Volume II - Comune di Agliana
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Capitolo 3<br />
Stu<strong>di</strong>o floristico-vegetazionale<br />
La vegetazione <strong>di</strong> un territorio rispecchia da un lato le sue caratteristiche geologiche, strutturali,<br />
geomorfologiche e climatiche dall’altro contribuisce a fornire informazioni <strong>di</strong> sintesi<br />
sull’entità e la natura dell’impatto delle attività umane su quel territorio. Tuttavia, ancora non<br />
è stato fatto cenno a cosa si intenda per “vegetazione”, a quali meto<strong>di</strong> faccia ricorso il suo stu<strong>di</strong>o,<br />
alle <strong>di</strong>fferenze intercorrenti tra uno stu<strong>di</strong>o sulla flora ed uno sulla vegetazione. Ciò verrà<br />
fatto nei paragrafi seguenti, nell’intento <strong>di</strong> rendere chiari anche a chi non si è mai addentrato<br />
nelle <strong>di</strong>scipline dell’ecologia vegetale i risultati che saranno presentati e la terminologia<br />
utilizzata nel farlo.<br />
3.1 Definizioni<br />
3.1.1. Flora<br />
La flora <strong>di</strong> un territorio si compone <strong>di</strong> tutte le specie vegetali che vivono in esso, prescindendo<br />
dall’eventuale sviluppo orografico e dai <strong>di</strong>versi aspetti ambientali dello stesso. La complessità<br />
del mondo vegetale ed i limiti umani fanno sì che i ricercatori circoscrivano i loro<br />
stu<strong>di</strong> a gruppi limitati <strong>di</strong> piante; per questo motivo si è soliti parlare, ad esempio, <strong>di</strong> flora<br />
lichenica (composta da tutte le specie <strong>di</strong> licheni che crescono in un dato territorio), flora briofitica<br />
(relativa ai muschi), flora vascolare (relativa alle felci ed alle piante che producono fiori,<br />
frutti e semi). La flora vascolare è proprio quella che detiene la maggiore importanza nella<br />
caratterizzazione del paesaggio del territorio aglianese, sulla quale si è pertanto concentrato<br />
il presente stu<strong>di</strong>o. Generalmente una flora viene redatta come elenco sistematico, or<strong>di</strong>nato<br />
per generi, famiglie, or<strong>di</strong>ni e classi. Anche il testo che riporta tale elenco (eventualmente<br />
corredato da una descrizione delle varie specie) prende il nome <strong>di</strong> flora. In Italia sono state<br />
pubblicate varie flore vascolari, a carattere sia locale o regionale, sia nazionale.<br />
La più recente flora relativa all’intero territorio nazionale si deve a Pignatti (1982) ed è stata<br />
utilizzata per determinare le specie rinvenute nel corso del presente stu<strong>di</strong>o.<br />
La flora <strong>di</strong> un territorio è frutto della sua storia geologica, climatica e biogeografica, pertanto<br />
può accadere che territori attualmente presentanti con<strong>di</strong>zioni ecologiche simili abbiano una<br />
flora completamente <strong>di</strong>versa a causa delle <strong>di</strong>verse vicissitu<strong>di</strong>ni storiche. Le attività umane<br />
hanno spesso interferito con la flora <strong>di</strong> un territorio, provocando l’estinzione <strong>di</strong> alcune specie<br />
che le appartenevano o contaminandola con l’introduzione, volontaria od involontaria, <strong>di</strong><br />
specie estranee ad essa. Le specie introdotte dall’uomo e che, trovandosi a proprio agio nelle<br />
con<strong>di</strong>zioni ambientali <strong>di</strong> un dato luogo, vi si sono stabilite in modo permanente riproducendosi<br />
e <strong>di</strong>ffondendosi spontaneamente sono dette specie esotiche, in contrapposizione alle<br />
specie autoctone (o in<strong>di</strong>gene), che invece si sono evolute in loco. Generalmente le specie<br />
esotiche, essendo fortemente in competizione con le specie in<strong>di</strong>gene per la conquista degli<br />
spazi, trovano nelle aree <strong>di</strong>sturbate dall’attività umana (<strong>di</strong>sboscate, ceduate, <strong>di</strong>serbate, calpestate,<br />
inquinate, ecc.) i siti più adatti alla loro affermazione. Per questa loro prerogativa, esse<br />
sono spesso definite come specie sinantropiche.<br />
Ciascuna specie vegetale, essendo sprovvista della capacità <strong>di</strong> muoversi attivamente, si trova<br />
a compiere l’intero ciclo vitale sotto determinate con<strong>di</strong>zioni ambientali, contro le quali può<br />
fare ben poco. Ogni specie si è adattata a prosperare entro un ben determinato un range <strong>di</strong><br />
variazione dei singoli fattori ambientali. L’insieme dei valori entro i quali la specie riesce a<br />
vivere ne definisce l’ ampiezza ecologica. Una specie può scomparire da un dato ambiente<br />
quando uno o più fattori ambientali assumono valori estremi, che escono cioè dalle sue possibilità<br />
ecologiche.<br />
Ciascuna specie possiede inoltre qualità intrinseche che ne esprimono l’adattamento ecologico,<br />
tra le quali verranno considerate nella presente trattazione la forma biologica, il tipo corologico<br />
e la strategia adattativa. La forma biologica è definita in base alla strategia adottata<br />
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