Contributo al censimento della flora cremasca - Biblioteca digitale ...
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intracciano abitu<strong>al</strong>mente e l'indicazione di <strong>al</strong>cune loc<strong>al</strong>ità dove le ho trovate:<br />
t<strong>al</strong>i loc<strong>al</strong>ità sono indicate con sigle mnemoniche elencate nella specifica<br />
tabella. Il territorio esplorato (ancora con ampie lacune) viene mostrato nella<br />
figura, con <strong>al</strong>cune zone indagate con cura particolare (ma ancora inferiore<br />
a quanto meriterebbero). Fra queste ricordo il bosco del Parco zoo e <strong>della</strong><br />
Cantacucca a Rivolta d'Adda, la campagna fra Vailate e Azzano, la riserva natur<strong>al</strong>e<br />
del Naviglio di Melotta, le coste boscate dell'Oglio a Nord di Soncino,<br />
la riserva natur<strong>al</strong>e <strong>della</strong> P<strong>al</strong>ata Menasciutto a Pianengo/Ricengo, la morta<br />
dell'Adda di Abbadia Cerreto (a rigore in provincia di Milano, ma geograficamente<br />
annessa <strong>al</strong> Cremasco), la loc<strong>al</strong>ità Tomba Morta a Genivolta e, natur<strong>al</strong>mente,<br />
i dintorni di Ca' delle Mosche a Crema, dove abito. Tutti i riferimenti<br />
a vie e piazze, s<strong>al</strong>vo esplicito awiso, si riferiscono <strong>al</strong>la città di Crema.<br />
Segue una breve nota, solitamente riguardante le distribuzione <strong>della</strong> singola<br />
specie sul territorio. Anche questo dato è molto soggettivo e potrà essere<br />
meglio precisato solo riunendo le segn<strong>al</strong>azioni di un numero sufficientemente<br />
elevato di ricercatori, cosa che mi auguro possa awenire in un prossimo<br />
futuro.<br />
Il territorio an<strong>al</strong>izzato è tutto di pianura, con quote comprese fra i 110 e i<br />
50 m s.l.m., tutto intensamente coltivato, ed è caratterizzato da un numero<br />
assai ridotto di ambienti, di cui quelli che ancora si possono ritenere «natur<strong>al</strong>i»<br />
e di maggiore interesse per il florista costituiscono una porzione assai ridotta<br />
(forse un 5 %).<br />
La porzione maggiore è occupata d<strong>al</strong>l'ambiente agricolo, con prev<strong>al</strong>enza<br />
di colture cere<strong>al</strong>icole (mays e, più recentemente, orzo e soja) e foraggere. Le<br />
prime sono caratterizzate da un certo numero di infestanti, in prev<strong>al</strong>enza annu<strong>al</strong>i,<br />
le seconde, con particolare riferimento ai prati stabili, sono abbastanza<br />
ricche di specie in cui prev<strong>al</strong>gono le graminacee, la cui mappatura risulta per<strong>al</strong>tro<br />
difficile a causa dei frequenti sf<strong>al</strong>ci che impediscono la fioritura (e<br />
quindi il riconoscimento) di molte di esse: paradoss<strong>al</strong>mente quindi l'ambiente<br />
più diffuso è anche il meno approfondito.<br />
Segue, per estensione, la porzione caratterizzata da un ambiente «urbano»<br />
in senso lato, città, paesi, fabbricati industri<strong>al</strong>i e cascin<strong>al</strong>i, in cui si ritrovano<br />
un gran numero di specie ruder<strong>al</strong>i. Di particolare interesse floristico si rivelano<br />
le aiole degli svincoli strad<strong>al</strong>i, ove facilmente si insediano specie caratteristiche<br />
di ambienti aridi, forse anche favorite nella loro disseminazione d<strong>al</strong><br />
traffico veicolare.<br />
Gli ambienti natur<strong>al</strong>i risultano perciò limitati a strette fascie perifluvi<strong>al</strong>i,<br />
sempre più ridotte a causa di massicci interventi di regimazione con imponenti<br />
arginature che portano la zona coltivata a spingersi molto spesso fino a<br />
pochi metri di distanza d<strong>al</strong>l'<strong>al</strong>veo. Questa situazione è particolarmente esasperata<br />
nel tratto cremasco del Serio, ormai ridotto ad un can<strong>al</strong>e costretto<br />
entro argini di dolomia, mentre permangono ancora zone boscate di una<br />
certa rilevanza lungo il corso dell'Adda e dell'Oglio. Spesso per<strong>al</strong>tro t<strong>al</strong>i zone<br />
vengono sostituite da pioppeti industri<strong>al</strong>i, il cui rapido invecchiamento e conseguente<br />
taglio non permette la formazione di un sottobosco che non sia limitato<br />
<strong>al</strong>le sole infestanti sciafile. Lungo il corso dei fiumi permangono <strong>al</strong>cu-<br />
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