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Rassegna - Ospedale Pediatrico Bambino Gesù

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1<br />

3<br />

2<br />

5<br />

4<br />

7<br />

Gli autori di questa <strong>Rassegna</strong><br />

6<br />

9<br />

8<br />

1 Graziamaria Ubertini<br />

Endocrinologia e Diabetologia<br />

2 Cinzia Orazi<br />

Diagnostica per Immagini<br />

3 Alberto Donfrancesco<br />

Oncologia<br />

4 Mario De Gennaro<br />

Urodinamica<br />

5 Paolo Caione<br />

Chirurgia Urologica<br />

6 Vincenzina Lucidi<br />

Fibrosi Cistica<br />

7 Marco Cappa<br />

Endocrinologia e Diabetologia<br />

8 Carla Bizzarri<br />

Endocrinologia e Diabetologia<br />

9 Fabio Ferro<br />

Chirurgia Andrologica


<strong>Rassegna</strong><br />

REQUISITII<br />

OBIETTIVII<br />

<strong>Ospedale</strong> <strong>Pediatrico</strong><br />

<strong>Bambino</strong> <strong>Gesù</strong><br />

L’infertilità come problema<br />

pediatrico e adolescenziale<br />

Marco Cappa, Endocrinologia e Diabetologia<br />

Paolo Caione, Chirurgia Urologica<br />

Mario De Gennaro, Urodinamica<br />

Fabio Ferro, Chirurgia Andrologica<br />

Carla Bizzarri, Endocrinologia e Diabetologia<br />

Vincenzina Lucidi, Fibrosi Cistica<br />

Chiara Lucchetti, Chirurgia Andrologica<br />

Alberto Donfrancesco, Oncologia<br />

Cinzia Orazi, Diagnostica per Immagini<br />

Graziamaria Ubertini, Endocrinologia e Diabetologia<br />

<strong>Ospedale</strong> <strong>Pediatrico</strong> <strong>Bambino</strong> <strong>Gesù</strong>, Roma<br />

Formazione Continua<br />

inpediatria 23<br />

Conoscere gli elementi clinici e fisiopatologici della determinazione del sesso, dell’organogenesi,<br />

della differenziazione e svilippo dei genitali interni ed esterni.<br />

Sospettare nel bambino una possibile infertilità in età adulta, sulla base dell’aspetto clinico.<br />

Impostare strategie terapeutiche e preventive basate, per quanto possibile, sull’evidenza.<br />

PREMESSA<br />

L’infertilità sembra essere una situazione clinica<br />

del campo d’interesse dell’andrologo, dell’endocrinologo<br />

e del ginecologo; raramente il<br />

pediatra si occupa di quelle che sono le problematiche<br />

future legate alla fertilità di bambini<br />

con patologie croniche. Le patologie croniche<br />

impegnano soprattutto nella gestione a<br />

breve termine mentre il follow up a lungo termine<br />

è considerato fondamentale in relazione<br />

alle aspettativa di vita del bambino/a. Le nuove<br />

tecniche terapeutiche, in grado di migliorare<br />

non soltanto la prognosi, ma anche la qualità<br />

di vita dei pazienti affetti da malattie complesse,<br />

pone nuovi obiettivi di qualità di vita, e<br />

fra questi quello di permettere a tutti di formare<br />

una famiglia ed avere figli.<br />

INTRODUZIONE<br />

L’infertilità viene definita come il mancato ottenimento<br />

di una gravidanza durante un anno<br />

di rapporti sessuali frequenti. Secondo dati<br />

statunitensi il problema infertilità riguarda il<br />

10-15% delle coppie. L’infertilità può essere<br />

causata da qualsiasi alterazione a livello del sistema<br />

riproduttivo maschile e/o femminile.<br />

Le cause sono equamente distribuite fra fattori<br />

maschili e fattori femminili, mentre circa il<br />

25-30% è da attribuire a cause non identificate<br />

(Tabella 1).<br />

Come specialisti dell’età pediatrica, siamo<br />

chiamati a compiere interventi preventivi e<br />

per fare ciò è necessario conoscere quelle che<br />

sono le cause dell’infertilità sia maschile che<br />

femminile. L’eziologia è in genere rilevata re-<br />

?AUTOVALUTAZIONE a pag 43


24<br />

<strong>Rassegna</strong><br />

Acronimi<br />

ACTH: Ormone<br />

adrenocorticotropo.<br />

AMH: Ormone<br />

antimulleriano.<br />

CAH: Iperplasia<br />

congenita surrenalica.<br />

CAIS: Insensibilità<br />

completa agli<br />

androgeni.<br />

CFTR: Cystic Fibrosis<br />

Transmembrane<br />

Regulator.<br />

CRH: Ormone<br />

rilasciante corticotropo.<br />

DM1: Diabete Mellito<br />

di tipo I.<br />

DSD: Disordini dello<br />

sviluppo sessuale.<br />

FC: Fibrosi Cistica.<br />

FSH: Ormone<br />

follicolostimolante.<br />

GnRH: Ormone<br />

rilasciante le<br />

gonadotropine.<br />

GH: Ormone della<br />

crescita.<br />

LH: Ormone<br />

luteinizzante.<br />

MURCS: Anomalie<br />

mulleriane, renali e del<br />

somite cervicotoracico.<br />

PCOS: Sindrome<br />

dell’ovaio policistico.<br />

PAIS: Insensibilità<br />

parziale agli androgeni.<br />

POF: Premature<br />

Ovarian Failure.<br />

POR: Difetto della<br />

ossidoreduttasi del<br />

citocromo P450.<br />

POMC:<br />

Proopiomelanocortina.<br />

SHBG: Sex Hormone<br />

Binding Globulin.<br />

SRY: Sex determining<br />

region Y.<br />

TSH: Thyroid<br />

Stimulating Hormone.<br />

21 OHD: Deficit di 21<br />

idrossilasi.<br />

M. Cappa et al. | L’infertilità come problema pediatrico e adolescenziale<br />

trospettivamente dall’andrologo o dal ginecologo<br />

nel momento in cui si affronta il problema.<br />

Come possiamo individuare le cause legate<br />

a patologie congenite o comunque evidenziabili<br />

in fase precoce, prima del termine<br />

della pubertà?<br />

Sia il pediatra nell’ambito delle varie branche<br />

specialistiche, che il chirurgo e urologo pediatra<br />

si trovano giornalmente a valutare bambini<br />

e bambine che per patologie o disfunzioni<br />

insorte in età precoce potrebbero in futuro<br />

avere problemi di infertilità di coppia. Le tabelle<br />

2, 3, 4 mostrano le principali cause di<br />

possibile infertilità.<br />

VALUTAZIONE DEL BAMBINO<br />

La corretta valutazione deve prevedere, come<br />

di consueto, una buona anamnesi. Questa dovrà<br />

in particolare essere molto ampia e focalizzarsi<br />

sulle possibili patologie che potrebbero<br />

essere associate ad un rischio d’infertilità.<br />

ANAMNESI<br />

TABELLA 1<br />

Cause dell’infertilità di coppia<br />

Cause non identificabili 25-30%<br />

Cause legate a fattori maschili 25%<br />

Cause legate a disfunzioni ovariche 20%<br />

+ alterazioni tubariche 15%<br />

Miscellanea 13%<br />

Nella famiglia è necessario indagare sulla fertilità<br />

dei vari componenti e l’età dello sviluppo<br />

dei genitori. Il fatto che ci sia stata difficoltà<br />

nel concepimento in una coppia ci deve indurre<br />

a sospettare anche patologie che hanno<br />

TABELLA 2<br />

Le cause d’infertilità maschile<br />

Cause non identificabili 40-50%<br />

Cause identificabili<br />

Ipogonadismo primitivo 30-40%<br />

Alterazioni della capacità<br />

di trasporto dello sperma 10-20%<br />

Ipogonadismo secondario 1-2%<br />

caratteristiche di transitorietà; sono stati descritti<br />

casi di ipogonadismo ipogonadotropinico<br />

idiopatico reversibile. Nel bambino sono<br />

fondamentali le informazioni che riguardano<br />

storia di infezioni croniche, traumi dei genitali,<br />

parotite, orchite, torsione dei testicoli, infiammazione<br />

dei genitali. Nella bambina è necessario<br />

indagare sulla storia di patologie infiammatorie<br />

dello scavo pelvico, precedenti<br />

interventi chirurgici a livello genito-urinario.<br />

Negli adolescenti è necessario non dimenticare<br />

le possibili malattie trasmesse sessualmente<br />

e la storia di patologia onco-ematologica e soprattutto<br />

di chemioterapia o radiazioni a livello<br />

dello scavo pelvico.<br />

ESAME OBIETTIVO NEL MASCHIO<br />

Nel lattante e nel bambino prepubere la valutazione<br />

clinica deve essere rivolta ad individua-<br />

TABELLA 3<br />

Le cause d’infertilità femminile<br />

Anovulazione<br />

Amenorrea ipotalamica: stress, diete<br />

incongrue, esercizio fisico vigoroso (anoressia<br />

nervosa, triade dell’atleta) malattie croniche<br />

Diminuzione della riserva ovarica<br />

Patologie endocrine: iperprolattinemia, tumori<br />

ipofisari, distiroidisma, ipo e ipersurrenalismo.<br />

Sindrome dell’ovaio policistico<br />

Insufficienza ovarica prematura (acquisita e<br />

congenita)<br />

Uso di sostanze<br />

Tabacco, oppiacei, antagonista della<br />

dopamina (alloperidolo ecc.), antipertensivi<br />

(metildopa, reserpina)<br />

Alterazioni riguardanti le tube (30%)<br />

Ostruzioni (storia di patologie infiammatorie<br />

degli organi pelvici, interventi chirurgici)<br />

Endometriosi (15% dei casi)<br />

Fattori riguardanti utero e cervice (3%)<br />

Anomalie uterine congenite<br />

Fibromi<br />

Polipi<br />

Insufficiente quantità/qualità del muco<br />

cervicale (fumo/infezioni)<br />

Sinechie uterine


<strong>Ospedale</strong> <strong>Pediatrico</strong> <strong>Bambino</strong> <strong>Gesù</strong><br />

re tutte quelle alterazioni che possano compromettere<br />

una normale fertilità. Nel maschio<br />

dovremo analizzare i genitali esterni valutando<br />

le dimensioni del pene (Tabella 5), la sua configurazione,<br />

lo sbocco uretrale, la presenza nello<br />

scroto di gonadi palpabili e calcolarne le dimensioni<br />

mediante l’orchidometro di Prader<br />

TABELLA 4<br />

Cause di infertilità maschile in funzione del quadro clinico<br />

Infertilità con ridotta virilizzazione Infertilità con normale virilizzazione<br />

