al bando la sfiducia - Camera di Commercio di Bologna - Camere di ...

BOECO05N02_agosto 16-09-2005 17:24 Pagina 1 

L’EDITORIALE 

Una sinergia fondamentale 

per competere al meglio 

Basilea 2. tanto se ne è parlato, ma la sensazione è che 

sia necessario parlarne ancora, anche se rispetto alla 

media nazionale le imprese di Bologna risultano più 

informate e preparate ad affrontare vincoli e opportunità 

che tali accordi comportano. 

Lo sforzo principale è innanzitutto fare chiarezza, capire 

BOLOGNA 

economica 

Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura 

SEGUE PAG. 3 

Basilea2, 

al bando 

la sfiducia 

Gli accordi che entreranno in vigore 

dal 1 o gennaio 2007 cambieranno i 

rapporti tra banche e imprese. Sia le 

une che le altre sono convinte che le 

nuove regole contribuiranno a dare 

un impulso positivo all’economia. 

L’importante è lavorare al meglio 

sul piano dell’informazione 

PAGG. 4, 5, 6 

www.bo.camcom.it 

Settembre 2005 - N.2 - Anno XIV 

PIÙ SPAZIO ALLA 

CULTURA D’IMPRESA 

Nostra intervista a 

Romano Volta, che riafferma 

un concetto importante 

PAG. 7 

A VANTAGGIO 

DELL’INNOVAZIONE 

Entra nel vivo Progetto Più, 

l’iniziativa che avvicina 

imprese e ricerca 

PAG. 9 

IMOLA, UN’ECONOMIA 

IN FERMENTO 

Sul territorio si è sviluppata 

una realtà imprenditoriale 

molto dinamica 

PAG. 12 

GLI AFFARI 

VANNO BENE? 

CAMBIAMO 

Il Prof. Donald Sull 

ha inaugurato la 4 a edizione 

del Programma 

Internazionaale del Ctc 

PAG. 10


3 

BOLOGNA 

economica 

Settembre 2005 Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura 

Periodico della Camera di Commercio 

Industria Artigianato e Agricoltura 

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BOLOGNA 

economica 

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Delle opinioni manifestate negli scritti sono 

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di giudizio 

Questo periodico è associato alla 

Unione Stampa Periodica Italiana 


L’ EDITORIALE 

di Gian Carlo Sangalli 

Presidente della CCIAA di Bologna 

cosa si cela dietro termini quali “rating”, “fondo rischi”e così via. Capire è il primo 

passo per agire. È per questo che nelle pagine che seguono abbiamo sentito come 

banche e imprese stanno vivendo questi mesi preparatori in vista del traguardo 

definitivo del 1 gennaio 2007 in cui Basilea 2 diventerà pienamente realtà. Al di là 

degli aspetti tecnici degli accordi quel che emerge è che istituti di credito e imprese 

non possono giocare ognuno sul proprio campo, l’uno contro l’altro. Si tratta di 

due sistemi legati in corda doppia, e solo dalla loro collaborazione possono nascere 

risultati vincenti per tutti. Il fatto che a Bologna le imprese godano dei tassi di interesse 

più bassi d’Italia è già un segnale importante del rapporto di collaborazione 

banca-impresa che esiste da noi. 

È in realtà un rapporto di fiducia reciproco, basato da un lato sulla solidità del sistema 

imprenditoriale e dall’altro sul fatto che Bologna ha potuto contare negli anni su 

un sistema bancario solido e radicato. Imprese organizzate (si pensi al peso dei consorzi 

fidi) e banche professionali determinano un mix strutturalmente forte, che può 

giovarsi anche del valore di una pubblica amministrazione più efficiente che altrove. 

Si tratta di un rapporto di fiducia bidirezionale che in questi anni sta subendo 

evoluzioni importanti legate non solo ad accordi “tecnici” quali quelli di Basilea, ma 

anche ad un vortice di forze esterne collegate alla necessità di confrontarsi con 

nuove logiche di concorrenza. Concorrenza che proviene soprattutto dall’estero sia 

per le imprese che per il sistema bancario, e che ancora una volta può essere affrontata 

e vinta seguendo con determinazione e tenacia soprattutto due obiettivi: 1) il 

concorrente va conosciuto in ogni suo aspetto 2) attivando logiche sane di sistema, 

che consentano di mettere assieme risorse e energie. 

Tali logiche presuppongono un gioco di squadra in cui siano chiari e trasparenti i soggetti 

che vi partecipano (istituzioni, rappresentanti del sistema imprenditoriale e del 

sistema creditizio), i compiti che ognuno di essi può ragionevolmente perseguire, le 

informazioni e le risorse che possono essere rese a disposizione. Ecco allora che il 

tema del rapporto banca-impresa, si inquadra nello scenario aperto e complessivo 

in cui giochiamo tutti, come singoli, come imprese come istituzioni. 

Il sistema bancario è chiamato in questi anni a svolgere un difficile ruolo su due 

fronti. Da un lato immedesimarsi nelle reali esigenze di crescita delle imprese, aderendo 

anche alle richieste che i diversi sistemi territoriali presentano, dall’altro confrontarsi 

con l’esigenza di avere fondamenta solide per esercitare il proprio ruolo in 

Europa, anche contro concorrenti che nei rispettivi paesi di appartenenza non hanno 

quella frammentazione del sistema imprenditoriale che è una delle caratteristiche 

italiane. Ancora una volta il rapporto banca impresa pare dunque il punto di partenza 

dei grandi approfondimenti a cui siamo oggi chiamati a rispondere con nuove 

categorie concettuali. 

Il rapporto di fiducia che lega il sistema creditizio con il mondo imprenditoriale è 

infatti indice della qualità della vita del territorio nel quale l’impresa e lo sportello 

bancario sono inserite, del grado di raffinatezza del sistema dei servizi su cui possono 

contare, del grado di capacità del sistema istituzionale di accogliere le istanze 

della società civile ed economica, e così via. Le singole persone che troverete dunque 

intervistate in queste pagine altro non sono che altrettanti esempi dell’impegno 

di singoli professionisti che ogni giorno, al di là di ogni polemica o scalata, cercano 

di costruire quel rapporto di fiducia che ci auguriamo possa continuare a dare, fra i 

tanti risultati, anche quello di mantenere il costo del denaro minore in Italia. 

Sommario 

BANCHE E IMPRESE 

Basilea 2, l’obbiettivo è l’informazione 4 

Giorgio Costa 

Un importante cambiamento strutturale 5 

Giorgio Costa 

Il rating non è una preoccupazione 6 

Giorgio Costa 

L’INTERVISTA 

Più spazio alla cultura d’impresa 7 

Marco Montaguti 

INIZIATIVE CAMERALI 

Settembre, è tempo di Sana 8 

Marina Amaduzzi 

Camera e Università per l’innovazione 9 


FORMAZIONE E QUALITÀ 

Gli affari vanno bene? È ora 

di cambiare 10 

Francesco Baccilieri 

L’attività corsuale del Ctc 11 

SGUARDO IN PROVINCIA 

Imola, un’economia in grande 

fermento 12 


La ricetta imolese, un mix vincente 13 


INDICI 

Il calcolo del valore della lira 14 

NOTIZIE IN BREVE 

Export, gli sportelli camerali 

nel mondo 16 

La Carta Nazionale dei Servizi 16 

Borsa Merci, il listino prezzi 16 

Due Diligence, un seminario 16 

Crescono gli imprenditori 16 

extracomunitari in provincia 16 

ARTIGIANATO 

Le Pmi artigiane reggono gli urti 

della crisi 18 

Simona Storchi 

AGRICOLTURA 

Venti di tempesta tra i campi 19 

Mario Montaguti 

PREVIDENZA 

Commercianti, è l’ora dei contributi 20 

Mario Gallotta 

MERCATO E CONSUMATORI 

Più cooperazione e vigilanza 22-23 

Shalin Maria Suri 

EXPORT 

Opportunità commerciali 24-27


BOLOGNA 

economica 

Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura BANCHE E IMPRESE 

Settembre 2005 

Basilea 2, l’obbiettivo è l’informazione 

Dal 1 o gennaio 2007 i rapporti 

tra banche e imprese cambieranno alla 

luce dell’entrata in vigore degli accordi 

di Basilea 2. Detta in breve, l’accordo 

prevede che le banche accantonino 

quote di capitale proporzionali al rischio 

derivante dai vari rapporti di credito 

assunti. Gli istituti di credito, quindi, 

sono chiamati ad adottare procedure di 

rating per classificare i propri clienti in 

base alla loro rischiosità. In particolare 

le imprese dovranno fornire risposte in 

termini di governo delle strategie e 

delle scelte operative, individuando le 

aree nevralgiche su cui concentrare l’attenzione, 

quali la strategia aziendale e 

l’equilibrio economico-finanziario. 

Infatti la determinazione del capitale di 

vigilanza (quello che le banche dovranno 

obbligatoriamente detenere cercando 

un ovvio bilanciamento con la capacità 

di remunerarlo) dipende, in base 

all’approccio dei rating interni, direttamente 

dal rischio reale che presentano 

le singole operazioni di credito effettuate. 

Allora il giudizio sul merito creditizio 

non sarà più legato alla sola relazione 

cliente-banca, ma piuttosto ad un processo 

valutativo strutturato in termini 

rigorosi, che presenterà una grossa 

componente di calcolo matematico-statistico, 

ma una altrettanto importante 

componente valutativa dell’andamento 

e delle prospettive aziendali. 

“Come rivela l’Osservatorio sul credito 

in provincia di Bologna realizzato 

dall’Istituto Tagliacarne per la Camera 

di Commercio provinciale, per quanto 

riguarda Basilea 2 emerge – spiega 

Luigi Litardi, segretario generale della 

Camera di Commercio di Bologna – una 

scarsa conoscenza 

del 

conte- 

L’osservatorio sul credito in provincia di Bologna 

realizzato dall’Istituto Tagliacarne per la 

Camera di commercio, mette in luce 

una scarsa conoscenza del contenuto degli accordi. 

Litardi: le imprese bolognesi più informate 

rispetto alle altre realtà locali 

L’APPROFONDIMENTO 

Dal 1o “ 

gennaio 2007 i rapporti tra banche e imprese cambieranno alla 

luce dell’entrata in vigore degli accordi di Basilea2. Detta in breve, l’accordo 

prevede che le banche accantonino quote di capitale proporzionali al rischio 

derivante dai vari rapporti di credito assunti. Gli istituti di credito, quindi, 

sono chiamati ad adottare procedure di rating per classificare i propri clienti in 

base alla loro rischiosità. In particolare le imprese dovranno fornire risposte in 

termini di governo delle strategie e delle scelte operative, individuando le aree 

nevralgiche su cui concentrare l’attenzione, quali la strategia aziendale e l’equilibrio 

economico-finanziario. 

” 

nuto degli accordi, anche se le imprese 

della provincia di Bologna risultano più 

informate rispetto ad altre realtà locali. 

Tra le imprese che conoscono gli accordi, 

circa un terzo ritiene immaginabile 

modifiche negative nel rapporto con le 

banche e un quarto ipotizza modifiche 

positive. Tra coloro i quali vi è più sfiducia, 

circa il 74% teme condizioni più 

restrittive nei finanziamenti. Da parte 

loro, le banche per un terzo ipotizzano 

cambiamenti pari a zero, per un terzo 

modifiche positive e per un altro terzo 

modifiche in negativo. Gli aspetti positivi 

starebbero nell’abbassamento dei 

tassi e nelle minori garanzie patrimoniali 

richieste. Per quel che riguarda, 

infine, i Confidi a prevalere è il pessimismo 

sugli effetti di Basilea 2”. Dunque, 

un modo nuovo di fare banca per un 

nuovo modo di fare impresa. Due lati 

della stessa medaglia, ma una medaglia 

decisamente innovativa che si colloca 

in un contesto in cui, le imprese e 

i cittadini di Bologna non demonizzano 

le aggregazioni tra istituti di credito ma 

guardano con grande favore al tessuto 

delle banche locali. Infatti, a giudizio 

del 57,5% del campione intervistato, le 

banche locali sono più aperte e disponibili 

di quelle nazionali, laddove queste 

ultime vengono giudicate tali solo dal 

7% del campione. Oltre il 25% dichiara 

di rilevare tra i due gruppi un atteggia- 

4 

mento piuttosto simile. Peraltro, il dato 

di perplessità rispetto alle grandi aggregazioni 

e confermato dal fatto che queste 

ultime, per circa il 42% del campione, 

hanno portato solo modifiche in 

negativo o, tutt’al più, 41%, non hanno 

prodotto alcun cambiamento. Le banche 

locali sono particolarmente apprez- 

zate dal settore manifatturiero, dal 

commercio e dalle costruzioni mentre 

le banche nazionali trovano il maggior 

gradimento per chi opera nell’informatica 

e nel settore immobiliare. 

Tra 2000 e 2003 il numero degli sportelli 

in provincia di Bologna è passato 

da 663 a 739 e se le banche maggiori 

sono aumentate di 153 unità (sottraendoli 

sostanzialmente agli istituti medi) 

le banche piccole (+35) e quelle minori 

(+24) hanno mostrato incrementi 

“reali” davvero significativi. Una dinamica 

che si inserisce nel quadro nazionale 

malo amplifica quanto alla “resistenza” 

dei soggetti di minore dimensione. 

Infatti per queste ultime gli sportelli 

hanno fatto registrare un incremento 

del 23,1% (443 sportelli), i 

depositi sono saliti del 42,1% e gli 

impieghi del 44,5%. Complessivamente 

i depositi per sportello assommavano, 

nel 2003, a 18,8 milioni di euro (dato 

regionale fermo a 16,5 milioni e gli 

impieghi erano sostanzialmente doppi 

a quota 36,5 milioni. Altissima la densità 

degli sportelli con 7,9 punti ogni 

10mila abitanti e 8,56 ogni mille imprese, 

tutti valori decisamente più alti 

della media regionale e nazionale. 

di GIORGIO COSTA


5 


Le banche locali sono pronte per 

Basilea 2. Che vivono come una importante 

opportunità di crescita per loro stesse 

e per il sistema imprenditoriale. 

“Il nuovo Accordo di Basilea rappresenta – 

spiega il direttore generale di Banca di 

Bologna Enzo Mengoli – una grande occasione 

per un robusto impulso a quei cambiamenti 

strutturali che sono una indubbia 

opportunità per il nostro Paese, sia dal 

punto di vista delle imprese che del sistema 

finanziario. Si tratta di un rilancio delle 

relazioni tra, banca e impresa ed un prerequisito 

per dare nuovo slancio alla crescita 

del sistema. In particolare le imprese 

dovranno fornire risposte in termini di 

governo delle strategie e delle scelte 

operative, individuando le aree nevralgiche 

su cui concentrare l’attenzione, quali 

la strategia aziendale e l’equilibrio economico 

e finanziario”. 

Le imprese, da parte loro, non appaiono 

così tranquille e le banche non restano di 

certo ferme. “È sempre più vivo tra i piccoli 

imprenditori il timore che l’applicazione 

di questo accordo – spiega Stefano 

Rossetti, direttore regione Emilia Est- 

Romagna di UniCredit Banca – possa 

determinare maggiori difficoltà nell’accedere 

al credito. Nel mondo delle piccole 

imprese bolognesi questo tipo di preoccupazione 

appare infondata. In una città 

come la nostra, in cui le aziende godono 

di buona salute e continuano costantemente 

ad investire in innovazione, gli 

imprenditori possono affrontare serenamente 

l’esame dei rating bancari. Anzi, la 

maggioranza delle piccole imprese godrà 

di benefici diretti e tangibili dall’adozione 

dei criteri di Basilea2, riassumibili in un 

incremento del 10% dei finanziamenti 

disponibili. Da questo punto di vista è 

importante rassicurare gli imprenditori 

bolognesi – continua Rossetti – attraverso 

una vera e propria attività formativa, 

volta a chiarire loro le caratteristiche di 

Basilea 2. Per questo UniCredit Banca ha 

lanciato l’iniziativa Porte Aperte a 

Basilea2, con cui viene messa a disposizione 

a disposizione dei piccoli imprenditori 

di Bologna una task force di 233 persone, 

tra direttori di agenzia e consulenti, 

distribuiti in 146 agenzie, e 13 centri piccole 

imprese. La task force sarà a disposizione 

delle oltre 33mila piccole imprese 

bolognesi clienti di UniCredit Banca, di 

circa 3mila piccole imprese non clienti, 

che saranno contattate tramite iniziative 

di marketing diretto e incontri organizzati 

in collaborazione con le associazioni di 

categoria territoriali, e di tutti gli imprenditori 

che vorranno farci visita”. 

Dunque, secondo il sistema bancario nessun 

rischio di taglio al credito; resta però 

il fatto che è in atto una forte riorganizza- 

zione. “Per quel che riguarda Carisbo, 

attraverso l’attività del gruppo Sanpaolo 

Imi di cui fa parte, da tempo – spiega 

Maria Lucia Candida, direttore generale di 

Carisbo – ci si sta preparando ai cambiamenti 

dettati da Basilea2, dotandosi da 

un lato di strumenti avanzati di misurazione 

e di gestione del rischio di credito, 

dall’altro adottando un modello organizzativo 

che individua nella specializzazione 

del personale lo strumento essenziale 

per gestire la relazione con l’impresa e 

che fa leva sulla centralità del ruolo del 

gestore. L’applicazione di tali procedure è 

in fase di estensione presso tutte le 

Banche del Gruppo, con una pianificazione 

che prevede il coinvolgimento di 

Carisbo a partire già dal mese di ottobre”. 

Considerate le particolari caratteristiche 

del tessuto imprenditoriale dell’Emilia 

Romagna, il territorio in cui opera Carisbo, 

l’approccio al credito è differenziato sulla 

base delle dimensioni dell’impresa. 

“Infatti – spiega Candida – per quelle con 

dimensioni più limitate (fatturato inferiore 

a 2,5 milioni di euro) viene applicato 

un approccio mirato per la determinazione 

dei rating che integra la valutazione 

del gestore con i dati statistici mentre, a 

imprese di maggiori dimensioni si applica 

invece una metodologia più analitica che 

permette di valutare in maniera più puntuale 

e approfondita tutti gli aspetti di 

rischio, integrando elementi quantitativi e 

qualitativi al giudizio del gestore”. 

Politiche parzialmente diverse da parte di 

Banca di Bologna, anche in ragione della 

diversa tipologia di clientela. “Con grande 

probabilità adotteremo un approccio 

standard mantenendo una caratteristica 

di stabilità delle nostre relazioni – spiega 

Enzo Mengoli – e beneficiando della 

nostra a capacità di approccio basato sul 

radicamento territoriale e sull’utilizzo di 

relazioni strette. Con questo approccio 

saremo in grado di cogliere importanti 

opportunità, tramite un atteggiamento 

più pragmatico ed elastico. 

Contemporaneamente però stiamo sviluppando, 

e sarà a regime a inizio 2006, 

sostenendone i costi non trascurabili, un 

impianto di rating interni che utilizzerà a 

propri fini gestionali, osservando in 

ogni caso l’assorbimento di capitale di 

ogni singola operazione ed il relativo 

trade-off tra rischio e rendimento”. 

Ma Basilea2 è l’occasione anche per met- 


tere sul mercato nuovi prodotti. “Il contributo 

di UniCredit Banca a favore delle piccole 

imprese in vista di Basilea2 trova – 

aggiunge Stefano Rossetti – una risposta 

concreta anche nell’offerta di prodotti che 

permetteranno all’imprenditore di migliorare 

nel tempo, in linea con le modalità di 

implementazione di Basilea2, la propria 

situazione patrimoniale attraverso un’opera 

graduale di ricapitalizzazione dell’azienda. 

Con “Prestito partecipativo” la 

banca aiuta l’impresa ad innalzare il suo 

livello di capitalizzazione, così da riequilibrare 

il rapporto tra capitale di debito e 

capitale proprio. Un altro prodotto nato 

BOLOGNA 

economica 

Un importante cambiamento strutturale 

Le banche locali, pronte ad applicare 

gli accordi di Basilea2 che dal 1 o gennaio 2007 

rivoluzioneranno i rapporti tra istituti di credito e 

imprese, rassicurano soprattutto le Pmi: non ci 

saranno maggiori difficoltà nell’accedere al credito 

per aiutare le piccole imprese in vista di 

Basilea2 è “Ricambio generazionale” che 

consiste in un finanziamento per l’acquisto 

di aziende da parte di imprenditori 

esterni al nucleo familiare della proprietà: 

la banca mette a disposizione del cliente 

un massimale di intervento pari al capitale 

di rischio investito da chi rileva l’attività 

imprenditoriale”. 

Nuovi prodotti anche da parte di Carisbo 

che mette a disposizione delle imprese, 

in aggiunta ai consueti finanziamenti, due 

strumenti specifici che possono contribuire 

ad affrontate al meglio l’impatto con i 

nuovi criteri di credito. “Si tratta di 

“Basilea finanza” e di un intervento destinato 

a favorire la capitalizzazione delle 

imprese. “Basilea finanza” – spiega 

Candida – è un finanziamento a medio 

termine (3-5 anni) destinato al miglioramento 

della struttura finanziaria dell’impresa, 

rivolto alle aziende di ogni settore, 

sostanzialmente sane e competitive che 

scelgono di riconvertire le fonti di finanziamento 

in essere. L’obiettivo è di contribuire 

all’apprezzamento del merito creditizio 

dell’impresa, mediante un equilibrato 

assetto delle fonti di sostegno finanziario 

volte al miglioramento della struttura 

del passivo di bilancio. I finanziamenti, 

previsti per un massimo di 3 milioni di 

euro, possono essere parzialmente garantiti 

dai Consorzi di Garanzia Fidi. La linea 

per la capitalizzazione è invece rivolta alle 

società che intendono aumentare progressivamente 

il proprio patrimonio, rafforzando 

la dotazione di mezzi propri”. 



BOLOGNA 

economica 

Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura Settembre 2005 

Il rating non è una preoccupazione 

Più che un rischio una opportunità. 

È questa la sensazione che emerge chiedendo 

alle imprese della provincia di 

Bologna le loro sensazioni su quel che 

cambierà una volta entrati in vigore i criteri 

di finanziamento imposti da Basilea2. 

