scarica in formato pdf - Casa Albergo per Anziani - Lendinara

STRESS
LAVORO-CORRELATO
E BURN-OUT
Nel linguaggio comune utilizziamo
spesso la parola stress in riferimento
a una situazione di fatica, di sforzo, di
afflizione, ad uno stato di stanchezza
e di tensione che sperimentiamo
quando ci troviamo a dover gestire
determinate questioni sociali o attività
professionali.
Dal punto di vista scientifico, lo stress
è definito come “risposta aspecifica
a qualsiasi richiesta che proviene
dall’ambiente” (Selye, anni ’30).
La finalità è quella di favorire un generale
adattamento dell’organismo
all’ambiente, è uno stato fisiologico
normale che non deve essere evitato
ma che possiamo fronteggiare in
modo efficace. Gli effetti negativi
correlati allo stress sono dovuti al
protrarsi per lungo tempo dello stato
di tensione.
Lo stress quindi non appartiene né
alla persona, né alla situazione ma
dipende dall’interazione di queste
due entità, in particolare si genera
quando le esigenze dell’ambiente,
agli occhi del soggetto, eccedono le
risorse che una persona ha a disposizione
per fronteggiarle. Lo stato di
stress presenta correlati fisiologici
e psicologici: i primi consentono all’organismo
di adeguarsi alle caratteristiche
delle richieste ambientali,
i secondi vengono gestiti in base a
strategie cognitive, che permettono
una ristrutturazione delle mete e degli
atteggiamenti e a strategie comportamentali,
che modificano il rapporto
individuo-ambiente in modo
da rendere le richieste più vicine alla
capacità di risposta individuale.
Un tipo particolare di stress prende il
nome di work-stress, o stress lavorocorrelato
in cui assumono rilevanza
le richieste specifiche dell’ambiente
professionale sull’individuo. Una
Marzo - Aprile 2009
particolare sindrome che caratterizza
soprattutto i membri di istituzioni
socio-sanitarie o comunque persone
che svolgono professioni di aiuto, in
cui il contatto diretto con l’utente ha
un’importanza centrale, è il burnout.
Burn-out, psicologicamente,
rappresenta una risposta ad una situazione
lavorativa intollerabile e significa
letteralmente “bruciarsi”.
E’ un insieme di manifestazioni psicologiche
e comportamentali raggruppabili
in tre componenti:
- Esaurimento emotivo: l’operatore
si sente emotivamente svuotato e
annullato dal lavoro, a causa di un
inaridimento del rapporto con gli
altri
- Depersonalizzazione: è un atteggiamento
di allontanamento e di
rifiuto (risposte sgarbate) nei confronti
dell’utente
- Ridotta realizzazione personale:
è la percezione della propria inadeguatezza
al lavoro. La persona
avverte una caduta della propria
autostima e sentimenti di insuccesso.
Tutto questo causa un cambiamento
dell’atteggiamento del professionista,
che si distacca psicologicamente
dagli utenti per proteggersi, ma poi
esterna i suoi sentimenti sotto forma
di rimprovero, con conseguenze negative
sulla soddisfazione dell’utente
e quindi su tutto il servizio.
Esistono alcune possibilità per prevenire
il burn-out, come progettare
obiettivi realistici, creare gruppi di
sostegno, fornire possibilità di riposo
al personale, creare sistemi di supporto
per i gestori di risorse, incentivare
al formazione del personale.
A questo scopo nella struttura è presente
da alcuni anni un gruppo di
formazione per i gestori di risorse,
accanto ad altre attività formative
per tutto il personale. L’obiettivo, per
quest’anno, è quello di potenziare il
supporto ai gruppi di operatori, che
proprio per il contatto diretto che
hanno con l’utente, devono essere
adeguatamente supportati e formati.
La psicologa
Sara Lazzarin