Malattie croniche, malnutrizione<br />

Deficienza isolata di gonadotropine<br />

Ipoplasia congenita surrenalica<br />

Alterazione del recettore GnRH<br />

Alterazione dei recettori βLH/βFSH<br />

Malattia di Cushing<br />

Iperprolattinemia<br />

Emocromatosi<br />

Panipopituitarismo<br />

Mutazioni del recettore LH<br />

Sindrome di Klinefelter<br />

Sindrome del maschio XX<br />

Orchite virale<br />

Traumi<br />

Radiazioni<br />

Farmaci (spironolattone, alcool, ciclofosfamide,<br />

chetoconazolo)<br />

Tossine legate all’ambiente<br />

Autoimmunità<br />

Granulomatosi<br />

Ipotalamo-ipofisarie<br />

Deficit isolato di FSH<br />

Iperplasia surrenalica congenita<br />

Somministrazione di androgeni<br />

Traumi cranici<br />

TESTICOLO<br />

Difetti di sviluppo e struttura<br />

Aplasia germinale<br />

Mutazioni del cromosoma Y<br />

Criptorchidismo<br />

Varicocele<br />

Sindrome delle cilia immobili<br />

Difetti acquisiti<br />

Difetti associati a malattie sistemiche<br />

Epatopatie<br />

Patologie del rene<br />

Anemia falciforme<br />

Malattie immunologiche (HIV), artrite reumatoide<br />

Malattie neurologiche (distrofia miotonica,<br />

paraplegie, atrofia muscolare spinobulbare)<br />

Maschio ipovirilizzato (PAIS)<br />

Alterazioni neurologiche del basso apparato<br />

genito-urinario (vescica neuropatica)<br />

Alterazioni anatomiche malformative<br />

del basso apparato genito-urinario<br />

(complesso epispadia-estrofia vescicale)<br />

Resistenza agli androgeni<br />

Uomo infertile con mutazione del<br />

recettore per gli androgeni (PAIS)<br />

Difetto del trasporto spermatico<br />

Infezione da mycoplasma<br />

Radiazioni<br />

Farmaci (ciclofosfamide, sulfasalazina)<br />

Tossine legate all’ambiente<br />

Autoimmunità<br />

Malattie febbrili croniche<br />

Malattia celiaca<br />

Malattia neurologica (paraplegia)<br />

Diabete Mellito<br />

Ostruzione dell’epididimo o dei vasi<br />

deferenti (fibrosi cistica, assenza<br />

congenita dei vasi deferenti,<br />

vasectomia, esposizione al<br />

dietilstibestrolo)<br />

(Fig. 1 e 2), valutare la corretta posizione del<br />

didimo, dell’epididimo ed analizzare mediante<br />

specifiche manovre la eventuale presenza di<br />

idrocele o ernie inguinali. Nell’adolescente valutare<br />

l’eventuale presenza di dolore alla palpazione<br />

dei testicoli, la presenza di ernie, controllare<br />

oltre che in posizione supina anche in<br />

OPBG 3 | 1 | 2008 25


26<br />

<strong>Rassegna</strong><br />

M. Cappa et al. | L’infertilità come problema pediatrico e adolescenziale<br />

TABELLA 5<br />

Parametri di riferimento per la valutazione clinica maschile<br />

Popolazione Età Lunghezza pene Larghezza del pene Volume testicolare<br />

in estensione cm (SD) cm (SD) medio ml<br />

USA 30 settimane EG 2,5<br />

USA A termine 3,5 (0,4) 1,1 (0,1) 0,52 (mediana)<br />

Giappone A termine 2,9 (0,4)<br />

Giappone 14 anni 8,3 (0,8)<br />

Australia 24-36 settimane EG 2,27<br />

Cina A termine 3,1 (0,3) 1,07 (0,09)<br />

India A termine 3,6 (0,4) 1,14 (0,07)<br />

Nord America A termine 3,4 (0,3) 1,13 (0,08)<br />

Europa 10 anni 6,4 (0,4) 0,95 – 1,2<br />

Europa Adulti 13,3 (1,6) 16,5 – 18,2<br />

FIGURA 1<br />

Valutazione clinica dei genitali<br />

esterni.<br />

FIGURA 2<br />

Orchidometro di Prader per la valutazione<br />

del volume testicolare del bambino, si usa<br />

comparando il testicolo del bambino<br />

con il volume di riferimento.<br />

ortostatismo per individuare la presenza di varicocele<br />

utilizzando la manovra di Valsalva che<br />

incrementa la pressione addominale. È necessario<br />

valutare la presenza di ginecomastia che<br />

nel 90% dei casi è transitoria e legata alla pubertà<br />

ma che può rappresentare l’espressione<br />

di anomala conversione periferica di ormoni<br />

sessuali associata a difetto di androgeni o ad<br />

eccesso di estrogeni.<br />

ESAME OBIETTIVO<br />

NELLA FEMMINA<br />

Nella femmina è necessario valutare attentamente<br />

la presenza di un normale clitoride (Tabella<br />

6), la separazione fra sbocco uretrale e<br />

quello vaginale, la pervietà vaginale ed il tipo<br />

di imene e la lunghezza del perineo. Anche<br />

per la femmina esistono parametri di confronto.<br />

Nell’adolescente è necessario esaminare la<br />

mammella, in particolare individuare eventuale<br />

presenza di galattorrea, e valutare l’eventuale<br />

presenza di segni di iperandrogenismo<br />

(ipertricosi, acne, clitoridomegalia).<br />

PUBERTÀ E CARATTERI SESSUALI<br />

SECONDARI<br />

I parametri auxologici quali altezza, peso, analisi<br />

del rapporto tronco/arti e valutazione del<br />

fenotipo sono fondamentali. Ricordiamo che<br />

alcune patologie endocrine congenite o acquisite<br />

hanno come caratteristica principale<br />

quella del fenotipo eunucoide, che è caratterizzato<br />

da una sproporzione fra arti e tronco a<br />

sfavore di quest’ultimo. Anche il ritardo costituzionale<br />

di crescita e adolescenza, situazione<br />

clinica molto frequente, può avere le stesse<br />

caratteristiche. È necessario però considerare<br />

alcuni concetti generali utili al pediatra per<br />

poter analizzare al meglio l’adolescente con<br />

sospetto di ipogonadismo.<br />

La pubertà è un processo che prevede il progressivo<br />

sviluppo dei caratteri secondari sessuali<br />

associati allo spurt puberale e termina<br />

con l’acquisizione di tutte le funzioni riproduttive.<br />

Lo sviluppo dei caratteri sessuali si<br />

evidenzia con l’incremento progressivo del<br />

tessuto mammario o l’aumento del volume<br />

testicolare, dei genitali e della peluria pubica


<strong>Ospedale</strong> <strong>Pediatrico</strong> <strong>Bambino</strong> <strong>Gesù</strong><br />

e della peluria ascellare (Fig. 3a e 3b). Generalmente<br />

esiste una chiara associazione fra<br />

picco di crescita staturale e sviluppo dei caratteri<br />

sessuali; in particolare nelle ragazze lo<br />

spurt puberale coincide con l’inizio dello sviluppo<br />

mammario mentre nei ragazzi lo spurt<br />

TABELLA 6<br />

Parametri clinici di riferimento per la valutazione clinica dei genitali esterni femminili<br />

corrisponde allo stadio 3-4 o ad un volume<br />

testicolare superiore a 10 ml secondo Prader.<br />

La mancanza di questa concordanza è quindi<br />

un indice della mancata armonia di sviluppo<br />

puberale e può essere legata a patologie<br />

endocrine (Fig. 4).<br />

OPBG 3 | 1 | 2008 27<br />

Popolazione Età Lunghezza Larghezza Lunghezza<br />

del clitoride cm (SD) del clitoride cm (SD) del perineo cm (SD)<br />

USA A termine 0.4 (0,12) 0,33 (0,078)<br />

USA Adulte nullipare 1,54 (0,43)<br />

UK Adulte 1,9 (0,87) 3,13 (0,85)<br />

FIGURA 3a<br />

Stadi puberali secondo Tanner nel maschio.


28<br />

<strong>Rassegna</strong><br />

M. Cappa et al. | L’infertilità come problema pediatrico e adolescenziale<br />

Nei Paesi occidentali, in riferimento a soggetti<br />

di razza caucasica, si definisce pubertà ritardata<br />

la mancata comparsa dei caratteri sessuali<br />

(sviluppo mammario nelle femmine ed<br />

incremento testicolare nei maschi) ad una età<br />

superiore a 13 anni e 4 mesi nelle femmine<br />

ed a 14 anni nei maschi. Viene definita come<br />

pubertà tarda anche la lenta progressione dello<br />

sviluppo puberale già iniziato, quando in<br />

due anni non si assiste al passaggio da uno<br />

stadio puberale a quello successivo o quando<br />

FIGURA 3b<br />

Stadi puberali secondo Tanner nella femmina.<br />

dopo cinque anni dall’inizio dello sviluppo<br />

puberale non si ha il completamento dello<br />

sviluppo sessuali; alcuni autori la definiscono<br />

con il termine “detained puberty” (pubertà<br />

non progredita).<br />

Le cause più frequenti di pubertà ritardata<br />

che possono essere confuse con l’ipogonadismo<br />

sono il ritardo costituzionale di crescita e<br />

di adolescenza ed il ritardo puberale semplice,<br />

entrambe condizioni parafisiologiche, a risoluzione<br />

spontanea.


