LETTERA A KONICHI-BO - Verobuddismo.ru
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22. Quando Ajatashat<strong>ru</strong> si ricoprì di piaghe fetide e si pentì di avere ucciso suo padre, uno dei sei<br />
ministri non buddisti cercò di consolarlo elencando gli ottantamila re che nell'antica India avevano ucciso<br />
i loro padri per usurpare il trono. Le parole del ministro si trovano nel Sutra del Nirvana, vol. 19.<br />
23. Ajita: un seguace di Shakyamuni, la cui storia è menzionata dal grande medico Jivaka nel<br />
Sutra del Nirvana, vol. 19. Jivaka riuscì a persuadere Ajatashat<strong>ru</strong> a riflettere sulla sua passata condotta e<br />
ad accettare gli insegnamenti del Budda. Benché Ajita sia anche un appellativo del Bodisattva Miroku, qui<br />
si riferisce a un'altra persona.<br />
24. Monastero di Jetavana: monastero situato a Shravasti dove Shakyamuni visse e insegnò<br />
durante la stagione delle piogge negli ultimi venticinque anni della sua vita. Fu cost<strong>ru</strong>ito dal laico Sudatta<br />
sul terreno offerto del principe Jetri.<br />
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incontrò il Budda Shakyamuni che gli permise di prendere i voti.<br />
Nell'India settentrionale c'era un regno chiamato Saiseki, governato dal re<br />
Ryuin. Questi uccise suo padre, ma in seguito, inorridito per la propria azione,<br />
abbandonò il paese e si presentò pentito al Budda che lo perdonò 25 .<br />
Il re Ajatashat<strong>ru</strong> era per natura posseduto dai tre veleni e commetteva<br />
abitualmente le dieci azioni malvagie 26 . Per di più uccise suo padre, tentò di uccidere<br />
sua madre, prese Devadatta come maestro e massacrò moltissimi discepoli del Budda.<br />
A causa di questi misfatti il 15 febbraio, proprio il giorno in cui il Budda stava per<br />
morire, comparvero sulle sette aree del corpo del re delle piaghe vi<strong>ru</strong>lente, segno<br />
premonitore che egli sarebbe caduto nell'inferno di sofferenza incessante. Il re si<br />
contorceva nell'agonia, sentendosi come divorato da un gran fuoco o immerso<br />
nell'acqua bollente. I suoi sei ministri si presentarono al re e convocarono i sei maestri<br />
non buddisti 27 , chiedendo loro di guarirlo da quelle ripugnanti piaghe. Ciò è<br />
paragonabile a quanto accade oggi alla gente del Giappone, che si affida ai maestri Zen<br />
e Ritsu e ai preti Nembutsu e Shingon, considerandoli buoni maestri, perché<br />
scongiurino il pericolo dei Mongoli e l'aiutino nella prossima vita. Per di più<br />
Devadatta, il primo maestro di Ajatashat<strong>ru</strong>,<br />
= = =<br />
25. Questa storia appare nel Sutra del Nirvana, vol. 19. Si conosce poco di Saiseki (Piccole Pietre) o<br />
Ryuin.<br />
26. Dieci azioni malvagie: enumerate nel Kusha ron, sono le tre azioni fisiche di uccidere, <strong>ru</strong>bare e<br />
avere rapporti sessuali illeciti, le quattro azioni verbali di mentire, adulare (o di parlare in modo<br />
irresponsabile), diffamare e parlare con doppiezza, e delle tre azioni mentali di avidità, collera e stupidità<br />
(o avere opinioni scorrette)<br />
27. Sei maestri non buddisti: influenti filosofi indiani contemporanei di Shakyamuni, che <strong>ru</strong>ppero<br />
con l'antica tradizione vedica sfidando l'autorità brahmana. Erano Purana Kassapa, Makkhali Gosala,<br />
Sanjaya Belatthiputta, Ajita Kesakambala, Pakhuda Kacchayana e Nigantha Nataputta.<br />
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conosceva a memoria i sessantamila insegnamenti non buddisti e gli ottantamila<br />
insegnamenti buddisti; la sua comprensione delle discipline secolari e religiose era<br />
chiara come il sole e la luna, come uno specchio levigato. Era paragonabile ai dotti<br />
preti della setta Tendai di oggi, che sono esperti sia negli insegnamenti esoterici che in<br />
quelli essoterici e conoscono tutti i sutra buddisti. Dato che Ajatashat<strong>ru</strong> era consigliato