Michelangelo Bartolo Pachino Home Page
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È cronaca giornaliera il<br />
continuo dibattito tra Istituzioni<br />
e studenti che manifestano<br />
per i propri diritti all’istruzione,<br />
istruzione che continuamente<br />
(quale esso sia il governo)<br />
viene attaccata, discussa e<br />
riformata, quasi come un gioco,<br />
una questione ormai politica<br />
riguardante le lotte tra i<br />
partiti. Altro che una questione<br />
culturale, discussa per il<br />
bene del popolo e della propria<br />
Patria!<br />
Ne è dimostrazione l’ultima<br />
riforma scolastica approvata<br />
tra scioperi e manifestazioni.<br />
Riforma pensata per<br />
“migliorare” le condizioni in<br />
cui da anni ormai versa la<br />
scuola Italiana, ma che ha<br />
trovato consensi solo tra la<br />
maggioranza parlamentare e<br />
non tra l’opposizione, gli studenti<br />
e gli insegnanti.<br />
A nulla sono serviti gli scioperi<br />
organizzati da sindacati e<br />
le assemblee studentesche,<br />
quasi si stesse tornando ad<br />
uno stato “dittatoriale”, dove<br />
la Voce del Popolo e degli<br />
Cultura e politica, binomio zoppicante<br />
interessati viene coperta dalla<br />
”arroganza” dell’ Istituzione<br />
di competenza.<br />
Analizzando “obiettivamente”<br />
la riforma si evincono le falle<br />
individuate dai partiti politici<br />
stessi. Si comprende dal comunicato<br />
del Ministero che<br />
sono avvenuti tagli alle Università<br />
pubbliche per dare<br />
precedenza a quelle private;<br />
che sono stati sovvenzionati<br />
molti laboratori nelle scuole,<br />
ma subito dopo si legge che<br />
sono stati fatti tagli agli I.T.P.<br />
( Insegnanti Tecnico Pratici)<br />
e che è stato ridotto di molto<br />
il numero degli insegnanti di<br />
sostegno. Continuando si<br />
potrebbero individuare tantissime<br />
contraddizioni e<br />
“manovre” sbagliate, che allo<br />
Stato non giovano di certo<br />
ma ancor meno alla popolazione<br />
scolastica.<br />
Dagli ultimi sondaggi europei<br />
si evince che l’Italia è uno<br />
degli ultimi paesi in classifica<br />
per il progresso culturale<br />
(scuola, cinema, teatro ....).<br />
Siamo uno dei pochi Paesi a<br />
non puntare sulla ricerca,<br />
considerando che gli altri Paesi<br />
che ci seguono sono proprio<br />
quelli ancora poco sviluppati<br />
o poco aperti ad<br />
“evoluzioni di pensiero”: le<br />
nostre migliori intelligenze<br />
fuggono all’estero!<br />
Molti hanno tentato di sostenere<br />
l’azione di governo, alcuni<br />
di giustificarla ma, numeri<br />
alla mano, c’è poco da<br />
fare, non c’è giustificazione<br />
che tenga: l’Italia è un paese<br />
che non punta sui giovani,<br />
sull’istruzione e sulla Cultura.<br />
E’ questa la verità e se, leggendo<br />
queste parole, si prova<br />
un po’ di vergogna qualche<br />
dubbio deve pur sopraggiungere.<br />
Perché tutto sta andando così?<br />
Proprio in questo anno, un<br />
anno speciale in cui la nostra<br />
Patria compie 150 anni dalla<br />
sua unificazione continuiamo<br />
ad ascoltare i “respiri affannosi”<br />
del nostro Popolo.<br />
Un’Italia che, invece di essere<br />
la culla di tutte le culture, come<br />
lo è stata da secoli per antonomasia,<br />
la vediamo piangere<br />
e lambire le ferite di una<br />
crisi economica e politica che<br />
ci sta facendo sprofondare nel<br />
fango a vista di tutte le Nazioni!<br />
Il passato ci ha insegnato<br />
e testimoniato che la cultura è<br />
evoluzione: solo l’Uomo colto<br />
è LIBERO.<br />
Stefano Di Maria<br />
IV B PNI<br />
P A G I N A 5