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I l F a r o – M a g g i o 2 0 1 0 Dal diario dei pellegrini Tra i pellegrini iscritti ci sono un maresciallo, un elicotterista in pensione, un'agente di viaggi, una guida del Club Alpino, insegnanti, impiegati di amministrazioni statali e locali, persino studenti. Alcuni sono scout. Provengono dalla Sicilia (Alcamo, Avola, Capo d'Orlando, Messina, Palermo e Santa Venerina) ma anche da Roma e da Cesate (Milano). Quasi tutti hanno esperienza del Cammino di Santiago de Compostella. Diverse le ragioni che li hanno spinti a fare questo cammino: fede, sport, natura, cultura e ... gastronomia. Le età vanno dai 14 ai 60 anni. Calorosa e commovente l'accoglienza delle comunità e dei gruppi scout, che oltre alla preparazione dei pasti hanno organizzato momenti di animazione e persino la commovente lavanda dei piedi, a Bagheria. Gli hospitali sono stati conventi, istituti religiosi, parrocchie, ostelli, scuole e palestre comunali. Ospitaleri sono stati principalmente gli scout (AGESCI, MASCI ed FSE), religiosi e anche politici (sindaci e assessori). Abbiamo consumato pasti in taverne e bar, segnati come “Amici” del cammino, che hanno offerto il “menù del pellegrino” ad un costo simbolico. Abbiamo attraversato tante località che meritano di essere visitate. La gente, durante il percorso chiede informazioni, commenta, offre dell'acqua fresca e augura buon cammino. Grazie a chi si è messo in gioco in questa avventura macinando chilometri e a chi ci ha accolto a braccia aperte. Ultreja! Carmelo --=oOo=-- Ciao cari pellegrini! Grazie per aver condiviso con me e Emma questa splendida esperienza... in effetti sono io che ne ho condiviso solo qualche pezzettino con voi. Per me il cammino, reale e virtuale, con i piedi e col cuore, è parte fondamentale della mia vita. Averlo messo da parte per un po' mi pesava (e la mancanza di confidenza con la strada si è sentita... l'hanno sentita specialmente i miei piedi) ma non potevo riprendere a camminare senza avere quasi sempre al mio fianco la mia piccola Emma. Siete stati meravigliosi con lei e spero che lei vi abbia ricambiato con i suoi dolci sorrisi. Questi giorni sono stati come dei raggi di luce in un periodo un po' buio. Con la speranza di rivedervi presto e di condividere con voi la "custodia" della via, vi auguro Buona Strada e Buon Cammino. Ultreja! Francesca e Emma --=oOo=-- Caldo: sinonimo di sudore, sforzo. Nella vita le cose più belle sono frutto del sacrificio. Il Nostro camino-pellegrinaggio lo è stato. Il pathos de luoghi ha temprato mente, corpo e spirito. Un sincero invito a vivere questa esperienza in futuro. Roberto --=oOo=-- Certo mi sono aggiunta a voi in ritardo, ma quei pochi giorni passati insieme sono stati pieni di gioia. È proprio vero che la "strada" unisce, rende complici, ti fa vivere appieno ogni cosa che ti viene offerta e ogni gesto regalato da chi la condivide con te è un gran dono. Sarà la magia di seguire il cammino di San Giacomo, di trovarLo con il suo bordone lungo i sentieri più difficili, sentire il sostegno degli amici che camminano con te, renderti conto che di tutto ciò che veramente hai bisogno è nel tuo zaino e quello che hai lasciato a casa è inutile e superfluo che dire se non la cosa più importante, l'arrivo nella cattedrale di Messina è stato emozionante. Ringrazio Dio di avermi fatto incontrare persone speciali come voi, e ringrazio voi per avermi accolta. Patrizia Pagina 18
