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2009 - Cc-Ti

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privato) potranno essere presentate proposte di progetti<br />

nel corso del <strong>2009</strong>.<br />

Comunicato stampa del Dipartimento federale degli<br />

affari esteri (DFAE) su www.eda.admin.ch/eda/it/home/<br />

recent/media/single.html?id=23436<br />

Più ampi ragguagli sul contributo svizzero all’allargamento<br />

dell’UE su www.contributo-allargamento.admin.ch<br />

Svizzera e Stati Uniti firmano un dispositivo di<br />

protezione dei dati<br />

Nell’ambito del forum di cooperazione per il commercio e<br />

gli investimenti fra la Svizzera e gli Stati Uniti, l’Incaricato<br />

federale della protezione dei dati e della trasparenza ha<br />

firmato oggi uno scambio di lettere inerente l’istituzione<br />

dello “U.S.-Swiss Safe Harbor Framework” che semplifica<br />

la trasmissione di dati personali fra le imprese svizzere e<br />

quelle statunitensi al beneficio della pertinente certificazione<br />

attribuita dal ministero del commercio degli Stati<br />

Uniti. Questo dispositivo rafforza anche i diritti inerenti la<br />

protezione dei dati di cui beneficiano le relative persone<br />

nei confronti delle imprese certificate.<br />

Dato che secondo la Svizzera la legislazione degli Stati<br />

Uniti non garantisce un’adeguata protezione dei dati, attualmente<br />

le imprese dei due Paesi sono tenute a concludere<br />

un contratto in questo ambito e a sottoporlo all’esame<br />

dell’Incaricato federale della protezione dei dati e della<br />

trasparenza (IFPDT) prima di dare avvio a una trasmissione<br />

di dati verso l’impresa statunitense.<br />

Lo “U.S.-Swiss Safe Harbor Framework” semplifica questo<br />

processo concedendo alle imprese statunitensi la possibilità<br />

di considerare vincolante e certificare presso il ministro<br />

del commercio del loro Paese il loro impegno a rispettare<br />

i principi fondamentali relativi alla protezione dei dati<br />

previsti da questo dispositivo. Ciò garantisce un’adeguata<br />

protezione dei dati e consente la trasmissione di dati personali<br />

fra imprese svizzere e imprese statunitensi certificate.<br />

Anche l’Unione europea applica dall’anno 2000 un<br />

regime analogo.<br />

Le imprese svizzere non sono così più tenute né a negoziare<br />

un contratto né a comunicare all’IFPDT le proprie intenzioni.<br />

Lo “U.S.-Swiss Safe Harbor Framework” attribuisce<br />

inoltre la competenza di risolvere eventuali conflitti a degli<br />

organismi speciali a disposizione delle persone che si ritengono<br />

vittime di una violazione delle regole concernenti<br />

la protezione dei dati. Negli Stati Uniti la “Federal Trade<br />

Commission” può anche adottare misure nei confronti delle<br />

imprese certificate in caso di violazioni gravi e ripetute<br />

delle regole di protezione dei dati. Questo dispositivo non<br />

tange comunque in alcun modo il diritto, già attualmente a<br />

disposizione delle persone coinvolte, di proporre un’azione<br />

di diritto privato nei confronti dell’impresa.<br />

Con lo “U.S.-Swiss Safe Harbor Framework”, che entrerà<br />

in vigore prossimamente, l’IFPDT e la Segreteria di stato<br />

dell’economia (SECO) hanno dato vita a uno strumento di<br />

base che facilita la trasmissione di dati fra imprese svizzere<br />

e statunitensi e nel contempo rafforza i diritti relativi<br />

alla protezione dei dati delle singole persone coinvolte in<br />

questi processi.<br />

Comunicato stampa del Dipartimento federale dell’economia<br />

e dell’Incaricato federale della protezione dei dati e<br />

per la trasparenza su www.news.admin.ch/message/index.<br />

html?lang=fr&msg-id=23809<br />

Uno Stato membro dell’UE può impedire il<br />

trasferimento della sede di una società<br />

Secondo una sentenza della Corte di giustizia delle Comunità<br />

europee del mese di dicembre 2008, uno Stato membro<br />

dell’UE ha il diritto d’impedire il trasferimento della<br />

sede di una società costituita ai sensi della sua legislazione<br />

in uno altro Stato dell’UE conservando al contempo il suo<br />

status di società soggetta al diritto del primo Stato.<br />

La libertà di stabilimento consente invece ad una società<br />

di trasferirsi in un altro Stato membro convertendosi in una<br />

forma societaria soggetta al diritto nazionale di quest’ultimo<br />

Stato senza che siano necessari il suo scioglimento<br />

e la sua liquidazione nel primo Stato membro, purché lo<br />

Stato membro ospitante lo permetta.<br />

Comunicato stampa della Corte su http://curia.europa.<br />

eu/it/actu/communiques/cp08/aff/cp080089it.pdf<br />

Germania: posticipata l’introduzione della nuova<br />

procedura di registrazione delle importazioni<br />

Prevista dall’UE per il 1° luglio <strong>2009</strong>, l’entrata in vigore<br />

della procedura di registrazione per via elettronica delle<br />

importazioni avverrà senza la Germania.<br />

Il passaggio dalla procedura Atlas finora in vigore in Germania<br />

alla “dogana elettronica” dell’UE è apparentemente<br />

più complicato del previsto. Negli ambienti della Commissione<br />

europea si insinua che l’entrata in vigore del nuovo<br />

sistema potrebbe essere posticipata a marzo 2010.<br />

Inoltre, ci si attende che altri paesi, tra cui l’Italia, la Polonia<br />

e la Gran Bretagna non siano in grado di adattare entro<br />

il 1° luglio <strong>2009</strong> le loro attuali procedure doganali alle<br />

esigenze tecniche della nuova procedura di registrazione<br />

elettronica delle importazioni.<br />

La Gran Bretagna riduce l’IVA<br />

Il Pre-Budget Report 2008 britannico s’iscrive nel contesto<br />

della crisi finanziaria ed economica, le cui conseguenze<br />

sull’economia britannica si auspica saranno ridotte dalla<br />

moltitudine delle misure adottate. Tra queste misure figurano:<br />

• la riduzione dell’IVA dal 17,5 al 15% per un periodo di<br />

13 mesi (dal 1° dicembre 2008 al 31 dicembre <strong>2009</strong>);<br />

• 1,2 miliardi di euro a sostegno delle PMI;<br />

• saranno anticipati gli investimenti di 3,2 miliardi inizialmente<br />

previsti per il 2010/2011 per la costruzione di alloggi,<br />

ristrutturazioni, ammodernamento delle infrastrutture<br />

scolastiche, sviluppo della ricerca, miglioramento<br />

dell’efficienza energetica;<br />

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