Una sensazione condivisa dalle grandi ma 

anche dalle medie e dalle piccole imprese 

che formano il tessuto connettivo dell’imprenditorialità 

locale. “Sono convinta 

che sia per noi una grande opportunità 

per fare impresa in maniera sempre più 

efficace”, spiega Rosa Assaloni, presidente 

della società commerciale di un 

gruppo, Assaloni, appunto, leader nazionale 

e terzo in Europa nel business delle 

pale sgombraneve e, in generale, in tutto 

ciò che serve per mantenere efficiente 

la sede stradale, dagli sfalciaerba al 

movimento terra e all’antincendio. Un 

gruppo da 100 addetti, più le aziende 

satelliti, con sede a Lizzano in Belvedere, 

che fattura 10 milioni di euro e deriva dall’export 

il 50% dei suoi ricavi. “Abbiamo 

rapporti molto intensi con le banche 

anche perché lavorando molto con il settore 

pubblico dobbiamo sopportare tempi 

di pagamento molto lunghi. Peraltro – 

spiega ancora Rosa Assaloni – abbiamo 

molto controllo sul nostro stato finanziario 

e abbiamo avviato da tempo una 

autodiagnosi finanziaria che ci aiuta a 

tenere sottocontrollo l’azienda. Basilea2 

per noi sarà una occasione importante 

per spostare il nostro debito da breve a 

medio-lungo termine. Quindi, non solo 

non vi saranno aggravi finanziari ma forse 

avremo l’opportunità di risparmiare 

qualcosa sui tassi”. Insomma, il rating non 

spaventa. La Cna di Bologna, ad esempio, 

ha avviato da alcuni mesi una consulenza, 

che riguarderà poi tutte le sue imprese 

associate, per prepararle a “Basilea2”. 

“Innanzitutto – spiega il segretario provinciale 

Loretta Ghelfi – fornirà alle aziende 

una simulazione del loro rating, “fotografando” 

dunque qual è la loro situazione 

ad oggi nei confronti delle banche”. 

Grazie ad un software a disposizione 

dello staff consulenza Cna Bologna, 

ogni azienda infatti potrà simulare quello 

che potrebbe essere il suo rating: da 

impresa a “rischio molto basso” (il rating 

AAA) a impresa a “rischio molto alto” o 

“default” (CCC e D, i peggiori). In questo 

modo l’azienda saprà già da oggi, e non 

quando sarà troppo tardi, se deve migliorare 

il proprio rating per non rischiare di 

dover pagare più caro il denaro oppure 

ottenerne meno di quanto richiesto. Sono 

diverse le voci che concorrono a formare 

il rating di un’azienda: storia dell’azienda, 

bilancio, stato patrimoniale, struttura 

societaria e organizzativa, posiziona- 

mento rispetto ai concorrenti, analisi del 

settore, strategia imprenditoriale per i 

prossimi anni, età del titolare, portafoglio 

prodotti, rischio paese se esporta 

ecc. Molti di questi dati sono già in possesso 

di Cna, altri sono stati richiesti 

direttamente alle aziende. Già oggi Cna è 

in grado di simulare il rating a 600 sue 

imprese, a ottobre saranno altre 700, per 

arrivare entro la fine dell’anno ad oltre 

9mila imprese. 

Interessante quel che emerge da una prima 

analisi dei dati. “La maggiore difficoltà 

attualmente è far capire alle aziende 

che l’appuntamento con Basilea2 è 

molto più vicino di quanto sembri. E 

quindi devono prepararsi per tempo – 

spiega Loretta Ghelfi. Dalle prime simulazioni 

effettuate da Cna sulle proprie 

aziende, i risultati sono comunque confortanti: 

le prime 600 imprese associate 

a Cna che abbiamo analizzato, si tratta 

delle imprese più strutturate, che tengono 

una contabilità generale, dispongono 

nella maggior parte di un rating A (che 

significa un rischio basso). Si tratta, però, 

di valutare con molta attenzione le aziende 

di minori dimensioni, che hanno la 

contabilità semplificata”. 

E, sentiti sul campo, gli artigiani si 

mostrano ottimisti. La Poggi srl di San 

Pietro in Casale, ad esempio, che produce 

componenti meccaniche per macchine 

utensili conto terzi (650 mila euro di fatturato 

nel 2004, un più 20% stimato per 

il 2005 con sette dipendenti più il titolare 

e la moglie) vede con favore “un processo 

che porterà ad una maggiore capitalizzazione, 

usando il meno possibile le 

banche e obbligando gli imprenditori a 

metterci del loro, a reinvestire in azienda 

i proventi”, spiega Sergio Poggi. Ottimista 

anche Luca Ricci, titolare di un network 

di 8 aziende che lavorano nella prototipazione 

e nella progettazione meccaniche, 

con una sessantina di dipendenti 

e ricavi complessivi vicini ai 5 milioni 

di euro. 

“Ho solo il timore – spiega Luca Ricci – che 

non ci sia tempo sufficiente per una corretta 

patrimonializzazione. Per esempio, 

quasi nessuno mette a bilancio l’innovazione 

tecnologica ma ora quei 130mila 

euro l’anno che spendo in formazione 

verranno conteggiati e scopriremo cose 

molto interessanti sulle imprese. Penso 


Tra le imprese bolognesi regna un sostanziale ottimismo 

riguardo ai nuovi rapporti con le banche. Anche 

le nuove procedure che gli istituti di credito adotteranno 

per classificare i propri clienti in base alla loro 

rischiosità vengono visti come un’opportunità di crescita 

solo che ci servisse un po’ più di tempo 

per valutare correttamente questi asset 

ma sono sicuro che il rating di tanti di noi 

migliorerà in maniera decisa”. In effetti, 

spiega Paolo Parlangeli, responsabile servizio 

economico-finanziario dell’Api 

(Associazione piccole e medie imprese di 

Bologna), Basilea2 verterà su un’analisi 

statistica dei vari aspetti patrimoniali, 

finanziari ed economici delle imprese, 

introducendo un sistema di gestione di 

informazioni quantitative (analisi dei 

bilanci, lettura della Centrale rischi) e 

qualitative (conoscenza dei progetti 

imprenditoriali, della composizione dello 

staff aziendale ecc.), lasciando comunque 

spazio anche alla valutazione delle garanzie 

collaterali e dell’andamento storico del 

rapporto bancario. II risultato finale sarà il 

cosiddetto rating che la banca assegnerà 

all’impresa e che consentirà degli automatismi 

relativi alla determinazione della 

quantità di erogazione del credito e del 

suo relativo pricing”. Anche il mondo della 

media e grande industria non è restato 

a guardare. Per Assindustria Bologna, 

infatti, spiega Nicola Pizzoli, incaricato per 

il tema finanza e crescita d’impresa, “è 

necessario, supportare opportunamente 

le imprese, in particolare le Pmi, a comprendere 

tutti i risvolti tecnici della formulazione 

di questo rating e a stimolare 

una gestione economico-finanziaria delle 

imprese più professionale e maggiormente 

concentrata sui fattori analitico/quantitativi 

quali budget, conto economico, 

bilancio, capacità di generare 

flussi di cassa, e su fattori qualitativi quali 

posizione relativa nel mercato, dinamiche 

prospettiche del settore e qualità del 

management”. 

II tutto nella massima trasparenza e nella 

consapevolezza che una maggiore ricchezza 

dell’impresa che emerga con evidenza 

attraverso indicatori di bilancio ed 

informazioni chiare ed evidenti, permetterà 

alle imprese anche di ottenere condizioni 

migliori nel mercato del credito 

rispetto a prima di Basilea2. “Abbiamo 

messo a punto – spiega Pizzoli – un 

momento formativo che partirà a settembre 

attraverso incontri con le imprese 

dove verranno fornite formazione, 

analisi. e suggerimenti per il miglioramento 

dell’impresa e fornito un sofware 

per la valorizzazione del proprio rating, 

6 

sulla base di input quantitativi (tipo bilancio 

ed esposizione) e qualitativi (posizione 

nel mercato, capacità di gestione, brevetti). 

Per quanto appena detto, è evidente 

che qualche timore l’Associazione 

lo nutra per le Pmi che soffrono in termini 

di capitalizzazione o che necessitino ad 

esempio in fase espansiva, di maggiore 

liquidità. Tuttavia l’accordo Basilea2 deve 

essere per le Pmi uno stimolo a gestire 

la capitalizzazione e la finanza aziendale 

secondo i più rigorosi canoni della ufficialità 

e della trasparenza: così facendo 

le imprese si troveranno ad avere condizioni 

di credito senza problemi”. Per quel 

che riguarda l’azienda di proprietà (Pizzoli, 

lavorazione e surgelazione delle 

patate con sede a Budrio, 39 milioni di 

euro i ricavi stimati per il 2005, in crescita 

del 5% rispetto al 2004 con investimenti 

di 7 milioni nel biennio in corso) 

Basilea 2 è certamente un’opportunità: 

“da anni siamo abituati a ricevere le banche 

in un incontro annuale in cui esponiamo 

il bilancio ed illustriamo i piani 

aziendali. Inoltre per cultura aziendale, 

abbiamo sempre prediletto una gestione 

finanziaria dell’azienda che mantenesse 

un solido equilibrio tra mezzi propri 

(dell’azienda ben inteso, non dell’imprenditore) 

e mezzi di terzi. In questo 

senso crediamo che Basilea2 possa solo 

confermare un buon rapporto che abbiamo 

con il mondo del credito da anni”. 



7 

“Sono ottimista sulla ripresa dell’economia 

e dell’industria bolognesi: 

del resto faccio l’imprenditore e debbo 

essere ottimista”. Romano Volta (nella 

foto), patron della Datalogic, leader 

mondiale nei codici a barre, per due 

mandati a capo di Assindustria, affronta 

uno dei temi che gli sta più a cuore, 

quello dei rapporti con le banche. “È un 

rapporto – spiega – che si riflette sullo 

sviluppo dell’economia e sulle sue 

capacità di crescere”. 

Ingegner Volta, purtroppo Bologna 

ha perso l’occasione di costruire una 

grande banca unendo Carisbo e Rolo 

ed ora le cabine di regia sono a 

Torino e Milano… 

“Sì, pensiamo con un senso di rammarico 

alle nostre banche, realtà importanti 

che sono convolate in gruppi più 

grandi. Ma è un fatto compiuto e non 

bisogna piangerci sopra”. 

Cosa dobbiamo fare? 

“Cerchiamo di trovare gli aspetti positivi, 

che ci sono. Credo che in questi anni 

il sistema delle banche in Italia, delle 

banche in quanto imprese, sia stato 

uno dei pochi, se non l’unico, che in 

qualche modo ha saputo reagire, anticipando 

il mercato globale e procedendo 

a un processo di aggregazione e costruzione 

di gruppi e di sistema molto più 

forti di altri settori dell’economia”. 

Quindi lei spezza una lancia a favore 

delle grandi aggregazioni creditizie? 

“Ma certo. Un elemento che va a merito 

del sistema bancario è che ha avvertito 

per tempo che piccolo è bello ma 

non sempre e si è dato da fare per creare 

un assetto più solido”. 

Ma gli ultimi anni 

dimostrano che 

a Bologna 

le banche 

locali stannocrescendo 

con percentuali 

a 

due cifre… 

“Non necessariamente si deve essere 

solo grandi perché poi il piccolo rimane 

comunque bello, ma proprio in questa 

varietà: grandi gruppi, banche medie, 

credito locale, vedo il tessuto di un 

sistema bancario che ha saputo farsi 

avanti e guardare nella direzione del 

mercato e delle esigenze dell’economia 

e delle imprese”. 

Resta il fatto che le nostre banche 

hanno il centro di governo lontano 

dalle imprese. 

“È vero, le decisioni vengono prese 

altrove. Ma credo che questa convinzione 

sia un po’ il frutto del rammarico di 

cui dicevamo prima. Tutti vorremmo 

essere al centro del mondo in cui si 

decide e si fa. Ma penso che l’aspetto 

più importante non sia questo…”. 

Quale? 

“Che decisioni di strategie vengano 

prese a Torino o Milano non mi sembra 

un fatto rilevante. Qualunque luogo va 

bene. Quello che penso debba rimanere 

un punto fondamentale è che non è 

necessario che il governo di questi progetti 

avvenga con la mente a Bologna. 

Quello che conta è che il banchiere che 

è in città e presidia il territorio abbia 

l’autonomia decisionale di rappresentare 

per l’impresa e l’imprenditore un 

vero interlocutore. In questo modo il 

sistema delle banche risponde alle esigenze 

delle imprese. Se invece manca 

questa capacità, questa autonomia decisionale, 

allora il rapporto si incrina”. 

Regie lontane, ma dirigenti locali 

forti e autonomi, è così? 

“Sì. È fondamentale saper rispondere in 

tempi rapidi e certi alle domande dell’impresa 

e dell’imprenditore. Non 

dimentichiamo che l’imprenditore 

tende a vedere nella banca un interlocutore 

globale, sia per la sua 

impresa che per la sua famiglia”. 

E sul fronte dei servizi vede 

una risposta adeguata? 

“C’è il tema della internazionalizzazione 

delle imprese. 

Veniamo da 50 anni di export, 

siamo una regione di esportatori 

e in passato le banche 

hanno dato grande importanza 

all’export. Oggi le imprese 

hanno anche bisogno di delo- 

L’INTERVISTA 

calizzare, di allargare la propria presenza 

sui mercati esteri per essere più vicine 

ai luoghi dove ci sono domanda e 

consumo dei prodotti. Èimportante che 

il sistema bancario preceda le imprese 

nelle aree dove le imprese vogliono 

arrivare”. 

Uno dei temi più discussi è il rapporto 

tra finanza e impresa, tra il peso 

crescente della prima e la marginalizzazione 

della seconda…. 

Infatti si dice, e lo dice anche 

Montezemolo, meno finanza e più 

impresa. È un fatto che si sente l’esigenza 

di far ritrovare al paese il gusto, l’entusiasmo, 

le motivazioni per la tecnica, 

il fare e il saper fare e l’intraprendere”. 

Come fare? 

“Su questi temi, che ovviamente condivido, 

le banche possono fare molto. Noi 

BOLOGNA 

economica 


Più spazio alla cultura d’impresa 

Per Romano Volta anche le banche possono e 

debbono contribuire a raggiunere questo obbiettivo. 

Soprattutto a vantaggio dei giovani, oggi più attratti 

dalle sirene del mondo della finanza 

che non dai sacrifici della vita in azienda 

È da oltre trent’anni sul mercato e 

ha fatto dell’innovazione e del cambiamento 

continuo la sua bandiera. In tutti 

questi anni ha raggiunto livelli tali di 

eccellenza da essere considerata tra le 

prime quattro-cinque aziende mondiali 

del suo settore. La Datalogic, fondata nel 

1972 è stata capace, dopo solo sei anni 

di vita, di progettare e realizzare il primo 

lettore di codici a barre per le industrie in 

Europa. La società, che ha sede a Lippo 

di Calderara di Reno, ha sviluppato in 

questi anni la progettazione, la produzione 

e la vendita dei codici a barre a tecnologia 

laser e ccd dei quali è il maggior 

produttore europeo. Ora ha affrontato 

con successo il mercato dei terminali 

portatili per la raccolta dati radio e batch. 

Attraverso la controllata Ems inc. (Scotts 

Valley, California) fa sentire la sua presenza 

nel mondo tecnologico Rfid (lettori 

a radio frequenza) che si preannuncia 

come un settore in piena e rivoluzionaria 

espansione. Per Datalogic lavorano 800 

dipendenti su tre impianti produttivi in 

Italia e uno in California. Datalogic è presente 

nel mondo in undici paesi ed ha 

chiuso la prima trimestrale del 2005 con 

vendite consolidate per 36,5 milioni, in 

crescita del 13 per cento rispetto ai 32,3 

del corrispondente periodo dell’anno 

possiamo predicare le nostre convinzioni, 

ma i giovani vanno in direzioni 

diverse. Impresa evoca loro impegno, 

sacrificio, duro lavoro, risultati difficili e 

spesso incerti. Finanza evoca invece 

buoni abiti, uffici confortevoli, relazioni 

sociali interessati. Questa è la realtà”. 

Ma cosa possono fare le banche? 

“Possono contribuire alla cultura d’impresa. 

Vorrei vedere molte più visite di 

dei vertici delle banche nelle imprese, 

farne parlare sui giornali. È una goccia 

nel mare, ma è l’inizio di un percorso 

che vuole trasmettere nei giovani l’immagine 

che l’impresa è bella, che la 

finanza lavora al servizio dell’impresa e 

che la finanza non ci sarebbe se non ci 

fosse l’impresa che crea valore. Questi 

concetti bisogna in qualche modo 

riuscire a filtrarli nelle nuove generazioni. 

Se la banca ha veramente al centro 

del suo interesse l’impresa deve cominciare 

a muoversi in quest’ottica che 

riguarda il futuro prossimo, non un 

domani lontano. Se finisce l’impresa si 

smette di creare valore e allora che 

finanza facciamo?”. 

La forza di Datalogic 

di MARCO MONTAGUTI 

precedente. Il quadro di consolidamento 

del gruppo è cambiato rispetto al 2004 

perché i ricavi del 2005 includono anche 

il fatturato della società Laservall, acquisita 

durante lo scorso esercizio e consolidata 

a partire dal terzo trimestre del 

2004. Informatics, l’acquisizione avvenuta 

nel marzo scorso, è stata consolidata 

nel secondo trimestre di quest’anno. 

Romano Volta, il fondatore e l’amministratore 

delegato, Roberto Tunioli hanno 

saputo indirizzare il gruppo verso un 

forte sviluppo industriale. L’attività di 

ricerca è oggi affidata a una divisione 

interna composta da 140 ingegneri e 

riceve una percentuale del 7 per cento 

dei ricavi netti dell’ultimo triennio. 

Innovazione e ricerca, nei fatti e non 

nelle enunciazioni. Questa la filosofia di 

Datalogic. Al punto che di recente l’ingegner 

Volta ha lanciato l’idea di dar vita a 

un nuovo distretto. Quello dell’elettronica 

e dell’informatica. “Bologna è famosa 

nel mondo – ha detto – per il distretto 

delle macchine automatiche. Se con l’università 

e le parti sociali sapremo creare 

gli spazi per nuove aziende in questi 

settori potremo gradualmente gettare le 

basi per la creazione di nove aree di 

eccellenza”. 

MA.MO


BOLOGNA 

economica 

Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura INIZIATIVE CAMERALI 


Settembre, è tempo di Sana 

È una vetrina internazionale formidabile 

per il mondo biologico bolognese, 

un’opportunità unica per mostrare 

i prodotti tipici certificati, nati nella 

nostra terra, agli operatori in arrivo da 

tutto il mondo. È per questo motivo che la 

Camera di commercio conferma per il 

sesto anno consecutivo la sua presenza 

al Sana, il salone internazionale del naturale, 

che si è svolta dall’8 all’11 settembre 

al quartiere fieristico. Una presenza, 

quella della Camera di commercio, in 

progressiva e costante espansione come 

testimonia la grandezza del suo stand, 

che quest’anno supera i 680 metri quadrati, 

per ospitare un numero sempre crescente 

di aziende, selezionate attraverso 

un bando. Per dare l’idea dell’interesse 

basti dire che hanno chiesto di partecipare 

una settantina di aziende, ma quelle 

che possono essere ospitate sono una 

Bio, un settore 

in costantecrescita 

Mostrarsi al Sana per le imprese 

agricole del biologico e del tipico certificato 

della nostra provincia è come affacciarsi 

sul resto del mondo. Per questo la 

Camera di commercio e le associazioni di 

categoria partecipano con grande convinzione 

al salone del naturale e investono 

in questo settore. “La Camera di commercio 

ha accresciuto in questi anni lo spazio 

messo a disposizione delle imprese, ma è 

uno spazio sempre insufficiente viste le 

numerose richieste” commenta Marco 

Pancaldi, presidente della Coldiretti e vicepresidente 

della Camera. “Il Sana è una 

vetrina importante per un settore che tra 

il biologico e il tipico certificato interessa il 

40% delle nostre imprese agricole. Quest’anno 

inoltre la Fiera di Bologna è entrata 

nella compagine societaria garantendo 

così non solo la permanenza della fiera a 

Bologna ma la qualità della manifestazione 

che mostra l’avanguardia e l’eccellenza 

delle produzioni legate al nostro territorio 

sano, salubre e buono”. Rispetto ai primi 

anni ora Bologna espone al mondo, sotto 

l’egida dell’ente camerale, non solo l’agricoltura, 

ma tutta l’economia legata all’eco-compatibile, 

dall’erboristeria agli agriturismi, 

fino alle piccole imprese che fanno 

trasformati in questo settore. “Le nostre 

imprese – conferma Loretta Ghelfi, segretario 

del Cna, a cui sono associate la gran 

parte delle imprese presenti al Sana e in 

particolare quelle legate alla trasformazione 

di prodotti agricoli – vivono questa 

fiera con grande interesse ed entusiasmo. 

Lo spazio offerto dalla Camera di commercio 

consente loro di presentarsi tutte 

Per il sesto anno consecutivo la Camera di commercio 

di Bologna presente alla grande vetrina del biologico. 

Allestito uno stand di oltre 680 metri quadrati 

per ospitare una cinquantina di aziende 

insieme e valorizza l’identità molto forte 

del nostro territorio”. Anche il settore del 

biologico e del tipico certificato ha risentito 

della crisi economica generale e del 

calo dei consumi, in quanto propone prodotti 

di alta qualità ma a prezzi non bassi. 

“Non bisogna fermarsi davanti alle difficoltà 

del mercato – dichiara Giorgio Vitali, 

presidente della Coldiretti – bisogna continuare 

a investire, convinti che questo sia 

un segmento che nel tempo avrà un ritorno, 

bisogna lavorare sulla promozione, sulla 

sensibilizzazione nelle scuole e ai consumatori, 

stimolare la crescita delle aziende. 

In questo senso il Sana è una vetrina 

importante, senza che si esca troppo dai 

binari che questa manifestazione si era 

data fin dall’inizio”. Fondamentale è 

anche la partecipazione di Ager, l’Associazione 

granaria emiliano-romagnola, 

che gestisce la Borsa Merci della Camera 

di commercio di Bologna, la più importante 

in Italia e fra le più grosse in Europa 

per il commercio di cereali e la prima in 

Europa a lanciare, proprio al Sana del 

2001, la quotazione dei prodotti biologici. 

Quest’anno Ager organizza due convegni 

al Sana in collaborazione con la Camera 

di commercio, uno sull’importanza dell’alimentazione 

in patologie come la celiachia 

e il diabete, l’altro sul regolamento 

arbitrale nel settore dell’ortofrutta e ortofrutta 

bio, ovvero sulla promozione dell’arbitrato 

come forma risolutiva delle liti, 

anche nel settore dell’ortofrutta, esperienza 

avviata a Bologna ed unica in Italia. 

