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6-tempted - only fantasy

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06 - <strong>tempted</strong><br />

Stevie Rae non sapeva proprio come dirglielo. Zoey aveva già tanti altri<br />

problemi ed era difficile<br />

parlarne, persino con la sua migliore amica. Come aveva fatto a cacciarsi<br />

in un guaio simile? Ormai non aveva più importanza. Le avrebbe confessato<br />

tutto.<br />

ISBN 978-88-429-1687-1<br />

9 / UUUti. C7 I UU / I<br />

9788842916871<br />

Mi chiamo Stevie Rae Johnson, ho diciassette anni e un tempo ero la<br />

migliore amica di Zoey Redbird, la prima Somma Sacerdotessa novizia della<br />

Storia. Adesso che mi sono Trasformata in una vampira, però, ho paura di<br />

aver rovinato tutto. A una migliore amica non si dovrebbe nascondere nulla,<br />

giusto? Io invece non posso confidare a Zoey i miei segreti, altrimenti<br />

rischierei di perderla. Perché ho fatto una cosa terribile: ho salvato la<br />

vita a uno dei nostri nemici, Rephaim, il capo dei demoni-corvo. So che lui<br />

ha aggredito moltissimi novizi della Casa della Notte eppure, quando l'ho<br />

visto accasciato a terra, spaventato e ferito, ho capito che proprio non<br />

potevo lasciarlo lì, da solo. Allora l'ho portato in un luogo sicuro e l'ho<br />

curato. Quando inizierà a stare meglio, spero di convincerlo a voltare le<br />

spalle al Male e ad aiutarci. Dobbiamo assolutamente scoprire dove si trova<br />

Kalona -l'essere immortale che minaccia di distruggere la razza umana -<br />

prima che sia troppo tardi. Lui infatti sta usando il suo potere per<br />

entrare nei sogni di Zoey: vuole sedurla e farla diventare una sua alleata!<br />

E, per lei, ormai è sempre più diffìcile resistere al suo fascino<br />

diabolico...<br />

P.C. Cast è nata a Watseka, Illinois, ma ha trascorso parte della sua<br />

giovinezza in Oklahoma, imparando ad amare i cavalli da corsa e la<br />

mitologia. Dopo il liceo, si è arruolata nell'Aeronautica ma, nel<br />

frattempo, ha continuato a nutrire la sua passione per la narrativa, alla<br />

quale adesso si dedica quasi interamente, alternandola al lavoro di<br />

insegnante. Vive a Tulsa con la figlia, due cani e un gatto viziatissimo.<br />

Kristin Cast è sua figlia e frequenta l'University of Tulsa, dove studia<br />

Comunicazione. La parola scritta l'ha sempre affascinata: al liceo, era<br />

direttore del giornale della scuola e adesso è un'autrice a tutti gli<br />

effetti. I romanzi con protagonisti Zoey e i vampiri della Casa della<br />

Notte, di cui Tempted è il sesto episodio, hanno ottenuto un enorme<br />

successo in tutto il mondo e la serie è diventata un fenomeno di culto.<br />

www.lacasadellanotte.com<br />

Iscriviti al gruppo Facebook della Casa della Notte<br />

Grafica: Rumore Bianco In copertina: foto © Herman Estevez<br />

€ 16,50 www.editricenord.it<br />

l<br />

P.C. Cast Kristin Cast<br />

TEMPTED<br />

Romanzo<br />

TRADUZIONE DI ELISA VILLA<br />

EDITRICE N^RD<br />

Kristin e io desideriamo dedicare questo libro a Jennifer Weis, la nostra<br />

favolosa editor, con cui è un tale piacere lavorare da rendere sopportabili<br />

revisioni e riscritture. We ** you, Jen!<br />

ZOEY<br />

Tulsa era ricoperta di ghiaccio. Una magica falce di luna faceva<br />

scintillare i tetti dell'abbazia benedettina dove avevamo appena regolato i<br />

conti con un pericoloso angelo caduto e una Somma Sacerdotessa malvagia.<br />

Osservai la Grotta di Maria, il luogo di potere dove poco prima erano stati<br />

personificati Spirito, Sangue, Terra, Umanità e Notte, riunitisi per<br />

trionfare sull'odio e sulle tenebre. Fissai la statua intagliata al suo<br />

interno: Maria aveva un'espressione serena, le guance coperte di ghiaccio<br />

che rilucevano come se lei stesse piangendo per una gioia silenziosa.<br />

Spostai lo sguardo verso il cielo e inviai mentalmente una preghiera alla<br />

splendida mezzaluna che simboleggiava la mia Dea, Nyx. Siamo vivi. Kalona e<br />

Neferet se ne sono andati. « Grazie », mormorai.<br />

Ascolta il tuo cuore...<br />

Lievi e dolci come foglie sfiorate dalla brezza estiva, le parole di Nyx<br />

scivolarono nella mia mente con tanta leggerezza che i sensi quasi non le<br />

percepirono, ma s'incisero nel profondo della mia anima.<br />

Ero solo in parte consapevole della presenza di molte persone intorno a me.<br />

Pagina 1


06 - <strong>tempted</strong><br />

Udivo l'insieme di grida, chiacchiere, pianti e perfino risate che riempiva<br />

la notte, ma mi sembrava lontano. In quel momento, le uniche cose reali per<br />

me erano la luna nel cielo e la cicatrice sul petto<br />

che pizzicava, ma non in modo doloroso, per niente. Si trattava di una<br />

familiare sensazione di calore, di un formicolio che mi annunciava che Nyx<br />

mi aveva di nuovo Segnata come sua. Se avessi sbirciato sotto la<br />

scollatura, avrei trovato un nuovo tatuaggio a decorare quel lungo squarcio<br />

con un'esotica filigrana color zaffiro, a dimostrazione del fatto che stavo<br />

seguendo la via che la Dea aveva scelto per me.<br />

« Devo andare a cercare Stevie Rae, Johnny B e Dallas. Erik, Heath,<br />

controllate il perimetro dell'abbazia e assicuratevi che tutti i Raven<br />

Mocker se ne siano andati con Ka-lona e Neferet! »<br />

L'ordine urlato da Dario mi riportò alla realtà e venni travolta da un<br />

insieme di rumori assordanti, neanche avessero acceso un iPod a tutto<br />

volume. « Ma Heath è umano: un Raven Mocker ci metterebbe un secondo a<br />

ucciderlo! » Le parole mi erano uscite di bocca prima che potessi fermarle,<br />

dando nuovamente prova delle mie abilità di Somma Cretina.<br />

Come previsto, Heath si gonfiò come un rospo. « Zo, non sono mica una<br />

femminuccia del cavolo! »<br />

Erik, inversione guarda-come-sono-alto-adulto-e-vampiro, sbuffò. « No, tu<br />

sei un umano del cavolo. Aspetta un attimo: in effetti questo sì che ti<br />

rende una femminuccia! » « Fantastico, abbiamo appena sconfitto i cattivi<br />

ed Erik e Heath sono già lì a picchiarsi i pugni sul petto. Che novità! »<br />

Afrodite si esibì nel suo ghigno sarcastico brevettato e si diresse verso<br />

Dario. Quando si rivolse a lui, i suoi modi cambiarono completamente. «<br />

Ehi, figone, tutto bene?»<br />

« Sì, non devi preoccuparti per me. » Invece di stringerla tra le braccia<br />

per il solito bacio osceno, Dario rimase concentrato su Stark.<br />

Afrodite seguì lo sguardo del Figlio di Èrebo. « Oh, che schifo! È<br />

letteralmente carbonizzato! »<br />

Stark si era alzato, ma sembrava ancora malfermo sulle gambe.<br />

« Scusa, Dario, ma forse è meglio se porti dentro Stark. Ci penso io a<br />

recuperare Stevie Rae e a sistemare le cose qui», intervenne Erik. «Lascerò<br />

perfino che Heath dia una mano », aggiunse con un tono sprezzante che lo<br />

fece sembrare un vero stronzo presuntuoso.<br />

« Tu lascerai che io dia una mano? Grazie tante, mammi-na\ » sbottò subito<br />

Heath.<br />

« Scusa, Zoey, quale dei due dovrebbe essere il tuo ragazzo? » Nonostante<br />

le pessime condizioni in cui si trovava, Stark sembrava divertirsi molto.<br />

« Io! » dissero all'unisono Erik e Heath.<br />

« Oh, cazzo, Zoey! I tuoi fidanzati sono due idioti! » commentò Afrodite.<br />

Stark ridacchiò, ma gli venne un attacco di tosse che si trasformò in un<br />

rantolo doloroso. I suoi occhi si rovesciarono e poi, neanche fosse una<br />

molla Slinky, lui crollò a terra di botto.<br />

Muovendosi con l'incredibile rapidità dei Figli di Èrebo, Dario afferrò<br />

Stark prima che picchiasse la testa. « Devo portarlo subito dentro. »<br />

Accasciato tra le braccia di Dario, Stark sembrava morto. Mi sentivo sul<br />

punto di esplodere. «Io... io non so neanche dove sia l'infermeria »,<br />

balbettai.<br />

«Nessun problema. Chiedo a una pinguina», intervenne Afrodite, pratica come<br />

sempre.<br />

« Zoey, non vieni con noi? » chiese Dario.<br />

« Arrivo appena posso. »<br />

Prima che avessi il tempo di affrontare la questione Erik/Heath, una voce<br />

alle mie spalle mi salvò, almeno<br />

per il momento: « Zy, vai pure con Dario e Afrodite. Mi occupo io di Scemo<br />

e più Scemo, e mi accerterò pure che qui fuori non sia rimasta nessuna<br />

caccola di mostro schifoso ».<br />

«Stevie Rae, sei la migliore amica più fantastica del mondo! » Mi voltai e<br />

le diedi un rapido abbraccio, felice che lei fosse di nuovo normale. A<br />

dirla tutta, sembrava così normale che provai una strana fitta al cuore<br />

quando notai, come se fosse la prima volta, i tatuaggi scarlatti che le<br />

incorniciavano il viso. Mi sentii trafiggere da una stilettata di disagio.<br />

Fraintendendo la mia esitazione, lei sorrise e mi rassicurò: « Non<br />

preoccuparti per quei due sfigati. Sto diventando piuttosto brava a<br />

dividerli ». Dato che me ne restavo lì a fissarla, il sorriso sul suo volto<br />

si spense. « Ehi, lo sai vero che tua nonna sta bene? Kramisha l'ha<br />

riportata dentro e suor Mary Angela mi ha appena detto che andava a<br />

controllare che fosse tutto a posto. »<br />

« Sì, mi ricordo che Kramisha l'aiutava con la sedia a rotelle. È solo che<br />

io... » Non finii la frase. Io cosa? Come potevo ammettere che ero<br />

Pagina 2


06 - <strong>tempted</strong><br />

perseguitata dalla sensazione che qualcosa non andasse con la mia migliore<br />

amica e col suo gruppo di novizi rossi? E soprattutto, come potevo dirlo a<br />

lei?<br />

« Coraggio, sei solo stanca e preoccupata per un sacco di cose », mi<br />

consolò Stevie Rae.<br />

Era una lacrima di comprensione il guizzo che ho visto scintillare nei suoi<br />

occhi? O è qualcos'altro, qualcosa di molto più oscuro?<br />

« Stai tranquilla, Zy, mi occuperò io di tutto qui fuori. Tu assicurati<br />

soltanto che Stark stia bene. » Mi abbracciò di nuovo e poi mi diede una<br />

spintarella in direzione dell'abbazia.<br />

« 'Kay. Grazie », replicai con grande sfoggio di fantasia, ignorando i due<br />

idioti che continuavano a fissarmi.<br />

Quando m'incamminai verso l'ingresso, Stevie Rae mi gridò dietro: «Ehi,<br />

ricorda a Dario di tenere d'occhio l'orologio! Manca solo un'ora al sorgere<br />

del sole, e sai che noi rossi dobbiamo stare al riparo durante il giorno ».<br />

«Sì, tranquilla. Me ne ricorderò.»<br />

Il problema era che per me stava diventando sempre più difficile<br />

dimenticare che Stevie Rae non era più quella di una volta.<br />

STEVIE RAE<br />

«Ehi, voi due, comportatevi bene. Non voglio ripeterlo più, okay? » Stevie<br />

Rae mise le mani sui fianchi e lanciò un'occhiataccia a Erik e a Heath.<br />

Poi, senza staccare lo sguardo da loro, strillò: « Dallas! »<br />

Il ragazzo la raggiunse di corsa. « Dimmi, Stevie Rae. » « Dobbiamo<br />

assicurarci che i Raven Mocker se ne siano andati sul serio. Trova Johnny<br />

B, poi vai con Erik a ispezionare il lato sud dell'abbazia. Io controllerò<br />

gli alberi lungo la Ventunesima. » « Da sola? » chiese Erik.<br />

« Sì, da sola. Hai forse dimenticato che, se pesto il piede, posso far<br />

tremare la terra? E posso anche sollevarti di peso e farti cadere su quel<br />

tuo stupido culo geloso. Penso proprio di potermela cavare a controllare<br />

quegli alberi tutta da sola. »<br />

Dallas rise. « E io penso proprio che una vampira rossa con un'affinità con<br />

la terra batta alla grande un vampiro blu esperto d'arte drammatica. »<br />

Il commento fece ridere anche Heath, con conseguente incazzatura di Erik.<br />

« Non pensateci neanche! Se voi due non sapete dire niente di decente,<br />

allora chiudete quelle boccacce », saltò su Stevie Rae prima che i ragazzi<br />

ricominciassero a insultarsi.<br />

In quel momento arrivò Johnny B. « Stevie Rae, mi cer-<br />

cavi? Ho incrociato Dario prima, mentre stava portando l'arciere<br />

nell'abbazia. Mi ha detto di venire subito da te. » Stevie Rae tirò un<br />

sospiro di sollievo. «Meno male! Voglio che tu e Heath andiate a<br />

controllare il lato dell'abbazia che dà sulla Lewis. »<br />

« Okay. Avanti, quarterback, vediamo come te la cavi. » Johnny B finse di<br />

tirare un pugno a Heath.<br />

« Fate attenzione a quegli alberi del cavolo e alle zone in ombra.» Stevie<br />

Rae scosse la testa vedendo Heath schivare il colpo e passare all'attacco<br />

con una serie di finti ganci alla spalla di Johnny B.<br />

«Stai tranquilla, ce la caveremo benissimo», replicò Dallas, incamminandosi<br />

con Erik.<br />

«Spicciatevi», aggiunse Stevie Rae. «Manca poco al sorgere del sole. Ci<br />

vediamo davanti alla Grotta di Maria tra mezz'ora. Se trovate qualcosa,<br />

strillate e arriviamo tutti di corsa. »<br />

Si assicurò che i ragazzi andassero nella direzione giusta, quindi si voltò<br />

e iniziò il suo giro di ricognizione. Ca-volaccio, che rottura! Voleva un<br />

sacco di bene a Zoey, ma avere a che fare coi suoi fidanzati cominciava a<br />

farla sentire come un rospo in un tornado. Una volta credeva che Erik fosse<br />

il più figo del mondo, ma, dopo aver passato un paio di giorni con lui,<br />

aveva cambiato idea: era un grandissimo rompiballe con un ego<br />

ipersviluppato. Heath era molto dolce, ma era solo un umano, e Zy faceva<br />

bene a preoccuparsi per lui. Non c'era dubbio che gli umani morissero con<br />

molta più facilità dei vampiri e perfino dei novizi. Si guardò indietro<br />

alla ricerca di Johnny B e di Heath, ma ormai la gelida ombra degli alberi<br />

l'aveva inghiottita e non riuscì a vedere nessuno.<br />

Non che a Stevie Rae dispiacesse stare da sola, tanto per cambiare. Johnny<br />

B avrebbe tenuto d'occhio Heath.<br />

In verità era contenta di essersi liberata di lui e di quel geloso di Erik<br />

almeno per un po'. Quei due le facevano apprezzare moltissimo Dallas. Con<br />

lui era tutto così facile! Tra di loro c'era qualcosa, ma Dallas sapeva che<br />

Stevie Rae doveva occuparsi di un sacco di cose, quindi cercava di non<br />

complicarle la vita. E, quando Stevie Rae aveva un momento libero, era<br />

sempre lì per lei. Semplice, allegro e bellissimo: ecco com'era Dallas.<br />

Pagina 3


06 - <strong>tempted</strong><br />

Zoey avrebbe qualcosina da imparare da me su come gestire i ragazzi, pensò<br />

mentre arrancava nel boschetto che proteggeva l'abbazia dal traffico della<br />

Ventunesima Strada.<br />

Be', una cosa era certa: era una serata schifosa. Stevie Rae aveva fatto<br />

appena pochi passi e i suoi corti riccioli biondi erano già fradici.<br />

Cavolaccio, l'acqua le gocciolava perfino dal naso! Si asciugò il viso col<br />

dorso della mano. Era tutto così buio e silenzioso che metteva paura. I<br />

semafori e i lampioni erano spenti e sulla strada non passava nessuno,<br />

nemmeno una pattuglia della polizia. Stevie Rae perse l'equilibrio e<br />

scivolò in un fosso. Solo grazie all'eccezionale visione notturna da<br />

vampira rossa riuscì a orientarsi e a ritornare sulla strada maestra.<br />

Sembrava che Kalona avesse portato via con sé anche i suoni e la luce.<br />

Sentendosi una fifona, Stevie Rae si scostò i capelli bagnati dalla fronte<br />

e riacquistò il controllo. « Ti stai comportando come una gallina, e lo sai<br />

benissimo quanto sono stupide le galline! » Le sue parole echeggiarono in<br />

modo sinistro nella città deserta e lei si spaventò ancora di più. Perché<br />

cavolo era così nervosa? « Magari è perché continui a tenere nascoste delle<br />

cose alla tua migliore amica », borbottò, ma se ne pentì subito: la sua<br />

voce risuonava in modo troppo inquietante in quella notte buia e piena di<br />

ghiaccio.<br />

Ma doveva parlare con Zoey. Assolutamente. Solo che<br />

era così difficile trovare l'occasione giusta! E poi Zoey aveva già tanti<br />

altri problemi per la testa che non le serviva certo ulteriore stress e...<br />

e... era dura parlarne, perfino con Zoey.<br />

Stevie Rae diede un calcio a un ramo spezzato. Sapeva che non importava<br />

quanto fosse dura. Avrebbe parlato con Zoey. Sicuro. Dopo, però. Magari<br />

molto, molto dopo.<br />

Meglio concentrarsi sul presente.<br />

Stevie Rae scrutò tra i rami degli alberi e tirò un sospiro di sollievo:<br />

non c'erano grossi corvi semiumani in agguato sopra di lei. Decise quindi<br />

di proseguire verso la Ventunesima.<br />

Fu soltanto quando arrivò al cancello che separava l'abbazia da un<br />

condominio elegante che Stevie Rae cominciò a sentire quell'odore.<br />

Sangue.<br />

Sangue sbagliato.<br />

Si fermò ad annusare l'aria, come un animale selvatico. C'era puzzo di<br />

umidità e muffa, unito all'aroma pungente degli alberi e al tanfo<br />

dell'asfalto sotto i suoi piedi. Lo ignorò e si concentrò sul sangue. Non<br />

era umano, né di novizio, perciò non sapeva di sole e di primavera, di<br />

miele e cioccolato, di amore e di vita e di tutto ciò che lei aveva sempre<br />

sognato. No, l'odore di quel sangue era troppo oscuro. Troppo denso. Troppo<br />

inumano. Ma si trattava sempre di sangue, e l'attirava, benché sapesse, nel<br />

profondo dell'anima, quanto ciò fosse sbagliato.<br />

Fu il profumo di qualcosa d'insolito, di ultraterreno, che la condusse ai<br />

primi schizzi cremisi. Nella tempestosa oscurità che precedeva l'alba,<br />

perfino la sua supervista non scorse altro che chiazze scure sul ghiaccio<br />

che ricopriva la strada e l'erba lì accanto. Ma Stevie Rae sapeva che si<br />

trattava di sangue. Di molto sangue.<br />

Solo che lì non c'erano animali o umani feriti.<br />

C'era invece una traccia di oscurità liquida che si addensava sul ghiaccio,<br />

allontanandosi dalla strada per andare verso la zona più fitta di alberi<br />

dietro l'abbazia.<br />

Il suo istinto di predatore prese il sopravvento e Stevie Rae seguì le<br />

tracce senza fare rumore, quasi senza respirare.<br />

Lo trovò accanto a uno degli alberi più grandi, nascosto sotto un immenso<br />

ramo spezzato di recente, come se si fosse trascinato lì per morire.<br />

Stevie Rae provò un brivido di paura. Era un Raven Mocker.<br />

Era enorme, molto più grosso di quanto non le fosse sembrato da lontano.<br />

Giaceva sul fianco, con la testa girata di lato. Aveva un'ala spezzata e il<br />

braccio umano era coperto di sangue e piegato in modo innaturale. Anche le<br />

gambe erano umane ed erano rannicchiate in posizione fetale. Stevie Rae<br />

ricordava che Dario aveva sparato ai Raven Mocker mentre lui, Zy e il<br />

gruppo galoppavano come fulmini lungo la Ventunesima. Perciò doveva averlo<br />

colpito mentre era in volo.<br />

« Cavolaccio, dev'essere stata una caduta mica da ridere », commentò<br />

sottovoce.<br />

Stava per chiamare Dallas perché l'aiutasse a portare via il corpo, quando<br />

il Raven Mocker si mosse.<br />

Stevie Rae rimase come pietrificata. Il mostro spalancò gli occhi rossi e<br />

la fissò, con un'espressione di stupore incredibilmente umana in quel muso<br />

Pagina 4


06 - <strong>tempted</strong><br />

di uccello.<br />

D'istinto, Stevie Rae sollevò le mani, preparandosi a evocare la terra.<br />

« Uccidimi », disse lui, a corto di fiato per il dolore.<br />

Il suono della sua voce era così umano, così del tutto<br />

inatteso, che Stevie Rae abbassò le braccia e indietreggiò di un passo. «<br />

Sai parlare? »<br />

A quel punto, il Raven Mocker fece una cosa che la sconvolse e che avrebbe<br />

cambiato per sempre il corso della sua vita.<br />

Rise.<br />

Fu un suono asciutto e secco che si concluse in un gemito di pura<br />

sofferenza. Ma era una risata. « Sì, io parlo. Sanguino. Muoio. Perciò<br />

uccidimi e facciamola finita. » Poi cercò di mettersi seduto, come se<br />

volesse affrontare la morte con fierezza, ma il movimento gli strappò un<br />

grido di dolore. Quegli occhi troppo umani si rovesciarono e il Raven<br />

Mocker crollò sul terreno gelato, privo di sensi.<br />

Stevie Rae reagì d'istinto e, quando lo raggiunse, esitò appena un secondo.<br />

Nel profondo del cuore, aveva già deciso.<br />

Lui era caduto faccia a terra, quindi fu facile spostare l'ala. Era grande,<br />

molto grande, come... come un uomo, e lei si preparò a sollevare un peso<br />

notevole. Ma non fu così. Il Raven Mocker era talmente leggero che<br />

trascinarlo risultò semplicissimo, anche se il cervello continuava a<br />

gridarle: Ma che diavolo stai facendo?<br />

Che diavolo stava facendo?<br />

Stevie Rae non lo sapeva. Sapeva solo cosa non stava facendo: non stava<br />

uccidendo il Raven Mocker.<br />

ZOEY<br />

« Guarirà? » Avevo cercato di bisbigliare per non svegliare Stark, ma senza<br />

successo.<br />

Nonostante il dolore, lui tentò di sfoggiare il suo solito sorrisetto da<br />

ragazzaccio. « Non sono ancora morto. »<br />

« E io non stavo parlando con te », replicai con un tono molto più irritato<br />

di quanto non avessi voluto.<br />

« Calma, u-we-tsi a-ge-hu-tsa », mi rimproverò con dolcezza nonna Redbird<br />

mentre suor Mary Angela, madre superiora dell'abbazia, l'aiutava ad<br />

accomodarsi su una poltroncina.<br />

« Nonna! Eccoti qui! »<br />

« È solo preoccupata per me. » Stark richiuse gli occhi. « Questo lo so,<br />

tsi-ta-ga-a-s-ha-ya, ma Zoey è un'apprendista Somma Sacerdotessa e deve<br />

imparare a controllare le emozioni. »<br />

Tsi-ta-ga-a-s-ha-ya! Sarei scoppiata a ridere come una matta se la nonna<br />

non fosse stata così debole e pallida e se io non fossi stata così... be',<br />

preoccupata in generale. « Scusa nonna, ma è difficile mantenere la calma<br />

quando le persone che ami di più fanno di tutto per morire! E, tra<br />

parentesi, tu non dovresti essere a letto? » « Ci andrò presto, u-we-tsi<br />

a-ge-hu-tsa. » «Cosa significa tsi-ta-ga-qualcosa?» Stark sembrava<br />

divertito e curioso, anche se la sua voce era impastata<br />

per il dolore: Dario gli stava spalmando una pomata per le bruciature.<br />

«Tsi-ta-ga-a-s-ha-ya significa 'galletto'», gli spiegò la nonna correggendo<br />

la sua pronuncia.<br />

Gli occhi di Stark scintillarono allegri. « Dicono che lei è molto saggia.<br />

»<br />

« Il che è molto meno interessante di quanto dicono di te,<br />

tsi-ta-ga-a-s-ha-ya », replicò la nonna.<br />

Stark rise, ma subito gli mancò il fiato per il dolore. «Sta' fermo! » lo<br />

rimproverò Dario. Ero davvero in preda al panico, ma cercai di non darlo a<br />

vedere. « Sorella, mi pareva di aver capito che voi qui avevate un<br />

medico... »<br />

« Un medico umano non lo può aiutare », precisò Dario prima che suor Mary<br />

Angela potesse aprire bocca. «Deve riposare, stare tranquillo e... »<br />

« Riposare e stare tranquillo va benissimo. Come ho fatto notare prima, non<br />

sono ancora morto. » Stark fissò Dario, che alzò le spalle e gli rivolse un<br />

rapido cenno di assenso.<br />

Avrei fatto meglio a ignorarli, ma la mia pazienza era evaporata molte,<br />

molte ore prima. «Okay, cos'è che mi state nascondendo? »<br />

La suora che stava aiutando Dario mi lanciò un'occhiata lunga e gelida. «<br />

Forse il ragazzo ha bisogno di sapere che non si sarebbe sacrificato<br />

invano. »<br />

Quelle parole brusche mi fecero sentire terribilmente in colpa,<br />

stringendomi un nodo in gola che mi rese impossibile rispondere. Stark non<br />

aveva esitato a sacrificare la sua vita per salvare la mia. Deglutii con<br />

Pagina 5


06 - <strong>tempted</strong><br />

forza. Quanto valeva la mia vita? Ero solo una ragazzina, avevo appena<br />

diciassette anni. Avevo combinato una serie infinita di casini. Ero la<br />

reincarnazione di una donna creata per in-<br />

20<br />

trappolare un angelo caduto, e ciò significava che, nel profondo del cuore,<br />

non potevo fare a meno di amarlo, pur sapendo che non dovevo... che non<br />

potevo...<br />

No, non valevo quel sacrificio.<br />

« Questo lo so già. » Nella voce di Stark non c'era la minima esitazione;<br />

sembrava forte e sicuro.<br />

Sbattei le palpebre per ricacciare indietro le lacrime e incrociai il suo<br />

sguardo.<br />

« Ho solo fatto il mio dovere », disse lui. « Io sono un Guerriero. E ho<br />

giurato di dedicare la mia vita al servizio di Zoey Redbird, Somma<br />

Sacerdotessa e Prescelta di Nyx. Questo vuol dire che opero per la nostra<br />

Dea: essere buttato a terra e bruciacchiato un pochino non è niente, se in<br />

questo modo ho aiutato Zoey a sconfiggere i cattivi. »<br />

« Ben detto, tsi-ta-ga-a-s-ha-ya », fece la nonna.<br />

« Sorella Emily, ti sospendo dal turno in infermeria », ordinò la madre<br />

superiora. « Per favore, manda qui suor Bianca. Penso che faresti meglio a<br />

riflettere un po' su Luca 6,37. »<br />

« Come desidera, sorella », replicò lei, affrettandosi a lasciare la<br />

stanza.<br />

« Luca 6,37? » chiesi.<br />

« 'Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete<br />

condannati; perdonate e vi sarà perdonato' », recitò la nonna.<br />

Poi Damien bussò gentilmente alla porta socchiusa. «Possiamo entrare? C'è<br />

qualcuno qui che muore dalla voglia di vedere Stark. »<br />

Il « Wuuf » di conferma ci fece capire all'istante a chi si stesse<br />

riferendo.<br />

Stark voltò le spalle alla porta. « Non farla entrare. Di' a Jack che<br />

adesso è sua. »<br />

21<br />

« No, Damien. Di' a Jack di portare qui Duchessa », replicai.<br />

«Zoey, no, io... »<br />

« Fatela entrare e basta. » Incrociai lo sguardo di Stark. « Ti fidi di me?<br />

»<br />

Mi fissò per quella che mi parve un'eternità. Sembrava così vulnerabile e<br />

spaventato, ma alla fine annuì deciso « Mi fido di te. »<br />

«Vieni, Damien. »<br />

Lui mormorò qualcosa, quindi si fece da parte e Jack, il suo ragazzo, entrò<br />

nella stanza. Aveva le guance arrossate e i suoi occhi luccicavano in modo<br />

sospetto. Si fermò dopo un paio di passi e si girò verso la porta. «Vieni.<br />

Non avere paura. C'è il tuo padrone, qui! »<br />

La labrador bionda entrò e mi stupii di quanto potesse diventare silenziosa<br />

una cagnolona così grossa. Si fermò un attimo accanto a Jack e alzò il muso<br />

verso di lui, scodinzolando.<br />

« Va tutto bene. Sta meglio adesso. » Jack si asciugò le lacrime che gli<br />

scorrevano sulle guance.<br />

Duchessa si voltò verso il lettino e il suo sguardo andò dritto sul<br />

padrone.<br />

« Ciao, bella. » Stark aveva la voce rotta dal pianto.<br />

Lei sollevò le orecchie e piegò la testa di lato.<br />

Stark le fece segno di avvicinarsi. « Vieni, Due. »<br />

Fu come se quell'ordine avesse abbattuto la diffidenza di Duchessa;<br />

all'improvviso, la cagnolona balzò in avanti, scodinzolando come una matta.<br />

Nonostante i suoi quaranta chili, sembrava essere tornata un cucciolo.<br />

« No! Non sul letto! » ordinò Dario.<br />

Duchessa obbedì e si accontentò di appoggiare la testa contro il fianco di<br />

Stark. E lui, il viso acceso di gioia, non<br />

22<br />

smetteva più di accarezzarla e di ripeterle quanto gli fosse mancata e<br />

quanto fosse brava.<br />

Non mi accorsi di stare piangendo finché Damien non mi passò un fazzoletto<br />

di carta.<br />

« Grazie », bofonchiai.<br />

Lui mi sorrise e andò a consolare Jack (oltre a dare pure a lui un<br />

fazzoletto). Poi lo abbracciò e gli disse: « Vieni, Jack, andiamo a cercare<br />

la stanza che ci hanno preparato le suore. Devi riposare ».<br />

Lui tirò su col naso, soffocò un singhiozzo e annuì, lasciando che Damien<br />

lo accompagnasse fuori dell'infermeria.<br />

«Jack, aspetta », li fermò Stark. «Sei stato bravissimo a prenderti cura di<br />

Pagina 6


06 - <strong>tempted</strong><br />

Due mentre io non c'ero. »<br />

« È stato un piacere. Io non avevo mai avuto un cane, perciò non sapevo<br />

quanto sono fantastici... » La voce di Jack s'incrinò solo un pochino. Si<br />

schiarì la gola e riprese: «Sono... sono felice che tu non sia più, be',<br />

cattivo e orribile e roba del genere, così lei può tornare con te ».<br />

«Sì, be', a questo proposito... Io non sono ancora esattamente al cento per<br />

cento e, anche quando lo sarò, non so quali saranno i miei impegni. Perciò<br />

stavo pensando che, se per te andasse bene, mi faresti davvero un grande<br />

favore occupandoti di Duchessa assieme a me. »<br />

Il viso di Jack s'illuminò. «Sul serio?»<br />

Stark annuì. « Sul serio. Tu e Damien potreste tenere Due nella vostra<br />

stanza, e magari riportarla qui più tardi?»<br />

« Ma sicuro! » strillò Jack, quindi si schiarì la voce e riprese in tono<br />

più composto: « Cioè, come ho detto prima, è un vero piacere ».<br />

Stark prese il muso di Duchessa tra le mani e la guardò<br />

23<br />

dritto negli occhi. « Adesso sto meglio, bella. Tu vai con Jack, così posso<br />

riposarmi un po'. »<br />

Benché ogni minimo movimento gli procurasse un dolore terribile, Stark si<br />

mise a sedere e si chinò per dare un bacio a Duchessa e lasciare che lei<br />

gli leccasse la faccia. « Ma che brava cagnolona... la mia bella bionda...<br />

» mormorò. Quindi, dopo un altro bacetto, indicò Jack. «Vai con lui,<br />

adesso! Vai! »<br />

Con un ultimo guaito riluttante, Duchessa si voltò e trotterellò accanto a<br />

Jack, assestandogli una musata affettuosa mentre lui con una mano si<br />

asciugava le lacrime e con l'altra l'accarezzava. « Mi occuperò di lei e te<br />

la riporterò non appena tramonta il sole. Okay? »<br />

Stark riuscì a sorridere. « Okay. Grazie, Jack. » Dopo di che crollò sui<br />

cuscini.<br />

« Ora ha davvero bisogno di riposare », disse Dario. «Zoey, potresti<br />

aiutarmi a riportare in camera tua nonna? Anche lei ha bisogno di riposo. È<br />

stata una lunga notte per tutti », aggiunse suor Mary Angela.<br />

Divisa tra la preoccupazione per Stark e quella per la nonna, rimasi<br />

immobile, incerta sul da farsi.<br />

Stark incrociò il mio sguardo. «Ehi, occupati di tua nonna. Sento che manca<br />

poco al sorgere del sole e a quel punto mi spegnerò come una candelina. »<br />

« Okay. » Raggiunsi il suo letto e restai lì un po' impacciata. Cosa dovevo<br />

fare? Baciarlo? Stingergli la mano? Alzare il pollice sorridendo da vera<br />

sfigata? Voglio dire, ufficialmente non era il mio ragazzo, ma il legame<br />

tra noi andava ben oltre l'amicizia. Confusa, preoccupata e<br />

fondamentalmente a disagio, gli appoggiai una mano sulla spalla. « Grazie<br />

di avermi salvato la vita. »<br />

Quando i suoi occhi si fissarono nei miei, il resto della<br />

24<br />

stanza scomparve. « Terrò sempre al sicuro il tuo cuore, anche a costo di<br />

fermare il mio. »<br />

Mi chinai a baciargli la fronte. « Cerca di fare in modo che non succeda,<br />

'kay? » « Okay », mormorò.<br />

« Ci vediamo dopo il tramonto. » Poi mi decisi finalmente a correre dalla<br />

nonna. Con l'aiuto di suor Mary Angela, la feci alzare e la portammo in<br />

un'altra camera dell'infermeria. Appoggiata al mio braccio, la nonna<br />

sembrava piccola e fragile, e mi si annodò di nuovo lo stomaco per la<br />

preoccupazione.<br />

« Smetti di agitarti, u-we-tsi a-ge-hu-tsa », mi disse mentre suor Mary<br />

Angela le sistemava i cuscini.<br />

« Sylvia, vado a prenderti le medicine », annunciò la suora. « E a<br />

controllare che le tende nella stanza di Stark siano ben chiuse, quindi<br />

avete qualche minuto per chiacchierare. Ma guarda che, quando torno,<br />

insisterò perché tu prenda gli antidolorifici e ti metta a dormire. »<br />

« Mary Angela, sei una vera aguzzina », commentò la nonna.<br />

« Tra simili ci si riconosce subito », replicò la suora, dopo di che uscì<br />

dalla stanza.<br />

La nonna mi sorrise e mi fece segno di sedere sul suo letto. « Vieni qui<br />

vicino a me, u-we-tsi a-ge-hu-tsa. »<br />

Obbedii, cercando di non sballottarla troppo. Il suo viso era pieno di<br />

lividi e bruciature causati dall'airbag, che però le aveva salvato la vita.<br />

Le avevano messo dei punti sul labbro e sulla guancia; la testa era<br />

completamente bendata e il braccio destro ingessato.<br />

« Buffo, vero, che le mie ferite sembrino così terribili, ma in realtà<br />

siano meno dolorose e più facili da curare di quelle che ti porti dentro. »<br />