<strong>Ospedale</strong> <strong>Pediatrico</strong> <strong>Bambino</strong> <strong>Gesù</strong><br />

FIGURA 4<br />

Tempi medi di inizio e fine della pubertà<br />

nel maschio e nella femmina.<br />

Tempi di sviluppo puberale (Femminile)<br />

Spurt<br />

Menarca<br />

10.5-15.5<br />

Mammella 2 3 4 5<br />

8-13 12-18<br />

Pelo pubico 2 3 4 5<br />

8 9 10 11 12 13 14 15 16 17<br />

Età (anni)<br />

Tempi di sviluppo puberale (Maschile)<br />

Spurt<br />

Pene<br />

Testicoli<br />

Genitali<br />

Pelo pubico<br />

9.5-14.5<br />

10.5-16 13.5-17.5<br />

10.5-16.5 12.5-16.5<br />

8-13 12-18<br />

2 3 4 5<br />

2 3 4 5<br />

8 9 10 11 12 13 14 15 16 17<br />

Età (anni)<br />

In sintesi<br />

Metodi di valutazione:<br />

• Anamnesi attenta delle cause<br />

di infertilità<br />

• Analisi clinica del fenotipo<br />

e dei genitali esterni<br />

• Analisi del normale sviluppo puberale<br />

MALATTIE<br />

IPOTALAMO-IPOFISARIE<br />

Il bambino con ridotta virilizzazione deve essere<br />

studiato perché può presentare una serie<br />

di patologie che riguardano il sistema endocrino.<br />

Tutte le patologie che occupano e infiltrano<br />

la zona ipotalamo ipofisaria, possono causare<br />

una insufficiente produzione di GnRH, o<br />

direttamente di LH ed FSH, esitando in un<br />

ipogonadismo ipogonadotropo. Il quadro clinico<br />

è legato alla estensione della lesione e al<br />

tempo in cui si verifica. Se le lesioni si verificano<br />

o si manifestano pienamente dopo l’inizio<br />

della pubertà avremo l’arresto e la regressione<br />

della pubertà stessa. Aspetti clinici come la displasia<br />

setto-ottica o difetti della linea mediana<br />

con o senza palatoschisi sono presenti sino<br />

dalla nascita e si possono associare ad un difetto<br />

ipotalamo ipofisario pluritropinico (vedi<br />

scheda di approfondimento 1).<br />

ANORESSIA E DISTURBI DEL<br />

COMPORTAMENTO ALIMENTARE<br />

Problema emergente in età pediatrica ed adolescenziale<br />

è l’anoressia nervosa, che nei paesi industrializzati<br />

ha una frequenza che va dall’1%<br />

all’8% delle femmine, mentre risulta più rara<br />

nei maschi anche se con progressivo aumento<br />

di frequenza. La classe sociale più elevata sembra<br />

esserne più colpita e le ragazze che ne sono<br />

affette hanno in genere un disturbo del comportamento<br />

alimentare associato a compulsivo<br />

bisogno di consumare calorie con l’incremento<br />

dell’attività fisica. Una condizione definita atlethes<br />

triad dall’American College of Sports Medicine<br />

nel 1992 descrive un aspetto clinico tipico<br />

di atlete di sesso femminile, caratterizzato da<br />

disturbi del comportamento alimentare, amenorrea<br />

ed osteoporosi. In sport in cui l’impegno<br />

agonistico è precoce può verificarsi un ritardato<br />

inizio della pubertà, mentre nelle atlete che<br />

hanno presentato già l’iniziale sviluppo puberale<br />

si può verificare arresto della progressione<br />

puberale o amenorrea secondaria.<br />

La causa è determinata da un insieme di fattori<br />

che da un lato modificano la composizione<br />

corporea con aumento iniziale della massa<br />

magra e riduzione drastica della massa grassa<br />

che è fondamentale per il mantenimento della<br />

fisiologica quota estrogenica; dall’altro una<br />

riduzione della pulsatilità dell’ipotalamo dovuta<br />

molto probabilmente all’azione inibente<br />

centrale di sostanze che hanno affinità per i<br />

recettori endogeni degli oppiacei, come la βendorfina.<br />

La β-endorfina deriva da una molecola<br />

più grande prodotta dall’ipofisi che si<br />

OPBG 3 | 1 | 2008 29


30<br />

<strong>Rassegna</strong><br />

M. Cappa et al. | L’infertilità come problema pediatrico e adolescenziale<br />

L’ipogonadismo ipogondotropinico isolato è caratterizzato<br />

da bassi livelli di steroidi sessuali e di gonadotropine, con<br />

normali livelli di TSH, ACTH e GH. Alcuni geni sono<br />

coinvolti nella genesi dell’ipogonadismo come ad esempio<br />

il gene Kal che determina la sindrome di Kallman Xlinked;<br />

questa peculiare patologia è caratterizzata alla<br />

nascita da ipogenitalismo e in fase successiva da ritardo<br />

della pubertà. Una caratteristica fondamentale è l’assenza<br />

dell’olfatto dovuta ad una ipoplasia dei bulbi olfattori.<br />

Il meccanismo patogenetico è legato ad una mancata<br />

migrazione delle cellule olfattorie che originano dallo<br />

stesso gruppo di cellule staminali, che daranno poi origine<br />

alle cellule GnRH secernenti. Molti pazienti con questa<br />

sindrome hanno mutazioni del gene Kal che codifica per<br />

una glicoproteina (anosmina I) la quale facilita la crescita<br />

e la migrazione neuronale. Associate alla sindrome di<br />

Kallman sono state individuate altre condizioni quali il<br />

criptorchidismo, l’agenesia renale unilaterale, anomalie<br />

della zona centrale del massiccio facciale, sordità<br />

neurosensoriale ed l’ittiosi. Nelle femmine in eterozigosi<br />

per il gene Kal può verificarsi un semplice ritardo<br />

puberale. Un altro gene che, quando mutato, determina<br />

ipogonadismo ed ipoplasia surrenalica è il DAX1.<br />

Mutazioni di questo gene determinano un danno sia<br />

a livello della steroidogenesi testicolare che surrenalica<br />

e si manifestano con l’associazione di iposurrenalismo<br />

e ipogonadismo.<br />

Altri geni sono stati candidati per spiegare la genesi<br />

dell’ipogonadismo, e la recente scoperta del gene Kiss-1<br />

e del recettore per il suo prodotto genico, GRP54 stanno<br />

portando al chiarimento di alcune forme familiari di<br />

ipogonadismo ipogonadotropinico.<br />

Altri fattori di trascrizione ipofisari HESX-1, LHX3,<br />

e PROP-1 sono mutati in condizioni patologiche come<br />

l’aplasia ipofisaria che nel maschio si manifesta<br />

caratteristicamente con micropene ed ipoglicemia.<br />

Altra condizione che si associa ad ipogonadismo è la<br />

sindrome di Prader Willi (PWS) che è caratterizzata da<br />

obesità, ipotonia presente già in utero, ipogonadismo,<br />

criptorchidismo, micropene, mani e piedi piccoli, bassa<br />

statura, alterazione del metabolismo dei carboidrati,<br />

ritardo mentale, comportamento compulsivo ed ostinato.<br />

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO 1<br />

Ipogonadismo ipogonadotropinico<br />

chiama Proopiomelanocortina (POMC) che<br />

una volta secreta in circolo si scinde in vari<br />

peptidi quali l’ACTH, l’MSH (con funzione<br />

stimolante la melanina) e la β-lipoproteina da<br />

cui deriva la β-endorfina. È noto che lo stress<br />

cronico determina un incremento della secrezione<br />

di ormone rilasciante la corticotropina<br />

(CRH), che a sua volta produce una ipersecrezione<br />

della POMC. L’incremento della<br />

morfina endogena, unitamente all’azione del-<br />

Le anomalie genetiche sono localizzate sul braccio lungo del<br />

cromosoma 15 in regione q11-q13; approssimativamente il<br />

70% dei pazienti con PWS ha una delezione del<br />

cromosoma paterno, il 20-25 % ha una disomia<br />

uniparentale materna, nel 2-5% si è evidenziato un difetto<br />

dell’imprinting.<br />

La sindrome CHARGE, prima conosciuta come<br />

associazione CHARGE (C=Coloboma, H=Cardiopatia,<br />

A= Atresia delle coane, G: ipogenitalismo, E: anomalie<br />

dell’orecchio) di cui recentemente è stato scoperto il<br />

gene, si associa ad ipogenitalismo, ipogonadismo e<br />

sordità. Alcuni casi sono riconducibili a mutazione di<br />

un locus su 8q12.1, altri a mutazione di un locus 7q21.1,<br />

geni entrambi implicati nella formazione del CDH7<br />

(chromodomain helicase DNA-binding protein-7).<br />

L’ipogonadismo isolato è associato ad altre possibilità<br />

eziopatogenetiche L’LH e l’FSH hanno in comune una<br />

stessa α-subunità, ed il gene per la β-subunità è stato<br />

mappato sul cromosoma 6, quello per la subunità β‚<br />

dell’LH sul cromosoma 19, e quello per la sununità β‚<br />

per l’FSH sul cromosoma 11. Non sono state evidenziate<br />

alterazioni della subunità comune α, e soltanto una<br />

singola mutazione per il gene che codifica la β subunità<br />

dell’LH. Il paziente con questo genotipo presenta un<br />

ritardo puberale con alti livelli di LH immunoreattivo<br />

dotato di scarsa attività biologica come dimostra la ridotta<br />

produzione di testosterone con un quadro testicolare<br />

caratterizzato da assenza delle cellule di Leydig ed arresto<br />

della spermatogenesi. Sono state descritte, anche 5<br />

pazienti femmine che presentano un fenotipo<br />

caratterizzato dalla sindrome dell’ovaio policistico con alti<br />

livelli di LH immunoreattivo e bassi livelli di LH bioattivo.<br />

Per quanto riguarda l’FSH è stato descritto un caso di<br />

mutazione del gene FSH-β, ed è una femmina con<br />

amenorrea primaria ed infertilità, bassi livelli plasmatici<br />

di FSH ed alti livelli di LH. A loro volta le gonadotropine<br />

hanno recettori specifici che sono membri della<br />

superfamiglia delle proteine G di legame. I geni che<br />

codificano per i recettori dell’LH e dell’FSH sono localizzati<br />

sul cromosoma 2 e sono classificati come recettori<br />

attivanti e inattivanti.<br />

la vasopressina, determina una riduzione della<br />

pulsatilità dell’ipotalamo con conseguente<br />

riduzione della pulsatilità delle gonadotropine,<br />

causando così una soppressione della maturazione<br />

gonadica o una regressione della<br />

stessa (Fig. 5). L’esempio, purtroppo, più evidente<br />

dell’azione degli oppiacei sull’asse ipofisi-gonadi,<br />

è rappresentato dalla assenza di<br />

ovulazione cui vanno incontro le ragazze che<br />

fanno uso di oppiacei.


