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BOECO05N02_agosto 16-09-2005 17:25 Pagina 20 BOLOGNA economica Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura PREVIDENZA Settembre 2005 Commercianti, è l’ora dei contributi Puntuale come sempre l’INPS ha fornito le istruzioni per il pagamento dei contributi da parte degli esercenti attività commerciali (fra cui rientrano anche gli agenti e i rappresentanti di commercio). Andiamo a vedere come stanno le cose per l’anno in corso, rammentando innanzi tutto che a partire dal 16 maggio è iniziata la serie di scadenze collegate al pagamento dei contributi previdenziali. La circolare n. 36 del 25 febbraio 2005 ci ricorda innanzi tutto che gli appuntamenti possibili sono sette, come negli anni passati: – quattro (16 maggio, 16 agosto e 16 novembre del 2005, più il 16 febbraio 2006) per il versamento delle rate dovute sul “minimale”; – due (giugno e novembre) per il pagamento sul reddito eccedente il “minimale”; – l’ultimo (previsto per giugno), relativo al “conguaglio”. Circa le ultime tre scadenze occorre peraltro tener presente che esse coincidono in realtà con i termini di pagamento dell’IRPEF (primo acconto, secondo acconto e saldo finale). Per comprendere il complesso sistema degli obblighi previdenziali, ricordiamo che gli esercenti attività commerciali sono tenuti a versare un contributo annuo commisurato al reddito d’impresa dichiarato ai fini IRPEF. Poiché tuttavia la dichiarazione dei redditi si presenta l’anno dopo per l’anno prima (con l’UNICO 2005, ad esempio, si dichiarano i redditi prodotti nel 2004), i conti per l’INPS si fanno sulla base dell’ultima dichiarazione presentata, provvedendo poi – di norma nel giugno dell’anno successivo – all’eventuale “conguaglio”, che può essere a debito o a cre- Le istruzioni dell’INPS riguardano gli esercenti attività commerciali, tra cui rientrano anche gli agenti e i rappresentanti di commercio e indicano sette appuntamenti per i versamenti relativi al 2005 dito. In pratica un agente di commercio (figura che utilizziamo a titolo d’esempio) si basa sul reddito reale dell’anno precedente, utilizzandolo come reddito presunto per l’anno in corso. Per procedere ai conteggi (ed ai relativi versamenti) sono necessari tre dati: a) l’aliquota percentuale da applicare; b) il “minimale” ed il “massimale”; c) il reddito d’impresa, che costituisce la base di calcolo. Circa la percentuale, essa ammonta, per il 2005 al 17,59% (1). Ciò significa che un agente di commercio dovrà preventivare un esborso pari al 17,59% dei redditi d’impresa che risulteranno complessivamente prodotti nel 2005. A partire dal 1993, infatti, il contributo INPS è calcolato sulla totalità dei redditi d’impresa denunciati ai fini IRPEF (e non più soltanto su quelli derivanti dall’attività che dà titolo all’iscrizione nella gestione di appartenenza). Se l’agente Zeta producesse nel 2005 un reddito d’impresa pari a 20.000 euro, dovrebbe dunque conteggiare e versare complessivamente il 17,59% di tale somma. E se invece producesse, durante l’intero anno solo 10.000 euro, dovrebbe forse dovuto pagare il 17,59% di tale cifra? No, perché l’INPS, di anno in anno, fissa il cosiddetto “minimale”, cioè un reddito presunto sotto la cui soglia non è possibile scendere. Per il 2005 il “minimale” è pari ad euro 13.133,00 che corrispondono ad euro 2.310,09 (cioè al 17,59% di euro 13.133,00) da versare con le modalità sopra ricordate. E se il nostro agente iniziasse l’attività in ottobre? In tal caso il suo minimale sarebbe costituito da un quarto (3.112) di euro 13.133,00. Esiste poi una soglia (pari, per il 2005, ad euro 38.641,00) oltre la quale il contributo aumenta dell’uno per cento, come disposto dall’art. 3-ter della Legge 14 novembre 1992, n. 438. La citata circolare INPS n. 36/2005, in riferimento ai redditi eccedenti il minimale, precisa poi che: “il contributo per l’anno 2005 e dovuto sulla totalità dei redditi d’impresa prodotti nel 2004, per la quota eccedente il ... minimale di euro 13.133,00 annui. Le aliquote contributive sono le seguenti... – 17,59% del reddito d’impresa superiore a euro 13.133,00 e fino a euro 38.641,00; – 18,59% del reddito superiore a euro 38.641,00 e fino al massimale di euro 64.402,00.”. Il reddito d’impresa dev’esser quindi suddiviso in tre scaglioni. Sul primo, corrispondente ad una fascia che va da zero fino ad euro 38.641,00 si conteggerà l’aliquota base (17,59%). Sul secondo (da euro 38.641,00 fino al massimale), si conteggerà il 18,59%. Sul terzo ed ultimo scaglione (quota di reddito eccedente il mas- 20 simale), nulla sarà dovuto. Il massimale di euro 64.402,00 (frazionabile in mesi con gli stessi criteri già illustrati per il minimale), concerne peraltro gli agenti di commercio che risultavano iscritti all’INPS entro il 31.12.1995. La già citata circolare n. 36/2005 fa presente infatti che per gli agenti privi di anzianità contributiva al 1° gennaio 1996 il massimale annuo (non frazionabile a mese) è pari ad euro 84.049,00. La stessa prosegue poi parlando dei familiari collaboratori (che, se inferiori ad anni 21, beneficiano di uno sconto pari a tre punti percentuali) e del contributo di maternità. A proposito dei primi l’INPS ricorda che “... nel caso in cui il titolare si avvalga anche dell’attività di familiari collaboratori, i contributi eccedenti il minimale vanno