25<br />

Stavo per rispondere alla nonna che stavo benissimo, ma le sue parole<br />

Pagina 7


06 - <strong>tempted</strong><br />

successive fecero a pezzi le mie difese: « Allora, da quanto sai di essere<br />

la reincarnazione di A-ya?»<br />

4<br />

ZOEY<br />

« Mi sono sentita attratta da Kalona dal primo momento in cui l'ho visto»,<br />

ammisi riluttante. Non avrei mai mentito alla nonna, tuttavia ciò non<br />

significava che dirle la verità fosse facile. «Ma è successa la stessa cosa<br />

anche agli altri novizi, e perfino ai vampiri adulti. Sembrava che fossero<br />

sotto l'influsso di un potente incantesimo. »<br />

La nonna assentì. « Sì, Stevie Rae me lo ha raccontato. Ma per te era<br />

diverso, vero? »<br />

Avevo la gola terribilmente secca. « Sì. L'incantesimo non ha fatto effetto<br />

su di me. Non mi sono lasciata fregare come gli altri: sapevo benissimo che<br />

lui non era Èrebo sceso sulla Terra e che stava progettando qualcosa di<br />

malvagio con Neferet. Vedevo la sua oscurità. E, nonostante tutto, volevo<br />

stare con lui... non solo perché pensavo che potesse ancora scegliere di<br />

essere buono, ma perché lo volevo, pur sapendo che era sbagliato. »<br />

« Ma hai lottato contro quel desiderio, u-we-tsi a-ge-hu-tsa. Hai scelto di<br />

seguire la strada della tua Dea, e così sei riuscita a scacciare quel<br />

mostro. Tu hai scelto l'amore. Lascia che sia l'amore il balsamo in grado<br />

di curare la ferita che lui ha inciso nella tua anima. »<br />

La soffocante sensazione di panico cominciò ad affievolirsi. « Sì, devo<br />

solo continuare a scegliere il bene. » Non mi ero sentita così sicura da<br />

quando mi ero resa con-<br />

27<br />

to di essere la reincarnazione di A-ya. Poi però aggrottai la fronte. Non<br />

potevo negare che qualunque cosa avessi in comune con A-ya (chiamatelo<br />

essenza o anima o spirito o quello che volete) mi legava indissolubilmente<br />

anche a Kalona. « Io non sono A-ya... ma con Kalona non è finita. Nonna,<br />

cosa devo fare? »<br />

Mi strinse la mano. « Come ti dicevo, hai scelto la strada della tua Dea. E<br />

in questo preciso momento quel cammino ti porta in un bel letto caldo e<br />

morbido e a un'intera giornata di sonno. »<br />

« Un problema alla volta? » « Una cosa alla volta. »<br />

« Ed è ora che anche tu segua il tuo consiglio, Sylvia », disse suor Mary<br />

Angela entrando nella stanza con in mano un bicchiere d'acqua e delle<br />

pastiglie.<br />

La nonna le rivolse un sorriso stanco e prese le medicine.<br />

Notai che le tremavano le mani. « Adesso ti lascio riposare, nonna. »<br />

«Ti voglio bene, u-we-tsi a-ge-hu-tsa. Sei stata molto brava oggi. »<br />

« Non ce l'avrei mai fatta senza di te. Ti voglio bene anch'io. » Mi chinai<br />

a baciarle la fronte e uscii dalla stanza con suor Mary Angela, cui feci<br />

una valanga di domande non appena raggiungemmo il corridoio: « Ha trovato<br />

posto per tutti? I novizi rossi si sono comportati bene? Ste-vie Rae e gli<br />

altri hanno controllato la zona intorno all'abbazia? Siamo davvero al<br />

sicuro? »<br />

Suor Mary Angela sollevò la mano per bloccarmi. « Bambina, prendi fiato e<br />

lasciami parlare. »<br />

Mi costrinsi a tacere e l'ascoltai mentre mi spiegava di aver creato<br />

un'accogliente zona dormitorio per i novizi<br />

28<br />

rossi nel seminterrato, dato che Stevie Rae le aveva detto che si sarebbero<br />

trovati più a loro agio là sotto. Gli altri invece erano stati sistemati al<br />

piano superiore, nelle stanze per gli ospiti, e, sì, i ragazzi avevano<br />

controllato e all'esterno non c'erano più Raven Mocker.<br />

«Lo sa? Lei è davvero incredibile! Grazie.» Le sorrisi.<br />

« Io sono una serva della nostra Signora, e voi siete i benvenuti »,<br />

replicò con grande semplicità. Nel frattempo, eravamo arrivate in fondo al<br />

corridoio e ci fermammo davanti a una porta, che lei mi aprì. « Questa<br />

scala conduce nel seminterrato. Mi hanno detto che la maggior parte dei<br />

ragazzi si trova già lì. »<br />

« Zoey! Eccoti finalmente. Devi proprio venire a vedere. Quello che ha<br />

fatto Stevie Rae è davvero incredibile », esordì Damien.<br />

Mi si annodò lo stomaco. « Cosa? Cos'ha combinato? » chiesi schizzando<br />

subito verso di lui.<br />

« Niente di male. È solo incredibile. » Damien mi prese per mano e mi portò<br />

giù con sé.<br />

« Ha ragione. Anche se non credo che 'incredibile' sia l'aggettivo giusto<br />

», intervenne suor Mary Angela scendendo con noi.<br />

« L'aggettivo giusto somiglia più a terrificante o orribile? » chiesi.<br />

Damien mi strinse la mano. « Tu ti preoccupi troppo. Stanotte hai sconfitto<br />

Kalona e Neferet: andrà tutto bene. »<br />

Pagina 8


06 - <strong>tempted</strong><br />

Ricambiai la stretta e m'imposi di sorridere e sembrare meno in ansia,<br />

anche se nel profondo del cuore, nel profondo dell'anima, sapevo che quella<br />

sera non era stata la fine e nemmeno una vittoria. Si era trattato solo di<br />

un terribile inizio.<br />

29<br />

« Wow. » Mi guardai intorno incredula.<br />

« Direi che wow al quadrato renda meglio l'idea », ribatté Damien.<br />

« È stata davvero Stevie Rae a farlo? » « Così mi ha detto Jack. »<br />

Non riuscivo a smettere di fissare l'oscurità di quel tunnel scavato nel<br />

terreno. « Okay, è davvero inquietante. » Damien mi guardò perplesso. « Che<br />

vuoi dire? » « Be'... » M'interruppi, incerta su come potermi spiegare<br />

meglio, anche se non c'era dubbio che quella galleria mi mettesse a<br />

disagio. « Ecco, è, mmm... davvero buio. »<br />

Damien rise. « Ma certo che è buio: è un tunnel scavato nel terreno. »<br />

« Eppure a me dà la sensazione che si tratti di una galleria naturale. »<br />

Suor Mary Angela ci raggiunse e osservò con noi quell'oscurità senza fine.<br />

« Non so perché, ma la trovo rassicurante. Sarà per l'odore. »<br />

Annusammo tutti e tre. Sapeva... be', di terra, ma Damien commentò che era<br />

un aroma intenso e sano. « Sì, come un campo appena arato », convenne la<br />

suora. « Visto, Zy? Non è inquietante. Io sarei contento di nascondermi qui<br />

durante un tornado », aggiunse Damien.<br />

Sentendomi un po' sciocca, presi un bel respirone e cercai di guardare il<br />

tunnel con occhi nuovi. « Scusi, sorella, posso usare un attimo la sua<br />

torcia elettrica? »<br />

« Certo. » Suor Mary Angela mi tese la pila che avevamo usato per<br />

illuminare quella stanza del seminterrato, che lei chiamava la « cantina<br />

delle conserve », in cui tenevano ortaggi e bulbi.<br />

La tempesta di ghiaccio che aveva bloccato Tulsa negli ultimi giorni aveva<br />

mandato in tilt il sistema elettrico dell'abbazia, come peraltro quasi<br />

tutta la città. Le suore avevano dei generatori a gas, quindi nel corpo<br />

principale<br />

30<br />

dell'edificio c'era la corrente, oltre alla miliardata di candele che<br />

piacevano tanto alle suore, ma l'unica fonte d'illuminazione presente nella<br />

cantina era la torcia di suor Mary Angela. Che io puntai dritta nel tunnel.<br />

La galleria non era molto grande. Se allargavo le braccia, potevo<br />

facilmente toccarne entrambi i lati. Guardai in alto. Sopra la mia testa<br />

c'erano ancora poco più di trenta centimetri prima di arrivare al soffitto.<br />

Annusai di nuovo, cercando di provare la sensazione di sicurezza che, a<br />

quanto pareva, percepivano sia Damien sia la suora. Arricciai il naso. Quel<br />

posto puzzava di buio e di umido, di radici e di animaletti che erano stati<br />

disturbati (e che sospettavo strisciassero sulla pancia o avessero un<br />

mucchio di zampe, fatto che automaticamente mi fece accapponare la pelle).<br />

Poi mi diedi una scrollata mentale. Perché un tunnel sotterraneo mi faceva<br />

così schifo? Avevo un'affinità con la terra. Potevo evocarla. Non avrei<br />

dovuto averne paura.<br />

Strinsi i denti e feci un passo nella galleria. Poi un altro. E un altro<br />

ancora.<br />

« Ehi, Zy, non allontanarti troppo. Quella è l'unica luce che abbiamo e non<br />

vorrei che suor Mary Angela restasse qui al buio. Potrebbe spaventarsi. »<br />

Scossi la testa e puntai la torcia verso l'entrata, illuminando il viso<br />

preoccupato di Damien e quello serafico della madre superiora. « Non volevi<br />

che lei si spaventasse? » Damien si agitò con aria colpevole. Suor Mary<br />

Angela gli appoggiò la mano sulla spalla. « Sei gentile a preoccuparti per<br />

me, Damien, ma non ho paura del buio. »<br />

Stavo per lanciargli un'occhiataccia da non-fare-la-femminuccia, quando<br />

l'aria intorno a me cambiò e fui investita da una terribile sensazione: non<br />

ero più sola in<br />

31<br />

quel tunnel. La paura mi salì lungo la schiena come dita di ghiaccio e di<br />

colpo provai l'impulso di mettermi a correre, di scappare fuori più in<br />

fretta che potevo e di non tornarci mai più, per nessuna ragione al mondo.<br />

E stavo quasi per farlo, ma poi mi obbligai a restare. Avevo appena<br />

affrontato un angelo caduto - un essere con cui avevo un profondo legame -<br />

e non ero scappata.<br />

Non lo avrei fatto neanche adesso.<br />

« Zoey? Cosa c'è? »<br />

La voce di Damien mi sembrava lontanissima, mentre mi voltavo ad affrontare<br />

l'oscurità.<br />

All'improvviso dal tunnel emerse un guizzo di luce, come l'occhio lucido di<br />

un mostro sotterraneo. Non era grande, ma molto intenso e per un attimo mi<br />

accecò. Quando alzai lo sguardo, ancora abbagliata, mi sembrò che il mostro<br />

Pagina 9


06 - <strong>tempted</strong><br />

avesse tre teste, una selvaggia criniera e spalle asimmetriche e<br />

grottesche.<br />

Allora feci quello che avrebbe fatto chiunque avesse un briciolo di<br />

buonsenso: lanciai il mio strillo più acuto, cui rispose immediatamente il<br />

ciclope a tre bocche. Anche Damien gridava e posso assicurare che perfino<br />

suor Mary Angela emise un urletto stupefatto.<br />

Stavo per infrangere la mia promessa e mettermi a correre come un razzo,<br />

quando una delle tre teste si zittì e fece un passo avanti, entrando nel<br />

raggio della torcia. « Cazzo, Zoey! Ma che ti prende? Siamo solo le gemelle<br />

e io. Ci hai fatto cagare sotto per la paura. »<br />

« Afrodite? » Mi misi una mano sul cuore, per evitare che schizzasse fuori<br />

del petto.<br />

« Certo che sono io. Dea, datti una calmata! »<br />

Le gemelle erano rimaste nel tunnel. Erin stringeva una grossa candela con<br />

tanta forza da avere le nocche bianche, mentre Shaunee le si era<br />

praticamente appicci-<br />

32<br />

cata addosso. Erano immobili come statue di gesso e avevano gli occhi<br />

sgranati.<br />

« Ciao. Non sapevo che foste qui », le salutai. Shaunee fu la prima a<br />

scongelarsi. « Già, ce ne siamo accorte. » Si passò una mano tremante sulla<br />

fronte e si voltò verso Erin. « Gemella, mi ha fatto diventare bianca per<br />

la paura? »<br />

Erin strizzò le palpebre per osservarla meglio. « Non credo sia<br />

possibile... no, no, tranquilla. Sei sempre di un favoloso color<br />

cappuccino. » Si tastò freneticamente la folta chioma bionda. « E a me ha<br />

fatto cascare i capelli o li ha fatti diventare di un orrendo grigio topo?<br />

»<br />

Le guardai storto. « Erin, non ti stanno cadendo i capelli e non sono<br />

neanche diventati grigi. E, Shaunee, tu non puoi diventare bianca per la<br />

paura. Cacchio, siete state voi a spaventare me\ »<br />

Erin uscì dal tunnel. « Senti, la prossima volta che devi scacciare Neferet<br />

e Kalona, ricordati di strillare così. »<br />

« Già, sembravi davvero fuori di testa. » Shaunee corse dietro alla<br />

gemella.<br />

Le seguii in cantina, dove Damien si stava facendo vento con la mano<br />

(sembrando molto più gay del solito) e suor Mary Angela aveva appena finito<br />

di farsi il segno della croce. Appoggiai la torcia su un tavolo pieno di<br />

barattoli di vetro in cui galleggiava della roba che, in quella luce<br />

incerta, poteva sembrare un insieme di orribili feti. « Allora, seriamente,<br />

cosa ci fate qui sotto? » chiesi. « Dallas ci ha detto che i novizi rossi<br />

hanno usato questo tunnel per arrivare qui dallo scalo ferroviario... »<br />

rispose Shaunee.<br />

«... e che è stata Stevie Rae a crearlo », continuò Erin. « Quindi abbiamo<br />

deciso di scendere a dare un'occhiata », concluse Shaunee '<br />

33<br />

« E come mai tu sei andata con le gemelle? » domandai ad Afrodite.<br />

« Al dinamico duo serviva protezione. E ovviamente si sono rivolte a me. »<br />

« Comunque sia, come avete fatto a saltar fuori così all'improvviso? »<br />

chiese Damien prima che le gemelle avessero il tempo d'iniziare il solito<br />

battibecco con Afrodite.<br />

Erin tornò rapidamente nel tunnel. « Facile. Qui la galleria svolta<br />

bruscamente a sinistra. » Fece un passo in quella direzione e scomparve. «<br />

E per questo che ci siamo viste solo all'ultimo momento. »<br />

« E davvero incredibile che Stevie Rae sia riuscita a fare una cosa<br />

simile», commentò Damien. Notai che comunque non si era addentrato nella<br />

galleria, preferendo restare vicino alla torcia.<br />

Suor Mary Angela raggiunse l'entrata, ne sfiorò i lati con reverenza e<br />

disse: «Sicuramente è stata aiutata da un intervento divino ».<br />

« Per 'intervento divino' intende di nuovo quella storia che la Vergine<br />

Maria è solo un'altra forma di Nyx? » La voce di Stevie Rae, che arrivò<br />

dall'altro lato della cantina, ci fece sobbalzare tutti.<br />

« Sì, bambina. È proprio quello che intendo. »<br />

« Non è per offenderla, ma è una delle cose più strampalate che abbia mai<br />

sentito. » Quando Stevie Rae ci raggiunse, pensai che sembrava molto<br />

pallida. E, non appena si avvicinò a me, avvertii uno strano odore, ma il<br />

luminoso sorriso che mi rivolse la fece tornare la solita bella ragazza di<br />

sempre. « Zy, quell'urlaccio da fifona l'hai fatto tu? »<br />

Non potei non ridere. « In effetti sì. Non mi aspettavo di trovarmi davanti<br />

di colpo le gemelle e Afrodite. »<br />

34<br />

« Be', la cosa ha senso », replicò Stevie Rae. « Dopotutto Afrodite è una<br />

Pagina 10


06 - <strong>tempted</strong><br />

caccola di mostro, un po' particolare ma... »<br />

Colsi al volo l'occasione per cambiare argomento. « A proposito di mostri,<br />

avete trovato qualche Raven Mocker là fuori? »<br />

Stevie Rae distolse lo sguardo. «È tutto tranquillo. Non c'è niente di cui<br />

preoccuparsi. »<br />

Suor Mary Angela rabbrividì. « Ne sono davvero felice. Quegli esseri erano<br />

un tale abominio, quel misto di uomo e bestia... Mi sento sollevata al<br />

pensiero che ce ne siamo liberati. »<br />

« Ma non era colpa loro », sbottò Stevie Rae.<br />

« Come, scusa? » La suora pareva davvero confusa.<br />

« Non l'avevano mica chiesto loro di nascere così. Erano anche loro vittime<br />

del male e della violenza. »<br />

«Sarà, ma io non riesco proprio a provare pena per quei mostri. » Mi chiesi<br />

perché sembrava che Stevie Rae prendesse le difese dei Raven Mocker.<br />

«Dobbiamo continuare a parlarne?» domandò Da-mien.<br />

« No. No di certo », si affrettò a replicare Stevie Rae.<br />

« Bene. E, in ogni caso, ho portato qui Zoey apposta per mostrarle quanto<br />

sei stata brava a creare questa galleria. Devo proprio dirtelo, Stevie Rae:<br />

è davvero fantastica. »<br />

« Grazie, Damien! Mi sono sentita davvero fighissima quando ho capito di<br />

poterci riuscire sul serio. » Stevie Rae fece qualche passo all'interno del<br />

tunnel e fu subito avvolta dall'oscurità che si estendeva dietro di lei<br />

come un gigantesco serpente d'ebano. Sollevò le braccia, appoggiando il<br />

palmo delle mani contro le pareti di terra.<br />

Mi fece venire in mente una scena di Sansone e Dalila,<br />

35<br />

un vecchio film che avevo visto con Damien circa un mese prima, quella in<br />

cui Dalila porta Sansone tra le imponenti colonne che sostengono il tempio<br />

pieno di gente orribile che lo deride. Ma lui, che ha riavuto la sua forza,<br />

fa crollare le colonne e...<br />

« Vero, Zoey? »<br />

« Eh? » Sbattei le palpebre, ancora turbata dalla scena di distruzione che<br />

avevo immaginato.<br />

« Ho detto che non è stata Maria a spostare la terra per me quando ho<br />

realizzato il tunnel, ma il potere che mi ha dato Nyx. Cavolo, ma non mi<br />

hai nemmeno ascoltata! » Stevie Rae tolse le mani dalle pareti e mi guardò<br />

come per dire: Che cavolo ti passa per la testa?<br />

« Scusa, cosa stavi dicendo di Nyx? »<br />

« Solo che non credo che Nyx e la Vergine Maria abbiano qualcosa in comune.<br />

Non voglio ferire i suoi sentimenti o roba del genere, sorella, ma è quello<br />

che penso. »<br />

«Hai tutto il diritto di avere la tua opinione, Stevie Rae. Ma dovresti<br />

sapere che le cose esistono indipendentemente dal fatto che noi ci crediamo<br />

o no », ribatté la suora, calma come al solito.<br />

« Be', io ci ho riflettuto e non la trovo un'ipotesi assurda. Nel Manuale<br />

del Novizio, Maria è descritta come uno dei molti volti di Nyx »,<br />

intervenne Damien.<br />

« Sul serio? » chiesi.<br />

Damien mi lanciò un'occhiataccia, che senza dubbio voleva dire che avrei<br />

dovuto studiare di più, quindi riprese col suo miglior tono da maestrino: «<br />

Sì. È ormai certo che, con la diffusione del cristianesimo in Europa, molti<br />

luoghi sacri a Gea - oltre che a Nyx - sono stati trasformati in santuari<br />

dedicati a Maria, molto prima che la popolazione si convertisse alla<br />

nuova... »<br />

Le parole di Damien diventarono un sottofondo rilas-<br />

36<br />

sante, mentre rivolgevo tutta la mia attenzione al tunnel. L'oscurità era<br />

totale: già solo una decina di centimetri oltre Stevie Rae, non si vedeva<br />

più niente. Restai lì a fissare il buio, immaginando strane figure nascoste<br />

nell'ombra. Qualcuno o qualcosa poteva starsene in agguato a pochi metri da<br />

noi e non ce ne saremmo accorti. E questo mi spaventava.<br />

Okay, è ridicolo. Si tratta solo di un tunnel! mi dissi. Tuttavia quella<br />

paura irrazionale non mi abbandonava, cosa che, purtroppo, m'infastidì al<br />

punto di spingermi a reagire. Così, come una qualunque comparsa bionda di<br />

un film horror, feci un passo nel buio. Poi un altro.<br />

L'oscurità m'inghiottì.<br />

Il mio cervello continuava a ripetermi che ero solo a un paio di metri<br />

dalla cantina e dai miei amici. Riuscivo a sentire Damien discutere di<br />

religione e della Dea. Ma non era il cervello a battermi forte nel petto<br />

per il terrore. E il cuore, lo spirito, l'anima - comunque vogliate<br />

chiamarlo - mi urlava: Corri! Scappa! Vattene via!<br />

All'improvviso mi sentii schiacciare da una pressione terribile, come se il<br />

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tunnel si stesse chiudendo intorno a me, ricoprendomi, soffocandomi...<br />

Il mio respiro era sempre più veloce. Sapevo di essere in iperventilazione,<br />

ma non potevo smettere. Volevo tornare indietro, ma riuscii solo a fare un<br />

mezzo passetto. Le mie gambe non rispondevano più ai comandi! Negli occhi<br />

presero a scintillarmi dei puntini luminosi, accecanti, mentre tutto il<br />

resto cominciò a diventare grigio. E a quel punto iniziai a cadere... a<br />

cadere...<br />

4<br />

ZOEY<br />

L'oscurità era così opprimente da aver offuscato tutti i miei sensi.<br />

Cercavo di riprendere fiato, agitando le braccia nel tentativo di<br />

aggrapparmi a qualcosa, restando in allerta alla ricerca di suoni o di<br />

odori, di qualunque cosa potesse darmi un appiglio per comprendere la<br />

realtà. Ma non avvertivo la minima sensazione. Il bozzolo di oscurità e il<br />

battito frenetico del mio cuore erano tutto ciò che riuscivo a distinguere.<br />

Ero morta?<br />

No, non mi pareva. Mi ricordavo di essermi inoltrata nel tunnel sotto<br />

l'abbazia benedettina, a pochi metri dai miei amici. Avevo avuto paura del<br />

buio, ma questo non poteva avermi fatta morire di colpo.<br />

Ma mi ero spaventata. Ricordavo di essermi spaventata molto.<br />

Poi non c'era stato altro che quell'oscurità.<br />

Cosa mi era successo? Dea, aiutami! Ti prego, fa' apparire una luce!<br />

Ascolta il tuo cuore...<br />

Ero convinta di essere scoppiata a piangere nell'udire la voce dolce e<br />

rassicurante della Dea, ma, quando l'eco delle sue parole scomparve,<br />

restarono solo buio e silenzio, totali e assoluti.<br />

Come diavolo potevo ascoltare il mio cuore?<br />

Tentai di calmarmi e di udire qualcosa, ma non c'era altro che silenzio, un<br />

silenzio nero, vuoto e talmente intenso da risucchiarmi l'anima; un<br />

silenzio che non avevo mai sperimentato.<br />

38<br />

Non c'era nulla che potesse aiutarmi in quel momento, sapevo solo che...<br />

Una nuova consapevolezza mi colpì all'improvviso, facendomi girare la<br />

testa.<br />

Tutto ciò non mi era nuovo: una parte di me aveva già sperimentato quel<br />

tipo di buio.<br />

Non riuscivo a vedere. Non riuscivo a sentire. Non potevo fare altro che<br />

riflettere, cercando quella parte di me che forse avrebbe potuto dare un<br />

senso a quella situazione, che forse avrebbe potuto guidarmi fuori di lì.<br />

La memoria riprese ad agire, per riportarmi decine e decine di secoli prima<br />

della notte nel tunnel sotto l'abbazia. Gli anni scivolarono via finché,<br />

finalmente, non tornai a percepire qualcosa di più dei miei pensieri.<br />

Lentamente, iniziai a udire il battito di un tamburo, cui s'intrecciavano i<br />

canti lontani di alcune donne. Poi avvertii un odore di umidità che mi<br />

ricordava il tunnel dell'abbazia. Infine sentii la terra contro la mia<br />

schiena nuda. Ebbi solo un istante per esaminare quel flusso di sensazioni<br />

che mi erano state restituite, prima che il resto della mia consapevolezza<br />

si risvegliasse di colpo. Non ero sola: qualcuno mi stringeva tra le<br />

braccia!<br />

Poi quel qualcuno parlò: « Oh, Dea, no! Non lasciare che succeda!»<br />

Era Kalona.<br />

La mia immediata reazione fu di urlare e divincolarmi dal suo abbraccio, ma<br />

non riuscivo a controllare il mio corpo, e le parole che mi uscirono di<br />

bocca non erano mie: « Sstt, non disperarti. Ci sono io con te, amore mio<br />

».<br />

«Mi hai preso in trappola! » Benché fosse furioso, mi strinse forte a sé e<br />

io mi abbandonai alla fredda passione del suo abbraccio immortale.<br />

« Ti ho salvato », replicò quella mia strana voce, mentre i no-<br />

39<br />

stri corpi s'intrecciavano. « Restare in questo mondo non faceva per te.<br />

Perciò eri così infelice, così insaziabile. » « Non avevo scelta! I mortali<br />

non capiscono. » Gli misi le braccia intorno al collo e gli accarezzai i<br />

capelli morbidi e folti. « Ma io sì. Trova pace qui con me. Ti consolerò<br />

io. »<br />

Capii che lui si era arreso prima ancora che dicesse: « Sì, seppellirò in<br />

te la mia tristezza e finalmente la mia disperata bramosia si placherà ».<br />

« Sì, mio amore, mio consorte, mio Guerriero... sì... » Fu in quel momento<br />

che mi persi in A-ya. Non avrei saputo dire dove finisse il suo desiderio e<br />

iniziasse la mia anima. Se avevo ancora una scelta, non la volevo. Sapevo<br />

solo che mi trovavo dov'era destino che fossi: tra le braccia di Kalona.<br />

Le sue ali ci avvolsero, impedendo al suo tocco gelato di bruciarmi. Le sue<br />

labbra incontrarono le mie. Ci esplorammo l'un l'altra lentamente, con un<br />

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senso di stupore e di abbandono. E, quando i nostri corpi iniziarono a<br />

muoversi all'unisono, conobbi una gioia assoluta.<br />

Poi, d'improvviso, cominciai a dissolvermi. «No!» gridai con tutta l'anima.<br />

Non volevo andarmene! Volevo restare con lui. Il mio posto era con lui!<br />

Ma, di nuovo, non avevo il controllo: a poco a poco il mio corpo svanì,<br />

riunendosi alla terra, mentre A-ya singhiozzava e la sua voce spezzata<br />

echeggiava nella mia mente con un'unica parola: Ricorda...<br />

Lo schiaffo mi liberò la testa dagli ultimi residui di tenebre. Aprii gli<br />

occhi e il raggio della torcia mi accecò, facendomi sbattere le palpebre.<br />

«Mi ricordo...»<br />

« Ricordi chi sei o devo darti un altro ceffone? » chiese Afrodite.<br />

40<br />

La mia mente si rifiutava di funzionare a dovere: non aveva ancora<br />

accettato l'idea di essere stata strappata via dal buio. Scossi la testa,<br />

cercando di schiarirmi le idee. « No! »<br />

Avevo gridato con tanta enfasi da far allontanare Afrodite. «Come vuoi.<br />

Potrai ringraziarmi più tardi», commentò.<br />

Suor Mary Angela si chinò su di me e mi scostò i capelli dalla faccia, che<br />

era sudata e fredda. « Zoey, sai dove ti trovi? »<br />

«Sì...»<br />

« Cos'è successo? Come mai eri in iperventilazione? » chiese la suora.<br />

« Non ti senti male, vero? » La voce di Erin tremava un po'.<br />

«Non provi il desiderio irrefrenabile di sputare un polmone o roba simile,<br />

giusto?» chiese Shaunee, che sembrava stravolta quanto la gemella.<br />

Stevie Rae si fece largo tra le gemelle. « Dimmi, Zy, stai bene sul serio?<br />

»<br />

« Sì, sto bene. Non sto morendo o cose del genere. » I miei pensieri si<br />

erano riordinati, anche se non ero riuscita ad allontanare del tutto la<br />

disperazione che avevo provato come A-ya. I miei amici però avevano paura<br />

che il mio organismo stesse per rifiutare la Trasformazione, quindi mi<br />

costrinsi a tornare al presente e tesi la mano a Stevie Rae. « Dai, aiutami<br />

a rimettermi in piedi. Sto meglio adesso. »<br />

Lei mi sollevò e mi sostenne mentre cercavo di recuperare l'equilibrio.<br />

« Zy, cosa ti è successo? » Damien mi stava osservando con attenzione.<br />

Cos'avrei dovuto dire? Che avevo rivissuto un momento di una vita<br />

precedente in cui mi ero abbandonata<br />

41<br />

tra le braccia del nostro nemico? Non avevo nemmeno avuto il tempo di<br />

analizzare con calma il groviglio di emozioni che aveva suscitato in me<br />

quel ricordo. Come avrei potuto spiegarlo ai miei amici?<br />

« Su, bambina, parla. La verità spaventa molto meno delle supposizioni »,<br />

intervenne suor Mary Angela.<br />

Sospirai e sbottai: « Ho avuto paura del tunnel! »<br />

« Paura del tunnel? Come se ci fosse qualcuno? » Finalmente Damien aveva<br />

smesso di osservarmi e scrutava con aria nervosa la galleria buia.<br />

Le gemelle fecero qualche passo indietro, in direzione della cantina.<br />

Esitai un istante prima di rispondere: «No... lì non c'è niente. O almeno<br />

non credo. Comunque non è quello che mi ha spaventata ».<br />

« Ti aspetti che crediamo che sei svenuta perché avevi paura del buio? »<br />

disse Afrodite.<br />

Mi fissarono tutti.<br />

Mi schiarii la voce.<br />

«Ehi, ragaaaazzi, magari ci sono delle cose di cui a Zoey non va di parlare<br />

», intervenne Stevie Rae.<br />

Guardai la mia migliore amica: se io non fossi riuscita a raccontare quello<br />

che mi era appena successo, con che coraggio avrei potuto affrontarla<br />

riguardo a ciò che mi teneva nascosto?<br />

Perciò mi affrettai a replicare, includendo nel discorso tutti i presenti:<br />

« Hai ragione, Stevie Rae. Proprio non ne vorrei parlare, ma voi meritate<br />

di sapere la verità. Quel tunnel mi ha spaventata così tanto perché la mia<br />

anima lo ha riconosciuto ». Dovetti di nuovo schiarirmi la voce per poter<br />

continuare. « Mi sono ricordata di essere rimasta intrappolata lì a lungo<br />

assieme a Kalona. »<br />

42<br />

«Vuoi dire che sei davvero la reincarnazione di A-ya? » chiese piano<br />

Damien.<br />

« Non esattamente. Io sono io, però in me c'è ancora una parte di lei. »<br />

« Interessante... »<br />

« E allora? Che cosa provi tu ora per Kalona? » domandò Afrodite.<br />

« Non lo so! Non lo so! Non lo so! » Ero così stressata e confusa che mi<br />

sentivo sul punto di esplodere. « Maledizione! Non ne ho la minima idea!<br />

Non ho ancora avuto il tempo di capire quello che mi è successo. Che ne<br />

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direste di farvi da parte per il momento e lasciarmi mettere ordine nel<br />

casino che ho in testa? »<br />

Tutti annuirono e si allontanarono un po' strascicando i piedi, oltre a<br />

lanciarmi occhiate di compatimento da poveretta, ha perso la testa.<br />

Ignorando gli amici che mi guardavano a bocca aperta e le domande senza<br />

risposta che aleggiavano nell'aria quasi visibili, mi rivolsi a Stevie Rae.<br />

« Spiegami esattamente come hai fatto a creare il tunnel. »<br />

Dall'enorme punto interrogativo che si materializzò nei suoi occhi azzurri,<br />

capii che l'avevo spaventata. In effetti non avevo usato un tono da<br />

cacchio-devo-cambiare-argomento-perché-m'imbarazza-essere-la-reincarnazio-n<br />

e-di-una-donna-di-creta. Avevo parlato da Somma Sacerdotessa.<br />

« Be', in realtà non è stata poi una gran cosa. » Stevie Rae sembrava<br />

nervosa e a disagio, come se ce la stesse mettendo tutta per apparire<br />

disinvolta. «Ehi, sei sicura di star bene? Non preferiresti uscire da qui,<br />

così magari ti prendi delle bollicine marroni o qualcos'altro? Cioè, se<br />

questo posto ti fa ricordare di A-ya, andare a parlare altrove potrebbe<br />

essere una buona idea, no? »<br />

43<br />

« Sto bene. In questo momento voglio soltanto sapere del tunnel. Perciò<br />

dimmi come sei riuscita a crearlo. »<br />

Sapevo che gli altri ragazzi e suor Mary Angela ci osservavano curiosi, ma<br />

restai concentrata su Stevie Rae.<br />

« Okay, be', sai che le gallerie del Proibizionismo sono praticamente<br />

ovunque sotto i palazzi del centro, giusto? »<br />

Annuii. « Giusto. »<br />

« E ricordi che ti avevo detto che sarei andata in perlustrazione per<br />

vedere fin dove arrivavano? »<br />

« Sì, certo. »<br />

« Okay. Dunque, ho trovato quell'entrata semibloccata di cui vi aveva<br />

parlato Ant qualche giorno fa, quella che si dirama dalle altre che passano<br />

sotto il Philtower Building e così via. »<br />

Annuii di nuovo, spazientita.<br />

« Era piena di terra, ma, quando ho provato a scavare, a un certo punto la<br />

mia mano ha trovato il vuoto. Questo mi ha fatto pensare che probabilmente<br />

il tunnel continuava, quindi ho usato il mio elemento per riaprire la<br />

galleria. E la terra ha risposto. »<br />

« Ha risposto? Vuoi dire che ha tremato o qualcosa di simile? » chiesi.<br />

« Più che altro si è mossa. Proprio come le avevo chiesto di fare nella mia<br />

mente. » S'interruppe un istante. « È un po' difficile da spiegare... in<br />

pratica, quando il terriccio che bloccava l'entrata è crollato, mi sono<br />

ritrovata direttamente in un tunnel davvero molto ma molto vecchio. »<br />

« Che però era fatto di terra, non rivestito di cemento come le gallerie<br />

sotto lo scalo ferroviario, giusto? » chiese Damien.<br />

Stevie Rae sorrise e annuì, i capelli biondi che le ballonzolavano sulle<br />

spalle. « Proprio così! E, invece di an-<br />

44<br />

dare verso la zona degli uffici, puntava in direzione del centro. »<br />

« E arrivava fin qui? » Cercai di valutare a mente quanti chilometri<br />

potessero essere, ma non riuscii a fare il conto. Lo so, in matematica sono<br />

una frana, comunque erano davvero un sacco.<br />

«No. Quando ho riaperto il tunnel, sono andata in esplorazione. Mi sembrava<br />

davvero strano che, pur essendo una diramazione partita dal Philtower<br />

Building, non andasse verso la zona degli uffici. »<br />

«Come facevi a saperlo? Come potevi avere idea di dove stessi andando? » la<br />

interruppe Damien.<br />

« Io so sempre dov'è il Nord. Sai, la direzione del mio elemento. E a quel<br />

punto è fatta. »<br />

« Mmm », commentò Damien.<br />

« Continua. Poi com'è andata? » la spronai.<br />

« Poi il tunnel finiva. Sì, s'interrompeva e basta. Prima che tu mi dessi<br />

il bigliettino che diceva di venire dalle suore, anch'io mi ero fermata lì.<br />

Cioè, avevo intenzione di controllarlo meglio in seguito, ma certo non era<br />

una priorità. Quando mi hai detto che dovevo far arrivare qui i ragazzi,<br />

però, mi è subito venuta in mente quella galleria. Mi ricordavo che puntava<br />

in questa direzione, quindi ci sono tornata. Mi sono concentrata su dove<br />

volevo andare e su quanto desideravo che la galleria portasse fin lì, poi<br />

ho chiesto al mio elemento di spingere, come quando avevo allargato<br />

l'entrata, solo con più forza. E allora... be', in un attimo la terra ha<br />

obbedito. Ed eccoci qui. Ta-da! » concluse con un sorrisone.<br />

Nel silenzio che seguì la spiegazione di Stevie Rae, la voce di suor Mary<br />

Angela risuonò come sempre calma e razionale: « Notevole, non vi pare?<br />

Stevie Rae, tu e io pos-<br />

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45<br />

siamo non trovarci d'accordo sulla fonte del tuo dono, ma sono comunque<br />

molto colpita dalla sua portata ».<br />

« Grazie, sorella! Anch'io penso che lei sia una grande, soprattutto per<br />

essere una suora. »<br />

« Come facevi a vedere là sotto? » chiesi.<br />

« A dire il vero, non ho problemi a vedere al buio, ma, dato che gli altri<br />

ragazzi non sono dotati quanto me, ho portato delle lanterne. » Stevie Rae<br />

indicò alcune lampade a olio di cui prima non mi ero accorta.<br />

« Comunque, la strada è lunga », commentò Shaunee.<br />

«Eccome. Dev'essere stato buissimo e da megastriz-za », aggiunse Erin.<br />

« Naah, a me la terra non fa paura, e neanche ai novizi rossi. » Si strinse<br />

nelle spalle. « Come ho detto, non è stato granché. Anzi, a dire la verità<br />

è stato superfacile. »<br />

« E sei riuscita a portare in salvo tutti i novizi rossi? » chiese Damien.<br />

« Già! »<br />

« Tutti quali? » domandai.<br />

« Cosa intendi con 'tutti quali', Zy? Ho portato qui i novizi rossi che<br />

avete già incontrato, oltre a Erik e Heath. Di che diavolo stai parlando? »<br />

Le parole di Stevie Rae suonarono normali, ma concluse il discorsetto con<br />

una strana risatina nervosa ed evitò d'incrociare il mio sguardo.<br />

Mi si annodò lo stomaco. Continuava a mentirmi. E io non sapevo cosa farci.<br />

« Penso sia possibile che Zoey si senta un po' confusa perché è esausta, ed<br />

è più che logico, dopo l'esperienza di stasera.» Suor Mary Angela mi mise<br />

una mano sulla spalla, rassicurandomi. « Siamo tutti stanchi. Non manca<br />

molto all'alba, perciò andate a sistemarvi coi vostri amici. Dormite. Vi<br />

sembrerà tutto più chiaro dopo che vi sarete riposati. »<br />

46<br />

Annuii e lasciai che suor Mary Angela ci conducesse fuori della cantina.<br />

Invece di continuare a salire per raggiungere l'atrio dell'abbazia, la<br />

suora aprì una porta sul pianerottolo che prima, seguendo Damien in tutta<br />

fretta, non avevo notato. Una rampa di scale decisamente più breve portava<br />

all'area principale del seminterrato, grande ma del tutto anonima, che le<br />

suore avevano trasformato da lavanderia gigante a dormitorio temporaneo.<br />

C'erano diverse brandine disposte lungo le pareti, con coperte e cuscini e<br />

dall'aria comoda. In uno dei letti c'era già qualcuno, e il ciuffo di<br />

capelli rossi che spuntava da sotto le lenzuola mi diceva che Elliott era<br />

già crollato. Gli altri novizi rossi erano nella zona lavanderia, seduti su<br />

quelle seggio-line pieghevoli di metallo che mi gelano sempre il sedere, e<br />

guardavano un'enorme TV a schermo piatto sistemata sopra una lavatrice.<br />

Sbadigliavano un sacco, a dimostrazione che doveva essere quasi l'alba, ma<br />

sembravano affascinati da quello che stavano vedendo. Osservai lo schermo e<br />

la mia faccia stanca si aprì in un megasorriso. « Tutti insieme<br />

appassionatamente? Stanno guardando Tutti insieme appassionatamente? »<br />

Scoppiai a ridere.<br />

Suor Mary Angela inarcò un sopracciglio. « E uno dei nostri DVD preferiti.<br />

Ho pensato potesse piacere anche ai novizi. »<br />

« E un classico », aggiunse Damien.<br />

« Una volta trovavo carino il ragazzo nazista », commentò Shaunee.<br />

« Tranne per il fatto che tradisce i Von Trapp », intervenne Erin.<br />

« Ed è lì che smette di essere carino », disse Shaunee mentre lei e la<br />

gemella prendevano una sedia e si univano agli altri novizi.<br />

« Ma a tutti piace Julie Andrews », saltò su Stevie Rae.<br />

47<br />

« Certo, tesoro, ma avrebbe dovuto rifilare una manica di schiaffi a quei<br />

bambini viziati di merda. » Kramisha si girò e, vedendo suor Mary Angela,<br />

le rivolse un sorriso stanco. « Scusi, sorella, ma sono davvero delle<br />

pesti. »<br />

«Avevano solo bisogno di affetto, attenzione e comprensione, come tutti i<br />

bambini », ribatté la suora.<br />

« Okay, da vomito. Prima che vi mettiate a cantare la sigla di How Do You<br />

Solve a Problem Like Maria?* e io debba mordermi i polsi per il disgusto, è<br />

meglio che vada a cercare Dario e la mia stanza. » Detto questo, Afrodite<br />

si avviò sculettando fuori del seminterrato.<br />

« Afrodite », la chiamò suor Mary Angela. « Immagino che Dario sia ancora<br />

con Stark. Dargli la buonanotte va benissimo, ma troverai la tua camera al<br />

quarto piano. E la dividerai con Zoey, non con lui. »<br />

« Ugh », commentai sottovoce.<br />

Afrodite alzò gli occhi al cielo. « Come mai la cosa non mi stupisce? »<br />

« Mi dispiace, Zoey », disse Stevie Rae. « Avrei voluto essere di nuovo la<br />

tua compagna di stanza, ma penso sia giusto che rimanga qui. Dopo l'alba io<br />

sto davvero meglio sottoterra, e poi devo restare vicina ai novizi rossi. »<br />