<strong>Ospedale</strong> <strong>Pediatrico</strong> <strong>Bambino</strong> <strong>Gesù</strong><br />

DIFETTI DI SVILUPPO<br />

E STRUTTURA DELLE GONADI<br />

In questo gruppo rientrano tutte le forme con<br />

cromosomopatia che danno il classico quadro<br />

della sindrome di Turner, sia con cariotipo<br />

45,X che con le varie combinazioni in mosaico<br />

o anomalie strutturali della X (isocromosoma,<br />

cromosoma ad anello ecc.). Quasi tutte<br />

presentano amenorrea primaria e arresto dello<br />

sviluppo puberale.<br />

La cosiddetta sex reverse 46,XX o maschio<br />

XX, attualmente definita come disordine<br />

della differenziazione sessuale (DSD XX)<br />

presenta un fenotipo maschile con un ritardo<br />

della pubertà e mancata progressione della<br />

stessa. La causa è la presenza di materiale<br />

SRY su cromosomi non Y. Esistono altri quadri<br />

clinici caratterizzati dalla presenza di cromosoma<br />

Y, o mutazione del gene SRY ma<br />

con fenotipo femminile (sindrome di<br />

Swyer); queste ragazze, che sono a rischio di<br />

sviluppare un tumore gonadico, si presentano<br />

con un quadro di amenorrea primaria; in<br />

realtà il cromosoma Y non è attivo in senso<br />

virilizzante. La sindrome di Frasier, anch’essa<br />

con amenorrea primaria, presenta disturbi<br />

renali ed è legata ad anomalia del gene WT1.<br />

La sindrome di Klinefelter che ha una frequenza<br />

di circa 1:800 - 1:1000, è la forma<br />

Il neonato con sindrome di Klinefelter<br />

è fenotipicamente indistinguibile<br />

da un neonato senza alterazioni<br />

cromosomiche, e presenta<br />

un accrescimento perfettamente<br />

normale fino all’età puberale...<br />

più frequente di ipogonadismo maschile. Il<br />

corredo cromosomico è in genere 47,XXY,<br />

ma una serie di combinazioni può essere riscontrata<br />

sia come mosaicismo che con quadri<br />

più complessi. Il fenotipo varia a seconda<br />

della compromissione genotipica. I pazienti<br />

si presentano alla soglia della pubertà con<br />

genitali prepuberali e testicoli normali. La<br />

pubertà può progredire normalmente e talvolta<br />

l’azione androgenica surrenalica deter-<br />

mina una virilizzazione appena subnormale<br />

con mancato incremento del volume testicolare<br />

ed alcuni pazienti non riconosciuti in fase<br />

puberale vengono diagnosticati come tali<br />

nel momento in cui consultano l’andrologo<br />

per la diagnostica della infertilità di coppia. Il<br />

neonato con sindrome di Klinefelter è fenotipicamente<br />

indistinguibile da un neonato<br />

senza alterazioni cromosomiche, e presenta<br />

un accrescimento perfettamente normale fino<br />

all’età puberale quando, se non trattato,<br />

può evidenziarsi un aspetto simile a quello<br />

descritto precedentemente. Raramente si osservano<br />

le caratteristiche cliniche quali la sinostosi<br />

radio-ulnare, segni dismorfici, ipogenitalismo<br />

e ritardo mentale.<br />

Nei casi di insensibilità totale agli androgeni<br />

(CAIS) in cui a fronte di un genotipo 46,XY,<br />

il fenotipo esterno è completamente femminile<br />

con caratteri sessuali secondari femminili e<br />

gonadi maschili. Lo sviluppo dei caratteri sessuali<br />

femminili è legato alla presenza delle gonadi<br />

in fase puberale, che producono testosterone<br />

che a sua volta si converte in estrogeni<br />

per mezzo dell’enzima aromatasi, portando<br />

alla normale femminilizzazione dei genitali<br />

esterni e dell’apparato mammario, mentre la<br />

peluria pubica rimane scarsa o assente. Nei<br />

casi in cui si proceda alla gonadectomia in fase<br />

precoce, la pubertà deve essere indotta farmacologicamente.<br />

La forma parziale di insensibilità agli androge-<br />

OPBG 3 | 1 | 2008 31<br />

FIGURA 5<br />

L’inibizione dell’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi nell’anoressia e nell’amenorrea da stress<br />

Ovaio<br />

Progesterone<br />

Ipotalamo<br />

LHRH<br />

Ipofisi<br />

LH FSH<br />

Estrogeno<br />

rilascio pulsatile<br />

del GnRH<br />

secrezione di<br />

LH ed FSH<br />

stimolazione<br />

ovarica<br />

e della produzione<br />

di estradiolo


32<br />

<strong>Rassegna</strong><br />

M. Cappa et al. | L’infertilità come problema pediatrico e adolescenziale<br />

TABELLA 7<br />

Nomenclatura proposta dalla Consensus Conference<br />

Precedente Nuova<br />

Intersesso DSD<br />

Pseudoermafrodistismo maschile<br />

o maschio XY con ridotta mascolinizzazione 46,XY DSD<br />

Pseudoermafroditismo femminile<br />

o femmina XX con virilizzazione<br />

o mascolinizzazione 46,XX DSD<br />

Ermafroditismo vero DSD Ovotestis<br />

Maschio XX o XX sex reversal 46,XX DSD testicolare<br />

Femmine XY sex reversal 46,XY disgenesia gonadica<br />

completa<br />

ni (PAIS), si presenta, invece, con un ampio<br />

spettro clinico che varia dall’uomo infertile<br />

con normali genitali, all’ambiguità completa. Il<br />

problema più complesso di quest’ultima forma<br />

è l’assegnazione del sesso.<br />

La sindrome delle gonadi evanescenti si verifica<br />

quando un bambino durante la fase fetale<br />

subisce una noxa patogena che determina la<br />

scomparsa delle gonadi. Quando il danno avviene<br />

dopo le 20 settimane di gestazione i genitali<br />

esterni sono normali ed il bambino nasce<br />

con pene normale ma scroto disabitato.<br />

Quando il danno avviene prima delle 20 settimane<br />

il bambino può presentare vari gradi<br />

di ipospadia fino all’ambiguità dei genitali<br />

esterni, questa condizione si definisce anorchia<br />

embriogenetica.<br />

La complessità delle anomalie della diffe-<br />

In sintesi<br />

Cause di infertilità<br />

• Cause legate all’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi, organiche e<br />

geneticamente trasmissibili, forme legate a geni che sono<br />

implicati nella migrazione neuronale e nell’attivazione dell’asse<br />

ipotalamo-ipofisi-gonadi<br />

• Cause legate ad anomalie secondarie a disturbi del<br />

comportamento alimentare<br />

• Cause legate a difetti di sviluppo e struttura delle gonadi<br />

• Cause legate alla mancata risposta recettoriale<br />

• Il varicocele e il criptorchidismo sottoindendono come causa<br />

dell’inferitilità l’aumento della temperatura scrotale<br />

renziazione sessuale ha indotto un gruppo<br />

di esperti a proporre una nuova classificazione<br />

e nomenclatura che ha come scopo<br />

quella di semplificare una materia che di<br />

per sé risulta essere estremamente complessa.<br />

Nelle tabelle 7 ed 8 sono riportate le<br />

forme di anomalie della differenziazione<br />

sessuale proposte dalla recente Consesus<br />

Conference.<br />

DIFETTI ACQUISITI<br />

Una delle più comuni cause di difetto acquisito,<br />

è la parotite virale. Più raramente sono in<br />

causa altri virus come l’ecovirus, il virus della<br />

coriomeningite linfocitica e il gruppo B degli<br />

arbovirus. La malattia è legata all’invasione diretta<br />

del tessuto da parte del virus piuttosto<br />

che dall’azione indiretta dell’infezione. Un<br />

quarto dei pazienti con parotite presenta orchite<br />

che è monolaterale nei 2/3 dei casi. Tuttavia<br />

solo raramente l’orchite ha una gravità<br />

tale da determinare un danno rilevante.<br />

I danni ipofisari conseguenti ad eventi traumatici<br />

sono stati studiati in maniera estensiva.<br />

I dati presenti in letteratura raccolti in una popolazione<br />

di adulti indicano che il 22.2 % dei<br />

pazienti che ha subito un trauma cranico medio-grave<br />

mostrava a 12 mesi di distanza, un<br />

danno ipofisario; quelli che esitavano in ipogonadismo<br />

rappresentavano l’11.4 %. In età<br />

pediatrica non ci sono ancora dati conclusivi<br />

ma il fenomeno sembra essere rilevante e deve<br />

essere senz’altro studiato attentamente per<br />

evitare che danni a distanza non vengano riconosciuti<br />

(Fig. 6a e 6b). Lo stress da parto<br />

può determinare un insulto ipossico a livello<br />

della circolazione portale ipofisaria, ed è associato<br />

a più del 30% di deficit ipofisari isolati o<br />

multipli.<br />

Un’altra causa acquisita di danno testicolare è<br />

quella legata a farmaci e radiazioni.<br />

Il danno gonadico da chemioterapia è ben documentato<br />

nell’adulto, mentre nel bambino<br />

ancora non disponiamo di dati consolidati.<br />

L’effetto da ciclofosfamide è dipendente dalla<br />

dose e può essere reversibile, mentre l’associazione<br />

di ciclofosfamide con busulfano può


<strong>Ospedale</strong> <strong>Pediatrico</strong> <strong>Bambino</strong> <strong>Gesù</strong><br />

