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BOECO05N02_agosto 16-09-2005 17:25 Pagina 12 BOLOGNA economica Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura SGUARDO IN PROVINCIA Settembre 2005 Imola, un’economia in grande fermento Un sistema economico dinamico, capace di stare al passo coi tempi, di innovarsi e di confrontarsi con le difficoltà che si sono venute a creare con la crisi generale e il calo dei consumi. Un tessuto di imprese, presenti capillarmente sul territorio, capaci di operare in reti associative, generando una buona redistribuzione del reddito e una forte coesione sociale. Siamo a Imola, dove l’Emilia confluisce nella Romagna, la città dove la Camera di commercio ha inaugurato quest’anno una sua sede e dove è stato stretto un accordo innovativo con il Nuovo Circondario Imolese per incentivare e sostenere lo sviluppo economico delle attività produttive presenti sul territorio. La realtà economica imolese è in grande fermento e reagisce bene alle difficoltà della congiuntura sfavorevole. È ciò che emerge anche dall’analisi dell’ufficio statistico della Camera di commercio che ha elaborato i dati rac- Uno scorcio della nuova sede camerale di Imola. (Foto: Mantovani) colti dal Registro delle imprese e da Infocamere. Il saldo al primo trimestre del 2005 relativo alle sedi di impresa, che nel circondario raggiungono le 11.620 unità, porta infatti il segno positivo: un più 14, raggiunto grazie a 306 nuove iscrizioni al registro contro le 292 cancellazioni. Particolarmente dinamico l’artigianato che conta su 3.940 imprese (1.789 a Imola, 740 a Castel San Pietro, 535 a Medicina). Nei primi tre mesi dell’anno le attività cessate sono state 111, mentre quelle aperte 142 (+ 31). Il segno negativo riguarda solo l’emisfero delle cooperative, ma su questo pesa la riforma dell’intero sistema che ha portato a diversi accorpamenti tra realtà già esistenti. Una nuova cooperativa si è iscritta al registro, cinque sono state cancellate. L’analisi effettuata dagli uffici della Camera di commercio consente una riflessione più approfondita sulla realtà economica imolese. Il settore trainante nei dieci comuni del circondario è quello manifatturiero. Le sedi di impresa attive in questa attività sono 1.541 con un totale di 10.066 addetti. Quelle artigiane sono 1.062 con 2.898 addetti e le cooperative 12 con 1.536 dipendenti. Forte anche il comparto delle costruzioni, che può contare su 1.733 Nonostante la congiuntura sfavorevole, i dati elaborati dall’ufficio Studi della Camera di commercio di Bologna evidenziano una realtà imprenditoriale dinamica, innovativa, coesa, capace di operare in reti associative Il Presidente della Camera di commercio di Bologna Giancarlo Sangalli inaugura la nuova sede imolese. Con lui, il sindaco Marchignoli, il presidente dell’Ascom Filetti e l’assessore provinciale alle attività produttive Pamela Meier. sedi di impresa con 3.029 addetti. Le cooperative operanti nel settore sono 18 con 919 unità di personale, mentre il segmento artigiano conta su 1.496 sedi con 1.442 addetti. Corposo anche il settore dell’agricoltura, con 3.115 sedi di impresa per un totale di 3.593 addetti, 21 cooperative agricole con 239 unità lavorative e 65 imprese catalogate come artigiane con 64 addetti. Secondo i dati elaborati dalla Camera di commercio un peso importante spetta anche al settore dei trasporti, magazzinaggio e comunicazioni. Le sedi di impresa nei dieci comuni sono 597 con 1.058 occupati. Dieci le cooperative del ramo con 425 addetti, mentre le realtà artigianali sono 538 con un totale di 548 addetti. Infine un’occhiata alla provenienza degli imprenditori. Come risulta leggendo i dati forniti da Infocamere e dal Registro delle Imprese sono 319 i cittadini extracomunitari titolari di imprese attive nel circondario, concentrati soprattutto a Imola. La maggior parte di essi si concentra nel settore delle costruzioni (132) e in quello del commercio all’ingrosso e al dettaglio (80). Insomma, il quadro