Vol 10 - N° 1 - AIDA
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_____________________<br />
2002<br />
<strong>Vol</strong>. <strong>10</strong> – n. <br />
ASPETTI CLINICI E TERAPIA DEGLI<br />
ANGIOMI CAPILLARI IMMATURI<br />
Riccardo Cavalli Carlo Gelmetti Istituto di Scienze Dermatologiche dell'Università<br />
di Milano I.R.C.C.S.”Ospedale Maggiore” di Milano<br />
IL MANAGEMENT DELL'ACNE GRAVE E<br />
RESISTENTE<br />
Giuseppe Monfrecola, Maurizio Lo Presti, Clinica Dermatologica Università di<br />
Napoli Federico Il<br />
LUCE MONOCROMATICA AD ECCIMERI<br />
(308 nm) NEL TRATTAMENTO DELLA<br />
PSORIASI<br />
Luciano Mavilla, Piero Campolmi, Carmelo Mavilla* , Beatrice Bianchi,<br />
Riccardo Rossi, Pietro Cappugi<br />
Studio condotto in collaborazione: U.O. Fisioterapia Dermatologica (Resp. Prof.<br />
Cappugi) e Dipartimento di Scienze Dermatologiche - Firenze (Dir. Prof. Giannotti)<br />
* Dipartimento di Medicina Interna - Sez. di Immunoallergologia e Malattie<br />
respiratorie<br />
ACANTHOSIS NIGRICANS MALIGNA IN<br />
PAZIENTE AFFETTO DA CARCINOMA DEL<br />
PENE<br />
Sergio Bracarda, Francesca Marroccolo, Antonio Di Lascio, Maurizio Tonato,<br />
Policlinico di Perugia, Divisione di Oncologia medica<br />
Stefano Simonetti, Veronica Diaz Fernandez, Paolo Calandra, Università di<br />
Perugia, Dipartimento delle Specialità medico - chirurgiche, Sezione di<br />
Dermatologia e Venereologia<br />
STUDIO EPIDEMIOLOGICO DELLA<br />
PITYRIASIS VERSICOLOR NELLA<br />
PROVINCIA DI PISA NEL PERIODO 1996 -<br />
2000<br />
Antonio Magliaro, Laura Ricci, Rosa Maria Semeraro, Clinica Dermatologica<br />
Università di Pisa<br />
Gregorio Cervadoro, Direttore Scuola Specializzazione in Dermatologia e<br />
Venereologia Università di Pisa<br />
DERMATITE ALLERGICA DA CONTATTO<br />
EXTRAPROFESSIONALE DA TESSUTI<br />
Claudio Brusi, Dermatologo Ambulatoriale Firenze
8i. AGGIORNAMENTI<br />
CASI CLINICI<br />
RICCARDO CAVALLI<br />
CARLO GELMETTI<br />
Istituto di Scienze<br />
Dermatologiche<br />
dell'Università di Milano<br />
I.R.C.C.S. " Ospedale<br />
Maggiore" di Milano<br />
Geulltl iolAlarzo I 2002<br />
30<br />
ASPETTI CLINICI<br />
E TERAPIA DEGLI ANGIOMI<br />
CAPILLARI IMMATURI<br />
INTRODUZIONE<br />
Le anomali vascolari d'intere d rmatol gico sono m It fr quenti in pediatria talune<br />
ono talm nte comuni da non co tituir motivo di con ultazione. In alcuni ca i la diagno<br />
i delle anomalie vascolari non è però facile come nel caso di quelle chiamate genericam<br />
nt angiomi ch appaiono nei bambini alla na cita o n i me i irnm diatamente<br />
succ ssivi. In pediatria, infatti, almeno un neonato su tre presenta un qualche "segno"<br />
vascolare che nella maggior patte dei casi scompare o rimane senza con guenze.<br />
Le ioni vascolari di grandi dimen i ni o ch arrechin cons guenz per la loro sede<br />
ono fonunatam nte m no fr quenti. In qu sti ca i i g tutori dei pazienti spesso vagano<br />
alla ricerca di un medico eh dia ri po te convincenti. A di petto della loro frequenza,<br />
le anomalie vascolari sono relativamente poco conosciute perciò es e ricevono speso<br />
diagnosi diver e con progno i e propo te di cura a ai vari . Ed anch quando la diagno<br />
i ' so tanzialm nt la t a, div r i no p so i t rmini con cui le stes a lesione<br />
vi n den minata. È uperfluo sottolinear che questa ituazione disorienta il paziente,<br />
o i suoi genitori nel caso di minori, e spesso procrastina l'inizio di una cura efficace.<br />
ella no tra cultura ( n n 01 ) , l anomali vascolari cong nit sono stat attribuite a<br />
compottamenti bagliati della madre al tempo del concepimento o durante la gravidanza<br />
[1]. Le conoscenze attuali della medicina permettono di esclud r cat goricam nt<br />
una respon abilità mat rna co ì com concepita in passa t [l-11l. La cono cenza dei fattori<br />
angiog nici d antiangiog nici appar di int r sse cruciale per capire i meccanismi<br />
normali e patologici d lla vasculogen i. L applicazioni cliniche attuali vanno dal monitoraggio<br />
d i liv lli di VEGF e di bFGF (che aumentano rapidamente negli angion1Ì capillari<br />
infantili mentre rimangono inalterati nell malformazioni va c lari) all 'impiego dell'interferone<br />
± ne lla terapia in alcuni angion1Ì non r p n ivi al coni one [2l. La ricerca<br />
è ovviam nte ori ntata al blocco d lla angiogen si dei tumori maligni [3l.<br />
ASPETTI CLINICI<br />
L'angioma capillare immaturo (ACI) rappre enta un tipo di tumore va colar b nigno,<br />
dovuto probabilmente ad un error lo alizzato di proli} razione del t suto angioblatico<br />
nell 'ultimo tadio di diff renziazion del i tema capillare cutaneo, nel periodo<br />
p rinatal in cui e so ' ancora disorganizzato. Gli ACI colpiscono circa il <strong>10</strong>% dei lattanti<br />
, ma fin al 30% dei casi nei prematuri di ba o pe o « lkg). ono nettamente pill<br />
SUMMARY<br />
Hemangiomas is the most common benign tumor of infancy. The hemangiomas display rapid post-<br />
natal growth. Spontaneous regression begins when the infant is 6 to I O months old, but it may con-<br />
tinue unti! 4 to 8 years of age. Pharmacologic treatment is required for hemangiomas characteri-<br />
zed by rapid growth and/or particular localization such as the face and periorificial areas. Systemic<br />
corticosteroids are the most common therapy. Interferon ala shoud be considered for hemangio-<br />
mas unrensposive to corticosteroids. Intralesional corticosteroids should be considered for smalt,<br />
localized hemangiomas. Bandage therapy may be of help in selected cases. The flashlamp pulsed dye<br />
laser is indicated for early proliferative phase of hemangiomas and ulcerated hemangiomas.