MA.AM. 

Il Presidente Sangalli all’inaugurazione del Sana. 

cinquantina. L’obiettivo della partecipazione 

della Camera di commercio al Sana 

è proprio quello di evidenziare la ricchezza 

e la particolarità delle produzioni 

tipiche e biologiche della provincia, affinché 

questa vetrina sia da volano per le 

realtà presenti sul nostro territorio che 

operano nell’ambito delle produzioni tipiche 

o biologiche certificate. 

Otto sono i padiglioni che il Sana ha dedicato 

quest’anno all’alimentazione, suddivisa 

nettamente tra il biologico e il tipico 

8 

certificato. Ampia visibilità è stata offerta 

alle istituzioni della regione Emilia- 

Romagna, i cui prodotti enogastronomici 

biologici e tipici occupano un intero padiglione, 

il 22b. Le aziende bolognesi presenti 

nello stand della Camera di commercio 

(e che per questa presenza non 

spendono nulla in quanto tutti i costi di 

partecipazione, spazio espositivo e allestimento 

sono a carico dell’ente camerale) 

hanno offerto ai visitatori del Sana la 

possibilità di curiosare tra i loro prodotti, 

assaggiare e acquistare vini dei colli bolognesi 

e imolesi, pane, miele, cioccolata 

biologica, carni e salumi, pasta fresca, 

formaggi, funghi e tanti altri prodotti tipici 

del nostro territorio. Come da tradizione 

è presente anche il “Consorzio delle 

Buone Idee”, il Consorzio dei Castanicoltori 

dell’Appennino bolognese, e l’Acmo, 

l’Associazione dei concessionari del mercato 

ortofrutticolo, come sempre impegnati 

nella promozione dei progetti di rintracciabilità 

di filiera. Sabato 10 settembre 

si è svolta, inoltre, nella Sala Europa 

del Palazzo dei Congressi, il convegno 

“Alimentazione con…Alimentazione senza…Le 

opportunità degli alimenti funzionali”, 

organizzato in collaborazione con 

AIC (Associazione Italiana Celiachia), Ager 

Borsa Merci di Bologna e Camera di commercio. 

Al centro dell’incontro alcune tipologie di 

malattie che richiedono una dieta specifica, 

come la celiachia, il diabete, le 

malattie metaboliche, le nefropatie: è 

stata analizzata l’influenza dell’alimentazione 

su queste patologie e le tematiche 

connesse ai prodotti destinati ad 

un’alimentazione particolare, dalla produzione, 

alla comunicazione, ai costi. 

Nonostante la crisi economica e la contrazione 

dei consumi in tutti i settori, il 

mercato del biologico e del tipico certificato 

continua ad espandersi, anche nella 

nostra realtà dove circa il 40% delle oltre 

quattordicimila imprese agricole si dedicano 

alle produzioni eco-compatibili. Nel 

settore del biologico, poi, l’Italia è tra i 

maggiori produttori non solo europei ma 

perfino mondiali, disponendo di oltre un 

milione di ettari di coltivazioni biologiche 

dai quali quasi 50 mila agricoltori ricavano 

annualmente un milione e 800 mila 

tonnellate di produzioni cerealicole e 

ortofrutticole, circa il 30% del raccolto in 

Europa (dati diffusi al Sana 2004). Il giro 

d’affari del comparto biologico italiano è 

stabile e ha raggiunto 1,6 miliardi di euro: 

una quota significativa che in Europa vale 

11 miliardi, in Usa e Canada 13, in Giappone 

0,5 miliardi di euro. 

di MARINA AMADUZZI


9 

BOLOGNA 

economica 

Settembre 2005 INIZIATIVE CAMERALI Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura 

Camera e Università per l’innovazione 

Sono dodici le imprese del territorio 

bolognese i cui progetti di innovazione 

tecnologica sono stati selezionati, godranno 

di un contributo della Camera di Commercio 

e soprattutto potranno avvalersi 

della consulenza di docenti e laboratori 

dell’Università. Entra così nel vivo il Progetto 

PIÙ (Progetto Piccole Imprese e Università), 

fortemente voluto dalla Camera 

di Commercio e dall’Università con l’obiettivo 

di favorire il trasferimento tecnologico 

tra Ateneo e imprese, di fornire 

consulenza specifica su progetti e supporto 

tecnico per la brevettazione di prodotti 

e servizi innovativi e di promuovere 

la formazione aziendale per l’innovazione. 

A metà luglio una commissione istituita 

ad hoc ha selezionato i progetti delle 

imprese, mentre l’Università ha individuato 

al suo interno i docenti o i laboratori 

interessati a partecipare. “In questa pri- 

ma edizione del bando hanno partecipato 

18 imprese e ne sono state scelte 12” 

spiega Bruno Riccò, docente al Deis, il 

dipartimento di elettronica, informatica, 

sistemistica della facoltà di Ingegneria, 

che ha guidato il gruppo di lavoro misto 

incaricato della selezione, “il bilancio è 

abbastanza positivo perché anche se il 

numero dei partecipanti non è stato altissimo 

i progetti presentati sono stati giudicati 

di interesse dall’ambiente accademico 

di ricerca”. 

Le dodici imprese firmeranno un contratto 

di consulenza con singoli docenti o con 

laboratori di ricerca per dare il via ai loro 

progetti di ricerca. Progetti che avranno 

anche un contributo tra i 10 e i 12 mila 

euro, comunque fino al 50% del loro costo 

totale. Questi contributi vengono stanziati 

dalla Camera di Commercio che per il 

Progetto PIÙ a investito quest’anno 134 

mila euro. “I finanziamenti sono modesti 

– prosegue Riccò – ma l’obiettivo di questo 

progetto è di stimolare l’innovazione tecnologica 

nelle piccole e medie imprese, 

di cui tanto si parla ma sulla quale poi ci 

sono pochi investimenti concreti. L’Università 

e la Camera di commercio hanno 

deciso di puntare sulla crescita del tessu- 

Entra nel vivo Progetto Più, l’iniziativa che mira ad 

avvicinare il mondo delle imprese a quello della ricerca. 

Già selezionati i progetti di dodici imprese bolognesi, 

che avranno un contributo della Cciaa e si avvarranno 

della consulenza di docenti e laboratori dell’Alma Mater 

to produttivo locale, una scommessa fondamentale 

se si vuole restare competitivi 

sul mercato internazionale”. I progetti di 

ricerca prendono il via proprio in queste 

settimane e tra 6-9 mesi verrà fatto il 

punto della situazione per valutare l’opportunità 

di ripetere questa esperienza 

unica in Italia. “In un paese innovativo la 

ricerca deve avere la possibilità di esprimersi 

liberamente e di seguire percorsi i 

cui sviluppi concreti si realizzeranno nel 

medio lungo periodo – afferma il presidente 

della Camera di commercio Gian 

Carlo Sangalli –. Questo genere di ricerca è 

quello che ci consente di pianificare il 

nostro futuro, la capacità competitiva che 

vogliamo avere fra 10/15 anni. 

Questa impostazione di pensiero, nell’affiancarsi 

ai temi dell’innovazione e della 

capacità del sistema universitario di fare 

ricerca, deve però necessariamente 

affiancarsi con le esigenze concrete ed 

attuali di competitività delle imprese. 

Si tratta di un punto di contatto (ricerca/impresa) 

dal quale da un lato l’impresa 

deve trarre elementi per competere e 

dall’altro il sistema della ricerca deve trarre 

finanziamenti e case history di applicazione 

concreta dei modelli elaborati. 

C’è chi vuole studiare un sensore 

per le sonde di umidità nei processi di 

essiccazione industriale. E chi pensa a un 

sistema basato sugli sms per far dialogare 

a distanza i cardiologi e i pazienti. Sono 

alcuni dei progetti presentati dalla dodici 

imprese selezionate per il Progetto PIÙ. 

Arrivano da diverse parti del bolognese 

e sono attive in svariati settori, dall’agroalimentare 

al biomedicale. 

Lo Studioemme di Bologna, ad esempio, 

si propone di realizzare una innovativa 

centralina per l’automazione delle porte 

dei treni, delle metropolitane e degli 

autobus. L’Officina Meccanica Marchetti, 

che ha sede a Sala Bolognese e progetta 

e costruisce stampi per termoplastici, 

intende invece sperimentare l’Lsr (siliconi 

bicomponenti), un materiale innovativo 

destinato a sostituire il Pvc nel campo 

medicale e le gomme termoplastiche in 

quello degli articoli tecnici. 

Altavia srl di Bologna propone invece lo 

studio e la realizzazione di una gamma 

completa di servizi basati su sms che consenta 

l’interazione tra cardiologi e pazienti 

per l’assistenza e la raccolta automatica 

di informazioni sulla loro salute. Euroequipe, 

che realizza articoli per il giardinaggio 

a Crespellano, vuole incentivare 

la lotta alla zanzare tigre attraverso prodotti 

a basso contenuto tossicologico. Nello 

stesso settore si pone Riff 98 di Bologna 

che chiede aiuto all’Università per 

mettere a punto un nuovo metodo per il 

contenimento degli insetti dannosi alle 

piante da frutta attraverso la distribuzio- 

È da queste considerazioni che Progetto 

PIÙ è nato. Si tratta di una esperienza del 

tutto unica in Italia di collaborazione fra 

sistema universitario e mondo imprenditoriale 

grazie alla quale le imprese hanno 

un finanziamento del proprio progetto 

di innovazione. Ma paradossalmente l’aspetto 

economico del progetto, se pur 

impegnativo e fondamentale, non è quello 

a mio avviso cruciale: il seme vero dal 

quale ci aspettiamo i frutti è quello dello 

scambio di saperi e conoscenze fra imprese 

e ricercatori. Il conoscersi personalmente, 

l’applicazione pratica di modelli e 

calcoli alla “vita vera” dell’impresa deve 

creare una abitudine allo scambio fra questi 

due mondi di innovazione paralleli. È 

per questo che proseguiremo questa iniziativa”. 

di MARINA AMADUZZI 

Le imprese selezionate: 

chi sono e cosa fanno 

ne di feromone, che depista i richiami 

sessuali delle femmine e di conseguenze 

impedisce gli accoppiamenti di tali 

insetti. Più tecnico il progetto presentato 

da Air-tec System di Calderara di Reno che 

vuole migliorare gli impianti di trasporto 

pneumatico attraverso nuove valvole di 

alimentazione e di carico. Plexa di Sasso 

Marconi ha chiesto una consulenza per la 

realizzazione di un algoritmo neurale in 

grado di ricavare da sequenze video 

informazioni comportamentali di figure 

umane dopo una fase di addestramento: 

potrebbe servire per migliorare i contapersone, 

per segnalare il superamento 

dei limiti di persone in musei e supermercati. 

La ditta Selvatici Franco di San Lazzaro 

vuole mettere a punto un meccanismo 

per far funzionare più utensili su un’apparecchiatura 

per il trattamento del terreno, 

mentre la Menfis Biomedica di 

Bologna vuole migliorare un sistema per 

lo studio della motilità esofagea. 

Gico System di Lippo di Calderara vuole 

testare l’efficacia di prodotti biologici a 

base batterica per la pulizia dei cassonetti, 

per la deodorazione della rete 

fognaria, per la depurazione delle acque 

di scarico. È interessata a studiare un sensore 

per sonde di umidità utilizzate nell’essiccazione 

la Italmec Elettronica di Zola 

Predosa, mentre la IDEA d Bologna vuole 

sviluppare un sistema di rilevamento pali 

per potatrici. 

MA.AM.


BOLOGNA 

economica 

Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura FORMAZIONE E QUALITÀ 


Gli affari vanno bene? È ora di cambiare 

Perché spesso le buone aziende 

finiscono male? E perché è opportuno 

cambiare quando le cose vanno bene? 

Due interrogativi apparentemente paradossali, 

che Donald N. Sull (nella foto), 

primo illustre relatore della quarta edizione 

del Programma Internazionale di 

Sviluppo delle Competenze Economiche 

e Manageriali organizzato dal Ctc, ha 

posto al centro del suo intervento, il 13 

maggio scorso, in una Sala Topazio di 

Palazzo Affari gremita di manager, 

imprenditori e operatori economici. 

Sull, che è stato assistente di Business 

Administration presso la Harvard 

Business School ed attualmente è 

professore associato di Practice in 

the Strategic and International 

Management alla London Business 

School, ha messo in luce come la fine 

ingloriosa di aziende di successo sia un 

fenomeno avvenuto sempre e ovunque. 

“I casi Enron e Parmalat – ha esordito 

– non sono stati un’eccezione. Il 

problema è che troppo spesso vengono 

date delle risposte facili, delle motivazioni 

che non sono fondate, per spiegare 

il crollo di alcune società. Proviamo a 

vedere quali sono: la prima è quella 

secondo la quale i manager non hanno 

voluto vedere i cambiamenti in arrivo 

e, simili a tanti struzzi, hanno preferito 

mettere la testa sotto la sabbia. Si tratta 

di un’analisi sbagliata, poiché i 

manager sapevano tutto e avevano 

pagato fior di consulenti per avere a 

disposizione gli scenari più aggiornati. 

La seconda vuole i manager completamente 

inattivi, paralizzati alla stregua 

di cervi che siano abbagliati dai fari di 

un’automobile. La terza spiegazione si 

basa sul fatto che i manager siano dei 

perfetti idioti, la 

quarta sul fatto che 

siano dei delinquenti, 

mentre la 

quinta sul destino”. 

Aziende di successo rischiano di finire male quando 

i manager si lasciano intrappolare dai loro stessi 

impegni. Lo ha detto Donald Sull nel primo 

appuntamento della quarta edizione del Programma 

Internazionale di sviluppo delle Competenze 

Economiche e Manageriali organizzato dal Ctc 

L’APPROFONDIMENTO 

“ 

Per impegno intendo un’azione che un manager compie ora e che blocca 

l’azienda in una traiettoria futura, ad esempio, negli investimenti in 

una linea produttiva di un marchio, che comporta disinvestimenti per concentrarsi 

in un’attività. Tra tutti i vari tipi d’impegno, cinque categorie sono strettamente 

collegate tra loro e hanno il potere di fermare il percorso dell’azienda 

verso il futuro. La prima è quella degli ‘schemi strategici’, cioè cosa vediamo 

quando guardiamo il mondo, come definiamo il nostro settore, chi sono i concorrenti 

più importanti e i clienti fondamentali. La seconda categoria è quella 

dei ‘processi’, cioè come si fanno le cose nel nostro ambiente, nella nostra azienda. 

La terza si riferisce alle ‘risorse’, cioè le cose che possediamo e che ci aiutano 

a competere. La quarta categoria è quella delle ‘relazioni’ e ha a che fare con i 

legami duraturi che si vengono a instaurare con i collaboratori interni ed 

esterni, mentre la quinta concerne i ‘valori’, cioè le credenze ci ispirano e ci 

uniscono”. 

” 

“In realtà – 

ha proseguito 

Sull – 

i manager si 

fanno intrappolare 

dai loro 

stessi impegni. 

Per impegno intendo 

un’azione che un manager 

compie ora e che blocca l’azienda in 

una traiettoria futura, ad esempio, 

La sala Topazio del PalaAffari durante la “lezione” del professor Sull. 

negli investimenti in una linea produttiva 

di un marchio, che comporta disinvestimenti 

per concentrarsi in un’attività. 

Tra tutti i vari tipi d’impegno, cinque 

categorie sono strettamente collegate 

tra loro e hanno il potere di fermare il 

percorso dell’azienda verso il futuro. La 

prima è quella degli ‘schemi strategici’, 

cioè cosa vediamo quando guardiamo il 

mondo, come definiamo il nostro settore, 

chi sono i concorrenti più importanti 

e i clienti fondamentali. La seconda 

categoria è quella dei ‘processi’, cioè 

10 

come si fanno le cose nel nostro 

ambiente, nella nostra azienda. La terza 

si riferisce alle ‘risorse’, cioè le cose che 

possediamo e che ci aiutano a competere. 

La quarta categoria è quella delle 

‘relazioni’ e ha a che fare con i legami 

duraturi che si vengono a instaurare con 

i collaboratori interni ed esterni, mentre 

la quinta concerne i ‘valori’, cioè le credenze 

ci ispirano e ci uniscono”. 

Queste cinque categorie di impegni così 

vincolanti, così articolati gli uni con gli 

altri, rappresentano per Donald Sull la 

formula del successo, a patto che siano 

in linea tra di loro e con l’ambiente 

esterno, oltre che audaci. 

A dimostrazione di questo, lo studioso 

inglese ha portato l’esempio della 

Ryanair, la piccola compagnia aerea che 

si è posta l’ambizioso obbiettivo di 

essere leader nel suo settore entro il 

2010. Il problema con il quale occorre 

fare i conti, peraltro, è che gli impegni, 

a causa del passare del tempo e a maggior 

ragione se hanno prodotto successo, 

possono irrigidirsi in tutte le categorie 

analizzate. 

E allora che succede? “Succede – ha 

messo in luce Sull – che gli schemi strategici 

diventano un paraocchi; i processi 

si trasformano in mera routine; le 

risorse diventano fardelli; le relazioni, 

catene e i valori, dogmi. 

Esistono dei precisi segnali d’allarme 

che indicano e precedono di poco la 

crisi di una compagnia, tra i quali il fatto 

che, ripresi in una foto, i managers 

siano tutti uguali, dei veri e propri cloni; 

che l’amministratore delegato compaia 

sulla copertina di Forbes o scriva un 

libro sulla sua formula di successo; che 

la società, per celebrare le proprie fortune, 

completi la costruzione di un 

megagrattacielo oppure dia il suo nome 

ad uno stadio”. 

“Quando la formula di successo non 

funziona più – ha proseguito Sull – quest’ultima 

imbriglia l’azienda alla stegua 

di una ruota impantanata nel fango, 

con la conseguenza di non riuscire a 

rispondere all’ambiente. Questa situazione 

è quella che io chiamo di ‘inerzia 

attiva’, uno stato di cose che bisogna 

assolutamente evitare. 

Se capita, occorre trasformare gli impegni 

per allinearli con l’ambiente, focalizzarsi 

su un nuovo impegno, molto 

diverso da quello precedente, perché è 

necessario che la gente creda che si 

vuole cambiare veramente. Se poi si 

riesce a farlo quando le cose vanno 

bene, è ancora meglio”. 

di FRANCESCO BACCILIERI


BOLOGNA 

economica 

Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura SGUARDO IN PROVINCIA 


Imola, un’economia in grande fermento 

Un sistema economico dinamico, 

capace di stare al passo coi tempi, di innovarsi 

e di confrontarsi con le difficoltà che si 

sono venute a creare con la crisi generale e 

il calo dei consumi. Un tessuto di imprese, 

presenti capillarmente sul territorio, capaci 

di operare in reti associative, generando 

una buona redistribuzione del reddito e una 

forte coesione sociale. Siamo a Imola, dove 

l’Emilia confluisce nella Romagna, la città 

dove la Camera di commercio ha inaugurato 

quest’anno una sua sede e dove è stato 

stretto un accordo innovativo con il Nuovo 

Circondario Imolese per incentivare e sostenere 

lo sviluppo economico delle attività 

produttive presenti sul territorio. La realtà 

economica imolese è in grande fermento e 

reagisce bene alle difficoltà della congiuntura 

sfavorevole. È ciò che emerge anche 

dall’analisi dell’ufficio statistico della Camera 

di commercio che ha elaborato i dati rac- 

Uno scorcio della nuova sede camerale di Imola. (Foto: Mantovani) 

colti dal Registro delle imprese e da Infocamere. 

Il saldo al primo trimestre del 2005 

relativo alle sedi di impresa, che nel circondario 

raggiungono le 11.620 unità, porta 

infatti il segno positivo: un più 14, raggiunto 

grazie a 306 nuove iscrizioni al registro 

contro le 292 cancellazioni. 

Particolarmente dinamico l’artigianato che 

conta su 3.940 imprese (1.789 a Imola, 740 

a Castel San Pietro, 535 a Medicina). Nei 

primi tre mesi dell’anno le attività cessate 

sono state 111, mentre quelle aperte 142 

(+ 31). Il segno negativo riguarda solo l’emisfero 

delle cooperative, ma su questo 

pesa la riforma dell’intero sistema che ha 

portato a diversi accorpamenti tra realtà già 

esistenti. Una nuova cooperativa si è iscritta 

al registro, cinque sono state cancellate. 

L’analisi effettuata dagli uffici della Camera 

di commercio consente una riflessione 

più approfondita sulla realtà economica 

imolese. Il settore trainante nei dieci 

comuni del circondario è quello manifatturiero. 

Le sedi di impresa attive in questa 

attività sono 1.541 con un totale di 10.066 

addetti. Quelle artigiane sono 1.062 con 

2.898 addetti e le cooperative 12 con 

1.536 dipendenti. Forte anche il comparto 

delle costruzioni, che può contare su 1.733 

Nonostante la congiuntura sfavorevole, i dati elaborati 

dall’ufficio Studi della Camera di commercio di Bologna 

evidenziano una realtà imprenditoriale dinamica, 

innovativa, coesa, capace di operare in reti associative 

Il Presidente della Camera di commercio di Bologna Giancarlo Sangalli inaugura la nuova sede 

imolese. Con lui, il sindaco Marchignoli, il presidente dell’Ascom Filetti e 

l’assessore provinciale alle attività produttive Pamela Meier. 

sedi di impresa con 3.029 addetti. Le 

cooperative operanti nel settore sono 18 

con 919 unità di personale, mentre il segmento 

artigiano conta su 1.496 sedi con 

1.442 addetti. 

Corposo anche il settore dell’agricoltura, con 

3.115 sedi di impresa per un totale di 3.593 

addetti, 21 cooperative agricole con 239 

unità lavorative e 65 imprese catalogate 

come artigiane con 64 addetti. Secondo i 

dati elaborati dalla Camera di commercio 

un peso importante spetta anche al settore 

dei trasporti, magazzinaggio e comunicazioni. 

Le sedi di impresa nei dieci comuni sono 

597 con 1.058 occupati. Dieci le cooperative 

del ramo con 425 addetti, mentre le 

realtà artigianali sono 538 con un totale di 

548 addetti. Infine un’occhiata alla provenienza 

degli imprenditori. Come risulta leggendo 

i dati forniti da Infocamere e dal 

Registro delle Imprese sono 319 i cittadini 

extracomunitari titolari di imprese attive 

nel circondario, concentrati soprattutto a 

Imola. La maggior parte di essi si concentra 

nel settore delle costruzioni (132) e in 

quello del commercio all’ingrosso e al dettaglio 

(80). 