che emerge dai dati del In febbraio l’inaugurazione della nuova sede. In giugno un accordo con il Nuovo Circondario per sostenere lo sviluppo delle imprese del territorio. L’impegno della Camera di commercio su Imola e il suo hinterland è dunque forte e tangibile. In febbraio, come detto, il presidente della Camera di commercio Gian Carlo Sangalli ha inaugurato la nuova sede in viale Rivalta 6, nei locali dell’ala ovest della palazzina del primo Novecento, opera dell’architetto Remigio Mirri ed adibita per anni a “Giardino di infanzia Principe di Napoli”, locali che sono stati ristrutturati completamente e cablati. Al sistema economico del circondario imolese è stata così messa a disposizione una sala convegni da 98 posti, dotata di tutte le più avanzate tecnologie del settore congressuale, nonché un luogo di incontro e di approfondimento degli argomenti economici che coinvolgono gli imprenditori del territorio. “Inauguriamo questo edificio come vera e propria casa a disposizione delle imprese del circondario imolese – aveva detto Sangalli al momento del taglio del nastro – punto di incontro nel quale le imprese possono trovare a 360 gradi quanto occorre per operare efficacemente: dalle informazioni economiche ai finanziamenti, ai servizi per la risoluzione delle controversie, alle informazioni per tutelare le proprie idee innovative”. Nel suo intervento il sindaco di Imola Massimo Marchignoli aveva sottolineato il ruolo 12 primo trimestre conferma la vivacità economica dell’imolese che da tempo ha lanciato anche una sfida sui temi della ricerca, dell’innovazione e della formazione, oltre che della logistica e delle infrastrutture, chiedendo a Bologna di poter contare di più e di far sentire la sua voce e il suo peso nella definizione delle strategie che riguardano la fiera e l’aeroporto. Per sviluppare ulteriormente l’economia del territorio è nato nel luglio 2004 il Nuovo Circondario Imolese, che comprende dieci comuni (Imola, Castel San Pietro Terme, Dozza, Medicina, Casalfiumanese, Mordano, Castel Guelfo, Borgo Tossignano, Fontanelice e Castel del Rio). Tra i suoi primi atti c’è stato un accordo con la Camera di commercio a favore delle imprese del territorio. di MARINA AMADUZZI Una nuova sede a disposizione delle imprese della Camera di commercio, che “può investire come soggetto e favorire le condizioni per mantenere alto il livello di sviluppo di Imola, una risorsa per il sistema economico provinciale e regionale”. In giugno poi è stato firmato l’accordo tra Camera di commercio, Comuni del Circondario e Comunità Montana della Valle del Santerno per la concessione di contributi alle imprese, quelle formate da giovani e quelle interessate all’acquisto di beni strumentali, con abbattimento degli interessi fino allo 0%. “La Camera di commercio – aveva dichiarato Luigi Litardi, segretario generale della Camera – ha voluto riempire di contenuti l’attenzione che pone al sistema economico imolese che è uno dei punti di forza nell’ambito della realtà provinciale. Lo scorso anno su questo territorio abbiamo ammesso al finanziamento per l’acquisto di beni 42 imprese, per un totale di 115 mila euro. Vale a dire oltre il 17% dell’importo complessivo stanziato a livello provinciale. Quest’anno è la prima volta che riusciamo a fare sinergia con il pubblico nell’erogazione di queste risorse”. Quest’anno i contributi stanziati ammontano a un milione e 50 mila euro. A beneficiarne saranno le imprese di persone con non più di 40 anni e le microimprese interessate all’acquisto di beni strumentali. Chi è interessato può consulare il sito camerale: www.bo.camcom.it. MA.AM.
