso potere conferitovi<br />

nel farci. Lo so: giammai<br />

un padre sopravvivere al pro-<br />

prio figlio dovrebbe, e che atroce<br />

visione sarebbe ma, omai,<br />

gridano i vostri occhi per<br />

gli stenti della fame, tanto<br />

che scuri più del buio son;<br />

possa perciò riviver in te, anche<br />

se nelle viscere tue, possa<br />

almeno io darvi tale onore!”.<br />

Quivi esalai l’ultimo spiro e<br />

caddi al suolo dormiente, ridestandomi<br />

nella fatal quiete.<br />

Paolo Cannata<br />

IV A PNI<br />

Poesia per la danzatrice o in<br />

memoria di Angela<br />

Ricordo...Ricordo..<br />

Quelle serate<br />

in cui l'Aria era Pura<br />

e ti fondevi con la Natura<br />

in quelle Ballate<br />

Quei giorni<br />

in cui sempre impegnata<br />

viaggiavi nei dintorni<br />

ed affrontavi ogni salita...LA VITA!!<br />

Ed ora mi ricordo quel giorno triste e ombroso in cui tutti<br />

giunsero a venerarti<br />

per la dolce e pura figura celestiale<br />

che Eri...<br />

Lorenzo Campanella<br />

IV G Tecnologico<br />

P A G I N A 40

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