Lo Scarpone Valsusino - Sezione Valsusa
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Dalla <strong>Sezione</strong><br />
giovane alpino (classe 1977) iscritto al gruppo di Noasca – <strong>Sezione</strong><br />
di Ivrea, Marco Solive. Marco svolge la sua attività estiva all’alpeggio<br />
di Gran Prà, a 2039 metri di altitudine.<br />
È con grande commozione ed ammirazione che una rappresentativa<br />
dell’A.N.A. nazionale con molti alpini della zona, già sabato 16<br />
ha potuto vedere quella giovane famiglia svolgere con serenità gesti<br />
che si considerano ormai di antichi mestieri, e la piccola Erika scorrazzare<br />
felice tra quei prati. Quanta lontananza dal degrado che<br />
spesso sembra prevalere o addirittura essere di modello degli attuali<br />
comportamenti sociali. A dividere la fatica con Marco oggi c’è la<br />
moglie Sabrina e da qualche anno la loro piccola Erika. Con loro ad<br />
alleviarne la fatica Paris e Linda, i due cani guardiani del gregge,<br />
Giulia e Giulio, la cavalla e l’asino, e per ultima, ma non poteva<br />
mancare nella baita di un alpino, Pola la mula.<br />
Gli alpini convenuti la domenica 17, purtroppo sotto una pioggia<br />
battente, erano veramente molti. Presente il presidente nazionale<br />
Corrado Perona, un nutrito numero di consiglieri nazionali, 25 vessilli<br />
sezionali e molte decine di gagliardetti. Sempre sotto la pioggia,<br />
il lungo corteo si è trasferito nella chiesa parrocchiale dove, dopo la<br />
Santa Messa, si è svolta la cerimonia della premiazione conclusasi<br />
con un accorato discorso del Presidente nazionale che, come al solito,<br />
coinvolgeva tutti i presenti tra i ripetuti e scroscianti applausi<br />
per lui e per gli increduli ed un po’ frastornati premiati.<br />
Il nostro vessillo, sorretto dall’alfiere Gallina era scortato dal presidente<br />
Sosello, dal vicepresidente vicario Garnero, ed in rappresentanza<br />
della nostra Protezione civile, dal caposquadra Angelini.<br />
Cambio di comandante<br />
alla brigata “Julia”<br />
20<br />
<strong>Lo</strong> <strong>Scarpone</strong><br />
<strong>Valsusino</strong><br />
Elio Garnero<br />
Quattro valsusini e trentotto pinerolesi si sono messi in viaggio<br />
giovedì 14 luglio per raggiungere Udine dove nella giornata successiva<br />
il gen. Giovanni Manione avrebbe assunto il comando della<br />
prestigiosa brigata. Un viaggio decisamente lungo e impegnativo,<br />
ma l’amicizia che lega le Sezioni di Pinerolo e la nostra all’amico<br />
Giovanni meritavano la fatica. Manione, lo ricordiamo per i più di-<br />
A sinistra, il gen. Bellacicco e a destra, il subentrante gen. Manione<br />
(foto D. Balbo).<br />
stratti, ha comandato il 3° alpini nel periodo tra il novembre del<br />
2005 e l’ottobre 2007. Le sue doti di grande comandante, il suo carisma,<br />
la sua grande amicizia verso l’A.N.A., la sua voglia di fare e<br />
di darsi da fare hanno certamente contribuito a far sì che si instaurasse<br />
questo sincero rapporto di amicizia. Ricordiamo anche la moglie<br />
Ornella ospite ad Exilles per la nostra festa sezionale nel periodo<br />
in cui Giovanni era in missione in Afghanistan. Terminato il periodo<br />
di comando, tre anni a Bruxelles per un prestigioso incarico nell’ambito<br />
della cooperazione ed infine la “Julia”. In molti speravamo<br />
che potesse comandare la “Taurinense” ma l’esperienza in Friuli che<br />
lo aspetta sarà sicuramente altrettanto importante.<br />
Viaggio come già detto molto lungo, ma con una sosta particolarmente<br />
interessante in quel di Cividale del Friuli dove, dopo il<br />
pranzo, durante una veloce visita della caratteristica cittadina abbiamo<br />
potuto visitare la piccola ma bellissima sede della <strong>Sezione</strong><br />
locale nella quale siamo stati accolti con simpatia e con la generosa<br />