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06 - <strong>tempted</strong><br />

« Non ti preoccupare », replicai un po' troppo in fretta. Cos'è? Adesso non<br />

vuoi più neanche stare da sola con la tua migliore amica?<br />

« Gli altri sono tutti di sopra? » Damien si guardava intorno in cerca del<br />

suo ragazzo.<br />

Io, invece, non ero ansiosa di vedere nessuno dei miei<br />

* Talent Show andato in onda sulla BBC One nel 2006 che documentava la<br />

ricerca di un nuovo volto per interpretare il ruolo di Maria. (N.d.T.)<br />

48<br />

ragazzi. A dirla tutta, dopo il loro stupido sfoggio d'immaturità,<br />

cominciavo a pensare che stare senza fidanzati fosse un'alternativa molto<br />

ma molto piacevole.<br />

E poi c'era Kalona. E quell'abbraccio che non avrei mai voluto ricordare.<br />

« Già, sono tutti di sopra, in mensa o a letto », intervenne Heath saltando<br />

gli ultimi tre gradini che portavano al seminterrato. « Ehi, terra chiama<br />

Zo! Ispezione conclusa: le suore hanno un grandissimo assortimento di<br />

Doritos, e ti ho trovato anche delle bollicine marroni, piene di zucchero e<br />

caffeina. »<br />

49<br />

ZOEY<br />

«Grazie, Heath», dissi mentre lui mi tendeva un pacchetto di Doritos nacho<br />

e formaggio e una lattina di bollicine marroni.<br />

« Zy, se davvero stai bene, vorrei andare a cercare Jack e vedere se è<br />

tutto a posto con Duchessa, dopo di che spero di dormire più o meno per<br />

un'eternità », disse Damien.<br />

« Ma certo », replicai subito, onde evitare che Damien parlasse a Heath dei<br />

miei ricordi di A-ya.<br />

« Dov'è Erik? » chiese Stevie Rae intanto che io bevevo tutto d'un fiato le<br />

mie bollicine marroni.<br />

« E ancora fuori a giocare al signore del castello », rispose Heath.<br />

« Avete trovato niente dopo che me ne sono andata? » Di colpo la voce di<br />

Stevie Rae si era fatta così dura che parecchi novizi staccarono gli occhi<br />

da Maria che cantava Le cose che piacciono a me per guardarla.<br />

« Naah, è solo che lui è un idiota e sta ricontrollando anche la mia zona e<br />

quella di Dallas. »<br />

Sentendosi nominare, Dallas si voltò. « Là fuori è tutto a posto, Stevie<br />

Rae. »<br />

Lei gli fece segno di avvicinarsi. «Okay, raccontami tutto.»<br />

«Ti ho già fatto rapporto fuori», replicò Dallas, lo sguardo che tornava<br />

alla TV e ai biscotti croccanti e al miagolare che fanno i gattini...<br />

50<br />

Stevie Rae gli assestò un pugno sul braccio. « Vuoi stare attento? Adesso<br />

non sono più fuori. Adesso sono qui. Perciò mettimi al corrente. Di nuovo.<br />

»<br />

Dallas sospirò e le fece un bel sorriso indulgente. « Okay, okay. Ma solo<br />

perché me l'hai chiesto in modo così gentile. Erik, Johnny B, Heath e io<br />

abbiamo controllato il perimetro dell'abbazia, come avevi detto tu, e non è<br />

stato per niente divertente, perché sul ghiaccio si scivola da matti e poi<br />

fa un freddo cane... Comunque, come già sai, dopo un po' ci siamo<br />

incontrati tutti alla grotta. E stato allora che ti abbiamo detto di aver<br />

trovato quei tre cadaveri all'angolo tra la Ventunesima e la Lewis. Tu ci<br />

hai detto di occuparcene. Poi te ne sei andata. Quindi noi ci siamo<br />

sbarazzati dei corpi e poi io, Heath e Johnny B siamo rientrati. Immagino<br />

che Erik sia ancora fuori. »<br />

« Perché? » La voce di Stevie Rae era tagliente quanto un rasoio.<br />

Dallas si strinse nelle spalle. « Potrebbe essere come ha detto Heath. Quel<br />

ragazzo è un idiota. »<br />

« Cadaveri? » intervenne suor Mary Angela. Dallas annuì. « Sì, di tre Raven<br />

Mocker. Devono essere quelli cui ha sparato Dario. »<br />

Suor Mary Angela abbassò la voce. « E cosa ne avete fatto? »<br />

« Li abbiamo messi nei cassonetti dietro l'abbazia, come aveva detto Stevie<br />

Rae. Col freddo che fa, si conserveranno di certo. Inoltre ci vorrà del<br />

tempo prima che i camion del Comune passino a portar via la spazzatura, con<br />

tutto quel ghiaccio e il resto, quindi abbiamo pensato che potevamo<br />

lasciarli lì intanto che decidevamo cosa farne. » La suora era impallidita.<br />

« Oh, povera me! » « Che cosa? Io non vi ho mai detto di buttarli nei<br />

cassonetti! » Stevie Rae si era quasi messa a strillare.<br />

51<br />

« Sstt! » la rimproverò Kramisha mentre gli altri che guardavano la TV ci<br />

lanciavano un'occhiataccia.<br />

Suor Mary Angela ci fece cenno di seguirla e noi cinque lasciammo in fretta<br />

il seminterrato, per tornare all'ingresso dell'abbazia.<br />

« Dallas, non riesco a credere che li abbiate buttati nei cassonetti! »<br />

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06 - <strong>tempted</strong><br />

l'aggredì Stevie Rae non appena fummo fuori portata d'orecchio degli altri.<br />

« Che ti aspettavi? Che gli preparassimo una veglia funebre?» sbottò<br />

Dallas, poi guardò suor Mary Angela. « Mi scusi, sorella, non volevo essere<br />

blasfemo. I miei sono cattolici. »<br />

«Figliolo, sono sicura che non intendevi offendere nessuno. Io... io... non<br />

avevo pensato ai cadaveri.» La suora pareva un po' scossa.<br />

«Stia tranquilla, sorella, ce ne occuperemo noi.» Heath le assestò una<br />

goffa pacchetta di conforto al braccio. « Capisco cosa prova: quel tizio<br />

con le ali, Neferet, i Raven Mocker... be', è dura da...»<br />

« Non possiamo lasciarli nei cassonetti. Non è giusto », lo interruppe<br />

Stevie Rae, come se neanche si fosse accorta che Heath stava parlando.<br />

« Perché no? » le domandai. Sembrava sempre più agitata.<br />

Lei mi guardò fisso negli occhi. « Perché non è giusto, ecco perché. »<br />

« Erano dei mezzi mostri che ci avrebbero fatti fuori all'istante se il<br />

loro paparino Kalona glielo avesse ordinato », replicai.<br />

«Mezzi mostri e mezzi...?» mi chiese Stevie Rae.<br />

« Corvi? » azzardò Heath prima che io riuscissi a rispondere.<br />

Stevie Rae non lo guardò neanche. Continuò a tenere<br />

52<br />

gli occhi fissi nei miei. « No. Quello è il lato mostruoso. Nel sangue,<br />

loro sono in parte umani. Umani, Zoey. A me dispiace per la loro parte<br />

umana, e penso che non meritino di essere buttati in un cassonetto. »<br />

C'era qualcosa nel suo sguardo, nella sua voce, che mi dava davvero<br />

fastidio. Senza nemmeno riflettere, le risposi: « È solo un caso che<br />

abbiano del sangue umano! Ci vuole ben altro per farmi dispiacere per<br />

qualcuno ».<br />

Stevie Rae sussultò come se l'avessi presa a schiaffi. « Vedi, è questa la<br />

differenza tra te e me. »<br />

All'improvviso capii perché Stevie Rae provava pietà per i Raven Mocker. In<br />

un qualche strano modo, doveva rivedersi in loro. Lei era morta e poi, per<br />

ciò che si potrebbe definire « un caso », era resuscitata, ma aveva perso<br />

la sua umanità. Quindi, di nuovo « per caso », era tornata in sé. Guardando<br />

le cose da quel punto di vista, pensai che provasse pena per loro perché<br />

sapeva come ci si sentiva a essere in parte mostro e in parte umano. In<br />

quel momento desiderai che fossimo ancora alla Casa della Notte e potessimo<br />

parlare con la semplicità di una volta. « Ehi, un conto è se il caso vuole<br />

che tu nasca tutto incasinato, e un altro è un incidente terribile che ti<br />

capita dopo. C'è una bella differenza! Nel primo esempio, la tua nascita<br />

determina ciò che sei; nel secondo, si tratta di qualcosa che cerca di<br />

trasformarti in ciò che non sei. » « Eh? » fece Heath.<br />

« Credo che Zoey stia cercando di dire che capisce il motivo per cui Stevie<br />

Rae potrebbe identificarsi coi Raven Mocker, anche se in realtà non ha<br />

niente in comune con loro », spiegò suor Mary Angela. « E ha ragione.<br />

Quegli esseri sono malvagi e, sebbene anch'io sia turbata dalla loro morte,<br />

capisco perché fosse necessaria. »<br />

« Vi sbagliate tutte e due. Non è questo che sto pensan-<br />

53<br />

do, e comunque non ho intenzione di continuare a parlarne. » Stevie Rae si<br />

avviò lungo il corridoio, allontanandosi a grandi passi.<br />

« Stevie Rae? » le gridai dietro.<br />

Non si sprecò neanche a voltarsi. «Vado a cercare Erik, mi assicuro che<br />

fuori sia davvero tutto tranquillo e poi lo mando dentro. Con te parlerò<br />

dopo. » Detto questo, sparì attraverso una porta che immaginai desse<br />

sull'esterno.<br />

« Di solito non si comporta così », commentò Dallas.<br />

« Pregherò per lei », bisbigliò suor Mary Angela.<br />

« Non vi preoccupate. Rientrerà presto, visto che manca poco all'alba »,<br />

disse Heath.<br />

Io mi passai la mano sul viso. Ero davvero preoccupata. Avrei dovuto<br />

seguire Stevie Rae, metterla con le spalle al muro e farmi dire esattamente<br />

cosa stava succedendo. Ma in quel momento proprio non potevo affrontare un<br />

nuovo problema. Non avevo ancora risolto nemmeno quello del ricordo di<br />

A-ya, incombente come un segreto colpevole.<br />

« Zo, ti senti bene? Hai l'aria di una che ha bisogno di dormire. Anzi, ce<br />

l'abbiamo tutti. » Heath sbadigliò.<br />

Sbattei le palpebre e gli rivolsi un sorriso stanco. « Già, è vero. Me ne<br />

andrò a letto. Prima però voglio fare un salto veloce a vedere come sta<br />

Stark. »<br />

«Molto veloce», puntualizzò suor Mary Angela.<br />

Annuii. « Okay, mmm... ragazzi, ci vediamo tra circa otto ore », aggiunsi<br />

senza guardare Heath.<br />

Suor Mary Angela mi abbracciò. « Buonanotte, bambina. E che la nostra<br />

Pagina 17


06 - <strong>tempted</strong><br />

Signora ti benedica e ti protegga. »<br />

« Grazie, sorella. »<br />

Quando mi sciolsi dall'abbraccio, Heath mi stupì prendendomi la mano. Lo<br />

guardai con aria interrogativa.<br />

54<br />

« Ti accompagno da Stark », sentenziò. Disorientata, alzai le spalle e ci<br />

allontanammo assieme. Senza dire niente, camminando e basta. La mano di<br />

Heath nella mia era calda e familiare, e mi venne naturale stringermi a<br />

lui.<br />

«Ehi, senti... volevo chiederti scusa per aver sclerato con Erik. Sono<br />

stato uno scemo. Non avrei dovuto lasciare che mi provocasse così », esordì<br />

Heath.<br />

« Hai ragione: non avresti dovuto, ma a volte Erik riesce a essere una vera<br />

rottura », replicai.<br />

« E lo dici a me? Lo mollerai presto, vero? » « Heath, non ho nessunissima<br />

intenzione di parlare di Erik con te. » Lui sorrise.<br />

Alzai gli occhi al soffitto.<br />

« Guarda che non mi freghi. Ti conosco troppo bene. Non sei il tipo da<br />

fidanzati prepotenti. »<br />

« Sta' zitto e cammina », lo sgridai. Però aveva ragione: non mi piacevano<br />

i ragazzi prepotenti, e lui mi conosceva molto, molto bene.<br />

Heath e io ci fermammo poco prima che il corridoio svoltasse, vicino a una<br />

graziosa finestra panoramica con davanti una panca imbottita che sembrava<br />

perfetta per leggere. Sul davanzale c'era una bella statua di Maria<br />

circondata da diverse candele accese.<br />

« È davvero stupenda », commentai sottovoce. «Già. Non avevo mai dato molto<br />

peso alla figura di Maria, ma tutte queste statue con le candele accese mi<br />

piacciono. Pensi che la suora abbia ragione? Che la Madonna sia Nyx? » «<br />

Non ne ho idea. » « Ma Nyx non ti parla? »<br />

55<br />

« Sì, a volte lo fa. Ma l'argomento Maria non è mai venuto fuori. »<br />

« Be', forse la prossima volta dovresti chiederglielo. » « Magari lo farò.<br />

»<br />

Ce ne restammo lì, mano nella mano, a osservare la calda luce delle<br />

fiammelle che giocavano sulla superficie lucida della statua. Stavo<br />

pensando a quanto sarebbe stato bello se la mia Dea fosse venuta a farmi<br />

visita in un momento in cui non ci fossero state in ballo questioni di vita<br />

o di morte, quando Heath all'improvviso sbottò: « Ho sentito dire che<br />

quello Stark ha fatto voto di mettersi al tuo servizio come Guerriero ».<br />

Lo studiai con attenzione, in cerca di segni che indicassero che era<br />

arrabbiato o geloso, ma nei suoi occhi azzurri lessi soltanto curiosità.<br />

«Sì, è vero.»<br />

« Sembra si tratti di un legame superspeciale. » « Sì, infatti. »<br />

« Lui è l'arciere che non manca mai il bersaglio, giusto? »<br />

« Giusto. »<br />

«Perciò averlo dalla tua parte è un po' come essere protetti da Terminator?<br />

»<br />

Il paragone mi fece sorridere. « Be', non è grosso quanto Arnold, ma<br />

immagino sia un buon modo per descriverlo. »<br />

« Ti ama anche lui? »<br />

La domanda mi colse alla sprovvista: non sapevo proprio cosa dire!<br />

Ma, fin da quand'eravamo alle elementari, Heath sembrava sapere esattamente<br />

quale fosse la cosa giusta da dire. « Vorrei solo capire come stanno le<br />

cose, tutto qui. » « Sì, penso che mi ami. » « E tu? »<br />

56<br />

« Forse », ammisi riluttante. « Ma questo non cambia ciò che provo per te.<br />

»<br />

« E cosa provi per me? Cosa significa tutto questo per il nostro rapporto?<br />

»<br />

Era strano come le sue domande echeggiassero quella di Afrodite riguardo a<br />

Kalona. Ma non avevo una risposta per nessuna di esse. Mi massaggiai le<br />

tempie, cercando di scacciare il mal di testa. « Immagino che 'tutto<br />

questo' ci lasci incasinati e con l'Imprinting. »<br />

Heath non replicò, limitandosi a guardarmi con quell'aria familiare - dolce<br />

e triste assieme - che mi fece capire quanto lo avessi ferito.<br />

Mi si spezzava il cuore a vederlo così. « Heath, mi dispiace tanto. È solo<br />

che... È solo che... che in questo momento non so cosa fare riguardo a un<br />

sacco di cose. »<br />

« Ma io sì. Zo, vieni qui. » Heath si sedette sulla panchina e mi tese le<br />

braccia.<br />

Scossi la testa. «Heath, non posso...» « Non ti sto chiedendo niente.<br />

Voglio darti io qualcosa. Vieni. »<br />

Pagina 18


06 - <strong>tempted</strong><br />

Quando lo guardai con aria confusa, lui sospirò, mi prese le mani e mi<br />

attirò a sé. Il mio corpo era rigido, ma non oppose resistenza mentre Heath<br />

mi fece sedere sulle sue ginocchia e mi abbracciò. Mi tenne stretta,<br />

appoggiando la guancia sulla mia testa, come faceva da quand'era diventato<br />

più alto di me, cioè più o meno in prima media. L'odore di Heath era così<br />

familiare; era il profumo della mia infanzia, delle lunghe sere d'estate<br />

passate in cortile ad ascoltare la musica e a chiacchierare; dei dopo<br />

partita in cui restavamo abbracciati per ore mentre un sacco di ragazze (e<br />

di ragazzi, peraltro) lo sommergevano di complimenti per i bei passaggi che<br />

aveva fatto; dei lunghi baci della buonanotte e della pas-<br />

57<br />

sione che era nata tra noi, e che ci aveva fatto scoprire l'amore.<br />

All'improvviso mi accorsi di essermi rilassata. Con un sospiro, mi<br />

raggomitolai contro di lui. « Meglio? » mormorò Heath. «Meglio. Però,<br />

Heath, io non so proprio...» « Smettila! In questo momento non ti<br />

preoccupare di me, di Erik o di quel nuovo ragazzo. Ora ci siamo soltanto<br />

noi. Zo, io sono qui per te. In mezzo a tutto 'sto casino che non riesco<br />

neanche a capire bene, io sono qui. E noi due ci apparteniamo. Me lo dice<br />

il mio sangue. »<br />

« Perché? Perché sei ancora qui e vuoi ancora stare con me anche sapendo di<br />

Erik e di Stark? »<br />

«Perché ti amo. Neanche ricordo un periodo in cui non ti abbia amata, e ti<br />

amerò per il resto della vita. »<br />

Mi si riempirono gli occhi di lacrime e sbattei con forza le palpebre,<br />

cercando di non mettermi a piangere. « Ma Heath, Stark non se ne andrà. E,<br />

riguardo a Erik, io... non so proprio cosa farò. » « Lo so. »<br />

Presi un gran respiro per farmi coraggio, poi mi affrettai a dire: « E<br />

dentro di me esiste un legame con Kalona che non posso ignorare ».<br />

« Però gli hai detto di no e l'hai cacciato via. » « Sì, ma io... ho dei<br />

ricordi che hanno a che vedere con una mia vita precedente. Una vita in cui<br />

stavo con Kalona. »<br />

Invece di pormi una milionata di domande, o di staccarsi da me, mi strinse<br />

ancora di più. « Andrà tutto bene. Troverai un modo per risolvere la<br />

situazione. » Lo aveva detto come se ne fosse davvero convinto.<br />

« Non vedo come. Non so neanche cosa fare con te. »<br />

58<br />

« Con me non devi fare niente. Io sto con te. Punto e basta. A costo di<br />

dividerti coi vampiri. »<br />

Tirai indietro la testa per guardarlo negli occhi. «Heath, tu sei un tipo<br />

troppo geloso per farmi credere che ti stia bene se sto con un altro. »<br />

« Zo, non ho detto che mi sta bene. Anzi, la cosa non mi piace affatto, ma<br />

preferisco così piuttosto che stare senza di te. »<br />

« E tutto così strano », commentai. Quando tentai di distogliere lo<br />

sguardo, lui mi prese il viso tra le mani. « Già, è strano. Ma la verità è<br />

che, finché tra noi c'è l'Imprinting, so di avere con te qualcosa che non<br />

ha nessun altro. Di poterti dare qualcosa che nessuno di quei succhiasangue<br />

grandi e grossi potrà mai darti. Che neppure un immortale può darti. »<br />

Lo fissai. Heath aveva gli occhi lucidi e sembrava così tanto più grande<br />

dei suoi diciotto anni da mettere quasi paura. « Non voglio farti soffrire.<br />

Non voglio incasinarti la vita. »<br />

« Allora piantala di mandarmi via. Noi due ci apparteniamo. »<br />

Okay, mi rendo conto di aver sbagliato e di essermi comportata da vera<br />

egoista, ma, invece di replicare che tra noi non poteva funzionare, mi<br />

riacciambellai tra le sue braccia, lasciando che mi tenesse stretta. Mi<br />

persi in Heath e nel mio passato. Il modo in cui mi abbracciava era<br />

perfetto. Non cercò di baciarmi. Non iniziò a palparmi né a strusciarsi.<br />

Non cercò di toccarmi. Non si offrì neanche di tagliarsi per farmi bere il<br />

suo sangue, cosa che avrebbe automaticamente messo in moto una passione<br />

così dirompente da farci perdere del tutto il controllo. Heath mi teneva<br />

stretta e basta, mormorandomi quanto mi amava. Mi disse che sarebbe andato<br />

tutto bene. Senti-<br />

59<br />

vo il battito del suo cuore. L'odore del suo sangue, denso e allettante,<br />

così caldo e così vicino, ma in quel momento avevo bisogno solo del suo<br />

familiare abbraccio, dei nostri ricordi e della forza della sua<br />

comprensione.<br />

E fu così che Heath Luck, il mio fidanzatino delle elementari, diventò il<br />

mio consorte.<br />

60<br />

STEVIE RAE<br />

Sentendosi un'idiota totale, Stevie Rae sbatté il portone dell'abbazia e si<br />

rifugiò nella notte gelida. In realtà non era arrabbiata con Zoey e nemmeno<br />

Pagina 19


06 - <strong>tempted</strong><br />

con la supercarinis-sima - anche se leggermente fissata - suora. A dire il<br />

vero era arrabbiata soltanto con se stessa.<br />

« Cavolaccio schifoso! Quanto mi odio! Ho combinato un tale casino... »<br />

strillò.<br />

Non avrebbe mai voluto complicare le cose in quel modo, ma le sembrava di<br />

essere seduta su un'enorme montagna di merda che s'ingrandiva di ora in<br />

ora.<br />

Zoey non era scema. Aveva capito che qualcosa non quadrava. Era ovvio, ma<br />

da dove poteva cominciare? C'era semplicemente troppo da spiegare. Lui era<br />

semplicemente troppo da spiegare. E Stevie Rae non avrebbe mai voluto che<br />

succedesse una cosa del genere. Soprattutto la parte relativa al Raven<br />

Mocker. Cavolaccio schifoso! Non avrebbe mai immaginato che potesse<br />

accadere proprio a lei. Se qualcuno glielo avesse detto, si sarebbe messa a<br />

ridere. « Neanche per sogno! Non potrebbe mai capitarmi una cosa del<br />

genere! »<br />

E invece era successo.<br />

Mentre cercava quella rottura di palle di Erik - che avrebbe potuto<br />

scoprire quell'ultimo, terribile segreto e mandare tutto definitivamente a<br />

rotoli -, Stevie Rae tentò di capire come diavolo avesse fatto a cacciarsi<br />

in un guaio<br />

61<br />

simile. Perché lo aveva salvato? Perché non era semplicemente andata a<br />

chiamare Dallas e gli altri per finirlo? Glielo aveva chiesto anche lui,<br />

prima di svenire. Era sembrato così umano. E lei non aveva avuto cuore di<br />

ucciderlo.<br />

« Erik! Erik, vieni qui! » Ma dove cacchio era? Il sole stava per sorgere!<br />

« Erik! E ora di fare rapporto! » strillò Stevie Rae per la terza volta.<br />

Poi si fermò.<br />

Guardò la serra dove le suore avevano sistemato i cavalli con cui Zy e il<br />

resto del gruppo erano fuggiti dalla Casa della Notte. Ma non era tanto<br />

quell'edificio ad attirare la sua attenzione, quanto piuttosto il capanno<br />

degli attrezzi che c'era lì accanto. Appariva del tutto normale, un<br />

tranquillo edificio privo di finestre. Non era nemmeno chiuso a chiave. E<br />

se non lo sapeva lei, che c'era entrata poco tempo prima.<br />

« Ehi, che c'è? Hai visto qualcosa là in fondo? » « Oh, merda! » Stevie Rae<br />

fece un salto e si girò, il cuore che le batteva talmente forte nel petto<br />

da impedirle quasi di respirare. « Erik! Mi hai messo una strizza del<br />

diavolo! Non potresti sprecarti a fare almeno un minorino prima di sbucarmi<br />

alle spalle? »<br />

« Scusa, Stevie Rae, ma sei stata tu a chiamarmi. » Lei si mise un ricciolo<br />

biondo dietro l'orecchio e cercò d'ignorare il fatto che le tremavano le<br />

mani. Era proprio negata per quei giochetti: aggirarsi di nascosto per<br />

l'abbazia, mentire agli amici... non faceva per lei. Ma sollevò il mento e<br />

obbligò i nervi a darsi una calmata. E il sistema migliore per riuscirci<br />

era dare una bella strigliata a Erik il rompiballe. Quindi Stevie Rae lo<br />

fissò con le palpebre strette. « Sì, certo, ti ho chiamato perché dovresti<br />

già essere dentro assieme agli altri. Che cacchio stai facendo an-<br />

62<br />

cora qui fuori, eh? Così farai preoccupare Zoey, come se non avesse già<br />

abbastanza problemi. » « Zoey mi cercava? »<br />

Stevie Rae dovette fare uno sforzo per non alzare gli occhi al cielo.<br />

Cavolaccio quant'era noioso! Un momento prima si comportava da fidanzato<br />

perfetto, e un attimo dopo si trasformava di colpo in uno stronzo<br />

arrogante. Avrebbe dovuto parlarne con Zoey. Be', sì, ammesso che lei<br />

volesse ascoltarla. Ultimamente si erano un po' allontanate. C'erano troppi<br />

segreti tra loro, troppe questioni non risolte.<br />

« Stevie Rae! Mi stai ascoltando? Ti ho chiesto se Zoey mi cercava. »<br />

A quel punto Stevie Rae non si trattenne. « Tu saresti dovuto rientrare con<br />

Dallas. Zoey voleva sapere dove cacchio eri. »<br />

« Se era così preoccupata poteva venire lei a cercarmi. » « Non ho detto<br />

che era preoccupata! » sbottò Stevie Rae, esasperata dall'egocentrismo di<br />

Erik. « E poi Zy ha troppe cose per la testa per poterti fare da<br />

baby-sitter. » « Non mi serve la baby-sitter! » «Davvero? E allora come mai<br />

sono dovuta venire a prenderti? »<br />

« Ah, non lo so. Perché sei venuta? Stavo per entrare. Volevo giusto fare<br />

un altro giro intorno all'abbazia. Pensavo fosse meglio ricontrollare<br />

dov'era passato Heath: gli umani non vedono un cazzo al buio. »<br />

Stevie Rae sospirò. « Johnny B non è umano ed era con Heath. Adesso vai<br />

dentro. Trovati qualcosa da mangiare e dei vestiti asciutti. Una delle<br />

suore ti dirà dove dormire. Io do un'ultima occhiata qui intorno prima che<br />

sorga il sole. » « Ammesso che sorga. » Erik strizzò le palpebre verso il<br />

cielo.<br />

Pagina 20


06 - <strong>tempted</strong><br />

63<br />

Stevie Rae seguì il suo sguardo e si rese conto che stava ricominciando a<br />

piovere ghiaccio. « Questo tempo di merda è l'ultima cosa di cui abbiamo<br />

bisogno. »<br />

« Almeno laverà via il sangue di quei Raven Mocker », commentò Erik.<br />

Lo sguardo di Stevie Rae si spostò rapidamente su di lui. Cazzarola! Al<br />

sangue non aveva neanche pensato! E se qualcuno avesse seguito le tracce<br />

fin nel capanno degli attrezzi? Era peggio che mettere un'insegna luminosa<br />

con scritto: ehi, sono qui!<br />

All'improvviso si rese conto che Erik stava aspettando che lei dicesse<br />

qualcosa. « Già, mmm, hai ragione. Proverò a spazzare un po' il ghiaccio e<br />

a coprire le macchie più grosse con dei rami rotti. » Sperava di essere<br />

riuscita a sembrare disinvolta.<br />

« È una buona idea, in caso qualche umano decidesse di uscire durante il<br />

giorno. Vuoi una mano? »<br />

« No. » Aveva risposto troppo in fretta, quindi fece spallucce. «<br />

Tranquillo, con le mie supercapacità di vampira rossa e tutto il resto, mi<br />

ci vorrà un secondo. Non è niente di che. »<br />

« D'accordo, allora. Ah, senti, forse potresti occuparti soprattutto delle<br />

macchie di sangue vicino al condominio. Lì faceva piuttosto schifo. »<br />

« Okay, grazie. Conosco il posto. » Eccome se lo conosceva.<br />

« Oh, e dove hai detto che era Zoey? » « Non credo proprio di avertelo<br />

detto. » Erik aggrottò la fronte, attese e, visto che Stevie Rae si<br />

limitava a fissarlo, alla fine sbottò: «Quindi? Dov'è Zoey? »<br />

«L'ultima volta che l'ho vista stava parlando con Heath e con suor Mary<br />

Angela nel corridoio davanti al<br />

64<br />

seminterrato. Immagino che poi abbia controllato come stava Stark e sia<br />

andata a letto. Aveva un'aria stanca da morire. »<br />

«Stark... » Lui bofonchiò qualcosa d'incomprensibile e si voltò per<br />

raggiungere l'abbazia.<br />

« Erik! » lo richiamò subito Stevie Rae, mentre si malediceva mentalmente<br />

per essere stata così stupida da nominare Heath e Stark. Aspettò che lui si<br />

girasse e disse: « In quanto migliore amica di Zy, lascia che ti dia un<br />

consiglio: ne ha passate troppe oggi per aver voglia di affrontare anche i<br />

problemi con te. Se è andata da Heath è stato solo per assicurarsi che<br />

stesse bene. E lo stesso vale per Stark ».<br />

« E? »<br />

«E questo significa che dovresti andare a prendere qualcosa da mangiare,<br />

cambiarti i vestiti e portare il tuo sedere a letto senza romperle le<br />

palle. »<br />

« Stevie Rae, lei e io stiamo assieme. Quindi, come può essere considerato<br />

un rompipalle un fidanzato che vuole semplicemente stare in sua compagnia?<br />

»<br />

Stevie Rae represse un sorriso. Zoey se lo sarebbe mangiato a colazione, lo<br />

avrebbe sputato e poi avrebbe continuato tranquilla la sua giornata. Si<br />

strinse nelle spalle. « Fa' come vuoi. Ti stavo solo dando un consiglio,<br />

tutto qui. »<br />

«Sì, be', okay. A dopo.» Erik si voltò e si diresse a grandi passi verso<br />

l'abbazia.<br />

« Certo che per essere un ragazzo intelligente fa delle cose davvero<br />

stupide», commentò a bassa voce Stevie Rae. «Da che pulpito... Marni<br />

direbbe che sono come il bue che dà del cornuto all'asino. »<br />

Con un sospiro, Stevie Rae fece correre lo sguardo lungo la serie di bidoni<br />

dell'immondizia semimimetizzati<br />

65<br />

accanto alla tettoia per le auto, ma lo distolse subito. Non voleva pensare<br />

agli orribili cadaveri accartocciati che erano stati buttati lì dentro. «<br />

Con la spazzatura. » Pronunciò le parole lentamente, come se ciascuna<br />

avesse un suo peso. Stevie Rae si rese conto che Zoey e suor Mary Angela in<br />

parte avevano ragione su di lei, ma questo non rendeva meno irritante<br />

quanto avevano detto.<br />

Okay, aveva reagito in modo eccessivo, ma l'idea che i ragazzi avessero<br />

buttato nei cassonetti i corpi dei Raven Mocker l'aveva proprio fatta<br />

arrabbiare, e non solo a causa sua. Riportò automaticamente lo sguardo sul<br />

capanno degli attrezzi che se ne stava silenzioso vicino alla serra.<br />

Quello che avevano fatto coi corpi dei Raven Mocker l'aveva turbata perché<br />

era contraria a sminuire una vita, qualunque vita. Era pericoloso pensare<br />

di potersi comportare come un dio e decidere chi meritava di vivere e chi<br />

no. Stevie Rae lo sapeva molto meglio di Zoey o della suora. Non solo la<br />

sua vita - o, a essere precisi, la sua morte - era stata incasinata da una<br />

Somma Sacerdotessa che aveva cominciato a credere di essere una dea, ma la<br />

Pagina 21


06 - <strong>tempted</strong><br />

stessa Stevie Rae a un certo punto aveva pensato di avere il diritto di<br />

spegnere delle vite a seconda della necessità o del capriccio. Anche<br />

soltanto ricordare quel vortice di rabbia e di violenza la faceva star<br />

male. Si era lasciata alle spalle quei giorni bui; aveva scelto il bene e<br />

la luce della Dea, e intendeva proseguire su quella strada. Perciò, quando<br />

qualcuno affermava che una vita, qualunque vita, non valeva niente, a lei<br />

dava molto fastidio.<br />

O almeno era quello che Stevie Rae si diceva mentre attraversava il<br />

giardino dell'abbazia, diretta dalla parte opposta al capanno.<br />

Sii forte. Non sbroccare proprio adesso... Sii forte... continuava a<br />

ripetersi avanzando rapidamente tra gli alberi,<br />

66<br />

verso le macchie di sangue che ricordava fin troppo bene. Trovò un grosso<br />

ramo spezzato con ancora attaccate delle foglie e lo sollevò con facilità,<br />

lieta della forza straordinaria che le veniva dal nuovo status di vampira<br />

rossa completamente Trasformata. Usando il ramo come una scopa, prese a<br />

spazzare il sangue, buttando qualche pezzo di legno o perfino un mezzo<br />

cespuglio di agrifoglio sulle chiazze troppo evidenti.<br />

Seguendo il percorso della sua prima ispezione, svoltò a sinistra verso il<br />

prato dell'abbazia. Stevie Rae non aveva fatto molta strada, quando trovò<br />

la grande pozza di sangue.<br />

Solo che stavolta non c'era nessun corpo.<br />

Cercando di distrarsi canticchiando (Baby) You Save Me di Kenny Chesney,<br />

spazzò in fretta la macchia principale e poi seguì la serie di gocce che<br />

sapeva avrebbe trovato, coprendole con ghiaccio e rami, in modo da<br />

cancellare alla meno peggio le tracce che portavano al piccolo capanno<br />

degli attrezzi.<br />

Fissò seria la porta della casupola, sospirò e si diresse verso la serra.<br />

La porta non era chiusa a chiave. Entrò nell'edificio e inspirò a fondo,<br />

così che il profumo della terra e delle piantine la tranquillizzasse,<br />

mentre il calore di quel luogo scioglieva la gelida umidità che sembrava<br />

esserle penetrata nell'anima. Ma non si concesse una lunga sosta. Non<br />

poteva permetterselo. Aveva ancora un sacco di cose da fare e mancava poco<br />

all'alba. Anche se il sole fosse stato coperto da nuvole e ghiaccio, per un<br />

vampiro rosso era comunque davvero poco piacevole trovarsi all'esterno,<br />

esposto e vulnerabile, durante il giorno.<br />

Stevie Rae non impiegò molto per trovare ciò di cui aveva bisogno.<br />

Ovviamente le suore erano ancora vecchia scuola riguardo al sistema<br />

d'irrigazione, quindi, in-<br />

67<br />

vece di tubi di metallo, interruttori elettrici e altri arnesi sofisticati,<br />

preferivano secchi e mestoli, annaffiatoi con lunghi nasi bucherellati e<br />

aggeggi vari evidentemente molto usati e altrettanto ben curati. Stevie Rae<br />

riempì un secchio d'acqua fresca e afferrò un mestolo e qualche asciugamano<br />

pulito da una pila che trovò su uno scaffale. Uscendo, si fermò a osservare<br />

una vaschetta di muschio che le faceva venire in mente un folto tappeto<br />

verde. Restò lì a mordicchiarsi il labbro, indecisa, mentre l'istinto<br />

lottava con la ragione. Alla fine si arrese e staccò una lunga striscia di<br />

muschio. Dopo di che, borbottando di non avere idea di come sapesse certe<br />

cose, Stevie Rae lasciò la serra e tornò al capanno degli attrezzi.<br />

Non appena fu davanti alla porta si concentrò, affidandosi agli acuti sensi<br />

da predatore che le consentivano di percepire qualsiasi presenza. Niente.<br />

Là fuori non c'era nessuno. Il nevischio e l'ora tarda tenevano tutti al<br />

sicuro nelle proprie case.<br />

« O almeno tutti quelli che hanno un minimo di buonsenso », brontolò.<br />

Si guardò intorno un'ultima volta, poi sfiorò il chiavistello. Okay...<br />

okay. Entra e facciamola finita. Magari è morto e potrai smettere di<br />

preoccuparti per quest'immensa cazzata che hai combinato.<br />

Stevie Rae aprì la porta. Immediatamente arricciò il naso. Dopo la<br />

semplicità del profumo di terra della serra, quel puzzo stantio di benzina,<br />

olio e concime mischiato all'odore sbagliato del suo sangue era un vero<br />

pugno nello stomaco.<br />

Lo aveva lasciato in fondo al capanno, dietro la falciatrice e gli scaffali<br />

che ospitavano gli attrezzi da giardino. Fissò lo sguardo in quel punto e<br />

riuscì vagamente a distinguere una sagoma scura, che però non si muoveva.<br />

68<br />

Ascoltò con maggiore attenzione, ma non udì altro che la pioggia ghiacciata<br />

che ticchettava sul tetto.<br />

Benché temesse l'inevitabile momento in cui avrebbe dovuto affrontarlo,<br />

Stevie Rae si costrinse ad avanzare e, dopo essersi chiusa la porta alle<br />

spalle, raggiunse la creatura sdraiata in fondo alla stanza. Sembrava che<br />

non si fosse spostata di un millimetro da quando lei l'aveva trascinata fin<br />

Pagina 22


06 - <strong>tempted</strong><br />

lì, un paio di ore prima. Il Raven Mocker era raggomitolato sul fianco<br />

sinistro, in una sgraziata posizione fetale. La pallottola che gli aveva<br />

lacerato il petto aveva colpito anche l'immensa ala nera, che ora giaceva<br />

insanguinata e inutile. Stevie Rae pensò che pure la caviglia fosse rotta,<br />

visto quant'era gonfia e livida. A dire il vero, tutto il corpo sembrava<br />

piuttosto malconcio, e non c'era da stupirsi. Era stato colpito in volo e,<br />

anche se le grandi querce che delimitavano la proprietà dell'abbazia<br />

avevano attutito la caduta abbastanza da non farlo morire sul colpo, Stevie<br />