I l F a r o – M a g g i o 2 0 1 0 Diario di Francesca ed Emma: pellegrine a tratti … perché non sempre si può camminare nel senso stretto del termine, con ai piedi gli scarponcini (o i sandali del pellegrino), lo zaino sulle spalle (o la bisaccia), un cappellino in testa (o un cappello a tesa larga), un bastone (o una bacchetta da trekking) e un taccuino di marcia, ma si può camminare con il cuore, con la testa, con il sogno, con la fede, con una meta da raggiungere, che prima di essere geografica è spirituale. Allora ci si può mettere in cammino anche così, incontrando gli altri pellegrini il primo giorno a Palermo, nell’accogliente frescura della Cattedrale, pronta a ricevere fedeli, gruppi, confraternite per i festeggiamenti di Santa Rosalia; assaporando l’ospitalità del Vescovo che ci ha voluti incontrare per augurarci buona strada; ricevendo la benedizione solenne in latino, così come gli antichi pellegrini che si mettevano in marcia per raggiungere Roma, Santiago o Gerusalemme. E ci si può scambiare idee, auguri, consigli … E si può ricevere un timbro su una bellissima credenziale, che ti riporta indietro ai 600 km percorsi in Spagna per raggiungere Santiago … Sarei davvero partita volentieri, mi sarei messa in cammino, avrei affrontato il lungo percorso sotto il sole cocente di luglio lungo la costa nord della Sicilia, ripercorrendo l’itinerario che tanti uomini in passato hanno tracciato guidati dalla fede. E invece sono ritornata a casa, almeno per quella sera, perché a casa c’era un angelo che mi aspettava e che rappresenta il sentiero del mio cuore, la via solare e tortuosa su cui il Signore mi ha invitato a camminare, una via di gioia immensa, che prende il nome di Emma e che ha il volto dell’amore infinito, racchiuso in un tenero batuffolo di 3 mesi. Emma ha già camminato insieme a me, avvolta in una splendida fascia di cotone colorato, lungo un sentiero sull’Etna. Una vera escursionista, una vera pellegrina, già dai primi mesi. Ma sarebbe stato troppo farle affrontare un’esperienza del genere. Un pellegrinaggio è un atto d’amore, non d’egoismo. Allora sono giunta a un compromesso. Emma mi ha accompagnato durante le visite serali ai pellegrini in sosta negli “Spitali” di Acquedolci e Gliaca di Piraino, ha attraversato insieme a me la Cammina sulle orme del Signore, non solo con i piedi ma usa soprattutto il cuore … (Canto “Danza la vita”) porta Santa della Chiesa di San Giacomo a Camaro, è stata affidata ai portatori della confraternita di San Giacomo che l’hanno fatta passare sotto la vara del santo per la tradizionale benedizione dei bimbi, ha ricevuto la “Camarense” (termine coniato da noi pellegrini), ossia l’attestato dell’avvenuto pellegrinaggio. Emma è appena passata sotto la vara Di S. Giacomo Durante la tappa che ho invece percorso per intero, Emma è rimasta con la nonna e il mio cuore si riempiva di gioia, per essere ritornata in cammino, e di struggimento, per la mancanza (per la prima volta per un giorno intero) del mio angelo. Finalmente, dopo anni in cui mi ripromettevo di compiere il tradizionale pellegrinaggio al Santuario della Madonna del Tindari, che si svolge nella notte tra il 7 e l’8 settembre, ho realizzato il mio proposito in maniera un po’ alternativa, sia per il periodo che per la motivazione, ma anche per l’itinerario scelto! I pellegrini stanchi di troppo asfalto e di un lungo percorso, che per giorni si era snodato lungo la statale 113 con brevi deviazioni di tanto in tanto, desideravano camminare su sterrato o quantomeno su strade meno battute. Così, dopo sopralluoghi nei giorni precedenti, lunghe discussioni davanti a una granita, confronti anche accesi bevendo un cappuccino, analisi di cartografie al 25.000 e al 10.000, verifiche con il gps … alla fine abbiamo seguito l’unica vera guida, che alcuni chiamano istinto e altri Spirito Santo, e Pagina 19
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