Volume II - Comune di Agliana
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Premessa<br />
Parlare <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità <strong>di</strong> un territorio, ossia riferirsi al complesso <strong>di</strong> organismi viventi e <strong>di</strong> relazioni<br />
bioecologiche presenti, sembra quasi una <strong>di</strong>ssertazione astratta o comunque limitata a ambiti <strong>di</strong><br />
pensiero che poco hanno a che fare con il concreto mondo delle cose quoti<strong>di</strong>ane degli uomini.<br />
E’ chiaro che una faggeta dell’Acquerino suscita emozione e un senso <strong>di</strong> elevata qualità ambientale<br />
(chissà quanti animali ci saranno…e quanti fiori sbocceranno a primavera…) mentre lo<br />
svincolo della superstrada Prato-Pistoia genera impressioni un po’ repellenti pensando agli spora<strong>di</strong>ci<br />
uccellini presenti o a qualche rara farfalla bianca che incautamente finisce per gettarsi in<br />
preda ai vortici degli autoveicoli.<br />
E’ chiaro però altresì che la bio<strong>di</strong>versità pare ancora un concetto più limitato a Quark o a Gaia<br />
che riferibile concretamente alla realtà dei luoghi che si abitano e avente influenze più o meno<br />
positive sulla vita reale delle persone.<br />
Un tempo nei fiumi c’erano tante anguille ed esisteva perfino un bosco <strong>di</strong> ontani e farnie in cui<br />
c’erano ad<strong>di</strong>rittura le ghiandaie, dove sono finite le farfalle? E le rane che fino a venti anni fa musicavano<br />
le campagne intorno al paese?<br />
Potrebbe, la bio<strong>di</strong>versità, essere assimilata a un aspetto <strong>di</strong> colore, folclorico, legato alla memoria<br />
<strong>di</strong> un tempo che non c’è più o che si ritrova solamente ancora sulle vette dell’Appennino o in<br />
qualche plaga sperduta del Montalbano.<br />
Se poi a bio<strong>di</strong>versità si associa il termine qualità ambientale, l’astrattezza dei concetti aumenta<br />
ancora, essendo quest’ultimo legato spesso alla percezione imme<strong>di</strong>ata (buona o cattiva) che<br />
l’uomo ha <strong>di</strong> corpi recettori come l’aria o l’acqua.<br />
Che la presenza <strong>di</strong> un certo numero <strong>di</strong> animali e piante in un ambiente sia un in<strong>di</strong>catore della<br />
qualità <strong>di</strong> quell’ambiente, non è cosa <strong>di</strong> semplice assimilazione anche se, pensandoci un po’,<br />
qualche affinità inizia ad affiorare. Se in un fiume ci sono tanti pesci che mangiano altri pesci che<br />
si nutrono <strong>di</strong> miria<strong>di</strong> <strong>di</strong> larve cibantesi a loro volta <strong>di</strong> alghe e piante, forse, vorrà <strong>di</strong>re che il fiume<br />
non è così su<strong>di</strong>cio o inquinato. Se in mezzo alla campagna ricomincio a vedere stuoli colorati <strong>di</strong><br />
farfalle che sfiorano le siepi fiorite dove si nascondono gli uccelli che si nutrono <strong>di</strong> bacche o <strong>di</strong><br />
insetti dannosi (per l’agricoltura ad es.) o <strong>di</strong> altri insetti che si cibano <strong>di</strong> altre larve d’insetti e si<br />
iniziano a vedere boschetti <strong>di</strong> farnie laddove c’erano campi abbandonati e i funghi riappaiono<br />
vicino al paese e i licheni gialli incrostano le cortecce dei frassini, forse, vorrà <strong>di</strong>re che la qualità<br />
dell’aria è buona e la terra intorno produce buoni frutti.<br />
La <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> organismi è legata principalmente alla <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> ambienti (eco<strong>di</strong>versità) a sua<br />
volta legata alla capacità <strong>di</strong> una certa porzione <strong>di</strong> territorio <strong>di</strong> far evolvere i propri ecosistemi<br />
verso sta<strong>di</strong> <strong>di</strong> elevata complessità in cui aumentano gli ambienti che quin<strong>di</strong> ospitano maggiori<br />
quantità <strong>di</strong> organismi.<br />
Un territorio a elevata qualità ambientale è quin<strong>di</strong> un luogo in cui il tessuto del paesaggio volge<br />
verso la complessità che significa molti ambienti <strong>di</strong>versi e ambienti in cui si favorisce l’evoluzione<br />
naturale delle successioni biologiche (campi che sii trasformano in arbusteti che <strong>di</strong>vengono nel<br />
tempo boschetti…).<br />
L’indagine naturalistica svolta nel territorio del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Agliana</strong> si prefigge d’iniziare un percorso<br />
<strong>di</strong> conoscenza sulla bio<strong>di</strong>versità <strong>di</strong> un’area (come molte nella Piana) pesantemente compromessa<br />
dal punto <strong>di</strong> vista bioecologico, cercandone <strong>di</strong> cogliere gli aspetti positivi e le potenzialità<br />
presenti in funzione <strong>di</strong> programmi <strong>di</strong> gestione volti ad una riqualificazione progressiva <strong>di</strong><br />
questo lembo <strong>di</strong> paesaggio.<br />
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