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LE OFFERTE - Cooperativa Agricola di Legnaia

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damento del clima è poi l’aumento in<br />

frequenza degli eventi estremi, come<br />

le tempeste <strong>di</strong> pioggia e vento, spesso<br />

accompagnate da gran<strong>di</strong>ne. Queste<br />

anomalie del clima favoriscono la<br />

<strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> alcuni patogeni latenti,<br />

quali le Botryosphaeriaceae, per le<br />

quali le lesioni e ferite varie prodotte<br />

dagli agenti meteorici rappresentano<br />

una via d’infezione preferenziale.<br />

Con l’innalzamento delle minime invernali<br />

degli ultimi decenni è inoltre<br />

venuto meno l’effetto biocida delle<br />

basse temperature invernali sui<br />

propaguli dei parassiti vegetali. La<br />

conseguenza è che un numero sempre<br />

maggiore <strong>di</strong> spore sopravvive ai<br />

rigori della stagione fredda. Ciò si<br />

traduce in una maggiore pressione <strong>di</strong><br />

inoculo in primavera, quin<strong>di</strong> maggiore<br />

capacità infettiva e <strong>di</strong>spersiva per<br />

i microrganismi fitopatogeni.<br />

Anche la fenologia delle piante risulta<br />

mo<strong>di</strong>ficata dalle anomalie del<br />

clima. Organi come foglie, rametti<br />

e branche vanno incontro ad invecchiamento<br />

precoce durante le estati<br />

calde e siccitose. Parassiti che prima<br />

non si rinvenivano alle nostre latitu<strong>di</strong>ni<br />

si osservano ora con aumentata<br />

frequenza sugli organi senescenti<br />

delle piante sofferenti, delle quali ne<br />

accelerano il deperimento e la morte.<br />

V’è poi da considerare l’effetto dele-<br />

terio del <strong>di</strong>sturbo antropico. La moderna<br />

ecologia considera il <strong>di</strong>sturbo<br />

agli habitat una delle principali cause<br />

delle invasioni dei parassiti vegetali.<br />

Le alterazioni degli habitat, come<br />

l’apertura <strong>di</strong> strade, la costruzione <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ghe, i <strong>di</strong>sboscamenti o le mo<strong>di</strong>fiche<br />

nell’uso del suolo, tanto per citarne<br />

alcune dagli effetti più vistosi, alterano<br />

la struttura delle comunità, <strong>di</strong>minuiscono<br />

la bio<strong>di</strong>versità, creano dei vuoti<br />

che le specie non native possono<br />

facilmente occupare. Non a caso il<br />

<strong>di</strong>sturbo antropico, per il fatto <strong>di</strong> creare<br />

spazi vacanti, indurre il rilascio<br />

<strong>di</strong> risorse, alterare le interazioni fra<br />

le specie, è considerato il precursore<br />

dell’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> specie non in<strong>di</strong>gene.<br />

Un caso concreto spiega forse meglio<br />

il concetto. Un temibile parassita<br />

delle conifere <strong>di</strong> origine nordamericana,<br />

l’agente <strong>di</strong> marciume ra<strong>di</strong>cale<br />

Heterobasi<strong>di</strong>on irregulare, è<br />

stato scoperto <strong>di</strong> recente nella pineta<br />

romana <strong>di</strong> pino domestico <strong>di</strong> Castelporziano.<br />

Si ritiene che il parassita,<br />

ora <strong>di</strong>ffuso lungo gran parte del litorale<br />

laziale, sia stato introdotto<br />

accidentalmente durante la seconda<br />

guerra mon<strong>di</strong>ale, in conseguenza<br />

della frequentazione dei luoghi da<br />

parte dei soldati americani, che<br />

nella pineta vi avevano stabilito un<br />

accampamento. Vi sono forti in<strong>di</strong>zi<br />

che il parassita sia stato introdotto<br />

attraverso l’impiego <strong>di</strong> casse per munizioni<br />

costruite con legno infetto, e<br />

che il suo inse<strong>di</strong>amento nell’area sia<br />

stato favorito dal <strong>di</strong>sturbo arrecato<br />

all’ecosistema dal massiccio transito<br />

all’interno della pineta <strong>di</strong> uomini e<br />

mezzi dell’esercito USA.<br />

Anche la politica ha la sua parte<br />

<strong>di</strong> responsabilità. Fra le colpe dei<br />

governanti, sono da segnalare le<br />

lacune legislative sul commercio, in<br />

particolare per quanto attiene alla<br />

materia fitosanitaria; lo scollamento<br />

tra legislazione internazionale,<br />

nazionale e regionale; l’incapacità<br />

<strong>di</strong> creare un organismo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto<br />

pubblico sovranazionale con potere<br />

sanzionatorio nei confronti dei Paesi<br />

non rispettosi degli accor<strong>di</strong> e delle<br />

norme internazionali. Anche alcune<br />

decisioni politiche, come ad es. l’abbattimento<br />

delle barriere doganali<br />

all’interno della Comunità Europea,<br />

o l’ingresso nella Comunità dei Paesi<br />

dell’Est europeo, che presentano seri<br />

problemi economici ed organizzativi,<br />

hanno facilitato le introduzioni<br />

dei parassiti vegetali.<br />

(fine prima parte, sul prossimo numero le<br />

conseguenze e le strategie)<br />

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