scarica in formato pdf - Casa Albergo per Anziani - Lendinara
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Confronto<br />
<strong>in</strong>tergenerazionale:<br />
riflessioni<br />
di VALERIA TEMPORIN<br />
VOLONTARIA<br />
ASSOCIAZIONE<br />
SAN VINCENZO DE PAOLI<br />
Giovani e anziani: età diverse, <strong>in</strong>teressi<br />
differenti, mondi distanti.<br />
Eppure complementari, una<br />
risorsa l’uno <strong>per</strong> l’altro.<br />
Un’utopia? No, semplicemente<br />
una visione che su<strong>per</strong>a<br />
i tanto <strong>in</strong>utili –quanto,<br />
purtroppo, diffusi- “steccati<br />
generazionali”. Il fatto che<br />
i qu<strong>in</strong>dicenni frequent<strong>in</strong>o<br />
solo qu<strong>in</strong>dicenni, i bamb<strong>in</strong>i<br />
delle elementari solo amichetti<br />
della stessa età e gli<br />
ottantenni altri ottantenni,<br />
crea delle profonde divisioni<br />
che fanno sì che un ragazz<strong>in</strong>o<br />
di dieci anni che si<br />
diverte con il nonno o che<br />
gioca a calcio con il cug<strong>in</strong>o<br />
ventenne, venga visto come<br />
un evento raro, a volte addirittura<br />
stupefacente.<br />
Le ostilità che si <strong>in</strong>contrano<br />
nel cercare di fondere due<br />
realtà così palesemente opposte<br />
sono talmente tante<br />
che <strong>in</strong>ducono molti a demordere, a<br />
r<strong>in</strong>unciare all’avvic<strong>in</strong>amento con l’altra<br />
generazione alla prima difficoltà,<br />
a reprimere immediatamente quella<br />
naturale voglia e quel bisogno di comunicare<br />
che, chi più chi meno, tutti<br />
hanno.<br />
Se da un lato sempre più giovani<br />
sono conv<strong>in</strong>ti che un anziano non<br />
sia altro che una <strong>per</strong>sona nell’anticamera<br />
della morte, dall’altro molti<br />
anziani considerano i giovani e i<br />
loro pensieri <strong>in</strong>significanti, di una<br />
leggerezza così estrema da <strong>in</strong>durli<br />
Marzo - Aprile 2009<br />
spesso a non ascoltarli veramente,<br />
a non prenderli <strong>in</strong> considerazione, a<br />
non dargli l’importanza che si meriterebbero.<br />
Non è colpa di nessuno,<br />
il problema sta semplicemente nel<br />
sistema di trasmissione: se si cerca<br />
di pontificare, di esprimere pareri o<br />
dare consigli sottoforma di sentenze,<br />
si otterrà sempre il rigetto, ma se<br />
<strong>in</strong>vece si cerca un dialogo alla pari,<br />
dis<strong>in</strong>cantato ma senza usare un tono<br />
troppo serio, nella maggior parte dei<br />
casi si riesce a comunicare, a dare il<br />
via a discussioni che valorizzano entrambi<br />
gli <strong>in</strong>terlocutori.<br />
Non bisogna dimenticare che anche<br />
un anziano può imparare dai più<br />
piccoli, se si stabilisce il contatto, e<br />
questo contribuisce a farlo sentire<br />
ancora giovane e vitale, utile alla vita<br />
e all'esistenza.<br />
Ma rapportarsi con gli adulti implica<br />
<strong>per</strong> i giovani che non ci siano limitazioni<br />
nell’esporre i propri punti<br />
di vista, altrimenti verrebbe a mancare<br />
un confronto libero… i ragazzi<br />
si sentono <strong>in</strong>vece <strong>in</strong>timoriti, poiché<br />
avvertono quel profondo distacco<br />
che li separa da chi ha vissuto la “vita<br />
vera”, da chi ha provato sulla propria<br />
pelle tutte le vicissitud<strong>in</strong>i che <strong>in</strong>segnano<br />
ad affrontarla.<br />
Visto che i momenti d’<strong>in</strong>contro sono<br />
sempre più rari e di solito accadono<br />
solo ed esclusivamente all’<strong>in</strong>terno<br />
del gruppo familiare, <strong>per</strong> agevolare<br />
la comunicazione e gli scambi <strong>in</strong>tergenerazionali,<br />
forse sarebbe necessario<br />
creare anche artificialmente dei<br />
contatti, <strong>in</strong> modo tale da <strong>in</strong>vogliare<br />
e sollecitare giovani e anziani ad <strong>in</strong>traprendere<br />
es<strong>per</strong>ienze formative di<br />
arricchimento <strong>per</strong>sonale.<br />
In un nuovo scenario di società sempre<br />
più “vecchia” si richiedono ai<br />
giovani r<strong>in</strong>novate energie o<strong>per</strong>ative<br />
e progettuali, al f<strong>in</strong>e di rendere questo<br />
apparente svantaggio una fonte<br />
di conoscenza e di crescita, una vera<br />
e propria forza <strong>per</strong> rispondere ai bisogni<br />
che cambiano e si evolvono<br />
<strong>in</strong>sieme a noi.<br />
Valeria Tempor<strong>in</strong><br />
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