Insomma, il quadro che emerge dai dati del 

In febbraio l’inaugurazione della 

nuova sede. In giugno un accordo con il 

Nuovo Circondario per sostenere lo sviluppo 

delle imprese del territorio. L’impegno 

della Camera di commercio su 

Imola e il suo hinterland è dunque forte 

e tangibile. In febbraio, come detto, il 

presidente della Camera di commercio 

Gian Carlo Sangalli ha inaugurato la nuova 

sede in viale Rivalta 6, nei locali dell’ala 

ovest della palazzina del primo 

Novecento, opera dell’architetto Remigio 

Mirri ed adibita per anni a “Giardino di 

infanzia Principe di Napoli”, locali che 

sono stati ristrutturati completamente e 

cablati. Al sistema economico del circondario 

imolese è stata così messa a disposizione 

una sala convegni da 98 posti, 

dotata di tutte le più avanzate tecnologie 

del settore congressuale, nonché un 

luogo di incontro e di approfondimento 

degli argomenti economici che coinvolgono 

gli imprenditori del territorio. “Inauguriamo 

questo edificio come vera e propria 

casa a disposizione delle imprese del 

circondario imolese – aveva detto Sangalli 

al momento del taglio del nastro – 

punto di incontro nel quale le imprese 

possono trovare a 360 gradi quanto 

occorre per operare efficacemente: dalle 

informazioni economiche ai finanziamenti, 

ai servizi per la risoluzione delle 

controversie, alle informazioni per tutelare 

le proprie idee innovative”. Nel suo 

intervento il sindaco di Imola Massimo 

Marchignoli aveva sottolineato il ruolo 

12 

primo trimestre conferma la vivacità economica 

dell’imolese che da tempo ha lanciato 

anche una sfida sui temi della ricerca, 

dell’innovazione e della formazione, oltre 

che della logistica e delle infrastrutture, 

chiedendo a Bologna di poter contare di più 

e di far sentire la sua voce e il suo peso nella 

definizione delle strategie che riguardano 

la fiera e l’aeroporto. 

Per sviluppare ulteriormente l’economia 

del territorio è nato nel luglio 2004 il Nuovo 

Circondario Imolese, che comprende 

dieci comuni (Imola, Castel San Pietro Terme, 

Dozza, Medicina, Casalfiumanese, 

Mordano, Castel Guelfo, Borgo Tossignano, 

Fontanelice e Castel del Rio). Tra i suoi primi 

atti c’è stato un accordo con la Camera 

di commercio a favore delle imprese del 

territorio. 


Una nuova sede 

a disposizione delle imprese 

della Camera di commercio, che “può 

investire come soggetto e favorire le condizioni 

per mantenere alto il livello di sviluppo 

di Imola, una risorsa per il sistema 

economico provinciale e regionale”. 

In giugno poi è stato firmato l’accordo tra 

Camera di commercio, Comuni del Circondario 

e Comunità Montana della Valle 

del Santerno per la concessione di contributi 

alle imprese, quelle formate da 

giovani e quelle interessate all’acquisto 

di beni strumentali, con abbattimento 

degli interessi fino allo 0%. “La Camera 

di commercio – aveva dichiarato Luigi 

Litardi, segretario generale della Camera 

– ha voluto riempire di contenuti l’attenzione 

che pone al sistema economico 

imolese che è uno dei punti di forza 

nell’ambito della realtà provinciale. Lo 

scorso anno su questo territorio abbiamo 

ammesso al finanziamento per l’acquisto 

di beni 42 imprese, per un totale di 115 

mila euro. Vale a dire oltre il 17% dell’importo 

complessivo stanziato a livello 

provinciale. Quest’anno è la prima volta 

che riusciamo a fare sinergia con il pubblico 

nell’erogazione di queste risorse”. 

Quest’anno i contributi stanziati ammontano 

a un milione e 50 mila euro. A beneficiarne 

saranno le imprese di persone 

con non più di 40 anni e le microimprese 

interessate all’acquisto di beni strumentali. 

Chi è interessato può consulare il sito 

camerale: www.bo.camcom.it. 

MA.AM.


13 

SGUARDO IN PROVINCIA 

BOLOGNA 

economica 


La ricetta imolese, un mix vincente 

Un forte legame tra il sistema delle 

imprese e il territorio, la presenza di 

grandi industrie cooperative, gli importanti 

investimenti sulla logistica, sull’innovazione, 

sulla qualità urbana e sulla cultura. 

Secondo il sindaco Massimo Marchignoli 

sono questi i motivi della felice situazione 

economica di Imola. 

Signor sindaco, anche gli ultimi dati dell’Ufficio 

statistico della Camera di commercio 

dicono che l’economia imolese è 

in buona salute. È così? 

“La situazione è soddisfacente, tenuto 

conto della fase di recessione che sta 

vivendo l’Italia e delle criticità internazionali. 

Imola sta reggendo bene, e lo conferma 

anche il bilancio di tutte le cooperative 

imolesi presentato a luglio, da cui 

emerge una crescita sia in termini di fatturato 

che di occupazione. Ci sono anche 

situazioni di criticità, penso all’aumento di 

ore di cassa integrazione nella piccola e 

piccolissima impresa, ma il giudizio è positivo, 

la realtà economica nel complesso 

tiene e ha prospettive di crescita”. 

Quali sono le ragioni di questo successo? 

“La tenuta è dovuta alle grandi imprese 

cooperative che hanno puntato sull’innovazione 

e sono riuscite così a stare sul 

mercato. Inoltre l’industria a Imola non ha 

un’unica vocazione, non siamo il distretto 

ceramico o quello calzaturiero, e questo 

aiuta in un momento di crisi. Un’altra chiave 

della forza imolese è un sistema sociale 

robusto che concorre a creare un 

ambiente positivo per lo sviluppo. La forza 

dell’economia imolese sta nello stretto 

legame tra il sistema delle imprese e il 

territorio”. 

Le istituzioni pubbliche, e in primo luogo il 

Comune, cosa stanno facendo per sostenere 

lo sviluppo economico? 

“Si muovono lungo tre direttrici: mobilità 

e logistica, innovazione e ricerca, qualità 

urbana. Gli investimenti sulla mobilità 

riguardano il nuovo scalo merci, che 

dovrebbe partire il prossimo anno, il progetto 

Complanare, una nuova strada che 

collegherà più velocemente Imola e Bologna 

– il progetto preliminare con la Pro- 

Imola, il Municipio. 

Il sindaco Massimo Marchignoli spiega i motivi della 

positiva situazione economica della città. Forte legame 

tra imprese e territorio, presenza di grandi industrie 

cooperative, forti investimenti in logistica, innovazione, 

qualità urbana e cultura 

vincia è già pronto, stiamo contrattando 

con l’Anas per il finanziamento – e l’attraversamento 

nord-sud della città attraverso 

la Bretella di Pedagna. Per l’innovazione 

e la ricerca stiamo lavorando al progetto 

Innovami, il centro per l’innovazione 

e il trasferimento tecnologico alle piccole 

e medie imprese, che sorgerà nell’area 

dell’Osservanza: è un progetto a cui lavorano 

Con.Ami, Enea e Università e c’è già 

un finanziamento della Regione. Per la 

qualità urbana intendiamo l’organizzazione 

territoriale della città che trova nel 

recupero dell’Osservanza la sua metafora 

e la qualità dei servizi, sociali, sanitari, culturali, 

su cui stiamo investendo molto”. 

Cosa sorgerà nell’area dell’Osservanza? 

“È un progetto su 120 mila mq, che interessa 

i 16 padiglioni che un tempo ospitavano 

i malati di mente, ed è firmato dall’architetto 

Gae Aulenti. Qui, oltre ad esserci 

già il Teatro dell’Osservanza, troveranno 

sede il consorzio interuniversitario per 

la ricerca sulle malattie cardiovascolari, a 

cui partecipano 18 Università con Bologna 

capofila, una componente di residenza di 

carattere sociale, il centro Innovami”. 

Imola chiede da tempo di contare di più 

a Bologna nelle decisioni su infrastrutture 

importanti come fiera e aeroporto 

“Siamo un territorio organizzato storicamente 

in modo autonomo, nella società 

civile e nelle istituzioni. Non pensiamo di 

isolarci o di separarci, anzi vorremmo consolidare 

il rapporto con Bologna sul piano 

dei grandi servizi, sull’università, la fiera, 

l’aeroporto. Bologna deve essere lo sportello 

dell’Emilia-Romagna nel mondo e 

quindi siamo interessati ad avere rapporti 

forti, senza essere una dependance. Ma 

vorremmo anche contare di più, siamo un 

territorio con un fortissimo peso econo- 

mico e sociale che dovrebbe essere valorizzato 

di più. Anche Bologna è più forte 

se Imola è forte”. 

Imola investe molto sulla cultura 

“Una città colta sa vincere meglio le sfide 

nel mondo globalizzato. Oggi abbiamo 

due teatri, il Comunale e l’Osservanza, stiamo 

investendo sul sistema bibliotecario e 

È stato eletto il 10 giugno presidente 

del Nuovo Circondario Imolese, l’ente 

pubblico che riunisce dieci comuni del territorio 

(Imola, Castel San Pietro Terme, Dozza, 

Medicina, Casalfiumanese, Borgo Tossignano, 

Castel Guelfo, Fontanelice e Mordano 

e Castel del Rio). Franco Lorenzi, che succede 

a Massimiliano Stagni, dopo essere 

stato sindaco per dieci anni di Borgo Tossignano, 

è stato dal ’90 al ’95 assessore provinciale 

al bilancio, lavori pubblici e viabilità 

e dal 95 al 2003 consigliere regionale e 

vicepresidente della commissione bilancio. 

Presidente Lorenzi, qual è il compito del 

Nuovo Circondario, nato nel luglio del 2004? 

“È uno strumento a servizio dei Comuni, della 

Comunità montana, della Provincia e della 

Regione. E a servizio delle imprese e dei 

cittadini con l’idea di tenere insieme una 

società composita, ricca e vitale, attraverso 

la condivisione di valori ed obiettivi che possono 

accompagnare un intero sistema territoriale 

nel cammino verso nuovi traguardi. 

Siamo convinti che le sfide per uno sviluppo 

duraturo e di qualità si giocano sulla capacità 

di un territorio di fare sistema. Il Circondario 

è nato per questo, per tenere insieme 

e valorizzare, per includere e non per escludere, 

per concertare e non per decidere 

autonomamente”. 

Tra le prime azioni del Circondario c’è stata 

la firma del Patto territoriale per lo sviluppo. 

Cosa significa? 

“Le organizzazioni sindacali, le categorie 

imprenditoriali e le istituzioni si sono messe 

insieme per pensare allo sviluppo di questo 

territorio. Hanno firmato questo Patto per 

individuare un’agenda di azioni strategiche 

da attuare nei prossimi anni”. 

museale ristrutturando i complessi di San 

Francesco e San Domenico. E puntiamo 

anche sugli eventi, si pensi al Jammin’ 

Festival”. 

E arriviamo così all’autodromo, fiore all’occhiello 

della città 

“È lo strumento con cui il nome di Imola è 

conosciuto in tutto il mondo, elevando il 

rango della città e aiutando non poco le 

nostre imprese che operano all’estero. È 

una grande risorsa, che fa parte della storia 

degli ultimi 50 anni ed è entrata nel 

cuore degli imolesi grazie alla Formula 1 e 

ai grandi eventi. Talvolta c’è qualche disagio 

da sopportare, ma è ben ripagato”. 


Dal Circondario 

un patto per lo sviluppo 

Quali sono i punti di forza del Patto per 

lo sviluppo? 

“Vogliamo valorizzare il capitale umano, 

investire sul sapere, l’istruzione e sulla qualità 

del lavoro contestualmente a una politica 

di orientamento e qualificazione professionale. 

Vogliamo sostenere l’innovazione, 

la ricerca e il trasferimento tecnologico attraverso 

una politica di messa in rete di soggetti 

quali le imprese, gli enti pubblici, le 

fondazioni bancarie, l’Università radicandone 

il ruolo e l’articolazione corsale. Vogliamo 

investire sulle infrastrutture della mobilità 

sostenibile, realizzare il Servizio Ferroviario 

Metropolitano, investire sul trasporto 

pubblico. Infine vogliamo incentivare e favorire 

processi di modernizzazione delle attività 

agricole”. 

Il comparto agricolo, com’è noto, è in crisi 

profonda 

“Il Piano di sviluppo rurale regionale che si 

sta predisponendo deve vedere la Comunità 

montana e il Circondario candidarsi con 

una proposta a sostegno dell’agricoltura 

locale. Consultazione e dialogo preventivo 

sui preliminari delle grandi infrastrutture che 

impattono il territorio unitamente alo svolgimento 

della Conferenza agraria circondariale 

sono i restanti impegni che il Circondario 

si assume”. 

I rapporti con Bologna e la Provincia? 

“Dopo anni di silenzio si è riacceso il dibattito 

sulla città metropolitana, un progetto 

che riteniamo non rispondente alle esigenze 

della nostra comunità. Tuttavia non siamo 

contrari a che il processo vada avanti e 

magari trovi soluzione Siamo pronti a dialogare 

e a portare il nostro contributo di idee 

e di proposte”. 

MA.AM.


BOLOGNA 

economica 

Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura INDICI 


Il calcolo del valore 

della lira, luglio 2005 

La necessità di trasformare lire di anni passati in moneta attuale ricorre di frequente nel 

campo giuridico ed in quello economico-amministrativo. L’esigenza di disporre di uno “strumento” 

adatto a tale scopo può essere soddisfatta tramite l’utilizzo dei coefficienti di rivalutazione 

della moneta in Italia, che figurano nella tavola di seguito riportata. Le serie dei coefficienti 

– elaborati sugli indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati (indici che fino 

al 1967 si chiamavano “costo vita”) della provincia di Bologna e nazionali – possono interessare 

magistrati, avvocati, periti estimatori e, più in generale, quanti si occupano di contratti e controversie 

giudiziarie in materia economica. 

Al momento della risoluzione o della stipulazione dei contratti, infatti, occorre aggiornare le 

somme in discussione. Per fare ciò basta moltiplicare le somme stesse per il coefficiente corrispondente 

al mese e all’anno che interessa. 

Nel caso in cui le somme così rivalutate debbano essere espresse in euro, bisogna prima effettuare 

la rivalutazione e poi la conversione in euro (dividendo per 1.936,27). 

Gli indici di luglio 2005 sono: 124,9 (Bologna) e 125,6 (Italia). 

Esempio: rivalutare ad oggi una somma di L. 800.000 del maggio ‘90. 

PASSO 1: dalla tavola di seguito riportata si trovano i coefficienti in corrispondenza di maggio ’90: 

1,6096 (Bologna) 1,6228 (Italia) 

PASSO 2: si moltiplica tale coefficiente per la somma da rivalutare e si ottiene: 

LIRE 1.287.712 (Bologna) LIRE 1.298.208 (Italia) 

PASSO 3: si converte tale somma in euro: 

EURO 665,05 (Bologna) EURO 670,47 (Italia) 

ANNO MESE COEFFICIENTI 

BO ITALIA 

1988 gennaio 1,8683 1,8565 

febbraio 1,8617 1,8516 

marzo 1,8536 1,8436 

aprile 1,8472 1,8372 

maggio 1,8376 1,8324 

giugno 1,8281 1,8261 

luglio 1,8281 1,8214 

agosto 1,8187 1,8136 

settembre 1,8094 1,8043 

ottobre 1,7987 1,7906 

novembre 1,7851 1,7756 

dicembre 1,7673 1,7696 

1989 gennaio 1,7499 1,7564 

febbraio 1,7356 1,7420 

marzo 1,7271 1,7334 

aprile 1,7174 1,7222 

maggio 1,7077 1,7152 

giugno 1,6968 1,7069 

luglio 1,6954 1,7028 

agosto 1,6928 1,7001 

settembre 1,6860 1,6919 

ottobre 1,6701 1,6759 

novembre 1,6623 1,6692 


1990 gennaio 1,6344 1,6510 

febbraio 1,6235 1,6399 

marzo 1,6188 1,6337 

aprile 1,6142 1,6274 

maggio 1,6096 1,6228 

giugno 1,6051 1,6166 

luglio 1,6036 1,6105 

agosto 1,5945 1,5999 

settembre 1,5900 1,5910 

ottobre 1,5753 1,5777 

novembre 1,5651 1,5676 



BO ITALIA 

1991 gennaio 1,5368 1,5505 

febbraio 1,5189 1,5365 

marzo 1,5162 1,5324 

aprile 1,5108 1,5255 

maggio 1,5068 1,5201 

giugno 1,5015 1,5120 

luglio 1,4988 1,5093 

agosto 1,4936 1,5053 

settembre 14909 1,4987 

ottobre 1,4779 1,4870 

novembre 1,4665 1,4766 


1992 gennaio 14416 1,4615 

febbraio 1,4392 1,4577 

marzo 1,4307 1,4514 

aprile 1,4247 1,4453 

maggio 1,4175 1,4380 

giugno 1,4140 1,4331 

luglio 1,4117 1,4307 

agosto 1,4105 1,4295 

settembre 1,4117 1,4247 

ottobre 1,4046 1,4165 

novembre 1,3965 1,4083 


1993 gennaio 1,3859 1,4009 

febbraio 1,3818 1,3954 

marzo 1,3778 1,3927 

aprile 1,3738 1,3873 

maggio 1,3671 1,3820 

giugno 1,3619 1,3753 

luglio 1,3567 1,3701 

agosto 1,3541 1,3688 

settembre 1,3515 1,3675 

ottobre 1,3438 1,3584 

novembre 1,3413 1,3520 



BO ITALIA 

1994 gennaio 1,3324 1,3444 

febbraio 1,3287 1,3393 

marzo 1,3262 1,3368 

aprile 1,3225 1,3331 

maggio 1,3176 1,3282 

giugno 1,3139 1,3257 

luglio 1,3127 1,3220 

agosto 1,3115 1,3196 

settembre 1,3078 1,3160 

ottobre 1,3006 1,3088 

novembre 1,2982 1,3040 


1995 gennaio 1,2923 1,2946 

febbraio 1,2703 1,2841 

marzo 1,2624 1,2739 

aprile 1,2568 1,2671 

maggio 1,2501 1,2593 

giugno 1,2446 1,2527 

luglio 1,2446 1,2516 

agosto 1,2435 1,2473 

settembre 1,2392 1,2440 

ottobre 1,2338 1,2376 

novembre 1,2263 1,2301 


1996 gennaio 1,2197 1,2266 

febbraio 1,2162 1,2230 

marzo 1,2126 1,2194 

aprile 1,2044 1,2124 

maggio 1,1998 1,2077 

giugno 1,1998 1,2054 

luglio 1,2010 1,2077 

agosto 1,2010 1,2065 

settembre 1,1895 1,2031 

ottobre 1,1873 1,2019 

novembre 1,1850 1,1985 


1997 gennaio 1,1850 1,1951 

febbraio 1,1850 1,1939 

marzo 1,1850 1,1928 

aprile 1,1816 1,1917 

maggio 1,1794 1,1883 

giugno 1,1794 1,1883 

luglio 1,1794 1,1883 

agosto 1,1794 1,1883 

settembre 1,1783 1,1860 

ottobre 1,1728 1,1827 

novembre 1,1706 1,1793 


1998 gennaio 1,1662 1,1760 

febbraio 1,1586 1,1727 

marzo 1,1586 1,1727 

aprile 1,1576 1,1705 

maggio 1,1554 1,1684 

giugno 1,1512 1,1673 

luglio 1,1512 1,1673 

agosto 1,1512 1,1662 

settembre 1,1490 1,1651 

ottobre 1,1501 1,1630 

novembre 1,1469 1,1619 


1999 gennaio 1,1459 1,1608 

febbraio 1,1417 1,1587 

marzo 1,1396 1,1565 

aprile 1,1365 1,1523 

maggio 1,1344 1,1502 

giugno 1,1334 1,1502 

luglio 1,1324 1,1481 

agosto 1,1324 1,1481 

settembre 1,1293 1,1449 

ottobre 1,1252 1,1429 

novembre 1,1242 1,1387 


14 


BO ITALIA 

2000 gennaio 1,1222 1,1367 

febbraio 1,1172 1,1315 

marzo 1,1152 1,1285 

aprile 1,1132 1,1275 

maggio 1,1092 1,1244 

giugno 1,1063 1,1204 

luglio 1,1043 1,1184 

agosto 1,1043 1,1184 

settembre 1,1024 1,1164 

ottobre 1,0995 1,1135 

novembre 1,0947 1,1086 


2001 gennaio 1,0880 1,1027 

febbraio 1,0851 1,0989 

marzo 1,0851 1,0979 

aprile 1,0833 1,0941 

maggio 1,0777 1,0912 

giugno 1,0767 1,0893 

luglio 1,0777 1,0893 

agosto 1,0777 1,0893 

settembre 1,0767 1,0884 

ottobre 1,0712 1,0856 

novembre 1,0693 1,0837 


2002 gennaio 1,0639 1,0781 

febbraio 1,0576 1,0744 

marzo 1,0585 1,0717 

aprile 1,0549 1,0689 

maggio 1,0513 1,0671 

giugno 1,0522 1,0653 

luglio 1,0513 1,0644 

agosto 1,0505 1,0626 

settembre 1,0496 1,0608 

ottobre 1,0461 1,0581 

novembre 1,0452 1,0555 


2003 gennaio 1,0408 1,0502 

febbraio 1,0400 1,0484 

marzo 1,0382 1,0449 

aprile 1,0348 1,0432 

maggio 1,0339 1,0423 

giugno 1,0314 1,0415 

luglio 1,0305 1,0389 

agosto 1,0297 1,0372 

settembre 1,0263 1,0346 

ottobre 1,0280 1,0337 

novembre 1,0255 1,0312 


2004 gennaio 1,0221 1,0295 

febbraio 1,0213 1,0261 

marzo 1,0204 1,0253 

aprile 1,0179 1,0228 

maggio 1,0171 1,0211 

giugno 1,0154 1,0187 

luglio 1,0146 1,0178 

agosto 1,0122 1,0162 

settembre 0,0130 1,0162 

ottobre 1,0146 1,0162 

novembre 1,0130 1,0137 


2005 gennaio 1,0130 1,0137 

febbraio 1,0097 1,0105 

marzo 1,0081 1,0088 

aprile 1,0048 1,0056 

maggio 1,0032 1,0040 

giugno 1,0032 1,0024 

luglio 1,0000 1,0000


BOLOGNA 

economica 

Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura NOTIZIE IN BREVE 


Export, gli sportelli camerali nel mondo 

Chi ben inizia è già a metà dell’opera. 

