Anno XXXIV n. 2 Marzo-Aprile 2011 - Ordine dei Medici Lecce
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5) stabilizzazione <strong>dei</strong> cateteri tunnellizzati mediante<br />
posizionamento appropriato della cuffia e utilizzo,<br />
ovunque possibile, di sistemi di fissaggio ‘sutureless’;<br />
6) scelta appropriata del sito ove impiantare il<br />
‘reservoir’.<br />
Esistono anche bundles che riguardano la corretta<br />
manutenzione.<br />
Le misure adottate per ridurre il rischio di infezione<br />
associato alla terapia intravascolare dovrebbe portare<br />
ad un bilancio tra la salvaguardia del paziente e il<br />
costo dell’efficacia.<br />
E’ ormai fuor di dubbio che il rischio di infezioni si<br />
riduca quando siano osservate le indicazioni e le<br />
raccomandazioni sulle tecniche in asepsi da utilizzare.<br />
E’ facilmente dimostrabile che l’inserzione e il mantenimento<br />
di cateteri intravascolari da parte di personale<br />
inesperto può incrementare i rischi di colonizzazione<br />
del catetere.<br />
L’organizzazione in un team specializzato, che<br />
potremmo chiamare “CVC-PICC team” ha dimostrato<br />
essere efficace nel ridurre l’incidenza delle infezioni<br />
associate a catetere, le relative complicanze ed a<br />
ridurre i costi.<br />
Esperienza significa non solo essere in possesso<br />
dell’abilità nella fase di inserimento, cosa che moltissimi<br />
hanno, ma anche essere in grado di mettere in atto<br />
e quindi di conoscere, sulla base delle linee guida,<br />
tutti quegli accorgimenti, raccomandazioni e precauzioni<br />
che fanno sì che il catetere possa durare il più<br />
a lungo possibile.<br />
Potremmo dire che, eccetto i cvc che vengono<br />
posizionati nelle terapie intensive in situazioni di emergenza,<br />
ideale sarebbe avere un team dedicato, che<br />
si dedichi in maniera quasi esclusiva al posizionamento,<br />
alla gestione ed alla manutenzione <strong>dei</strong> cateteri venosi<br />
in senso lato. Il team costituisce, come già avviene in<br />
molti ospedali, un punto di riferimento per tutte le<br />
problematiche, e sono tante, che riguardano i cateteri<br />
venosi (dove per cateteri venosi si intendono tutti gli<br />
accessi venosi, dall’ago cannula al Port-A-Cat). Il team<br />
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è anche fondamentale nell’addestramento del personale<br />
medico (al posizionamento <strong>dei</strong> cateteri centrali)<br />
e del personale infermieristico (posizionamento <strong>dei</strong><br />
picc e midline e gestione <strong>dei</strong> cateteri), secondo le linee<br />
guida internazionali e non secondo l’esperienza personale<br />
di ognuno di noi.<br />
Ribadiamo quanto segue:<br />
Modello organizzativo “base”<br />
1. personale dedicato per impianto e gestione;<br />
2. protocollo per impianto;<br />
3. procedure di preparazione ed assistenza postimpianto<br />
compreso l’accesso a servizio di radiologia;<br />
4. protocollo di gestione delle eventuali complicanze,<br />
compreso l’accesso a personale rianimatorio;<br />
5. locale dedicato e sanificabile:<br />
– camici e teleria sterile;<br />
– strumenti sterili;<br />
– lampada scialitica;<br />
– cardiomonitor, sfigmomanometro e pulsossimetro/saturimetro;<br />
– ecografo;<br />
– carrello per emergenze;<br />
6. ambulatorio per visite e controlli:<br />
– protocollo gestione;