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Mauro Caselli, “«Bisogna isolare una cosa perché ... - WebLearn

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della negazione. I linguisti Chaïm Perelman e Lucie Olbrecths-Tyteca ne hanno<br />

sottolineato la funzione argomentativa, dialettica (2001, 163). L’impiego che il nostro<br />

autore fa di essa, si mostra funzionale a quella percezione del mondo di cui si è detto. Il<br />

suo è un tentativo di superamento dell’espressione antitetica, in cui <strong>una</strong> buona parte<br />

della forza significativa viene assorbita dalla contrapposizione. Ben lontana dalla teoresi<br />

hegeliana, la negazione pare qui avvertire la funzione devastante che presenta in<br />

Nietzsche, il quale individua il punto in cui essa diviene permutabile con il suo<br />

contrario, con l’affermazione, delineando così - ma in Svevo rimanendone al di qua -<br />

l’orizzonte mobile e paradossale del nichilismo.<br />

Il compito della negazione in Svevo è quindi di indebolire l’affermazione, in un<br />

costante formarsi d’<strong>una</strong> distinzione, di un’obiezione al senso alternativa all’antitesi.<br />

Ecco alcuni esempi, desunti da un elenco molto ampio:<br />

Non s'era ancora risolto per uno o l'altro motivo di cui avrebbe potuto<br />

indicare parecchi, ma nessuno tanto verosimile da venir creduto senza<br />

esitazioni. (Una vita, Svevo 2004a, 247 - 8)<br />

Non era il dolore per la morte della madre che lo faceva barcollare e che gli<br />

offuscava la vista. Egli non vedeva dinanzi a sé il volto della defunta ora<br />

illividito, o non richiamava alla mente la voce che non doveva udire più mai,<br />

o il gesto che tanto spesso era stato affettuoso per lui. (L’assassinio di via<br />

Belpoggio, Svevo 2004b, 43)<br />

ed infatti egli non aveva creduto in ness<strong>una</strong> delle felicità che gli erano state<br />

offerte; non ci aveva creduto e veramente non aveva mai cercato la felicità.<br />

(Senilità, Svevo 2004a, 502)<br />

Verrà il momento in cui egli non ci sarà ed allora non gl’importerà come non<br />

gl’importa mai quando non c’è. (Argo e il suo padrone, Svevo 2004b, 106)<br />

Non si era né buoni né cattivi come non si era tante altre cose ancora. (La<br />

coscienza di Zeno, Svevo, 2004a, 976)<br />

La miglior prova ch’io non ho avuta quella malattia risulta dal fatto che non<br />

ne sono guarito. (La coscienza di Zeno, 2004a, 1049)<br />

Avevo detto di stimare mia moglie, ma non avevo mica ancora detto di non<br />

amarla. Non avevo detto che mi piacesse, ma neppure che non potesse<br />

piacermi. (La coscienza di Zeno, 2004a, 836 - 837)<br />

Tuttavia non seppe cambiar discorso e non solo <strong>perché</strong> i vecchi sono un po'<br />

come i coccodrilli che non cambiano facilmente direzione, ma anche <strong>perché</strong><br />

oramai con la giovinetta egli non aveva che un legame. In fondo piú di uno<br />

con lei non aveva mai avuto, solo che non era piú lo stesso. (La novella del<br />

buon vecchio e della bella fanciulla, Svevo 2004b, 477)<br />

Il ladro poteva essere preso in flagrante, ma non c'era <strong>una</strong> prova così<br />

risolutiva per il non ladro. Era come la prova Wassermann. La negativa non<br />

era mai sicura. 5 (Corto viaggio sentimentale Svevo 2004b, 543)<br />

5 A questo proposito, la prova Wassermann non è un test della verità come qualche critico l’ha definita,<br />

ma un test per l’identificazione del morbo della sifilide.

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