Già ma quando iniziare vuole dire conquistare 

clienti o selezionare fornitori 

in paesi stranieri dei quali poco si conosce 

se non notizie di cronaca lette sui 

giornali come fare? Gli imprenditori che 

hanno progetti di investimenti all’estero 

hanno innanzitutto bisogno di informazioni 

e di contatti in grado di supportarli 

per ridurre al minimo i tempi, 

costi e inefficienze. È per venire in contro 

a queste esigenze, tipiche delle piccole 

e medie imprese che la Camera di 

commercio di Bologna ha attivato da 

anni una serie di reti e relazioni nel 

mondo. È nell’ambito di questa rete che 

sono stati creati degli uffici operativi 

(desk) in alcuni paesi stranieri di particolare 

interesse, presso strutture affidabili 

e consolidate. Le imprese bolognesi 

possono così rivolgersi a questi 

uffici per ottenere gratuitamente informazioni 

sul mercato di interesse, liste 

di partner, fiere, e così via. Quando poi 

l’imprenditore si reca in visita nei 

paesi, questi centri possono essere 

d’appoggio per la ricerca di interpreti o 

per mettere a disposizione salette per 

riunioni o incontri. Dal 1 o settembre è 

per esempio attivo il “Centro Servizio 

per il packaging” in Egitto (al Cairo, 

attivato presso l’Agenzia delle Azioni 

Unite per lo Sviluppo Industriale) realizzato 

in collaborazione con Ucina (l’associazione 

che riunisce le imprese italiane 

attive nel settore delle macchine 

automatiche) e a Regione Emilia 

Romagna, destinato a facilitare i contatti 

fra il paese africano e le imprese 

che rappresentano ovunque nel mondo 

la capacità di innovazione dell’imprenditoria 

bolognese. Analogo servizio, 

rivolto principalmente alle imprese 

specializzate in macchine per l’imballaggio, 

è già attivo da anni a Tunisi. In 

Marocco, a Casablanca, a Timisoara 

Sono 7.034 gli imprenditori, soci o amministratori 

di nazionalità extracomunitaria 

operanti nella provincia di Bologna, con 

un incremento di 3.325 unità registrato 

negli ultimi sei anni. 

Attualmente in provincia poco meno di 7 

imprenditori su 100 è di origine extracomunitaria. 

La crescita dell’imprenditoria di origine 

extracomunitaria ha costituito dal 2000 

al 2005 una sorta di ammortizzatore alla 

riduzione dello stock delle imprese individuali 

che, in mancanza di questi 

imprenditori, negli ultimi sei anni sarebbe 

diminuito dell’8,4%. 

71 imprenditori extracomunitari su 100 

hanno un’età compresa fra i 30 e i 49 anni. 

(Romania), a Sarajevo, e a Mosca operano 

desk, attivi grazie alla rete delle 

Camere di commercio emiliano-romagnole, 

generalisti e cioè rivolti a tutte 

le imprese, indipendentemente dal 

settore di appartenenza, interessate a 

contatti, informazioni, punti di appoggio 

in tali paesi. A San Paolo del 

Brasile, sulla centrale Avenuda 

Paulista, così come a New York, sulla 

famosa Fifth Avenue, l’imprenditore 

bolognese può rivolgersi direttamente 

agli uffici della Camera di commercio di 

Bologna attivati da anni presso le locali 

Camere di commercio italo-americane, 

con quali ogni anno frequenti sono 

gli scambi e le missioni commerciali. 

Passando dall’altra parte del mondo, 

anche a Shanghai si parla italiano al 

Centro Servizi Emilia Romagna, frutto 

di un progetto dell’Unione regionale 

delle Camere di commercio e della 

Regione Emilia Romagna, che offre fra 

l’altro la possibilità di incontrare direttamente 

a Bologna i funzionari che 

gestiscono il Centro asiatico per consulenze 

personalizzate. 

Ovviamente accanto a questi centri servizio 

è attiva la rete delle Camere di 

commercio Italiane all’estero, associazioni 

di professionisti italiani e locali, 

che raggiungono oltre 23mila imprenditori, 

che per il 70% sono interessati 

accordi commerciali di interscambio 

con l’Italia. Le Camere di commercio 

italiane all’estero forniscono una vasta 

gamma di servizi, tra cui liste di imprese, 

ricerche di mercato, informazioni 

sui settori, elenchi di fiere e visure. 

Per informazioni: 

Camera di commercio di Bologna, 

Area Promozione Economica e 

Internazionalizzazione, 

tel. 051/6093.202, 

commercio.estero@bo.camcom.it, 


È il Marocco a guidare la classifica delle 

comunità dei titolari extracomunitari in 

provincia di Bologna con 640 imprenditori, 

pari al 19% circa del totale. Seguono 

la Cina con 483 titolari (14% sul totale) e 

la Tunisia con 318 titolari (9%), quindi la 

Romania e l’Albania (con 283 e 266 titolari 

rispettivamente, pari a circa l’8%), ed 

il Pakistan (219, pari a circa il 6% del totale). 

Le costruzioni, il commercio e le attività 

manifatturiere sono i settori più comuni 

tra i lavoratori indipendenti extracomunitari: 

insieme questi tre settori raccolgono 

infatti quasi il 78% delle attività create 

da immigrati extra-UE, anche se gli 

incrementi maggiori si sono riscontrati 

La Carta Nazionale dei Servizi 

La Carta Nazionale dei Servizi è lo strumento 

per l’accesso per via telematica 

ai servizi erogati dalle Pubbliche 

Amministrazioni. La CNS della Camera 

di Commercio oltre a consentire l’utilizzo 

della “firma digitale” rende possibile 

l’accesso ad una serie di servizi gratuiti 

per la propria impresa. L’11 ottobre 

alle ore 10.00 presso la Sala Topazio del 

Palazzo Affari, si terrà un incontro rivolto 

a tutte le imprese, gli studi professionali 

e le organizzazioni di rappresentanza 

per fornire tutte le indicazioni 

Il giovedì pomeriggio al termine delle 

contrattazioni della Borsa Merci, la 

Camera di Commercio rende disponibile 

sul proprio sito www.bo.camcom.it il 

listino prezzi. 

Il listino rileva i prezzi all’ingrosso sul 

mercato di Bologna dei diversi prodotti 

agricoli come cereali, farine, cascami, 

sementi, prodotti ortofrutticoli, prodot- 

Due Diligence – Le verifiche indispensabili 

per le operazioni straordinarie delle 

società – di questo si parlerà il 26 settembre, 

nell’ambito del seminario 

organizzato gratuitamente della 

Camera di Commercio di Bologna. 

Negli ultimi anni si è potuto assistere 

ad una notevole evoluzione di Due 

Crescono gli imprenditori extracomunitari in provincia 

nel settore dei trasporti, magazzinaggio e 

comunicazioni, in cui il numero di extracomunitari 

titolari è aumentato del 33% 

fra giugno 2004 e giugno 2005. 

L’edilizia e il commercio sono le attività 

a cui si rivolgono oltre 6 imprenditori di 

origine extracomunitaria su 10. Segue il 

settore manifatturiero (499 titolari, poco 

meno del 15% complessivo), all’interno 

del quale oltre la metà dei titolari extracomunitari 

opera nei comparti della confezione 

di vestiario e pelletteria, mentre 

si consolida la rilevanza del comparto alimentare 

(114 titolari). 

Sono 529 (poco più di un quarto del totale) 

le donne di origine extracomunitaria 

titolari di imprese in provincia, e sono 

Borsa Merci, 

il listino prezzi 

Due Diligence, 

un seminario 

16 

necessarie per un pieno utilizzo della 

carta che la Camera di Commercio di 

Bologna offre gratuitamente a un legale 

rappresentante di ogni società della 

provincia. Nell’occasione verrà anche 

presentato: “legalmail”, il servizio di 

posta elettronica certificata che 

Infocamere offre gratuitamente fino al 

31 dicembre a tutte le imprese. 

Per informazioni ed adesioni all’incontro 

rivolgersi al numero 051/6093867 

o al seguente indirizzo di posta elettronica: 

rao@bo.camcom.it. 

ti da agricoltura biologica, vini e uve, 

foraggi, suini,prodotti caseari e anche 

prodotti petroliferi. 

Qualora i prezzi vengano utilizzati per il 

regolamento dei rapporti contrattuali, 

si deve considerare il carattere esclusivamente 

informativo degli stessi; essi 

rappresentano l’andamento medio dei 

prezzi effettivi rilevati sul mercato. 

Diligence – in particolare per la necessità 

degli investitori nazionali ed internazionali 

di verificare la bontà del proprio 

investimento sia in fase di preacquisizione 

– ed a quelle straordinarie 

di fusione. Info 051.6093.442 per iscriversi 

e ulteriori informazioni consultare 

il sito www.bo.camcom.it. 

attive principalmente nel commercio e 

nelle attività manifatturiere. 

È nella città di Bologna e nei comuni più 

grandi ed a elevata presenza di attività 

imprenditoriali, quali Imola e Casalecchio 

di Reno, che si registra la più elevata presenza 

di attività imprenditoriali, ma è nei 

piccoli comuni dell’Appennino che si 

riscontra la concentrazione relativa maggiore 

rispetto alla presenza di imprese 

individuali (Grizzana Morandi, con circa il 

13% di imprenditori di origine extracomunitaria 

sul totale, seguono Vergato e 

Granaglione, e altri paesi di pianura quali 

Galliera e Sant’Agata Bolognese). 

Lo studio completo è disponibile su 

www.bo.camcom.it.


BOLOGNA 

economica 

Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura ARTIGIANATO 


Le Pmi artigiane reggono gli urti della crisi 

Le piccole e medie imprese artigiane 

di Bologna continuano a reggere 

alla crisi congiunturale e al calo della 

domanda e del potere d’acquisto dei 

consumatori. Per le quasi 29.200 imprese 

artigiane della provincia di Bologna 

il primo semestre dell’anno è stato 

caratterizzato da una concorrenza sempre 

più serrata a livello nazionale e 

internazionale, da un calo di risorse da 

investire in ricerca e sviluppo e dalla difficoltà 

di reperire manodopera specializzata, 

soprattutto nel comparto delle 

costruzioni che rappresenta, da solo, 

oltre il 61% del mondo artigiano bolognese 

(9.907 al 31 marzo con un saldo 

positivo, rispetto al 2004, tra imprese e 

iscritte e cessate di 149 unità). 

A Bologna e provincia le Pmi manifatturiere 

sono il 27,1% del totale: 7.914 le 

“La fase economica che stiamo 

vivendo è preoccupante. Per uscirne 

occorre che le piccole imprese sappiano 

fare rete, si uniscano per essere più forti 

sul mercato. Devono essere create le condizioni 

per poter rendere le aziende più 

competitive: fondamentali sono i sostegni 

all’innovazione e le infrastrutture”. 

Secondo Tiziano Girotti, da luglio nuovo 

presidente di Cna Bologna, le aziende 

stanno vivendo una fase congiunturale 

complessa e difficile, nonostante sotto le 

Due Torri la situazione sia “meno grave 

che in altri parti d’Italia”. “Gli imprenditori 

lamentano una forte diminuzione 

degli ordini – continua – si stanno allungando 

i tempi di pagamento e si respira 

un maggiore senso di insicurezza”. L’impressione, 

per Girotti, è che la crisi economica 

stia diventano strutturale. Il 

nostro Paese non riesce più a reggere la 

concorrenza dei competitors stranieri, 

non solo quelli dei mercati emergenti – 

Cina e India – ma anche degli altri paesi 

europei. Anche per il segretario generale 

di Confartigianato Bologna, Agostino 

Benassi, l’economia bolognese non ha i 

classici sintomi di una crisi congiunturale, 

ma soffre invece di un lento declino strutturale. 

“L’occupazione regge – spiega – è 

invece la mancanza di competitività che 

è ormai cronica. Dovuta da un lato al 

costo del prodotto finito che altro non è 

che la somma del costo del lavoro, di 

gestione e del trasporto e dall’altro al 

mancato, o sbagliato, governo dei mer- 

imprese quelle attive nel primo trimestre 

dell’anno (il saldo è negativo di 20 

unità e risente di una congiuntura particolarmente 

negativa). 

Nel settore trasporti sono registrate 

4.438 imprese, il 15,2% del totale, nei 

servizi pubblici e sociali sono 2.709 e 

rappresentano il 9,3% del totale. 

Sono infine 1.874 le Pmi bolognesi che si 

dedicano al commercio all’ingrosso e al 

dettaglio (il 6,4%, con un saldo negativo 

di 26 unità) e 1.826 le imprese quelle 

L’importanza di stare 

insieme, di fare rete 

Si mantiene positivo il saldo tra iscrizioni e cessazioni 

e c’è una buona propensione all’investimento. 

Ma le azienda bolognesi del settore lamentano costi 

di gestione e del lavoro sempre più alti. 

Preoccupa anche la debolezza della domanda nazionale 

cati”. Sono dunque da mettere in atto, 

secondo Benassi, politiche sinergiche e 

di sistema per risolvere problemi prettamente 

strutturali. “I costi, per esempio, 

andrebbero sfruttati come fattori competitivi, 

trasformando i prodotti del tessile, 

dell’abbigliamento e dell’agroalimentare 

in prodotti di nicchia di altissima qualità, 

imparando a valorizzare e gestire al 

meglio i singoli mercati”. 

Per le due associazioni di categoria occorre 

poi “fare sistema” per attrarre investimenti 

stranieri anche attraverso nuovi 

strumenti, come Promobologna, l’agenzia 

di marketing territoriale. Ma per 

poterlo fare è indispensabile investire 

sulle infrastrutture, il metrò e il passante 

nord in primis. “Sono fattori competitivi 

basilari per gli investitori – continua il 

segretario di Confartigianato – così come 

un efficiente sistema di accoglienza per 

poter soddisfare le richieste dei visitatori 

della Fiera”. “Non bisogna dimenticare 

infatti – continua – che l’economia bolognese 

è dinamica e settorialmente trasversale 

ed ha perciò necessità di supporti 

che vadano da un sistema fieristico, 

aeroportuale e di trasporti fino al 

rilancio di settori-nicchia come quello delle 

auto d’epoca”. E senza dimenticare che 

“il fare rete, l’essere insieme sui mercati 

nazionali ed esteri – conclude Girotti di 

Cna – rende gli imprenditori artigiani più 

forti”. 

SI.ST. 

attive nei settori immobiliare, di noleggio, 

informatico e di ricerca (6,2%). 

A prevalere, per quanto riguarda la forma 

giuridica, sono le ditte individuali 

che rappresentano quasi tre imprese su 

quattro, mentre il restante 25% è costituito 

da società di persone. Per l’Osservatorio 

sulla Congiuntura della Camera 

di commercio le ditte individuali sono 

vere e proprie “palestre di impresa” nelle 

quali il sistema imprenditoriale si rafforza 

per trasformarsi poi in forme giuridiche 

complesse. 

Secondo un’indagine di Cna a vacillare 

è la fiducia degli imprenditori in una 

ripresa immediata dell’economia. Le 

aziende artigiane bolognesi, come del 

resto quelle emiliano-romagnole, accusano 

infatti costi di gestione e del lavoro 

sempre più alti. 

Ma è la debolezza della domanda 

nazionale il fattore di criticità per il 45% 

degli imprenditori. 

Nel primo trimestre sul sistema artigiano 

permangono luci e ombre. 

I dati congiunturali della Camera di commercio 

descrivono infatti un andamento 

tendenziale negativo, in particolare nel 

settore manifatturiero. La produzione è 

segnalata in calo del 2,9%, così come gli 

ordinativi (-3,3%) e il fatturato (4,2%). 

Anche l’export è in flessione del 6,8% 

nonostante sia aumentata la percentuale 

delle imprese esportatrici: commerciare 

con l’estero comporta infatti 

oneri e problematiche che la maggior 

parte delle piccole (o piccolissime) 

18 

imprese fatica ad affrontare. 

Ma nonostante dati poco incoraggianti 

il saldo tra imprese iscritte (1.044) e 

cessazioni (845), alla fine del terzo trimestre, 

era positivo di 199 unità. 

L’indagine congiunturale di Confartigianato 

sull’andamento del primo semestre 

registra infine una buona propensione 

all’investimento: nei primi sei mesi la 

quota di aziende che ha investito è stata 

pari al 24,4%, superando la media 

regionale (18,7%) e, nel secondo semestre, 

potrebbe riguardare oltre il 40% 

delle aziende operanti in provincia. 

Per l’ultima parte dell’anno gli imprenditori 

esprimono ancora ottimismo: 

attendono un incremento della domanda 

e del fatturato e un ulteriore aumento 

dell’occupazione. 

di SIMONA STORCHI


19 

Venti di tempesta tra i campi 

Sulla nostra agricoltura sta abbattendosi 

una crisi senza precedenti. Le tre 

organizzazioni professionali, Cia, 

Confagricoltura, Coldiretti, sono concordi. 

E questa volta non è la solita lamentela 

degli agricoltori, ma una situazione reale 

con la quale ci si deve confrontare. Il 

rischio di esodo degli imprenditori è concreto 

e già le prime avvisaglie si stanno 

verificando. Ma la cosa preoccupante, 

come precisa Antonio Caliceti, presidente 

dell’Unione agricoltori “è che non 

sono le aziende marginali a uscire dal 

mercato, ma quelle che negli ultimi anni 

hanno investito pesantemente e che ora 

rischiano di non riuscire a far fronte ai 

debiti contratti”. L’agricoltura bolognese 

che, va ricordato, è una delle meglio 

organizzate del Paese, si trova a far fronte 

a cambiamenti che di norma occupano 

interi lustri. La nuova Politica comunitaria, 

la crisi di quasi tutti i settori (ortofrutticolo, 

lattiero caseario e vitivinicolo 

tanto per citarne alcuni), l’imminente 

disastrosa riforma del settore bieticolo, 

si aggiungono a situazioni congiunturali 

paurose, quali il probabile calo di risorse 

per l’intero settore agricolo a livello 

comunitario, la crisi economica del 

nostro sistema, li costo del petrolio che 

incide sui prezzi dei principali mezzi tecnici 

e il costante calo di prezzo delle colture 

di più ampia diffusione quali il 

grano e il mais. Ci da un quadro di sintesi 

l’analisi dell’annata agraria 2004 della 

Cia-Confederazione italiana agricoltori. 

Nel 2004 la Produzione lorda vendibile 

(Plv) si è attestata a 440.695.435 euro, 

facendo segnare un incremento del 2,33 

per cento sul 2003. I settori che hanno 

segnato un arretramento più marcato 

sono risultati quello arboreo, (–12,68%), 

orticolo (–5,36%), floricolo (–6,65%) e 

zootecnico (-3,77%). Il quadro statistico 

considerato dalla Cia copre gli ultimi sei 

anni arco di tempo nel quale , come 

spiega il presidente, Giorgio Vitali “il reddito 

dell’agricoltura bolognese è diminuito 

dello 0.47%. Se consideriamo il 

recupero del tasso inflattivo si ottiene un 

mancato incasso, per il 2004, di 60,75 

milioni. E se aggiungiamo il dato dell’aumento 

dei costi sempre sulla media 

inflattiva si raggiungerebbe la cifra di 92 

milioni. Quindi – afferma Vitali – in sei 

anni l’economia agricola della nostra 

provincia si è impoverita del 17 per 

cento”. Naturalmente, sempre secondo 

la Cia, diminuendo il numero delle 

aziende, il reddito pro capite aumenta, 

ma se lo rapportiamo agli ettari, il dato 

è preoccupante: nel 1999 la Plv per ettaro 

era pari a 2.380 euro; nel 2004 è stata 

di 2.304 euro. Se si considera il solito 

recupero del tasso inflatytivo, si ha una 

perdita di 355 euro per ettaro. =La nostra 

agricoltura – continua Vitali – prosegue 

nel solco della tradizione. le aziende 

diminuiscono di numero e la maglia 

poderale si incrementa, raddoppiando il 

dato nazionale”. Della situazione economica 

negativa soffrono di più le aziende 

piccole e quelle ad estensione mediogrande 

a scarsa vocazione pluricolturale. 

“Una possibile soluzione – spiega il presidente 

della Cia – è quella già intrapresa 

da moltissime aziende, della multifunzionalità. 

Le attività integrative reggono 

bene e bisognerebbe creare una 

rete di servizi mirante ad intrecettare il 

flusso commerciale che gravita su 

Bologna. Occorrerebbe creare una rete di 

servizi con l’obiettivo di attivare azioni 

mirate alla qualificazione delle produzioni 

e alla collocazione sul mercato della 

loro immagine. Nella nostra provincia i 

BOLOGNA 

economica 

Settembre 2005 AGRICOLTURA 


L’agricoltura bolognese è alle prese 

con una situazione molto difficile. 

La nuova Pac, la crisi dell’ortofrutta, del lattierocaseario 

e del vitivinicolo, l’imminente riforma 

del settore bieticolo sono solo alcune 

delle cause della recessione 

“Fin dall’attuazione della legge di 

riforma delle Camere di commercio, la 

legge 580 di otto anni fa, l’ente camerale 

associa di diritto le aziende agicole e 

quindi è su questa base che esiste una 

serie di interventi a favore dell’agricolrua 

provinciale”. Marco Pancaldi è doppiamente 

interessato ai problemi agricoli, 

sia come vice presidente della Camera di 

commercio, sia come presidente della 

Coldiretti provinciale. “La partecipazione 

alle politiche della Camera di commercio 

– spiega Pancaldi – è anche collegata al 

peso rilevante delle imprese del settore: 

si tratta infatti, su scala provinciale, di 

14mila aziende su un totale di 90mila 

che sono iscritte agli albi camerali”. La 

Camera interviene a favore del mondo 

agricolo con un ventaglio piuttosto 

ampio di azioni, che sono, come ricorda 

Pancaldi “o dirette in prima persona alle 

aziende, o indirette attraverso progetti 

delle organizzazioni professionali o di 

consorzi vari”. Inoltre ci sono altre voci 

che si riferiscono direttamente o indirettamente 

all’agricoltura. Si tratta della 

partecipazione al Consorzio Fidi, della 

presenza in infrastrutture legate in qualche 

modo al mondo delle produzioni 

agricole e delle iniziative promozionali 

come la partecipazione a fiere e rassegne 

nazionali o internazionali. Per quel 

che riguarda gli interventi diretti si tratta 

di bandi che riguardano interventi di tipo 

aziendale. “Si tratta – spiega Pancaldi – 

del sostegno a progetti come la vendita 

diretta, le produzioni energetiche, le col- 

prodotti riconosciuti cominciano ad essere 

parecchi e quindi è possibile radicarli 

ancor di più e affiancarne altri”. Tra i problemi 

che si possono definire trasversali’ 

dei diversi settori produttivi uno dei 

principali è rappresentato dalla risorsa 

acqua, sempre più preziosa e di difficile 

approvvigionamento. Una proposta 

dell’Unione agricoltri è quella di stoccare 

l’acqua in autunno e in inverno per utilizzarla 

quando è necessaria. “Si potrebbero 

riattivare i vecchi maceri – dice 

Caliceti – dimenticati dismessi dopo l’abbandono 

della coltura della canapa. 

