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GERUSALEMME

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E. Alliata, Escursioni a Gerusalemme<br />

precedenti è intenzionale ed è un modo per dare lustro al luogo stesso.<br />

Si notano anche evidenti aggiunte. C’è un baldacchino di epoca turca; le sue<br />

colonne e i suoi capitelli sono però di epoca crociata. Un capitello è pregevole perché<br />

rappresenta pellicani (un chiaro simbolo eucaristico). I disegni di padre Bernardino<br />

Amico (del 1619 ELS p. 523; TCG 32, fig. 47) indicano qui una scala. Al centro della<br />

sala, addossata ad una finestra, c’è una costruzione per la preghiera dei musulmani (è<br />

del 1920). Sulla parete sinistra un’iscrizione araba del 1524 ricorda che Muhammed el<br />

Agemi ha tolto questo luogo ai frati per riconsegnarlo al culto del vero Dio (ELS p. 525<br />

n. 1). Di fatto l’edificio è stato dato a privati. Nel 1948 la casa apparteneva ad una<br />

facoltosa famiglia di musulmani gerosolimitani (di nome Dajani). In quell’anno passò<br />

alla Cassa delle proprietà degli assenti che ancora amministra l’edificio. La tomba di<br />

Davide e molti locali furono affidati alla Diaspora giudaica, associazione che gestisce i<br />

locali. Nel luogo che ricorda il Cenacolo era in vigore lo status quo, secondo cui ai<br />

cristiani era permesso pregare solo in due occasioni, il giovedì santo e la solennità di<br />

Pentecoste.<br />

Complesso è il muro di sinistra (verso la cappella dello Spirito santo). I muri,<br />

anzitutto, non sono crociati ma bizantini; riflettono così una situazione precedente e<br />

più antica. Si notano i segni di due finestre. Un architrave è ben visibile, segno di una<br />

porta, forse di due porte. Le porte collegavano la sala del Cenacolo con la sala dello<br />

Spirito santo; la duplicità forse serviva ai pellegrini per entrare ed uscire. In quella sala<br />

ci sono i segni di un antico rivestimento marmoreo (l’uso di mettere marmi è<br />

tipicamente bizantino).<br />

Si discute pure sulla disposizione dell’antica chiesa. Vincent vorrebbe che la<br />

chiesa crociata fosse come la chiesa antica e l’attuale Cenacolo parte di quella<br />

costruzione; altri invece escludono il Cenacolo dall’antica chiesa.<br />

Guardando le chiavi di volta si nota che c’erano sculture e in particolare si<br />

intravede un agnello.<br />

Uscendo dalla porta vicina al baldacchino e scendendo le scale si giunge presso<br />

il portico dell’antico convento francescano. Ci sono ancora segni della loro presenza<br />

(uno stemma con lo scudo e i tre chiodi; altri stemmi nobiliari tedeschi del 1550, etc.). Il<br />

chiostro è stato conservato per tre lati; il quarto non esiste più. Il muro che si vede è<br />

molto complesso e unisce elementi romani ed elementi crociati.<br />

Nel 1949 J. Pinkerfeld fece un’indagine archeologica. Ha trovato che, dietro il<br />

muro del cenotafio di Davide, c’è una piccola abside con una nicchia. La sua<br />

conclusione è che si tratta di una sinagoga (come altre presso Hebron). Scavando il<br />

pavimento ha trovato un pavimento crociato, sotto un mosaico bizantino e sotto ancora<br />

un marmo policromo del I secolo, del tempo fra le due rivolte (70-135 d.C.). M. Avi-<br />

Yonah pensa invece che si tratti di una costruzione del IV secolo, al tempo di Giuliano<br />

l’apostata. Padre B. Bagatti parla invece della comunità giudeo–cristiana tornata da<br />

Pella dopo l’esilio.<br />

Il luogo della sepoltura del re Davide è molto onorato dagli ebrei: si tratta di un<br />

cenotafio. Dietro il monumento funebre a Davide (coperto da un grande tappeto) si<br />

vede la nicchia alta 1.70 m. Solitamente le nicchie guardano verso Gerusalemme,<br />

precisamente verso il tempio; questa invece non è orientata in questo modo. Tuttavia<br />

l’unica spiegazione data è quella di Pinkerfeld che fu il primo e l’ultimo a fare scavi.<br />

Si lascia il luogo e si scende sulla strada davanti al cimitero latino. Si vedono,<br />

all’angolo sud ovest del cimitero, i segni dello scavo fatto da Bliss e Macalister. Anche<br />

presso il cimitero dei protestanti si vedono segni di questo scavo; in quel luogo i due<br />

archeologi ritrovarono gli antichi muri della città e pure una porta, la cosiddetta porta<br />

degli Esseni. Ci sono due muri. Uno è il muro di Eudocia, moglie di Teodosio II che si<br />

trasferì a Gerusalemme nel V secolo. Un altro muro invece è quello israelita, a<br />

casematte (come a Meghiddo). Si discute se sia israelita o asmoneo, oppure antico e poi<br />

rinforzato dagli asmonei. Gli scavi in quella zona hanno portato alla luce case romane,<br />

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