Rae non aveva modo di sapere quanto fossero gravi le ferite. Per quello che<br />

ne sapeva lei, poteva essere morto. Di certo sembrava morto. Gli osservò il<br />

petto e, pur non potendone esserne sicura al cento per cento, le sembrava<br />

che non respirasse. Probabilmente era morto. Continuò a osservarlo, senza<br />

nessuna voglia di avvicinarsi ma incapace di andarsene.<br />

Che si fosse rincoglionita del tutto? Perché non si era fermata un attimo a<br />

pensare prima di trascinarlo lì dentro? Lo guardò. Non era umano. Non era<br />

neanche un animale. Lasciarlo morire non significava giocare a fare Dio:<br />

quell'essere non sarebbe mai dovuto nascere.<br />

Stevie Rae rabbrividì e per un istante rimase pietrificata dall'orrore per<br />

ciò che aveva fatto. Cosa avrebbero detto i suoi amici se avessero scoperto<br />

che aveva nascosto un Raven Mocker? Zoey l'avrebbe respinta? E quali riper-<br />

69<br />

cussioni avrebbe avuto la presenza di quel mostro sui novizi rossi, su<br />

tutti i novizi rossi? Come se non dovessero già combattere contro cose<br />

oscure e malvagie.<br />

La suora aveva ragione. Non avrebbe dovuto provare pietà per lui. Doveva<br />

riportare gli asciugamani e tutto il resto nella serra, entrare<br />

nell'abbazia, cercare Dario e dirgli che nel capanno c'era un Raven Mocker.<br />

E poi lasciare che lui facesse il suo lavoro. Se non fosse stato già morto,<br />

ci avrebbe pensato il Figlio di Èrebo. E, a dire il vero, in quel modo la<br />

creatura avrebbe pure smesso di soffrire. Sì, era la cosa giusta da fare.<br />

Sollevata, Stevie Rae sospirò.<br />

E gli occhi rossi di lui si aprirono. « Finiscimi... » La voce del Raven<br />

Mocker era debole e piena di sofferenza, ma era anche innegabilmente umana.<br />

Ed ecco il punto. Stevie Rae si rese di nuovo conto che era quello il<br />

motivo per cui non aveva chiamato Dallas e gli altri quando lo aveva<br />

scoperto. Quando le aveva parlato la prima volta, era parso solo un ragazzo<br />

ferito, abbandonato e pieno di paura. Non era riuscita a ucciderlo allora e<br />

non ce l'avrebbe fatta neanche adesso. Era la voce a fare la differenza,<br />

perché, anche se l'aspetto era quello di un mostro, quella voce lo faceva<br />

sembrare un ragazzo normale; un ragazzo così disperato da pensare che la<br />

morte fosse l'unica via d'uscita possibile.<br />

Ma non era solo questo. Lui voleva morire. Ciò che aveva dovuto affrontare<br />

era così orribile che ora desiderava soltanto porre fine alle sue<br />

sofferenze. E questo lo rendeva molto, molto umano.<br />

Anche Stevie Rae ci era passata. Conosceva quella sensazione di<br />

disperazione totale.<br />

70<br />

stevie rae<br />

Stevie Rae frenò l'impulso di fare un passo indietro. Voce da ragazzo o no,<br />

e messa momentaneamente da parte la questione della sua umanità, la pura<br />

verità era che si trattava di un enorme corvo il cui sangue aveva un odore<br />

sbagliato. E che lei era sola. «Senti, lo so che sei ferito e tutto il<br />

resto, però riflettici: se avessi avuto intenzione di ucciderti, di certo<br />

non mi sarei data tanto da fare per trascinarti qui dentro.» Si sforzò di<br />

assumere un tono normale e, invece di arretrare come avrebbe desiderato,<br />

restò ferma e sostenne lo sguardo di quei gelidi occhi rossi che sembravano<br />

così incredibilmente umani.<br />

« Perché non vuoi uccidermi? » La sua voce era poco più di un mormorio<br />

agonizzante, ma la notte era così silenziosa che Stevie Rae non ebbe<br />

problemi a udirla.<br />

Avrebbe potuto fingere di non aver sentito, o almeno di non aver capito, ma<br />

era stufa di bugie e di ambiguità. « In realtà la questione ha molto più a<br />

che fare con me che con te... è una storia lunga e anche molto confusa. Mi<br />

sa che non sono del tutto sicura del perché non ti voglio uccidere. Diciamo<br />

che tendo a fare le cose a modo mio, e senza dubbio uccidere non rientra<br />

nei miei passatempi preferiti. »<br />

Lui continuò a fissarla sino a farla sentire a disagio sotto quello strano<br />

sguardo rosso. « Però dovresti. »<br />

« Dovrei saperlo, dovrei ucciderti o dovrei fare le cose<br />

71<br />

a modo mio? Devi specificare. Oh, e potresti anche cercare di essere meno<br />

seccante: non mi sembri proprio nella posizione per dirmi cosa dovrei fare.<br />

Pagina 23


06 - <strong>tempted</strong><br />

»<br />

Il Raven Mocker aveva richiuso gli occhi, allo stremo delle forze, ma le<br />

parole di lei glieli fecero aprire di nuovo.<br />

Stevie Rae lo vide cambiare espressione, ma quella faccia era così strana,<br />

così diversa da quella delle persone, che non era in grado d'interpretarla.<br />

Il becco nero si aprì come se volesse dire qualcosa e in quell'attimo il<br />

suo corpo fu percorso da un brivido. Invece di parlare, chiuse gli occhi e<br />

gemette. Quel suono era intriso di una sofferenza completamente umana.<br />

D'istinto, lei gli si avvicinò e gli parlò in modo lento e chiaro: « Okay,<br />

il patto è questo: ti ho portato dell'acqua e il necessario per bendarti,<br />

ma non mi sento tranquilla se non mi dai la tua parola che non mi farai del<br />

male ». Stavolta Stevie Rae non ebbe dubbi: l'espressione che lesse in<br />

quegli strani occhi rossi e umani era di stupore. « Non posso muovermi! »<br />

ribatté la creatura. « Questo significa che ho la tua parola che non mi<br />

morderai e non mi farai nient'altro di poco carino? » « Ssssì. »<br />

La voce era diventata gutturale e sibilante, cosa che non rassicurò per<br />

niente Stevie Rae. Tuttavia raddrizzò la schiena e annuì, come se la<br />

risposta non fosse sembrata il verso di un serpente. « Okay. Bene. Adesso<br />

vediamo cosa posso fare per farti stare un po' meglio. »<br />

Quindi, prima che uno sprazzo di buonsenso in quella sua testa bacata le<br />

facesse cambiare idea, Stevie Rae andò dritta dal Raven Mocker. Lasciò<br />

cadere a terra asciugamani e muschio, mentre posò il secchio con maggiore<br />

attenzione. Certo che l'uomo corvo era davvero grosso. Se n'era quasi<br />

dimenticata. Be', forse era più corretto dire<br />

72<br />

che aveva nascosto l'informazione in un angolo del cervello, dato che «<br />

dimenticare » la sua taglia era piuttosto difficile. Non era stato affatto<br />

facile trascinarlo in quel capanno prima che Erik, Dallas, Heath o chiunque<br />

altro la vedesse, anche se si era rivelato decisamente più leggero di<br />

quanto non sembrasse.<br />

« Acqua... »<br />

Stevie Rae sobbalzò. « Oh, sì, certo! »<br />

Prese ad armeggiare col mestolo, che le scivolò di mano. Imbarazzata e<br />

stanca, lo raccolse, lo fece cadere di nuovo e quindi dovette pulirlo con<br />

un asciugamano, per poi immergerlo finalmente nel secchio. Si avvicinò a<br />

lui, che si mosse appena, tentando di sollevare un braccio, ma riuscì solo<br />

a lanciare un gemito. Senza fermarsi a pensare a quello che stava facendo,<br />

Stevie Rae si chinò, gli tirò indietro la testa, dopo di che gli accostò il<br />

mestolo al becco. Il Raven Mocker bevve con avidità.<br />

Quando si fu dissetato, lei lo aiutò a sdraiarsi, dopo avergli messo un<br />

asciugamano sotto la testa.<br />

« Okay, per ripulirti ho soltanto dell'acqua, ma farò comunque del mio<br />

meglio. Oh, e ho portato dei pezzi di muschio. Li metterò sulle ferite, ti<br />

aiuteranno a guarire. » Non si preoccupò di precisare che non aveva idea di<br />

come facesse a saperlo: si trattava solo di un frammento d'informazione,<br />

come ogni tanto ne riceveva da chissà dove. Un attimo prima non sapeva<br />

niente di niente riguardo a una determinata questione, mentre il momento<br />

dopo eccola sicura di come, per esempio, usare del muschio per tamponare<br />

una ferita. Voleva credere che fosse Nyx a sussurrarle quelle cose, come<br />

faceva con Zoey, ma la verità era che non ne era certa. « Continua a<br />

scegliere il bene e rifiuta il male... » mormorò iniziando a tagliare a<br />

striscioline un asciugamano.<br />

73<br />

Il Raven Mocker aprì gli occhi e la guardò con espressione interrogativa.<br />

« Oh, non fare caso a me. Parlo da sola. Anche quando non sono da sola. È<br />

un po' come una mia versione personale di psicoterapia. » Lo fissò. « Ti<br />

farà male. Cioè, io ci proverò a stare attenta, ma sei ridotto una<br />

schifezza. »<br />

«Fai quello che devi», replicò lui con quel bisbiglio pieno di dolore,<br />

troppo umano per provenire da un essere dall'aspetto così mostruoso.<br />

« Okay, allora comincio... » Stevie Rae si mise all'opera il più in fretta<br />

e il più delicatamente possibile. Il buco nel petto era terribile. Ci versò<br />

sopra dell'acqua e cercò di togliere tutti i pezzi di ramo e la sporcizia<br />

che aveva intorno, anche se le penne rendevano il suo lavoro strano da<br />

matti. Le piume erano morbide come zucchero filato, e nascondevano il petto<br />

di un uomo... era tutto così assurdo!<br />

Lo guardò in faccia. Aveva appoggiato il becco sull'asciugamano che faceva<br />

da cuscino, teneva gli occhi chiusi e prendeva respiri piccoli e brevi.<br />

« Scusa, lo so che fa male », gli disse.<br />

L'unica risposta fu un grugnito, che ironicamente lo fece somigliare come<br />

non mai a un ragazzo normale, dato che si sa che per i maschi i grugniti<br />

sono uno dei principali sistemi di comunicazione.<br />

Pagina 24


06 - <strong>tempted</strong><br />

« Okay, credo sia pronto per il muschio. » Stevie Rae parlava più per<br />

tranquillizzare se stessa che il Raven Mocker. « Non sembra più tanto<br />

terribile adesso che sanguina meno... Ehi, devo girarti un pochino. » Lo<br />

fece mettere a pancia in giù in modo da poter pulire la ferita sulla<br />

schiena.<br />

Il Raven Mocker soffocò un gemito nell'asciugamano, al che lei cercò di<br />

distrarlo dal dolore. « Qui dietro il taglio è più grande ma meno sporco,<br />

non ci metterò mol-<br />

74<br />

to. » Ci volle un pezzo di muschio più grosso per coprire il foro d'uscita<br />

della pallottola, ma Stevie Rae impiegò solo un attimo.<br />

Poi passò a occuparsi delle ali. La sinistra sembrava essere a posto, ma la<br />

destra era decisamente un'altra storia. Era un vero disastro, tutta rotta e<br />

sanguinante, e gli ricadeva inerte lungo il fianco. « Immagino di dover<br />

ammettere che questo va ben oltre le mie capacità. Voglio dire, la ferita<br />

era brutta ma almeno avevo idea di come comportarmi... sì, insomma, più o<br />

meno. Ma la tua ala è una cosa diversa. Non so proprio da dove cominciare<br />

per sistemarla. »<br />

« Legamela addosso. Usa le strisce di stoffa. » «Ne sei sicuro? Magari è<br />

meglio che la lasci così com'è. »<br />

«Meno dolore... se legata», replicò con fatica. « Oh, merda. Okay,<br />

d'accordo. Lo faccio subito. Adesso te la sistemo sulla schiena più o meno<br />

nella stessa posizione dell'altra. Va bene? » Lui annuì.<br />

La ragazza trattenne il fiato e afferrò l'ala, ma il Raven Mocker sobbalzò<br />

e lei la lasciò ricadere di colpo. « Merda! Cacchio, scusa, mi dispiace! »<br />

Gli occhi della creatura si aprirono appena. « Fallo. E. Basta », le disse<br />

tra un respiro affannoso e l'altro.<br />

Stevie Rae strinse i denti, si chinò in avanti e, ignorando i suoi gemiti<br />

soffocati, risistemò l'ala ferita in una posizione simile a quella sana.<br />

Poi, fermandosi giusto il tempo di un sospiro, gli disse: «Adesso devi<br />

tirarti su un pochino, così posso legartela ».<br />

Lui s'irrigidì, quindi si sollevò quanto bastava perché Stevie Rae gli<br />

facesse girare intorno le strisce di asciugamano, bloccandogli l'ala.<br />

75<br />

« Okay, fatto. »<br />

Il Raven Mocker crollò. Tremava.<br />

« Adesso ti bendo la caviglia. Mi sembra che sia rotta anche quella. »<br />

Lui annuì di nuovo.<br />

Stevie Rae fece altre strisce di asciugamano e le avvolse strette intorno a<br />

quella gamba dall'aspetto incredibilmente umano, facendo proprio come il<br />

suo allenatore di pallavolo quando aveva bendato una sua compagna di<br />

squadra del liceo di Henrietta, sede delle Galline da Combattimento.<br />

Galline da Combattimento! Okay, la mascotte della sua cittadina d'origine<br />

era sempre stata una scemata, ma in quel momento a Stevie Rae sembrò di un<br />

ridicolo pazzesco e dovette mordersi il labbro per non scoppiare in una<br />

risata isterica. Per fortuna fu in grado di riprendere il controllo con<br />

giusto un paio di respiri, riuscendo perfino a chiedere: « Sei ferito da<br />

qualche altra parte? »<br />

Lui scosse la testa.<br />

« Okay, allora adesso la pianto di darti fastidio, perché mi pare che il<br />

grosso sia sistemato. » A un nuovo cenno di assenso, Stevie Rae si sedette<br />

sul pavimento accanto a lui, asciugandosi le mani che tremavano da matti<br />

con uno degli asciugamani avanzati. Quindi se ne restò semplicemente lì a<br />

guardarlo e a chiedersi che diavolo avrebbe fatto poi. « Ti dico una cosa:<br />

spero di non dover mai più legare un'ala rotta in tutta la vita », sbottò a<br />

un certo punto.<br />

Gli occhi del Raven Mocker si aprirono, ma lui non replicò.<br />

« E stato davvero orribile. Fa molto più male di una gamba o di un braccio,<br />

vero? »<br />

76<br />

Aveva parlato perché era nervosa e non si aspettava una risposta, quindi si<br />

stupì quando lui disse: « Sì ».<br />

« Già, proprio quello che pensavo », continuò lei, come se fossero due<br />

persone normali che avevano una conversazione normale.<br />

La voce di lui era ancora debole, ma sembrava meno affaticata e Stevie Rae<br />

pensò che l'aver bloccato l'ala lo avesse davvero fatto stare meglio.<br />

« Ho ancora sete », le disse.<br />

« Oh, certo. » Afferrò il mestolo e si accorse con gioia che le mani<br />

avevano smesso di tremare.<br />

Stavolta lui fu in grado di sollevarsi e piegare la testa all'indietro<br />

senza aiuto.<br />

Dato che si era alzata, Stevie Rae decise di raccogliere gli asciugamani<br />

Pagina 25


06 - <strong>tempted</strong><br />

sporchi di sangue e di portarli via dal capanno. L'olfatto dei novizi rossi<br />

non era ancora super come il suo, ma di certo nemmeno scarso come quello di<br />

un normale novizio; non voleva correre il rischio di dare motivo a qualcuno<br />

di ficcare il naso lì dentro. Una rapida ricerca e trovò dei sacchi giganti<br />

per l'immondizia. Aveva avanzato tre asciugamani e, senza rifletterci più<br />

di tanto, li aprì e li usò per coprire al meglio il Raven Mocker.<br />

« Tu sei la Rossa? »<br />

Il suono della sua voce la fece sobbalzare. Era rimasto immobile mentre lei<br />

riordinava, quindi credeva che si fosse addormentato, o magari che fosse<br />

addirittura svenuto. Adesso però quegli occhi umani erano di nuovo aperti e<br />

puntati su di lei.<br />

« A questo non so cosa rispondere. Sono un vampiro rosso, se è ciò che<br />

intendevi. La prima vampira rossa. » Per un attimo pensò a Stark e ai suoi<br />

tatuaggi ormai completi, che facevano di lui il secondo vampiro rosso della<br />

77<br />

storia, e si chiese se si sarebbe inserito nel loro mondo, ma di certo non<br />

avrebbe affrontato l'argomento col Ra-ven Mocker. « Sei la Rossa. » « Okay,<br />

suppongo di sì. » « Mio padre diceva che la Rossa è potente. » A questo<br />

Stevie Rae replicò senza esitazione: «Sono potente. Per tuo padre intendi<br />

Kalona? » « Sì. »<br />

« Se n'è andato, sai? »<br />

« Lo so. E io dovrei essere con lui », aggiunse distogliendo lo sguardo.<br />

« Senza offesa, ma, da quello che so del tuo paparino, credo sia meglio che<br />

tu sia qui. Non è esattamente un bravo ragazzo. Per non parlare di Neferet,<br />

che è andata completamente fuori di testa, e quei due assieme sono come due<br />

piselli marci in un baccello schifoso. »<br />

« Tu parli molto », commentò lui con una smorfia di dolore.<br />

« Già, è un vizio. » Che peggiora quando sono nervosa, pensò. « Ascolta, tu<br />

devi riposare. E io devo andarmene: cinque minuti fa ha cominciato ad<br />

albeggiare e questo significa che devo rientrare il prima possibile. Posso<br />

andarmene in giro adesso solo perché il cielo è completamente coperto dalle<br />

nuvole. » Chiuse il sacco dell'immondizia e gli mise secchio e mestolo a<br />

portata di mano... sempre ammesso che fosse in grado di muoversi anche solo<br />

quel poco. « Quindi, ti saluto. Io, mmm... be', ci vediamo dopo. » Stava<br />

per andarsene, quando la voce di lui la fermò: « Che ne farai di me? »<br />

Stevie Rae sospirò e si mosse a disagio, mordicchiandosi le unghie. « Non<br />

ci ho ancora pensato. Senti, io credo che tu qui sia al sicuro almeno per<br />

un giorno. La bufera<br />

78<br />

non smetterà, quindi le suore non verranno da queste parti. Pure i novizi<br />

se ne staranno dentro fino al tramonto. A quel punto dovrei sapere cosa<br />

fare di te. »<br />

« Ancora non riesco a capire perché non hai detto di me agli altri. »<br />

« Sì, già, allora siamo in due. Cerca di riposare. Tornerò. »<br />

Stevie Rae aveva già la mano sulla maniglia, quando lui disse: « Mi chiamo<br />

Rephaim ».<br />

Lei allora si voltò e gli sorrise. « Io sono Stevie Rae. E un piacere<br />

conoscerti, Rephaim. »<br />

Rephaim guardò la Rossa andarsene. Contò cento respiri dopo che la porta si<br />

era chiusa con un clic, quindi si mise seduto. Adesso che aveva ripreso del<br />

tutto i sensi, voleva dare un'occhiata alle ferite.<br />

La caviglia non era rotta. Faceva male, ma riusciva a muoverla. Le costole<br />

erano ammaccate, ma anche quelle erano a posto. La ferita al petto era<br />

grave, ma la Rossa l'aveva pulita e coperta col muschio. Se non s'infettava<br />

e non andava in cancrena, sarebbe guarito. Il braccio destro riusciva a<br />

muoverlo, anche se con difficoltà, perché era rigido e debole in modo<br />

innaturale.<br />

Infine si concentrò sull'ala. Rephaim chiuse gli occhi e controllò<br />

mentalmente, seguendo tendini e legamenti, muscoli e ossa. Restò senza<br />

fiato, quasi incapace di respirare, quando capì la reale entità dei danni<br />

provocati dalla pallottola e dalla terribile caduta tra i rami.<br />

Non sarebbe mai più stato in grado di volare.<br />

Quel pensiero era così terribile che la sua mente lo scacciò subito.<br />

Avrebbe pensato alla Rossa, invece, cer-<br />

79<br />

cando di ricordarsi tutto quello che Kalona gli aveva raccontato riguardo<br />

ai suoi poteri. Magari avrebbe trovato qualcosa che potesse spiegare<br />

quell'insolito comportamento. Perché non lo aveva ucciso? Era comunque<br />

sempre in tempo a farlo, o magari avrebbe almeno parlato di lui agli amici.<br />

In quel caso, che andasse come doveva andare. La vita che conosceva ormai<br />

era finita. Avrebbe accolto con gioia l'occasione di morire lottando contro<br />

chiunque cercasse di tenerlo prigioniero.<br />

Pagina 26


06 - <strong>tempted</strong><br />

Ma non gli era sembrato che lei intendesse farlo. Rifletté a lungo,<br />

costringendsi a restare lucido nonostante il dolore, la stanchezza e la<br />

disperazione. Stevie Rae. Era quello il nome che gli aveva dato. Quale<br />

poteva essere il motivo per salvarlo se non servirsi di lui? La tortura.<br />

Voleva tenerlo in vita affinché lei e i suoi alleati potessero obbligarlo a<br />

riferire tutto ciò che sapeva su suo padre. Che altre ragioni poteva avere<br />

per non ucciderlo? Lui avrebbe fatto lo stesso, se fosse stato tanto<br />

fortunato da trovarsi al suo posto. Scopriranno che il figlio di un<br />

immortale non si piega facilmente, pensò.<br />

Distrutto per la tremenda tensione, Rephaim crollò. Tentò di trovare una<br />

posizione che gli consentisse di provare un po' di sollievo dal tremendo<br />

dolore che gli squassava il corpo a ogni respiro, ma era impossibile. Solo<br />

il tempo poteva alleviare la sofferenza fisica. Niente, invece, avrebbe<br />

diminuito il dolore che avvertiva nell'anima all'idea di non poter mai più<br />

essere in grado di volare, di non poter mai più essere se stesso.<br />

Avrebbe fatto meglio a uccidermi, pensò. Magari riesco a convincerla a<br />

farlo, se torna da sola. E, se torna coi suoi alleati e prova a estorcermi<br />

i segreti di mio padre con la tortura, non sarò l'unico a gridare di<br />

dolore.<br />

80<br />

Padre, dove sei? Perché mi hai abbandonato? Erano questi i pensieri che<br />

occupavano la mente di Rephaim quando l'incoscienza ebbe di nuovo la meglio<br />

su di lui e finalmente si addormentò.<br />

81<br />

ZOEY<br />

« Ehi, ricordati che hai promesso alla suora di andare a letto. E sono<br />

assolutamente certo che non intendesse il suo letto. » Heath puntò il mento<br />

in direzione della stanza di Stark.<br />

Lo incenerii con lo sguardo.<br />

Lui sospirò. « Ho detto che ti avrei divisa con quegli stupidi vampiri se<br />

fosse stato necessario, ma non significa che la cosa mi piaccia. »<br />

Scossi la testa. « Tu non mi dividi con nessuno, stasera. Voglio solo<br />

assicurarmi che Stark stia bene, dopo di che me ne andrò a letto. Nel mio<br />

letto. Da sola. Capito? »<br />

Mi fece un sorrisone e mi diede un bacetto. « Capito. A presto, Zo. »<br />

« A presto, Heath. » Lo guardai allontanarsi lungo il corridoio. Era così<br />

alto e muscoloso, una vera stella del football. Aveva vinto una borsa di<br />

studio per meriti sportivi, perciò l'anno successivo sarebbe andato<br />

all'Università dell'Oklahoma a giocare come quarterback e poi, finito il<br />

college, sarebbe diventato un poliziotto o un vigile del fuoco. Qualunque<br />

strada avesse scelto, una cosa era certa: Heath sarebbe stato dalla parte<br />

dei buoni.<br />

Ma avrebbe potuto fare tutte quelle cose e allo stesso tempo essere il<br />

consorte di una Somma Sacerdotessa vampira?<br />

Sì. Che diavolo, mi sarei assicurata che Heath avesse il<br />

82<br />

futuro che sognava fin da quand'eravamo piccoli. Anche se non tutto sarebbe<br />

andato come avevamo pianificato. Nessuno dei due aveva immaginato la<br />

faccenda dei vampiri. E sarebbe stato davvero complicato gestire... be', la<br />

faccenda dei vampiri. Ma la verità era che m'importava troppo di lui per<br />

cacciarlo dalla mia vita e per incasinargli l'esistenza. Perciò l'unica<br />

cosa possibile era riuscire a far funzionare il tutto. Punto. Fine della<br />

discussione.<br />

« Hai intenzione di entrare o pensi di startene là fuori a stressarti? »<br />

« Cazzarola! Afrodite, devi proprio avvicinarti di nascosto? Mi hai<br />

spaventata! »<br />

« Nessuno si è avvicinato di nascosto e, dimmi un po', 'cazzarola' sarebbe<br />

una parolaccia? Perché se così fosse dovrei svegliare qualcuno della<br />

Squadra Speciale Volgarità per farti arrestare. »<br />

Dario ci raggiunse in corridoio e diede ad Afrodite un'occhiata che diceva:<br />

fa' la brava.<br />

« Allora, Stark non è ancora morto », aggiunse quindi lei.<br />

« Oooh, grazie per questa magnifica notizia! Mi sento davvero molto meglio<br />

», replicai sarcastica.<br />

« Non fare la rompicazzi quando cerco di essere gentile. »<br />

Spostai l'attenzione sull'unico adulto responsabile in zona. « Dario, gli<br />

serve niente? »<br />

Il Figlio di Èrebo esitò appena un istante, ma me ne accorsi comunque. Poi<br />

rispose: « No. Sta bene. Credo si riprenderà completamente ».<br />

« Bene... » Mi chiesi cosa diavolo stesse succedendo in realtà. Che le<br />

condizioni di Stark fossero peggiori di quanto volesse ammettere Dario? «<br />

Gli do solo un saluto velocissimo, poi vado a letto. Ah, Afrodite, tu e io<br />

Pagina 27


06 - <strong>tempted</strong><br />

siamo<br />

83<br />

compagne di stanza. Dario invece sta con Damien e Jack. Se non lo avessi<br />

capito, questo significa che non puoi dormire con lui, se no le suore<br />

sclerano. Intesi? »<br />

« Oh. No. Non sognarti neanche di rifilarmi un predicozzo stile Anna dai<br />

capelli rossi\ Che ti credi, che non mi sappia comportare come si deve? Ti<br />

ricordo che i miei genitori sono il massimo del decoro. Mio. Padre. E. II.<br />

Sindaco. Non posso credere di dover sopportare queste stronzate. L'ho<br />

sentita eccome quella suora del cavolo. E poi non è che un'abbazia sia<br />

esattamente romantica... Come se morissi dalla voglia di fare sesso<br />

selvaggio mentre le pinguine recitano il rosario. Figuriamoci! Nemmeno per<br />

sogno. Dea! »<br />

Approfittai di una pausa di quello sproloquio. « Non volevo dire che non<br />

sai come ci si comporta. Ti stavo solo ricordando come stanno le cose,<br />

tutto qui. »<br />

« Ah, sì? Balle! Zoey, come bugiarda non vali un cazzo. » Lei raggiunse<br />

Dario e gli stampò un bacio sulla bocca. « A dopo, amore mio. Mi mancherai<br />

in quel piccolo lettino vuoto. » Dopo di che mi guardò con disgusto. « Vai<br />

a dire notte-notte al fidanzato numero tre e poi riporta subito il culo<br />

nella nostra stanza. Non mi piace essere svegliata. » Si esibì in un gran<br />

colpo di ciuffo biondo e si allontanò sculettando.<br />

« È proprio incredibile », commentò Dario guardandola con aria innamorata.<br />

« Se per 'incredibile' intendi una grandissima rottura, allora sono<br />

d'accordo. » Sollevai una mano per troncare sul nascere la tiritera del<br />

in-fondo-non-è-poi-così-terribi-le. « In questo momento non ho nessuna<br />

voglia di parlare della tua ragazza. Voglio soltanto sapere come sta<br />

realmente Stark. » « Sta guarendo. »<br />

84<br />

« Ma... »<br />

« Niente 'ma'. Stark sta guarendo. » « Come mai ho l'impressione che tu non<br />

mi stia dicendo tutto? »<br />

Dario esitò un istante, poi mi rivolse un sorriso un po' imbarazzato.<br />

«Forse perché sei abbastanza intuitiva da capire che non ti sto dicendo<br />

tutto. » « D'accordo, allora cosa c'è? »<br />

« Si tratta di energia, di spirito e di sangue. O, per essere più preciso,<br />

della loro mancanza. »<br />

Sbattei le palpebre un paio di volte, confusa, ma poi nel mio cervellino si<br />

accese una lampadina e mi sentii un'idiota totale per non averlo capito<br />

prima. « È stato ferito come me, e proprio come me anche lui ha bisogno di<br />

sangue per guarire. Ma perché non l'hai detto prima? Cazzarola! » Continuai<br />

a farfugliare mentre la mia testa andava a mille. « Certo non mi fa<br />

impazzire l'idea che Stark morda Afrodite, ma... »<br />

« No! L'Imprinting che Afrodite ha con Stevie Rae rende il suo sangue<br />

disgustoso per gli altri vampiri. »<br />

« Be', che diavolo! Procuriamogli una sacca di sangue umano o quello che è.<br />

Suppongo che potrei provare a cercare un umano che possa mordere... » La<br />

frase mi si spense sulle labbra. Odiavo, odiavo, odiavo l'idea che Stark<br />

bevesse da chiunque altro. Voglio dire, avevo già dovuto sopportare i suoi<br />

morsi extracurricolari prima che si offrisse a me come Guerriero e<br />

superasse la Trasformazione. Speravo davvero che i giorni dei morsi ad<br />

altre ragazze fossero finiti ormai. Ma non sarei stata così egoista da<br />

mettere i miei sentimenti davanti alla sua salute.<br />

« Gli ho già dato del sangue che le suore tenevano nel frigorifero<br />

dell'infermeria. Non è in pericolo di vita. Si riprenderà. »<br />

85<br />

« Ma? » Ero davvero esasperata che le frasi di Dario sembrassero sempre<br />

finire con un grande spazio vuoto.<br />

« Ma quando un Guerriero si è Votato al servizio di una Somma Sacerdotessa,<br />

tra loro s'instaura un legame speciale. »<br />

« Sì, questo lo so già. »<br />

« È una cosa che va oltre un semplice giuramento. Fin dai tempi antichi,<br />

Nyx benedice le sue Somme Sacerdotesse e i Guerrieri che le servono. E voi<br />

due siete legati dalla benedizione della Dea. Ciò gli conferisce un intuito<br />

speciale nei tuoi confronti che gli rende più semplice proteggerti. »<br />

« Un intuito speciale? Vuoi dire come un Imprinting? » Dea! Era come avere<br />

un Imprinting con due ragazzi?<br />

«L'Imprinting e il Legame di Guerriero sono simili sotto diversi aspetti,<br />

anche se l'Imprinting è decisamente più primitivo. » « Che significa? »<br />

« Significa che, sebbene di norma l'Imprinting si realizzi tra un vampiro e<br />

un umano cui questi tiene molto, si tratta di un'unione che nasce dal<br />

sangue e quindi è dominata dalle emozioni più basse: passione, lussuria,<br />

Pagina 28


06 - <strong>tempted</strong><br />

bisogno, desiderio, dolore. » Esitò, cercando di scegliere con cura le<br />

parole. «Tu hai provato questo genere di cose col tuo consorte, vero? »<br />

Annuii rigida, la faccia in fiamme. « Paragona quel legame con quello<br />

creato dal Giuramento di Stark. »<br />

« Non saprei... è successo tutto troppo in fretta perché possa risponderti<br />

davvero. » Ma, mentre parlavo, mi resi conto di aver già capito che il<br />

rapporto che avevo con Stark andava parecchio al di là della semplice<br />

voglia di bere il suo sangue. A dire il vero, era un pensiero che<br />

86<br />

non mi aveva mai sfiorata... né desideravo che lui bevesse il mio.<br />

« Col tempo comprenderai meglio il vostro legame. La relazione con un<br />

Guerriero prevede che lui sviluppi la capacità di percepire molte delle tue<br />

emozioni. Per esempio, se una Somma Sacerdotessa viene improvvisamente<br />

minacciata, il Guerriero a lei legato può sentire la sua paura e seguire<br />

quella traccia emozionale per raggiungerla e proteggerla. »<br />

«Io... io non lo sapevo», balbettai nervosa. « Odio sembrare Damien, ma<br />

dovresti proprio trovare il tempo di leggere il Manuale del Novizio »,<br />

commentò Dario con un sorriso ironico.<br />

« Già, è in cima alla mia lista delle cose da fare non appena il mondo<br />

smetterà di esplodere. Okay, allora Stark potrebbe essere in grado di<br />

capire se ho paura. Questo cos'ha a che fare con le sue ferite? »<br />

« Il legame tra voi non è così semplice. Non riguarda solo la percezione<br />

della tua paura, ma anche energia e spirito. Alla fine il tuo Guerriero<br />

potrebbe essere in grado di provare molte delle tue sensazioni più forti,<br />

soprattutto dopo diversi anni di servizio. »<br />

All'improvviso il ricordo delle intense emozioni che avevo condiviso con<br />

A-ya mentre intrappolava Kalona mi fece annodare lo stomaco. « Continua,<br />

Dario. »<br />

« Un Guerriero può assorbire le emozioni della sua Sacerdotessa. E può<br />

anche assorbirne lo spirito, se lei ha una forte affinità. »<br />

« Scusa, ma cosa diavolo significa? » « Significa che, attraverso il tuo<br />

sangue, lui può letteralmente assorbire energia. »<br />

« Stai dicendo che Stark deve mordere me? » Okay, lo ammetto: il cuore<br />

prese ad andarmi a mille solo all'idea.<br />

87<br />

Sul serio... ero già iperattratta da lui, e sapevo che offrirgli il mio<br />

sangue sarebbe stata un'esperienza davvero piccante. Che avrebbe anche<br />

spezzato il cuore di Heath. E cosa sarebbe successo se, bevendo da me,<br />

Stark fosse riuscito a vedere i miei ricordi di A-ya? Diavolo! Diavolo!<br />

Diavolo! Diavolo! Diavolo! Diavolo! Poi mi venne in mente un'altra cosa. «<br />

Ehi, aspetta. Io ho un Imprinting con Heath. Questo non incasina il mio<br />

sangue come quello di Afrodite? »<br />

Dario scosse la testa. « No, l'Imprinting cambia solo il sangue umano. »<br />

« Quindi funzionerebbe? »<br />

« Sì, il tuo sangue lo aiuterebbe senz'altro a guarire e lui lo sa, motivo<br />

per cui ti sto spiegando tutto questo. » Dario aveva ricominciato a parlare<br />

come se io non stessi avendo un miniesaurimento nervoso proprio davanti a<br />

lui. « E devi anche sapere che non vuole bere da te. »<br />

« Cosa? Lui non vuole bere da me? » Okay, è vero, un attimo prima mi ero<br />

preoccupata di cosa sarebbe successo se Stark mi avesse morsa, ma questo<br />

non significava che fossi pronta a essere rifiutata così!<br />

«Sa che ti sei appena ripresa dall'attacco del Raven Mocker. Zoey, quella<br />

creatura ti ha quasi uccisa. Stark non vuole fare niente che potrebbe<br />

indebolirti. Se bevesse da te, assorbirebbe anche energia e spirito.<br />

Inoltre nessuno di noi ha idea di dove siano andati Kalona e Neferet, e<br />

questo vuol dire che non sappiamo quando dovrai affrontarli di nuovo.<br />

Concordo con la sua decisione. Devi essere al massimo delle forze. » «<br />

Anche il mio Guerriero », replicai. Dario sospirò e annuì lentamente. «<br />

Concordo, ma lui può essere sostituito, tu no. » « Lui non può essere<br />

sostituito! »<br />

88<br />

« Non voglio sembrare insensibile, ma devi essere saggia. In tutte le tue<br />

decisioni. »<br />

« Stark non può essere sostituito », ripetei cocciuta. « Come vuoi,<br />

Sacerdotessa. » Chinò lievemente la testa. « Adesso che hai compreso le<br />

conseguenze e gli effetti di un Giuramento di Guerriero, vorrei chiederti<br />

il permesso di offrirmi in modo formale. »<br />

Deglutii con forza. « Oh, be', Dario, tu mi piaci molto e ti sei preso<br />

davvero cura di me, ma credo che mi sentirei un po' a disagio ad avere due<br />

ragazzi legati a me con un Giuramento... » Come se di casini col reparto<br />

maschile non ne avessi già abbastanza!<br />

Il sorriso di Dario fu rapidissimo. Scosse la testa ed ebbi la netta<br />

Pagina 29


06 - <strong>tempted</strong><br />

sensazione che ce la stesse mettendo tutta per non ridermi in faccia. « Hai<br />

capito male. Ti rimarrò accanto e sarò a capo di quanti ti proteggeranno,<br />

ma vorrei rivolgere il mio Giuramento di Guerriero ad Afrodite. Ti sto solo<br />

chiedendo il permesso per farlo. » «Vuoi essere legato ad Afrodite? » « Sì.<br />

Lo so che è contrario alle regole che un vampiro si voti a un umano, ma<br />

Afrodite non è un'umana normale. » « Non dirlo a me », bofonchiai. Lui<br />

continuò come se non avessi aperto bocca. « E una vera profetessa, il che<br />

la rende pari a una Somma Sacerdotessa di Nyx. »<br />

« E il suo Imprinting con Stevie Rae non incasina le cose? »<br />

Dario si strinse nelle spalle. « Vedremo. Sono pronto a correre il rischio.<br />

»<br />

« L'ami sul serio, vero? »<br />

Incrociò il mio sguardo con decisione e il suo sorriso si fece più caldo. «<br />