frequenti nel sesso femrninile, con un rapporto F/ M = da 3/ 1 a<br />
5/ 1. La maggior parte degli ACI viene notata in epoca postnatale,<br />
anche la metà di essi può essere già vi ibile alla na cita<br />
. Le dimensioni degli ACI sono variabili: da lesioni puntiformi<br />
a forme estese che intere sano ampi territori.<br />
L'anamnesi e l'aspetto clinico permettono, nella maggioranza<br />
dei casi, di porre la diagnosi senza la ne ce ità di esami complementari<br />
impegnativi. È soprattutto la rapida espansione<br />
della lesione che conferma il sospetto diagnostico. Dopo l'esordio<br />
gli ACI si sviluppano rapidamente in diametro e in volume<br />
fino al 4°_6° mese di vita, rarament fino al 9°-12° me e.<br />
ella fase di stato gli ACI assumono tre a petti clinici: superficial<br />
, sottocutaneo (profondo) e misto. Queste denominazioni<br />
classiche sono d'interesse limitato in quanto lesioni superficiali<br />
o profonde hanno un identico significato biologico e corripondono<br />
ad una stessa immagine istologica, solo più o meno<br />
estesa nel derma e nell'ipoderma; quindi, per chiarezza dovrebbero<br />
es ere oppresse. In fase di stato, la forma superficiale,<br />
il co iddetto "angioma tuberoso", si presenta come una<br />
tumefazione cupoliforme di colorito rosso o rosso vinoso, più<br />
o meno lobulata, calda al tatto, di consistenza elastica o duroelastica,<br />
che aumenta leggermente di volume e consistenza<br />
sotto sforzo o durante il pianto e che non si vuota alla presione<br />
(Fig. 1). Dopo qualche mese di apparente<br />
stabilità la lesione comincia a regredir<br />
; i primi segni compaiono al centro con<br />
piccole aree più chiare che progrediscono<br />
in senso centrifugo dando un aspetto più<br />
pallido alla lesione che contemporaneamente<br />
diminuisce di consistenza, comincia<br />
ad afflosciarsi, diventa meno calda e più<br />
molle. La regressione spontanea si completa<br />
di norma verso i 5-7 anni, ma nelle lesioni<br />
piLI piccol già ai 3-4 anni (Fig. 2).<br />
La r gressione spontanea degli ACI lascia<br />
e iti minimi in circa la metà dei casi, può<br />
dare luogo a sequ le di varia entità (cicatrici,<br />
teleangectasie, chiazze ipoelastiche<br />
gialla tre, ecc.) soprattutto all'estremo<br />
cefalico. È difficile prevedere la qualità del<br />
risultato finale , normalmente le lesioni più<br />
piccole hanno un esito migliore e le lesioni<br />
profonde danno più difficilmente esiti che alterino la tessitura di superficie della<br />
pelle [12-131.<br />
Oltre all'alterazion estetica, l'ACI può ulcerarsi, dar luogo ad emorragie [Fig. 31. , a<br />
o truzione delle vie respiratorie e digestive [14]. In ACI tuberosi che regrediscono rapidamente<br />
si può formare un'escara con esito cicatriziale. Nelle regioni perioculari si<br />
possono avere disturbi della vista (es. ambliopia) [15,161. Un ACI a localizzazione laringea<br />
può dare polmonite "ab inge ti " e soffocamento. Anche se, data la loro natura<br />
biologica, gli ACI non si associano quasi mai a malformazioni, è di recente descrizione<br />
la Sindrome PHACES, acronimo inglese che significa: malformazione della fossa<br />
posteriore del cervello, emangiomi, anomalie arteriose, coartazione dell'aorta e difetti<br />
cardiaci, anomalie oculari, atresia sternale e del rafe mediano sopraombelicale [20].<br />
31<br />
I<br />
o!-GGIORNAMENTI<br />
ticosteroidi per via intralesionale (triamcinolon acetonid "depot", ma anche corti onici<br />
in soluzione) anche se tale terapia, oltre ad essere dolorosa, richiede un accurato<br />
dosaggio in sede di infiltrazione per evitare cicatrici retraenti. Inoltre tale terapia va<br />
eseguita con estrema precauzione nel caso degli angiomi della palp bra sup riore per<br />
la possibilità di una trombosi dell'a rteria centraI della retina. Per oli ACI giganti è posibile<br />
(ma 0<strong>10</strong> da équip s altamente addestrate) l'embolizzazione selettiva per via<br />
ndoart rio a in anestesia generale nelle 48 ore precedenti l'intervento di chirurgia<br />
plastica. Qu st'ultima è di aiuto nelle sequele estetiche e significativi passi avanti sono<br />
stati fatti in questo campo con la metodica dell 'espansione ti sutale; al di fu ori delle<br />
sequele la chirurgia deve essere impiegata solo in qu i casi dov la terapia medica è<br />
inefficace o in ufficiente e la localizzazione è incompatibile con la vita o con una funzione<br />
importante. Di scarso u o la crioterapia, dolorosa e che procura un edema<br />
po top ratorio imponent e facilmente cicatrici ipocromiche. La laser-terapia rappresenta<br />
la terapia di scelta per la degli ACI ulcerati (Fig. 4) (1 9). Il trattamento<br />
degli ACI uJcerati pr v de l'utilizzo del dye-laser (la er pulsato a coloranti) limitatam<br />
nt ul b rdo della le ione erogando valori compresi tra i 4-5 ]/ cm2 di flu enza. La<br />
rioen razione del tessuto avviene normalmente dopo 1-2 sedute a di tanza di 2-3 settimane<br />
dall'intervento. Le note piLI imponanti ono comunque una emo ta i immediata<br />
della le ione ed una riduzione sino alla scomparsa in pochi giorni del dolore e delle<br />
complicanze infettive opportunistiche locali. La laser terapia con dye-laser può venir<br />
impi gata con brillanti ri ultati anche negli ACI non ulcerati specie nella fase iniziale di<br />
cre cita quando l'ACI pre enta ancora uno spessore < a 2mm e nella fase involutiva per<br />
la rirn zion delle teleangectasie residue (18). Tra i modelli piLI usati citiamo i las r<br />
PTL1b, Scleroplus e V Beam (prodotti dalla Cand la Laser Corporation), dotati di lunghezze<br />
d'onda compr se tra i 585-595 nm in grado di determinare una fotocoagulazio-<br />
ne elettiva dei vasi capillari anomali.<br />
Pur con caratteristiche tecniche diver e, po ono e sere impi<br />
trattamento comune degli ACI anche altri modelli laser come :<br />
la lu ce polarizzata.<br />
Una considerazione critica riguarda la terapia degli ACI.<br />
gati con uccesso nel<br />
d:YAG, Argon, KPP e<br />
oi concordiam con gli autori che consigliano l'astensione terapeutica, ma solo p r<br />
quegli A I che sono molto piccoli « 3 cm ntro il 30 me di vita) che n n siano<br />
in edi disturbanti oggettivamente o s gg ttivamente (es: regioni palmo plantari,<br />
periorifiziali o esposte). In caso contrario consigliamo di trattare l'ACI, perché da un<br />
lat limitandone l'espansione ne limiteremo i intomi , dall'altro, un ACI piccolo avrà,<br />
in ogni caso, un residuo fibroadipo o tra curabil . Infine bisogna considerare che<br />
anche un ACI piccolo, ma situato in sede esposta, può causare danni psicologici di<br />
variabil ntità dal mom nt d Ila ocializzazione in poi. È quindi con igliabil int l'venir<br />
pr cocemente anche in questa evenienza.<br />
La prognosi è in genere buona per la stragl'and maggioranza dei casi e per sapere<br />
ri pond l' alla domanda dei genitori riguardante la fase attuale di ere cita o di involuzione<br />
dell'ACI, bisogna con iderare tutti i dati disponibili, anamnestici, fotografici ,<br />
topografici (in genere, gli ACI che possono essere compressi su di un piano osseo,<br />
c m la nuca o la regione sacro-coccigea si bloccano prima m ntre quelli che capitano<br />