TABELLA 8<br />

Nuova classificazione<br />

Cromosomi sessuali DSD 46,XY DSD 46,XX DSD<br />

45,X (Turner e varianti) Anomalie dello sviluppo gonadico (testicolare):<br />

1. disgenesia gonadica completa (Sindrome di Swyer)<br />

2. disgenesia gonadica parziale<br />

3. regressione gonadica o vanishing testis embrionale<br />

4. ovotestis DSD<br />

47,XXY (Klinefelter e<br />

varianti)<br />

Disgenesia gonadica mista<br />

45,X/46,XY, ovotestis DSD<br />

46,XX/46,XY chimera,<br />

ovotestis DSD<br />

Anomalie della sintesi o dell’azione degli androgeni:<br />

1. difetto della sintesi degli androgeni<br />

(difetto della 17 idrossisteroido-deidrogenasi; deficit<br />

di 5 α reduttasi; mutazioni della proteina StAR)<br />

2. difetto dell’azione degli androgeni<br />

(CAIS; PAIS)<br />

3. difetto del recettore LH (ipoplasia e apoplasia delle<br />

cellule di Leydig)<br />

4. anomalie del AMH e del recettore AMH (sindrome<br />

della persistenza dei dotti mulleriani)<br />

Altri<br />

1. ipospadia grave<br />

2. estrofia della cloaca<br />

causare un danno permanente. Gli agenti alkilanti,<br />

invece, sembra che non interferiscano<br />

con la funzione testicolare. È noto che le ovaie<br />

sono più resistenti rispetto ai testicoli e che<br />

le cellule di Leydig sono più resistenti rispetto<br />

a quelle di Sertoli. Ancora più evidenti sono<br />

gli esiti sulle gonadi se si utilizza la combinazione<br />

di farmaci e radioterapia. Altri farmaci<br />

hanno azione diretta sulla funzionalità testicolare<br />

come lo spironolattone e il ciproterone<br />

acetato che agiscono sull’ultima tappa della<br />

a b<br />

Anomalie dello sviluppo gonadico<br />

(ovario):<br />

1. DSD ovotestis<br />

2. DSD testicolare<br />

3. disgenesia gonadica<br />

Eccesso di androgeni:<br />

1. fetale (CAH da 21 OHD; CAH da<br />

deficit di 11‚-idrossilasi)<br />

2. feto-placentare (deficit di<br />

aromatasi, POR)<br />

3. materno (luteoma, androgeni<br />

esogeni)<br />

Altri<br />

1. estrofia della cloaca<br />

2. atresia vaginale<br />

3. MURCS<br />

4. altre sindromi<br />

sintesi ed azione del testosterone; altro farmaco<br />

che influisce sulla sintesi del testosterone è<br />

il ketoconazolo. La terapia antiepilettica basata<br />

sulla carbamazepina e fenitoina, inbisce la<br />

biodisponibilità del testosterone, incrementando<br />

la SHBG e l’LH, diminuendo la clearance<br />

metabolica del testosterone. Anche l’acool<br />

ha un’azione sia in acuto che in cronico sulla<br />

secrezione di testosterone, inibendone la sintesi.<br />

Purtroppo anche in adolescenza il fenomeno<br />

alcolismo come l’uso di marijuana han-<br />

OPBG 3 | 1 | 2008 33<br />

FIGURA 6<br />

Esiti di trauma cronico<br />

in bambino con deficit<br />

di ormone della crescita<br />

a) Tac cerebrale con quadro<br />

di emorragia post traumatica<br />

in paziente di anni<br />

4 di età<br />

b) RMI con ipoplasia<br />

ipofisaria interruzione<br />

del peduncolo nello stesso<br />

paziente all’età<br />

di 10 anni di età.


34<br />

<strong>Rassegna</strong><br />

Fase<br />

embrionale<br />

Fase<br />

postnatale e<br />

prepuberale<br />

Fase<br />

puberale<br />

Fase<br />

adulta<br />

Mitosi Meiosi II Meiosi I Mitosi<br />

M. Cappa et al. | L’infertilità come problema pediatrico e adolescenziale<br />

no acquisito notevole importanza sociale: entrambi<br />

riducono i livelli di testosterone. L’eroina<br />

ed il metadone hanno un’azione diretta<br />

inibitoria sull’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi.<br />

Altro problema emergente è quello dei cosiddetti<br />

endocrine disruptors, cioè fattori ambientali<br />

che condizionano ed alterano la funzionalità<br />

testicolare. La presenza di inquinanti<br />

quali fumo, alcool, frequenti saune, xenoestrogeni,<br />

piombo, cadmio, radiazioni ionizzanti,<br />

pesticidi, ormoni anabolizzanti ed idrocarburi<br />

sono stati considerati come possibili cau-<br />

Anche lo stile di vita, compresa la<br />

moda, può influire in maniera negativa<br />

sulla qualità dello sperma.<br />

se della riduzione della fertilità maschile nella<br />

società contemporanea.<br />

Anche lo stile di vita, compresa la moda, può<br />

influire in maniera negativa sulla qualità dello<br />

sperma. La sedentarietà porta ad una riduzione<br />

della fertilità così come gli abiti aderenti e<br />

stretti che aumentano la temperatura scrotale.<br />

La presenza ambientale di endocrine disrup-<br />

FIGURA 7<br />

Step più sensibili alla temperatura.<br />

Gonocita<br />

sensibilità alla temperatura<br />

A-dark spermatogonio<br />

(cellula staminale)<br />

A-pale spermatogonio<br />

Spermatocita primario<br />

sensibilità alla temperatura<br />

Spermatocita secondario<br />

Spermatidi<br />

Spermatozoi<br />

tors sarebbe responsabile dell’incremento di<br />

anomalie della discesa testicolare (criptorchidia,<br />

testicoli retratti, etc) e di ipospadia.<br />

CRIPTORCHIDISMO<br />

E VARICOCELE<br />

La mancata discesa di una o di entrambe le<br />

gonadi maschili nello scroto, rappresenta sicuramente<br />

la più frequente anomalia congenita<br />

dello sviluppo e contemporaneamente quella<br />

che può compromettere la futura fertilità. La<br />

prevalenza del criptorchidismo varia con l’età<br />

e con il peso alla nascita, ed è molto più frequente<br />

nei bambini con basso peso. I dati sui<br />

neonati mostrano una prevalenza del 4% circa<br />

(3,68-5,01), a 3 mesi dell’1% circa (1-1,78),<br />

a 1 anno dello 0.78% circa. È fondamentale<br />

l’importanza della semeiotica, in quanto il<br />

bambino obeso, agitato, in ambiente freddo<br />

può presentare difficoltà diagnostiche importanti<br />

che si possono superare con manovre<br />

quali riscaldarsi le mani prima di iniziare la visita,<br />

effettuare la valutazione prima con bambino<br />

sul lettino in posizione supina per valutare<br />

l’aspetto del pube, del pene e dello scroto e<br />

poi posizionarsi alle spalle del bambino stesso<br />

che in posizione seduta e con le gambe incrociate<br />

aumenta la pressione addominale, aiutando<br />

il medico a palpare anche i testicoli inguinali,<br />

permettendo di identificare quelli che<br />

spontaneamente raggiungono lo scroto. Pertanto<br />

la vera non palpabilità del testicolo può<br />

essere legata soltanto al cosiddetto testicolo<br />

“vanishing o vanished” (testicoli evanescenti)<br />

o alla posizione addominale. Scarsa importanza<br />

ha lo studio per immagini, infatti per il testicolo<br />

addominale l’ecografia ha una sensibilità<br />

del 15%, la TAC ha una falsa negatività del<br />

40% e simili risultati anche con la RMI che oltretutto,<br />

il bambino piccolo dovrebbe effettuare<br />

in sedazione.<br />

È noto che la gonade maschile richiede una<br />

temperatura ambientale inferiore di 2-3°C rispetto<br />

a quella corporea per un corretto processo<br />

maturativo della spermatogenesi e che<br />

un semplice aumento di temperatura è in grado<br />

di alterare la trasformazione e maturazione


<strong>Ospedale</strong> <strong>Pediatrico</strong> <strong>Bambino</strong> <strong>Gesù</strong><br />