Sì. »<br />

« Guarda che è una rompiballe di prima categoria. »<br />

89<br />

« È unica. E avrà bisogno della mia protezione, soprattutto in futuro. »<br />

« Non hai tutti i torti. Okay, hai il mio permesso. Ma poi non dire che non<br />

ti avevo avvertito. »<br />

« Non lo farei mai. Grazie, Sacerdotessa. Per favore, non dire niente ad<br />

Afrodite. Vorrei farle la mia offerta in privato. »<br />

« Ho le labbra sigillate. » Mi esibii anche in una minipantomima in cui<br />

finsi di chiudermi le labbra come con una zip per poi buttare via la<br />

chiave.<br />

« Allora ti auguro buonanotte. » Si mise la mano a pugno sul cuore, fece<br />

l'inchino e sparì.<br />

10<br />

ZOEY<br />

Rimasi in corridoio, cercando di districare il groviglio di pensieri che<br />

avevo in testa.<br />

Wow! Dario stava per chiedere ad Afrodite di accettare il Giuramento di<br />

Guerriero. Cacchio che roba! Un Guerriero vampiro e una profetessa umana<br />

della Dea. Bah! Chi lo avrebbe mai detto?<br />

Ed ecco la seconda cosa bizzarra: Stark poteva percepire le mie emozioni,<br />

se erano abbastanza forti. Be', avevo la forte sensazione che sarebbe stato<br />

un vero casino. E poi mi resi conto che avevo una paura folle di provare<br />

emozioni, il che è di per sé un'emozione, quindi cercai di dare un taglio a<br />

tutto, ma riuscii solo a stressarmi ulteriormente, fatto che con ogni<br />

probabilità lui era in grado di percepire. Non c'era dubbio che quella<br />

menata mi avrebbe fatto diventare matta.<br />

Soffocai un sospiro e aprii piano la porta. L'unica luce proveniva da una<br />

grossa candela, tipo quelle che si trovano nei negozi con sopra delle<br />

immagini religiose davvero tremende. Quella, però, non era affatto orrenda.<br />

Era rosa, con una bella immagine della Vergine Maria, e profumava anche di<br />

rosa.<br />

Raggiunsi il letto di Stark in punta di piedi.<br />

Non aveva un bell'aspetto, però non era neanche più pallido e spaventoso<br />

come prima. Sembrava addormentato - o quantomeno teneva gli occhi chiusi -<br />

e aveva il<br />

91<br />

respiro regolare. Era a petto nudo, ma le suore gli avevano rimoboccato il<br />

lenzuolo sotto le ascelle, perciò riuscivo a intravedere solo l'inizio di<br />

quella che doveva essere un'enorme fasciatura che gli copriva il torace.<br />

Ricordavo benissimo la sua ustione terribile e mi chiesi se, anche<br />

considerando le possibili conseguenze, non avrei dovuto farmi un taglio nel<br />

braccio e appoggiarglielo sulle labbra, come Heath aveva fatto per me.<br />

Avrebbe reagito d'istinto, bevendo quanto gli serviva per guarire. Ma poi<br />

si sarebbe incavolato? Probabile. E Heath ed Erik avrebbero sclerato di<br />

sicuro.<br />

Cacchio. Erik. Non avevo neanche cominciato ad affrontare la questione con<br />

lui. « Piantala di stressarti. »<br />

Sussultai e il mio sguardo si spostò subito sul viso di Stark. Non aveva<br />

più gli occhi chiusi e mi osservava con un'espressione tra il divertito e<br />

il sarcastico. « E tu smettila di origliare i miei pensieri. »<br />

« Non stavo 'origliando'. Ho capito che ti stavi facendo le menate perché<br />

ti mordicchiavi il labbro. Immagino che tu abbia parlato con Dario. »<br />

« Sì. Ma tu sapevi cosa avrebbe comportato il Giuramento di Guerriero? »<br />

« Diciamo di sì. Cioè, avevo letto qualcosa in merito lo scorso anno e ne<br />

avevamo parlato a lezione di Sociologia Vampira. Però è diverso provarlo<br />

sul serio. »<br />

« Puoi davvero percepire le mie emozioni? » Mi faceva quasi paura.<br />

«Sto iniziando, ma non è come se potessi ascoltare i tuoi pensieri o altre<br />

Pagina 30


06 - <strong>tempted</strong><br />

robe strane del genere. È che a volte provo delle emozioni che non sono<br />

mie. All'inizio le ho ignorate, ma poi ho capito di cosa si trattava e ci<br />

ho fatto più attenzione. » Sorrise.<br />

92<br />

«Stark, devo dirti che questo mi fa sentire un po' spiata. »<br />

La sua espressione si fece di colpo serissima. « Io non ti spio! Non è un<br />

modo per controllare le tue azioni. Non ho nessuna intenzione d'invadere la<br />

tua privacy; voglio solo proteggerti. Pensavo che tu... » S'interruppe,<br />

distogliendo lo sguardo. « Lascia perdere. Non importa. Devi solo sapere<br />

che non mi sogno neanche di usare quello che c'è tra noi per strisciarti<br />

nella testa. » « Pensavi che io cosa? Finisci la frase. » « Pensavo che ti<br />

fidassi di me. È stata una delle ragioni per cui ho deciso di farti il mio<br />

Giuramento: perché hai avuto fiducia in me quando nessun altro ce l'aveva.<br />

» « Io mi fido di te. »<br />

« Però pensi che possa spiarti. Controllo e fiducia non vanno d'accordo. »<br />

Messa così, non aveva tutti i torti e parte della mia fifa pazzesca<br />

cominciò a svanire. « Non penso che lo faresti di proposito, ma, se tu puoi<br />

captare tutte le mie emozioni, o quello che è, allora per te sarebbe<br />

facile, be'... » Presi a dimenarmi a disagio, incapace di concludere la<br />

frase.<br />

« Spiarti? No, non lo farei. Senti, facciamo così: presterò attenzione ai<br />

segnali psichici solo se sarai spaventata. Altrimenti ignorerò quello che<br />

provi. »<br />

Nei suoi occhi lessi un profondo dispiacere. Cacchio! Non volevo ferirlo. «<br />

Tu ignorerai tutto quello che provo? » domandai sottovoce.<br />

Annuì e il movimento gli provocò una smorfia di dolore, ma rispose con voce<br />

ferma: « Tutto tranne ciò che ho bisogno di sapere per proteggerti ».<br />

Allungai lentamente la mano per stringere la sua. Lui non si ritrasse ma<br />

nemmeno disse niente. «Senti, ho iniziato questa conversazione nel modo<br />

93<br />

sbagliato. Mi fido di te. È solo che quando Dario mi ha detto di quella<br />

roba psichica... be', mi sono stupita. » « Stupita? »<br />

«Okay, probabilmente dire che ho sclerato del tutto rende meglio l'idea. È<br />

che ho un sacco di cose per la testa e sono davvero stressata. »<br />

« Ah, che sei stressata non c'è dubbio. E con 'un sacco di cose' intendi<br />

quei due, Heath ed Erik? » Sospirai. « Purtroppo, sì. »<br />

Mi prese la mano. « Loro non possono cambiare quello che c'è tra noi. Siamo<br />

legati dal Giuramento. »<br />

Per un secondo somigliò in modo esagerato a Heath, e dovetti sforzarmi di<br />

non agitarmi di nuovo. « In questo momento non ho proprio nessuna voglia di<br />

parlare di loro con te. » E non ce l'avrò mai, se è per questo, pensai.<br />

« Mi sta benissimo. Al momento neanch'io ho voglia di parlare di quei due<br />

idioti. Perché non rimani qui con me per un pochino? »<br />

Mi sedetti sul bordo del letto, stando attenta a non sballottarlo troppo e<br />

a non fargli male.<br />

« Guarda che mica mi rompo », disse col suo solito sorriso strafottente.<br />

« Be', ti sei già quasi rotto una volta. » « Naah, tu mi hai salvato. E<br />

starò benissimo. » « Allora... ti fa molto male? »<br />

« Sono stato meglio. Ma la pomatina per le bruciature delle suore mi è<br />

stata molto utile. Solo che adesso mi sento tutto il petto rigido e<br />

intorpidito. » Si muoveva in continuazione, come se non riuscisse a trovare<br />

una posizione comoda. « Come va là fuori? Tutti i Raven Mocker se ne sono<br />

andati con Kalona? »<br />

« Credo di sì. Stevie Rae e i ragazzi ne hanno trovati tre morti. »<br />

M'interruppi al ricordo della strana reazione che<br />

94<br />

aveva avuto la mia migliore amica quando Dallas le aveva detto di aver<br />

buttato i cadaveri nei cassonetti.<br />

« Che c'è? » chiese Stark.<br />

« Non lo so esattamente. Ma Stevie Rae mi preoccupa », risposi sincera.<br />

« Perché? »<br />

Abbassai lo sguardo sulle nostre mani unite. Fino a che punto potevo<br />

parlare con lui? Quanto potevo dirgli?<br />

« Sono il tuo Guerriero. Puoi fidarti di me al punto di affidarmi la tua<br />

vita. Questo significa che puoi anche raccontarmi i tuoi segreti.»<br />

Incrociai il suo sguardo e lui proseguì, sorridendomi con dolcezza: « Il<br />

nostro legame è molto più forte perfino di un Imprinting. Zoey, io non ti<br />

tradirò mai. Puoi contare su di me ».<br />

Per un attimo desiderai raccontargli di A-ya e dei miei ricordi, invece<br />

sbottai: «Credo che Stevie Rae stia nascondendo dei novizi rossi. Cattivi<br />

».<br />

Il suo sorriso tenero svanì in un istante e lui provò a mettersi a sedere,<br />

Pagina 31


06 - <strong>tempted</strong><br />

ma inspirò di botto e divenne bianco come un cadavere.<br />

«No! Non ti puoi alzare!» Lo spinsi giù con delicatezza.<br />

« Devi dirlo a Dario », fece Stark a denti stretti.<br />

« Prima devo parlarne con Stevie Rae. »<br />

« Io non credo che sia... »<br />

«Sul serio. Prima devo parlarne con Stevie Rae. E la mia migliore amica. »<br />

« Ti fidi di lei? »<br />

«Voglio farlo. Un tempo mi fidavo. » Mi sentivo sconfitta. « Ma, se quando<br />

l'affronterò non sarà sincera sino in fondo, andrò da Dario. »<br />

« Devo alzarmi da questo stupido letto per potermi accertare che tu non sia<br />

in pericolo! »<br />

95<br />

« Io non sono in pericolo! Stevie Rae non è un pericolo. » Rivolsi una<br />

preghiera silenziosa a Nyx augurandomi di avere ragione. « Senti, anche a<br />

me è capitato di nascondere delle cose agli amici. Cose brutte. Te, per<br />

esempio. » Sogghignò. « È diverso. »<br />

Non gli permisi di distrarmi. « E invece no. Per niente. » « Okay, ho<br />

capito, ma continua a non piacermi. Suppongo di non poter riuscire a<br />

convincerti a venire qui a parlare con Stevie Rae. »<br />

« Certo che no! » sbottai guardandolo storto. « Allora promettimi di stare<br />

attenta e di non andare da sola con lei in qualche posto isolato. »<br />

« Stevie Rae non mi farebbe mai del male! » « A dire il vero, presumo che<br />

non possa farti del male perché tu puoi controllare tutti e cinque gli<br />

elementi e lei uno soltanto. Ma non sai che genere di poteri hanno quei<br />

novizi che sta nascondendo, e nemmeno quanti siano. E io ne so qualcosa<br />

dell'essere un novizio rosso 'cattivo'. Perciò promettimi di stare<br />

arttenta. » « Okay, te lo prometto. » «Bene.» Si rilassò almeno un po'. «<br />

Ehi, non voglio che ti preoccupi per me adesso. Devi solo pensare a<br />

guarire. » Presi un respiro profondo e continuai: « Quindi credo sia una<br />

buona idea che tu beva da me». « No. »<br />

«Ascolta, vuoi essere in grado di proteggermi, giusto? »<br />

« Giusto », rispose annuendo un po' rigido. «Allora questo significa che<br />

devi guarire in fretta. Giusto? » « Già. »<br />

96<br />

« E, se bevi da me, guarirai prima, quindi è logico che tu lo faccia. »<br />

« Scusa, ma ti sei guardata allo specchio di recente? » chiese brusco.<br />

Mi sentii le guance diventare di fuoco. « Si dà il caso che di recente non<br />

abbia avuto il tempo di preoccuparmi di trucco e messa in piega »,<br />

ribattei, sulla difensiva.<br />

« Non sto parlando di quello. Sto dicendo che sei pallida e hai delle<br />

occhiaie che fanno paura. » Il suo sguardo scivolò sul mio petto, nel punto<br />

in cui la maglia nascondeva la lunga cicatrice che andava da una spalla<br />

all'altra. « Come va la ferita? »<br />

« Bene. » D'istinto, mi coprii la scollatura con la mano libera, anche se<br />

sapevo che non si vedeva nulla.<br />

« Ehi, tranquilla. L'ho già vista, ricordi? » mi disse con gentilezza.<br />

Certo che me ne ricordavo. In verità non aveva visto soltanto la mia<br />

cicatrice... mi aveva vista tutta. Nuda. Okay, adesso mi era andata a fuoco<br />

l'intera faccia.<br />

« Non te l'ho detto per metterti in imbarazzo. Sto solo cercando di<br />

ricordarti che anche tu sei quasi morta di recente. Zoey, abbiamo bisogno<br />

che tu sia forte e in forma. Io ho bisogno che tu stia bene. Ed è per<br />

questo che ora da te non prenderò un bel niente. »<br />

« Ma io ho bisogno che anche tu sia forte e in forma. » « Lo sarò. Ehi, non<br />

preoccuparti per me. A quanto pare, è praticamente impossibile uccidermi. »<br />

Mi fece quel suo fighissimo sorrisetto strafottente.<br />

«Tieni a mente il mio livello di stress. Praticamente impossibile non è lo<br />

stesso d'impossibile. »<br />

« Vedrò di ricordarmelo. » Mi strinse la mano. « Sdraiati qui un momento.<br />

Mi piace averti vicino. »<br />

97<br />

« Sei sicuro che non ti farò male? » Sorrise. « Sono quasi certo che me ne<br />

farai. Però non importa. Dai, vieni qui. »<br />

Mi lasciai convincere e mi sdraiai accanto a lui. Raggomitolata al suo<br />

fianco, lo guardai, mentre appoggiavo la testa sulla sua spalla con molta<br />

cautela.<br />

Lui mi strinse a sé. « Ti ho già detto che non mi rompo. Adesso rilassati.<br />

»<br />

Sospirai. Gli misi un braccio attorno alla vita, facendo attenzione a non<br />

premere troppo e a non toccargli il petto. Stark chiuse gli occhi e vidi il<br />

suo viso diventare da pallido e tirato a pallido e rilassato, mentre il<br />

respiro gli si faceva più profondo. E in meno di un minuto crollò come un<br />

Pagina 32


06 - <strong>tempted</strong><br />

sasso.<br />

Bene. Avevo bisogno che lui dormisse per poter mettere in atto il mio<br />

piano. Inspirai tre volte, per concentrarmi, quindi mormorai: « Spirito,<br />

vieni a me ».<br />

Provai immediatamente la familiare eccitazione che si accompagnava alla<br />

presenza dell'elemento. «Adesso, piano e facendo molta attenzione, vai da<br />

Stark. Aiutalo. Colmalo della tua forza. Dagli energia, ma non svegliarlo.<br />

» Quando lo spirito mi lasciò, vidi il corpo di Stark irrigidirsi e<br />

tremare. Poi lui emise un lungo sospiro sonnacchioso, mentre l'elemento lo<br />

calmava e - mi auguravo -gli dava forza. Restai a guardarlo ancora per un<br />

po', poi mi liberai dal suo abbraccio e, con un ultimo mormorio in cui<br />

chiedevo allo spirito di vegliare su di lui, uscii in punta di piedi dalla<br />

stanza, richiudendomi silenziosamente la porta alle spalle.<br />

Avevo fatto appena due passi quando mi resi conto di non avere la minima<br />

idea di quale direzione prendere. Per fortuna vidi una suora che camminava<br />

a testa bassa.<br />

98<br />

Non doveva essersi accorta della mia presenza, perché, quando mi passò<br />

accanto, sobbalzò per lo spavento. Fu allora che la riconobbi. « Suor<br />

Bianca? » « Oh, Zoey! Sì, sono io. E così buio in corridoio che non ti<br />

avevo vista. »<br />

« Mi scusi, sorella, devo essermi persa. Può aiutarmi a trovare la mia<br />

stanza? »<br />

Mi rivolse un sorriso gentile, che la fece sembrare la versione giovane di<br />

suor Mary Angela. « Prosegui lungo il corridoio, poi sali le scale fino<br />

all'ultimo piano. Mi pare che la stanza che dividi con Afrodite sia la<br />

tredici. »<br />

« Che fortuna! C'era da aspettarselo », sospirai sarcastica.<br />

« Non credi che siamo noi a creare la nostra fortuna? » Mi strinsi nelle<br />

spalle. « A dire il vero, sorella, in questo momento sono troppo stanca per<br />

sapere a cosa credo. »<br />

Mi assestò qualche pacchetta affettuosa sul braccio. « Be', allora sarà<br />

meglio che tu vada subito a letto. Dirò una preghiera per te alla Nostra<br />

Signora. Il suo intervento è sempre meglio della fortuna. » « Grazie. »<br />

Mi diressi verso le scale. Arrivata all'ultimo piano ansimavo come una<br />

vecchia signora, e la cicatrice che mi attraversava il petto bruciava e<br />

pulsava rapida quanto il battito del mio cuore. Aprii la porta, raggiunsi<br />

il corridoio delle stanze e mi appoggiai al muro, cercando di riprendere<br />

fiato. Senza riflettere, mi massaggiai il petto e feci una smorfia di<br />

dolore, quindi mi abbassai la scollatura, sperando che quella stupida<br />

ferita non si fosse riaperta. Restai a bocca aperta vedendo i nuovi<br />

tatuaggi che decoravano entrambi i lati di quella linea scarlatta. «Me<br />

n'ero dimenticata », mormorai. « E incredibile! »<br />

99<br />

Con uno strilletto, mollai la maglia e feci un salto al-l'indietro talmente<br />

violento da picchiare la testa contro il muro. « Erik! »<br />

100<br />

ZOEY<br />

« Pensavo sapessi che ero qui. Non mi stavo nascondendo. » A poco più di un<br />

metro da me, Erik mi guardava appoggiato alla porta numero 13. Col suo<br />

tipico sorriso da stella del cinema, mi raggiunse a passi lenti. « Cavolo,<br />

Zy, è una vita che ti aspetto. » Si chinò e, prima che potessi dire<br />

qualcosa, mi stampò un megabacio sulla bocca.<br />

Lo spinsi via e mi spostai di lato per evitare il suo abbraccio. « Erik, in<br />

questo momento non sono proprio dell'umore adatto. »<br />

« Sul serio? È quello che hai detto anche a Heath? » « Non ho intenzione di<br />

parlarne adesso. » « E allora quando? La prossima volta che dovrò guardarti<br />

bere dal tuo ragazzo umano? »<br />

« La sai una cosa? Hai ragione. E meglio se ne parliamo adesso. » Sentivo<br />

la rabbia montarmi dentro, e non solo per la stanchezza, lo stress o per il<br />

fatto che Erik si stava dimostrando davvero insensibile. Ne avevo<br />

abbastanza della sua gelosia. Punto. «Heath e io abbiamo un Imprinting.<br />

Puoi accettare la cosa oppure no. Fine della discussione. »<br />

Con mio grande stupore, lui riuscì a tenere a freno l'in-cazzatura ed emise<br />

un lungo sospiro che diventò una specie di risata. «Sembri proprio una<br />

Somma Sacerdotessa. » « Non è che mi ci senta molto. »<br />

101<br />

« Scusa, mi dispiace. » Mi spostò una ciocca di capelli dietro la spalla. «<br />

Nyx ti ha dato dei nuovi tatuaggi, eh? » « Già. » Mi venne quasi automatico<br />

portarmi una mano al petto e appoggiarmi con la schiena al muro, in modo da<br />

essere fuori della sua portata. « E successo quando abbiamo scacciato<br />

Kalona. »<br />

Pagina 33


06 - <strong>tempted</strong><br />

« Ti scoccia se do un'occhiata? » La sua voce era bassa e seducente, il<br />

tono del fidanzato perfetto. Ma, prima che pensasse di potermi sbirciare<br />

nella scollatura, gli feci segno di fermarsi. « Non ora, Erik. Adesso<br />

voglio soltanto farmi una bella dormita. » Si fermò. « Allora, Stark come<br />

sta? » « La ferita è grave. Ma Dario dice che guarirà. » Riuscii a<br />

mantenere un tono neutro. Il suo atteggiamento mi stava mettendo molto<br />

sulla difensiva. « E tu arrivi dalla sua stanza, giusto? » « Sì. »<br />

Chiaramente frustrato, si passò le dita tra i folti capelli scuri. « Questo<br />

è troppo. » « Eh? »<br />

Allargò le braccia in quello che mi sembrò un collaudato gesto teatrale.<br />

«Tutti questi altri ragazzi! Devo sopportare Heath perché è il tuo consorte<br />

e, mentre ancora cerco disperatamente un modo per abituarmi alla<br />

situazione, ecco che salta fuori quest'altro tizio... Stark. » Aveva<br />

pronunciato il suo nome con un ghigno di scherno. « Erik, io... »<br />

« Già, ha giurato di essere il tuo Guerriero. Lo so cosa significa: sarà<br />

legato a te per sempre! » esplose lui ignorandomi del tutto. « Erik... »<br />

« Perciò ora dovrò sopportare anche lui. E, come se ciò non bastasse, è<br />

evidente che tra te e Kalona c'è qualcosa.<br />

102<br />

Andiamo! Lo hanno visto tutti come ti guardava! Mi ricorda tanto Blake... »<br />

« Adesso basta. » Non avevo alzato la voce ma, quando aveva fatto il<br />

sarcastico nominando Kalona, la rabbia era esplosa, e lo spirito appena<br />

evocato aveva riempito quelle parole di una forza tale da far fare un passo<br />

indietro a Erik. « Vediamo di chiarirci una volta per tutte. Tu non devi<br />

sopportare nessun altro ragazzo perché da questo momento tu e io non stiamo<br />

più assieme. » « Io non... »<br />

«No! Adesso tocca a me. Abbiamo chiuso, Erik. Sei troppo geloso e, anche se<br />

non fossi esausta e stressata all'ennesima potenza - due cose che, a quanto<br />

pare, a te non interessano affatto -, non mi sognerei proprio di sopportare<br />

ancora le tue stronzate. »<br />

« Dopo tutto quello che mi hai fatto passare, pensi di potermi piantare<br />

così? »<br />

« No. » Chiamai a me lo spirito, perché desse forza alle mie parole, e<br />

avanzai decisa verso Erik, che arretrò nel corridoio, preso alla<br />

sprovvista. «Io non penso niente. Io so di poterlo fare. Tra noi è finita.<br />

Adesso è meglio che tu te ne vada, prima che io faccia qualcosa di cui poi,<br />

tra una cinquantina d'anni, potrei anche pentirmi. » Spinsi con forza lo<br />

spirito verso di lui, facendolo barcollare.<br />

Erik era sbiancato di colpo. « Cosa diavolo ti è successo? Una volta eri<br />

così dolce. Adesso sei un mostro! E sono stufo di starti a guardare mentre<br />

mi tradisci con chiunque abbia un pene. Resta pure con Stark e Heath e<br />

Kalona: te li meriti proprio! » Mi superò a grandi passi, furioso, e corse<br />

giù per le scale.<br />

Altrettanto arrabbiata, marciai fino alla stanza numero 13 e spalancai la<br />

porta.<br />

103<br />

E Afrodite quasi cadde per terra. « Ooops! Be', io stavo ecco... » balbettò<br />

passandosi le dita tra i capelli perfetti come al solito.<br />

« Ascoltando la mia scenata di rottura con Erik? » « Sì, immagino di sì. E,<br />

se posso dirtelo, hai fatto bene. È una testa di merda. E poi tu non lo<br />

tradisci con chiunque abbia un pene. Tu e Dario siete solo amici, per<br />

esempio. E ci sono Damien e Jack... anche se non contano davvero, dato che<br />

il pene piace pure a loro. Comunque era un'esagerazione ridicola. »<br />

« Non mi fai sentire molto meglio, sai? » Mi lasciai cadere sull'unico<br />

letto ancora intatto.<br />

« Scusa, sai che non sono brava a consolare la gente. » « Quindi hai<br />

ascoltato tutto. » « Già. »<br />

« Anche la parte che riguardava Kalona? » «Sì, e lo ripeto: è una testa di<br />

merda. » «Afrodite, cos'è una 'testa di merda'?» « Erik è una testa di<br />

merda, sfigata. Comunque, prima che tu m'interrompessi, stavo dicendo che è<br />

stato veramente scorretto tirare in ballo Kalona. Tra Heath e Stark, aveva<br />

già motivi sufficienti per alimentare la sua stupida insicurezza. Poteva<br />

davvero risparmiarsela la frecciata sulF uomo volante. » « Io non lo amo. »<br />

« Ma certo che no. Hai superato la fase Erik. Adesso ti consiglio di<br />

dormire un po'. La Dea sa se detesto dirtelo, ma hai un aspetto di merda. »<br />

« Grazie, Afrodite. Tu sì che sai sempre come tirarmi su il morale»,<br />

replicai sarcastica, evitando di chiarire che non mi stavo riferendo a Erik<br />

prima, ma a Kalona. « Ehi, quando vuoi. Sono a tua disposizione. » Stavo<br />

cercando una rispostaccia per gelarla, quando<br />

104<br />

mi accorsi che Afrodite, Regina della Moda, indossava una camicia da notte<br />

di cotone accollatissima e lunga fino ai piedi. A momenti le ridevo in<br />

Pagina 34


06 - <strong>tempted</strong><br />

faccia. «Mmm, cos'è quel fantastico baby doli che ti sei messa? »<br />

« Non rompere. Questa è l'idea di lingerie che hanno le pinguine. In un<br />

certo senso le capisco. Voglio dire, fanno quello stupido voto di castità<br />

e, se per andare a letto si mettono una cosa del genere, è impossibile che<br />

possano infrangerlo. Sul serio. 'Sta roba riesce quasi a far sembrare poco<br />

attraente perfino me. » « Quasi? » ridacchiai.<br />

« Sì, quasi. E, prima che te la ridi troppo, guarda un po' sul tuo letto.<br />

Quella cosa piegata non è un lenzuolo di riserva, ma la tua camicia da<br />

notte firmata Suora Style. » « Oh, be', almeno sembra comoda. » « Le cose<br />

comode sono per le checche e per le cozze. » Mentre Afrodite tornava a<br />

letto, io raggiunsi il piccolo lavandino in un angolo della stanza e mi<br />

lavai i denti con lo spazzolino nuovo che trovai ancora chiuso nella sua<br />

scatola. Poi, con tutta la nonchalance che riuscii a fingere, dissi: « Ehi,<br />

mmm, posso chiederti una cosa? »<br />

« Certo », replicò Afrodite sprimacciando i cuscini. « È una domanda seria.<br />

» « E allora? »<br />

« Allora mi serve una risposta seria. » « Sì, okay, come vuoi. Spara. » «<br />

Tu lo sapevi che Erik era iperpossessivo. » « Questa non è una domanda. »<br />

Sollevai le sopracciglia, guardandola dallo specchio. « Okay, sì, Erik era<br />

una supercolla di quinto livello anche con me. » « Eh? »<br />

Sospirò. « Terribilmente appiccicoso. »<br />

105<br />

« Scusa, Afrodite, ma che lingua parli? » « Quella che parlano tutti i<br />

ragazzi! Potresti riuscirci anche tu con un po' di fantasia e qualche<br />

parolaccia come si deve. »<br />

« Che la Dea mi aiuti», mormorai al mio riflesso. «Okay, d'accordo. Erik<br />

era troppo possessivo anche con te. »<br />

« È proprio quello che ho appena detto. » « E ti faceva sclerare? »<br />

« Sì, decisamente. In fondo, è stato quello a farci rompere. »<br />

« Perciò ti faceva sclerare. Quindi tu ed Erik avevate rotto però tu stavi<br />

comunque, sì, be'... ecco... » Mi mordicchiai il labbro per un secondo e<br />

ritentai. « Io ti ho vista mentre tu stavi, mmm... »<br />

« Oh, che cazzo! Guarda che se lo dici non ti sciogli mica. Mi hai visto<br />

fargli un pompino. » « Già », replicai a disagio. « Neanche questa è una<br />

domanda. » « Benissimo, eccoti la domanda: avevate rotto perché era un<br />

idiota possessivo, però cercavi comunque di stare con lui, al punto di fare<br />

addirittura... quello. Non ne capisco il motivo », sbottai.<br />

Osservandola attraverso lo specchio, vidi le sue guance diventare di un<br />

rosa acceso. Poi si tirò indietro il ciuffo e si schiarì la voce. « Il<br />

punto non era Erik, ma il controllo. » «Eh?»<br />

« Per me le cose a scuola avevano iniziato a cambiare anche prima che<br />

arrivassi tu. » « Quali cose? »<br />

« Sapevo che Neferet aveva in mente qualcosa. E m'innervosiva, il che era<br />

molto strano. »<br />

Mi allontanai dal lavandino, calciando via le scarpe,<br />

106<br />

poi mi tolsi i vestiti e mi accoccolai nella calda camicia da notte di<br />

cotone. Usai i preparativi per andare a letto come scusa per restare in<br />

silenzio: non sapevo proprio come dare voce ai vaneggiamenti che mi<br />

ronzavano in testa.<br />

Ma, senza che dicessi niente, Afrodite riprese: « Lo sai, vero, che non<br />

raccontavo a Neferet le mie visioni? » Annuii. « E per questo sono morti<br />

degli umani. » « Sì, hai ragione. E a Neferet non importava un accidenti,<br />

ne sono sicura. È stato allora che ho cominciato a sentirmi strana. Poi la<br />

mia vita ha cominciato ad andare a pezzi. Non volevo che succedesse. Volevo<br />

continuare a essere la stronza in carica, che un giorno sarebbe diventata<br />

Somma Sacerdotessa e, possibilmente, avrebbe dominato il mondo. A quel<br />

punto avrei potuto mandare al diavolo mia madre, e magari essere abbastanza<br />

potente da spaventarla almeno quanto si meriterebbe. » Afrodite emise un<br />

lungo sospiro. « Ma non è andata così. » « Perché hai ascoltato Nyx », le<br />

dissi sottovoce. « All'inizio le ho tentate tutte per rimanere la regina<br />

del mio regno di stronzi, e stare col ragazzo più figo della scuola, anche<br />

se era una gelosissima testa di merda, faceva parte del piano. »<br />

« Suppongo che abbia senso. »<br />

Afrodite esitò, poi aggiunse: « Ripensarci mi fa venire la nausea ».<br />

« Intendi ripensare di aver fatto quello con Erik? » Scosse la testa con<br />

una risatina. « Dea, che bacchettona che sei! No, in realtà, fare quello<br />

con Erik non era affatto male. Mi fa venire la nausea ripensare di aver<br />

taciuto sulle mie visioni e aver fatto una serie di cazzate tremende invece<br />

di seguire la via di Nyx. »<br />

« Be', di recente ti sei ripresa alla grande. E io non sono una<br />

bacchettona. »<br />

Pagina 35


06 - <strong>tempted</strong><br />

107<br />

Afrodite sbuffò.<br />

« Guarda che diventi proprio brutta quando fai così. » « Io non sono mai<br />

proprio brutta. Hai finito con le tue serissime<br />

domande-che-non-sono-domande? » «Sì, penso di sì.»<br />

« Bene. Adesso tocca a me. Sei riuscita a parlare con Stevie Rae? Da sola?<br />

»<br />

« Mmm, be', no, non ancora. » « Ma lo farai? » « Mmm-mmm. » « Presto? » «<br />

Che cosa sai? »<br />

« Ti sta tenendo nascoste delle cose », rispose Afrodite. « Cose tipo dei<br />

novizi rossi? » Afrodite non rispose, il che mi fece annodare di brutto lo<br />

stomaco. « Allora cosa? » la sollecitai.<br />

« Si direbbe che ci sia in ballo molto di più di qualche novizio rosso<br />

fuori di testa. »<br />

Avrei voluto non crederle, ma lo stomaco e il buonsenso mi dicevano che<br />

quella era la verità. Afrodite aveva un Imprinting con Stevie Rae: sapeva<br />

delle cose su di lei che nessun altro poteva conoscere. Inoltre anch'io<br />

sentivo che c'era qualcosa che non andava. «Non puoi essere più precisa? »<br />

Afrodite scosse la testa. « No. È blindata. » « Blindata? Cioè? »<br />

« Lo sai com'è di solito la tua migliore amica che vien dalla campagna: una<br />

versione trasparente e pimpante di un rustico ambasciatore di buona volontà<br />

tutto 'Ciaaaao ragaaaazzi! Guardate un po' quanto sono dolce e carina e<br />

zucchero e miele! Hi! Hi!' »<br />

La sua imitazione dell'accento Okie di Stevie Rae era fin troppo riuscita,<br />

perciò la fulminai con lo sguardo.<br />

108<br />

« Sì, lo so che di solito è aperta e sincera, se è questo che intendevi. »<br />

«Già, be', non è più aperta e sincera. Credimi - e credi anche quando dico<br />

che non so cosa farei per liberarmi di questo Imprinting -, sta nascondendo<br />

qualcosa che sembra molto ma molto più importante di qualche novizio rosso.<br />

»<br />

« Cacchio », commentai.<br />

«Già. Però, siccome non puoi farci un cazzo al momento, mettiti a dormire.<br />

Domani il mondo sarà ancora lì, pronto per essere salvato. » « Grandioso. »<br />

« Oh, a proposito... come sta il tuo ragazzo? » « Quale? » domandai cupa. «<br />

Mr Tirafrecce del Cazzo. » Mi strinsi nelle spalle. « Meglio, credo. » «<br />

Non ti sei fatta azzannare da lui, vero? » Sospirai. « No. »<br />

« Dario aveva ragione, sai? Per quanto scocciante possa essere e per quanto<br />

incompetente tu possa sembrare, al momento sei la Somma Sacerdotessa. »<br />

« Il che mi fa sentire davvero meglio, grazie », replicai acida.<br />

« Ehi, tranquilla. Quello che sto cercando di dirti è che abbiamo bisogno<br />

che tu sia al cento per cento, non svuotata come i bicchieri di martini<br />

extra-dry ai brunch del country club della mia mammina. »<br />

« Tua mamma beve davvero martini ai brunch? » «Sicuro.» Afrodite scosse la<br />

testa con aria estremamente disgustata. « Potresti almeno provare a non<br />

essere così ingenua? Comunque, non fare cose stupide solo perché ti sei<br />

innamorata di Stark. »<br />

« La vuoi piantare, per favore? Non farò niente di stu-<br />

109<br />

pido! » Mi chinai a spegnere la grande candela sul comodino.<br />

L'oscurità della stanza era confortante e, dopo un po' che nessuna delle<br />

due diceva niente, cominciai a scivolare nel sonno. Per essere risvegliata<br />

di botto dalla voce di Afrodite: « Domani torniamo alla Casa della Notte? »<br />