in zone molto estensibili com l regioni parotidea, laterocervicale o mammaria i<br />
spandono molto) e soprattutto i tre parametri di colore, calore con i tenza. Il colore<br />
(non apprezzabile solo negli ACI ipodermici) è collegato col calore (che esprime<br />
anche l'intensa attività m tabolica) e con la consistenza (in fase espansiva la maggior<br />
part de lla ma sa è costituita dall'endotelio che prolifera e che costituisc cordoni solidi<br />
lninimam nte canalizzati, con una quantità di sangue circolante l' lativamente scara<br />
p l'ciò difficilmente compressibile). L'aumento di colore, calore consistenza indica<br />
dunqu una fase espansiva dell'ACI mentre una loro diminuzione indica l'inizio<br />
della fase di regressione.<br />
nAGGIORNAMENTI<br />
CLINICI<br />
33<br />
I Dermatolog;a<br />
Ambulatoriale
OLCASI CLINICI<br />
Fig. 5<br />
Fig. 5: bambina di 8 mesi<br />
con grosso angioma capillare<br />
immaturo dell'arto superiore<br />
Fig. 6: tutore elastico<br />
per elasto-compressione<br />
Fig. 7: dopo terapia di 6 mesi<br />
con tutore elastico, netta<br />
riduzione delle dimensioni<br />
e del colore<br />
Genna;cVMarzo I<br />
2002<br />
34<br />
ASPETTI CLINICI E TERAPIA DEGLI ANGIOMI CAPILLARI IMMATURI<br />
Fig. 6<br />
Localizzazioni particolari<br />
Angioma "Cyrano"<br />
È un ACI che colpisce la punta del naso rendendola rossa, rigonfia,<br />
da cui il nome. L'importanza e tetica della sede consiglia cicli<br />
di terapia cortisonica ad impulsi per limitare al minimo l'espansione<br />
della lesione e la diastasi delle cartilagini nasali. In qu to<br />
ca o o per ridurre residui fibro-adiposi notevoli è consigliabile la<br />
chirurgia plastica, eseguita preferibilmente n l corso del 30 anno<br />
di vita. Dopo tale periodo l'intervento correttivo dà normalmente<br />
risultati inferiori.<br />
ECI cutaneo-faringeo<br />
È un ACI che coinvolge bilateralmente il territorio della III branca<br />
trigeminale e si estende all'interno della cavità orale fino alla<br />
laringe con po ibilità di o truzione delle vie aeree. Il uo anguinamento<br />
può e re molto pericolo o; p r que to motivo<br />
per evitare emorragie traumatiche, le indagini vanno fatte<br />
mediante fibre ottiche per via tran nasale. Se l'angioma è troppo<br />
esteso e risponde in modo insufficiente alla terapia medica, bisogna tracheotomizzar<br />
il paziente (14).<br />
Emangiomatosi neonatale diffusa<br />
È una rara condizione caratterizzata dalla presenza, alla nascita o nelle settimane successive,<br />
di decine o centinaia di ACI su tutto l'ambito cutaneo e negli organi interni<br />
con di turbi legati alla continua cre cita di nuovi elementi e alla sede del loro sviluppo<br />
comportando le più svariate complicanze come emorragie inte tinali, compen o<br />
cardiaco, compromissione delle vie aeree e del istema nervoso. Esiste anche una<br />
forma benigna (Emangiomatosi b nigna neonatale) con soli elementi cutanei ed epatici<br />
od anche solo cutanei.<br />
CONCLUSIONI<br />
Da quanto esposto si comprende che gli ACI, pur rappresentando un gruppo biologicamente<br />
omogeneo nella grande famiglia delle anomalie vascolari, pone un'enorme probi<br />
ematica diagnostica e soprattutto terapeutica. L'attuale possibilità di intervenire fattivamente<br />
nel bloccare o limitare un'angiogenesi eccessiva dona al medico nuove potenzialità<br />
terapeutiche ma, al contempo, lo pone di fronte a più preci e respon abilità.
I. Mull iken JB, Young AE. Vascular Birthmarks; hemangiomas and malformations. WB Saunders<br />
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anoma/ies. Arch Dermatol 1997; 132:307-311 .<br />
35<br />
I<br />
IL MANAGEMENT<br />
DELL'AcNE GRAVE<br />
E RESISTENTE<br />
INTRODUZIONE<br />
Data l'ampia scelta di farmaci efficaci, sia topici che si temici, l'acne può essere considerata<br />
una de lle patologie dermatologiche piLI gratificanti dal punto di vista terapeutico.<br />
La valutazione della gravità e dell'impatto p icologico dell'acne sul vi suto del<br />
paziente costituisce la preme a fondamentale per una corretta scelta terapeutica, e<br />
per le succes ive verifiche d'efficacia. Il grado di everità della malattia viene stabilito<br />
in ba e al numero, al tipo delle I sioni, d alle sedi interessate. La tabella 1 riporta la<br />
clas ificazione clinica abitualmente utilizzata nella pratica quotidiana. Le scale di valutazione<br />
generalment accettate sono quelle di Allen e Smith (gradi 0-8) (1) e di Burk<br />
e Cunliff (gradi 0.25 - 7) (2), una semplice scala di valutazione proposta dall'Am rican<br />
Academy of Dermatology (3) è illustrata in Tab. 2. copo di questo lavoro è puntua-<br />
Iizzar il trattamento delle forme più imp gnative come l'acne grave e resistente.<br />
SUMMARY<br />
Acne is one of the most common disea-<br />
ses in dermatology, can affect both ado-<br />
lescents and adults and often is of consi-<br />
derable esthetic significance, which ex-<br />
plains the mental stress in more affected<br />
patients. Treatment measures can shor-<br />
ten the course, reduce the severity of<br />
the disease, and avoid complications<br />
such as scarring. In most patients, a<br />
combination of drugs aimed at correc-<br />
ting abnormal keratinization and redu-<br />
cing the proliferation of Propioni-<br />
bacterium acnes is sufficient to control<br />
the disease. Therapeutic failure on anti-<br />
biotic regimens is an increasing manage-<br />
ment problem. For more severely affec-<br />
ted patients with no response to this ap-<br />
proach, therapy to suppress sebum pro-<br />
duction is indicated. Of ali therapeutic<br />
modalities available, only oral isotreti-<br />
noin alters the natural course of the di-<br />
sease. Persistent and/or late onset acne<br />
in women may be related to hyperandro-<br />
genie disorder: polycystic ovary syndro-<br />
me (PCOS)or late onset adrenal hyper-<br />
plasia (LOAH) are often present, the<br />
diagnosis should be sought in any<br />
woman with hyperandrogenic features<br />
so that appropriate treatment may be used.<br />
Acne Grave<br />
Acne nodulo-cistica e conglobata ad evoluzione<br />
cicatriziale<br />
In quest'ambito ono comprese essenzialment<br />
le forme ripoltate in Tab. 3<br />
L'isotretinoina è l'unico farmaco disponibile<br />
in grado di int rvenire ui quattro fattori principali<br />
della patogene i dell'acne:<br />
1. iperattività della ghiandola<br />
sebacea,<br />
nAGGIORNAMENTI<br />
(5{CASI CLINICI<br />
GIUSEPPE MONFRECOLA<br />
2. cheratinizzazione del dotto • Acne comedonica<br />
pilosebaceo,<br />
3. ipercolonizzazione microbica,<br />
4. infiammazione.<br />
L'i otretinoina riduce (fino al 90%)<br />
il volume delle ghiandole sebace ,<br />
agendo sulla proliferazione dei<br />
sebociti ba ali, dei quali inibisce<br />
SEVERITÀ COMEDONI PAPULE<br />
PUSTOLE<br />
Lieve Scarsi O - scarse<br />
Moderata Numerosi Pochemolte<br />
Grave Numerosi Molto<br />
numerose<br />
Molto Fistole Molto<br />
grave comedoni numerose<br />
Tabella 2<br />
MAURIZIO Lo PRESTI<br />
C LINICA D ERMATOLOGICA<br />
U NIVERSITÀ DI N APOLI<br />
FEDERICO Il<br />
Tabella I - Classificazione<br />
clinica dell'acne<br />
Tabella 2 - Classificazione<br />
