314 M. PICCIRILLO 4 Mw 1. Dalla grotta nord. Anfora d’impasto rosato con grigio in sezione; cottura molto forte. L’esterno ha ingobbio bianco e decorazione <strong>di</strong>pinta in colore rosso-marrone <strong>di</strong> tipo “classico”: zig zag sull’orlo e spirali alternate ad alberelli sul corpo <strong>del</strong> vaso (Schneider 1950, fig. 2,2; Har<strong>di</strong>ng 1951, fig. 3,47; Alliata 1991, fig. 15,1). Su questo tipo <strong>di</strong> anfora dalle <strong>di</strong>mensioni ridotte e dal fondo ristretto si trovano anche, a volte, decorazioni più varie
LE ANTICHITÀ CRISTIANE DEL VILLAGGIO DI MEKAWER 315 e fantasiose (Hal<strong>di</strong>mann 1992, fig. 4,1). Il vaso è stato restaurato quasi integralmente da pochi e ampi frammenti. 5 Mw 32. Dalla grotta nord. Pentola, impasto <strong>di</strong> colore marrone, con alcuni inclusi <strong>di</strong> colore bianco; cottura debole. L’assenza <strong>di</strong> costolature è tipica (Alliata 1991, fig. 14,4). 6 Mw 267. Dalla chiesa. Piccolo curioso vaso dalla lavorazione raffinata e dalla funzione sconosciuta. Impasto beige-bianco con rosa in sezione. Pur essendo conservato per la quasi totalità <strong>del</strong> suo sviluppo, non presenta alcun accenno alla presenza <strong>di</strong> manici, tuttavia è possibile che uno esistesse nella porzione <strong>di</strong> orlo mancante. 7 Mw 136. Dalla grotta nord. Piccola brocca a filtro. Impasto rosso con ingobbio bianco sulla parete esterna. La decorazione consiste <strong>di</strong> linee fini incise a pettine. 8 Mw 140, 141. Frammenti <strong>del</strong>la parete <strong>di</strong> portalucerne fittile. Impasto rosa ricco <strong>di</strong> piccoli inclusi bianchi; ingobbio bianco esterno. Decorazione incisa a pettine (Bagatti 1972). 9 Mw 214. Ritrovato nell’ingresso alla grotta nord. Piatto. Ceramica fine, ben cotta, <strong>di</strong> colore rosso bruno. Pulitura a stecco sull’esterno (Magness 1993, p. 198, Form FBW 2B, datazione proposta: settimo-decimo secolo). 10 Mw 131. Catino. Dalla grotta nord. Impasto <strong>di</strong> colore rosaceo e cottura forte. Decorazione incisa a pettina sia sull’orlo che sulla parete esterna. 11 Mw 38. Brocca rustica, mo<strong>del</strong>lata senza l’uso <strong>del</strong> tornio con argilla dall’impasto grossolano. Decorazione <strong>di</strong>pinta a motivi geometrici in pittura <strong>di</strong> colore rosso-bruno. Periodo mamelucco (XIII-XV sec.). Frammenti <strong>di</strong> tale ceramica, così come <strong>di</strong> invetriata, che rimanda allo stesso periodo, si possono osservare facilmente passeggiando tra le rovine <strong>del</strong> <strong>villaggio</strong> antico. 12 Mw 83. Pietra <strong>di</strong> basalto. Dalla sacrestia sud. Lavorata come accetta, più rusticamente nell’impugnatura e assai finemente nel taglio, che tuttavia è guasto. Risale ad un periodo preistorico, molto probabilmente al III-IV millennio a. C. 13 Mw 96, 186, 2. Da <strong>di</strong>verse scatole <strong>del</strong>la grotta nord. Piatto <strong>di</strong>pinto ricostruibile per intero solo nel <strong>di</strong>segno dai frammenti preservati. Impasto rosaceo, <strong>di</strong> argilla ben depurata e ben cotta. I paralleli ci conducono a datare questo vaso nel settimo secolo, o non molto dopo, per l’affinità con la “Fine Byzantine Ware” (Magness 1993, p. 201, Form FBW 2D, datata tra il sesto e l’ottavo secolo) e con i “Jerash Bowls” (Watson 1989, fig. 1, Form 12; Smith - Day 1989, Pl. 47,7 e p. 104-105) <strong>di</strong>ffusi principalmente tra la fine <strong>del</strong> sesto e la prima metà <strong>del</strong> settimo secolo. Sulla superficie esterna è applicato uno spesso ingobbio bianco, mentre la superficie interna risulta decorata <strong>di</strong> pittura rossa. Sul fondo sono rappresentati come degli alberelli stilizzati, segue un’ampia banda e uno zig zag ornato <strong>di</strong> punti, una linea <strong>di</strong> scrittura, un’altra banda <strong>di</strong> colore e ancora un’altra linea <strong>di</strong> scrittura. <strong>Le</strong> iscrizioni, purtroppo frammentarie, sono tracciate con mano corsiva ma senza legature; alcune lettere (a, e, h) si presentano nella loro forma minuscola.