« Dovremmo farlo. Rimane comunque casa nostra, e i novizi e i vampiri che<br />

ci sono lì sono la nostra gente. Dobbiamo tornare da loro. »<br />

«Allora è meglio che dormi un po'. Domani atterrerai in mezzo a quello che<br />

gli assistenti ex militari di mia madre definirebbero 'un immenso stupro di<br />

gruppo' », concluse Afrodite nel suo più gioioso tono sarcastico.<br />

Come al solito, oltre a essere scocciante, aveva anche ragione.<br />

ZOEY<br />

Dopo la cupissima quanto accurata previsione di Afrodite, pensavo che non<br />

sarei riuscita a dormire, ma la stanchezza ebbe la meglio. Chiusi gli occhi<br />

e poi per un po' ci fu solo un meraviglioso nulla. Purtroppo, nella mia<br />

vita le cose meravigliose non sembrano durare molto.<br />

Nel sogno, l'isola era così bella da lasciarmi senza fiato. Mi trovavo...<br />

mi guardai intorno... ero sul tetto di un castello! Uno di quei castelli<br />

molto antichi, fatti con grossi blocchi di pietra grezza. Il tetto era<br />

splendido, ornato da quei cosi di pietra che sembrano denti di un gigante.<br />

E c'erano piante dappertutto. Notavo perfino un limone e un arancio, coi<br />

rami carichi di frutti profumati. Al centro c'era una fontana che<br />

rappresentava una bella donna nuda, con le mani sollevate sopra la testa da<br />

cui sgorgava acqua cristallina. Quella statua aveva un aspetto familiare,<br />

Pagina 36


06 - <strong>tempted</strong><br />

ma il mio sguardo era attirato soprattutto dallo stupendo giardino e dalla<br />

vista incredibile che si godeva da lassù.<br />

Trattenendo il fiato, raggiungevo il parapetto e abbracciavo con lo sguardo<br />

il luminoso blu del mare. L'acqua era incredibile. Era del colore dei sogni<br />

e delle risate e del cielo d'estate. L'isola era costituita da una serie di<br />

montagne coperte da strani pini che mi facevano venire<br />

Ili<br />

in mente un ombrello. Il castello era in cima alla vetta più alta, ai piedi<br />

della quale si trovavano alcune graziose ville e una bella cittadina.<br />

L'intero paesaggio era inondato dalla luce riflessa dal mare, che conferiva<br />

al luogo un che di magico. Inspirai profondamente, assaporando il profumo<br />

di sale e di agrumi. Era una giornata di sole, senza nuvole, ma nel sogno<br />

tutta quella luce non mi dava per niente fastidio agli occhi, anzi, mi<br />

piaceva! Faceva un po' treschino e c'era parecchio vento, ma non<br />

m'importava. Trovavo piacevole quell'aria frizzante sulla pelle. In quel<br />

momento il mare era di un turchese brillante, ma potevo facilmente<br />

immaginarlo all'imbrunire, quando il sole non avrebbe più dominato nel<br />

cielo e l'azzurro si sarebbe scurito diventando un profondo blu zaffiro.<br />

Sorridevo. Zaffiro... Sarebbe diventato proprio del colore dei miei<br />

tatuaggi. Piegavo la testa all'indietro, abbracciando lo splendore di quel<br />

luogo creato dalla mia immaginazione.<br />

« A quanto pare non posso sfuggirti, perfino quando mi allontano da te »,<br />

esordiva Kalona.<br />

Era dietro di me e la sua voce mi strisciava sulla schiena, sulle spalle,<br />

per avvolgersi intorno al mio corpo. Lentamente, lasciavo ricadere le<br />

braccia lungo i fianchi, senza voltarmi. « Sei tu che t'insinui nei sogni<br />

degli altri, non io. » Ero felice che la mia voce suonasse calma e<br />

ipersotto controllo.<br />

« Quindi continui a non voler ammettere di sentirti attratta da me? »<br />

« Ascolta, io non ti ho cercato. Quando ho chiuso gli occhi, volevo<br />

soltanto dormire », ribattevo in modo quasi stomatico, evitando la sua<br />

domanda e scacciando dalla<br />

112<br />

testa l'ultimo ricordo che avevo della sua voce e delle sue braccia intorno<br />

a me.<br />

« Evidentemente ora sei sola. Se fossi con qualcuno, mi sarebbe risultato<br />

più difficile raggiungerti. »<br />

Soffocavo il confuso desiderio che mi faceva provare quella voce e<br />

archiviavo l'informazione: dormire con qualcuno gli rendeva davvero più<br />

difficile insinuarsi nei miei sogni, proprio come mi aveva detto Stark. «<br />

Questi non sono affari tuoi. »<br />

« Hai ragione. Tutti quei figli di uomo che ti ronzano intorno non contano<br />

niente per me. »<br />

Non mi preoccupavo di fargli notare che il suo ragionamento era un po'<br />

contorto. Ero troppo impegnata a stare calma e a impormi di svegliarmi.<br />

« Mi hai scacciato lontano da te, eppure mi ritrovi nei tuoi sogni. Cosa ti<br />

dice questo di te stessa, A-ya? » « Io non mi chiamo così! Non in questa<br />

vita! » «Hai detto 'non in questa vita'. Ciò significa che hai accettato la<br />

verità. Sai che la tua anima è la reincarnazione della fanciulla creata<br />

dalle Ani Yunwiya per amarmi. Magari è per questo che continui a venire da<br />

me nei tuoi sogni, perché, anche se la tua mente oppone resistenza, la tua<br />

anima, il tuo spirito, la tua stessa essenza anelano a stare con me. »<br />

Aveva usato l'antico nome per indicare il popolo Cherokee. Conoscevo la<br />

leggenda: un bellissimo immortale alato era sceso sulla Terra per vivere<br />

coi cherokee, ma, invece di comportarsi come un dio benevolo, si era<br />

dimostrato crudele, abusando delle donne e schiavizzando gli uomini. Alla<br />

fine le Ghigua, le sagge delle varie tribù, si erano riunite e avevano<br />

escogitato un piano per liberarsi di Kalona. Perciò avevano creato una<br />

fanciulla con la creta, battezzandola A-ya e dandole la vita, oltre che<br />

doni<br />

113<br />

speciali. Kalona non aveva potuto resistere ad A-ya, che lo aveva attirato<br />

in una grotta e lo aveva imprigionato sotto terra, dove era rimasto finché<br />

Neferet non lo aveva liberato.<br />

E adesso che avevo condiviso con A-ya quel ricordo, sapevo anche troppo<br />

bene che quella leggenda era pura verità.<br />

La verità, mi ricordava la mia mente. Usa la forza della verità per opporti<br />

a lui. « Sì, so di essere la reincarnazione di A-ya », ammettevo. Poi mi<br />

voltavo ad affrontare Kalona. « Ma sono la sua reincarnazione di oggi,<br />

quindi libera di fare le mie scelte. E scelgo di non stare con te. »<br />

« Eppure continui a chiamarmi nei tuoi sogni. »<br />

Avrei voluto negare tutto, dire qualcosa d'intelligente e da Somma<br />

Pagina 37


06 - <strong>tempted</strong><br />

Sacerdotessa, ma non riuscivo a far altro che guardarlo. Era così bello!<br />

Come al solito, indossava soltanto i jeans. La sua pelle color bronzo era<br />

perfetta, così liscia e vellutata da farmi venire voglia di toccarlo. Gli<br />

occhi d'ambra mi guardavano con un calore e una tenerezza che mi facevano<br />

rimanere senza fiato. Sembrava sui diciott'anni, ma, quando sorrideva,<br />

appariva perfino più giovane, più ragazzino, più accessibile. Tutto in lui<br />

gridava superfigo per cui dovresti andare pazza.<br />

Ma quella era una menzogna. In realtà Kalona era su-perpericoloso, e niente<br />

avrebbe potuto farmelo dimenticare, né il suo aspetto, né i ricordi<br />

profondamente radicati nella mia anima.<br />

« Ah, alla fine ti degni di guardarmi. »<br />

« Dato che non hai nessuna intenzione di andartene, tanto vale essere<br />

educata », replicavo con finta noncha-lance.<br />

Kalona piegava la testa all'indietro e rideva, un suono contagioso, caldo e<br />

affascinante, che mi faceva venire una<br />

114<br />

voglia tremenda di avvicinarmi a lui e di unirmi alla sua risata. Lo<br />

desideravo al punto che avevo quasi fatto un passo avanti, ma le sue ali<br />

sceglievano proprio quel momento per agitarsi. Si spiegavano con un fremito<br />

e il sole le riempiva di luminosi riflessi indaco di solito nascosti dalla<br />

profonda oscurità.<br />

Era come andare a sbattere contro un muro invisibile. Mi tornava di colpo<br />

in mente chi era in realtà: un pericoloso angelo caduto che non vedeva<br />

l'ora di privarmi del libero arbitrio e, alla fine, di rubarmi l'anima. «<br />

Non capisco perché tu stia ridendo. Ti sto dicendo la verità. Ti guardo<br />

perché sono educata, anche se vorrei tanto che volassi via e mi lasciassi<br />

sognare in pace. »<br />

La sua espressione si faceva seria. « Oh, mia A-ya, io non potrò mai<br />

lasciarti in pace. Tu e io siamo legati. Saremo l'uno la salvezza<br />

dell'altra. O la rovina. » Faceva un passo verso di me e io indietreggiavo<br />

d'istinto. « Cosa sarà? Salvezza o rovina? »<br />

« Io posso parlare soltanto per me stessa. » Avevo usato un tono calmo, cui<br />

ero riuscita perfino ad aggiungere un tocco di sarcasmo, anche se sentivo<br />

il gelido tocco della pietra del parapetto contro la schiena, che mi<br />

opprimeva come le pareti di una prigione. « Però mi sembra che entrambe le<br />

alternative siano piuttosto pessime. Salvezza? Cavolo, mi fai venire in<br />

mente il Popolo della Fede e, dato che loro ti considererebbero un angelo<br />

caduto, la cosa non ti rende proprio un grande esperto di salvezza. Rovina?<br />

Sul serio, mi ricordi di nuovo il Popolo della Fede. Da quando sei<br />

diventato così noioso? »<br />

Con due passi colmava lo spazio che ci divideva. Le sue braccia diventavano<br />

sbarre che m'intrappolavano. Le sue ali fremevano, aprendosi fino a<br />

offuscare il sole con la loro luminosità oscura. Percepivo il gelo che ema-<br />

115<br />

nava, terribile e stupendo. Avrebbe dovuto disgustarmi, ma non era così.<br />

Quella tremenda freddezza mi attirava fin nel profondo dell'anima. Avrei<br />

voluto stringermi a lui e lasciarmi trasportare dalla dolce sofferenza che<br />

ne sarebbe conseguita.<br />

« Noioso? Piccola A-ya, mio amore perduto, per secoli i mortali mi hanno<br />

chiamato in moltissimi modi, ma noioso mai. »<br />

Kalona torreggiava sopra di me. Era così... così... Strappavo a forza lo<br />

sguardo dal suo corpo perfetto e lo fissavo nei suoi occhi. Mi stava<br />

sorridendo, del tutto rilassato, sicuro di avere il pieno controllo della<br />

situazione. Era così bello che quasi non riuscivo a respirare. Certo,<br />

Stark, Heath e, sì, anche Erik erano dei bei ragazzi, molto belli a dire il<br />

vero. Ma non erano niente paragonati al fascino immortale di Kalona. Era un<br />

capolavoro, la statua di un dio che impersonava la perfezione fisica, solo<br />

che era perfino più attraente, dato che era vivo. Ed era lì, era lì per me.<br />

« Io... io voglio che tu faccia un passo indietro. » Avevo cercato senza<br />

successo di evitare che mi tremasse la voce.<br />

« E davvero questo che vuoi, Zoey? »<br />

Sentirgli pronunciare il mio nome mi faceva trasalire, colpendomi molto più<br />

di quando mi chiamava A-ya. Premevo con forza le dita contro la pietra del<br />

castello, cercando un appiglio per non cadere preda del suo incantesimo.<br />

Prendevo un respiro profondo e mi preparavo a mentire e a dirgli che sì,<br />

certo che volevo che si allontanasse da me.<br />

Usa il potere della verità. Quelle parole mi vorticavano nella testa.<br />

Qual era la verità? Che dovevo lottare con me stessa Per non corrergli tra<br />

le braccia? Che non riuscivo a smet-<br />

116<br />

tere di pensare a come A-ya si fosse arresa a lui? O quell'altra verità,<br />

cioè che desideravo essere soltanto una ragazza normale i cui problemi più<br />

Pagina 38


06 - <strong>tempted</strong><br />

stressanti erano i compiti a casa e le liti con le compagne di scuola? Di'<br />

la verità.<br />

Sbattevo le palpebre. Potevo dirla, la verità. «Quello che voglio in questo<br />

momento è dormire. Voglio essere normale. Voglio preoccuparmi della scuola<br />

e dell'assicurazione della macchina e di quanto costa la benzina. E mi<br />

farebbe davvero piacere se tu potessi fare qualcosa al riguardo. »<br />

Sostenevo il suo sguardo, traendo forza da quel piccolo filo di verità.<br />

Il suo sorriso era giovane e malizioso. « Zoey, perché non vieni da me? »<br />

« Vedi, anche se lo facessi non otterrei niente di quello che ho appena<br />

elencato. »<br />

«Io potrei darti infinitamente di più di quelle cose mondane. »<br />

« Sono certa che sia così, ma nessuna sarebbe normale, e in questo momento<br />

ciò che vorrei di più al mondo è ima bella dose di normalità. »<br />

Lui incrociava il mio sguardo e capivo che si aspettava che esitassi, che<br />

diventassi nervosa o, peggio ancora, che andassi nel panico. Ma gli avevo<br />

detto la verità, e quella per me era una piccola, luminosa vittoria, che mi<br />

dava forza. E alla fine era Kalona a distogliere lo sguardo, era la voce di<br />

Kalona a sembrare di colpo incerta e insicura. « Io non devo<br />

necessariamente essere così. Per te, potrei essere di più. Con te al mio<br />

fianco, potrei scegliere una strada diversa. »<br />

Cercavo di non mostrare l'ondata di emozione che avevano provocato in me le<br />

sue parole, toccando quella parte del mio cuore che apparteneva ad A-ya.<br />

117<br />

Scopri la verità, insisteva la mia mente. Perciò la cercavo. «Vorrei<br />

poterti credere, ma non è così. Sei splendido e magico, ma sei anche un<br />

bugiardo. Non mi fido di te. » « Ma potresti. » « No, non credo proprio. »<br />

« Provaci. Dammi un'opportunità. Vieni con me, lascia che ti dimostri chi<br />

sono davvero. Ti prego, amore mio, devi dire soltanto una piccolissima<br />

parola: sì. » Si chinava e, con un movimento allo stesso tempo aggraziato,<br />

forte e affascinante, l'immortale caduto mi mormorava all'orecchio, le<br />

labbra che mi sfioravano la pelle mandando brividi gelidi in tutto il mio<br />

corpo: « Concediti a me e prometto di realizzare tutti i tuoi sogni più<br />

profondi ».<br />

Avevo il fiato corto e premevo con più forza le mani contro la pietra alle<br />

mie spalle. In quel momento, avrei voluto soltanto dire quella piccolissima<br />

parola: sì. Sapevo cosa sarebbe successo se lo avessi fatto: tramite A-ya<br />

avevo già provato quel tipo di abbandono.<br />

Lui ridacchiava, un suono profondo e pieno di sicurezza. « Coraggio, mio<br />

amore perduto. Una parola, sì, e la tua vita cambierà per sempre. »<br />

Le sue labbra non mi sfioravano più l'orecchio. Il suo sguardo, invece,<br />

aveva di nuovo catturato il mio. Sorrideva con gli occhi. Era giovane e<br />

perfetto, potente e gentile.<br />

E io avrei voluto dire sì con tale intensità da aver paura ad aprire bocca.<br />

« Amami. Ama me soltanto », mormorava. Nonostante il desiderio che provavo<br />

per lui, la mia mente riusciva a elaborare la sua ultima affermazione e<br />

trovava una parola diversa da sì. « Neferet. » Lui aggrottava la fronte. «<br />

E lei cosa c'entra? » «Dici che dovrei amare soltanto te, ma poi non sei<br />

banche libero. Tu stai con Neferet. »<br />

118<br />

Parte della sua sicurezza scompariva. « Neferet non è un problema tuo. »<br />

Le sue parole erano come una coltellata al cuore e mi rendevo conto che una<br />

parte di me aveva sperato che negasse di stare con lei, che mi dicesse che<br />

tra loro era finita. Ma la delusione mi dava forza, perciò replicavo: « Io<br />

invece credo che sia un mio problema. L'ultima volta che l'ho incontrata ha<br />

cercato di uccidermi, e allora ti stavo respingendo. Se ti dicessi di sì,<br />

perderebbe la testa... almeno quel poco che le è rimasto. E si<br />

arrabbierebbe con me. Di nuovo ».<br />

«Perché stiamo parlando di Neferet? Lei non è qui. Osserva la bellezza che<br />

ci circonda. Prova a pensare a come sarebbe bello governare questo luogo al<br />

mio fianco, aiutarmi a riportare le antiche usanze in questo mondo che è<br />

diventato decisamente troppo moderno. » Mi accarezzava il braccio.<br />

Ignoravo i brividi sulla pelle e i campanelli d'allarme che mi urlavano<br />

nella testa al sentire il suo commento sul riportare in vita 'antiche<br />

usanze', e mi lanciavo nel mio miglior tono da adolescente piagnucolosa.<br />

«Sul serio, Kalona, proprio non voglio altri casini con Neferet. Non credo<br />

che riuscirei ad affrontarla di nuovo. »<br />

Sollevava le mani per la frustrazione. « Perché continui a parlare della<br />

Tsi Sgili? Ti ordino di dimenticarla! Lei non è niente per noi. »<br />

Nell'attimo in cui le sue braccia smettevano di bloccarmi contro il<br />

parapetto, mi spostavo di lato, decisa a mettere un po' di distanza tra<br />

noi. Dovevo pensare e non potevo farlo se lui continuava ad abbracciarmi.<br />

Kalona mi seguiva, imprigionandomi stavolta in uno dei punti più bassi del<br />

Pagina 39


06 - <strong>tempted</strong><br />

muro, tra un «dente» di pietra e l'altro. Il muretto mi arrivava appena<br />

alle ginocchia-<br />

119<br />

Sentivo il vento freddo che mi sfiorava la schiena e mi agitava i capelli.<br />

Non mi serviva voltarmi a guardare, sapevo benissimo che il salto era da<br />

capogiro e il mare mi attendeva solo dopo molti, molti metri.<br />

« Non puoi sfuggirmi. » Dietro il suo aspetto affascinante, vedevo che<br />

iniziava a ribollire di rabbia. « E devi metterti in testa che ben presto<br />

sarò io a governare questo mondo. Riporterò le antiche usanze, e nel farlo<br />

dividerò queste genti moderne, separando il grano dalla pula. Il grano<br />

resterà al mio fianco, crescendo e prosperando; la pula verrà bruciata e<br />

ridotta in cenere. »<br />

Provai una terribile sensazione di vuoto. Usava antiche parole poetiche, ma<br />

non avevo dubbi che stesse descrivendo la fine del mondo che conoscevo... e<br />

la distruzione di un numero infinito di vampiri, di novizi e di umani. Con<br />

una gran voglia di dare di stomaco, piegavo la testa all'indietro e lo<br />

guardavo con aria persa. « Grano? Pula? Scusa ma sono confusa. Dovrai<br />

sforzarti di essere un po' più chiaro se vuoi che ti capisca. »<br />

Rimaneva a lungo in silenzio, limitandosi a studiarmi. Poi, con un leggero<br />

sorriso, allungava la mano ad accarezzarmi la guancia. « Stai facendo un<br />

gioco pericoloso, mio piccolo amore perduto. » Mi raggelavo.<br />

La sua mano scivolava lentamente dalla mia guancia lungo il collo,<br />

incidendo una linea di ghiaccio bollente sulla mia pelle. «Ti stai<br />

prendendo gioco di me. Pensi davvero di poterti comportare come una<br />

scolaretta con m testa soltanto vestiti e ragazzi? Mi hai sottovalutato,<br />

A-ya. Io ti conosco. Ti conosco anche troppo bene. »<br />

La mano di Kalona continuava a scendere e, quando si fermava sul mio seno,<br />

restavo senza fiato. Il suo pollice ne sfiorava il punto più sensibile e io<br />

sussultavo per<br />

120<br />

una gelida pugnalata di desiderio. Per quanto mi sforzassi, non riuscivo<br />

proprio a non tremare sotto le sue carezze. Lì, sul tetto del castello del<br />

mio sogno, col mare dietro di me, bloccata dal tocco ipnotico di Kalona,<br />

capivo con una certezza terribile che non erano soltanto i ricordi di A-ya<br />

ad attirarmi verso di lui. Ero io - il mio cuore - la mia anima - i miei<br />

desideri.<br />

« No, ti prego, fermati. » Avrei voluto che quelle parole fossero chiare e<br />

forti, un ordine che non potesse ignorare, invece sembravo debole e a corto<br />

di fiato.<br />

« Fermarmi? Si direbbe che tu non dica più la verità che ami tanto. Tu non<br />

desideri che io mi fermi. Il tuo corpo si strugge per il mio tocco. Non<br />

puoi negarlo. Perciò smetti di resistermi, è sciocco. Unisciti a me e<br />

assieme forgeremo un nuovo mondo. »<br />

Ondeggiavo verso di lui, ma riuscivo a mormorare: « Non posso ».<br />

« Se non ti unisci a me sarai mia nemica e ti brucerò col resto della pula.<br />

» Il suo sguardo si spostava sul mio seno, su cui posò entrambe le mani.<br />

Gli occhi d'ambra diventavano dolcissimi mentre lui mi accarezzava,<br />

mandando gelide ondate di desiderio in tutto il mio corpo, e un profondo<br />

malessere nel mio cuore, nella mia mente e nella mia anima.<br />

Tremavo così tanto che le mie parole suonavano incerte. « Questo è un<br />

sogno, soltanto un sogno... tutto questo non è reale. »<br />

Il desiderio che provava per me lo rendeva perfino più affascinante. Mi<br />

sorrideva in modo intimo, continuando ad accarezzarmi i seni. «Sì, stai<br />

sognando. Anche se in questo sogno ci sono realtà e verità, oltre alle tue<br />

voglie più profonde, più segrete. Zoey, qui sei libera di fare tut-<br />

121<br />

to ciò che desideri... noi siamo liberi di fare tutto ciò che desideri. »<br />

È soltanto un sogno, ripetei. Ti prego, Nyx,fa' che la forza della verità<br />

mi consenta di svegliarmi. « Io voglio stare con te. »<br />

Il sorriso di Kalona si tingeva di orgoglio per la vittoria, tuttavia,<br />

prima che potesse stringermi nel suo abbraccio immortale e anche troppo<br />

familiare, aggiungevo: « Ma la verità è che, per quanto io possa voler<br />

stare con te, sono sempre Zoey Redbird, non A-ya, e ciò significa che in<br />

questa vita ho deciso di seguire Nyx. Kalona, io non tradirò la mia Dea<br />

concedendomi a te! » Gridando queste ultime parole, mi gettavo nel vuoto,<br />

precipitando verso la spiaggia rocciosa molto, molto più in basso.<br />

Al di sopra delle mie grida, udivo Kalona urlare il mio nome.<br />

122<br />

ZOEY<br />

Schizzai a sedere sul letto, strillando come se qualcuno mi avesse appena<br />

buttata in un nido di ragni. Mi fischiavano le orecchie e tremavo talmente<br />

tanto da pensare che mi sarei sentita male, ma alla fine un angolino del<br />

Pagina 40


06 - <strong>tempted</strong><br />

mio cervello in preda al panico riuscì a connettere e si rese conto che io<br />

non ero l'unica a urlare. Mi guardai intorno nel buio, cercando di<br />

calmarmi. Dove diavolo ero? In fondo al mare? Morta spiaccicata sulle rocce<br />

dell'isola?<br />

No... no... Ero nell'abbazia benedettina... nella stanza che le suore<br />

avevano assegnato a me e ad Afrodite... che in quel momento gridava come<br />

una pazza. « Afrodite! Smettila, sono io! Va tutto bene! » Lei s'interruppe<br />

di botto. « Luce! Luce! » ansimò come se fosse in preda a un attacco di<br />

panico. « Ho bisogno di luce! Devo vedere! »<br />

« Okay, okay. Aspetta un attimo. » Ricordandomi della candela sul comodino,<br />

armeggiai alla cieca finché non trovai un accendino. Tremavo da matti,<br />

perciò dovetti tener ferma la mano destra con la sinistra, e anche così ci<br />

vollero ben tre tentativi prima di riuscire ad accendere la fiamma, che<br />

illuminò la faccia bianca come un cadavere e gli occhi iniettati di sangue<br />

di Afrodite. « Ohmioddio! I tuoi occhi! »<br />

« Lo so! Lo so! Merda! Merda! Merda! Non vedo niente », singhiozzò.<br />

123<br />

« Non ti preoccupare... non ti preoccupare... è successo anche l'ultima<br />

volta. Ti porto un asciugamano bagnato e un bicchiere d'acqua, come<br />

l'altra...» Le parole mi si spensero sulle labbra e mi bloccai a metà<br />

strada tra il letto e il lavandino. « Hai avuto una visione, vero? »<br />

Non rispose, limitandosi a singhiozzare prendendosi il viso tra le mani.<br />

« È tutto okay. Tra poco sarà tutto okay. » Mi affrettai a raggiungere il<br />

lavandino per bagnare un asciugamano e riempire un bicchiere. Poi corsi da<br />

Afrodite, che era ancora seduta sul bordo del letto. I suoi singhiozzi<br />

erano passati da un pianto isterico a penosi piccoli rantoli. Mi allungai<br />

dietro di lei a sistemarle i cuscini. «Tieni, bevi. Poi voglio che ti<br />

sdrai, così ti metto l'asciugamano sugli occhi. »<br />

Si tolse le mani dal viso e ne allungò una alla cieca in cerca del<br />

bicchiere. Glielo diedi e la guardai bere tutto d'un fiato. «Te ne porto<br />

subito dell'altra. Prima però sdraiati e mettiti questo sugli occhi. »<br />

Afrodite si appoggiò al cuscino e sbatté le palpebre verso di me. Aveva un<br />

aspetto orribile. I suoi occhi erano pieni di sangue e spiccavano in modo<br />

strano e sinistro in quel volto troppo pallido. «Riesco a intravedere il<br />

tuo profilo... più o meno », disse con voce flebile. « Ma sei tutta rossa,<br />

come se stessi sanguinando », concluse con un singhiozzo disperato.<br />

« Non sto sanguinando; sto bene. Ti è già successo, ricordi? E ti è bastato<br />

stare un po' sdraiata con gli occhi chiusi per sentirti meglio. »<br />

« Lo so che mi è già capitato, ma non ricordavo che fosse così brutto. »<br />

Piegai l'asciugamano e glielo posai delicatamente sul VlS0- « E stato così<br />

brutto anche l'altra volta », mentii.<br />

124<br />

Le sue mani fecero per afferrare l'asciugamano, ma le ricaddero subito<br />

lungo i fianchi. Tornai al lavandino e riempii di nuovo il bicchiere. « Era<br />

una visione terribile? » le chiesi guardando il suo riflesso nello<br />

specchio.<br />

Le tremarono le labbra, poi prese un lungo respiro. « Sì. »<br />

Tornai al suo letto. « Vuoi ancora un po' d'acqua? » Annuì. «Mi sento come<br />

se avessi appena corso una maratona nel deserto. Non che avrei mai fatto<br />

una cosa simile. Tutto quel sudore è così antiestetico. »<br />

Felice che sembrasse più se stessa, sorrisi e l'aiutai a prendere in mano<br />

il bicchiere. Quindi mi sedetti sul mio letto, in attesa.<br />

« Lo so che mi stai guardando. » « Scusa. Pensavo non avessi voglia di<br />

parlare. Vuoi che chiami Dario? O magari Damien? O tutti e due? »<br />

«No!» esclamò subito Afrodite. Deglutì un paio di volte poi, in tono più<br />

calmo, riprese: «Non andare da nessuna parte per un po', okay? Non voglio<br />

stare sola... adesso che non vedo ».<br />

«Okay. Non vado da nessuna parte. Vuoi parlarmi della visione? »<br />

« Non in modo particolare, ma immagino di doverlo fare. C'erano sette<br />

vampire. Sembravano importanti, potenti; insomma, erano Somme Sacerdotesse.<br />

Erano in un posto davvero stupendo, certamente di proprietà di una famiglia<br />

ricca di generazioni, non una di quelle puttanate di pessimo gusto da<br />

nouveau riche. »<br />

Alzai gli occhi al cielo, cosa che purtroppo lei non potè notare.<br />

« All'inizio non avevo nemmeno capito che fosse una visione. Pensavo fosse<br />

un sogno. Guardavo le vampire sedute in quelle specie di troni e aspettavo<br />

che succedes-<br />

125<br />

se qualcosa d'incredibile, tipo che tutte si trasformassero in Justin<br />

Timberlake, saltassero in piedi e iniziassero a spogliarsi cantando Sexy<br />

Back. »<br />

« Mmm, interessante. Lui è sempre un gran figo, anche se sta invecchiando<br />

Pagina 41


06 - <strong>tempted</strong><br />

», commentai.<br />

« Oh, dacci un taglio! Hai già troppi ragazzi anche solo per sognarne un<br />

altro. Lasciami almeno Justin! Comunque, in realtà non si sono né<br />

trasformate né tantomeno spogliate. Mi stavo giusto chiedendo cosa stesse<br />

succedendo, quando ho capito che doveva trattarsi per forza di una visione,<br />

perché è arrivata Neferet. » « Neferet?! »<br />

« Già. Assieme a Kalona. Anche se ha parlato solo lei, nessuna delle<br />

vampire l'ha degnata di uno sguardo: fissavano tutte Kalona a bocca aperta.<br />

»<br />

Non lo dissi, ma sapevo benissimo come dovevano essersi sentite.<br />

« Neferet diceva qualcosa riguardo all'accettare i cambiamenti che<br />

portavano lei ed Èrebo, ripristinando le antiche usanze... bla... bla... »<br />

«Èrebo! Continua a sostenere che Kalona sia Èrebo sceso in Terra? »<br />

« Già, e lei si definiva 'Nyx incarnata', anche se tendeva ad abbreviare<br />

solo in Nyx, ma non sono riuscita a capire tutto quello che diceva, perché<br />

a un certo punto ho cominciato a bruciare. »<br />

« Bruciare? Come se ti trovassi in un incendio? » « Sì, be', non ero<br />

proprio io a bruciare, ma alcune delle vampire. Era strano... a dire il<br />

vero è stata una delle visioni più strane che abbia mai avuto. Una parte di<br />

me osservava Neferet che parlava, e allo stesso tempo un'altra Parte di me<br />

lasciava la stanza con le sette vampire. Sape-<br />

126<br />

vo che alcune non credevano a Neferet, e io rimanevo assieme a loro. Finché<br />

non bruciavano. »<br />

« Ma intendi dire che sono andate a fuoco? » «Sì, ma era davvero<br />

stranissimo. Un secondo prima capivo che non si erano fatte fregare da<br />

Neferet, e il secondo dopo erano in fiamme, solo che, quando bruciavano, si<br />

trovavano in mezzo a un campo. E non andavano a fuoco soltanto loro.»<br />

Afrodite s'interruppe e svuotò il bicchiere d'acqua. « Ma anche molta altra<br />

gente: umani, vampiri e novizi. Bruciavano tutti nel campo, che sembrava<br />

espandersi fino a includere tutto il mondo. » « Cosa? »<br />

« Già, era proprio orribile. Non avevo mai avuto una visione in cui<br />

morivano dei vampiri. Be', a parte le due con te, ma tu sei solo una<br />

novizia, quindi non le conto. » Sprecai energie lanciandole un'occhiataccia<br />

di cui lei non poteva accorgersi. « Hai riconosciuto qualcuno oltre alle<br />

vampire in fiamme? C'erano anche Neferet e Kalona? » Per un attimo Afrodite<br />

non disse niente, poi allungò la mano e si tolse l'asciugamano bagnato<br />

dagli occhi. Sbatté le palpebre e notai che il rosso cominciava a sbiadire.<br />

Poi cercò di mettermi a fuoco. «Va meglio. Adesso riesco quasi a vederti.<br />

Comunque, ecco la fine della mia visione: Neferet non c'era, Kalona invece<br />

sì. E c'eri anche tu. Con lui. E intendo proprio avvinghiata a lui. Posso<br />

soltanto commentare con un puah! Che scena disgustosa! Voi due che fate<br />

porcherie mentre io arrostisco assieme agli altri. Fondamentalmente, era<br />

chiaro che il mondo che conosciamo era finito perché tu ti eri messa con<br />

Kalona. » Mi passai una mano tremante sul viso, come se quel gesto potesse<br />

cancellare il ricordo di A-ya tra le braccia di Kalona. « Non mi metterò<br />

mai con Kalona. »<br />

127<br />

«Senti, non lo dico per fare la stronza... almeno, non questa volta... »<br />

« Okay, dai, spara e basta. » « Tu sei A-ya reincarnata. »<br />

« Questo lo avevamo già stabilito », replicai in tono più duro di quanto<br />

non avessi voluto.<br />

Afrodite alzò le braccia in segno di resa. «Ehi, datti una calmata! Non ti<br />

sto accusando di niente. E solo che... quella ragazza con cui più o meno<br />

condividi l'anima era stata creata per amare Kalona, giusto? »<br />

« Sì, ma devi metterti bene in testa una cosa: Io. Non. Sono. Lei. »<br />

« Senti, Zoey, io questo lo so. Ma so pure che sei attratta da Kalona,<br />

molto più di quanto tu non voglia ammettere, probabilmente perfino con te<br />

stessa. Hai già rivissuto un ricordo di A-ya, ed è stato così intenso da<br />

farti svenire. E se tu non fossi in grado di controllare ciò che provi<br />

perché la tua anima è 'programmata' per amarlo? »<br />

« Credi che non ci abbia già pensato? » urlai frustrata. « Diavolo,<br />

Afrodite, starò lontana da Kalona! Molto lontana. In questo modo non ci<br />

sarà neanche la minima possibilità che io finisca di nuovo tra le sue<br />

braccia, e la tua visione non si realizzerà. »<br />

« Non è così semplice. La visione in cui stavi con lui non è l'unica che ho<br />

avuto. A dire il vero, adesso che ci ripenso, è stato un po' come con<br />

quelle stupide visioni sulla tua morte, in cui prima ti tagliavano la gola<br />

fin quasi a staccarti la testa e poi mi ritrovavo ad affogare con te.<br />

Giusto per stressarsi poco. »<br />

« Me lo ricordo. Dopotutto si trattava della mia morte. » « Certo, ma<br />

finora sono stata io l'unica a vivere quelle esperienze terrificanti, o mi<br />

Pagina 42


06 - <strong>tempted</strong><br />

sbaglio? »<br />

« Potresti per favore finire di raccontarmi le visioni? »<br />

128<br />

Mi diede una lunga occhiata sofferta, ma continuò. « Allora, la visione si<br />

divideva, com'era successo con le due diverse morti che avevo previsto per<br />

te. Insomma, un minuto prima tu e Kalona eravate lì a risucchiarvi la<br />

faccia e a fare porcherie e... Oh, ho percepito anche una grande<br />

sofferenza. »<br />

« Be', mi sembra logico. Stavi bruciando », commentai, un po' scocciata che<br />

lei continuasse a divagare.<br />

«No, intendo dire che ho percepito la sofferenza di un'altra persona. E<br />

sono assolutamente certa che non venisse da quelle che bruciavano. C'era<br />

anche qualcun altro, ed era minacciato o imprigionato. »<br />

« Sul serio? Sembra molto brutto. » Mi faceva di nuovo male lo stomaco.<br />

«Già, decisamente spiacevole. Un minuto prima la gente bruciava, percepivo<br />

quell'altra sofferenza, bla, bla, e intanto tu ti facevi l'angelo del male.<br />

Poi è cambiato tutto. Era un altro giorno. E un altro posto. La gente<br />

continuava a bruciare e io continuavo a provare quella strana sofferenza<br />

ma, invece di pomiciare con Kalona, tu ti allontanavi dal suo abbraccio. Ma<br />

non andavi molto distante. E gli dicevi qualcosa. Qualunque cosa fosse,<br />

cambiava tutto. » « Come? »<br />

« Lo uccidevi e il fuoco si spegneva di colpo. » « Uccidevo Kalona? » «<br />

Già. O almeno a me è sembrato così. » « Be', che gli ho detto di così<br />

potente da fare una cosa simile? »<br />

Afrodite si strinse nelle spalle. « Non lo so. Non riuscivo a sentirti.<br />

Nella visione io ero tra quelli che bruciavano e provavo anche quella<br />

stupida agonia che veniva da chissà dove. Perciò direi che ero giusto un<br />

po' impegnata<br />

129<br />

a sopportare un dolore inimmaginabile per prestare attenzione a ogni<br />

sillaba che pronunciavi. »<br />

« Sei sicura che moriva? Cioè, lui dovrebbe essere immortale! »<br />

« A me sembrava proprio di sì. Qualunque cosa tu gli abbia detto lo<br />

disintegrava. » « Nel senso che scompariva? » « A dire il vero era più come<br />

se esplodesse. Circa. Non è facile descriverlo perché, be', io stavo<br />

bruciando e lui diventava luminosissimo perciò non riuscivo a vedere con<br />

precisione cosa gli stesse succedendo. Però posso dirti che a un certo<br />

punto lui svaniva, il fuoco si spegneva e io sapevo che sarebbe andato<br />

tutto bene. » « È tutto? » « No. Tu piangevi. » « Eh? »<br />

« Sì, dopo aver ucciso Kalona, tu piangevi. Con tanto di megasinghiozzi e<br />

tutto il resto. Poi la visione è finita e mi sono svegliata con un mal di<br />

testa tremendo e un dolore straziante agli occhi. Oh, e tu strillavi come<br />

se fossi andata completamente fuori di testa. » Mi diede un'occhiata, lunga<br />

e attenta. « E, tanto per restare in argomento, perché strillavi? »<br />

« Ho fatto un brutto sogno. » « Kalona? »<br />

« Non ho nessuna voglia di parlarne. » « Peccato, perché devi. Zoey, io ti<br />

ho vista festeggiare con Kalona mentre il mondo bruciava. Non mi pare una<br />

bella cosa. »<br />

« Non succederà. Ricordati che mi hai anche vista ucciderlo. »<br />

« Cos'è successo nel tuo sogno? » « Mi ha offerto il mondo. Diceva che<br />

avrebbe riportato<br />

130<br />

le cose com'erano una volta e che voleva che io governassi al suo fianco, o<br />

altre stupidaggini simili. Io ho detto di no, cavolo, neanche a parlarne. E<br />

lui ha detto che avrebbe bruciato... » Oh, mia Dea! « Aspetta, hai detto<br />

che la gente bruciava in un campo? Poteva essere un campo di grano? »<br />

Afrodite si strinse nelle spalle. « Immagino di sì. A me sembrano tutti<br />

uguali. »<br />

Mi si annodò lo stomaco. « Ha detto che avrebbe separato il grano dalla<br />

pula, e bruciato la pula. » « Che cazzo è la pula? »<br />

« A dirti la verità non lo so esattamente, ma sono sicura che abbia a che<br />

fare col grano. Okay, cerca di ricordare il campo della tua visione: c'era<br />

una specie di erba alta e dorata o era verde, come fieno o mais o...<br />

insomma, non grano? »<br />

« Era giallo. E alto. Ed erboso. Suppongo potesse essere grano. »<br />

« Perciò quello che Kalona minacciava di fare nel mio sogno, praticamente<br />

si realizzava nella tua visione. »<br />

« Solo che nel tuo sogno tu non ci stavi e non iniziavi a pomiciare duro<br />

con lui. O sì? »<br />

« No, non lo facevo! Mi lanciavo dalla cima di una scogliera, ed è per<br />

questo che strillavo come una pazza. »<br />

Afrodite sgranò gli occhi rossi. « Sul serio? Ti sei davvero buttata giù da<br />

Pagina 43


06 - <strong>tempted</strong><br />

una scogliera? »<br />

« Be', in realtà mi sono buttata dalla cima di un castello che stava in<br />

cima a una scogliera. » « Sembra orribile. »<br />

« È stata la cosa più spaventosa che abbia mai fatto, ma non era orribile<br />

quanto stare là con lui. » Rabbrividii al ricordo del suo tocco e del<br />

tremendo desiderio che aveva scatenato in me. « Dovevo allontanarmi da lui.<br />

»<br />

« Be', mi sa che in futuro dovrai riconsiderare la cosa. »<br />

131<br />

« Eh? »<br />

« Ma tu non ascolti mai? Ho visto Kalona che s'impadroniva del mondo. Dava<br />

fuoco alla gente, e con 'gente' intendo vampiri e umani. E tu lo fermavi.<br />

Sinceramente, credo che la mia visione ci stia dicendo che tu sei l'unica<br />

persona in grado di farlo. Perciò, Zoey, non puoi scappare. Devi riuscire a<br />

capire cosa gli hai detto per ucciderlo, dopo di che dovrai andare da lui.<br />

» « No! Io da lui non ci vado. »<br />

Lo sguardo di Afrodite era pieno di compassione. « Devi combattere questa<br />

storia della reincarnazione e distruggere Kalona una volta per tutte. »<br />

Ah, cavolo, pensai, quando qualcuno bussò alla porta.<br />

132<br />

ZOEY<br />

« Zoey! Sei lì? Fammi entrare! »<br />

Schizzai giù dal letto e mi precipitai alla porta. Quando la aprii, trovai<br />

Stark appoggiato allo stipite. «Cosa diavolo ci fai in piedi? » domandai.<br />

Indossava un paio di calzoni da ospedale e aveva il petto coperto da<br />

un'immensa fasciatura. Il viso era incredibilmente pallido e un velo di<br />

sudore gli imperlava la fronte. Respirava a fatica, in modo affannoso, e<br />

sembrava sul punto di cadere da un momento all'altro.<br />

Ma nella mano destra stringeva l'arco, con tanto di freccia incoccata.<br />

« Cazzo! Zoey, fallo entrare prima che ti svenga addosso. Se cade, non ce<br />

la faremo mai a sollevarlo, ed è troppo grosso per trascinarlo dentro. »<br />

Cercai di afferrare Stark, ma si divincolò con una forza che mi sorprese. «<br />

No, sto bene. » Entrò a grandi passi in camera e si guardò intorno come se<br />

si aspettasse che qualcuno saltasse fuori dell'armadio. « Non sto per<br />

svenire », sbottò.<br />

Mi parai davanti a lui, cercando di attirare la sua attenzione. «Stark, non<br />

c'è nessuno. Sul serio, che ci fai qui? Non dovresti neanche scendere dal<br />

letto, figuriamoci fare le scale! »<br />

« Ho percepito i tuoi sentimenti: eri terrorizzata. Perciò sono corso da<br />

te. »<br />

133<br />

« Ho avuto un incubo, tutto qui. Non ero in pericolo. »<br />

« Kalona? È tornato nei tuoi sogni? »<br />

« Tornato? Scusa, ma da quant'è che va avanti 'sta storia? » s'informò<br />

Afrodite.<br />

« A meno che lei non dorma con qualcuno - e non intendo una compagna di<br />

stanza - Kalona può entrare nei suoi sogni, se gli gira », spiegò Stark.<br />

« Non mi piace per niente. »<br />

« Ma sono solo sogni », replicai.<br />

« Ne siamo sicuri? » chiese Afrodite.<br />

Aveva rivolto la domanda a Stark, ma le risposi io: « Be', io non sono<br />

morta, giusto? Perciò sì, sono solo sogni».<br />

« Che diavolo vuol dire che non sei morta? È meglio che mi spieghi. » Stark<br />

era ancora molto pallido, ma la sua respirazione si era stabilizzata e<br />

sembrava in tutto e per tutto un Guerriero pericoloso pronto a adempiere al<br />

voto di proteggere la sua Somma Sacerdotessa.<br />

« Nel sogno, Zoey si buttava da una scogliera per sfuggire a Kalona »,<br />

disse Afrodite.<br />

« Cosa ti ha fatto? » La voce di Stark era bassa e piena di odio.<br />

« Niente! » replicai decisamente troppo in fretta.<br />

«Solo perché sei saltata giù prima che potesse fare qualcosa », puntualizzò<br />