semplificata del grado di<br />
gravità de ll'acne. ai fini della<br />
valutazione terapeutica<br />
• Acne papulo-pustolosa<br />
• Acne nodulo-cistica<br />
• Acne conglobata<br />
• Acne fulminante<br />
• Acne tropicale<br />
Tabella I<br />
NODULI INFIAMM. CICATRICI<br />
CISTI-FISTOLE<br />
O - scarse O O<br />
O - scarsi Evidente O<br />
Molti Marcata Si<br />
Molti Molto Si<br />
marcata<br />
37 Derma/%gitl<br />
AmbII/a/orlate
{)P.GGIORNAMENTI<br />
",-CASI CLINICI<br />
Tabella 3<br />
ACNE GRAVE<br />
• Nodulo-cistica<br />
• Cicatriziale<br />
• Pazienti dismorlofobici-depressi<br />
• Varianti particolari<br />
Tabella 4<br />
• acne fulminante (pioderma facciale)<br />
• follicolite da Gram-negativi<br />
ACNE RESISTENTE<br />
• Terapia inadeguata<br />
• Scarsa compliance<br />
• Resistenze batteriche<br />
• Endocrinopatie<br />
Tabella 5<br />
ISOTRETINOINA PER OS<br />
Dose 0.5 - 1.0 mg/Kg/die<br />
Durata terapia<br />
Dose totale<br />
Tabella 6<br />
MANIFESTAZIONI<br />
MUCOCUTANEE<br />
Cheilite<br />
Dermatite del volto<br />
IL MANAGEMENT DELL'ACNE GRAVE E RESISTENTE<br />
FREQUENZA<br />
75 - 95%<br />
30 - 50%<br />
Xerosi 30 - 50%<br />
Secchezza delle mucose 20 - 50%<br />
Congiuntivite 30%<br />
Epistassi 25%<br />
Prurito 25%<br />
Atrofia epidermica 15 - 25%<br />
Fragilità cutanea 15 - 20%<br />
Desquamazione 0-20%<br />
Perdita di capelli IO - 20%<br />
Dermatite irritativa<br />
5%<br />
Tabella 7<br />
I AUMENTO PARAMETRI<br />
DI LABORATORIO<br />
INCIDENZA<br />
VES<br />
13%<br />
Bilirubina<br />
16%<br />
Fosfatasi alcalina 6%<br />
Transaminasi epatiche (SGOT) 13%<br />
Trigliceridi<br />
18%<br />
• Colesterolo<br />
12%<br />
Ce" "alolMarzo<br />
2002<br />
38<br />
inoltre la diffe renziazione t rminale. La durata dell'effetto mbra<br />
do e-correlata: in genere un dosaggio di 0. 1 - 0.3 mg/kg/die per quattro<br />
settiman ' in grad di indurre se bo tasi per alm no 8 settimane<br />
dopo la sospensio ne d l trattamento (4). Benché non vi ia azione<br />
diretta sul P. acnes, l'effetto inibitore ulla produzione sebacea provoca<br />
un'alt razion del microclima follicolar d, indir ttamente, diminuzione<br />
d I P. acn , di conseguenza, d lla flogo i. Durante la terapia<br />
con i otr tinoina le lesioni infiammat ri migliorano più ra pidamente<br />
dei com doni, com pure le pu tole i riducono prima dell<br />
papule e dei noduli, allo stesso modo si o rva una risposta più rapida<br />
de lle lesioni localizzate al viso, risp tto a gu Ile del tronco (5).<br />
Alcuni auto ri raccomandano una do di 0.5 mg/ Kg/die, mentre altri<br />
sostengono un do aggio di 1 mg/Kg/die: in entrambi i r gimi l' fficacia<br />
embra sovrapponibile, ma la fr qu nza d 11 r cidive è minore nei<br />
pazi nti trattati con dosi più elevate. Dati d Ila I tt ratura dimostrano<br />
che una dose total cumulativa 120 mg/ kg, per una durata del trattamento<br />
di 4 - 12 settin1ane ri ulta essere la pi LI efficace (Tab. 5) (6).<br />
chemi terapeutici più prolungati pos ono e er richiesti in ca o di<br />
trattamento a bas e dosi, o in pr senza di forme particolarmente gravi<br />
(int r s amento extra facciale) mentr do aggi più el vati sono indicati<br />
soprattutto in ca o di grave coinvolgimento del tronco (5,6).<br />
L'isotretinoina ist mi a può provocare effetti collaterali, in gran part<br />
dose-dipendenti, che po ono e ere così s hematizzati:<br />
a) sintomi mucocutanei (Tab.6)<br />
b) effetti sui param tri di labo rato rio (Tab. 7)<br />
c) effetti collaterali sistemici.<br />
Qu ti ultimi sono rappresentati da: teratogenicità, artralgie/mialgie,<br />
cefalea, ipertensione endocranica benigna, calcificazioni extrascheletriche.<br />
L'utilizzazion d I farmaco nelle donne in età fertile d v avvnire<br />
in casi att ntam nt elezionati, sempre preceduto da t t di gravidanza,<br />
ed associando opportuni trattamenti anticoncezionali che<br />
dovranno protrarsi dall'inizio e fino a 1 - 2 m i ucc ivi al termin<br />
d ila omministrazione di isotretinoina (7). La terapia con i otretinoina<br />
per os è quindi a lutamente controindicata in gravidanza durant<br />
l'ailattam nto, mentre iperlipidemia, diabete mellito e grave o t 0porosi<br />
costitui cono controindicazioni relative. Va evitata l'associazione<br />
con vitamina A (aumentata tossicità), t tracicline (ipertensione<br />
ndocranica) ed ac. acetilsalicilico (potenziam nto d I danno alle mucose).<br />
i trattamenti prolungati va con id rata la possibilità di alt razioni<br />
scheletriche quali: iperostosi, perio tosi, demineralizzazione e<br />
calcificazioni pifi arie premature negli adolescenti, nei quali può<br />
essere utile una valutazione della cr cita, anche con e ami radiografici<br />
(8).<br />
Le indicazioni del trattamento dell'acne con isotretinoina per os si ono<br />
progressivamente allargate con il pr gr dir de ll' perienza nell'u o<br />
del farmaco: all'indicazione storica principale, cioè l'acne nodulo-cistica<br />
e conglobata, se ne sono affiancat altre, quali, ad esempio, forme<br />
Tabella 3 - Acne grave, principali forme cliniche. Tabella 4 - Possibili cause di resistenza dell'acne.<br />
Tabella 5 - Schemi terapeutici. Tabella 6 - Effetti collaterali a carico di cute e mucose e relativa incidenza<br />
in corso di terapia con isotretinoina per os. Tabella 7 - Effetti dell'isotretinoina per os sui parametri di<br />
laboratorio dopo 8 settimane di terapia
m d rate ma resistenti a precedenti terapie i temiche (antibiotici),<br />
acne papulo-pustolo a ad evoluzione cicatriziale, pazienti dismorfofobici<br />
(9).<br />
Acne fulminante<br />
Descritta per la prima volta da Burns e Colville (1 0), l'acne fulminante<br />
è una ra ra e grave variante de ll 'acne le cui principali caratteristiche<br />
sono:<br />
a) insorgenza improvvi a,<br />
b) l sioni acneiche severe, spesso ulcerate,<br />
c) tos i mia con bbre e poliartralgia,<br />
d) mancata ri po ta alla terapia antibatterica.<br />
Benché i casi descritti siano pochi, appar abbastanza chiaro che il<br />
trattam nto di prima scelta, almeno nelle fasi precoci, non è l'isotretinoina,<br />
ma il pr dni on (40 - 60 mg/ die) somministrato per o a<br />
dose piena per le prime 6 settiman , poi ridotto gradualmente . La<br />
tetraciclina (1 grldie) o la minociclina (<strong>10</strong>0 mgldie) possono costituire<br />
una scelta alternativa; si può associare terapia steroidea topica.<br />
S dopo 4 - 6 settimane la risposta non appare soddisfacente, si può<br />
introdurr i otretinoina alla dose di 0.5 mglKgldie (1 1).<br />
Follicolite da Gram-negativi<br />
È un'infezione da microrganismi Gram-negativi che puo Insorgere<br />
come complicanza durante la terapia protratta dell'acne . Va so pettata<br />
oprattutto nei pazienti in trattamento antibiotico da lungo<br />
periodo che presentano un'improvvisa eru zione di lesioni pustolose<br />
e ci tich r i tenti alla terapia. Le lesioni (a differenza di quanto<br />
awiene nell'acne comune) possono interessare la sede sottonasale,<br />
fornendo così un segno clinico peculiare. I batteri in causa possono<br />
essere ceppi di Enterobacteriacee, Klebsiella, Escherichia o Serratia<br />
(cioè il gruppo dei Gram-negativi in grado di fermentare il lattosio:<br />
