316 M. PICCIRILLO …COUEM IWANNHS QH… …M≥HN + W QEW… Nella linea più esterna (a) si legge chiaramente il nome <strong>di</strong> Iwannhß, senza che si debba necessariamente pensare al Precursore. La seconda linea (b) presenta il principio e la parte finale <strong>di</strong> un appello o invocazione, come si rileva dalla presenza <strong>del</strong>la croce e <strong>del</strong> vocativo iniziale. Si può integrare il nome che segue con uno dei rari nomi che iniziano con quel gruppo <strong>di</strong> lettere (Qe/wn, Qewna◊ß, Qew/numoß) o si può scegliere tra i molti nomi teoforici (il più comune localmente sarebbe Qeo/dwroß) ammettendo lo scambio non inconsueto <strong>di</strong> omega per omicron. Poiché la frase sembra terminare con un ∆A(m≥h/n), che gli conferisce un sapore quasi liturgico, ten<strong>di</strong>amo piuttosto a riconoscervi una invocazione alla Vergine (¤W Qeoto/ke) o a <strong>di</strong>o stesso (¤W Qeo/ß). I due frammenti ad<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong> iscrizione (cd) non sono <strong>di</strong> alcun aiuto. 14 Mw 177. Dalla grotta nord. Frammento <strong>di</strong> spalla <strong>di</strong> lucerna con parte <strong>del</strong>la decorazione a raggiera, spirale e doppio cerchio. Impasto <strong>di</strong> colore grigiorosa, con ingobbio bianco esterno. 15 Mw 92. Dalla sacrestia sud. Piccolo frammento <strong>di</strong> una <strong>del</strong>le ben note lucerne palestinesi con iscrizioni (Loffreda 1989, p. 160 e Tav. 18,2 per una lucerna con una alfa nella stessa posizione; a p. 225 si prende in considerazione la <strong>di</strong>stribuzione geografica <strong>del</strong> tipo). Impasto <strong>di</strong> colore rosa, ben depurato, ben cotto. 16 Mw 346. Dalle stanze a est <strong>del</strong>la chiesa. Impasto rosato. La decorazione, in rilievo presenta una certa varietà <strong>di</strong> elementi. Il manico a linguetta e la forma generale <strong>del</strong>la lucerna, piuttosto tondeggiante, la accostano ad esemplari <strong>di</strong> sesto secolo. 17 Mw 175, 176. Dalla grotta nord. Due frammenti <strong>del</strong>la parte superiore <strong>del</strong>la stessa lucerna, che alla semplice decorazione a raggiera aggiunge la presenza <strong>di</strong> una croce nella parte posteriore, al posto <strong>del</strong> manico. Impasto <strong>di</strong> colore rosso con <strong>di</strong>versi inclusi bianchi, anche gran<strong>di</strong>. Datazione: tra la metà <strong>del</strong> sesto e il principio <strong>del</strong>l’ottavo secolo (Magness 1993, p. 251-252 Form 3A). 18 Mw 178. Dalla grotta nord. Frammento <strong>di</strong> spalla <strong>di</strong> lucerna che alla semplice raggiera, conservata nella parte posteriore, aggiunge una linea a serpentina nella parte me<strong>di</strong>a e anteriore. Impasto <strong>di</strong> colore rosaceo (Magness 1993, p. 251.253 Form 3B). Bibliografia per la nota sulla ceramica Alliata E. 1991 “Ceramica dal complesso <strong>di</strong> S. Stefano a Umm al-Rasas”, LA 41, 365-442. 1994 “Nota sulla ceramica”, in M. <strong>Piccirillo</strong>, “La Chiesa <strong>del</strong> Profeta Elia a Madaba”, LA 44, 392-404. Bagatti B. 1972 “Incensieri e portalucerne fittili in Palestina nei secoli II-VII”, Rivista <strong>di</strong> Archeologia Cristiana 48, 35-41.
LE ANTICHITÀ CRISTIANE DEL VILLAGGIO DI MEKAWER 317