Gennaio - Federazione Trentina della Cooperazione

continuare a svolgere un ruolo attivo”. Per sostenere
al meglio le associate, da parte del Settore – rimarca
il responsabile - si dovrà ricercare una incessante
qualificazione dei servizi e una continuità di relazione
basata su solidissime basi di tipo gestionale e
specialistico. La clientela, precisa Carli, si attende di
avere accesso tramite le proprie Banche di Credito
Cooperativo ai nuovi strumenti e alle innovazioni che
il mercato propone.
La globalizzazione non spaventa Carli, che spiega: “Il
contesto di rete che caratterizza la nostra azione –
valorizzando le differenze e la flessibilità - pone tutte
le Casse Rurali, indipendentemente dalle loro dimensioni,
nella condizione di operare con efficienza. La
relazione fiduciaria stretta dalle nostre associate con
i luoghi, le culture e le economie locali e la conoscenza
diretta della clientela offrono un vantaggio
competitivo alle Casse Rurali rispetto alle grandi
banche, che invece scontano la spersonalizzazione
dei rapporti con i propri clienti. Noi, che siamo radicati
sul territorio, non corriamo questo rischio”.
Internal audit
I due termini inglesi possono essere letteralmente
tradotti in: verifica interna. Fornisce una spiegazione
più analitica dell’attività condotta dall’area il responsabile
Marco Paissan: “In sostanza verifichiamo l’adeguatezza
e la funzionalità del sistema dei controlli
attivato dalle Casse Rurali secondo le istruzioni
della Banca d’Italia e gli orientamenti del Comitato di
Basilea”.
La gamma dei controlli che le Casse Rurali sono
chiamate ad eseguire è piuttosto precisa e riguarda
le seguenti aree o processi: il credito, la finanza e il
risparmio, gli incassi-pagamenti e le normative,
l’informatica, il governo, inteso quest’ultimo come
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l’insieme delle attività di pianificazione, organizzazione
e gestione del personale.
Gli interventi di internal audit sono realizzati da team
composti da un referente esperto affiancato da alcuni
auditors specializzati in uno o due processi. Per
l’audit sugli aspetti informatici (I.T. audit) il Settore si
avvale inoltre del supporto di due ingegneri informatici
esterni.
Ogni ciclo di audit presso ciascuna Cassa affronta
alcuni processi (dai due a quattro). I singoli interventi
durano in media poco più di una settimana.
L’intervallo di verifica su uno stesso processo è indicativamente
di 18 mesi, con l’eccezione dei processi
di governo dove i tempi sono più dilatati: 24 – 30
mesi. Nel 2005 sono stati portati a termine nelle
Casse Rurali trentine 127 interventi di internal audit
per un totale di 1823 giornate di lavoro.
Paissan traccia un bilancio positivo: “Le Casse Rurali
stanno investendo in maniera convinta nei sistemi di
controllo. Quando abbiamo cominciato la nostra
attività di internal audit nel 2001 l’attenzione rispetto
alla materia era a livelli davvero modesti. In cinque
anni sono stati fatti grandi progressi”.
Consulenza integrata
L’area consulenza integrata accorpa una serie di
funzioni prima suddivise tra più uffici.
“L’accentramento e il coordinamento delle varie attività
specialistiche ci consente di offrire alle nostre
associate risposte a 360 gradi. Spesso le problematiche
che ci vengono sottoposte investono più competenze”,
spiega il responsabile dell’Area Enzo
Morandi, in Federazione dal 1978.
“Nell’organizzazione del nostro lavoro – osserva
Morandi – miriamo a far crescere nei colleghi la condivisione
delle questioni e delle soluzioni proposte
> A sinistra Ruggero Carli, responsabile del Settore. Nel gruppo a
centro pagina, i colleghi della consulenza integrata e a destra
quelli dell’Internal audit