LFGNR) o, nel 20% dei casi, batteri del genere Proteus. Se si instaura<br />
immediatam nte terapia antibiotica diretta contro i Gram-negativi<br />
(ampicillina - cotrimos azolo), è possibile ottenere un significativo<br />
miglioramento in 2 - 4 settimane. on essendo la terapia antibiotica<br />
empre risolutiva, può render i neces ario un trattamento aggiuntivo<br />
con isotretinoina (12).<br />
Pazienti dismorf of obici e depressi<br />
i tratta di ca i in cui spesso si evidenzia una marcata sproporzione<br />
tra il di turbo, come riferito e vissuto, e l'obiettività del quadro clinico.<br />
ono pazienti che hanno un'alterazione dell'immagine di sé,<br />
sp o ossessivi e con back-ground depressivo. Questi soggetti necessitano<br />
di t rapia "aggressiva" anche con antibiotici per os, e di<br />
eri a considerazione ed attenzione, poiché il rischio di suicidio in<br />
questi casi ' concreto (13).<br />
Tabella 8 - Indicazioni per l'impiego ottimale dell'isotretinoina sistemica nell'acne<br />
Tabella 9 - Princi pali forme di iperandrogenismo associate ad acne<br />
Tabella IO - Indagini endocrinologi che e strumentali indicate in donne con acn e tardiva o persistente<br />
Tabella 8<br />
ISOTRETINOINA PER OS<br />
o!,GGIORNAMENTI<br />
te tosteron (DHD , sia diminuendo la secrezione ovarica di T mediante l'inibizione<br />
del rilasci di LH. Il CPA viene abitualmente impiegato in associazi n con<br />
Etinil tradiolo (EE 35 [g + CPA 2 mg dallo al 21 0 giorno del ciclo mestruale) ; se<br />
nec s ario, i può aggiung re CPA in dosi di 25 - <strong>10</strong>0 mg/di dal 50 al 150 gio rno del<br />
ciclo (Tab.ll) (19).<br />
Lo pironolattone trova indicazione n lle pazi nti acneiche con obesità ed ipertension<br />
. È un diur tico risparmiatore di potassio con attività antiandrogena dovuta a comp<br />
ti zion con DHT a livello recettoriale . Viene adop rato in m noterapia a dosi di 50<br />
- 200 mg/di n ces ita di monitoraggio della pres ione arteri a d gli elettroliti sierici,<br />
per il ri chio di ipot n ion d ip rpotassiemia (20, 21).<br />
n cenno a parte merita la flutamid , farmaco no n teroideo che blocca il recettor<br />
intracellulare per gli androgeni. Adoperato n I trattamento del carcinoma protatico,'<br />
tato di recente proposto per la tera pia di pazi nti acneiche con iperandrogenismo<br />
(22). .<br />
Il form ad insorgenza tardiva l'iperplasia surr nalica in sogg tti di sesso femminile<br />
(Late On t Adr nal Hyperplasia: LOAH) si manifesta con acne, ir uti mo, irregolarità<br />
me truali ed infertilità. el 95% d i casi i tratta della forma da deficit di 21-idrosila<br />
i. L'incidenza di LOAH nelle varie casistich varia dall' 1 al 6% in tutte le donne<br />
n iperandrogenismo; la diagno i i ba a sul riscontro di elevati livelli (> 60 nmoVL)<br />
li 17-0H-progesterone e, nei casi dubbi, sulla prova di timolo c n ACTH (23 24).<br />
La terapia d lla LOAH i ba a ull 'utilizzo di desametasone 0.25 - 0. 75 mg/ di , oppure<br />
prednisone 5 - lO mg/ di da a sum r di sera per potenziare al massimo l'effetto<br />
di oppressione dell' ACTH . Una buona ri po ta, con regressione di acne ed ir utismo,<br />
funzio n della precocità con cui viene instaurata la terapia (25).<br />
Le altre ca u di ip randr g nismo quali neopla ie ovariche e surrenaliche, indrom<br />
di Cushing, acromegalia etc. esulano dall'argom nto in esame . Bi ogna comunque<br />
ri ordare che nelle donne con acne tardiva e persistente il ri c ntr di patologia endocrina<br />
a ciata n n ' eccezionale. In tali casi è necessario l'approfondimento diagnotico<br />
m diant cr ning ormonale ed eventuali indagini strumentali (ecografia pelvica)<br />
p r in taurar una t rapia adeguata.<br />
Aumento dell'inibina<br />
Aumento dell'LH<br />
Diminuzione dell'FSH<br />
Aumento<br />
dell' Androstenedione<br />
Aumento<br />
dell'Estrone<br />
Attivazione<br />
IGF-I sierico<br />
Ovaio<br />
policistico<br />
Aumento del<br />
Testosterone<br />
Diminuzione<br />
della SHBG<br />
Aumento<br />
dell'Estradiolo libero<br />
Iperinsulinemia<br />
Incompleto<br />
sviluppo<br />
follicolare<br />
t<br />
Aumento del<br />
Testosterone libero<br />
41<br />
I<br />
(XCASI CLINICI<br />
Gen ,w;O/Marzo<br />
2002<br />
42<br />
I<br />
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LUCE MONOCROMATICA<br />
AD ECCIMERI (308 nm)<br />
NEL TRATTAMENTO<br />
DELLA PSORIASI<br />
INTRODUZIONE<br />
L'utilizzazion della luce ultravioletta B (UVE) a banda tr tta (311 nm), rappresenta<br />
una recente terapia nel trattam nto d lla psoriasi ed offre notevoli vantaggi ri p tto<br />
alla lu ultravioletta A ( 'A) soprattutto nei pazienti che non po sono assumere psoralenici<br />
(P 'A). Recentemente sono stati pubblicati alcuni lavori 0,2) che descrivono<br />
l'efficacia di una nuova org nt luminosa, il laser ad eccimeri (308 nrn), n lla terapia<br />
della p oriasi. A nostro avviso la nuova sorgent lumino a offrirebbe diver i vantaggi<br />
ri p tt alla fototerapia tradizionale ma il suo utilizzo sarebbe gravato da un co to<br />
troppo levato dell'apparecchio. Inoltre il diam tro dello spot di pochi millimetri r nd<br />
r bb alquanto indaginoso il trattamento di ampie le ioni. Per tale motivo è stata<br />
me sa a punto una luc monocromatica ad eccimeri (MEL) che m tte il raggio empre<br />
a 30 nm e che p tr bbe risultar più valida per il trattamento di le i ni psoria ih<br />
di dimensioni medio-grandi o per il trattamento di pazienti con form anche st -<br />
e. Il no tro tudio, la cui casistica comprende cento pazi nti affetti da psoriasi di va rio<br />
tipo (a placche, a carta geografica e palmoplantare, inclusa la va riant pustolo a di<br />
Barb r) , iniziato negli anni 1992-1994 con un la r ad eccimeri Ci risultati sono stati<br />
comunicati nel 1995 al 70° Congresso azionale della ocietà Italiana di Dermatologia<br />
e Venereologia (3), poi o p so p r problemi tecnici e ripreso da circa un anno con<br />
una MEL con dute e guite a giorni alterni senza l'utilizzo combinato di altri sp cifici<br />
tratta m nti topici, i temici o fototerapici.<br />
MODALITÀ DEL TRATTAMENTO<br />
La rg nt di luce utilizzata è una MEL (EXCILITE prodotta da DEKA M.E.L.A. gruppo<br />
EL.E ., Cal nzano-Fir nze) con emis ione di luce a 308 nm, d n ità di pot nza di<br />
48 mW / m 2 alla distanza di 15 cm dalla cute e capacità di irradiare una superficie massima<br />
di 512 cm 2 •<br />
Dopo aver valutato in tutti i pazienti la do minima eritematogena (MED range 8-15<br />
condO, abbiamo trattato inizialmente una le ione prot gg ndo sempre la ute ana<br />
circostant . Alcuni pazienti sono ta ti trattati con un tempo di poslzlon iniziale<br />
equival nt alla metà d lla MED mentre altri con il tempo equival nt alla MED.<br />
Veniva no ucce iva m nte effettuate le altre applicazioni (2-3 la settimana) con t mpi<br />
SUMMARY<br />
Ultraviolet light, particularly UVB (290-320 nm), is effective as a therapeutic modality for pso-<br />
riasis and other inflammatory skin disorders and its therapeutic mechanism has been attributed<br />
to immunosuppressive properties. Recently, a new UVB source generated by an excimer laser at<br />
308 nm wavelengths has been introduced for treatment of psoriasis. We are using a new mono-<br />