ospitalità friulana.<br />
La sera della vigilia è stata giustamente improntata alla festa e<br />
nella dimora udinese dei coniugi Manione si è tenuta una grande<br />
festa cui hanno partecipato anche il presidente Perona ed il sindaco<br />
di Biella. Nel grande cortile della loro casa non potevano mancare<br />
libagioni in quantità e quando le ultime luci della sera cominciavano<br />
a lasciare spazio al buio della notte i canti alpini la facevano da padrone.<br />
La mattina successiva, tutti ben tirati a lucido dopo un sonno ristoratore,<br />
ci siamo portati all’interno della caserma “Spaccamela”<br />
per la cerimonia del cambio.<br />
Inutile dirlo, ma erano presenti molti vessilli e gagliardetti come<br />
è consuetudine ai cambi di comandante, forse non tantissimi come<br />
la tradizione del nord-est vorrebbe, ma le recenti polemiche tra<br />
Udine e la sede nazionale forse qualche segno lo hanno lasciato.<br />
Commossi come è giusto i due comandanti, il cedente Bellacicco,<br />
della provincia di Savona ed il ricevente Manione della provincia di<br />
Biella. Due uomini del nord-ovest che sicuramente si sono fatti e si<br />
faranno onore lontano dalla propria terra.<br />
Come detto, oltre a Perona era presente ovviamente il gen. Prjmiceri<br />
comandante delle TT.AA.<br />
Consueto vin d’honneur e poi via per il lungo viaggio verso le nostre<br />
valli contenti per aver reso omaggio ad un comandante che merita<br />
tutta la nostra amicizia. Per altri poi il lungo viaggio ha segnato<br />
un ritorno nei luoghi della naja ed un velo di nostalgia lo abbiamo<br />
sicuramente colto nella riscoperta di tanti angoli che via via scoprivamo<br />
nel corso della nostra visita.<br />
Da queste pagine vada, come giusto che sia, all’amico Giovanni<br />
l’augurio per un sereno comando con la speranza di incontrarlo ancora<br />
quando vorrà risalire la nostra valle per qualche giorno di vacanza.<br />
Dario Balbo<br />
90° di fondazione<br />
della <strong>Sezione</strong> di Ivrea<br />
Un tempo, come si suol dire “da lupi”. Acqua da tutte le parti,<br />
strade che somigliavano a fiumi in piena. Ecco come abbiamo trovato<br />
Ivrea quella domenica mattina del 5 giugno scorso, giorno in<br />
cui la sezione A.N.A. di Ivrea celebrava il 90° di fondazione. La<br />
piazza dove ci era stato dato appuntamento si era trasformata in lago,<br />
impossibile scendere dall’auto. Non un alpino presente. Attendiamo<br />
una ventina di minuti fino quando sotto il diluvio scorgiamo una divisa<br />
della Protezione civile con cappello alpino. Questi ci indirizza<br />
verso un’altra piazza, nell’interno della città, fornita di porticato<br />
dove potersi riparare dalla pioggia. Qui incominciano a confluire<br />
molti alpini locali, e di Gruppi limitrofi, anche di altre Sezioni. Nel<br />
frattempo la densità della pioggia diminuiva leggermente. Verso le<br />
dieci, sulle note della fanfara sezionale, si partiva in corteo per le<br />
vie della città, mentre immancabilmente riprendeva a piovere intensamente.<br />
Con i cappelli appesantiti per l’acqua assorbita, dopo<br />
le due soste previste, per l’alzabandiera e gli onori ai Caduti con relative<br />
pose di corone, abbiamo raggiunto la Cattedrale per la Santa<br />
Messa. Al termine, naturalmente sempre in chiesa, le orazioni ufficiali,<br />
del Sindaco, dell’Assessore provinciale alla viabilità ed urbanistica<br />
e del Presidente della sezione A.N.A. di Ivrea. I vessilli<br />
sezionali presenti erano una decina, e numerosi i gagliardetti.<br />
Il vessillo sezionale della Val Susa era sorretto dal consigliere Bonaudo<br />
e scortato dal sottoscritto.<br />
La giornata terminava con un lauto pranzo nel salone dell’anfiteatro<br />
di Montalto Dora, a pochi chilometri da Ivrea. Elio Garnero