Giugno - Luglio - Agosto 2013 - Costa Etrusca
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dell’Arte a cura di Daniele Toncelli<br />
Nado Canuti è nato a Bettolle di<br />
Siena nel 1929 e vive e lavora a Milano.<br />
Incoraggiato da Mino Maccari<br />
inizia a dipingere nel 1950 e diventa<br />
scultore nel 1960 quando realizza<br />
la Cappella Fazzi a Piombino.<br />
Ha partecipato alla IX e X Quadriennale<br />
d'arte di Roma e tenuto<br />
oltre 70 personali e collettive in tutto<br />
il mondo. Significative sono le<br />
grandi mostre del 2001 al Palazzo<br />
Reale di Milano e del 2002 al Museo<br />
Fadini di Lovere.<br />
Pino Modica è nato a Civitavecchia<br />
nel 1952 e vive e lavora a Piombino.<br />
Nella metà degli anni Ottanta ha costituito<br />
con Falci, Fontana e Pietroiusti<br />
il gruppo di Piombino. Tra le sue<br />
numerose esposizioni ricordiamo la<br />
Biennale di Venezia del 1990, le mostre<br />
alla Galleria d'Arte Moderna di<br />
Bologna, al Musée d'Art Contemporain<br />
di Guerigny, All'Otis Parson<br />
Gallery di Los Angeles, al Musée de<br />
la Villette di Parigi e al Museo Nazionale<br />
di Stoccolma.<br />
Nado Canuti<br />
La metamorfosi e lo spazio<br />
Nado Canuti è il grande artista che nel<br />
nostro territorio ha per primo percorso<br />
la strada innovatrice dell'arte contemporanea.<br />
Ha infatti intuito i messaggi del<br />
nuovo, che venivano trasmessi da Moore,<br />
Brancusi, Marini.<br />
Autodidatta, ma uomo di grande cultura,<br />
ha dimostrato di possedere una predisposizione<br />
alla continua sperimentazione.<br />
Pittore, scultore e orafo, si avvicina<br />
nella sua completezza ai maestri del Rinascimento,<br />
anche se le sue prime sculture<br />
ricordano nella loro stilizzazione l'espressionismo<br />
e la drammaticità dell'arte<br />
romanica.<br />
Le sue opere, gradualmente, hanno<br />
raggiunto nella loro evoluzione la sintesi<br />
astratta che si manifesta attraverso<br />
plastiche composizioni realizzate con i<br />
materiali più vari: il bronzo, il marmo,<br />
l'argento e il cemento fuso. In esse appare<br />
evidente la visione canutiana, che<br />
con le sue metamorfosi kafkiane, rappresenta<br />
l'uomo nella sua drammatica<br />
Pino Modica<br />
Il caso, l’idea, la concretezza<br />
Pino Modica è un artista indubbiamente<br />
intelligente e dotato di un carisma<br />
che trasmette una forza magnetica<br />
creativa. Le sue opere sono ispirate<br />
dalla vita comune di tutti i giorni e caratterizzate<br />
da avvenimenti semplici e<br />
quasi sempre inosservati. Ma l'artista è<br />
colui che sa vedere quello che altri non<br />
intuiscono e così Pino riesce a creare il<br />
pathos dell'arte attorno ai suoi oggetti<br />
comuni, la tazzina del caffè,<br />
un vetro infranto, un tavolo<br />
di lavoro.<br />
Il grande vetro di Duchamp<br />
è l'opera che ha<br />
spianato la strada dell'arte<br />
contemporanea aprendo<br />
nuovi orizzonti.<br />
Una strada che Modica<br />
percorre quotidianamente<br />
illuminandola con la<br />
sua genialità. Riesce a<br />
concretizzare il caso elaborando<br />
con accuratezza<br />
59<br />
esistenza,<br />
un uomo<br />
che, isolato<br />
nell'universo,<br />
rimane<br />
imprigionato<br />
da architetture<br />
e<br />
spazi tesi.<br />
Quei piani<br />
che sono diventati<br />
sempre più puri nelle loro geometrie<br />
e nei loro incastri, componibili<br />
e mutabili come fossero un gioco surreale.<br />
Le sue sculture, come gli onirogrammi,<br />
trasmettono precisi vettori psicologici<br />
e suggeriscono spazi illimitati. La sua<br />
estrema semplificazione della forma è<br />
perfettamente coerente con la ricerca dei<br />
grandi artisti del Novecento che sono<br />
proiettati ad esplorare nuovi mondi di<br />
espressione con visioni sempre più pure<br />
e assolute.<br />
e pazienza progetti come le finestre,<br />
le porte, le lastre di plexiglass, i vetri<br />
feriti dai proiettili. Opere che non<br />
solo sono idee, ma nella loro accurata<br />
esposizione diventano vere forme<br />
d'arte, impreziosite da sapienti effetti<br />
di luce. La luce che evidenzia le<br />
tracce del quotidiano, come le impronte<br />
delle dita e le orme dei piedi,<br />
avvolgendole in un alone di mistero<br />
arcano.<br />
Le sue opere presenti<br />
anche in prestigiose<br />
collezioni private e<br />
pubbliche, tra cui la<br />
collezione del Ministero<br />
degli Esteri alla Farnesina,<br />
sono quindi lo<br />
stimolo a osservare la<br />
realtà con occhi diversi.<br />
Potremmo chiederci:<br />
abbiamo noi questi occhi?<br />
La magia dell'arte<br />
può farcelo scoprire.