Afrodite.<br />

« Okay, allora cosa stava cercando di fare? » riformulò Stark.<br />

Sospirai. « Sempre la stessa cosa. Vuole controllarmi. Non è così che la<br />

mette lui, ma è quello che vuole, e io non cederò mai. »<br />

La mascella di Stark s'indurì. « Avrei dovuto prevede-re che avrebbe<br />

cercato di arrivare a te tramite i sogni. Co-<br />

134<br />

nosco i suoi trucchi! Avrei dovuto assicurarmi che dormissi con Erik o con<br />

Heath. »<br />

Afrodite sbuffò. « Ah, questa poi! Il fidanzato numero tre vuole che tu<br />

dorma col fidanzato numero uno o col numero due. »<br />

Pagina 44


06 - <strong>tempted</strong><br />

«Io non sono il suo fidanzato!» ruggì Stark. «Sono il suo Guerriero. Ho<br />

giurato di proteggerla e questo va ben al di là di una semplice cotta o<br />

della gelosia! »<br />

Afrodite lo fissò e per una volta parve non sapere cosa dire.<br />

Cercai di sembrare più convinta di quanto non fossi in realtà. « Stark, era<br />

soltanto un sogno. Non importa quante volte Kalona s'insinua nei miei<br />

sogni, il risultato sarà comunque lo stesso: io non cederò. »<br />

« Sarà bene che sia davvero così, altrimenti tutti noi ci ritroveremo nella<br />

merda fino al collo », disse Afrodite.<br />

« Di cosa sta parlando? »<br />

« Ha avuto un'altra visione, tutto qui », spiegai a Stark.<br />

« Tutto qui? Wow, tu sì che sai come farmi sentire apprezzata!» Afrodite<br />

diede una lunga occhiata a Stark. « Senti, Ragazzo delle Frecce, se dormi<br />

con Zoey, Kalona starà alla larga dai suoi sogni? »<br />

« Dovrebbe », replicò Stark.<br />

« Allora devi dormire con lei e, dato che non mi sembra proprio il caso di<br />

fare le cose a tre, io me ne vado. »<br />

« E dove vorresti andare? » chiesi.<br />

« Da Dario, e no, non me ne frega niente se la cosa darà fastidio alle<br />

pinguine. Ho un mal di testa tremendo, perciò dormirò e basta, ma ho tutte<br />

le intenzioni di farlo assieme al mio vampiro. Fine della discussione. »<br />

Afrodite afferrò vestiti e borsetta.<br />

Pensai volesse andare in bagno a cambiarsi prima di raggiungere Dario, il<br />

che mi fece venire in mente che an-<br />

135<br />

ch'io me ne stavo lì davanti a Stark con addosso una camicia da notte da<br />

nonnetta. Mi sedetti sul letto e sospirai. Tutto sommato, lui mi aveva<br />

vista completamente nuda, cosa molto più imbarazzante di un orribile<br />

camicione informe. Mi crollarono le spalle. Dea, per essere una ragazza con<br />

una tripletta di fidanzati, ero proprio impedita sul versante<br />

ooh-guarda-quanto-sono-sexy.<br />

Prima che Afrodite raggiungesse la porta, le dissi: « Ti prego, non<br />

raccontare a nessuno della tua visione finché non avrò avuto il tempo di<br />

rifletterci un po' su ». Poi mi affrettai a correggere il tiro: « Cioè, se<br />

vuoi puoi parlarne con Dario, ma solo con lui. Okay? »<br />

«Capito. Vuoi evitare un attacco isterico multiplo. Tranquilla, neanche a<br />

me va tanto di sorbirmi gli strilletti del branco di sfigati. Cerca di<br />

dormire, Zoey. Ci vediamo al tramonto. » Salutò Stark con la mano e si<br />

richiuse la porta alle spalle.<br />

Lui raggiunse il mio letto e si lasciò cadere accanto a me; ora che il suo<br />

livello di adrenalina era sceso, si concesse di trasalire un po' per il<br />

dolore. Posò arco e freccia sul comodino e mi fece un sorriso mesto. «<br />

Allora, direi che non ho bisogno di questi. » « Tu che ne pensi? »<br />

« Che ho le mani libere », replicò col suo sorrisetto strafottente. « Zy,<br />

perché non vieni qui? »<br />

« Aspetta un attimo. » Raggiunsi in fretta la finestra; volevo guadagnare<br />

tempo: come potevo passare così facilmente da un ragazzo all'altro? « Non<br />

posso certo riposare, se prima non mi assicuro che tu non corra il rischio<br />

d'incenerirti », farfugliai. Mentre tiravo i tendoni, cedetti alla<br />

tentazione di sbirciare fuori: era una giornata davvero buia. Il mondo era<br />

grigio e silenzioso, completamente ricoperto di ghiaccio. Una landa<br />

desolata. Era come se<br />

136<br />

fuori dell'abbazia la vita si fosse congelata. « Be', immagino che questo<br />

spieghi come sei riuscito ad arrivare qui senza friggere come una patatina.<br />

Non c'è sole oggi. » Continuai a guardare dalla finestra, incantata da quel<br />

mondo di ghiaccio.<br />

« Sapevo di non correre rischi. Sentivo che il sole era sorto, ma i raggi<br />

non riescono a superare la barriera di nuvole. Zy, vuoi venire qui, per<br />

favore? La testa mi dice che stai bene, ma sono ancora un po' in ansia. »<br />

Mi voltai, stupita dal suo tono serio. Lasciai la finestra e gli presi la<br />

mano, sedendomi sul bordo del letto. «Stark, io sto bene, molto meglio di<br />

come staresti tu in questo momento se oggi ci fosse il sole. »<br />

« Quando ho percepito la tua paura, sono dovuto venire. Anche a costo della<br />

vita. Fa parte del Giuramento che ti ho fatto. » « Sul serio? »<br />

Annuì, sorrise e mi baciò la mano. «Sul serio. Tu sei la mia signora e la<br />

mia Somma Sacerdotessa. Ti proteggerò sempre. »<br />

Gli sfiorai il viso e non riuscii a staccare lo sguardo da lui, per qualche<br />

ragione che di colpo mi fece scoppiare a piangere.<br />

« Ehi, no, non fare così. Non piangere. » Mi asciugò le lacrime. « Dai,<br />

vieni qui. »<br />

Senza dire una parola, gli scivolai accanto, facendo attenzione a non<br />

Pagina 45


06 - <strong>tempted</strong><br />

toccargli il petto. Mi mise un braccio intorno alle spalle e io mi strinsi<br />

a lui, sperando che il suo calore cancellasse il ricordo della fredda<br />

passione di Kalona.<br />

« Lo fa apposta. Lo sai, vero? » Non c'era bisogno che gli chiedessi di chi<br />

stesse parlando. Sapevo che si riferiva a Kalona.<br />

137<br />

« Non è reale... le cose che ti fa provare non sono reali. È così che fa.<br />

Scopre le debolezze di una persona e poi se ne serve per ottenere quello<br />

che vuole. » Stark s'interruppe.<br />

Sapevo che avrebbe voluto aggiungere qualcos'altro, ma non volevo<br />

ascoltarlo. Volevo raggomitolarmi al sicuro tra le braccia del mio<br />

Guerriero, dormire e dimenticare tutto.<br />

Ma non potevo. Non dopo aver rivissuto i ricordi di A-ya. Non dopo le<br />

visioni di Afrodite. « Continua. Che altro c'è? »<br />

Mi strinse ancora di più a sé. «Kalona sa che il tuo punto debole è il<br />

legame con quella ragazza cherokee che lo aveva intrappolato. »<br />

« A-ya. »<br />

« Sì, A-ya. Lo userà contro di te. »<br />

« Lo so. »<br />

Lui esitò, ma alla fine disse: « Tu lo desideri... Kalona, intendo. Riesce<br />

a fare in modo che tu sia attratta da lui. E, anche se ti opponi, non ti<br />

darà tregua ».<br />

Mi si annodò lo stomaco e avevo voglia di vomitare, ma risposi comunque a<br />

Stark: « Lo so, e questo mi fa paura».<br />

« Zoey, io sono convinto che continuerai a dirgli di no, ma, se mai dovessi<br />

cedere, puoi star certa che ci sarò io con te. Mi metterò tra te e Kalona<br />

anche se dovesse essere l'ultima cosa che faccio. »<br />

Gli appoggiai la testa sulla spalla, fin troppo consapevole che, nella<br />

visione di Afrodite, Stark non era presente, in nessuna delle due versioni.<br />

Lui si voltò e mi baciò dolcemente sulla fronte. « Oh, tra parentesi, bella<br />

camicia da notte! »<br />

« Se non fossi ferito ti darei un pugno », replicai tra un inatteso scoppio<br />

di risa e l'altro.<br />

138<br />

Lui mi regalò un nuovo sorrisetto strafottente. « Ehi, mi piace. Mi sembra<br />

di essere a letto con una di quelle ragazze perverse delle scuole<br />

cattoliche femminili. Ti va di raccontarmi di quando tu e le tue compagne<br />

di stanza facevate la lotta coi cuscini tutte nude? »<br />

« Mmm, magari un'altra volta, quando non sarai quasi morto. »<br />

«Okay, perfetto. Tanto al momento sono comunque troppo stanco per una<br />

dimostrazione pratica. »<br />

« Stark, perché non bevi da me? Almeno un pochino. » Quando iniziò a<br />

protestare, mi affrettai a continuare: «Senti, Kalona non è qui. Anzi,<br />

stando al mio sogno, è chiaro che si trova molto lontano, dato che non ci<br />

sono molte isole in Oklahoma ».<br />

« Non puoi sapere dove si trova. Nel sogno poteva farti vedere di essere<br />

ovunque. »<br />

«No, è su un'isola», dissi, certa che fosse la verità. « Aveva bisogno di<br />

ricaricarsi. Hai idea di dove potrebbe essere? Lo hai mai sentito parlare<br />

di un'isola con Nefe-ret? »<br />

Stark scosse la testa. « No. Mai nominato niente di simile mentre c'ero io,<br />

ma il fatto che sia su un'isola significa che lo hai ferito in modo grave.<br />

»<br />

« Il che vuol dire che per il momento sono al sicuro, quindi puoi bere un<br />

po' da me. » « No », replicò deciso. « Non vuoi? »<br />

« Non essere ridicola! Certo che voglio, ma non posso. Non possiamo. Non<br />

ora. »<br />

« Senti, per guarire hai bisogno del mio sangue e della mia energia, o del<br />

mio spirito o quello che è. » Sollevai il mento in modo da sbattergli in<br />

faccia la mia giugulare. « Su, forza. Mordimi. » Chiusi gli occhi e<br />

trattenni il fiato.<br />

139<br />

Stark rise, allora aprii gli occhi di botto e lo vidi che si teneva il<br />

petto e ansimava cercando di smettere.<br />

Lo guardai male. « Che c'è di tanto divertente? »<br />

Stark riuscì a controllarsi quanto bastava per rispondere: « È solo che<br />

sembravi uscita da un vecchio film di Dracula. Sarebbe stato perfetto se mi<br />

avessi chiesto: fuoi zukkiare mio zanque? » Fece una faccia orripilante e<br />

mostrò i denti.<br />

Mi sentii le guance in fiamme e mi allontanai da lui. « Okay, come non<br />

detto. Fa' come se non ne avessi mai parlato. Mettiamoci a dormire, 'kay? »<br />

Stavo per voltargli le spalle, ma mi afferrò per potermi guardare dritto<br />

Pagina 46


06 - <strong>tempted</strong><br />

negli occhi.<br />

« Aspetta, aspetta... ho sbagliato tutto. » Di colpo si era fatto serio e<br />

mi sfiorò la guancia. « Zoey... Non bevo da te perché non posso. Non perché<br />

non voglio, capito? »<br />

« Sì, questa l'ho già sentita. » Ero ancora in imbarazzo e cercai di<br />

voltarmi, ma lui non me lo permise.<br />

« Ehi, mi dispiace. » La sua voce era diventata profonda e sexy. « Non<br />

avrei dovuto ridere di te. Avrei dovuto semplicemente dirti la verità, ma<br />

sono un Guerriero da pochissimo tempo e mi ci vorrà un po' per fare le cose<br />

per bene. » Sfiorò la linea dei tatuaggi che avevo sul viso. « Avrei dovuto<br />

dirti che l'unica cosa che desidero di più che assaggiare il tuo sangue è<br />

sapere che stai bene. » Mi baciò. « E poi non mi serve bere da te, perché<br />

so che guarirò alla perfezione. » Le sue labbra sfiorarono appena le mie. «<br />

Vuoi sapere come faccio a saperlo? »<br />

« Mmm-mmm », mormorai.<br />

« Perché sapere che stai bene mi dà forza, Zoey. Perciò adesso mettiti a<br />

dormire. Ci sono io qui con te. » Si sdraiò al mio fianco.<br />

Un istante prima che i miei occhi si chiudessero, sus-<br />

140<br />

surrai: «Se qualcuno prova a svegliarmi, potresti ucciderlo? »<br />

Stark ridacchiò. « Ogni tuo desiderio è un ordine, mia signora. »<br />

« Bene. » Chiusi gli occhi e mi addormentai tra le braccia del mio<br />

Guerriero che mi teneva al sicuro dai sogni e dai fantasmi del passato.<br />

141<br />

AFRODITE<br />

« Dico sul serio, piccioncini gay. Tornate a letto. Assieme. Cavolo!<br />

Stanotte ho bisogno del mio vampiro. » Non appena era entrata nella stanza,<br />

Afrodite aveva notato, con una certa irritazione, che Damien, Jack e<br />

Duchessa erano raggomitolati nello stesso letto. Certo, le avevano fatto<br />

venire in mente una cucciolata di cagnolini, ma non era giusto che le<br />

pinguine permettessero loro di dormire assieme mentre avevano cacciato lei<br />

in camera con Zoey. O almeno ci avevano provato.<br />

« Che c'è, Afrodite? Problemi? » Dario corse verso di lei infilandosi<br />

contemporaneamente maglietta e scarpe.<br />

Come sempre, era pronto ad agire prima ancora che gli altri avessero<br />

ripreso anche solo vagamente a funzionare. Un'altra ragione che l'aveva<br />

fatta innamorare di lui. « Va tutto bene. Solo che Zoey sta dormendo con<br />

Stark. Nella nostra stanza. E a me non mi va di gettarmi nel mucchio.<br />

Quindi facciamo un piccolo scambio di posti. »<br />

« Zoey sta bene? » chiese Damien.<br />

« Penso di poter dire che in questo momento sta più che bene », replicò<br />

Afrodite.<br />

«Non pensavo che Stark fosse in condizione di... fare qualcosa », commentò<br />

Jack con delicatezza. Aveva l'aria assonnata, coi capelli arruffati e gli<br />

occhi gonfi.<br />

Afrodite pensò che sembrava perfino più carino e cuc-cioloso del solito, ma<br />

ovviamente si sarebbe fatta cavare<br />

142<br />

gli occhi piuttosto che ammetterlo ad alta voce. « È riuscito ad arrivare<br />

fino alla nostra stanza, che è all'ultimo piano, quindi penso sia in via di<br />

guarigione. »<br />

« Oooh, a Erik non piacerà affatto. Domani ci sarà una megascenata », saltò<br />

su Jack tutto felice.<br />

« No, stasera è calato il sipario su Erik. Zy lo ha piantato. »<br />

« Sul serio? » chiese Damien.<br />

« Oh, sì, ed era anche ora. Bisognava proprio dare un taglio alla sua<br />

gelosia del cazzo », replicò Afrodite. « Ma lei sta bene davvero? »<br />

Ad Afrodite non piaceva per niente lo sguardo troppo perspicace con cui la<br />

fissava Damien. Non aveva la minima intenzione di raccontargli né di Kalona<br />

né della sua visione, cosa di cui era felice di poter dare la colpa a Zoey,<br />

e lo avrebbe sicuramente fatto, quando Damien si sarebbe incazzato perché<br />

era stato tenuto all'oscuro. Perciò, per sviare Miss Ficcanaso, inarcò un<br />

sopracciglio perfetto e gli rivolse il suo collaudato ghigno da stronza. «<br />

E tu chi saresti? La sua mammina gay? »<br />

Come previsto, Damien se la prese parecchio. « No, sono suo amico! »<br />

« Ma ti prego. Datti una calmata. Come se non lo sapessimo. Zoey. Sta.<br />

Bene. Dea, prova un po' a lasciarle spazio per respirare. »<br />

Lui le lanciò un'occhiataccia. «Io la lascio respirare. Ero solo<br />

preoccupato per lei, tutto qui. »<br />

« Dov'è Heath? Lui lo sa della rottura con Erik e che lei sta, be',<br />

dormendo con Stark? » concluse Jack con un bisbiglio molto teatrale.<br />

Afrodite alzò gli occhi al soffitto. « Cosa vuoi che me ne importi di dov'è<br />

Pagina 47


06 - <strong>tempted</strong><br />

Heath! E, a meno che Zy non abbia voglia di fare uno spuntino,<br />

probabilmente neanche lei<br />

143<br />

è molto interessata a dove sia. È impegnata. » In verità non voleva né<br />

ferire i sentimenti di Jack né trattare male Da-mien, ma essere brusca era<br />

l'unico modo per tenerli fuori dei suoi affari, e non funzionava nemmeno<br />

sempre. Si voltò verso Dario, che la osservava con un misto di divertimento<br />

e preoccupazione. « Sei pronto, bellezza? »<br />

« Certo. » Prima di chiudersi la porta alle spalle, Dario si rivolse ai<br />

ragazzi. « Ci vediamo al tramonto. »<br />

« 'Kay! » salutò Jack, mentre Damien si limitò a guardare male Afrodite.<br />

Non appena furono in corridoio, Dario la prese per il polso e, prima che<br />

lei potesse protestare, le mise le mani sulle spalle e la fissò. « Hai<br />

avuto una visione. »<br />

Afrodite sentì gli occhi riempirsi di lacrime. Aveva completamente perso la<br />

testa per quel ragazzo: Dario la capiva e sembrava davvero che gli<br />

importasse di lei. « Già. » « Come ti senti? Sei pallida e hai ancora gli<br />

occhi iniettati di sangue. »<br />

« Sto bene », replicò, anche se quell'affermazione non convinse nemmeno<br />

lei.<br />

Dario la stinse a sé e Afrodite si lasciò andare, trovando conforto tra le<br />

sue forti braccia.<br />

« E stato brutto come la volta scorsa? » le chiese. « Peggio. » Aveva<br />

nascosto il viso nel petto di Dario e gli parlava con un tono così dolce e<br />

gentile che avrebbe sconvolto chiunque la conoscesse. « Hai visto di nuovo<br />

morire Zoey? » « No. Zoey c'era, ma si trattava della fine del mondo. » «<br />

Torniamo da lei? »<br />

« No, è davvero con Stark. A quanto pare, Kalona entra nei suoi sogni, ma<br />

non ci riesce se lei dorme con un ragazzo. »<br />

« Bene », commentò Dario.<br />

144<br />

Udirono dei rumori in fondo al corridoio e lui la trascinò dietro l'angolo,<br />

lasciando passare una suora che fortunatamente non si accorse di loro.<br />

«Ehi, restando in argomento sonno... So che Zy è la Somma Sacerdotessa, ma<br />

non è l'unica cui serve un po' di riposo », bisbigliò Afrodite non appena<br />

furono di nuovo soli.<br />

Dario la guardò. « Hai ragione. Devi essere esausta, soprattutto dopo aver<br />

avuto una visione. »<br />

« Non stavo parlando solo di me, Mr Macho. Senti, stavo pensando a dove<br />

saremmo potuti andare, quando mi è venuta un'idea. Un'idea geniale, se<br />

posso dirmelo da sola. »<br />

Dario sorrise. « Sono certo che puoi. »<br />

« Ovvio. Comunque, mi sono ricordata che tu hai detto alle pinguine che<br />

Stark non doveva essere disturbato per almeno otto ore. E, dato che lui non<br />

si trova nella sua stanza molto buia, molto accogliente e molto privata,<br />

sono certa che è rimasta tragicamente vuota. » Afrodite strofinò il naso<br />

contro il collo di Dario, quindi si alzò in punta di piedi e gli mordicchiò<br />

il lobo dell'orecchio.<br />

Lui la strinse di nuovo tra le braccia. «Sei proprio geniale. »<br />

Mentre raggiungevano la stanza di Stark, Afrodite gli raccontò della<br />

visione e del sogno di Zoey. Lui l'ascoltò con la seria attenzione che era<br />

stata la seconda caratteristica che l'aveva tanto colpita. La prima,<br />

ovviamente, era stata la sua incredibile bellezza.<br />

La stanza di Stark era davvero buia e accogliente, riscaldata soltanto<br />

dalla fioca luce di una candela. Dario bloccò la porta con una sedia, poi<br />

frugò nel cassettone e prese delle lenzuola pulite e una coperta. Quindi si<br />

mi-<br />

145<br />

se a rifare il letto, dicendo qualcosa sul non volere che lei dormisse<br />

sulle lenzuola di un vampiro ferito.<br />

Afrodite si tolse i jeans e gli stivali, poi sfilò anche il reggiseno da<br />

sotto la camicetta, senza mai staccare lo sguardo da lui. Pensò che era<br />

proprio strano avere qualcuno che si prendesse cura di lei, qualcuno cui<br />

sembrava piacere per quella che era, il che era una novità assoluta. Di<br />

solito i ragazzi le andavano dietro perché era bella, oppure perché era<br />

ricca e popolare; alcuni solo per sfida e altri ancora - i più numerosi -<br />

perché era una stronza. L'aveva sempre stupita il fatto che ai maschi<br />

piacessero tanto le stronze. Comunque, i ragazzi non le andavano dietro<br />

perché era Afrodite. Anzi, di solito non si prendevano neanche la briga di<br />

scoprire cosa si nascondesse sotto i capelli biondi, le gambe lunghe e<br />

l'atteggiamento da principessa altezzosa.<br />

Ma la cosa più sconvolgente riguardo alla sua relazione con Dario - perché<br />

Pagina 48


06 - <strong>tempted</strong><br />

non c'era dubbio che ormai fosse una relazione - era che non avevano fatto<br />

sesso. Non ancora, almeno. Certo, tutti pensavano che trombassero come<br />

conigli, e lei glielo aveva lasciato credere, anzi, li aveva addirittura<br />

incoraggiati a crederlo. Però non era così. E, anche se non sapeva bene<br />

come e perché, non le sembrava strano. Dormivano assieme e tra loro c'era<br />

stata qualche strusciata bollente, ma non erano andati oltre.<br />

Con un certo shock, Afrodite capì cosa stava realmente succedendo tra lei e<br />

Dario: ci stavano andando piano per imparare a conoscersi. A conoscersi<br />

davvero. E all'improvviso si accorse che a lei piaceva il fatto che ci<br />

stessero andando piano, almeno quanto le piaceva imparare a conoscere<br />

Dario.<br />

Si stavano innamorando!<br />

Quel pensiero terrificante le fece tremare la terra sotto<br />

146<br />

i piedi; le ginocchia non la ressero più e lei arretrò fino a una sedia<br />

abbandonata in un angolo e, con la testa che le girava, si sedette.<br />

Dario finì di fare il letto e la guardò confuso. « Che ci fai là in fondo?<br />

»<br />

« Niente, mi sono solo seduta », replicò lei in fretta.<br />

Lui inclinò la testa. « Sei sicura di star bene? Non è che ti sembra ancora<br />

di bruciare assieme ai vampiri? Sembri pallida. »<br />

« Ho un po' sete e mi pizzicano gli occhi, ma sto bene. »<br />

Dato che non accennava ad alzarsi, Dario la guardò perplesso e chiese: «<br />

Non sei stanca? »<br />

« Sì, sì. »<br />

« Ti porto un po' d'acqua? »<br />

« No, lascia! Me la prendo da sola. Non c'è problema. » Afrodite schizzò in<br />

piedi come una marionetta e andò al lavandino.<br />

Stava riempiendo un bicchiere di plastica, quando all'improvviso si ritrovò<br />

di nuovo le mani di Dario sulle spalle. Stavolta, lui iniziò a massaggiarle<br />

dolcemente il collo. « Sei tutta rigida, qui », le disse, spostandosi sulle<br />

spalle.<br />

Afrodite non riusciva a muoversi, mentre il tocco delicato di Dario le<br />

faceva capire quanto a quel ragazzo importasse di lei. Infine lasciò il<br />

bicchiere e chinò la testa in avanti, prendendo un respiro profondo e<br />

soddisfatto. « Certo che le tue mani sono proprio magiche. »<br />

« Non c'è niente che non farei per te, mia cara. »<br />

Afrodite sorrise e si concesse il lusso di rilassarsi. Amava il fatto che<br />

Dario la trattasse come se lei fosse la sua Somma Sacerdotessa, anche se<br />

non aveva più il Marchio e non sarebbe mai diventata una vampira. E che non<br />

147<br />

avesse mai dubitato che lei fosse speciale per Nyx, che fosse stata Scelta<br />

dalla Dea. E amava anche...<br />

Oh, Dea! Lo amava sul serio! Cazzarola!<br />

Afrodite sollevò la testa di scatto e si voltò talmente in fretta che Dario<br />

fece un salto indietro.<br />

« Cosa c'è? » le chiese stupito.<br />

« Ti amo! » sbottò lei, quindi si portò una mano alla bocca, quasi per<br />

tentare, troppo tardi, d'impedirle di parlare.<br />

Il sorriso del Guerriero fu lungo e lento. « Sono felice di sentirtelo<br />

dire. Anch'io ti amo. »<br />

Afrodite sbatté con forza le palpebre per ricacciare indietro le lacrime,<br />

quindi spinse via Dario e si allontanò. « Dea! Che rottura! »<br />

Invece di reagire, Dario si limitò a guardarla mentre lei raggiungeva il<br />

letto tutta impettita, incerta se sedersi o infilarsi direttamente sotto le<br />

coperte. Alla fine, sentendosi addosso lo sguardo del Figlio di Èrebo,<br />

Afrodite decise di non fare nessuna delle due cose: si sentiva già<br />

abbastanza vulnerabile così, con indosso solo una maglietta e le mutandine,<br />

senza bisogno di mettersi anche a letto. Si voltò ad affrontare Dario. «<br />

Cos'hai da guardare? » sbottò.<br />

Lui inclinò la testa e un sorriso triste gli increspò appena le labbra.<br />

Afrodite pensò che i suoi occhi sembravano più vecchi di decenni rispetto<br />

al resto del viso.<br />

« Mia cara, i tuoi genitori non si amano. Da quanto mi hai raccontato di<br />

loro, forse non sono in grado di amare nessuno, nemmeno te. »<br />

Lei sollevò il mento e incrociò il suo sguardo. « Avanti, dimmi qualcosa<br />

che non so. »<br />

« Tu non sei tua madre. »<br />

Aveva pronunciato quelle parole con dolcezza, ma per<br />

148<br />

lei fu come se le avesse conficcato un coltello nel cuore. « Questo lo so!<br />

» Di colpo, aveva le labbra gelate.<br />

Pagina 49


06 - <strong>tempted</strong><br />

Dario fece un passo verso di lei. Afrodite pensò a quant'era aggraziato, a<br />

quanto sembrava sempre forte e potente... Come poteva amarla? Perché? Ma<br />

non si rendeva conto di quanto fosse stronza?<br />

« Davvero lo sai? Tu sei capace di amare, anche se tua madre non lo è », le<br />

disse.<br />

Ma riuscirò a permettere a qualcun altro di amarmi? A-vrebbe voluto<br />

gridarglielo in faccia, ma non poteva. L'orgoglio, che per lei era più<br />

importante perfino della comprensione che leggeva nello sguardo di Dario,<br />

glielo impedì. Quindi scelse di rispondere nel modo che la faceva sentire<br />

sicura: passò all'offensiva. « Certo che lo so! Ma tutta questa storia tra<br />

noi continua comunque a essere una grandissima rottura. La verità è che tu<br />

sei un vampiro. E io sono umana. Il massimo che potrei essere per te è una<br />

consorte, ma al momento nemmeno questa è un'opzione valida, dato che ho un<br />

cazzo d'Imprinting con quella stupida zucca campagnola di Stevie Rae. Un<br />

Imprinting da cui sembra che io non riesca a liberarmi nemmeno facendomi<br />

mordere da te! » Afrodite s'interruppe, cercando di scacciare dalla testa<br />

l'immagine di Dario che beveva da lei, della tenerezza che aveva mostrato<br />

anche se per lui il suo sangue aveva un sapore terribile a causa<br />

dell'Imprinting. Cercò, senza successo, di non pensare a quanto lui la<br />

facesse stare bene anche solo abbracciandola. Senza fare sesso.<br />

« Io credo che tu ti stia sbagliando di grosso. Tu non sei un'umana<br />

qualunque, e il tuo Imprinting con Stevie Rae non è affatto un ostacolo per<br />

noi. Per me è solo un'ulteriore dimostrazione di quanto tu sia importante<br />

per Nyx: la Dea sa che Stevie Rae ha bisogno di te. »<br />

149<br />

« Ma tu no, invece », replicò Afrodite con un sorriso amaro.<br />

« Non è vero. Io ho bisogno di te », la corresse deciso. « E per cosa?<br />

Nemmeno scopiamo! » « Afrodite, perché fai così? Lo sai che ti desidero, ma<br />

il nostro legame va ben oltre il sesso. »<br />

« Non vedo come! » Afrodite era di nuovo sul punto di scoppiare a piangere,<br />

cosa che la faceva incavolare ancora di più.<br />

« Ma io sì. » Dario colmò la distanza che li separava e, prendendole la<br />

mano, s'inginocchiò davanti a lei. « Devo chiederti una cosa. »<br />

« Oh, Dea! Cosa? » Che stesse per fare una cosa ridicola come chiederle di<br />

sposarlo?<br />

Dario si portò il pugno sul cuore. « Afrodite, Profetessa di Nyx, ti chiedo<br />

di accettare il mio Giuramento di Guerriero. Da questo momento il mio<br />

cuore, la mia mente, il mio corpo e la mia anima saranno votati a<br />

proteggerti. M'impegno ad appartenere a te prima che a chiunque altro e a<br />

essere il tuo Guerriero finché non esalerò il mio ultimo respiro in questo<br />

mondo, e anche oltre, se la nostra Dea lo permette. Accetti il mio<br />

Giuramento? »<br />

Afrodite fu travolta da una sconvolgente ondata di gioia. Dario voleva<br />

essere il suo Guerriero! Ma il suo entusiasmo si spense non appena lei<br />

riuscì a comprendere le implicazioni di quel giuramento. « Non puoi essere<br />

il mio Guerriero. La tua Somma Sacerdotessa è Zoey. Se devi votarti a<br />

qualcuno, deve essere lei. » Odiava doverlo dire, almeno quanto odiava<br />

l'idea di Dario che s'inginocchiava davanti a Zoey.<br />

« Zoey è la mia Somma Sacerdotessa, ed è anche la tua, ma lei ha già un<br />

Guerriero. E Stark è a dir poco entusiasta di ricoprire quel ruolo. Lei non<br />

avrà bisogno della prote-<br />

150<br />

zione di nessun altro. E poi mi ha dato la sua benedizione. »<br />

« Cos'è che ha fatto? »<br />

Lui annuì con aria solenne. «Era doveroso che spiegassi a Zoey cos'avevo<br />

intenzione di fare. »<br />

« Quindi non me lo stai chiedendo d'impulso? Ci avevi riflettuto? »<br />

Le sorrise. « Ma certo! Io voglio proteggerti per sempre. »<br />

Afrodite scosse la testa. « Non puoi. » « Io posso offrirmi in giuramento a<br />

chi desidero, perciò non ci sono ostacoli. Sono giovane, ma sono davvero in<br />

gamba. E ti assicuro che sono perfettamente in grado di proteggerti. »<br />

« Non intendevo dire che non ne sei capace! Lo so che sei bravo, ed è<br />

proprio questo il problema. Tu sei un bravo ragazzo, sei... sei troppo<br />

buono. » In silenzio, Afrodite cominciò a piangere. « Non capisco. »<br />

«Perché dovresti volerti votare a me? Io sono una stronza totale! » « Tu<br />

sei unica. »<br />

Afrodite scosse la testa. « Ti farò soffrire. Finisco sempre per fare del<br />

male a chi mi si avvicina troppo. »<br />

« Allora è un bene che io sia un grande Guerriero. Nyx è stata saggia a<br />

mandarmi da te, e io sono più che felice della scelta della mia Dea. »<br />

« Ma perché? » Ormai Afrodite piangeva a dirotto. « Perché ti meriti<br />

qualcuno che riesca a vedere oltre la tua bellezza, oltre i soldi e la<br />

Pagina 50


06 - <strong>tempted</strong><br />

posizione sociale. Ti meriti qualcuno che ti apprezzi per quella che sei.<br />

Adesso te lo chiederò di nuovo: accetti il mio Giuramento? »<br />

Afrodite abbassò lo sguardo verso quel viso forte e<br />

151<br />

bellissimo, e qualcosa in lei si sciolse. All'improvviso in quegli occhi<br />

sinceri e sereni vide il suo futuro. « Sì. »<br />

Con un grido di gioia, Dario si alzò e prese tra le braccia la sua<br />

Profetessa. Poi la tenne stretta fino al tramonto, mentre lei piangeva,<br />

liberandosi del nodo di tristezza e solitudine e rabbia che per troppo<br />

tempo le aveva indurito il cuore.<br />

150<br />

STEVIE RAE<br />

Di solito Stevie Rae non aveva problemi a dormire. Anzi, di giorno ronfava<br />

come un sasso. Non quel giorno, però. Quel giorno non era riuscita a<br />

spegnere il cervello, o forse sarebbe stato più corretto dire che non era<br />

riuscita far tacere il senso di colpa.<br />

Cos'avrebbe fatto con Rephaim?<br />

Doveva dirlo a Zoey, ecco cos'avrebbe dovuto fare. Senza dubbio. « Certo, è<br />

la volta che Zoey sclera così tanto che esplode », brontolò continuando a<br />

fare avanti e indietro di fronte all'ingresso del tunnel. Era sola, ma non<br />

smetteva di guardarsi intorno con aria furtiva, come se si aspettasse che<br />

qualcuno si avvicinasse di soppiatto.<br />

E se anche fossero scesi a cercarla? Non stava facendo niente di male!<br />

Semplicemente non riusciva a dormire, tutto lì.<br />

Almeno, lei desiderava che fosse « tutto lì ».<br />

Stevie Rae si fermò a fissare la calda oscurità del tunnel che aveva aperto<br />

nella nuda terra. Cosa diavolo faccio con Rephaim?<br />

Non poteva parlarne a Zoey. Zoey non avrebbe capito. Nessuno avrebbe<br />

capito. Che cavolo, non capiva neppure lei! Sapeva soltanto che non poteva<br />

abbandonarlo, che non poteva tradirlo. Ma, quando non gli stava vicino,<br />

quando non sentiva la sua voce e non vedeva quel dolore troppo umano nei<br />

suoi occhi, le prendeva il panico: forse<br />

153<br />

nascondere il Raven Mocker dimostrava soltanto che ormai aveva perso anche<br />

quel poco di buonsenso che le era rimasto.<br />

Lui è tuo nemico! Il pensiero continuava a girarle nella testa, svolazzando<br />

all'impazzata come un uccello ferito.<br />

Stevie Rae rivolse lo sguardo al tunnel e alla terra, che le dava forza e<br />

sicurezza. « No, in questo momento non è mio nemico. In questo momento è<br />

solo ferito. »<br />

All'improvviso sgranò gli occhi: ecco cos'aveva dato origine a tutto quel<br />

casino! Se lui non fosse stato ridotto così male, se fosse stato sano e<br />

avesse aggredito gli altri, lei non avrebbe esitato a difenderli.<br />

E se gli trovassi semplicemente un posto dove possa guarire in pace? Sì!<br />

Non era necessario che lo proteggesse. Solo non voleva condannarlo a morte<br />

consegnandolo agli altri. Se lo avesse portato al sicuro, in un posto in<br />

cui nessuno lo avrebbe disturbato, Rephaim poteva guarire e decidere da sé<br />

il suo futuro, proprio come aveva fatto lei. Magari lui avrebbe scelto di<br />

unirsi alla lotta contro Kalona e Neferet. Magari no. In ogni caso, non<br />

sarebbe più stato un problema di Stevie Rae.<br />

Ma dove poteva portarlo?<br />

Poi, sempre fissando il tunnel, trovò la soluzione perfetta, anche se<br />

implicava confessare qualcuno dei suoi segreti. Si chiese se Zoey avrebbe<br />

capito perché le aveva tenuto nascoste delle cose. Deve capire. Anche lei<br />

ha dovuto fare delle scelte decisamente impopolari. E poi Stevie Rae aveva<br />

la vaga sensazione che Zoey non si sarebbe stupita più di tanto; era molto<br />

probabile che sospettasse qualcosa da un bel po'.<br />

Quindi avrebbe parlato con Zoey, il che avrebbe quantomeno assicurato che<br />

il posto in cui intendeva mandare Rephaim non si sarebbe trasformato a<br />

breve nel quartier<br />

154<br />

generale dei novizi. Lui non sarebbe stato proprio solo né del tutto al<br />

sicuro, ma quantomeno non le sarebbe stato più tra i piedi, smettendo di<br />

essere una sua responsabilità.<br />

Eccitata ed euforica per aver trovato una soluzione a quell'enorme<br />

problema, Stevie Rae controllò il suo precisissimo orologio interiore.<br />

Aveva poco più di un'ora prima del tramonto. Normalmente non le sarebbe<br />

bastato per portare a termine il lavoro, ma quel giorno il sole era troppo<br />

debole; lei percepiva gli inutili sforzi dei raggi che tentavano di<br />

oltrepassare il fitto strato di nuvole grigie che sembrava stazionare in<br />

modo permanente su Tul-sa. Era certa che non si sarebbe incenerita uscendo.<br />