Inoltre si possono utilizzre le aree invasabili 

vicino ai corsi d’acqua e utilizzare 

le tante cave abbandonate o quelle di 

futura realizzazione previste dal piano 

estrattivo regionale”. 

di MARIO MONTAGUTI 

L’azione di supporto 

della Camera di commercio 

tivazioni biologiche. In totale su questi 

interventi la Camera investe ogni anno 

circa 200mila euro chesi distribuiscono, 

di solito, su una ventina si aziende. va 

precisato – aggiunge il vicepresidente – 

che noi finanziamo gli interventi al 50 

per cento. L’altro 50 lo mettono l’azienda 

o, in alcuni casi, altri enti come ad esempio 

la provincia”. Ci sono poi altri progetti 

più complessi, in genere per la valorizzazione 

delle produzioni, che vengono 

presentati dalle professionali o da consorzi, 

come ad esempio, quello vinicolo 

dei Colli Bolognesi e della Patata tipica. 

“Per questi progetti – dice ancora 

Pancaldi – si stanziano in media oltre 

100mila euro all’anno”. Ma non è finita. 

C’è un importante contributo al Consorzio 

fidi che agisce per ridurre i tassi d’interessi 

pagati per operazioni agricole come 

l’acquisto di terre. “Un altro campo di 

partecipazione – spiega Pancaldi – è la 

nostra presenza, con investimenti e partecipazioni 

societarie, in strutture legate 

al mondo agricolo come ad esempio il 

Caab o l’Istituto Mario Negri per il miglioramento 

varietale. È bene accettato dalle 

imprese anche il sostegno alla partecipazione 

a fiere, come il caso di Sana. La 

Camera compra gli spazi per le singole 

aziende che presentano i loro prodotti. 

C’è infine, ed ha un notevole successo, il 

portale costituito dalla Camera e dalle 

organizzazioni cinque anni fa e che sta 

avendo un crescente successo”. 

MA.MO


BOLOGNA 

economica 

Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura PREVIDENZA 


Commercianti, è l’ora dei contributi 

Puntuale come sempre l’INPS ha fornito 

le istruzioni per il pagamento dei contributi 

da parte degli esercenti attività commerciali 

(fra cui rientrano anche gli agenti 

e i rappresentanti di commercio). Andiamo 

a vedere come stanno le cose per l’anno 

in corso, rammentando innanzi tutto 

che a partire dal 16 maggio è iniziata la 

serie di scadenze collegate al pagamento 

dei contributi previdenziali. La circolare n. 

36 del 25 febbraio 2005 ci ricorda innanzi 

tutto che gli appuntamenti possibili sono 

sette, come negli anni passati: 

– quattro (16 maggio, 16 agosto e 16 

novembre del 2005, più il 16 febbraio 

2006) per il versamento delle rate dovute 

sul “minimale”; 

– due (giugno e novembre) per il pagamento 

sul reddito eccedente il “minimale”; 

– l’ultimo (previsto per giugno), relativo al 

“conguaglio”. 

Circa le ultime tre scadenze occorre peraltro 

tener presente che esse coincidono in 

realtà con i termini di pagamento dell’IRPEF 

(primo acconto, secondo acconto e saldo 

finale). Per comprendere il complesso 

sistema degli obblighi previdenziali, ricordiamo 

che gli esercenti attività commerciali 

sono tenuti a versare un contributo 

annuo commisurato al reddito d’impresa 

dichiarato ai fini IRPEF. Poiché tuttavia la 

dichiarazione dei redditi si presenta l’anno 

dopo per l’anno prima (con l’UNICO 2005, 

ad esempio, si dichiarano i redditi prodotti 

nel 2004), i conti per l’INPS si fanno sulla 

base dell’ultima dichiarazione presentata, 

provvedendo poi – di norma nel giugno 

dell’anno successivo – all’eventuale “conguaglio”, 

che può essere a debito o a cre- 

Le istruzioni dell’INPS riguardano gli esercenti attività 

commerciali, tra cui rientrano anche gli agenti e i 

rappresentanti di commercio e indicano sette 

appuntamenti per i versamenti relativi al 2005 

dito. In pratica un agente di commercio 

(figura che utilizziamo a titolo d’esempio) 

si basa sul reddito reale dell’anno precedente, 

utilizzandolo come reddito presunto 

per l’anno in corso. Per procedere ai conteggi 

(ed ai relativi versamenti) sono 

necessari tre dati: 

a) l’aliquota percentuale da applicare; 

b) il “minimale” ed il “massimale”; 

c) il reddito d’impresa, che costituisce la 

base di calcolo. 

Circa la percentuale, essa ammonta, per il 

2005 al 17,59% (1). Ciò significa che un 

agente di commercio dovrà preventivare 

un esborso pari al 17,59% dei redditi d’impresa 

che risulteranno complessivamente 

prodotti nel 2005. A partire dal 1993, infatti, 

il contributo INPS è calcolato sulla totalità 

dei redditi d’impresa denunciati ai fini 

IRPEF (e non più soltanto su quelli derivanti 

dall’attività che dà titolo all’iscrizione nella 

gestione di appartenenza). Se l’agente Zeta 

producesse nel 2005 un reddito d’impresa 

pari a 20.000 euro, dovrebbe dunque conteggiare 

e versare complessivamente il 

17,59% di tale somma. E se invece producesse, 

durante l’intero anno solo 10.000 

euro, dovrebbe forse dovuto pagare il 

17,59% di tale cifra? No, perché l’INPS, di 

anno in anno, fissa il cosiddetto “minimale”, 

cioè un reddito presunto sotto la cui 

soglia non è possibile scendere. Per il 2005 

il “minimale” è pari ad euro 13.133,00 che 

corrispondono ad euro 2.310,09 (cioè al 

17,59% di euro 13.133,00) da versare con 

le modalità sopra ricordate. E se il nostro 

agente iniziasse l’attività in ottobre? In tal 

caso il suo minimale sarebbe costituito da 

un quarto (3.112) di euro 13.133,00. Esiste 

poi una soglia (pari, per il 2005, ad euro 

38.641,00) oltre la quale il contributo 

aumenta dell’uno per cento, come disposto 

dall’art. 3-ter della Legge 14 novembre 

1992, n. 438. La citata circolare INPS n. 

36/2005, in riferimento ai redditi eccedenti 

il minimale, precisa poi che: “il contributo 

per l’anno 2005 e dovuto sulla totalità dei 

redditi d’impresa prodotti nel 2004, per la 

quota eccedente il ... minimale di euro 

13.133,00 annui. 

Le aliquote contributive sono le seguenti... 

– 17,59% del reddito d’impresa superiore 

a euro 13.133,00 e fino a euro 38.641,00; 

– 18,59% del reddito superiore a euro 

38.641,00 e fino al massimale di euro 

64.402,00.”. 

Il reddito d’impresa dev’esser quindi suddiviso 

in tre scaglioni. Sul primo, corrispondente 

ad una fascia che va da zero 

fino ad euro 38.641,00 si conteggerà l’aliquota 

base (17,59%). Sul secondo (da euro 

38.641,00 fino al massimale), si conteggerà 

il 18,59%. Sul terzo ed ultimo scaglione 

(quota di reddito eccedente il mas- 

20 

simale), nulla sarà dovuto. Il massimale di 

euro 64.402,00 (frazionabile in mesi con 

gli stessi criteri già illustrati per il minimale), 

concerne peraltro gli agenti di commercio 

che risultavano iscritti all’INPS entro 

il 31.12.1995. La già citata circolare n. 

36/2005 fa presente infatti che per gli 

agenti privi di anzianità contributiva al 1° 

gennaio 1996 il massimale annuo (non frazionabile 

a mese) è pari ad euro 84.049,00. 

La stessa prosegue poi parlando dei familiari 

collaboratori (che, se inferiori ad anni 

21, beneficiano di uno sconto pari a tre 

punti percentuali) e del contributo di maternità. 

A proposito dei primi l’INPS ricorda che 

“... nel caso in cui il titolare si avvalga anche 

dell’attività di familiari collaboratori, i contributi 

eccedenti il minimale vanno determinati 

nella seguente maniera: 

a) imprese familiari legalmente costituite: 

sia i contributi per il titolare, sia quelli per 

i collaboratori devono esser calcolati tenendo 

conto della quota di reddito denunciata 

da ciascuno ai fini fiscali; 

b) aziende non costituite in imprese familiari: 

il titolare può attribuire a ciascun collaboratore 

una quota del reddito denunciato 

ai fini fiscali; in ogni caso, il totale dei 

redditi attribuiti ai collaboratori non può 

superare il 49% del reddito globale dell’impresa; 

i contributi per il titolare e per i 

collaboratori debbono essere calcolati 

tenendo conto della quota di reddito attribuita 

a ciascuno di essi”. 

Circa il contributo di maternità, esso rimane 

“...fissato nella misura di euro 0.62 

mensili, per ciascun soggetto iscritto alla 

di MARIO GALLOTTA 

Segue a pag. 25


BOLOGNA 

economica 

Nell’ambito di un percorso di verifica 

degli strumenti comunitari, il 10 e 

11 Marzo 2005 si è svolta a Bruxelles 

una conferenza sui “Programmi di vigilanza 

sul mercato europeo”, organizzata 

dalle Direzioni Generali dei dipartimenti 

di “Salute e protezione del consumatore” 

e di “Impresa e Industria” 

della Commissione Europea, in collaborazione 

con la EFTA (European Free 

Trade Association). Ad essa hanno partecipato 

circa 160 esperti governativi 

provenienti dagli Stati Membri dell’UE e 

della EEA, tra cui le autorità nazionali 

responsabili per la politica di vigilanza 

sul mercato (SOGS) relativamente ai 

quattro settori oggetto dei lavori della 

conferenza. Il tema dei lavori è stato 

l’armonizzazione e la diffusione delle 

migliori modalità di intervento tra le 

autorità adibite alla vigilanza sul mercato; 

la discussione si è focalizzata sui 

quattro settori che maggiormente rappresentano 

i prodotti di consumo: 

➢ Sicurezza Generale dei Prodotti 

(GPSD) 

➢ Giocattoli 

➢ Cosmetici 

➢ Prodotti Elettrici 

Tramite i workshop svolti su questi 

quattro settori si è perseguito l’obiettivo 

principale dell’incontro: fornire un’opportunità 

per lo scambio di informazio- 

MERCATO E CONSUMATORI 

Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura Settembre 2005 

Più cooperazione e vigilanza 

Troppi prodotti di comsumo sono ancora carenti 

dal punto di vista della sicurezza. 

Del problema relativo soprattutto a giocattoli, 

cosmetici e materiale elettrico si è parlato 

in una conferenza svoltasi in marzo a Bruxelles 

ni e discutere dei possibili miglioramenti 

nelle attività di vigilanza con particolare 

riguardo alla cooperazione trasversale 

nei suddetti settori. La prima giornata 

è stata dedicata all’identificazione 

degli obiettivi e dell’oggetto della discussione, 

nonché all’esplicazione delle 

regole generali previste dalla GPSD tramite 

esempi concreti e relativi alle 

esperienze di singoli Stati Membri; tra 

questi ne sono stati presentati nel 

pomeriggio alcuni relativi ai sistemi 

informativi e alle procedure a supporto 

della cooperazione trasversale degli 

Fig.1. Percentuale dei prodotti notificati sulla base dell’origine. 

Fonte: Commissione Europea, DG SANCO, B3 – dati compilati da ORGALIME. 

Fig. 2. Motivi di rischio nei giocattoli per bambini al di sotto dei 3 anni di età. Fonte: GIPC. 

Stati Membri nei vari settori. 

Particolarmente interessante l’illustrazione 

dell’ICSMS (Information & 

Communication System for Market 

Surveillance), un sistema di interscambio 

di informazioni sui prodotti difettosi, 

tra l’UE e le Autorità di vigilanza e 

doganali, limitato ad alcuni Paesi UE 

(tra cui Belgio, Svezia e Germania) ed 

Extra–UE (Svizzera), che prevede anche 

un’interfaccia con i distributori e i consumatori. 

A questo proposito è stata 

22 

avanzata la proposta di collegare il 

ICSMS con il RAPEX (il sistema di interscambio 

previsto dalla GPSD), al fine di 

ottimizzare l’efficienza e la trasparenza 

dei sistemi di vigilanza. 

Per quanto riguarda, invece, le procedure 

a supporto della cooperazione tra 

Stati Membri sono stati presentati tre 

specifici casi: il primo relativo ad un 

progetto olandese in materia di macchinari, 

il secondo sulla Direttiva riguardante 

le imbarcazioni da diporto e il 

terzo nell’area doganale. 

Sempre in questa prima giornata, poi, è 

stata sottolineata la necessità, all’inter- 

no di un singolo settore, di concentrare 

l’attenzione e l’intervento sulle aree 

statisticamente più problematiche sia 

per tipo (per i prodotti elettrici il 58% 

delle notifiche ha come oggetto gli 

apparecchi di illuminazione, mentre 

solo il 12% riguarda gli attrezzi da lavoro 

e simili e il 7% gli elettrodomestici 

da cucina), che per origine (dal RAPEX 

del 2004 risulta che tra i prodotti notificati, 

circa la metà non è stata prodotta 

nell’Unione Europea e che di questa 

metà il 36% proviene dalla Cina). 

La seconda giornata di lavori è stata 

caratterizzata dallo svolgimento in contemporanea 

dei workshop sui quattro 

settori sopra citati e alla discussione 

comune dei loro risultati. 

Per quanto riguarda la GPSD, è stata 

sottolineata l’importanza dello scambio 

di informazioni, la cui rapidità consente 

di evitare duplicazioni di tempo e di 

costi per i test e di prevenire in tempi 

brevissimi il rischio per i consumatori. 

Sono stati esposti due diversi esempi di 

progetti di cooperazione, uno sviluppato 

tra varie autorità finlandesi trasversalmente 

a vari settori, mentre l’altro 

focalizzato sul settore delle culle per


23 

BOLOGNA 

economica 

Agosto 2005 MERCATO E CONSUMATORI Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura 

Ribadita, tra le altre cose, la necessità di integrare le attività di controllo doganale e quelle di vigilanza 

sul mercato, e di chiarire il significato della marcatura CE rafforzandone la protezione 

bambini ma svolto in collaborazione tra 

vari Paesi. Quest’ultimo, in particolare, 

è partito nella primavera 2004 e ha 

riguardato un campione di 904 culle, di 

cui solo 154 sottoposte a test di laboratorio, 

dai quali sono risultati essere 

difettosi 73 pezzi. Le conclusioni più 

interessanti riportano alle difficoltà 

incontrate sia in fase di riconoscimento 

dei prodotti difettosi, sia in quella di 

comunicazione e cooperazione a 

distanza con gli altri Paesi aderenti al 

progetto, nonostante la definizione a 

priori degli incontri, dei parametri e 

delle fasi da seguire. Dal workshop 

effettuato sul settore dei prodotti elettrici, 

invece, è emerso che la percentuale 

dei prodotti non sicuri è in continuo 

aumento: dal 46,4% nel 2000 è 

passata al 52,3% nel 2004. Andamento 

oscillante, invece, si riscontra nei controlli 

effettuati in riferimento ai disturbi 

elettromagnetici, dove negli ultimi 4 

anni la percentuale ha alternato valori 

pari all’11-12% e al 23-25%. 

Nel terzo workshop riguardante i giocattoli 

sono stati presentati tre sistemi di 

vigilanza rispettivamente di Francia, 

Ungheria e Svezia. Significativo è stato il 

caso della vigilanza ungherese, dal 

quale emerge il preoccupante aumento 

dei prodotti risultati pericolosi: da un 

rapporto stabile di 42 su 87 nel biennio 

2001-2002, si è passati ad uno di 72 su 

85 nel 2004. Un continuo mutamento si 

è verificato nelle tipologie di giocattoli 

sottoposti a test, dove bambole e giocattoli 

di plastica sono stati sostituiti da 

quelli in PVC ed elettrici. Di seguito si 

riportano interessanti dati sui differenti 

motivi di rischio nei giocattoli destinati a 

bambini al di sotto e al di sopra dei 3 

anni di età. Infine, il workshop riguardante 

i cosmetici ha visto esposti i casi 

provenienti dall’Olanda, dall’Estonia e 

dalla Francia. L’esperienza estone, in 

particolare, mostra che degli oltre 

13.000 prodotti cosmetici commercializzati 

in Estonia oltre 1/3 (4386) proviene 

da Paesi Extra-UE e solo lo 0,27% è 

costituito da prodotti nazionali: i maggiori 

problemi rilevati sono relativi all’e- 

Fig. 3. Motivi di rischio nei giocattoli per bambini al di sopra dei 3 anni di età. Fonte: GIPC. 

tichettatura (lingua, ingredienti, scadenza, 

etc.). La Francia, invece, denuncia la 

necessità di maggiori obblighi di informazione 

da parte dei produttori, almeno 

per quanto riguarda le sostanze 

potenzialmente pericolose e la loro concentrazione 

all’interno dei prodotti 

cosmetici. I risultati di questi quattro 

gruppi di lavoro sono stati poi presentati 

e discussi al termine della seconda 

giornata, al fine di proporre interventi 

migliorativi per aumentare e uniformare 

l’efficacia dei sistemi di vigilanza 

attuali. Gli obiettivi proposti sono i 

seguenti: 

✓ OBIETTIVI COMUNI: sui quali organizzare 

ed effettuare la vigilanza ed estenderla 

su qualsiasi tipo di prodotto. 

✓ COOPERAZIONE: creazione di un 

forum di confronto per i vari esperti e 

responsabili della vigilanza, nonché il 

rafforzamento della cooperazione interna 

alla Commissione tra le Direzioni 

Generali dei dipartimenti “Salute e 

Protezione del Consumatore” e di 

“Impresa e Industria”. 

✓ TRASPARENZA: campagne di vigilanza 

per trasmettere efficienza e credibilità 

agli utenti, siano essi consumatori o 

imprese. 

✓ EFFICIENZA e RAZIONALIZZAZIONE: 

evitare duplicazioni di procedure o sistemi 

che possono rientrare nella GPSD. 

✓ ARMONIZZAZIONE: dei sistemi di 

notificazione esistenti (RAPEX e ICSMS), 

con particolare riguardo all’utilizzo del 

RAPEX per un rapido interscambio di 

informazioni sui provvedimenti presi nei 

confronti dei prodotti ritenuti pericolosi. 

✓ INTEGRAZIONE: tra le attività di controllo 

doganale e quelle di vigilanza sul mercato. 

✓ INFORMAZIONE SULLA MARCATURA 

CE: le autorità competenti devono 

avviare campagne di informazione per 

Presso lo Sportello Sicurezza Prodotto 

della Camera di commercio di 

Bologna, sono in distribuzione opuscoli 

informativi su tutti i prodotti che hanno 

l’obbligo della marcatura CE e sulle normative 

per la sicurezza e qualità dei prodotti. 

Attraverso lo Sportello Sicurezza Prodotto, 

ogni consumatore o impresa può richiedere 

informazioni circa le modalità per rendere 

i prodotti conformi alla normativa italiana 

e comunitaria, al fine di poter distribuire 

i prodotti stessi sul mercato senza 

violare norme in materia. Di seguito si 

elencano i titoli degli opuscoli redatti a cura 

dello Sportello Sicurezza Prodotto: 

■ Scheda sicurezza dei PRODOTTI TESSILI 

■ Scheda di sicurezza degli APPARECCHI A 

GAS 

■ Scheda di sicurezza delle BEVANDE SPI- 

RITOSE 

■ Scheda di sicurezza dei DISPOSITIVI DI 

PROTEZIONE INDIVIDUALI (D.P.I.) 

■ La sicurezza dei GIOCATTOLI 

■ L’etichettatura energetica degli ELET- 

TRODOMESTICI 

■ L’etichettatura delle CALZATURE 

■ L’etichettatura dei prodotti ALIMENTARI 

PRECONFEZIONATI 

■ OCCHIALI DA SOLE – Dispositivi di 

Protezione Individuale di 1 a Categoria 

■ IMBARCAZIONI DA DIPORTO 

■ PRODOTTI DA COSTRUZIONE 

■ MACCHINE 

chiarire il significato della marcatura CE, 

rafforzandone la protezione. 

✓ REGOLE SULL’IMPORTAZIONE: è 

necessario provvedere ad una corretta 

attuazione dei controlli sulla conformità 

dei prodotti importati da Paesi Terzi ai 

requisiti essenziali di sicurezza. 

di SHALINI MARIA SURI 

Uno sportello 

per sicurezza 

■ CALDAIE AD ACQUA CALDA requisiti di 

rendimento 

■ ASCENSORI 

■ COMPATIBILITÀ ELETTROMAGNETICA 

EMC 

■ RECIPIENTI SEMPLICI A PRESSIONE 

■ I CONTRATTI NEGOZIATI fuori dei locali 

commerciali 

■ PRODOTTI DIFETTOSI garanzia e responsabilità 

per danni 

■ MACCHINE E ATTREZZATURE emissione 

acustica ambientale (direttiva 

2000/14/CE recepita con D.Lgs 4 settembre 

2002, n. 262. 

Inoltre sono in distribuzione i seguenti 

opuscoli redatti dal Ministero delle Attività 

Produttive 

■ Guida all’acquisto e all’uso del GIOCAT- 

TOLO 

■ Guida relativa al risparmio di carburante 

e alle emissioni di CO 2 D.P.R. 17 febbraio 

2003, n. 84. 

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8, 40128 – Bologna. 

