Anno XXXIV n. 2 Marzo-Aprile 2011 - Ordine dei Medici Lecce
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nell’ambito dell’invalidità civile<br />
deve interpretare criticamente,<br />
alla luce della sua professionalità<br />
e conoscenza, il quadro clinico<br />
che gli viene proposto<br />
civili, avendo anche opportunamente delineato una<br />
obbligata metodologia di valutazione medico legale<br />
che, in buona sostanza, de-responsabilizzava sotto<br />
ogni profilo sia i medici certificanti che quelli delle<br />
Commissioni.<br />
I primi, infatti, certificavano quanto rilevato all’atto<br />
della loro visita ( la quale, se non altrimenti specificato,<br />
si intende abitualmente richiesta per finalità medicocurative)<br />
e i secondi si limitavano ad applicare le<br />
valutazioni “tabellari” alle malattie certificate non avendo<br />
alcuna possibilità di descrivere sul verbale di visita<br />
alcuna obiettività diversa da quella certificata nel<br />
passato.<br />
la parola ai colleghi Colui che è stato deputato a valutare<br />
42<br />
L’attualità<br />
La “politica” da qualche tempo sembra aver voluto<br />
porre riparo a quanto ella stessa aveva consentito per<br />
un lungo periodo, ed ecco allora che oggi:<br />
a) sulla modulistica <strong>dei</strong> nuovi verbali di visita delle<br />
Commissioni è previsto lo spazio per descrivere l’esame<br />
obiettivo;<br />
b) un eventuale ricorso giudiziario contro il parere<br />
delle Commissioni può essere presentato solo entro<br />
sei mesi dalla definizione della fase amministrativa<br />
della domanda, così eliminando la possibilità concessa<br />
nel passato di presentarlo anche molti anni dopo,<br />
possibilità che suggeriva agli invalidi di attendere<br />
l’avanzare della vecchiaia o l’aggravamento delle<br />
malattie prima di adire le vie legali;<br />
c) è presente nelle Commissioni di Asl un medico<br />
dell’Inps;<br />
d) vengono effettuate moltissime visite di revisione<br />
le quali, atteso che le patologie rilevanti per indennità<br />
di accompagnamento o a fini pensionistici devono<br />
essere croniche e con menomazioni permanenti, altro<br />
non sono se non un ulteriore controllo sulle valutazioni<br />
delle Commissioni successivo a quello che è già stato<br />
effettuato al tempo delle vacche grasse.<br />
Le abitudini del passato, però, hanno ormai<br />
consolidato una prassi metodologica e comportamentale<br />
nell’ambito di valutazione dell’invalidità<br />
civile che può essere definita quanto meno non<br />
proprio ortodossa e che oggi è estremamente<br />
difficile da modificare, anche perché nel corso degli<br />
anni si sono formati con quelle indebite usanze (sia<br />
chiaro, non regole ) molti medici “con l’hobby della<br />
medicina legale” - come amava dire il compianto dott.<br />
Giuseppe Cerfeda - i quali, non avendo potuto sviluppare<br />
una adeguata competenza specialistica per<br />
mancanza di una corretta metodologia di riferimento,<br />
talora vengono “disorientati” ad opera di agguerriti,<br />
variegati e organizzati professionisti operanti nel settore.<br />
E difficile sembra essere il ritorno ad una corretta<br />
prassi metodologica medico legale perché spesso: