LE OFFERTE - Cooperativa Agricola di Legnaia
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attualità<br />
I parassiti vegetali invasivi<br />
prof. Salvatore Moricca<br />
Facoltà <strong>di</strong> Agraria <strong>di</strong> Firenze, Dipartimento <strong>di</strong> Biotecnologie Agrarie, Sezione <strong>di</strong> Protezione delle Piante<br />
L’impatto sull’agricoltura<br />
e sull’ambiente rurale<br />
e le strategie <strong>di</strong> controllo<br />
e mitigazione<br />
Origini<br />
L’introduzione <strong>di</strong> specie aliene invasive<br />
costituisce una minaccia per le economie<br />
mon<strong>di</strong>ali ed un tema dominante<br />
della ricerca scientifica. Si definiscono<br />
invasivi quei parassiti che, introdotti al<br />
<strong>di</strong> fuori del proprio areale originario,<br />
riescono ad inse<strong>di</strong>arsi con successo al<br />
punto da rappresentare un rischio per<br />
l’agricoltura, l’ambiente, l’economia<br />
ed il benessere umano.<br />
Le introduzioni <strong>di</strong> parassiti vegetali<br />
sono un fenomeno antico. Possiamo<br />
<strong>di</strong>re che fanno parte della storia<br />
dell’uomo. Fin dagli albori dell’agricoltura,<br />
allora prevalentemente <strong>di</strong><br />
tipo “itinerante”, i primi coltivatori, nel<br />
muovere su nuovi territori, portavano<br />
con sé semi ed altro materiale <strong>di</strong> propagazione<br />
che avevano selezionato.<br />
Tale materiale era spesso infetto, per<br />
cui questi agricoltori noma<strong>di</strong> <strong>di</strong>ventavano<br />
inconsapevoli vettori <strong>di</strong> parassiti<br />
vegetali su aree incontaminate.<br />
Tracce <strong>di</strong> parassiti vegetali, come i<br />
propaguli infettivi <strong>di</strong> Claviceps purpurea,<br />
l’agente della “segale cornuta”,<br />
sono state rinvenute nello stomaco <strong>di</strong><br />
mummie <strong>di</strong> palude in vari siti europei<br />
<strong>di</strong> epoca neolitica. Le antiche civiltà,<br />
dai sumeri agli egizi, dai greci ai romani,<br />
avevano piena consapevolezza<br />
dei danni provocati dai parassiti<br />
delle colture, pur non conoscendone<br />
allora i relativi agenti eziologici. Rovinosi<br />
parassiti quali l’agente della<br />
ruggine nera (Puccinia graminis) devastavano<br />
i campi <strong>di</strong> grano, allora<br />
come adesso principale fonte <strong>di</strong> nutrimento<br />
delle popolazioni, provocando<br />
fame, carestie, emigrazioni <strong>di</strong><br />
massa, conflitti etnici.<br />
Nel corso dei secoli, con lo sviluppo<br />
delle società, con l’apertura <strong>di</strong> nuove<br />
vie <strong>di</strong> comunicazione – si pensi<br />
alla “via della seta” o ai viaggi <strong>di</strong><br />
Marco Polo -, con l’accresciuta capacità<br />
dell’uomo <strong>di</strong> spostarsi da una<br />
parte all’altra del globo, con la scoperta<br />
quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> nuove terre, come le<br />
Americhe e l’Oceania, il problema è<br />
lievitato oltre misura.<br />
Va però detto che la mobilità è una<br />
caratteristica intrinseca dei parassiti<br />
vegetali. La <strong>di</strong>spersione dei propaguli<br />
infettivi fa parte del loro ciclo<br />
vitale. Attraverso tale processo questi<br />
microrganismi raggiungono nuovi<br />
territori, colonizzano nuove specie<br />
ospiti, si assicurano nuove nicchie e<br />
nuove fonti <strong>di</strong> nutrimento. Entro certi<br />
limiti la mobilità dei parassiti vegetali<br />
va pertanto considerata un fenomeno<br />
naturale.<br />
È però tuttavia innegabile che l’attuale<br />
situazione <strong>di</strong> emergenza, che vede<br />
all’inizio del nuovo millennio una crescita<br />
esponenziale delle introduzioni,<br />
sia da imputare ai mutamenti indotti<br />
negli agro-ecosistemi e nell’ambiente<br />
dalle attività umane che, <strong>di</strong>rettamente<br />
o in<strong>di</strong>rettamente, finiscono per favorire<br />
le invasioni dei parassiti vegetali.<br />
Cause<br />
Qualificate organizzazioni intergovernative,<br />
quali l’europea EPPO e<br />
l’americana APHIS, il cui compito<br />
istituzionale è <strong>di</strong> tenere in costante<br />
aggiornamento le liste dei patogeni<br />
introdotti o <strong>di</strong> temuta introduzione<br />
nei due Continenti, sono concor<strong>di</strong><br />
nel sostenere che le introduzioni <strong>di</strong><br />
parassiti vegetali esotici hanno subito<br />
negli ultimi decenni una vera impennata,<br />
manifestandosi oggi ad un<br />
tasso che non ha conosciuto eguali<br />
nella storia dell’umanità.<br />
Le cause alla ra<strong>di</strong>ce del fenomeno,<br />
