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GERUSALEMME

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E. Alliata, Escursioni a Gerusalemme<br />

LE MURA DI CINTA DELLA CITTÀ VECCHIA:<br />

DA PORTA DI GIAFFA A PORTA DI SANTO STEFANO<br />

Lunedì 23 di ottobre 2000<br />

L’escursione inizia alla porta di Giaffa. Si percorreranno le mura dall’esterno sino alla<br />

porta dei Leoni. Le mura turche corrono sul tracciato delle antiche mura. Appena fuori<br />

dalla porta di Giaffa si vedono i resti delle antiche mura crociate. All’epoca bizantina la<br />

città si estendeva più largamente su questo lato, in quello che è ancora adesso il<br />

quartiere Mamilla. Sotto l’attuale ponte stradale si vedono i resti di case bizantine e<br />

crociate. Si notano anche i resti di una strada e di un acquedotto che, dalla vicina<br />

piscina di Mamilla (ora asciutta), portava acqua alla città. Sotto l’attuale posteggio sono<br />

stati trovati i resti di una chiesa, un affresco di una Madonna con Bambino e pavimenti<br />

musivi. Sono state scoperte anche tombe della Gerusalemme dell’epoca dei re, nel<br />

periodo israelita. Anche sotto la chiesa c’erano sepolcri e un centinaio di scheletri.<br />

Purtroppo i lavori hanno coperto tutta l’area.<br />

Procedendo si notano le pietre delle mura, prese da varie parti. I documenti<br />

dicono che si andava sino a Qubeibe per procurarsi pietre. Furono spogliate molte<br />

chiese e palazzi per costruire l’attuale cinta muraria. Dove c’è l’attuale chiesa di Santo<br />

Stefano, presso l’École biblique, c’era un’antica chiesa totalmente smontata per<br />

procurarsi pietre.<br />

All’altezza dell’incrocio fra Jaffa Street e Hatzanhanim si vede un passaggio<br />

stretto su roccia, segno di un ingresso alla città. Sotto c’era un canale con un acquedotto<br />

che proveniva da una sorgente oggi sconosciuta. La strada era un ponte di accesso alla<br />

città, attraverso una porta che nelle attuali mura turche non c’è più. Il palazzo dei frères<br />

custodisce nei sotterranei i resti di un’antica costruzione con archi a sesto acuto e volte:<br />

la costruzione crociata dove c’era la porta. Si vedono ancora i resti delle mura del<br />

periodo ayyubide, con pietre prese dalla basilica di Santa Maria detta la Nea. Si vede<br />

anche un altro muro più antico, del periodo fatimita (973-1055). Quella che attualmente<br />

è la scuola dei frères è chiamata dagli arabi Qal’at el Jalud, castello di Golia. Questo<br />

nome corrisponde alle descrizioni del tempo dei crociati. Guglielmo di Tiro racconta<br />

che in quel punto c’era l’esercito comandato da Tancredi principe dei Normanni di<br />

Puglia e Sicilia. Essendo la città inespugnabile i crociati spostarono in una notte le torri<br />

e le macchine da guerra verso la porta di Damasco e così la presero in un giorno. Il<br />

primo ad entrare fu però Goffredo di Buglione, che attaccò dove adesso c’è la chiesa di<br />

sant’Anna.<br />

Procedendo si arriva alla porta Nuova, cosiddetta perché aperta solo nel 1889.<br />

Si nota la diversità con le altre porte e la mancanza della classica entrata ad angolo. La<br />

porta fu aperta su richiesta della colonia francese che si era stabilita appena al di fuori.<br />

C’è ancora l’ospedale francese di Saint Louis e Notre Dame de France, costruito come<br />

ospizio per i numerosi pellegrini francesi che giungevano a Gerusalemme via nave,<br />

affidato ai padri Agostiniani dell’Assunzione (detti Assunzionisti). La porta è chiamata<br />

dagli arabi Bab el-Jadid, ma il suo nome originale onora il sultano che la fece aprire, Abd<br />

ul-Amid. Sulle mura e in particolare in prossimità delle porte si notano medaglioni con<br />

decorazioni geometriche fatte dai turchi.<br />

All’altezza di Ha ‘Ayin Het c’è un bel giardino, di proprietà del convento<br />

francescano di San Salvatore (prima convento georgiano e dal 1551 sede della Custodia<br />

di Terra Santa). Si notano pietre molto belle, forse appartenenti ad un palazzo o ad una<br />

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