Contributo al censimento della flora cremasca - Biblioteca digitale ...
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germente superiori si registrano nella stazione cittadina di Crema, lasciando<br />
sospettare un modesto effetto di clima urbano in corrispondenza <strong>della</strong> medesima,<br />
senza che si rivelino an<strong>al</strong>oghi riscontri per quanto riguarda le precipitazioni.<br />
Le isoterme del mese più freddo (isochimene) danno medie variabili tra 0°<br />
e 2° C, mentre quelle del mese più c<strong>al</strong>do (isotere) indicano oscillazioni medie<br />
di 23-24° C, dando luogo ad un'escursione termica annua - v<strong>al</strong>ore termometrico<br />
del mese più c<strong>al</strong>do meno quello del mese più freddo - di circa 22-24° C.<br />
Rispetto ai fenomeni di evaporazione e di traspirazione responsabili <strong>della</strong><br />
perdita d'acqua da parte del suolo, da correlarsi necessariamente con la capacità<br />
di ritenzione di quest'ultimo, variabile da settore a settore, anche in<br />
rapporto con la superfici<strong>al</strong>ità <strong>della</strong> f<strong>al</strong>da, si può indicare, in linea di massima,<br />
il solo verificarsi di occasion<strong>al</strong>i lievi deficienze idriche, norm<strong>al</strong>mente del tutto<br />
assenti, concentrate nei mesi più c<strong>al</strong>di (luglio-agosto) e concomitanti con periodi<br />
di scarse precipitazioni.<br />
Le esigue superfici soggette a t<strong>al</strong>e eventu<strong>al</strong>ità si concentrano per lo più negli<br />
ambiti circumfluvi<strong>al</strong>i, prowedendo <strong>al</strong>trove l'estesissimo e capillare sistema<br />
irriguo a tamponare possibili carenze idriche.<br />
Simili dati inducono a classificare come mesotennico il clima del territorio<br />
indagato, caratterizzato d<strong>al</strong>l'assenza di una vera e propria stagione arida.<br />
2. Inquadramento geologico e geomorfologico<br />
Appartenendo a pieno titolo il territorio cremasco, sotto il profilo geologico,<br />
<strong>al</strong>le formazioni classiche <strong>della</strong> pianura padana, questo appare costituito<br />
da depositi quaternari continent<strong>al</strong>i che, in t<strong>al</strong>e settore geografico, si riducono<br />
a quelli di natura fluvio-glaci<strong>al</strong>e e fluvi<strong>al</strong>e, con qu<strong>al</strong>che esempio di tipo eolico,<br />
disposti secondo un piano monoclin<strong>al</strong>e natur<strong>al</strong>mente pendente verso<br />
sud.<br />
Poiché la loro origine è legata <strong>al</strong>l'azione di trasporto e di deposito delle acque<br />
superfici<strong>al</strong>i è sempre ben riconoscibile in essi una gradazione orizzont<strong>al</strong>e<br />
che comporta la presenza di elementi più grossolani nella porzione settentrion<strong>al</strong>e<br />
dell'arca indagata riducenti via via la loro pezzatura in progressione<br />
continua verso sud.<br />
La tessitura litologica di t<strong>al</strong>e settore geografico annovera pertanto facies <strong>al</strong>quanto<br />
differenziate che d<strong>al</strong>le ghiaie grossolane prev<strong>al</strong>enti verso il confine<br />
settentrion<strong>al</strong>e (Rivolta d'Adda, Vailate, Castel Gabbiano, Soncino) giungono<br />
fino <strong>al</strong>le sabbie ed ai limi delle aree più meridion<strong>al</strong>i esplorate (Pizzighettone),<br />
assumendo comportamenti fisici assai diversificati, specie nei confronti<br />
dei caratteri idrogeologici e dei gradienti termometrici intrinseci che, insieme<br />
agli aspetti morfologici, sono in grado di determinare loc<strong>al</strong>i microclimi<br />
topografici.<br />
T<strong>al</strong>i depositi risultano poi incisi, più o meno attivamente, degli stessi fiumi,<br />
con la formazione di v<strong>al</strong>li fluvi<strong>al</strong>i di pianura «a cassetta» sovente secondo il<br />
modello dei «terrazzi inscatolati».<br />
I solchi v<strong>al</strong>livi così creati sono definiti da scarpate morfologiche che di nor-<br />
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