che rimane comunque complesso e<br />
non facilmente governabile, sono<br />
molteplici. Prima fra tutte, la globalizzazione<br />
del commercio.<br />
Negli ultimi decenni il volume degli<br />
scambi commerciali ha registrato un<br />
vero e proprio boom. Ciò è da ascrivere<br />
anzitutto al continuo progresso<br />
tecnologico, che fornisce mezzi <strong>di</strong><br />
trasporto sempre più veloci e potenti.<br />
La possibilità <strong>di</strong> muovere merci in<br />
breve tempo da un angolo all’altro<br />
del pianeta, ha indubbiamente sortito<br />
un accresciuto benessere per le<br />
popolazioni. Noi oggi abbiamo una<br />
<strong>di</strong>eta molto ricca e varia, che certamente<br />
non avevano i nostri predecessori.<br />
Basta recarsi in un qualunque<br />
supermercato, sui cui banconi si<br />
possono trovare frutti e verdure provenienti<br />
da ogni dove, per rendersene<br />
conto. Dall’altra parte, però, la<br />
rapi<strong>di</strong>tà con cui si riesce a spostare<br />
oggi le derrate alimentari, ha facilitato<br />
enormemente la <strong>di</strong>ffusione dei<br />
parassiti vegetali.<br />
La movimentazione <strong>di</strong> materiale <strong>di</strong><br />
propagazione come semi, talee o<br />
piantine, e della matrice atta a sostentare<br />
e sostenere quest’ultime,<br />
cioè del terriccio, rappresenta una<br />
delle principali “vie” <strong>di</strong> introduzione<br />
dei parassiti invasivi. Viene da sé<br />
che il settore vivaistico, con la sua<br />
attività <strong>di</strong> import/export <strong>di</strong> detti materiali<br />
vegetali, ha innegabili responsabilità.<br />
I servizi ispettivi, sia centrali che periferici,<br />
come i presi<strong>di</strong> fitosanitari regionali,<br />
cui è demandato il controllo<br />
sulla sanità del materiale vegetale<br />
in entrata e in uscita dal Paese, non<br />
sono scevri da responsabilità. Hanno<br />
spesso strutture fatiscenti e/o inadeguate<br />
e presentano carenze sia in<br />
termini <strong>di</strong> organizzazione che <strong>di</strong> preparazione<br />
del personale preposto ai<br />
controlli.<br />
Il settore turistico è sempre più spesso<br />
chiamato in causa. Si registra oggi<br />
una tendenza crescente a recarsi in<br />
vacanza in luoghi esotici e non <strong>di</strong><br />
rado i turisti, nel rientrare a casa, si<br />
portano <strong>di</strong>etro souvenir, come piante,<br />
semi, statuette in legno etc. Spesso<br />
tali oggetti ospitano patogeni in<br />
fase <strong>di</strong> latenza, in quel momento non<br />
rilevabili visivamente, che vengono<br />
così introdotti dagli ignari viaggiatori<br />
in aree incontaminate.<br />
Ma il grande inquisito del momento<br />
è il clima. I cambiamenti climatici<br />
degli ultimi anni, riconducibili<br />
comunque alle attività umane (basti<br />
pensare all’aumento della CO 2 e<br />
ai danni da ozono negli strati bassi<br />
18 19<br />
dell’atmosfera), sono un fatto ormai<br />
documentato ed incontestabile.<br />
Tali cambiamenti, in primo luogo<br />
l’aumento della temperatura globale<br />
(Global Warming), inducono<br />
un’espansione degli areali geografici<br />
<strong>di</strong> molti parassiti vegetali. Questi,<br />
nei nuovi territori, vengono a trovare<br />
sempre più spesso un ambiente<br />
favorevole alla propria riproduzione<br />
e <strong>di</strong>spersione laddove un tempo vi<br />
erano con<strong>di</strong>zioni per loro inadatte ed<br />
esiziali.<br />
La siccità estiva, che è spesso associata<br />
alle elevate temperature, è<br />
causa <strong>di</strong> prolungato stress idrico ai<br />
vegetali. Le piante sofferenti per deficit<br />
idrico presentano una fisiologia<br />
anomala e <strong>di</strong>fese - sia biochimiche<br />
che strutturali – alterate. In tali con<strong>di</strong>zioni<br />
le loro capacità reattive sono<br />
attenuate ed esse risultano più facilmente<br />
aggre<strong>di</strong>te dai parassiti.<br />
Un altro effetto dei cambiamenti climatici<br />
è l’aumento della piovosità nei<br />
mesi invernali. Ne derivano allagamenti<br />
dei terreni coltivati ed inondazioni<br />
<strong>di</strong> vaste aree. Tali con<strong>di</strong>zioni<br />
favoriscono la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> temibili<br />
parassiti quali le Phytophthorae, chiamate<br />
in lingua inglese, proprio per via<br />
della loro pre<strong>di</strong>lezione per l’acqua,<br />
water moulds (“muffe d’acqua”). Molti<br />
<strong>di</strong> questi oomiceti sono <strong>di</strong> origine<br />
esotica e risultano fortemente invasivi.<br />
Conseguenza <strong>di</strong>retta del surriscal-