chromatic excimer light-generated 308 nm UVB radiation and contrasting to excimer laser, mo-<br />
nochromatic excimer light with its maximum irradiating area of 512 cm' , may offer several ad-<br />
vantages especially in the treatment of medium-Iarge psoriatic areas in a very quick time.<br />
43<br />
I<br />
..AGGIORNAMENTI<br />
CLINICI<br />
LUCIANO MAVILlA,<br />
PIERO CAMPOLMI,<br />
CARMELO MAVILlA* ,<br />
BEATRICE BIANCHI,<br />
RICCARDO ROSSI,<br />
PIETRO CAPPUGI<br />
Studio condotto in collaborazione:<br />
U.O. Fisioterapia<br />
Dermatologica<br />
(Resp. Prof. Cappugi) e<br />
Dipartimento di Scienze<br />
Dermatologiche-Firenze<br />
(D ir. Prof. Giannotti)<br />
* Dipartimento<br />
di Medicina Interna-<br />
Sez. di Immunoallergologia<br />
e Malattie respiratorie<br />
Derma/ologia<br />
A mbulalorltlle
n un tt collateral ad eccezione di una m d ta e tran ito ria iperpigm ntazione<br />
che si è manife tata in tutte le le ioni trattate ad eccezione di quell d ll'ar a palmopiantare.<br />
Al uni pazienti hanno lamentato una modesta sensazione di calore e prurito<br />
al manif tar i dell'erit ma soprattutto in lesioni d Il gambe. Tutti i pazi nti hanno<br />
riportato a 3 m i dall'ultimo trattamento una remis ione clinica d l 50-<strong>10</strong>0%.<br />
CONCLUSIONI<br />
Gli ultravioletti B CUVB, 290-320 nm) rappresentano un'efficace modalità terapeutica<br />
p l' il trattam nto della psoria i e di altre malattie cutanee; il loro meccanismo d'azion<br />
arebb attribuito alla proprietà inuTIuno OppI' iva (5). La lunghezza d'onda di<br />
308 nm fa part degli UVB e fa pane anche dello pettro di mi i ne d i co idd tti<br />
UVB a banda tI'etta Cpi co massimo a 311 nm) , quindi i propon com un trattamento<br />
di buona efficacia ne lla psoriasi (6). Dai confortanti risultati ottenuti possiamo<br />
rit n r ch , n lla t rapia della p oriasi, la MEL po a es ere piLI pecifica e vantaggiosa<br />
di altI'i trattamenti fototerapici:<br />
1. per il mino r numero di applicazioni totali;<br />
2. p r i bI' vi t mpi di e po izi ne neces ari ad tt nel' la guarigione clinica della malattia;<br />
3. p r il fatt ch non è n c aria l'a unzion di p oralenici od altri farma i foto-<br />
n ibil izzanti.<br />
Com p r altri trattam nti f toteraplcl, inoltI, ,<br />
metodica possa aprire nuove vie di trattamento,<br />
altre patologie dermatologiche (7).<br />
mbra po sibile che, que ta nuova<br />
oltre che per la psoriasi, anche per<br />
I. Bonis B, Kemeny L, Dobozy A, Bor Z, Szabo G, Ignacz F. 308 nm UVB eximer laser for psoriasis<br />
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immunoistochimica di chiazze psoriasiche prima e dopo trattamento con laser ad eccimeri: dati<br />
preliminari. 70° Congresso Nazionale della Società Italiana di Dermatologia e Venereologia.<br />
Santa Margherita di Pula (CA) 7-<strong>10</strong> Giugno 1995.<br />
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X Riunione. Acireale (CT), 27-28 Ottobre 200 I.<br />
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45<br />
I<br />
.AGGIORNAMENTI<br />
CLINICI<br />
Dernllltologia<br />
Ambullllon"ale<br />
u.<br />
et<br />
"<br />
O
o!,GGIORNAMENTI<br />
(XCASI CLINICI<br />
SERGIO BRACARDA,<br />
FRANCESCA<br />
MARROCCOLO,<br />
ANTONIO DI LASCIO,<br />
MAURIZIO TONATO<br />
Policlinico di Perugia,<br />
Divisione di Oncologia<br />
medica<br />
STEFANO SIHONETTI,<br />
VERONICA DIAZ<br />
FERNANDEZ,<br />
PAOLO CALANDRA<br />
Università di Perugia,<br />
Dipartimento<br />
delle Specialità medico-<br />
chirurgiche ,<br />
Sezione di Dermatologia<br />
e Venereologia<br />
Ge",ul fo/A1t1rzo I 2002<br />
46<br />
ACANTHOSIS N ICi<br />
IN PAZIENTE AFFETTO DA<br />
l!<br />
acantho i nigrican (AN) è una dermopatia caratterizzata dalla pr nza di<br />
le ioni papulo e iperpigmentate, vellutate e simmetriche, localizzate per lo<br />
più alle superfici flessorie. Le sedi più fr quentem me interessate sono le<br />
a cell , il collo, l'area anogenitale e le mammelle (1). Alcuni ca i di AN pos ono essere<br />
con iderati indromi paraneoplastiche (acanthosis nigrican maligna o MAN),<br />
e pressione di neoplasie occulte sp sso a localizzazione gastroenterica (adenocarcinomi).<br />
L l ioni cutan e possono precedere , accompagnar o seguir la coperta del<br />
tumore (1). In particolar , la incidenza di sindromi paraneoplastiche in pazienti con<br />
carcinoma del pene, neoplasia che incide p l' meno dell 'l % di tutte le neopl asie maligne<br />
o rvate n i paesi occidentali (2), è rara (3).<br />
Riportiamo l'unico ca o di MAN che, a nostra conoscenza, sia stato o ervato in un<br />
pazi nt affetto da carcinoma a cellule squamose del p ne , di guito, la revi ione<br />
della letteratura al riguardo.<br />
CASO CLINICO<br />
Un uomo di 50 anni è stato inviato alla nostra attenzion per la p r nza di metastasi<br />
di carcinoma squamoso del p n ai linfo nodi iliaci ed inguinali e alla parete p lvia.<br />
Il paziente era già stato sottoposto ad amputazione compI ta d l pene e a radioterapia<br />
inguinal . L'e am biettivo ha confermato il coinvolgimento m ta tatico dei<br />
linfonodi inguinali e ha consentito di rilevare la presenza di caratteristiche aree imm<br />
triche vellu tat di iperpigmentazione al collo (Fig. 1). Il pazi nt rife riva di aver<br />
notato la presenza di queste lesioni cutanee da almeno un anno (un me e prima<br />
all'incirca dalla diagnosi di neoplasia). Le lesioni erano r gredit parzialm nte dopo<br />
la terapia iniziaI a pra indicata ed erano poi ricomparse in maniera più vident . Il<br />
paziente presentava peso normale, non ra affetto da diabete mellito né era stato sottoposto<br />
a trattamento con chemioterapici od altri farmaci. Il no tra sospetto di MAN<br />
è stat confermato dall'o servazione strutturale delle le ione cutan ,che ha ma trato<br />
ipercheratosi marcata e papillomatosi (Fig. 2). Il paziente è tato sottoposto a 6<br />
cicli di chemiot rapia con ci platino e 5-flu orouracile (cisplatino <strong>10</strong>0 mg/mq per un<br />
giorno, seguito da 5-F 960 mg/ mq al gio rno in infusione continua per 5 giorni; cicli<br />
ogni 3 settimane) (4). Un incremento d lla pigm ntazione delle aree del collo è stato<br />
o rvato durante gli ultimi giorni di somministrazione del primo ciclo di 5-FU. el<br />
corso del ricovero per il secondo ciclo di terapia il paziente ha rif rito ch l'int n ità<br />
della pigmentazione è aumentata per un'altra settimana per poi ridur i rapidamente,<br />
SUMMARY<br />
Acanthosis nigricans (AN) is an uncommon skin dermopathy characterized by hyperpigmented<br />
symmetric velvety lesions usually localizated in the flexural body areas. Some cases of AN<br />
should be considered paraneoplastic syndromes (Halignant Acanthosis Nigricans, HAN), espres-<br />
sion of an underlying malignancy that is frequently a gastroenteric adenocarcinoma. Occurrence<br />
of paraneoplastic syndromes in patiens with penis cancer, wich account for less than 1% of male<br />
neoplasm in western countries, is rare. We report a case, unique in the literature, of HAN in a<br />
subject affected by squamous celi penis carcinoma. A brief review of the literature will be made.