dello spermatogonio in spermatozoo (Fig. 7).<br />

Un analogo aumento di temperatura può verificarsi<br />

nel varicocele, quindi in entrambe le<br />

patologie la ridotta fertilità sembra essere associata<br />

all’aumento della temperatura.<br />

La mancata discesa di una o di entrambe<br />

le gonadi maschili nello<br />

scroto, rappresenta sicuramente la<br />

più frequente anomalia congenita<br />

dello sviluppo...<br />

La possibile trasformazione cancerogena è<br />

stata evidenziata nei testicoli criptorchidi, e<br />

pertanto l’intervento di orchidopessi deve essere<br />

effettuato prima possibile dopo un’attenta<br />

valutazione clinica atta ad escludere le forme<br />

di testicolo retrattile. La terapia con gonadotropine,<br />

usata ampiamente negl’anni 80 e<br />

90 ha perso sicuramente importanza come terapia<br />

vera e propria ed ha oggi un ruolo marginale<br />

in ausilio al clinico per distingure le forme<br />

cliniche che necessitano orchidopessi. Le<br />

tecniche chirurgiche attuali sia tradizionali che<br />

in laparoscopia sono in grado di risolvere il<br />

problema in oltre il 95% dei testicoli palpabili<br />

e sono applicabili in regime di Day Surgery. I<br />

testicoli addominali presentano, ovviamente,<br />

maggiori difficoltà; moderne tecniche chirurgiche<br />

hanno permesso di migliorare notevolmente<br />

la prognosi a breve termine nella stragrande<br />

maggioranza dei testicoli ritenuti intraddominali.<br />

Nel caso di non palpabilità bilaterale e nel sospetto<br />

di testicolo evanescente bilaterale è necessario<br />

effettuare un’ecografia pelvica per<br />

escludere la rara forma di sindrome surrenogenitale<br />

con virilizzazione completa senza<br />

perdita di sali (Fig. 8), simile fenotipicamente<br />

ad un maschio con criptorchidismo bilaterale<br />

non caratterizzato dalla presenza di utero ed<br />

ovaie e possibile normale fertilità.<br />

Le conseguenze del criptorchidismo sono note,<br />

e la ridotta produzione spermatica associata<br />

o meno alla infertilità è stata ampiamente<br />

studiata e dimostrata.<br />

Studi retrospettivi su ex criptorchidi operati<br />

hanno evidenziato una riduzione del numero<br />

di spermatozoi e della qualità del liquido seminale<br />

soprattutto nei criptorchidi bilaterali,<br />

in percentuale significativamente più elevata<br />

che in quelli con criptorchidismo monolaterale.<br />

Nei monolaterali la qualità del liquido seminale<br />

non è in relazione al tempo d’intervento<br />

o alla terapia medica, ma soprattutto ad altri<br />

fattori non ancora chiariti che suggeriscono<br />

ancora una volta il concetto di sindrome criptorchide<br />

in cui più variabili possono influire<br />

sulla futura fertilità.<br />

Il varicocele sembra essere la causa più frequente<br />

di infertilità parzialmente reversibile,<br />

ed è causato da un reflusso venoso nella<br />

vena spermatica interna, che provoca una<br />

progressiva dilatazione del plesso pampiniforme.<br />

Sembra che sia dovuto ad una alterazione<br />

congenita delle valvole fra la vena<br />

spermatica e la vena renale e nell’85% dei<br />

casi si presenta a sinistra. La sua incidenza è<br />

di circa 10-15% della popolazione maschile<br />

FIGURA 8<br />

Genitali di bambina con<br />

cariotipo 46,XX e sindrome surrenogenitale senza<br />

perdita di sali,<br />

erroneamente considerata alla nascita maschio con<br />

criptorchidismo bilaterale.<br />

OPBG 3 | 1 | 2008 35


36<br />

<strong>Rassegna</strong><br />

M. Cappa et al. | L’infertilità come problema pediatrico e adolescenziale<br />

TABELLA 9<br />

Classificazione clinica del varicocele e indirizzo terapeutico<br />

Grado Descrizione Note<br />

0 subclinico Non si apprezza nessuna dilatazione del plesso pampiniforme; Osservazione<br />

solo metodi strumentali sono in grado di rilevare un reflusso venoso<br />

1° Modestissima, dubbia dilatazione del plesso pampiniforme che si fa Osservazione e controllo<br />

più evidente con la manovra di Valsalva che permette di apprezzare del volume testicolare<br />

un reflusso<br />

2° La dilatazione del plesso, talvolta già evidente in posizione supina, Osservazione; se il volume<br />

raggiunge 2 cm di diametro testicolare consensuale<br />

è ridotto, intervento chirurgico<br />

3° La dilatazione del plesso è ben visibile ed apprezzabile anche in Intervento chirurgico anche in<br />

posizione supina, in posizione eretta l’ingorgo venoso produce assenza di ipotrofia testicolare<br />

una tumefazione voluminosa, talvolta più grande dello stesso testicolo consensuale<br />

in generale, e dal 20 al 40% degli uomini<br />

con infertilità. In una serie di circa 800 pazienti<br />

adulti venuti ad osservazione per infertilità<br />

il 67% aveva un varicocele. Nel<br />

bambino peri-pubere in presenza del fisiologico<br />

incremento del volume testicolare, il<br />

varicocele è in grado, quando voluminoso,<br />

di rallentare l’accrescimento del volume testicolare,<br />

soprattutto a sinistra, reversibile<br />

dopo intervento.<br />

Il varicocele in età prepuberale è un evento relativamente<br />

raro mentre acquisisce importanza<br />

epidemiologica quando inizia lo sviluppo<br />

puberale. Nella fase pre-puberale è presente<br />

nel 4-5% mentre nel prosieguo della pubertà<br />

gradatamente raggiunge l’incidenza dell’età<br />

adulta. Il picco è raggiunto con il massimo incremento<br />

del volume testicolare e conseguentemente<br />

del tasso ematico ormonale. L’effetto<br />

degli androgeni evidenzia il fenomeno vascolare<br />

che era presente ma in maniera sub-clinica.<br />

Quando il varicocele non è molto evidente e<br />

soprattutto non c’è differenza di volume fra i<br />

due testicoli, si può assistere ad un progressivo<br />

ritorno alla normalità al termine della pubertà<br />

e questo ci impone un necessario periodo di<br />

osservazione in alcuni casi di varicocele riscontrati<br />

in età adolescenziale. La tabella 9 mostra<br />

molto schematicamente la classificazione clinica<br />

e l’indirizzo terapeutico che naturalmente<br />

devono essere sostenuti caso per caso dal pa-<br />

rere del chirurgo pediatra specialista.<br />

Clinicamente l’adolescente che presenta varicocele<br />

può mostrare: rigonfiamento scrotale,<br />

dolore scrotale, dolore ai quadranti inferiori<br />

dell’addome, ipotrofia testicolare monolaterale.<br />

Da un punto di vista istopatologico le caratteristiche<br />

più salienti sono la desquamazione<br />

delle cellule germinali, ispessimento della parete<br />

tubulare e la sclerosi vasale.<br />

La correzione chirurgica del varicocele ha un<br />

impatto sulla futura fertilità, infatti è dimostrato<br />

che, nei soggetti trattati, la qualità del liquido<br />

seminale migliora.<br />

LA SINDROME<br />

DELLE CILIA IMMOBILI<br />

È una malattia ereditaria che causa un difetto<br />

della motilità delle cilia sia nelle vie aeree che<br />

negli altri tessuti e cellule frammiste di cilia. La<br />

trasmissione genetica ha carattere autosomico<br />

recessivo. L’immobilità ciliare determina a livello<br />

delle vie aeree sinusiti, bronchiectasie,<br />

mentre lo sperma immobile non è in grado di<br />

fertilizzare. La sindrome di Kartagen è un sottogruppo<br />

in cui si associa anche il situs inversus.<br />

Da un punto di vista ormonale non presentano<br />

alcun problema e non necessitano di<br />

particolari indagini.


<strong>Ospedale</strong> <strong>Pediatrico</strong> <strong>Bambino</strong> <strong>Gesù</strong><br />

DIFETTI ASSOCIATI A MALATTIE<br />

SISTEMICHE<br />

I pazienti con insufficienza renale cronica<br />

ed in particolare il 50% di quelli in dialisi<br />

mostrano, in età adulta, una riduzione della libido<br />

ed impotenza associata ad alterazione sia<br />

della spermatogenesi che della biosintesi del<br />

testosterone. Al contrario, i pazienti trapiantati<br />

con successo riescono ad avere una normale<br />

funzionalità testicolare e nel periodo posttrapianto<br />

circa la metà di loro ha un liquido<br />

seminale con più di 10 milioni di spermatozoi/ml.<br />

Le patologie epatiche in età pediatrica possono<br />

determinare sia un difetto di crescita che<br />

un alterato metabolismo ormonale. In età<br />

adulta la cirrosi si può presentare clinicamente<br />

con ginecomastia ed atrofia testicolare, nel<br />

75% dei maschi si verifica impotenza e nel<br />

50% dei casi la spermatogenesi è ridotta. I livelli<br />

di testosterone circolanti sono ridotti con<br />

incremento dell’estradiolo e la SHBG è almeno<br />

il doppio del livello normale e di conseguenza<br />

il rapporto estrogeno libero/testosterone<br />

libero è almeno 10 volte la norma. La<br />

maggior parte delle patologie epatiche che<br />

hanno come indicazione il trapianto, presentano<br />

una riduzione dei livelli di testosterone<br />

con anomalie dell’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi<br />

che è completamente reversibile dopo il<br />

trapianto. Alcune epatiti autoimmuni fanno<br />

parte integrante delle poliendocrinopatie<br />

autoimmuni e quindi possono causare anche<br />

Le patologie epatiche in età pediatrica<br />

possono determinare sia un<br />

difetto di crescita che un alterato<br />

metabolismo ormonale.<br />

un ritardo di crescita ed adolescenza, altre forme<br />

possono direttamente manifestare alterazione<br />

del metabolismo ormonale epatico.<br />

Il trattamento dell’AIDS e delle infezioni da<br />

HIV cominciano a dare buoni risultati e molti<br />

bambini riescono a raggiungere l’età dello sviluppo,<br />

anche se mostrano frequentemente sia<br />

ritardo che mancata progressione puberale.<br />

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO 2<br />

La proteina codificata dal gene CFTR<br />

Nei pazienti adulti i livelli di steroidi sessuali<br />

sono ridotti e la terapia con testosterone riesce<br />

ad incrementare la massa magra con miglioramento<br />

della qualità di vita. Le patologie ematologiche<br />

quali la thalassemia maior o<br />

l’anemia falciforme si associano a un danno<br />

combinato testicolare ed ipotalamo-ipofisario<br />

che può determinare un ipogonadismo; il trattamento<br />

corretto e precoce può ripristinare la<br />

funzionalità gonadica.<br />

Le malattie intestinali croniche ed in<br />

particolare la malattia di Crohn determinano<br />

frequentemente un rallentamento della velocità<br />

di crescita ed uno sviluppo puberale ritardato;<br />

è noto che il rallentamento della<br />

crescita può anticipare di molto anche la manifestazione<br />

clinica della malattia. I fattori<br />

causali quali la malnutrizione cronica o i livelli<br />

elevati di mediatori dell’infiammazione<br />

quali l’interleuchina-6 e l’interleuchina-1<br />

sopprimono l’asse riproduttivo a diversi livel-<br />

OPBG 3 | 1 | 2008 37<br />

La proteina codificata dal gene CFTR è una proteina di membrana che<br />

forma il canale del cloro sulla superficie apicale delle cellule epiteliali<br />

dei dotti, garantendo una adeguata fluidità dei secreti presenti nelle<br />

strutture tubulari del nostro organismo. A causa dell’assenza dei vasi<br />

deferenti gli spermatozoi non possono raggiungere l’uretra ed infatti<br />

il liquido seminale risulta azoopermico.<br />

Tutti i pazienti con espressione completa di malattia, cioè con<br />

insufficienza pancreatica e pneumopatia bronchiectasica cronica,<br />

presentano questa complicanza, e più del 95% dei maschi con FC<br />

sono sterili. La FC può esprimersi anche con agenesia isolata dei vasi<br />

deferenti (forma lieve o atipica detta anche monosintomatica), senza<br />

cioè lo sviluppo di complicanze a livello polmonare e gastrointestinale.<br />

Vi è tutta un’ “area grigia“ di variabilità clinica tra i due fenotipi di<br />

malattia, in cui gli spermatozoi prodotti possono subire una ridotta<br />

funzionalità (spermatozoi di “cattiva qualità”) con conseguente ridotta<br />

capacità riproduttiva. Infatti, i risultati di alcune recenti ricerche hanno<br />

dimostrato la riduzione della fertilità nei maschi portatori di mutazioni<br />

CFTR anche in assenza di agenesia dei vasi deferenti. Uno studio di<br />

ricercatori cinesi ha approfondito il ruolo delle mutazioni del gene<br />

CFTR sulla funzionalità degli spermatozoi, dimostrando che a limitare<br />

la funzionalità degli spermatozoi nei soggetti portatori di mutazioni<br />

CFTR (quindi non affetti da malattia FC ma solo portatori sani di una<br />

mutazione) è anche la riduzione della secrezione di bicarbonati con<br />

conseguente diminuzione del pH all’interno dei vasi deferenti. Tale<br />

deficit contribuisce a produrre spermatozoi con una ridotta capacità<br />

fertilizzante anche quando le vie escretrici sono anatomicamente<br />

conservate, perché gli ioni bicarbonato sono essenziali nel processo<br />

di maturazione dello spermatozoo.


