Giugno - Luglio - Agosto 2013 - Costa Etrusca
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chio continente non mancò<br />
di criticare aspramente le<br />
evidenti controversie sociali<br />
di un luogo appena uscito<br />
dalla seconda guerra mondiale:<br />
famosa la frase<br />
«L’Europa è vecchia: i palazzi<br />
sono molto belli… ma<br />
per farne ospedali». Inoltre<br />
perorò la causa e la vinse del<br />
riconoscimento in Argentina<br />
dell’uguaglianza dei diritti<br />
politici e civili tra uomo e<br />
donna.<br />
Evita aveva il coraggio di<br />
amare senza pregiudizi tutti.<br />
Amava Juan Peròn e cercava<br />
di renderlo migliore. Amava il<br />
popolo e lo aiutava concretamente.<br />
Amava il mondo e lo<br />
criticava: faceva in pratica la<br />
donna. Evita si connotò subito<br />
come figura politica predominante,<br />
sicuramente più<br />
ingenua delle donne di oggi,<br />
vedi Hillary Clinton, Condoleezza<br />
Rice o Angela Merkel,<br />
ma sicuramente non scese<br />
mai al compromesso «de-<br />
Evita, ultima di cinque figli illegittimi, nacque in un<br />
piccolo villaggio della provincia di Buenos Aires. A 16<br />
anni si trasferì a Buenos Aires dove cominciò la sua<br />
carriera di showgirl. Tra radio, film, soap opera e fotoromanzi<br />
si fece strada da sola nella vita e si comprò un<br />
appartamento. Conobbe poi il generale Juan Peròn e si<br />
sposò con lui nel 1945. Da quando il marito divenne nel<br />
1946 Presidente dell'Argentina si impegnò ad allietare<br />
le sofferenze dei più poveri ritagliandosi notevoli spazi<br />
di potere. Morì a 33 anni. Evita fu imbalsamata con in<br />
mano il rosario d'oro donatole dal Papa; fu coperta da<br />
un sudario bianco e dalla bandiera argentina e fu deposta<br />
in una teca di vetro trasparente, in modo da rispettare<br />
la sua ultima volontà: riposare in mezzo agli<br />
operai.<br />
vo fare l’uomo per essere rispettata»,<br />
lei fece la donna.<br />
Con la sua bellezza e grazie al<br />
suo potere è una delle poche<br />
cose che viene salvata ancora<br />
oggi dalla vita di quel dit-<br />
Medicina Estetica dr. R. Vigetti Cell. 338 3186467<br />
Omeopatia dr. R. Moretti Cell. 338 9343261<br />
Osteopatia dr. M. Bernardini Cell. 331 1092392<br />
tatore che portò come tutte<br />
le dittature all’orrore e al terrore.<br />
Vista a volte come uno strumento,<br />
a volte come una santa<br />
donna, Evita che si voglia<br />
STUDIO MEDICO LIBRA<br />
CORSO ITALIA, 87 - PIOMBINO<br />
37<br />
o no rimane una donna famosa<br />
per il suo amore, per i<br />
suoi gesti e per le sue dichiarazioni.<br />
Sicuramente se vivesse<br />
oggi lascerebbe da parte<br />
le dittature e i populismi e<br />
seguirebbe la sua strada, non<br />
nuova, bensì una strada che esiste<br />
da sempre: la strada dell’amore.<br />
Il suo uomo è passato<br />
alla storia come uomo di destra,<br />
lei come donna di sinistra,<br />
oggi potremmo definirli semplicemente<br />
un compromesso<br />
tra uomo e donna per portare<br />
sollievo alla società civile.<br />
Oggi questo compromesso in<br />
ambienti letterari, artistici e<br />
“radical” è visto come possibile<br />
soluzione al sistema<br />
economico occidentale, trasformando<br />
la parola Evita in<br />
welfar, la parola Peròn in capo<br />
di stato e la parola dittatura<br />
in democrazia. Che sia solo<br />
una moda questa volta oppure<br />
una soluzione?<br />
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Psicologa-Psicoterapeuta dr.ssa M. Rapè Cell. 349 6024815