Telef. 051/6093858 – 856 

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e-mail: sicurezza.prodotto@bo.camcom.it 

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Regolazione del Mercato) 

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Tel. 0043/1/ 74000270 - Fax 

0043/1/ 74000180 - E-mail: 

Juliane.Hefel @doco.com - contattare 

Juliane Hefel 

Le opportunità commerciali pubblicate in queste pagine sono reperibili anche all’interno del sito Internet: www.bo.camcom.it 

(all’interno di Promozione e Statistica – Iniziative per l’Internazionalizzazione – “Offerte e proposte commerciali dall’estero”). 

Cerca produttori di camicette e 

camicie, cravatte, foulard, abbigliamento 

per uomo, tailleur, maglieria 

uomo-donna. 

WERTPRÄSENT PWG GRUPPE 

Karl-Schönherr-Str.3 - 4600 Wels - 

Tel. 0043/7242/936964364 - Fax 

0043/7242/936964321 - E-mail: 

msteininger@wertpraesent.co.at - 

contattare Markus Steininger 

Cerca produttori di scrivanie per 

computer, scrivanie, sedie girevoli 

per ufficio e per bambini. 

LS LIGHTSYSTEMS GMBH 

Gasserweiher 13 - 6840 Götzis - 

Tel. 0043/5523/51560 - Fax 

0043/5523/5156115 - E-mail: office@light-systems.at 

- contattare 

Charlotte Bitriol - Internet: 

www.light-systems.at 

Cerca produttori di articoli per illuminazione. 

WIMMESBERGER SCHUTZ VON 

KOPF BIS FUß GMBH 

Reischau 7 - 4680 Haag/H. - Tel. 

0043/ 7732/3484-13 - E-mail: 

traude@wimmesberger.at - contattare 

Traude Wimmesberger - 

Internet: www.wimmesberger.at 

Cerca produttori di stivali in gomma. 

FORM OF LIFE 

Gewerbegebiet 2/2 - 6600 Höfen - 

Tel. 0043/ 5672/66137 - Fax 

0043/5672/ 66127 - E-mail: office@formoflife.com 

- contattare 

Gabriela Posch 

Cerca produttori/fornitori di oli eterici/essenziali. 

GRECIA 

TSIRIGOTIS ANDREAS 

“BIZARRE” - Paraskevopoulou 17 - 

54640 Thessaloniki - Tel. 0030/ 

2310/850912 - Fax 0030/ 

2310/850912 - E-mail: 

tsiriand@otenet.gr 

Cerca produttori di pigiami e costumi 

da bagno per donna e uomo. 

(1/2005) 

D. STRIVAS SA 

“ALMATEX“ - C.P. 17 - 61100 

Gallikos, Kilkis - Tel. 

0030/23410/41243 - Fax 

0030/23410/41250 - E-mail: 

jenny@almatex.gr - contattare 

Flamouri Geny 

Cerca produttori di maglieria da 

donna. (1/2005) 

E. V. KARANASIOS & CO. AE 

1o km. Polygyrou-Thessalonikis - 

63100 Polygyros Halkidikis - Tel. 

0030/23710/24470 - Fax 

0030/23710/24484 - E-mail: apollo@hal.forthnet.gr 

- contattare 

Karanasios Efthimios - Internet: 

www.karef.gr 

Cerca produttori di pannolini per 

bambini ed assorbenti. (1/2005) 

AN. TSAKIRIS 

AFOI KOLYVOPOULI OE - Kentriki 

Agora’ Thessalonikis D-30 - 54628 

Thessaloniki - Tel. 0030/2310/ 

599870 - contattare Kolyvopou-los 

Antonios 

Cerca produttori di frutta fresca 

(mele, pere) e verdura. (1/2005) 

AFOI DOUTSIOU OE 

Fokionos 26 - 66100 Drama - Tel. 

0030/ 25210/55336-7 - Fax 

0030/ 25210/55324 

E-mail: doytsios@aias - contattare 

Doutsios Theodoros 

Cerca produttori di distributori 

automatici di fiori. (1/2005) 

ANDREADIS ANDREAS SA 

26hs Oktovriou 66 - 54627 

Thessaloniki - Tel. 

0030/2310/553234 - Fax 

0030/2310/553238 - E-mail: 

info@fiat-andreadis.gr - contattare: 

Maroufidis Ioannis - Internet: 

www-fiat-andreadis.gr 

Cerca produttori di lubrificanti per 

autovetture e camion. 

OD. CHOROZOPOULOS 

K. VLACHODIMOS & CO. OE - Gefyra 

- 57011 Thessaloniki - Tel. 

0030/2310/715865-6 - Fax 

0030/2310/715690 - E-mail: 

akma@spark.net.gr 

Cerca produttori di forni per l’essiccazione 

dei pomodori. (1/2005) 

TH. & G. MOUMTZIS EPE 

Edessis 8 - 54625 Thessaloniki - Tel. 

0030/2310/533692 - Fax 

0030/2310/537497 - contattare 

Moumtzis Theodosios 

Cerca grossisti di caffè espresso. 

(1/2005) 

TSILAKOPOULOS ANTONIO 

“ZEUSS” - Trion Ierarchon 1 - 60100 

N. Efessos - Katerini - Tel. 

0030/23510/52059 - Tel. cell. 

0030/6978/335221 - Fax 

0030/23510/52059 - E-mail: tsilak@otenet.gr 

- contattare Tsilakopoulos 

Antonios 

Cerca produttori di attrezzature per 

scuole (lavagne, scrivanie, ecc.). 

(2/2005) 

SYNGENTROMENI 

TECNOLOGIA AE 

Kassandrou 16 - 54632 


266474 - Fax 0030/2310/ 266475 

- contattare Petridis Stefanos 

Cerca produttori di macchinari per la 

fabbricazione di mattoni. (2/2005) 

ZABURIS AE 

C.P. 182 - 57009 Thessaloniki - Tel. 

0030/2310/ 753551 - Fax 

0030/2310/ 753554 - E-mail: 

info@zampouris.gr - contattare 

Zaburis Alexandros - Internet: 

www. zampouris.gr 

Cerca produttori di macchinari per la 

fabbricazione di teloni per camion. 

(2/2005) 

EVROS LEAD SA 

VI.PE. - 68100 Alexandrupoli - Tel. 

0030/ 25510/31860 - Fax 0030/ 

25510/38758 - E-mail: evrolead@otenet.gr 

- contattare Stefanoglou 

Dimitrios 

Cerca produttori italiani di impianti 

per il riciclaggio delle batterie. 

(2/2005) 

DMC 

K. Etolou 3 – 56224 Thessaloniki - 

Tel. 0030/2310/ 700132-3 - Fax 

0030/2310/ 703200 - E-mail: 

“ 

Novità dall’ufficio 

promozione estera 

DESK EMILIA-ROMAGNA 

IN BOSNIA ERZEGOVINA 

Si informa che è operativo a Sarajevo un Desk che 

funge da punto di riferimento per le imprese della 

regione Emilia Romagna che intendono operare in 

Bosnia Erzegovina. Nato con la collaborazione tra 

Regione e Camere di Commercio, il Desk offre servizi 

di informazione, assistenza e promozione direttamente 

sul territorio. 

Le imprese interessate possono contattare direttamente 

in italiano il 

Desk Emilia Romagna – Edhema Mulabdica 3 – 

71000 Sarajevo 

Tel. 00387 33 238249 – Fax 00387 33 271082 – E-mail 

desk.rer@bih.net.ba 

Referenti: Binasa Goralija – Goran Vujasin 

CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE 

ALL’ESTERO 

Si informa che la Camera di Commercio I.A.A di 

Bologna, per l’anno 2005, è associata alle Camere di 

Commercio Italiane all’estero delle città sottoelencate 

alle quali sarà possibile rivolgersi, tramite l’ufficio 

Promozione Estera, per poter ottenere informazioni 

e assistenza per i relativi mercati: 

Amsterdam, Barcellona, Bratislava, Bucarest, Buenos 

Aires, Casablanca, Francoforte sul Meno, Il Cairo, 

Istanbul, Lione, Lisbona, Londra, Madrid, Monaco 

di Baviera, Montreal, Mosca, Mumbai, Nizza, Parigi, 

Pechino, Praga, San Paolo, Tokyo, Tunisi, Vienna, 

Zurigo 

ALLA SCOPERTA DELLA RUSSIA 

Nei prossimi mesi partirà il Progetto RUSSIA dedicato 

alle imprese emiliane dei settori della meccanica 

agricola e dell’industria agroalimentare, interessate 

a conoscere il grande mercato della federazione 

Russa. 

In novembre la Camera ospiterà un seminario sulle 

potenzialità dei settori indicati nelle regioni russe di 

Rostov sul Don, Stavropol e Krasnodar, mentre in 

primavera è prevista una missione di imprese emiliane 

in Russia per favorire il contatto diretto con le 

imprese locali. 

Per informazioni: ufficio Promozione Estera. 

dmcp@in.gr - contattare Butzelis 

Panagiotis 

Cerca produttori italiani di “slot 

machines” e “fruit machines”. 

(2/2005) 

IKIA OETE 

Georg. Scholis 2 - 55134 Thessaloniki 

- Tel. 0030/ 2310/489010 - 

Fax 0030/ 2310/489011 - E-mail: 

oikia@ otenet.gr - contattare Tertilidis 

Ioannis - Internet: 

www.oikia.gr 

24 

Cerca produttori italiani di mobili da 

cucina e guardaroba. (2/2005) 

O. DELISTEFANI 

S. VARDAKTSOGLOU OE - Andreou 

Georgiou 42 - 54627 Thessaloniki - 

Tel. 0030/2310/508515 - Fax 

0030/2310/508516 - E-mail: 

info@artpoint.com.gr - contattare 

Vardaktsoglou Savvas - Internet: 

www.artpoint.com.gr 

Cerca produttori italiani di album e


25 

cornici per foto, portaritratti e relativi 

componenti. (2/2005) 

BALLIS CHIMICA AEVE 

C.P. 57 - 57008 Thessaloniki - Tel. 

0030/ 2310/722110 - Fax 0030/ 

2310/722365 - E-mail: ballis@ 

spark.net.gr - contattare Ballis 

Konstantinos - Internet: www. ballis.gr. 

Cerca produttori italiani di macchine 

per la produzione di compresse farmaceutiche. 

(3/2005) 

MITSIAS EFSTATHIOS 

“TECNOEXELIXI” - Iakovu Popyla 3 - 

54248 Thessaloniki - Tel. 0030/ 

2310/824234 - Fax 0030/ 

2310/863947 - E-mail: technoexe- 

lixi@datahitech.gr - contattare 

Mitsias Efstathios - Internet: 

www.technoexelixi.gr 

Desidera contattare produttori italiani 

di bilance elettroniche classificatrici 

per frutta e verdura. 

(03/2005) 

GIULEKA G. SOFIA 

K. Karamanli - 57100 Kufalia 

Thessalonikis - Tel. 

0030/23910/53584 - Fax 

0030/23910/53584 - E-mail: theoto63@otenet.gr 

- contattare 

Theotokidis Vassilios 


di batterie per autovetture e 

trattori e produttori di filtri dell’aria, 

dell’olio, del carburante, ecc. 

(03/2005) 

KONSTANTINU GEORGIOS 

K. Garefi 44 - 58400 Aridea - Tel. 

0030/23840/23743 - Fax 

0030/23840/24342 - E-mail: fishkon@otenet.gr 

- contattare Konstantinu 

Georgios 


di mangimi per trote. 

(03/2005) 

SYRULIANI TANIA 

Oloru 14 - 68400 Sufli’ - Tel. 

0030/6972/ 202142 - Fax 

0030/25540/ 22441 - E-mail: koukouly@otenet.gr 

- contattare 

Syruliani Tania 


di articoli casalinghi (pentole, 

servizi da tavola, ecc.). (03/2005) 

EURO AFRICA TRADING EPE 

P.O.Box 350 - 19400 Koropi’ - Tel. 

0030/210/6620573-4 - Fax 

0030/210/6620575 - E-mail: 

euroafricatrading@otenet.gr - contattare 

Ioannis Dinos 


di salse di pomodoro e pasta 

alimentare. (03/2005) 

KOSKINA ALIKI 

2o km. Chalkidonas-Giannitson - 

57007 Chalkidona - Tel. 

0030/23910/ 22180 - Fax 

0030/23910/ 23940 - contattare 

Koskinas Alexandros 

Desidera contattare grossisti italiani 

di prodotti per la grande distribuzione 

(olio, carta igienica, detersivi, 

vini, conserve, ecc.). (03/2005) 

LAZARU ALEXANDROS 

K. Karmanl - Ionia Thessalonikis - 

Tel. 0030/2310/788283 o 784085 

- Fax 0030/2310/ 788292 - E-mail: 

tzakialazarou@acisgroup.gr - contattare 

Lazaru Alexandros 


di metallo-ceramica. (4/2005) 

LOUKAS ILIAS & CO. OE 

Dim. Karaoli 258 - 56431 

Thessaloniki - Tel. 

0030/2310/603000 - Fax 

0030/2310/661000 - contattare 

Loukas Ilias - Internet: www.loukas-bagno.gr 


di parquet. (04/2005) 

KOUMARA EFROSINI 

Aristotelous 6 - 54623 Thessaloniki 

- Tel. 0030/2310/ 253963 - Fax 

0030/2310/ 284313 - E-mail: 

giselle1@otenet.gr - contattare 

Koumara’ Maria 


di tessuti per abiti da sposa e 

da cerimonia. (04/2005) 

LYSIS SA 

Kappadokias 3 - 55134 

Thessalonikis - Tel. 0030/ 

2310/434347 - Fax 0030/ 

2310/436590 - E-mail: lysis@ lysiscom.gr 

- Internet: www. lysiscom.gr 


di detersivi per ospedali e per 

aziende alimentari. (04/2005) 

LEONTZIDIS T. SA KREATON 

«STOCHOS» - 57500 K. Scholari 

Thessalonikis - Tel. 0030/ 

23920/91892 - Fax 0030/ 

23920/91600 - E-mail: mgm1@ 

stohos-foods.gr - contattare 

Leontzinis Emmanuil - Internet: 

www.stohos-foods.gr 

Desidera contattare aziende italiane 

lavorazione carni (mattatoi). 

(04/2005) 

KASIDIS ALEXANDROS 

Z. Papantoniu 13 - 55134 


456412 - Fax 0030/2310/ 456661 

- E-mail: alkas@ spark.net.gr - contattare 

Kasidis Alekos - Internet: 

www.kasidis.gr 


di parti e ricambi per caldaie 

(interruttori, manometri, valvole di 

sicurezza, ecc). (04/2005) 

G. KOLOVOS - O. KERAMITZIS OE 

Papanastasiu 61 - 54453 


946780 - Fax 0030/2310/ 946781 

- E-mail: keramitzis@ anadomi.gr - 

contattare Keramitzis Odisseas 


di teloni in plastica per coperture 

di campi sportivi, piscine, ecc. 

(05/2005) 

OUTZIDIS GEORGIOS 

Kassandrou 57 - 54633 


230611 - Fax 0030/2310/ 230699 

- E-mail: 

george_outzidis@yahoo.gr - contattare 

Outzidis Georgios 


di caloriferi e caldaie a gas 

naturale. (05/2005) 

AFOI CHATZIMARIANOU OE 

Sapfous 14 - 54627 Thessaloniki - 

Tel. 0030/2310/542226 - Fax 

0030/2310/542122 - E-mail: inoxmade@hol.gr 

- contattare 

Chatzimarianos Athanasios 


di acciaio inox (304, 316). 

(05/2005) 

VOLAKAKIS ELEUTERIO 

Atene – Tel. 0030/69738446048 

(recapito in Italia Giuseppe Giardini 

Tel. 340/4992161 

Interessato ad assumere rappresentanze 

industriali per la Grecia – vari 

settori 

TURCHIA 

AYDIN A.S. 

Istanbul - Tel. 0090/216/3139844 

(ext:293) - Fax 0090/216/5274480 

- E-mail: adkaynak@aydinorme. 

com.tr - contattare Ayse Didem 

Kaynak 

Desidera importare pizzo grezzo dall’Italia 

per la produzione di biancheria 

intima da donna. (2/2005) 

ALACAM RULMAN LTD.STI. 

351 Sok. No:24 2.San.Sit. - 35100 

Bornova, Izmir - Tel. 

0090/232/4350608 o 4866477 - 

Fax 0090/232/4352381 - E-mail: 

alacam@alacam.com.tr - contattare 

Umut Alacam - Internet: 

www.alacam.com.tr 

Desidera importare sfere e rulli in 

acciaio. (2/2005) 

BURAK LTD.STI. 

Abidin Daver Sok. No:3/4 - 06680 

Cankaya, Ankara - Tel. 0090/312/ 

4425210 (pbx) - Fax 0090/ 

312/4425213 - E-mail: 

burakco@burakco.com - contattare 

Gokcen Bicer - Internet: www. 

burakco.com 

Desidera mettersi in contatto con 

produttori di macchine automatiche 

per il confezionamento di zucchero 

in polvere, in PVC e carta. (2/2005) 

ALBATROS PLASTIK 

Istanbul - E-mail: marketing@albatrosplastik.com 

- contattare Sevin 

Egemen - Internet: www.albatrosplastik.com 

Desidera importare cassette, cestini, 

contenitori commerciali in plastica. 

(2/2005) 

POLIKEM LTD.STI. 

Guven Mah. Eski Londra Asfalti 

No:71B - Gungoren, Istanbul - Tel. 

BOLOGNA 

economica 

Settembre 2005 EXPORT 


Segue da pag. 20 

Commercianti è l’ora... 

gestione di appartenenza”. Poiché 

l’attività di agente può essere 

esercitata (v. art. 6 della L. 

204/85 anche da società e tenendo 

conto che a decorrere dal 1997 

devono iscriversi alla Gestione 

Esercenti Attività Commerciali dell’INPS 

anche quei soci di S.r.l. che 

svolgono in ambito societario attività 

abituale e prevalente, occorre 

ricordare che per tali soggetti la 

base imponibile – fermo restando 

il minimale contributivo – è costituita 

dalla parte di reddito d’impresa 

attribuita al socio in ragione 

della quota di partecipazione 

agli utili, prescindendo dagli eventuali 

accantonamenti a riserva o 

dalla effettiva distribuzione degli 

utili stessi. Ciò sempre nel limite 

dei massimali, ricordando altresì 

che il reddito di riferimento, ovviamente, 

è quello dichiarato dalla 

S.r.l. ai fini fiscali. Quanto alle agevolazioni 

(termine di cui si sta perdendo 

il significato) restano lo 

“sconto” di tre punti percentuali a 

favore dei “familiari collaboratori” 

aventi meno di 21 anni e il 

dimezzamento (a richiesta) dei 

contributi per i pensionati “over 

65”. La circolare INPS rammenta 

infatti che “continuano ad applicarsi, 

anche per l’anno 2005, le 

disposizioni di cui all’art. 59, comma 

15, della legge 27 dicembre 

1997, n. 449, relative alla riduzione 

del 50% dei contributi dovuti” 

da coloro che risultano “già pensionati 

presso le gestioni INPS”. 

(1) La percentuale del 17,59% è comprensiva 

dello 0,09% che serve per indennizzare 

le cessazioni definitive dell’attività. 

Tale aliquota aggiuntiva (comma 272 

della Legge 30.12.2004, n. 311) sarà dovuta 

fino al 31 dicembre 2009. 

di MARIO GALLOTTA 

“ 



BUSINESS FORUM ITALO-TURCO 

In occasione della visita ufficiale del Presidente 

Ciampi in Turchia, l’ICE organizzerà ad Istanbul dal 

22 al 25 novembre 2005, un Forum di collaborazione 

industriale finalizzato alla presentazione delle 

opportunità di investimento in Turchia ed al consolidamento 

della cooperazione Italo-turca. 

Il Forum prevede incontri bilaterali tra imprese italiane 

e turche presso l’Hotel Kempinski e la partecipazione 

è gratuita. 

Settori merceologici richiesti: engineering, logistica, 

ambiente, componenti auto, impianti lavorazione 

metalli, macchine tessili, industria agroalimentare, 

imballaggio e confezionamento, elettronica, 

sistemi di sicurezza, mobili, tessile-abbigliamento, 

turismo. 

Per partecipare: ICE dott.ssa Laura Testaguzza – 

e-mail: l.testaguzza@ice.it – tel. 06.5992.6706. 

0090/ 212/5543241 o 5042045/6 

- Tel. portatile 0090/536/ 4028922 

- Fax 0090/212/ 6432670 - E-mail: 

polikem@ 

polikem.com.tr/ejder@polikem. 

com.tr - contattare Mehmet Ejder 

Desidera importare materiali chimici 

(PS, ABS, PET, PVC, PP, PE, PTA, 

MEG). (2/2005) 

STANDART YALITIM 

Istanbul - E-mail: standart@standartinsulation.com 

- contattare 

Mevlude Parlak - Internet: 

www.standartinsulation.com 

Desidera importare: feltro di poliestere, 

polipropilene atattico, SBS in 

polvere. (2/2005) 

T.R.E.C.O LTD.STI. 

Basaran Mah. Gazi Cad. No:203 - 

Bursa - Tel. 0090/224/2506363 o 

2522211 – Fax 0090/224/2527444 

- E-mail: cemalakoc@yahoo.com - 

contattare Cem Alakoc 

Desidera importare materiali chimici 

di vario tipo. (4/2005) 

OZSELAMOGLU GIDA 

Kayseri - Tel. 0090/352/2211933 - 

Fax 0090/352/2226275 - E-mail: 

neslihan_bayir@ozselamoglu.com - 

contattare Neslihan Bayir 

Desidera importare/acquistare 

macchine per confezionamento di 

spezie e legumi. (4/2005) 

TURCAN A.S. 

Istanbul - Tel. 0090/212/4221180- 

1 - Fax 0090/212/4221270 - Email: 

bilgi@turcan.com.tr - contattare 

Taner Akvardar - Internet: 

www.turcan.com.tr 

Desidera importare/acquistare


macchine usate per la produzione di 

tubetti d’alluminio. (4/2005) 

ZIYA METIN 

Istanbul - Tel. 0090/216/4299241 

- E-mail: info@metmobilya.com - 

contattare Ziya Metin 

Desidera mettersi in contatto con 

produttori Italiani di mobili per 

scuola. (4/2005) 

Offerte di merci 

e di rappresentanze 

AUSTRIA 

BOLOGNA 

economica 

Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura EXPORT 


Per le richieste di seguito riportate 

contattare la SEZIONE COMMERCIA- 

LE DEL CONSOLATO GENERALE D’AU- 

STRIA (Sig.ra Tiziana Balestra) - P.zza 

Duomo 20 - 20122 Milano - Tel. 