BOECO05N02_agosto 16-09-2005 17:25 Pagina 13 13 SGUARDO IN PROVINCIA BOLOGNA economica Settembre 2005 Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura La ricetta imolese, un mix vincente Un forte legame tra il sistema delle imprese e il territorio, la presenza di grandi industrie cooperative, gli importanti investimenti sulla logistica, sull’innovazione, sulla qualità urbana e sulla cultura. Secondo il sindaco Massimo Marchignoli sono questi i motivi della felice situazione economica di Imola. Signor sindaco, anche gli ultimi dati dell’Ufficio statistico della Camera di commercio dicono che l’economia imolese è in buona salute. È così? “La situazione è soddisfacente, tenuto conto della fase di recessione che sta vivendo l’Italia e delle criticità internazionali. Imola sta reggendo bene, e lo conferma anche il bilancio di tutte le cooperative imolesi presentato a luglio, da cui emerge una crescita sia in termini di fatturato che di occupazione. Ci sono anche situazioni di criticità, penso all’aumento di ore di cassa integrazione nella piccola e piccolissima impresa, ma il giudizio è positivo, la realtà economica nel complesso tiene e ha prospettive di crescita”. Quali sono le ragioni di questo successo? “La tenuta è dovuta alle grandi imprese cooperative che hanno puntato sull’innovazione e sono riuscite così a stare sul mercato. Inoltre l’industria a Imola non ha un’unica vocazione, non siamo il distretto ceramico o quello calzaturiero, e questo aiuta in un momento di crisi. Un’altra chiave della forza imolese è un sistema sociale robusto che concorre a creare un ambiente positivo per lo sviluppo. La forza dell’economia imolese sta nello stretto legame tra il sistema delle imprese e il territorio”. Le istituzioni pubbliche, e in primo luogo il Comune, cosa stanno facendo per sostenere lo sviluppo economico? “Si muovono lungo tre direttrici: mobilità e logistica, innovazione e ricerca, qualità urbana. Gli investimenti sulla mobilità riguardano il nuovo scalo merci, che dovrebbe partire il prossimo anno, il progetto Complanare, una nuova strada che collegherà più velocemente Imola e Bologna – il progetto preliminare con la Pro- Imola, il Municipio. Il sindaco Massimo Marchignoli spiega i motivi della positiva situazione economica della città. Forte legame tra imprese e territorio, presenza di grandi industrie cooperative, forti investimenti in logistica, innovazione, qualità urbana e cultura vincia è già pronto, stiamo contrattando con l’Anas per il finanziamento – e l’attraversamento nord-sud della città attraverso la Bretella di Pedagna. Per l’innovazione e la ricerca stiamo lavorando al progetto Innovami, il centro per l’innovazione e il trasferimento tecnologico alle piccole e medie imprese, che sorgerà nell’area dell’Osservanza: è un progetto a cui lavorano Con.Ami, Enea e Università e c’è già un finanziamento della Regione. Per la qualità urbana intendiamo l’organizzazione territoriale della città che trova nel recupero dell’Osservanza la sua metafora e la qualità dei servizi, sociali, sanitari, culturali, su cui stiamo investendo molto”. Cosa sorgerà nell’area dell’Osservanza? “È un progetto su 120 mila mq, che interessa i 16 padiglioni che un tempo ospitavano i malati di mente, ed è firmato dall’architetto Gae Aulenti. Qui, oltre ad esserci già il Teatro dell’Osservanza, troveranno sede il consorzio interuniversitario per la ricerca sulle malattie cardiovascolari, a cui partecipano 18 Università con Bologna capofila, una componente di residenza di carattere sociale, il centro Innovami”. Imola chiede da tempo di contare di più a Bologna nelle decisioni su infrastrutture importanti come fiera e aeroporto “Siamo un territorio organizzato storicamente in modo autonomo, nella società civile e nelle istituzioni. Non pensiamo di isolarci o di separarci, anzi vorremmo consolidare il rapporto con Bologna sul piano dei grandi servizi, sull’università, la fiera, l’aeroporto. Bologna deve essere lo sportello dell’Emilia-Romagna nel mondo e quindi siamo interessati ad avere rapporti forti, senza essere una dependance. Ma vorremmo anche contare di più, siamo un territorio con un fortissimo peso economico e sociale che dovrebbe essere valorizzato di più. Anche Bologna è più forte se Imola è forte”. Imola investe molto sulla cultura “Una città colta sa vincere meglio le sfide nel