RICANS MALIGNA<br />
CARCINOMA DEL PENE<br />
e itare in desquamazione e tornare quindi<br />
all'aspetto iniziale. Identiche variazioni si sono<br />
manif tate nei cicli successivi. Il paziente ha<br />
rispo to parzialmente alla chemioterapia,<br />
mentre le lesioni della MAN ono rimaste<br />
o tanzialment inalterate fino alla morte<br />
avvenuta sei mesi dopo.<br />
DISCUSSIONE<br />
Tre tipi di AN sono tati classificati da Curth<br />
(5), sulla ba e della loro presentazione clinica:<br />
l'A benigna, presente alla nascita o all'inizio<br />
della pubertà e mai a sociata a neoplasie; la<br />
pseudo ,eh si manifesta in oggetti obesi,<br />
in pazienti affetti da acromegalia, nella sindrome<br />
di t in-Leventhal, nel diabete e dopo terapia<br />
con alcuni farmaci (ad esempio corticosteroidO<br />
e la MAN associata a tumori occulti. I<br />
primi due tipi (forme benigne) rappr sentano<br />
,'80% circa d i casi e compaiono per lo più in<br />
età giovanile. Il terzo tipo (forma maligna o<br />
MAN) si osserva invece più frequentemente in<br />
soggetti adulti (6); ad esso può associarsi il<br />
egno di Leser-Trélat, caratterizzato da un<br />
incremento rapido del numero di cheratosi<br />
seborroiche e anch'esso collegato a neopla ie<br />
(7). on esistono differenze strutturali tra le<br />
tre forme di AN, che sono tutte caratterizate da<br />
iperch ratosi e papillomatosi. L'iperpigmentazione<br />
è dovuta infatti ad un incremento dello<br />
p ore cutaneo e non all 'aumento della<br />
melanina, la cui pre enza nella acanthosis è<br />
mode ta (1). La nostra diagnosi di MAN si è basata quindi sugli aspetti clinici e microscopici<br />
delle lesioni cutanee e sull'assenza di tutte le possibili cause di AN benigna o<br />
di pseudoacanthosis.<br />
La eziologia dell'AN è scono ciuta. La MAN può essere cau ata dalla secrezione tumorale<br />
di diverse sostanze, inclusi steroidi o polipeptidi come la a-MSH like protein, il TSH<br />
e, in particolare, il TGF-a (transforming growth factor-a), associato o meno alla amplificazione<br />
del r cettore del fattore di crescita epidermico (EGFR) nel suo ito di legame<br />
(1 , 8-<strong>10</strong>). Questa ipote i è basata sul fatto che la MAN regredisce dopo trattamento del<br />
tumore as ociato (<strong>10</strong>) e ricompare in caso di recidiva o progressione di malattia (7,11).<br />
Le variazioni p riodiche dell'intensità della pigmentazione osservate nel nostro caso<br />
dopo i cicli di chemioterapia po sono essere state causate da tossicità dei farmaci<br />
impiegati (ad es. fluorouracile) o da un incremento del rilascio di peptidi o sostanze<br />
peptido-simili come il TGF-a da patte di cellule tumorali lisate con conseguente ipertimolazione<br />
transitoria delle cellule epidermiche respon abili dell' (1 ,<strong>10</strong>).<br />
47<br />
I<br />
..AGGIORNAMENTI<br />
CLINICI<br />
Fig. I - Aspetto clinico delle<br />
lesioni di acanthosis nigricans<br />
maligna del collo prima<br />
dell'inizio della chemioterapia.<br />
Figura 2 - Aspetto<br />
strutturale della acanthosis<br />
nigricans maligna; le principali<br />
due caratteristiche sono<br />
la ipercheratosi<br />
e la papillomatosi (EE, BOx).<br />
Dermtllolog;a<br />
AmbII /a/orlate
op-GGIORNAMENTI<br />
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49<br />
I<br />
nAGGIORNAMENTI<br />
CLINICI<br />
Dermatologia<br />
Ambulaloriale<br />
o
LLA PITYRIASIS VERSICOLOR<br />
NEL PERIODO I 996 - 2000<br />
Nel 1997 1835(43.7%) pazienti erano affetti da dermatomicosi di<br />
cui 543 (29.6%) erano affetti da PY.<br />
••• 2365 (visite con diagnosi di non dermatomicosi)<br />
1835 (dermatomicosi non PV)<br />
__ 543 (PV)<br />
Dei 543 casi di PV,433 (81 %) erano affetti da PV achromians.<br />
1<strong>10</strong> (pazienti con PV chromians)<br />
••• 433 (pazienti PV achromians)<br />
Nel 1998 2028 (48.3%) pazienti erano affetti da dermatomicosi<br />
di cui 707 (34.9%) erano affetti da PY.<br />
••• 2171 (visite con diagnosi di non dermatomicosi)<br />
2028 (dermatomicosi non PV)<br />
-- 707 (PV)<br />
Dei 707 casi di PV ,572(80.9%) erano affetti da PV achromians.<br />
135 (pazienti con PV chromians)<br />
••• 572 (pazienti PVachromians)<br />
Nel 1999, 1961 (46.7%) pazienti erano affetto da dermatomicosi<br />
di cui 723 (36.9%) erano affetti da PY.<br />
••• 2239 (visite con diagnosi di non dermatomicosi)<br />
1961 (dermatomicosi non PV)<br />
__ 723 (PV)<br />
Dei 723 casi di PV, 600(83%) erano affetti da PV achromians.<br />
123 (pazienti con PV chromians)<br />
••• 600 (pazienti PV achromians)<br />
(XCASI CLINICI<br />
51 Dermatologill<br />
Ambll/atoriale
Grafico 2<br />
DISCUSSIONE E CONCLUSIONI<br />
Al termine dello studio, è risultata una frequenza della Pityriasis Versicolor variabile<br />
negli ultimi anni, con un andamento in crescendo nel numero dei casi ogni anno. Lo<br />
tudio prevedeva inoltre una stima dell'incidenza della forma PV achromians ri petto<br />
a quella chromians. Il risultato mostra un numero di casi di forma achromians maggiore<br />
della forma chromians. Le condizioni che favoriscono la comparsa delle le ioni<br />
pitiria ich ono costituite da fattori esogeni ed endogeni. Tra tutti, il principale è l'iperattività<br />
delle ghiandole sebacee da cui dipende la ecrezione degli grassi necessari<br />
per lo sviluppo della Malassezia. Per questa ragione la PV i localizza nelle regioni<br />
cutanee in cui le suddette ghiandole sono maggiormente rappresentate, prediligendo<br />
soggetti adulti o se sualmente maturi (2,3). Il genere Malassezia comprende sette pecie,<br />
quali M.furfur, M.pachydermatis, M.simpodialis, M.globosa, M.obtusa, M.re trinta e<br />
M. looffae e tutti sensibili a terapie topiche con derivati imidazolici (4) (chetoconazolo,<br />
tioconazolo, fluconazolo etc). econdo studi recenti l'agente maggiormente impliato<br />
nella patogenesi della PV sarebbe la M.globosa, e sendo tata isolata nel 97%<br />
delle lesioni pitiriasiche.<br />
I. Borelli D, Jacobs PH, Nall L. Tinea Versicolor: epidemiologie, clinical and therapeutic aspects.<br />
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CLAUDIO BRUSI<br />
Dermatologo<br />
Ambulatoriale<br />
Firenze<br />
ATTUALITÀ DE<br />
Gellllllio!Marzo<br />
2002<br />
62<br />
I<br />
Dermatite allergica da contatt<br />
L'aumento delle segnalazioni di dermatite<br />
da contatto con t uti osservato in<br />
questi ultimi anni ha stimolato un nuovo<br />
interesse intorno a que ta patologia. Le<br />
dermatiti da tessuti possono essere cauate<br />
dalle fibre tessili come tali oppure da<br />
sostanze impi gate durante la loro lavorazione.<br />
Le prime (nylon, lana, ecc) 0 <strong>10</strong><br />
raramente sono en ibilizzanti, mentre<br />
più frequentemente provocano dermatiti<br />
da contatto irritanti (lana), orticaria da<br />
contatto (nylon, lana, seta) aggravamento<br />
della dermatit atopica (lana, seta) e dermatiti<br />
rniliaria- imili riconducibili queste<br />
ultime all'effetto occlusivo del nylon,<br />