02/879091-1 - Fax 02/877319 - Email: 

mailand@wko.at - Internet: 

www.austriantrade.org/Italy (fare 

riferimento al codice riportato) 

(01.09.2004 122472/AR) 

Offre tronchi di abete rosso – cerca 

importatori 

(06.09.2004 122445/LM) 

Offre sistema per abbronzatura – 

cerca distributori/importatori 

(13.09.2004 122889/Kl) 

Offre prodotti di consumo per radiologia 

– cerca distributori/importatori 

(17.09.04/123175/LM) 

Offre affilacoltelli – cerca distributori 

(17.09.2004/123117/LM) 

Offre strumenti a fiato, sedie per 

musicisti, leggii – cerca distributori 

(22.09.2004 123528/kl) 

Offre addolcitori e apparecchiature 

per il trattamento di acque primarie 

– cerca distributori 

(27.09.2004 123632/AR) 

Offre sonda da valanghe – cerca 

importatori 

(27.09.2004 123475/AR) 

Offre segati d'abete – cerca rappresentante 

per il Nord Italia 

(29.09.2004 122061/Kl) 

Offre pannelli solari termici e fotovoltaici, 

stufe a pellets – cerca partner 

commerciali 

(06.10.2004 123771/LM) 

Offre piumini, cuscini – cerca rappresentanti, 

importatori 

(06.10.2004 123773/LM) 

Offre prodotto antiscivolo ideale per 

piscine – cerca grossisti preferibilmente 

introdotti nelle forniture 

pubbliche 

(07.10.2004 124148/LM) 

Offre lampade – cerca rappresentanti 

(10.10.2004 124146/LM) 

Offre piani di lavoro in granito per 

mobili per cucina – cerca subfornitori 

di prodotti per la produzione di 

mobili per cucina 

(12.10.2004 123866/LM) 

Offre porcellana dipinta a mano – 

cerca negozi di articoli da regalo di 

alto livello 

(13.10.2004 124265/LM) 

Offre prodotti per wellness – cerca 

distributori 

(14.10.2004 124498/AR) 

Offre zoccolini di legno – cerca distri- 

butori, produttori di pavimenti in 

legno 

(14.10.2004 114407/AR) 

Offre case prefabbricate – cerca 

partner commerciali 

(08.11.2004 125644/AR) 

Offre porte – cerca partner commerciali 

(10.11.2004 125712/AF) 

Offre prodotti per la sicurezza di 

cisterne e depositi – cerca rappresentanti 

(16.11.2004 125993/AR) 

offre travi, listoni e tavole per edilizia 

e imballaggio in abete e douglasia 

– cerca rappresentanti per 

Lombardia, Veneto, Emilia- 

Romagna, Friuli Venezia Giulia, 

Trentino-Alto Adige 

(16.11.2004 125934/AR) 

Offre legname – cerca rappresentanti 

per Italia Meridionale e Sicilia 

(22.11.2004 126096/LM) 

Offre espositore per album per francobolli 


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Offre "Slidy Jet": tavola con batteria 

incorporata per sport nautico, per 

adulti e bambini – cerca distributori 

(24.11.04/AF 125581) 

Offre tubi e raccordi per impianti di 

riscaldamento ad uso civile – cerca 

rappresentanti e distributori 

(1.12.04/AF 126502) 

Offre autoaccessori – cerca rappresentanti 

(20.12.04/127154/LM) 

Offre ricami per abbigliamento e 

biancheria per la casa – cerca agenti 

GRECIA 

TSIAMOULOS KONSTANTINOS 

Karaoli & Dimitriou 3 - 54630 


556306 - Fax 0030/2310/ 556306 

- E-mail: mgtsiamoulos@internet.gr 

- contattare Tsiamoulos 

Konstantinos - Internet: www.tsiamoulos.com 

Ricerca importatori di lumache. 

(1/2005) 

EXEL MAK METAL SA 

18 km. Thes/nikis - Ag. Athanasiou 

- 57008 Thessaloniki - Tel. 0030/ 

2310/722536 o 722038 - Fax 

0030/2310/710051 - E-mail: 

info@exelmakmetal.gr - contattare 

Nikolaou Ioannis - Internet: 

www.exelmakmetal.gr 

Ricerca grossisti ed importatori italiani 

di tubi per irrigazione e “guardrail” 

per strade ed autostrade. 

(2/2005) 

BENI EVAGGELIA 

Pafsania 29 - 59100 Veria - Tel. 

0030/23310/ 65811 - Fax 

0030/23310/ 65821 - E-mail: katsikas@hol.gr 

- contattare Katsikas 

Konstan-tinos 

Ricerca grossisti ed importatori italiani 

di ornamenti natalizi.(2/2005) 

YLI AEVE 

Neas Konstantinu-poleos 19 - 

56429 Thessaloniki - Tel. 

0030/2310/692505 - Fax 

0030/2310/92507 - E-mail: kirkon@yli.gr 

- Internet: www.yli. gr - 

contattare Konstantinidis Kyriakos 

Ricerca grossisti, rivenditori ed 

importatori italiani di prodotti decorativi 

in vetro e metallo, piastrelle, 

articoli da regalo professionali, ecc. 

(3/2005) 

UAB ANGRAPA 

c/o Associazione delle Camere 

di Commercio Lituane 

Tel. 00370/52612102 - Fax 

00370/ 52612112 - Internet: 

www. chambers.lt - E-mail: vytautasbite@chambers.lt 

- contattare 

Dr. Vitautas Bite 

Cerca produttori, importatori e distributori 

di mobili. (3/2005) 

DOTVILA - DOTNUVA KEDAINIU R. 

Tel. 00370/68717794 - Fax 

00370/34756900 - E-mail: sonata.vic@takas.lt 

- contattare Sig. 

Vygantas Majauskas 

Cerca importatori italiani di legna 

(da ardere, da costruzione e legname 

per pallet). (3/2005) 

LITUANIA 

UAB PETRINA 

Kalvariju 44-2 - 09309 Vilnius - Tel. 

00370/ 52102104 - Fax 00370/ 

5733878 - E-mail: neringa@ petrina.lt 

- contattare Sig.ra Zita 

Dabuzinskiene 

Cerca importatori di prodotti in 

legno (tavolame, pavimenti e 

costruzioni prefabbricate di pino, 

frassino e ontano nero). (3/2005) 

PARAGUAY 

ORVITEL S.A. 

Isla Valle - Aregua - Tel. 

00595/21211232 - Internet: 

www.islavalle.com.py - E-mail: diegoromanb@hotmail.com 

- contattare 

Diego Roman 

Offre pelle esotica di pesce (tilapia). 

(3/2005) 

ROMANIA 

SC EUROCOM EXIM SRL 

Str. Martir Horia nr. 20 - Bacau - Tel. 

0040/743960264 - Internet: 

www.pielebacau.go.ro 

Offre pelli bovine salate e ricerca 

partner nel settore del pellame. 

(3/2005) 

TURCHIA 

MARKA KOZMETIK 

Serasker cad. Arayicibasi Sok. 

No:27/3 - 81300 Kadikoy, Istanbul 

- Tel. 0090/216/3305266 - Tel. 

portatile 0090/533/5500303 - Fax 

0090/216/3291827 - E-mail: purixima@purixima.net 

/ info@ purixima.net 

/ sinan@purixima.net - 

Internet: www.purixima.net – contattare 

Sinan Aydin 

Offre profumi, deodoranti, shampo, 

saponi. (2/2005) 

“ 



PROWEIN 2006 DUSSELDORF 

L’ICE organizza una collettiva di aziende produttrici 

di vini alla prossima edizione del Prowein che si svolgerà 

tra il 26 e il 28 marzo 2006 a Dusseldorf. 

Per informazioni: ICE, tel.06.59929310 / 6816 / 9575 – 

e-mail: vini@ice.it. 

CARNET ATA 

Si informa, su comunicazione della World Chambers 

Federation, che le Isole Faore non fanno parte del territorio 

doganale della Danimarca e sono quindi da 

considerare zona extra comunitaria. Pertanto tutti 

coloro che vorranno esportare temporaneamente 

merci in tale Paese dovranno chiedere il rilascio del 

Carnet ATA. 

PUBBLICAZIONI IN DISTRIBUZIONE 

GRATUITA 

Sono in distribuzione gratuita le seguenti pubblicazioni: 

● “La Romania alle porte dell’Unione Europea – economia 

e opportunità per gli imprenditori italiani”. 

Guida che vuole essere uno strumento utile per gli 

imprenditori interessati ad investire o a commerciare 

con la Romania, il cui ingresso nell’Unione è previsto 

per il prossimo 1 gennaio 2007. 

● “Risoluzione delle controversie e recupero dei crediti 

nella compravendita internazionale – Vademecum 

per l’esportatore con particolare riferimento ai Paesi 

sudamericani”. Uno strumento per conoscere ed 

utilizzare adeguatamente gli strumenti giuridici 

internazionali per evitare comportamenti scorretti 

dalle controparti commerciali. 

NESA TEKSTIL 

Denizli - Tel. 0090/258/2691790 - 

Fax 0090/258/2691789 - E-mail: 

erdem@nesatekstil.com.tr - 

Internet: www.nesatekstil.com. tr - 

contattare Erdem Ozdiler 

Offre asciugamani e accappatoi. 

(2/2005) 

FAVORI KUYUMCULUK 

Istanbul - Tel. 0090/212/4102641 

- Fax 0090/212/4102650 - E-mail: 

exportistanbul@favorigold.com - 

contattare Sevinc Ar 

Offre prodotti di oreficeria e gioielleria. 

(2/2005) 

HEMA CELIK 

Demirciler Sit.7.Yol No:82 - 

Zeytinburnu, Istanbul - Tel. 

0090/212/6797334 o 6797259 - 

Fax 0090/212/ 6642712 - E-mail: 

filiz.kaya@ hemacelik.com - contattare 

Filiz Kaya 

Offre attrezzature per cucine industriali 

(ricerca rappresentante). 

(2/2005) 

ALBA LTD.STI. 

E-mail: t-alba@ superonline.com - 

26 

Internet: www.talba.net - contattare 

A. Babacan 

Offre tubi in cemento, PVC, plastica 

e polietilene. (2/2005) 

OLCERLER LTD.STI. 

Keresteciler Sit. Savas Cad. Mese 

Sok. No:12/A - Merter, Istanbul - 

Tel. 0090/212/6376309 - Fax 

0090/212/6376316 - E-mail: suatextile@yahoo.com 

- contattare 

Aydin Murtezaoglu 

Offre camicie da uomo. 

(2/2005) 

NAZAR TEKSTIL 

Kahrama-nmaras - Tel. 

0090/344/6292449 - E-mail: 

nazar_textile@mynet. com - contattare 

Emre Serefoglu 

Offre filati e tessuti a maglia. 

(2/2005) 

ATAOGLU A.S. 

1.OSB. No:19 Baspinar, Gaziantep - 

Tel. 0090/ 342/3372340 - Fax 

0090/342/ 3371979 - E-mail: 

ufuk@erkent. com.tr - Internet: 

www.erkent. com.tr - contattare 

Ufuk Akpinar


27 

Offre filati di acrilico, lana, cotone e 

di polipropilene. (2/2005) 

KIMIL TEKSTIL A.S. 

Tel. 0090/258/2682232 - Tel. portatile 

0090/532/3858855 - Fax 

0090/258/2682187 - E-mail: 

seda@kimiltekstil.com - contattare 

Seda Ergene 

Offre prodotti tessili per la casa. 

(2/2005) 

AKFEL KLIMA SANAYII 

ZUMRUTEVLER MAH. - Serhat Sok. 

No:36 - 34852 Maltepe, Istanbul - 

Tel. 0090/216/4279222 - Fax 

0090/216/4275885 - E-mail: 

a.uzer@akfel.com - Internet: 

www.akfel.com - contattare Ahmet 

Necati Uzer 

Offre condizionatori d’aria, riscaldatori. 

(2/2005) 

SOM HALI KOLL.STI. 

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Melikgazi, Kayseri - Tel. 0090/352/ 

3212169 o 3212170 - Fax 

0090/352/3212167 - E-mail: somhali@dsl.ttnet.net.tr 

/ medimpex@ttnet.net.tr 

- contattare Nuri 

Somyurek 

Offre abbigliamento in jeans. 

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ABC LTD.STI. 

Cumhuriyet Cad. No:111/3 - 80230 

Elmadag, Istanbul - Tel. 0090/212/ 

2966192 (pbx) - Fax 0090/ 

212/2966149 - E-mail: 

zberez@yorktrade.net - contattare 

Z. Berez 

Offre prodotti tessili. (2/2005) 

BUFERA LTD. STI. 

Nosab Dokumacilar Sit. 103. Sok. 

BL.No:1-2 - Nilufer, Bursa - Tel. 

0090/224/4110591 - Fax 

0090/224/4110592 - E-mail: 

info@buferatextile.com - contattare 

Oguz Aksoy 

Offre tessile per la casa, tappezzeria. 

(2/2005) 

MUCIT PLASTIK 

Konya - E-mail: arcek@superonline.com 

- contattare Nilgun Kubar 

Offre articoli e pezzi di ricambio per 

infissi e porte in PVC. (2/2005) 

MOREN LTD.STI. 

Esentepe Mah. Avizeciler San.Sit. E 

Blok No:4 Kucukkoy - 

Gaziosmanpasa, Istanbul - Tel. 

0090/212/ 4753375 - Fax 

0090/212/ 6681600 - E-mail: 

moren@ morenaydinlatma.com 

Offre articoli d’illuminazione e lampade 

di vario tipo. (2/2005) 

YAZICI LTD.STI. 

Cakil Koyu, Elbasan Yolu Uzeri 

1.km. - Catalca, Istanbul - Tel. 

0090/ 212/7601038 (pbx) - Fax 

0090/212/7601284 - E-mail: yazicidik@superonline.com 

- Internet: 

www.yazicimak.com - contattare 

Burak Uysal 

Offre macchine per cucire.(2/2005) 

NUANS COLLECTION 

Eregli Sok. No:90 06320 Siteler – 

Ankara - Tel. 0090 312 3485177 - 

Fax 0090 312 3534446 - E-mail: 

info@nuanscollection.com - 

Internet: www.nuanscollection.com 

- contattare Mete Ozbek 

Offre mobili di vario tipo. (2/2005) 

BUTANSAN LTD.STI. 

Hacilar OSB. No:12 Kayseri - Tel. 

0090/352/3220090 o 91 o 92 - 

Fax 0090/352/3220099 - E-mail: 

info@butansan.com.tr - Internet: 

www.butansan.com.tr / 

www.kosb.org - contattare Bilgin 

Yucel Kayapinar 

Offre elettrodomestici. (2/2005) 

USAK SERAMIK A.S. 

Devlet Karayolu 26.Km. - 64500 

Banaz, Usak - Tel. 

0090/276/3262001 (8 linee) - Fax 

0090/27/ 3262010 o 11 o 12 - Email:a.yetis@usakseramik.com/m.dalgic@usakseramik.com 

- Internet: 

www.usakseramik.com - contattare 

Ali Yetis 

Offre piastrelle per pavimentazioni 

e rivestimenti murali. (2/2005) 

NET LTD.STI. 

Abdullah Cevdet Sok. No:24/11 - 

Cankaya, Ankara - Tel. 0090/ 

312/4425792 - Fax 0090/312/ 

4425796 - E-mail: netinsaat@ hotmail.com 

- contattare Meral 

Ozdemir 

Offre marmo. (2/2005) 

I.S.G TEKSTIL LTD.STI. 

Istiklal Cad. Aslanbey Apt. D:22 - 

20010 Denizli - Tel. 0090/258/ 

2634425 (pbx) - Fax 0090/ 

258/2634425 - E-mail: info@ isgtextile.com 

/ elvin@isgtextile.com 

- Internet: www.isgtextile.com - 

contattare Elvin Ozen 

Offre tessili per la casa, abbigliamento. 

(2/2005) 

OZDENLER IS MAKINELERI 

Fevzi Cakmak Mah. Cemal Gursel 

Cad. No:11 - 34899 Ustkaynarca 

Pendik, Istanbul - E-mail: hozden@altinvezir.com 

- contattare 

Hakan Ozden 

Offre macchine per l’edilizia/la 

costruzione, gru. (2/2005) 

NHN LTD.STI. 

Istiklal Mah. Sair Fuzuli Cad. 

No:20/20 - 26010 Eskisehir - Tel. 

0090/222/ 2212764 - Fax 

0090/222/ 2212765 - E-mail: 

nihany@ nhnlogistic.com - contattare 

Nihan Yalciner 

Offre pezzi di ricambio per automobili, 

stampi. (2/2005) 

KUZTEKS LTD.STI. 

Demirtas OSB. Mustafa Karaer Cad. 

No:2 - Bursa - Tel. 

0090/224/2610875 (5 linee) o 

0090/224/2611394 (2 linee) - Fax 

0090/224/ 2611885 - E-mail: kuztex@kuztex.com 

- Internet: 

www.kuztex.com - contattare Alper 

Suzen 

Offre abbigliamento. (2/2005) 

TEYMUR TEKSTIL A.S. 

2.OSB. Haci Sani Konukoglu Bulvari 

- Baspinar, Gaziantep - Tel. 0090/ 

342/3372865 - Fax 0090/342/ 

3372869 - E-mail: info@teymurtekstil.com 

- Internet: www.teymur- 

tekstil.com - contattare Mehmet 

Teymur 

Offre filati di cotone. (2/2005) 

SEDEF LTD.STI. 

Ataturk OSB. 10006/1 Sokak No:31 

- 35620 Cigli, Izmir - Tel. 

0090/232/ 3281206 - Fax 

0090/232/ 3282641 - E-mail: 

info@sedefvatka.com.tr / shoulderpads@ 

isnet.net.tr - Internet: 

www. sederfvatka.com.tr 

Offre spalline per abiti. (2/2005) 

GENKOM TEKSTIL LTD.STI. 

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Seyrantepe - Istanbul - Tel. 

0090/212/ 2806130 - Fax 

0090/212/ 2806135 - E-mail: 

info@genkom.com - contattare F. 

Ilker Capraz - Internet: www.genkom.com 

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di ogni tipo, bottoni, cerniere, 

occhielli, fermagli, ecc. (2/2005) 

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No:1346 - 34385 Okmeydani, 

Istanbul - E-mail: 

kemaleddin@pada-poltak.com - 

contattare Kemaleddin Aktas - 

Internet: www.pada-poltak.com 

Offre custodie in pelle per cellulari. 

(2/2005) 

NOVITA MOBILYA 

Kuplupinar Mah. Koymen Cad. 

No:60 - 16200 Bursa - Tel. 

0090/224/ 2545064 - Fax 

0090/224/ 2520901 - E-mail: 

info@novitamobilya.com - contattare 

Gulsum Kapusuz - Internet: 

www.novitamobilya.com 

Offre mobili per la casa (poltrone, 

divani, ecc). (2/2005) 

ASYA MEYVE SUYU A.S. 

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Kavaklidere - Ankara - Tel. 

0090/312/ 4688314 (4 linee) - 

Fax 0090/ 312/4688433 - contattare 

Haluk Onder - E-mail: halukonder@asyameyvesuyu.com.tr 

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export.import@asyameyvesuyu.co 

m.tr / haticeakkas@asyameyvesuyu.com.tr 

Offre concentrati di succo di frutta: 

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ULUSLAR ARASI TICARET MERKEZI 

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No:7 B33 - 35210 Alsancak, Izmir - 

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E-mail: ga@utmturkey.com - contattare 

Gamze Akis - Internet: 

www. utmturkey.com 

Offre frutta e verdure disidratate, 

olio, cereali, spezie. (2/2005) 

DEGIRMENCILER GIDA LTD.STI. 

Gaziakdemir Mah. Ve Cad. No:9 - 

Osmangazi, Bursa - Tel. 0090/ 

224/2337383 - Fax 0090/224/ 

2344281 - E-mail: export@ degirmencilergida.com.tr 

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Murat Bas 

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BERDIL ITHALAT IHRACAT 

Izmir - Tel. 0090/232/4647954 - 

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info@berdil.com - contattare Berfin 

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berdil.com / www.anatolianhandicrafts.com 

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da calce), articoli da regalo realizzati 

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dell’Anatolia. 

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sales@dorarugs.com - contattare L. 

Secil Tuncay - E-mail: info@dorarugs.com 

- Internet: www.dorarugs.com 

Offre tappeti realizzati a mano e 

scialli di seta. (2/2005) 

SRN TEKSTIL LTD.STI. 

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Fax 0090/212/4284358 - E-mail: 

gurhan111@hotmail.com / zeynep@srn-tekstile.com 

- contattare 

Gurhan Gozgec 

Offre abbigliamento a maglia per 

donna, uomo, bambino e neonato. 

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FATIH BIJUTERI 

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No:31/1 - Merter, Istanbul - Tel. 

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Fax 0090/212/6776059 o 

5122335 - E-mail: info@fatihbujiteri.com 

- contattare Mehmet Gungor 

- Internet: www.fatihbujiteri.com 

Offre accessori per la decorazione di 

abiti (perle, pietre da applicare, 

disegni). (2/2005) 

PLASMEN A.S. 

Istanbul Yolu 14.Km. – Ergasi, 

Ankara - Tel. 0090/312/2781406 o 

2780414 - Fax 0090/312/2781588 

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/ plasmen@bir.net.tr / 

aaltuna@mynet.com - contattare 

Aylin Altun - Internet: www.plasmen.com.tr 

Offre tessili per la casa (tovaglioli, 

copriletti, tende, tappezzeria, ecc.). 

(2/2005) 

TURKAY TEKSTIL A.S. 

OSB. Sari Cad. No:11 - 16159 Bursa 

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BOLOGNA 

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Settembre 2005 EXPORT 


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Per raggiungere 

Ufficio Promozione Estera 

Palazzo Affari – Piazza Costituzione, 8 – 40128 Bologna 

(BO) 

telefono: +39.051.6093202 - fax: +39.051.6093211 

e-mail: commercio.estero@bo.camcom.it 

Orari di apertura: 

dal lunedì al venerdì dalle 8.45 alle 12.15 

lunedì e giovedì anche dalle 15 alle 16.30 

l’Ufficio 

Fax 0090/224/2431189 - E-mail: 

turkaytekstil@turkaytekstil.com.tr 

/ firatkayali@turkaytekstil. com.tr 

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