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dilagava l’anarchismo, la lotta<br />
cioè ad ogni potere costituito. E<br />
l’anarchico russo Bakunin aveva<br />
individuato proprio in quelle<br />
terre di lavoratori il luogo ideale<br />
della rivoluzione proletaria.<br />
Ai tempi in cui il piccolo <strong>Angelo</strong><br />
Maria <strong>Lolli</strong> si affacciava<br />
alla vita, qualcosa cominciava a<br />
cambiare per i lavoratori ravennati.<br />
Nel marzo 1883, la vide<br />
anche <strong>Angelo</strong>, che allora aveva<br />
tre anni, una massa di braccianti<br />
spostarsi dai borghi e dalle<br />
campagne fino in città per commemorare<br />
la Comune di Parigi.<br />
Un evento lontano nel tempo e<br />
nello spazio, avvenuto il 18<br />
marzo 1871 nella capitale francese;<br />
una parentesi che per dieci<br />
settimane aveva visto al potere<br />
la classe operaia. Un’esperienza<br />
dalla fortissima carica<br />
simbolica.<br />
La coscienza della propria dignità<br />
e la consapevolezza di potercela<br />
fare a riscattarsi aumentò,<br />
tra la gente romagnola,<br />
con l’elezione - nell’ottobre<br />
1882 - del primo deputato socialista<br />
della storia italiana: il<br />
ravennate Andrea Costa. È uno<br />
stimolo per abbandonare le idee<br />
anarchiche e conquistarsi dei di-<br />
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ritti nella legalità. Ci si mette<br />
insieme, sicuri che l’unione fa<br />
la forza, che la solidarietà oltre<br />
a far bene al cuore è anche utile,<br />
che il mutuo soccorso, il reciproco<br />
aiuto, può essere una via<br />
di emancipazione sociale, di riscatto<br />
della propria condizione.<br />
L’8 aprile del 1883 nasce<br />
l’Associazione generale degli<br />
operai braccianti del comune di<br />
Ravenna. 303 i soci fondatori,<br />
in poco tempo salgono a 2.500<br />
gli iscritti. Tra loro c’è anche<br />
Orlando <strong>Lolli</strong>. L’impegno civile<br />
non è estraneo a questa famiglia.<br />
Gli antenati di Orlando<br />
avevano dato il loro tributo di<br />
sangue ai moti risorgimentali.<br />
Così, quelli della moglie Alba.<br />
Ora la battaglia va avanti con<br />
le armi della solidarietà, valore<br />
cristiano in una terra solo apparentemente<br />
scristianizzata. In<br />
una città, Ravenna, dove un sacerdote<br />
speciale dirà: “Chi dona<br />
al povero impresta a Dio”.<br />
Ricomponendo così nel cuore<br />
della gente la frattura con la<br />
Chiesa, risvegliando nel popolo<br />
una religiosità innata. Ma ora<br />
quel sacerdote è ancora un piccolo<br />
bricconcello che tra qualche<br />
anno entrerà in seminario.