mondo globalizzato. Oggi abbiamo due teatri, il Comunale e l’Osservanza, stiamo investendo sul sistema bibliotecario e È stato eletto il 10 giugno presidente del Nuovo Circondario Imolese, l’ente pubblico che riunisce dieci comuni del territorio (Imola, Castel San Pietro Terme, Dozza, Medicina, Casalfiumanese, Borgo Tossignano, Castel Guelfo, Fontanelice e Mordano e Castel del Rio). Franco Lorenzi, che succede a Massimiliano Stagni, dopo essere stato sindaco per dieci anni di Borgo Tossignano, è stato dal ’90 al ’95 assessore provinciale al bilancio, lavori pubblici e viabilità e dal 95 al 2003 consigliere regionale e vicepresidente della commissione bilancio. Presidente Lorenzi, qual è il compito del Nuovo Circondario, nato nel luglio del 2004? “È uno strumento a servizio dei Comuni, della Comunità montana, della Provincia e della Regione. E a servizio delle imprese e dei cittadini con l’idea di tenere insieme una società composita, ricca e vitale, attraverso la condivisione di valori ed obiettivi che possono accompagnare un intero sistema territoriale nel cammino verso nuovi traguardi. Siamo convinti che le sfide per uno sviluppo duraturo e di qualità si giocano sulla capacità di un territorio di fare sistema. Il Circondario è nato per questo, per tenere insieme e valorizzare, per includere e non per escludere, per concertare e non per decidere autonomamente”. Tra le prime azioni del Circondario c’è stata la firma del Patto territoriale per lo sviluppo. Cosa significa? “Le organizzazioni sindacali, le categorie imprenditoriali e le istituzioni si sono messe insieme per pensare allo sviluppo di questo territorio. Hanno firmato questo Patto per individuare un’agenda di azioni strategiche da attuare nei prossimi anni”. museale ristrutturando i complessi di San Francesco e San Domenico. E puntiamo anche sugli eventi, si pensi al Jammin’ Festival”. E arriviamo così all’autodromo, fiore all’occhiello della città “È lo strumento con cui il nome di Imola è conosciuto in tutto il mondo, elevando il rango della città e aiutando non poco le nostre imprese che operano all’estero. È una grande risorsa, che fa parte della storia degli ultimi 50 anni ed è entrata nel cuore degli imolesi grazie alla Formula 1 e ai grandi eventi. Talvolta c’è qualche disagio da sopportare, ma è ben ripagato”. di MARINA AMADUZZI Dal Circondario un patto per lo sviluppo Quali sono i punti di forza del Patto per lo sviluppo? “Vogliamo valorizzare il capitale umano, investire sul sapere, l’istruzione e sulla qualità del lavoro contestualmente a una politica di orientamento e qualificazione professionale. Vogliamo sostenere l’innovazione, la ricerca e il trasferimento tecnologico attraverso una politica di messa in rete di soggetti quali le imprese, gli enti pubblici, le fondazioni bancarie, l’Università radicandone il ruolo e l’articolazione corsale. Vogliamo investire sulle infrastrutture della mobilità sostenibile, realizzare il Servizio Ferroviario Metropolitano, investire sul trasporto pubblico. Infine vogliamo incentivare e favorire processi di modernizzazione delle attività agricole”. Il comparto agricolo, com’è noto, è in crisi profonda “Il Piano di sviluppo rurale regionale che si sta predisponendo deve vedere la Comunità montana e il Circondario candidarsi con una proposta a sostegno dell’agricoltura locale. Consultazione e dialogo preventivo sui preliminari delle grandi infrastrutture che impattono il territorio unitamente alo svolgimento della Conferenza agraria circondariale sono i restanti impegni che il Circondario si assume”. I rapporti con Bologna e la Provincia? “Dopo anni di silenzio si è riacceso il dibattito sulla città metropolitana, un progetto che riteniamo non rispondente alle esigenze della nostra comunità. Tuttavia non siamo contrari a che il processo vada avanti e magari trovi soluzione Siamo pronti a dialogare e a portare il nostro contributo di idee e di proposte”. MA.AM.
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