38<br />

<strong>Rassegna</strong><br />

FIGURA 9<br />

Aspetto morfologico della PCOS<br />

a) quadro ecografico di ingrandimento dell’ovaio<br />

b) RMI con chiari segni di policistosi ovarica.<br />

a<br />

b<br />

M. Cappa et al. | L’infertilità come problema pediatrico e adolescenziale<br />

li, inibendo la steroidogenesi gonadica sia nel<br />

maschio che nella femmina. Inoltre possono<br />

attivare il rilascio ipotalamico di CHRH e di<br />

vasopressina, inibendo la normale pulsatilità<br />

ipotalamica con un<br />

meccanismo simile<br />

allo stress cronico.<br />

Per quanto riguarda<br />

la Fibrosi Cistica,<br />

in cui il problema<br />

respiratorio acquisisce<br />

il maggiore impatto<br />

clinico, le nuove tecniche terapeutiche<br />

hanno permesso una sopravvivenza assai<br />

più lunga rispetto al passato. Oggi sappiamo<br />

che nei soggetti con genotipo “classico”<br />

composto da due mutazioni del gene<br />

Cystic Fibrosis Transmembrane Regulator<br />

(CFTR) l’apparato genitale maschile si sviluppa<br />

in maniera incompleta con assenza<br />

dei vasi deferenti (vedi scheda di approfondimento<br />

2).<br />

I disturbi della funzionalità tiroidea in<br />

senso di iperattività o di ipoattività, portano<br />

ad una disfunzione dell’asse ipotalamo-ipofisi<br />

gonadi che può manifestarsi con un quadro di<br />

pubertà precoce o con un ritardo della pubertà.<br />

Il trattamento sostitutivo o la terapia specifica<br />

per l’ipertiroidismo se iniziati e condotti<br />

Il trattamento insulinico ristabilisce<br />

la fertilità nella maggior parte<br />

delle donne diabetiche; ancora oggi<br />

però queste pazienti possono presentare<br />

irregolarità mestruali ...<br />

correttamente permettono un normale sviluppo<br />

sessuale.<br />

Se non trattati, i pazienti con ipertiroidismo<br />

mostrano ridotti livelli di androgeni in conseguenzadell’au-<br />

mento degli estrogeni<br />

e del testosterone<br />

legato alla SHBG.<br />

Anche l’ipercortisolismo<br />

può determinare<br />

un mancato<br />

sviluppo puberale; è<br />

chiaramente evidente che nella forma centrale<br />

di ipercortisolismo la noxa patogena è<br />

da collegarsi all’azione centrale di inibizione<br />

che il CRH esercita sull’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi.<br />

Il diabete mellito di tipo I (DM1), se gravemente<br />

scompensato, determina un ritardo<br />

di crescita e di sviluppo puberale che nella sua<br />

espressione massima si manifesta con grave<br />

steatosi epatica ed aspetto simil cushingoide<br />

(sindrome di Mauriac). Quadri di scompenso<br />

metabolico non idonei al mantenimento di<br />

una buona omeostasi glicidica possono comunque<br />

determinare problemi di crescita staturale<br />

e di disturbi del ciclo mestruale quando<br />

lo scompenso si manifesta dopo il menarca.<br />

Nei pazienti affetti da DM1 la fertilità può ri-<br />

FIGURA 10<br />

Fattore patogenico della PCOS.


<strong>Ospedale</strong> <strong>Pediatrico</strong> <strong>Bambino</strong> <strong>Gesù</strong><br />

sultare ridotta per effetto diretto dell’iperglicemia,<br />

o a causa delle complicanze croniche a<br />

carico di vasi, nervi, rene e cuore, che la malattia<br />

comporta.<br />

Prima dell’introduzione della terapia insulinica,<br />

la prevalenza di infertilità ed ipogonadismo<br />

nelle donne diabetiche risultava superiore<br />

al 90%. Nei nati da madre diabetica vi<br />

era inoltre una frequenza elevata di malformazioni<br />

congenite. Il trattamento insulinico<br />

ristabilisce la fertilità nella maggior parte delle<br />

donne diabetiche; ancora oggi però queste<br />

pazienti possono presentare irregolarità mestruali<br />

e la durata della loro vita fertile può risultare<br />

ridotta. Le donne affette da diabete<br />

La disfunzione erettile rappresenta<br />

l’alterazione della sfera riproduttiva<br />

più comunemente descritta<br />

nel maschio.<br />

tipo 1 hanno un menarca significativamente<br />

più tardivo ed una menopausa precoce, rispetto<br />

alle loro sorelle sane ed alla popolazione<br />

generale. Nelle ragazze con esordio<br />

del diabete prima dell’inizio della pubertà, è<br />

stata descritta una incidenza di amenorrea<br />

primaria del 3%. Inoltre, sia pur raramente,<br />

le ragazze con diabete tipo 1 di tipo autoimmune<br />

possono presentare amenorrea secondaria<br />

ad ooforite autoimmune, (POF Premature<br />

Ovarian Failure). Nella paziente<br />

con diabete scompensato l’attivazione cronica<br />

del sistema ormonale correlato allo stress<br />

(in particolare cortisolo, dopamina, oppioidi<br />

endogeni) provocherebbe, unitamente ad<br />

una aumentata permeabilità della barriera<br />

emato encefalica legata all’acidosi, una inibizione<br />

della funzione dell’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio.<br />

Oltre alle cause sopra citate, la<br />

donna con diabete mellito può presentare alterazioni<br />

con associazione di segni clinici di<br />

iperandrogenismo (irsutismo, acne, alopecia<br />

androgenetica), presenza di oligoamenorrea,<br />

anovulatorietà cronica e presenza di ovaio<br />

policistico (Fig. 9a e 9b). A questi segni clinici<br />

si associano, nella maggior parte delle donne<br />

affette, obesità, insulino-resistenza e dia-<br />

bete mellito. A livello ovarico, infatti, l’insulina,<br />

legandosi ai propri recettori e a quelli<br />

dell’IGF-I, stimola, sinergicamente all’LH, la<br />

sintesi di testosterone da parte delle cellule<br />

della teca. L’iperinsulinemia rappresenta il<br />

fattore patogenetico principale della PCOS<br />

associata o meno a diabete (Fig. 10).<br />

La disfunzione erettile rappresenta l’alterazione<br />

della sfera riproduttiva più comunemente<br />

descritta nel maschio. Essa costituisce<br />

una complicanza del diabete sia tipo 1 che tipo<br />

2. Più comunemente è causata da disturbi<br />

circolatori legati alla macroangiopatia ed<br />

alla neuropatia autonomica. Meno comunemente<br />

è legata ad un ipogonadismo primario<br />

(insufficienza testicolare primitiva) o secondario<br />

(alterata funzione dell’asse ipotalamoipofisi-gonadi),<br />

o ad una combinazione delle<br />

diverse cause. La disfunzione erettile è in generale<br />

una complicanza molto tardiva, poco<br />

comune nel giovane adulto, anche se diabetico<br />

dall’età infantile. Il soggetto che ne è affetto<br />

presenta solitamente altre gravi complicanze<br />

croniche d’organo (neuropatia, nefropatia,<br />

retinopatia).<br />

In sintesi<br />

Possibile infertilità legata a malattie<br />

sistemiche<br />

• Malattie del rene, malattie del fegato<br />

genetiche ed acquisite, che<br />

determinano alterazioni dell’asse<br />

ipotalamo-ipofisi-gonadi<br />

• Infezioni acquisite che determinano<br />

ritardo puberale<br />

• Malattie dell’apparato emopoietico che<br />

se non trattate determinano accumulo<br />

di ferro<br />

• Malattie croniche intestinali in cui la<br />

componente infiammatoria può<br />

influenzare l’asse ipotalamo-ipofisigonadi<br />

• Il gene che causa la fibrosi cistica,<br />

determina alterazioni tali che si<br />

associa frequentemente con infertilità<br />

• Il diabete mellito se scompensato può<br />

determinare soprattutto nella donna<br />

alterazioni della normale funzionalità<br />

ovarica<br />

OPBG 3 | 1 | 2008 39


40<br />

<strong>Rassegna</strong><br />

M. Cappa et al. | L’infertilità come problema pediatrico e adolescenziale<br />

PATOLOGIE TUMORALI<br />

L’azione diretta del tumore sulla ghiandola<br />

ipofisaria o sulle gonadi può influire sul normale<br />

sviluppo puberale, ma fortunatamente<br />

sempre di più si osservano bambini che riescono<br />

a superare la malattia grazie ai nuovi<br />

protocolli terapeutici, pertanto quelli che oggi<br />

osserviamo con più frequenza sono gli esiti<br />

delle terapie (radianti, chemioterapici, trapianto<br />

di midollo) che determinano danni a vario<br />

livello nell’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi in relazione<br />

