seguite il link - Masci
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siamo giunti a un gradito compromesso: strada<br />
statale iniziale da Gliaca di Pirano a Gioiosa marea,<br />
deviazione obbligatoria in quota, in<br />
corrispondenza di Capo Schino, splendido sentiero<br />
natura sopra Capo Calavà con panorami<br />
mozzafiato, percorso litoraneo fino a Patti, risalita<br />
da Mongiove fino alla meta sospirata di Tindari,<br />
dove la Madonnina nera ci ha accolti tra le sue<br />
braccia, offrendoci riparo, acqua calda, sorrisi e<br />
nocciole tostate (ok, queste me le hanno offerte gli<br />
altri pellegrini e sono state molto gradite).<br />
La giornata ci ha invitato ad alcune considerazioni:<br />
lasciare l’asfalto ci ha dato una grande gioia e<br />
abbiamo avuto la possib<strong>il</strong>ità di camminare “alti”,<br />
quasi toccando <strong>il</strong> cielo;<br />
bisognava avere la pazienza di portare a termine <strong>il</strong><br />
percorso scelto, perché la scorciatoia si è rivelata<br />
una trappola (e i nostri “tributi” a San Giacomo –<br />
tagli, lacerazioni, vesciche, irritazioni, unghie<br />
spezzate – ne sono la testimonianza);<br />
usciti dalla trappola è stato bello ringraziare <strong>il</strong><br />
Signore e i compagni per aver affrontato l’ostacolo<br />
con <strong>il</strong> sorriso, l’allegria, non cedendo al nervosismo<br />
e apprezzando i piccoli doni della via, come le<br />
buonissime mandorle, le more di rovo e i gelsi.<br />
E allora grazie:<br />
agli amici vecchi e nuovi del <strong>Masci</strong>, uomini e donne<br />
esemplari, che testimoniano ogni giorno la loro<br />
scelta di servizio e che ci insegnano un bel modo di<br />
vivere lo scoutismo nell’età adulta;<br />
al capo carriola – termine che sentivo per la prima<br />
volta e che ho subito aggiunto al mio vocabolario<br />
da camminatrice (scout, pellegrina, escursionista)<br />
– grazie al suo sogno che è diventato progetto, al<br />
suo impegno, alla sua testimonianza, alla sua<br />
determinazione, ma anche alla sua simpatia;<br />
ai pellegrini incontrati per poche ore alla partenza,<br />
a quelli conosciuti solo all’arrivo e naturalmente a<br />
quelli presenti lungo la strada, con cui mi auguro di<br />
aver instaurato un bel rapporto basato sul<br />
confronto, sulla condivisione e sui comuni<br />
obbiettivi futuri. Anche se quando si comincia a<br />
camminare non ci si conosce, sulla strada si<br />
percorrono “km di vita” che a volte amplificano <strong>il</strong><br />
tempo, le emozioni, le sensazioni;<br />
ai giovani Patanè, arditi, allegri, educati, pazienti,<br />
sorridenti, dolci, affettuosi … non ho dubbi che<br />
Emma avesse un debole per loro;<br />
ai padri Giuseppini e ai tanti ricordi scout che<br />
aleggiano nelle stanze dello “Spitale” di<br />
Acquedolci;<br />
I l F a r o – M a g g i o 2 0 1 0<br />
al parroco di Gliaca di Piraino, un testimone di<br />
scelte di vita forti;<br />
alla strada che mi ha dato nuovo slancio per <strong>il</strong><br />
futuro;<br />
al sole splendente del mattino che ha portato luce<br />
in un periodo molto buio;<br />
alla pioggerella e al cielo coperto del pomeriggio<br />
che hanno rinfrescato e fac<strong>il</strong>itato la scalata finale;<br />
grazie per la stretta di mano “scout” alla fine del<br />
cammino, perché “scout una volta scout per<br />
sempre” , anche se la vita ti impone di togliere <strong>il</strong><br />
fazzolettone e lasciarlo accanto al tuo letto,<br />
affinché sia la prima cosa che vedi al mattino e<br />
l’ultima la sera;<br />
grazie infine (sarcasticamente) alla mia “grande”<br />
esperienza, assolutamente crollata nella discesa<br />
dalla montagna. Ma è possib<strong>il</strong>e che dopo tanti anni<br />
di cammino debba ancora infortunarmi?<br />
Desideravo che la fatica, <strong>il</strong> sudore, le vesciche,<br />
mandassero via alcuni dolori dall’anima, lasciando<br />
più spazio all’amore e alla speranza e in parte è<br />
stato così, quindi grazie anche e soprattutto a San<br />
Giacomo, ispiratore del pellegrinaggio, alla<br />
Madonna del Tindari, mamma affettuosa che ci ha<br />
abbracciati all’arrivo, allo Spirito Santo, guida ai<br />
nostri passi, e al Signore, luce splendente della<br />
nostra esistenza.<br />
Questa è stata un’esperienza che ha fatto bene<br />
all’anima, che mi ha offerto la possib<strong>il</strong>ità di<br />
ritornare a muovere i piedi, che mi ha invitato a<br />
percorrere un cammino di fede, a far chiarezza nel<br />
cuore e nella mente, a riflettere sulla chiamata del<br />
Signore, a confrontarmi con altri pellegrini, altre<br />
storie, altre strade che si sono congiunte per un<br />
po’…<br />
… Una sfida a ritornare ad essere ciò che ero<br />
prima, anzi migliore, cresciuta, amata da Dio per<br />
quello che sono, con <strong>il</strong> mio bagaglio di amore, di<br />
dolore, di sorrisi, di pianti, di errori, di peccati, di<br />
progetti falliti e di progetti da realizzare … forse<br />
una chiamata di servizio futuro …<br />
Ultreya<br />
Buon Cammino<br />
Francesca e Emma<br />
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