eczem-prurigo (cotone). Le sostanze<br />
impiegate nella lavorazione dei tessuti<br />
po son indurr nsibilizzazione sempre<br />
per via indiretta, dopo la loro lib razion<br />
dal te uto favorita dallo sfregamento,<br />
dalla ud razione e, non ultimo,<br />
dalla attuale diffusione dei tessuti sint tici<br />
che sono poco idonei a "trattenere" le<br />
mol col di alcune sostanze quali, ad<br />
e empio, i coloranti.<br />
I composti chimici impiegati n Ila lavorazione<br />
dei tessuti e quindi potenzialmente<br />
causa di sensibilizzazione sono numerosi.<br />
Tra i piLI importanti ricordiamo:<br />
• I coloranti ed in particolare i dispersi<br />
per il loro grado di solubilità nei lipidi che<br />
gli permettono di penetrare facilmente la<br />
cute. Tra questi meritano di essere ricordati<br />
i coloranti azoici ed antrachinonici<br />
come il di P r o blu 124 ed il blu <strong>10</strong>6, il<br />
giallo 3, il rosso 1, l'arancio 3;<br />
• Le resine apprettanti ed antipiega, tra<br />
queste quelle a base di formaldeide<br />
(resin di fini saggio) ono ca usa piuttosto<br />
frequente di Dermatite Allergica da<br />
Contatto (DAC) extra professionale;<br />
• I metalli, presenti come mordenzanti<br />
(sali di cromo) oppure liberati dai cosiddetti<br />
coloranti metallo-complessi (a base<br />
di Cr, i, o Co nella loro molecola), infine<br />
provenienti dagli acces ori metallici<br />
che guarniscono gli indumenti tes i;<br />
• Vanno ricordati i prodotti di rifinitura<br />
quali gli antimacchia, gli antifiamma, gli<br />
agenti sbiancanti, gli anti ettici ed i fungicidi;<br />
• Accessori o parti in gomma (con i r lativi<br />
apteni tiuramici, p-fenilendiamina, nisopropil-p-fenilendiamina<br />
cc) possono<br />
essere causa di DAC.<br />
Le modalità del contatto ed il tipo di apteni<br />
prevalentemente in cau a sono re ponsabili<br />
di quadri clinici diver i di DAC<br />
ext:raprofessionale (T'ab. 1). Queste solo<br />
raramente sono est se a tutta la superficie<br />
cutanea; più spesso sono accantonate in<br />
sedi tipiche quali la regione palpebrale, il<br />
collo, le spalle, il tronco nell edi non<br />
protette dalla biancheria intima, i pilastri<br />
ascellari (con il tipico risparmio del cavo),<br />
la piega antecubitale, la l' gion glutea<br />
inferiore e la piega inguinale, il cavo<br />
popliteo ed infin il dor o dei piedi.<br />
Fattori favorenti la "localizzazione" della<br />
DAC da tessuti sembra essere l'entità della<br />
frizion e della sudorazione.<br />
I coloranti provocano una DAC acuta o<br />
subacuta, tavolta cronica a poussèes, dematosa<br />
nella localizzazione palpebrale<br />
(rara) o papulo a e a chiazze eritematoedematos<br />
, in c rti ca i purpuriche, nettamente<br />
delimitate, scarsam nt desquamanti<br />
e qua i mai vescicolose, accompagnate<br />
da intenso prurito. Altri quadri correlabili<br />
ai coloranti sono le dermatiti<br />
lichenoidi, le eczematidi purpuriche, la<br />
dermatite pigmentata e purpurica.<br />
Le DAC da resine si osservano solitamente<br />
in fase cronica anche dopo molti anni<br />
dalla loro insorgenza e sono caratterizzate<br />
da chiazze edemato e, papule follicolari,<br />
chiazze lichenificate.<br />
Gli azzurranti ottici sono stati in passato<br />
responsabili di DAC fotom diate, di<br />
melanodermie, dermatiti reticolari, che<br />
guari cono con po turni pigmentati.<br />
Recentemente si sono oss rvati casi di<br />
fotodermatiti allergiche da contatto da<br />
disperso blu 35, un colorante antrachinonico<br />
per costumi da bagno.<br />
Spesso esi tono notevoli difficoltà nel
.... E<br />
traprofessionale da tessuti<br />
dimostrare l'apt n cau a di s nsibilizzazion<br />
, p iché numero i sime sono le<br />
o tanz n I quali viene trattato il tessut<br />
, anch in relazione ai rapidi cambiamenti<br />
della moda.<br />
Basti pensa re ch oltanto il num ro dei<br />
coloranti impiegati per la tintura è stimato<br />
intorno a 3000 e spesso sono commercia<br />
lizzate mi cel contenenti quantità<br />
variabili di colorante, intermedi, impurità<br />
etc. e d riva che per poter porre diagnosi<br />
di DAC da tessuti l'esam all rgologico<br />
m diant patch t t d bba essere<br />
seguito oltre ch con la s rie standard<br />
anch con la rie aptenica aggiuntiva<br />
specifica .<br />
ell'ambito della dermatologia ambulatoriale<br />
le n l'me l gate alla pr v nzione<br />
l'iv tono il settor di importanza primaria<br />
. Infatti alcune emplici no rme l gat<br />
alla celta d alla utilizzazione dell'indum<br />
nto on in grado di prevenire o<br />
quanto meno limitare la cronicizzazione<br />
e la frequenza delle recidive .<br />
In palticolare vengono ricordate: l'uso<br />
per la bian heria le fod r di fibr naturali<br />
, artificiali, ma anche sintetiche<br />
(nylon, poliestere, etc.) non trattate con<br />
coloranti. L'utilizzazione di capi in fibre<br />
naturali altificiali (cotone, compre o il<br />
velluto, ca napa, lino, lana, ta , rayon)<br />
perché n Ila loro tintura non vengono<br />
impi gati coloranti dispersi ma coloranti<br />
"al tino". Questi, usati anche per tingere<br />
la tela di alcuni jeans sono dotati di attività<br />
sensibilizzante notevolm nte minore<br />
l'i petto ai disp l' i con i quali non manife<br />
tano r azioni crociate, si legano più<br />
tabilmente alle fibre e non sono lipo 0 -<br />
lubili. ei oggetti ensibilizzati alle resin<br />
apprettanti o alla fo rmalina dovrebbero<br />
essere utilizzati capi in cotone, lino,<br />
ca napa, lana, ta, nylon (ma non in<br />
Rayon, acrilico poliestere al <strong>10</strong>0%), tutte<br />
fibr che non richiedono l'apprettatura.<br />
Po ono risultare utili prin1a dell'uso di<br />
un capo nuovo accurati e rip tuti lavaggi<br />
con comuni det rivi ed acqua o un<br />
lavaggio a secco che può allontanare le<br />
sostanze chimiche presenti nel te suto in<br />
seguito ai trattamenti subiti. Gli abiti,<br />
inoltre, dovrebbero essere confezionati in<br />
modo da non e ere troppo aderenti perché<br />
l'eccessiva frizione insieme alla sudorazione<br />
favorisce la liberazione di apteni<br />
dal tessuto ed il con guent as rbimento.<br />
Trovano pertanto una razionale<br />
giustificazione la din1inuzione di p , il<br />
controllo delle iperidro i, soprattutto<br />
ascellare, il non uso di collant e di calze<br />
strette che tra l'altro provocano una stasi<br />
venosa e linfatica. È consigliabile indossare<br />
gli indumenti per brevi periodi,<br />
oprattutto nella stagione stiva, cambiando<br />
spesso i ingoli capi del vestiario.<br />
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'--<br />
• Dermatite allergica da contatto "classica"<br />
• Dermatite papulosa diffusa<br />
• Dermatite lichenoide<br />
• Eczematid like purpura<br />
• Dermatite pigmentata e purpurica<br />
• Melanodermie<br />
• Porpora capillaritica<br />
A cura di<br />
Claudio Brusi<br />
E-mail clabrusi@tin.it<br />
63 Dermatologia<br />
Amblilatoriale<br />
Tabella I<br />
Principali quadri clinici<br />
della DAC da tessuti