alla terapia usata. Dopo una terapia<br />

radiante in zona cervicale avremo un ipogonadismo<br />

ipogonadotropinico, mentre con una<br />

radiazione della zona pelvica o l’uso di chemioterapici<br />

avremo danni a livello gonadico.<br />

In sintesi<br />

Analisi della infertilità legata a<br />

patologie tumorali<br />

• I farmaci e le radiazioni influiscono e<br />

interferiscono sulla normale<br />

funzionalità testicolare ed ovarica<br />

IL COMPLESSO ESTROFIA<br />

VESCICALE – EPISPADIA<br />

MASCHILE<br />

L’estrofia della vescica costituisce la forma<br />

più comune di un gruppo di difetti dello sviluppo<br />

della porzione caudale ed anteriore dell’embrione,<br />

che variano dalla più complessa<br />

estrofia della cloaca alla più lieve epispadia<br />

lungo uno spettro continuo di gravità<br />

(“complesso estrofico vescicale”, vedi scheda<br />

di approfondimento 3).<br />

L’estrofia vescicale ha una incidenza di<br />

1:30.000-40.000 nati vivi, con un rapporto<br />

maschi/femmine pari a 1,5-2,3:1, e poche differenze<br />

razziali.<br />

Possiamo definire come cause chirurgiche di<br />

infertilità femminile quelle che derivano dagli<br />

esiti di una pregressa chirurgia addominale/genitale<br />

e/o che possono essere trattate chirurgicamente.<br />

Riconosciamo possibili cause chirurgiche<br />

a livello tubarico, uterino e cervicale.<br />

Le alterazioni delle tube (30% circa di tutte le<br />

cause di infertilità femminile) determinano<br />

compromissione della funzione da queste<br />

svolta, che è quella di trasporto e nutrizione<br />

degli oociti. Le alterazioni possono interessare<br />

la mucosa (internamente) o la struttura<br />

muscolare e sierosa (esternamente), con effetti<br />

legati al restringimento parziale o totale<br />

del lume della tuba stessa o alla riduzione dei<br />

suoi movimenti. Le cause di alterata funzione<br />

tubarica sono principalmente riconducibili a:<br />

endometriosi (15%); infezioni pelviche acute<br />

o croniche, aderenze da pregressi interventi<br />

chirurgici addominali/pelvici.<br />

Difficilmente i fattori tubarici vengono diagnosticati<br />

se non durante l’esecuzione di esami<br />

specifici per infertilità o abortività ripetuta.<br />

Talvolta possono essere trattati con una chirurgia<br />

riparativa, sebbene i risultati non sempre<br />

siano brillanti (30-65% di successi, a seconda<br />

delle procedure e delle tecniche utilizzate),<br />

aumentando conseguentemente i rischi<br />

di una gravidanza extrauterina tubarica. Le<br />

pazienti con endometriosi (e aderenze che da<br />

questa derivano, trattandosi della presenza di<br />

tessuto endometriale al di fuori della cavità<br />

uterina) possono beneficiare della rimozione<br />

chirurgica degli impianti endometriosici per<br />

via laparoscopica o laparotomica, a seconda<br />

della gravità della malattia, con il vantaggio di<br />

FIGURA 11<br />

Quadro di epispadia alla diagnosi.


<strong>Ospedale</strong> <strong>Pediatrico</strong> <strong>Bambino</strong> <strong>Gesù</strong><br />

Il quadro anatomico è caratterizzato, nella sua forma<br />

classica, da protrusione all’esterno della parete posteriore<br />

vescicale, di aspetto rosso vinoso e di ridotta superficie ed<br />

elasticità, con ampia diastasi delle ossa pubiche e<br />

deformità delle altre ossa pelviche, ano anteriorizzato,<br />

impianto ombelicale molto basso con deficit della parete<br />

muscolo-fasciale addominale inferiore. I genitali maschili<br />

pagano il tributo più pesante in termini di difetti di<br />

sviluppo anatomo-funzionale: l’asta risulta<br />

grossolanamente accorciata e ricurva dorsalmente, l’uretra<br />

è aperta totalmente sulla superficie dorsale (“doccia<br />

uretrale”), in un continuum dal glande (spatolato<br />

dorsalmente e slargato) alla placca vescicale estrofica con<br />

coinvolgimento del collo vescicale, dei muscoli del<br />

pavimento pelvico e dell’uretra posteriore (sfintere<br />

uretrale). Il veru montanum prostatico, con gli sbocchi dei<br />

dotti eiaculatori e dei dotti seminiferi, è esposto all’esterno<br />

a livello della porzione posteriore dell’uretra aperta<br />

dorsalmente a doccia.<br />

Attualmente, nei migliori centri di Urologia Pediatrica, la<br />

correzione dei genitali esterni maschili epispadici<br />

rappresenta la seconda tappa della ricostruzione<br />

funzionale del complesso estrofico, da effettuare<br />

precocemente dopo la chiusura primaria della placca<br />

vescicale e della parete addomino-pelvica. Recentemente<br />

aumentare le possibilità di gravidanza ma anche<br />

di ridurre la sintomatologia dolorosa legata<br />

a questa condizione.<br />

Le malformazioni uterine rappresentano circa<br />

il 3% di tutte le cause di infertilità femminile.<br />

A differenza delle alterazioni delle tube, che<br />

interferiscono con il concepimento, queste<br />

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO 3<br />

Complesso estrofico-vescicale<br />

provocano difficoltà nella prosecuzione della<br />

gravidanza (poliabortività precoce, difetti<br />

d’impianto dell’embrione) con complicanze e<br />

difficoltà anche al momento del parto (prematurità,<br />

difetti di presentazione). Il tasso di<br />

abortività globale nelle malformazioni uterine<br />

è del 21-33%. Le malformazioni uterine ven-<br />

OPBG 3 | 1 | 2008 41<br />

è stato proposto l’intervento ricostruttivo in tempo unico<br />

vescico-uretrale. Varie tecniche ricostruttive si sono<br />

susseguite nell’ultimo secolo per la correzione<br />

dell’epispadia maschile. Un salto qualitativo notevole è<br />

stato ottenuto dall’avvento della recente tecnica della<br />

“complete penile disassembly” proposta da Mitchell nel<br />

1996 ed estesa da Caione alla ricostruzione funzionale del<br />

complesso muscolare periuretrale (Fig. 3.1).<br />

Le conseguenze sulla fertilità dell’estrofia vescicale e<br />

dell’epispadia sono talora devastanti nel sesso maschile, se<br />

la ricostruzione chirurgica non è stata appropriata fin<br />

dall’inizio. I difetti anatomici (recurvatum dorsale e brevità<br />

dell’asta ricostruita), le alterazioni secondarie a reiterati<br />

interventi chirurgici sui genitali esterni maschili, la<br />

frequente coesistente incontinenza urinaria e il rischio<br />

elevato di epididimiti ascendenti e soprattutto il difetto di<br />

eiaculazione o l’eiaculazione retrograda sono responsabili<br />

di un indice di paternità molto basso nei pazienti adulti<br />

con estrofia-epispadia. Anche gli aspetti psicologici<br />

rivelano una profonda incertezza sulla propria “immagine<br />

corporea” con ansia per l’aspetto estetico<br />

e la lunghezza peniena e preoccupazione per i rapporti<br />

con l’altro sesso nel 78% dei pazienti in età<br />

adolescenziale. Ciò è tanto più importante nei casi con<br />

esiti anatomo-funzionali invalidanti.<br />

FIGURA 3.1<br />

a), b) Intervento chirurgico per ricostruzione del pene epispadico - c) risultato finale.<br />

a b<br />

c


42<br />

<strong>Rassegna</strong><br />

M. Cappa et al. | L’infertilità come problema pediatrico e adolescenziale<br />

gono generalmente diagnosticate e trattate<br />

(chirurgicamente o endoscopicamente, a seconda<br />

del problema) solo dopo che sia stata<br />

ripetutamente tentata una gravidanza spontanea<br />

e in presenza di una documentata abortività<br />

ripetuta. La Sindrome di Rokitansky, rara<br />

malformazione nella quale l’agenesia della vagina<br />

(che può essere trattata - chirurgicamente<br />

o meno - in età adolescenziale) si accompagna<br />

all’assenza completa o parziale dell’utero,<br />

è una condizione che comporta impossibilità<br />

assoluta di concepimento, pur in presenza di<br />

ovaie femminili funzionanti.<br />

È necessario considerare anche il problema legato<br />

agli esiti di interventi chirurgici di correzione<br />

dei genitali esterni, come per esempio<br />

nelle bambine con sindrome surreno genitale<br />

in cui tecniche ormai datate permettevano<br />

correzioni estetiche apprezzabili ma con anomalie<br />

di connessione fra meato esterno e meato<br />

interno. Solo ora si stanno valutando le<br />

bambine di allora che sono diventate donne<br />

potenzialmente fertili. Il fattore cervicale è anch’esso,<br />

raramente, coinvolto a livello anatomico<br />

nell’indurre una ridotta fertilità (pregressi interventi<br />

a tale livello, possibili infiammazioni,<br />

aderenze, alterata produzione di muco, ecc.).<br />

In sintesi<br />

Cause organiche da anomalie<br />

dell’apparato maschile e femminile<br />

• L’estrofia vescicale-epispadia rimane<br />

una patologia invalidante che le<br />

tecniche chirurgiche avanzate riescono<br />

soltanto parzialmente a correggere<br />

• Le alterazioni dell’apparato genitale<br />

femminile sia acquisite che congenite<br />

sono cause importanti d’infertilità di<br />

coppia<br />

CONCLUSIONI<br />

L’infertilità è una problematica che può essere<br />

ed in alcuni casi deve essere considerata<br />

anche in età pediatrica. Lo scopo del medico<br />

pediatra e del chirurgo pediatra è quello di<br />

riconoscere e prevenire tutte le cause che<br />

possano portare alla mancata fertilità. Il bambino<br />

deve essere considerato nella sua inte-<br />

rezza e la paternità e la maternità sono in<br />

molti casi il coronamento di una vita completa<br />

e soddisfacente.<br />

Bambini con patologie croniche invalidanti<br />

hanno il diritto di poter procreare e per parte<br />

nostra con le nostre conoscenze scientifiche,<br />

dobbiamo tendere ad esaudire in pieno queste<br />

aspettative conoscendo, prevenendo e curando.<br />

Letture consigliate<br />

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