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2009 - Cc-Ti

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La Consigliera federale Doris Leuthard, alla sua sinistra il Presidente<br />

della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> Franco Ambrosetti ed alla sua destra il Consigliere agli<br />

Stati Filippo Lombardi<br />

In primo piano il Consigliere nazionale della Lega dei <strong>Ti</strong>cinesi Attilio<br />

Bignasca; seguono il Presidente dell’UDC <strong>Ti</strong>cino Pierre Rusconi; il<br />

moderatore del dibattito Giancarlo Dillena Direttore del Corriere del<br />

<strong>Ti</strong>cino<br />

In primo piano Fulvio Pelli, Consigliere nazionale PLR e Presidente<br />

del PLR svizzero; Valentino Benicchio imprenditore<br />

Foto © Laureta Daulte - www.loretadaulte.com<br />

In Breve:<br />

Accordi bilaterali Svizzera-UE<br />

La Svizzera mantiene relazioni strette con l’Unione Europea<br />

sia a livello economico e politico che culturale. Queste relazioni<br />

sono disciplinate da un insieme di Accordi bilaterali<br />

conclusi, nel corso di decenni, tra la Svizzera e l’UE. Le principali<br />

tappe sono:<br />

• l’Accordo di libero scambio (ALS), del 1972<br />

• l'Accordo sulle assicurazioni del 1989<br />

• gli Accordi bilaterali I del 1999<br />

• gli Accordi bilaterali II del 2004<br />

L’Accordo di libero scambio risalente al 1972 ha permesso<br />

di smantellare o ridurre gli ostacoli tariffari al commercio<br />

(dazi doganali, contingenti) sui prodotti industriali tra le<br />

due parti contraenti e d’introdurre la liberalizzazione del<br />

commercio per i prodotti agricoli trasformati, creando in tal<br />

modo una zona di libero scambio. Dato che le politiche doganali<br />

(unione doganale) tra la Svizzera e l’Unione Europea<br />

non sono armonizzate, i controlli delle merci alle frontiere<br />

sono mantenuti.<br />

L’Accordo sulle assicurazioni del 1989 tra la Svizzera e la<br />

Comunità Europea (CE) garantisce alle compagnie di assicurazione<br />

svizzere gli stessi diritti di stabilirsi nell’UE delle<br />

loro concorrenti degli Stati membri.<br />

Gli Accordi bilaterali I vertono principalmente sulla reciproca<br />

apertura dei mercati. Questi riguardano sette settori specifici:<br />

la libera circolazione delle persone, gli ostacoli tecnici<br />

al commercio, gli appalti pubblici, l’agricoltura, il trasporto<br />

aereo e i trasporti terrestri così come la partecipazione della<br />

Svizzera ai programmi di ricerca dell’UE.<br />

Gli Accordi bilaterali II contemplano nuovi interessi economici<br />

ed ampliano la cooperazione ad altri settori politici<br />

quali: la sicurezza interna, l’asilo, l’ambiente e la cultura.<br />

Essi riguardano i seguenti temi importanti: Schengen/Dublino,<br />

la fiscalità del risparmio, i prodotti agricoli trasformati,<br />

l’Accordo MEDIA, l’ambiente, la statistica, la lotta contro<br />

la frode, le pensioni nonché l’educazione e la formazione<br />

professionale.<br />

Ad ogni allargamento dell'Unione Europea, gli Accordi vengono<br />

estesi automaticamente a tutti i nuovi Stati membri<br />

dell'UE. Nel caso della libera circolazione delle persone<br />

invece, le modalità di estensione ai nuovi Paesi membri<br />

devono essere definite per ogni singolo allargamento tramite<br />

un protocollo all'Accordo. Il popolo svizzero dovrà quindi<br />

pronunciarsi, il prossimo 8 febbraio <strong>2009</strong>, sul nuovo protocollo<br />

aggiuntivo stabilito per la Bulgaria e la Romania, che<br />

sono diventati membri dell'UE nel 2007.<br />

La libera circolazione delle persone è giuridicamente legata<br />

agli accordi dei Bilaterali I: se non viene rinnovata, anche<br />

gli altri accordi decadono, conseguentemente la votazione<br />

riguarda anche il proseguimento degli altri accordi dei Bilaterali<br />

I. Sarebbero messi in discussione anche gli accordi di<br />

Schengen e Dublino (Bilaterali II).<br />

Ricordiamo che dal 2002, ossia dall’introduzione della libera<br />

circolazione delle persone, i cittadini svizzeri hanno<br />

il diritto di abitare e lavorare nell’UE. Lo stesso vale per<br />

i cittadini dell’UE in Svizzera. Per questo devono essere<br />

adempiute talune condizioni: è rilasciato un permesso di<br />

soggiorno a chi ha un contratto di lavoro, esercita un’attività<br />

indipendente o può provvedere al proprio sostentamento<br />

con mezzi propri. L’Accordo disciplina inoltre la sicurezza<br />

sociale e il riconoscimento dei diplomi professionali.<br />

Fonte: www.admin.ch e www.libera-circolazione.ch<br />

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