determinati nella seguente maniera: a) imprese familiari legalmente costituite: sia i contributi per il titolare, sia quelli per i collaboratori devono esser calcolati tenendo conto della quota di reddito denunciata da ciascuno ai fini fiscali; b) aziende non costituite in imprese familiari: il titolare può attribuire a ciascun collaboratore una quota del reddito denunciato ai fini fiscali; in ogni caso, il totale dei redditi attribuiti ai collaboratori non può superare il 49% del reddito globale dell’impresa; i contributi per il titolare e per i collaboratori debbono essere calcolati tenendo conto della quota di reddito attribuita a ciascuno di essi”. Circa il contributo di maternità, esso rimane “...fissato nella misura di euro 0.62 mensili, per ciascun soggetto iscritto alla di MARIO GALLOTTA Segue a pag. 25
BOECO05N02_agosto 16-09-2005 17:26 Pagina 22 BOLOGNA economica Nell’ambito di un percorso di verifica degli strumenti comunitari, il 10 e 11 Marzo 2005 si è svolta a Bruxelles una conferenza sui “Programmi di vigilanza sul mercato europeo”, organizzata dalle Direzioni Generali dei dipartimenti di “Salute e protezione del consumatore” e di “Impresa e Industria” della Commissione Europea, in collaborazione con la EFTA (European Free Trade Association). Ad essa hanno partecipato circa 160 esperti governativi provenienti dagli Stati Membri dell’UE e della EEA, tra cui le autorità nazionali responsabili per la politica di vigilanza sul mercato (SOGS) relativamente ai quattro settori oggetto dei lavori della conferenza. Il tema dei lavori è stato l’armonizzazione e la diffusione delle migliori modalità di intervento tra le autorità adibite alla vigilanza sul mercato; la discussione si è focalizzata sui quattro settori che maggiormente rappresentano i prodotti di consumo: ➢ Sicurezza Generale dei Prodotti (GPSD) ➢ Giocattoli ➢ Cosmetici ➢ Prodotti Elettrici Tramite i workshop svolti su questi quattro settori si è perseguito l’obiettivo principale dell’incontro: fornire un’opportunità per lo scambio di informazio- MERCATO E CONSUMATORI Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura Settembre 2005 Più cooperazione e vigilanza Troppi prodotti di comsumo sono ancora carenti dal punto di vista della sicurezza. Del problema relativo soprattutto a giocattoli, cosmetici e materiale elettrico si è parlato in una conferenza svoltasi in marzo a Bruxelles ni e discutere dei possibili miglioramenti nelle attività di vigilanza con particolare riguardo alla cooperazione trasversale nei suddetti settori. La prima giornata è stata dedicata all’identificazione degli obiettivi e dell’oggetto della discussione, nonché all’esplicazione delle regole generali previste dalla GPSD tramite esempi concreti e relativi alle esperienze di singoli Stati Membri; tra questi ne sono stati presentati nel pomeriggio alcuni relativi ai sistemi informativi e alle procedure a supporto della cooperazione trasversale degli Fig.1. Percentuale dei prodotti notificati sulla base dell’origine. Fonte: Commissione Europea, DG SANCO, B3 – dati compilati da ORGALIME. Fig. 2. Motivi di rischio nei giocattoli per bambini al di sotto dei 3 anni di età. Fonte: GIPC. Stati Membri nei vari settori. Particolarmente interessante l’illustrazione dell’ICSMS (Information & Communication System for Market Surveillance), un sistema di interscambio di informazioni sui prodotti difettosi, tra l’UE e le Autorità di vigilanza e doganali, limitato ad alcuni Paesi UE (tra cui Belgio, Svezia e Germania) ed Extra–UE (Svizzera), che prevede anche un’interfaccia con i distributori e i consumatori. A questo proposito è stata 22 avanzata la proposta di collegare il ICSMS con il RAPEX (il sistema di interscambio previsto dalla GPSD), al fine di ottimizzare l’efficienza e la trasparenza dei sistemi di vigilanza. Per quanto riguarda, invece, le procedure a supporto della cooperazione tra Stati Membri sono stati presentati tre specifici casi: il primo relativo ad un progetto olandese in materia di macchinari, il secondo sulla Direttiva riguardante le imbarcazioni da diporto e il terzo nell’area doganale. Sempre in questa prima giornata, poi, è stata sottolineata la necessità, all’inter- no di un singolo settore, di concentrare l’attenzione e l’intervento sulle aree statisticamente più problematiche sia per tipo (per i prodotti elettrici il 58% delle notifiche ha come oggetto gli apparecchi di illuminazione, mentre solo il 12% riguarda gli attrezzi da lavoro e simili e il 7% gli elettrodomestici da cucina), che per origine (dal RAPEX del 2004 risulta che tra i prodotti notificati, circa la metà non è stata prodotta nell’Unione Europea e che di questa metà il 36% proviene dalla Cina). La seconda giornata di lavori è stata caratterizzata dallo svolgimento in contemporanea dei workshop sui quattro settori sopra citati e alla discussione comune dei loro risultati. Per quanto riguarda la GPSD, è stata sottolineata l’importanza dello scambio di informazioni, la cui rapidità consente di evitare duplicazioni di tempo e di costi per i test e di prevenire in tempi brevissimi il rischio per i consumatori. Sono stati esposti due diversi esempi di progetti di cooperazione, uno sviluppato tra varie autorità finlandesi trasversalmente a vari settori, mentre l’altro focalizzato sul settore delle culle per
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