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GERUSALEMME

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E. Alliata, Escursioni a Gerusalemme<br />

Attualmente si entra in un recinto ottagonale, parzialmente antico. Dal 1600 è<br />

proprietà dei musulmani. Tuttavia i cristiani possono venire a pregare nella solennità<br />

dell’Ascensione durante il giorno e durante la notte come se il luogo fosse loro<br />

proprietà. Questo non è permesso in nessun altro luogo islamico. Sui muri ci sono<br />

chiodi e anelli per appendere drappi onde ripararsi dal sole. Guardando l’ottagono si<br />

possono notare alcune basi di colonna di epoca crociata. Inoltre l’ottagono è tagliato<br />

verso ovest da un muro; al di là c’è una proprietà armena, una greca e una latina. In<br />

quella latina padre V. Corbo, nel 1960, effettuò uno scavo e ritrovò resti di un’antica<br />

chiesa rotonda, come è descritta e disegnata da Arculfo (ELS, p. 400; TCG, 44).<br />

Al centro dell’ottagono, in luogo dell’antica rotonda descritta da Arculfo, c’è<br />

una costruzione ottagonale con la medesima funzione: custodire il ricordo delle<br />

impronte di Gesù e della sua ascensione. Dell’attuale struttura sono originali i pilastri e<br />

gli archi. Il tamburo e la cupola furono aggiunti in un secondo momento; anche la<br />

riempitura fra i pilastri è successiva. La mancanza di cupola permetteva di vedere il<br />

cielo aperto, richiamando l’ascensione di Gesù. Bisogna notare i capitelli, finemente<br />

scolpiti: ci sono foglie di acanto realizzate con fantasia e grifoni (animali fantastici metà<br />

uccello e metà leone) tipici delle sculture medievali. Quasi addossati alla parete di<br />

ovest ci sono due altari e una mensola di pietra. Un altare e la mensola sono di<br />

proprietà degli armeni; l’altro altare (a forma di sigma chiuso) è dei greci ortodossi. I<br />

latini, invece, celebrano dentro l’edicola e piazzano un altare mobile.<br />

All’interno non c’è molto, se non la pietra con il segno dell’impronta di Gesù.<br />

Scendendo un poco si giunge davanti ad un cancello che apre su un corridoio.<br />

Alla fine si nota una costruzione crociata; entrando c’è una stanza precedente ai crociati<br />

con un sarcofago coperto da un drappo verde. Ogni fede religiosa dà un diverso<br />

significato.<br />

Per i cristiani questa è la tomba di santa Pelagia, una meretrice di Antiochia che,<br />

convertita dal vescovo Nonno, venne a Gerusalemme e visse sino alla morte come<br />

monaco (sic!) sotto il falso nome di Pelagio. Dopo la sua morte si scoprì che era donna<br />

(ELS, p. 397, n. 1). Un’altra tradizione parla di Maria egiziaca, che visse quarant’anni<br />

del deserto al di là del Giordano dove morì e fu sepolta. Niccolò da Poggibonsi pone in<br />

questo luogo la sua memoria (ELS 645,3).<br />

Per gli ebrei questo sarebbe il sepolcro della profetessa Hulda (2 Re 22,14; 2<br />

Cronache 34,22). Tuttavia una tradizione ebraica pone la sua tomba in città.<br />

Per i musulmani è la tomba di Rabia Al-Adaiuja, una mistica che è vissuta in<br />

Iraq. Tuttavia la sua tomba è a Bassora, in Iraq.<br />

Si entra nella proprietà francescana a ridosso dell’Ascensione. Padre Corbo fece<br />

scavi e ritrovò un muro rotondo, simile a quello descritto da Arculfo. Si nota pure una<br />

sala crociata con un muro molto spesso e i segni di una mangiatoia. All’interno di una<br />

stanza addossata ad un’abitazione araba c’è un’abside. Alcuni interpretano il sito come<br />

una cappella; altri come un nartece a forcipe. Al di sotto della stanza c’è una tomba di<br />

persone molto ricche. Si notano anche capitelli, rocchi di colonne, segni forse dei portici<br />

che circondavano la chiesa.<br />

Infine si scende a Betfage. Il luogo ricordato dai Vangeli (Matteo 21,1; Marco<br />

11,1; Luca 19,29) non si conosce. Alla fine dell’800 un contadino scoprì una pietra con<br />

pitture di significato religioso (Gesù che entra a Gerusalemme, la resurrezione di<br />

Lazzaro, Marta e Maria). I pellegrini, in effetti, parlano di una pietra che era servita a<br />

Gesù per salire sull’asino (ELS 582,2). La Custodia acquistò il terreno e cercò di<br />

costruire una chiesa ma fu impedita dall’autorità turca. I frati allora costruirono una<br />

stanza per preservare la pietra con le pitture. Ad un esame più approfondito si<br />

trovarono resti di una chiesa crociata e allora si costruì l’attuale santuario sulle<br />

fondamenta di quella chiesa.<br />

Osservando si nota il muro crociato (molto spesso) agli angoli della facciata. Sul<br />

muro crociato è stata appoggiata la nuova chiesa. All’interno, presso l’abside, si<br />

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