Ed era altrettanto sicura che non avrebbe incontrato suore ficcanaso in<br />

Pagina 51


06 - <strong>tempted</strong><br />

giro, visto e considerato che continuava a diluviare ghiaccio e intorno<br />

all'abbazia era tutto gelato. Lo stesso valeva per i novizi normali. I<br />

novizi rossi erano l'ultimo dei suoi problemi, almeno dall'alba al<br />

tramonto: erano sicuramente nel seminterrato, sotto le coperte. Entro<br />

un'ora si sarebbero alzati tutti e, se conosceva bene Zy, avrebbero fatto<br />

una megariunione per decidere la mossa successiva, e Zoey si aspettava che<br />

fosse presente anche la sua migliore amica.<br />

Stevie Rae si mordicchiò le unghie. Sarebbe stato durante quella riunione<br />

che avrebbe dovuto confessare a Zoey e agli altri i suoi segreti. Ragazzi,<br />

aveva una gran voglia di non andarci!<br />

Come se ciò non bastasse, c'era anche il fatto che Afrodite aveva avuto<br />

un'altra visione. Stevie Rae non sapeva di cosa si trattasse, ma attraverso<br />

l'Imprinting aveva percepito che Afrodite si era agitata molto. Ora però<br />

era tranquilla, probabilmente perché ormai si era riaddormentata. Ottimo.<br />

Stevie Rae non voleva che capisse cosa stava facendo, anzi, sperava solo<br />

che non sapesse già<br />

155<br />

troppo. « Perciò, ora o mai più. In marcia, cowboy », mormorò.<br />

Prima che la paura prendesse il sopravvento, Stevie Rae salì la scala che<br />

portava al seminterrato dell'abbazia, per controllare che tutti i novizi<br />

rossi stessero davvero dormendo. Il deciso russare di Dallas nella stanza<br />

buia la fece quasi sorridere.<br />

Dopo aver preso la coperta dalla sua brandina vuota, Stevie Rae ridiscese<br />

in cantina e raggiunse l'imbocco del tunnel. Ci entrò senza esitare,<br />

rinfrancata dalla sensazione che le dava l'essere circondata dal profumo<br />

della terra. Perfino ora che temeva di star facendo l'errore più grande<br />

della sua vita, la terra aveva il potere di tranquillizzarla, di rilassare<br />

i nervi tesi come il familiare abbraccio di marni.<br />

Stevie Rae seguì la galleria fino a una leggera curva, dove si fermò e posò<br />

la coperta. Presi tre profondi respiri, disse: «Terra, tu sei mia proprio<br />

come io sono tua. Ti chiamo a me ». La sua voce era poco più di un<br />

mormorio, ma aveva una tale forza che l'aria intorno a lei tremò, come<br />

un'ondata di calore che si alza dall'asfalto durante l'estate.<br />

Il tunnel fu subito colmo del profumo del fieno appena tagliato e del<br />

rumore del vento tra gli alberi, mentre invisibili fili d'erba presero ad<br />

accarezzarle le gambe. Stevie Rae sentì la forza dell'elemento che la<br />

circondava e all'improvviso ebbe la certezza di essere entrata in contatto<br />

con l'anima senziente della terra. Sollevò le braccia e puntò le dita verso<br />

il soffitto della galleria. «Ti prego, ho bisogno che tu ti spalanchi per<br />

me. »<br />

La volta della galleria tremò e grossi blocchi di terra iniziarono<br />

lentamente a cadere; poi, con un rumore simià<br />

156<br />

le al sospiro di una vecchia signora, il terreno si aprì sopra la testa di<br />

Stevie Rae.<br />

L'istinto le fece cercare rifugio nell'ombra protettiva del tunnel, ma i<br />

suoi sospetti si rivelarono fondati: il sole era completamente coperto<br />

dalle nubi. Che stesse piovendo? No, decise guardando il cielo cupo, non<br />

pioveva. Nevischiava, e anche piuttosto forte, il che era un vantaggio.<br />

Stevie Rae si avvolse la coperta intorno alle spalle e cominciò ad<br />

arrampicarsi. Sbucò in un punto poco lontano dalla Grotta di Maria, ben<br />

nascosto tra gli alberi che fiancheggiavano il lato ovest del terreno<br />

dell'abbazia. Era così buio che sembrava notte, ma Stevie Rae strizzò le<br />

palpebre: per quanto la luce fosse quasi inesistente, di giorno i suoi<br />

sensi erano comunque indeboliti.<br />

Si scrollò di dosso quella sensazione di disagio e si orientò subito,<br />

individuando sulla sinistra il capanno degli attrezzi. Chinando la testa<br />

per difendersi dalla pioggia ghiacciata, corse fino al piccolo edificio.<br />

Proprio come la sera prima, sfiorando il catenaccio non riuscì a non<br />

pensare: Ti prego, fa' che sia morto... Sarebbe tutto più facile se fosse<br />

morto...<br />

Il capanno era più caldo di quanto immaginasse e aveva uno strano odore.<br />

Assieme al puzzo della falciatrice, del carburante e dell'olio per motori,<br />

oltre ai vari pesticidi e fertilizzanti ammucchiati sugli scaffali, c'era<br />

qualcosa... Qualcosa che le fece venire la pelle d'oca. Aveva appena girato<br />

intorno alla grande falciatrice a motore e si stava dirigendo lentamente<br />

verso il fondo della stanza quando Stevie Rae capì cosa le ricordava<br />

quell'odore, e quella consapevolezza la fece vacillare così tanto che<br />

dovette fermarsi.<br />

Il capanno, impregnato del puzzo di Rephaim e del<br />

Pagina 52


06 - <strong>tempted</strong><br />

157<br />

suo sangue, aveva l'odore dell'oscurità che l'aveva circondata nei giorni<br />

successivi alla sua non-morte, quand'era tornata con l'umanità quasi<br />

completamente distrutta. Le ricordava quei momenti bui, quei giorni e<br />

quelle notti pieni solo di rabbia e di bisogno, di violenza e di paura.<br />

Soffocò un sospiro: era lo stesso odore che avevano i novizi rossi, gli<br />

altri novizi rossi, quelli di cui era così riluttante a parlare con Zoey.<br />

Non era un abbinamento perfetto, e dubitava che un naso meno fino del suo<br />

avrebbe potuto fare il collegamento, ma lei ci era riuscita. Eccome. E un<br />

terribile presentimento le gelò il sangue nelle vene.<br />

« Sei venuta di nuovo da sola », esordì Rephaim.<br />

156<br />

stevie rae<br />

Le parole di Rephaim emersero dal buio. La sua voce aveva un timbro che lo<br />

faceva sembrare umano in modo ossessionante, da spezzare il cuore.<br />

Dopotutto, era stato proprio quello a salvarlo, il giorno prima: la sua<br />

umanità, che aveva colpito Stevie Rae così tanto da impedirle di ucciderlo.<br />

Oggi però lui pareva diverso, più forte, e questo la sollevava e la<br />

preoccupava allo stesso tempo.<br />

Poi si scrollò di dosso la paura. Non era una bambina indifesa che scappava<br />

a gambe levate al primo accenno di pericolo. Era sicuramente in grado di<br />

prendere a calci nel culo quella specie di corvo. Stevie Rae raddrizzò la<br />

schiena. Aveva deciso di aiutarlo a scappare ed era esattamente quello che<br />

avrebbe fatto. Cavolo!<br />

« E chi ti aspettavi? John Wayne e la cavalleria? » Stevie Rae si fece<br />

avanti a grandi passi, proprio come faceva marni quando uno dei suoi<br />

fratelli era malato e rompeva. Mise a fuoco la sagoma informe in fondo al<br />

capanno e lei gli rivolse la sua migliore occhiata da<br />

basta-con-le-scema-te. « Be', non sei morto e ti sei seduto. Quindi si<br />

direbbe che stai meglio. »<br />

Lui piegò leggermente la testa di lato. «Chi è John Wayne e cavalleria? »<br />

«La cavalleria. Vuol dire semplicemente che i buoni<br />

159<br />

arrivano a salvarti. Ma non ti gasare, non arriverà nessun esercito. Hai<br />

soltanto me. »<br />

«Non ti consideri uno dei buoni?» La stupiva la sua capacità d'intrattenere<br />

una conversazione normale e, non per la prima volta, Stevie Rae pensò che,<br />

se avesse chiuso gli occhi o si fosse girata dall'altra parte, si sarebbe<br />

senz'altro convinta che lui fosse un ragazzo normale. Ovviamente sapeva<br />

come stavano le cose in realtà: non avrebbe mai potuto abbassare la guardia<br />

con lui intorno, e comunque il Raven Mocker non aveva niente di normale.<br />

« Sì, sono buona, ma non sono esattamente un esercito. » Stevie Rae lo<br />

osservò. Aveva davvero un aspetto di merda, tutto insanguinato, e sembrava<br />

stremato, ma non era più sdraiato sul fianco come un mucchio di stracci.<br />

Adesso era seduto con la schiena appoggiata alla parete del capanno e si<br />

era coperto alla bell'e meglio con gli asciugamani che lei gli aveva<br />

lasciato. Aveva gli occhi luminosi e attenti, e non li staccava mai dal suo<br />

viso.<br />

« Quindi stai meglio per davvero? » domandò ancora Stevie Rae.<br />

« Come hai detto, non sono morto. Dove sono gli altri? »<br />

« Te l'ho già spiegato prima, gli altri Raven Mocker se ne sono andati<br />

assieme a Kalona e a Neferet. » « No, intendevo gli altri figli e figlie di<br />

uomo. » « Oh, i miei amici. Stanno dormendo. Ma non abbiamo molto tempo.<br />

Non sarà una cosa facile, ma credo di aver trovato il modo di farti uscire<br />

di qui tutto intero. » S'interruppe, ma s'impose di non mangiarsi le<br />

unghie. « Riesci a camminare? »<br />

« Farò quello che serve. »<br />

« E adesso questo che cavolo vorrebbe dire? Avrei bi-<br />

160<br />

sogno che mi rispondessi con un sì o con un no. È un po' importante. »<br />

« Ssssì. »<br />

Udendo quel suono sibilante, Stevie Rae deglutì con forza e decise di<br />

essersi sbagliata con quella storia del se-non-lo-guardo-sembra-normale. «<br />

D'accordo, allora andiamo. »<br />

« Dove mi porti? »<br />

«Sono riuscita a pensare soltanto a un posto sicuro in cui guarire. Non<br />

puoi rimanere qui. Ti troverebbero. Ehi, tu non hai i problemi del tuo<br />

paparino a stare sottoterra, vero? »<br />

« Preferissssco il cielo alla terra », rispose amareggiato.<br />

Stevie Rae si mise le mani sui fianchi. « Questo significa che non puoi<br />

andare sottoterra? »<br />

« Preferissssco di no. »<br />

Pagina 53


06 - <strong>tempted</strong><br />

« Preferisci restare vivo e nascosto sottoterra o qui fuori a farti<br />

ammazzare? » O peggio, pensò senza dirlo Stevie Rae.<br />

Lui rimase in silenzio per un po' e lei cominciò a pensare che forse in<br />

realtà Rephaim non voleva vivere, cosa che non aveva preso in<br />

considerazione. Però suppose che potesse anche avere senso. In fondo, i<br />

suoi lo avevano abbandonato credendolo morto e il mondo moderno era un<br />

fantastiliardo di volte diverso dall'epoca in cui era vissuto...<br />

terrorizzando i villaggi cherokee. Ma che casino aveva combinato non<br />

lasciandolo morire in santa pace?<br />

« Preferissssco vivere. »<br />

Dall'espressione che aveva, Stevie Rae pensò che probabilmente<br />

quell'affermazione aveva sorpreso anche lui. « Okay. Perfetto. Allora devo<br />

portarti fuori di qui. » Fece un passo avanti, ma si fermò subito. « C'è<br />

bisogno che ti faccia promettere di nuovo di fare il bravo? »<br />

161<br />

« Sono troppo debole per essere un pericolo per te », replicò<br />

semplicemente.<br />

« D'accordo, allora considererò ancora valida la parola che mi hai dato<br />

prima. Non fare niente di stupido e potremmo anche riuscire a cavarcela. »<br />

Stevie Rae lo raggiunse e si accovacciò. « Sarà meglio che dia un'occhiata<br />

alle fasciature. Potrebbe essere necessario cambiarle o almeno stringerle<br />

un po' prima di andare. » Controllò tutto in modo metodico, descrivendogli<br />

passo passo quello che stava facendo. « Be', il muschio sembra funzionare.<br />

Non vedo molto sangue. La caviglia è ancora gonfia, ma non mi sembra rotta.<br />

» Risistemò tutte le fasciature, lasciando per ultima l'ala spezzata.<br />

Stevie Rae si allungò verso la schiena di lui e iniziò a sistemare le bende<br />

che si erano allentate e Rephaim, che fino a quel momento era rimasto zitto<br />

e immobile, trasalì e gemette di dolore.<br />

« Ah, porcaccia! Scusa. Lo so che l'ala fa male. » «Avvolgimi intorno altra<br />

stoffa. Legala più stretta contro la schiena. Non potrò camminare se non la<br />

immobilizzi completamente. »<br />

Stevie Rae annuì. « Farò del mio meglio. » Strappò altre strisce da un<br />

asciugamano e si chinò in avanti in modo da poter raggiungere la schiena<br />

del Raven Mocker. Strinse i denti e lavorò più in fretta e più<br />

delicatamente che poteva, odiando che lui continuasse a tremare e a<br />

soffocare gemiti di dolore.<br />

Finito con l'ala, prese un mestolo d'acqua e lo aiutò a bere. Quando<br />

Rephaim smise di tremare, lei si alzò e gli tese le mani. « Okay, in<br />

marcia, cowboy. »<br />

Perfino in quella faccia strana lei riuscì a leggere la confusione.<br />

Sorrise. « Vuol dire solo muoversi e fare quello che si deve fare, anche se<br />

è dura da matti. »<br />

162<br />

Lui annuì e lentamente allungò le mani a stringere le sue. Stevie Rae lo<br />

aiutò ad alzarsi, lasciandogli il tempo di trovare un equilibrio. Con un<br />

sospiro spezzato dal dolore, Rephaim riuscì a stare in piedi, anche se<br />

cercava di non appoggiarsi sulla caviglia ferita e non sembrava molto<br />

stabile.<br />

Stevie Rae continuò a tenergli le mani per consentirgli di riabituarsi alla<br />

posizione eretta e, soffocando la preoccupazione che lui potesse svenire,<br />

si stupì di quanto le mani di lui fossero calde e umane. Aveva sempre<br />

pensato che i volatili fossero freddi e sporchi, e a dire il vero non le<br />

erano mai piaciuti molto. Le mettevano una fifa blu perfino le galline di<br />

marni, con quell'isterico sbatacchiare di ali e quello stupido chiocciare.<br />

Una volta era andata a prendere le uova e una grassa gallina incazzosa per<br />

poco non le cavava un occhio.<br />

Stevie Rae rabbrividì e Rephaim le lasciò le mani. « Ti senti bene? » gli<br />

chiese per scacciare il silenzio imbarazzante che si era creato tra loro.<br />

Con un grugnito, lui annuì.<br />

« Aspetta un attimo. Vediamo se riesco a trovare qualcosa che ti aiuti a<br />

camminare. » Stevie Rae cercò tra gli attrezzi e alla fine optò per una<br />

vanga con un bel manico di legno molto resistente, che portò accanto a<br />

Rephaim per vedere se fosse dell'altezza giusta. Con un unico movimento<br />

rapidissimo, staccò la parte in metallo dal manico, che gli tese. « Ecco,<br />

ora è perfetto. Usalo come bastone. Così non dovrai sforzare troppo la<br />

caviglia. Per un po ti puoi appoggiare a me, ma nel tunnel dovrai<br />

continuare da solo, quindi ti servirà. »<br />

Rephaim prese il manico. « Hai una forza notevole. » Stevie Rae si strinse<br />

nelle spalle. « Torna utile. » Rephaim esitò, poi fece un passo avanti,<br />

aiutandosi col<br />

163<br />

bastone improvvisato, e piano piano prese a camminare, anche se Stevie Rae<br />

Pagina 54


06 - <strong>tempted</strong><br />

vedeva benissimo che doveva soffrire molto. Nonostante questo, zoppicò da<br />

solo fino alla porta del capanno, dove si fermò lanciandole uno sguardo<br />

interrogativo.<br />

«Prima di tutto, ti metto addosso questa. Non dovremmo avere problemi, ma,<br />

nella remota possibilità che qualche suora ficcanaso sbirci dalla finestra,<br />

vedrà solo che sto aiutando qualcuno avvolto in una coperta. O almeno lo<br />

spero. »<br />

Rephaim annuì e Stevie Rae gli mise la coperta sopra la testa, usando le<br />

bende del petto per fissarla in modo che non si spostasse. « Allora, il mio<br />

piano è questo: sai che noi stavamo nei tunnel sotto lo scalo ferroviario,<br />

vero? » « Sì. »<br />

« Be', diciamo che ho fatto delle aggiunte. » « Non capisco. »<br />

« Ho un'affinità con l'elemento terra. Posso controllarlo, più o meno. Di<br />

recente ho scoperto che una delle cose che riesco a fare è spostarla...<br />

tipo per creare un tunnel. E così ho collegato lo scalo ferroviario con<br />

l'abbazia. »<br />

« E questo genere di potere che descriveva mio padre parlando di te. »<br />

Stevie Rae non si sognava neanche di discutere con Rephaim del suo orrendo<br />

paparino, e non voleva nemmeno pensare al motivo per cui lui poteva aver<br />

parlato di lei e dei suoi poteri. «Sì, mmm... comunque, ho aperto una parte<br />

di quel tunnel per potermi arrampicare fuori e venire qui. Non è lontano.<br />

Ti aiuterò ad arrivarci. Quando sarai nel tunnel, voglio che tu lo percorra<br />

fino allo scalo ferroviario. Lì troverai un rifugio e del cibo. A dire il<br />

vero è un posticino carinissimo. Ci starai bene. »<br />

164<br />

« E perché sei sicura che gli altri tuoi alleati non mi troveranno là<br />

sotto? »<br />

« Per prima cosa, bloccherò il tratto di galleria che collega l'abbazia con<br />

lo scalo ferroviario, poi dirò qualcosa che terrà i miei amici ben lontani<br />

da lì almeno per un pochino. E spero che quel 'pochino' sia un tempo<br />

sufficiente perché tu possa guarire e allontanarti prima che comincino a<br />

ficcare il naso in giro. »<br />

« E cosa dirai per tenerli lontani dai tunnel? » Stevie Rae sospirò e si<br />

passò la mano sulla fronte. « Gli dirò la verità: che ci sono altri novizi<br />

rossi che si nascondono nelle gallerie sotto lo scalo ferroviario e che<br />

sono pericolosi, perché non hanno scelto il bene. »<br />

Rephaim restò in silenzio per diversi secondi, quindi esclamò: « Neferet<br />

aveva ragione ». «Neferet? Che vuoi dire?»<br />

« Continuava a ripetere a mio padre che tra i novizi rossi aveva degli<br />

alleati... che potevano essere dei soldati per la sua causa. Era di quei<br />

novizi rossi che parlava. » Stevie Rae era tristissima. « Dev'essere così,<br />

anche se io non ci volevo credere. Volevo credere che alla fine avrebbero<br />

fatto la cosa giusta e scelto l'umanità invece delle tenebre. Avevano solo<br />

bisogno di un po' di tempo per schiarirsi le idee, tutto qui. Immagino di<br />

essermi sbagliata. »<br />

«Sono quei novizi che terranno lontani dai tunnel i tuoi amici? »<br />

« Più o meno. In realtà sarò più io a tenerli lontani. Vedrò di guadagnare<br />

tempo... per loro e per te. » Incrociò il suo sguardo. « Anche se mi sono<br />

sbagliata. » Senza aggiungere altro, aprì la porta; quando tornò da lui,<br />

gli sollevò il braccio, mettendoselo intorno alle spalle, e lo aiutò a<br />

uscire nel gelo dell'imbrunire.<br />

Stevie Rae sapeva che per Rephaim doveva essere<br />

165<br />

molto doloroso zoppicare dal capanno all'accesso al tunnel/ ma l'unico<br />

suono che emetteva era un respiro affannoso. Si appoggiava a lei<br />

pesantemente e, per l'ennesima volta, Stevie Rae si stupì del suo calore e<br />

della sensazione di familiarità che le dava il suo braccio sulle spalle,<br />

come se stesse aiutando un ragazzo normale, nonostante il corpo coperto di<br />

piume. Lei continuava a guardarsi intorno, trattenendo il fiato per paura<br />

che qualcuno - tipo quell'emerita rottura di Erik-guarda-quanto-sono-figo -<br />

fosse sgattaiolato all'esterno. Stevie Rae sentì che il sole stava<br />

abbandonando il cielo avvolto dal ghiaccio: era questione di poco e novizi,<br />

vampiri e suore avrebbero cominciato ad alzarsi. «Forza, stai andando bene.<br />

Ce la puoi fare. Dobbiamo spicciarci. » Continuava a parlare sottovoce, per<br />

incoraggiare Rephaim e per mettere a tacere il proprio senso di colpa.<br />

Ma nessuno strillò, nessuno li inseguì e, in molto meno tempo di quanto<br />

Stevie Rae avesse previsto, arrivarono di fronte all'apertura nel terreno.<br />

« Scendi piano, usando mani e piedi. Non è lontano. Io farò del mio meglio<br />

per aiutarti. »<br />

Rephaim non perse tempo in chiacchiere. Annuì, si voltò, si tolse di dosso<br />

la coperta e poi, mentre Stevie Rae lo teneva per il braccio buono - felice<br />

che pur essendo grande e grosso in realtà pesasse meno di lei -, scomparve<br />

Pagina 55


06 - <strong>tempted</strong><br />

lentamente nel terreno. Lei lo seguì.<br />

Rephaim si appoggiò alla parete cercando di riprendere fiato. Stevie Rae<br />

avrebbe voluto poterlo lasciare lì a ri-Posare, ma il cervello le urlava<br />

che gli altri si sarebbero svegliati presto e sarebbero andati a cercarla,<br />

e l'avrebbero trovata assieme al suo Raven Mocker! « Devi proseguire.<br />

Subito. Vattene. Da quella parte.» Indicò l'oscurità di fronte a loro. «<br />

Sarà molto buio. Mi dispiace, ma non ho<br />

166<br />

avuto tempo di trovarti una torcia. L'oscurità ti crea problemi? »<br />

« No. E da molto che preferisco la notte. » « Bene. Segui questo tunnel. A<br />

un certo punto, quando le pareti di terra diventano di cemento, gira a<br />

destra. Più ti avvicini allo scalo ferroviario, più la galleria si dirama,<br />

ma tu non lasciarti confondere e rimani nel tunnel principale. Lì sarà<br />

illuminato... o meglio, spero che sia ancora illuminato. Comunque, se<br />

continui dritto, troverai lanterne e cibo e stanze con letti e tutto il<br />

resto. » « E lì ci sono i novizi delle tenebre. » Non era una domanda, ma<br />

Stevie Rae gli rispose lo stesso: «Sì. Mentre ci vivevamo gli altri novizi<br />

rossi e io, loro si tenevano lontani dai tunnel principali e dalle nostre<br />

stanze eccetera. Non so cosa stiano facendo adesso che non ci siamo più noi<br />

e sinceramente non so come si comporteranno con te. Non credo che ti<br />

vorranno mangiare perché... hai un odore strano. Ma non lo so per certo.<br />

Loro sono... » esitò, come se faticasse a trovare la parola giusta. « Sono<br />

diversi da me. Dal resto di noi. »<br />

« Appartengono alle tenebre. Come ho già detto, ci sono abituato. »<br />

« D'accordo. Be', posso solo sperare che andrà tutto bene. » Stevie Rae<br />

s'interruppe di nuovo, non sapendo bene cosa dire, poi alla fine sbottò: «<br />

Immagino che prima o poi ci rivedremo ».<br />

Lui la fissò senza parlare.<br />

Stevie Rae prese ad agitarsi nervosa. « Rephaim, devi andare. Subito. Non<br />

sei al sicuro qui. Non appena ti sarai allontanato un po', farò crollare<br />

questa parte in modo che dall'abbazia non possa seguirti nessuno, ma devi<br />

comunque spicciarti. »<br />

167<br />

« Non capisco perché tu abbia deciso di tradire i tuoi per salvare me », le<br />

disse infine.<br />

« lo non tradisco nessuno; semplicemente non ti uccido! » strillò lei,<br />

quindi abbassò la voce e riprese: « Perché lasciarti andare dovrebbe essere<br />

un tradimento? Non può voler dire solo che scelgo la vita invece della<br />

morte? Guarda, io ho scelto il bene invece del male. Perché lasciarti<br />

vivere dovrebbe essere diverso? »<br />

«Non hai considerato il fatto che salvarmi significa scegliere quello che<br />

chiameresti male? »<br />

Stevie Rae lo fissò a lungo. « Allora lasciamo che la cosa riguardi la<br />

nostra coscienza. La tua vita è quello che tu vuoi che sia. Il tuo paparino<br />

se n'è andato. E se ne sono andati anche tutti gli altri Raven Mocker.<br />

Quand'ero piccola e mi facevo male, mia mamma mi cantava una canzoncina che<br />

diceva che dovevo rialzarmi, togliermi lo sporco di dosso e ricominciare<br />

daccapo. Ed è quello che devi fare anche tu. Io te ne sto semplicemente<br />

dando l'occasione. » Gli tese la mano. « Perciò speriamo di non essere<br />

nemici la prossima volta che c'incontreremo. »<br />

Lo sguardo di Rephaim passò dal viso di Stevie Rae alla sua mano tesa. Poi,<br />

lentamente, quasi con riluttanza, l'afferrò, ma non in una stretta moderna:<br />

il Raven Mocker le strinse l'avambraccio, come nel tradizionale saluto<br />

vampiro. « Ti devo la vita, Sacerdotessa. »<br />

Stevie Rae aveva le guance in fiamme. «Chiamami<br />

Stevie Rae. Al momento non mi sento molto Sacerdotessa. »<br />

Lui chinò la testa. « Allora è con Stevie Rae che sono in debito di una<br />

vita. »<br />

«Fa' la cosa giusta e mi considererò ripagata. Ben tro-vato, ben lasciato e<br />

ben trovato ancora, Rephaim. »<br />

168<br />

Stevie Rae cercò di riprendersi il braccio, ma lui non la lasciò andare. «<br />

Sono tutti come te? I tuoi alleati? » le chiese.<br />

Lei sorrise. « Naah, io sono più strampalata degli altri. Sono la prima<br />

vampira rossa, e a volte penso che questo mi renda una specie di<br />

esperimento. »<br />

« Io sono stato il primo dei figli di mio padre. » Anche se la fissava<br />

negli occhi, Stevie Rae non era in grado d'interpretare la sua espressione.<br />

Nella fioca luce del tunnel, vedeva soltanto gli occhi umani di lui e la<br />

loro ultraterrena luce rossa, la stessa luminosità che la perseguitava nei<br />

sogni e a volte le confondeva la vista, tingendo ogni cosa di scarlatto e<br />

di rabbia e di tenebre. Scosse la testa e disse: « Essere il primo può<br />

Pagina 56


06 - <strong>tempted</strong><br />

essere difficile ».<br />

Rephaim annuì e le lasciò il braccio. Senza aggiungere altro, si voltò e<br />

zoppicò via nel buio.<br />

Stevie Rae contò lentamente fino a cento, poi sollevò le braccia. « Terra,<br />

ho di nuovo bisogno di te. »<br />

Il suo elemento rispose all'istante, riempiendo il tunnel dei profumi di un<br />

campo in primavera.<br />

Respirò a fondo prima di continuare. « Fa' crollare il soffitto. Blocca<br />

questa parte di tunnel. Chiudi l'apertura che hai creato per me e rendi<br />

tutto di nuovo solido, in modo che nessuno possa più passare. »<br />

Fece un passo indietro mentre il terreno iniziava a muoversi per poi<br />

crollare, spostandosi e solidificandosi finché di fronte a lei ci fu una<br />

parete di terra. « Stevie Rae, che diavolo stai facendo? » Lei ruotò sui<br />

tacchi, portandosi la mano sul cuore. « Dallas! Cavolaccio, mi hai messo<br />

una strizza! Porca miseria, ancora un po' e mi veniva un infarto. »<br />

«Scusa. È così difficile prenderti alla sprovvista che pensavo sapessi che<br />

ero qui. »<br />

Il cuore che martellava all'impazzata, Stevie Rae scru-<br />

169<br />

tò il viso di Dallas, cercando di capire se il ragazzo dubitava che lei si<br />

trovasse lì da sola, ma lui non sembrava insospettito, né arrabbiato.<br />

Sembrava soltanto curioso e forse un po' triste.<br />

Le sue parole confermarono che non era arrivato da abbastanza tempo per<br />

aver visto Rephaim: « Hai bloccato il tunnel per impedire agli altri di<br />

raggiungere l'abbazia, vero? »<br />

Stevie Rae annuì. « Già. Non mi sembrava intelligente consentirgli un<br />

accesso così semplice alle suore », disse, cercando di nascondere il<br />

sollievo che provava.<br />

« Per loro sarebbe una specie di buffet a base di vecchie signore. » Negli<br />

occhi di Dallas passò una luce birichina.<br />

« Non dire schifezze. » Ma non riuscì a non sorridere. Dallas era davvero<br />

adorabile. Non solo era il suo ragazzo non ufficiale, ma era anche un vero<br />

genio del fai da te.<br />

Rispondendo al sorriso, lui le si avvicinò e le tirò un ricciolo biondo.<br />

«Non dico schifezze. Dico la verità. E non mi raccontare che non è venuto<br />

in mente anche a te quanto sarebbe facile sgranocchiarsi una suora. »<br />

« Dallas! » Lo guardò con le palpebre strette, realmente scioccata da<br />

quanto le aveva detto. « Diavolo, no che non ho pensato di mangiarmi una<br />

suora! Non è giusto. E poi te l'ho già detto che non dovresti pensare<br />

troppo a mangiare le persone. Non ti fa bene. »<br />

« Ehi, rilassati. Ti sto solo provocando. » Guardò dietro le spalle di lei<br />

in direzione del muro di terra. « Come lo spiegherai a Zoey e agli altri? »<br />

« Facendo quello che probabilmente avrei dovuto fare Parecchio tempo fa:<br />

raccontando la verità. »<br />

«Credevo non volessi dire niente degli altri novizi<br />

170<br />

perché pensavi che potessero cambiare idea e somigliare di più a noi. »<br />

« Sì, be', sto cominciando a credere di aver fatto un po' di casino con<br />

alcune delle mie scelte. »<br />

« D'accordo, sta a te decidere. Sei la nostra Somma Sacerdotessa. Di' a<br />

Zoey e agli altri quello che ti pare. Anzi, puoi farlo anche subito, dato<br />

che Zoey ha appena convocato una riunione in sala mensa. Ero venuto a<br />

cercarti proprio per questo. »<br />

« E come sapevi dove trovarmi? » Le sorrise di nuovo e le mise un braccio<br />

intorno alle spalle. « Ti conosco. Non è stato difficile. »<br />

S'incamminarono assieme. Stevie Rae abbracciò Dallas e si strinse a lui,<br />

felice di avere finalmente accanto un ragazzo normale. Era un sollievo<br />

riportare il proprio mondo su una strada che sapeva essere quella giusta.<br />

Si sarebbe tolta dalla testa Rephaim. Aveva aiutato un ferito, tutto lì. E<br />

adesso era finita. Basta. Chiuso. In fondo si trattava solo di un Raven<br />

Mocker zoppicante. Che problemi avrebbe potuto provocare?<br />

« Allora mi conosci, eh? » lo stuzzicò assestandogli una culata.<br />

Lui la strinse ancora di più. « Non bene quanto vorrei. »<br />

Stevie Rae ridacchiò, ignorando il fatto che quel tentativo di sembrare<br />

normale l'aveva forse fatta apparire ancora più matta.<br />

E ignorò anche il fatto che sulla pelle riusciva ancora a sentire il<br />

tenebroso odore di Rephaim.<br />

169<br />

ZOEY<br />

Mi trovavo in quel magico stadio nebuloso tra sonno e veglia quando lui mi<br />

strinse a sé. Il suo corpo era così grande e forte da risultare in<br />

contrasto coi lievi baci gentili e col dolce sospiro che mi solleticava il<br />

Pagina 57


06 - <strong>tempted</strong><br />

collo.<br />

Ero ancora quasi del tutto addormentata e non mi volevo svegliare, ma<br />

sospirai felice e piegai la testa di lato, in modo che avesse a<br />

disposizione una maggiore superficie del mio collo. Stare tra le sue<br />

braccia mi faceva sentire così bene! Mi piaceva averlo vicino ed ero<br />

davvero contenta che Stark fosse il mio Guerriero. Mormorai un<br />

sonnacchioso: « Devi proprio sentirti meglio ».<br />

Il suo tocco si fece più sensuale e meno delicato.<br />

Rabbrividii di nuovo.<br />

Poi la mia mente insonnolita registrò due cose: primo, i brividi non erano<br />

solo di piacere, anche se non c'era dubbio che mi piacesse quello che stava<br />

facendo. Erano brividi di freddo. Il suo tocco era freddo. Secondo, il<br />

corpo che premeva contro il mio era troppo grande per essere quello di<br />

Stark.<br />

In quell'istante, lui bisbigliò: «Vedi quanto la tua anima mi desidera? Tu<br />

verrai a me. Sei destinata a farlo, così come io sono destinato ad<br />

aspettarti ».<br />

Mi svegliai di soprassalto, e mi misi a sedere sul letto.<br />

Ero completamente sola.<br />

172<br />

Calmati... calmati... calmati... Kalona non è qui... va tutto bene... era<br />

soltanto un sogno...<br />

Senza pensarci, iniziai a controllare la respirazione, che era decisamente<br />

partita in quarta, cercando di tranquillizzarmi. Stark non era nella stanza<br />

e l'ultima cosa che volevo era che si precipitasse di nuovo da me perché<br />

sentiva che ero in preda al panico, visto che in realtà non ero in<br />

pericolo. Potevo anche essere insicura su una vago-nata di cose, ma di una<br />

ero certa: non volevo che Stark cominciasse a pensare di non potersi<br />

staccare da me.<br />

Sì, ero pazza di quel ragazzo ed ero davvero felice che condividessimo un<br />

legame, ma questo non significava che volessi fargli credere di non<br />

potercela fare senza di lui. Era il mio Guerriero, non un baby-sitter o uno<br />

stalker e, se cominciava a convincersi di dovermi controllare di<br />

continuo... di dovermi fissare mentre dormivo... Soffocai un gemito di<br />

orrore.<br />

La porta del bagno si aprì e Stark entrò a grandi passi, lo sguardo fisso<br />

su di me. Indossava un paio di jeans e una maglia nera di Street Cats e si<br />

stava asciugando i capelli con una salvietta. Immagino di essere riuscita a<br />

calmarmi e a mascherare l'espressione terrorizzata sul mio viso, perché lui<br />

mi sorrise. « Ehi, mi sembrava che fossi sveglia. Stai bene? »<br />

« Sì, a meraviglia », mi affrettai a rispondere. « Mi sono svegliata perché<br />

a momenti rotolavo giù dal letto. E mi sono un po' spaventata. »<br />

Il suo sorriso diventò subito strafottente. «Probabilmente eri agitata<br />

perché sentivi la mancanza del mio fisico supersexy. »<br />

Inarcai un sopracciglio. « Sono sicura che non era per questo.» Quella<br />

battuta sul suo fisico (davvero super-sexy, okay, ma non avevo nessuna<br />

intenzione di fargli<br />

173<br />

credere che sbavavo per lui) mi spinse a squadrarlo per bene e mi resi<br />

conto che aveva sul serio un bell'aspetto, al di là della prevedibile<br />

figaggine. Era molto meno pallido e molto più saldo sulle gambe. « Sembri<br />

stare meglio. » « Sto meglio. Dario aveva ragione: guarisco in fretta. Otto<br />

ore filate di sonno e le tre sacche di sangue che ho fregato mentre tu<br />

russavi mi hanno rimesso quasi del tutto in sesto. » Si avvicinò al letto,<br />

si chinò e mi diede un bacio, dolce e gentile. « Aggiungici il fatto di<br />

sapere che posso tenere Kalona lontano dai tuoi sogni e direi che sono<br />

pronto ad affrontare praticamente qualunque cosa. » «Io non russo»,<br />

sentenziai decisa, poi sospirai e gli misi le braccia intorno ai fianchi,<br />

appoggiandomi a lui, lasciando che il calore del suo corpo scacciasse il<br />

gelo che mi aveva lasciato dentro l'incubo di Kalona. « Sono felice che tu<br />

stia meglio. »<br />

Avrei dovuto dirgli che Kalona si era intrufolato lo stesso nei miei sogni<br />

anche con lui così vicino e così concentrato a proteggermi? Probabile. Se<br />

lo avessi fatto, magari le cose sarebbero andate in modo diverso. Ma in<br />

quel momento non me la sentivo proprio d'incasinare l'energia positiva che<br />

lo stava facendo guarire, perciò mi abbandonai tra le sue braccia finché<br />

non mi venne in mente che non mi ero pettinata né niente. Passandomi le<br />

dita tra i pietosi capelli in piega da cuscino, mi staccai dal suo<br />

abbraccio (onde evitare di stenderlo con l'alito da risveglio) e corsi in<br />

bagno, dicendogli: « Ehi, mi faresti un favore mentre faccio la doccia? »<br />

« Certo. Vuoi che ti lavi la schiena? » replicò subito col solito<br />

sorrisetto strafottente che mi fece capire che stava davvero meglio.<br />

Pagina 58


06 - <strong>tempted</strong><br />

« Mmm, no. Ma grazie comunque. Credo. » Cavolo se i maschi hanno il<br />

cervello a senso unico! «Voglio che ra-<br />

174<br />

Ili<br />

duni tutti i novizi, rossi compresi, e Afrodite, Dario, suor Mary Angela,<br />

mia nonna e chiunque pensi debba partecipare alla discussione su quando e<br />

come rientrare a scuola. »<br />

« Preferirei decisamente lavarti la schiena, ma d'accordo. Ogni tuo<br />

desiderio è un ordine per me. » Chinò la testa e mi salutò mettendosi la<br />

mano a pugno sul cuore.<br />

« Grazie. » Quel suo segno di rispetto e fiducia all'improvviso mi fece<br />

quasi scoppiare in lacrime.<br />

Il suo sorriso sparì. «Ehi, sembri triste. Va tutto bene? »<br />

« Sono solo felice che tu sia il mio Guerriero. » Avevo detto la verità,<br />

anche se non tutta.<br />

Rise. « Sei una Somma Sacerdotessa molto fortunata. » Scossi la testa di<br />

fronte alla sua incrollabile sfrontatezza e ricacciai indietro quelle<br />

ridicole lacrime sbattendo le palpebre. « Riunisci tutti per me, 'kay? » «<br />

'Kay. Ci vediamo nel seminterrato? » Feci una smorfia. «Decisamente no. Che<br />

ne dici di chiedere a suor Mary Angela se possiamo usare la sala mensa?<br />

Così intanto possiamo fare colazione. » «Subito! » « Grazie. »<br />

« A presto, mia signora. » Prima di precipitarsi fuori della stanza, mi<br />

rivolse di nuovo il saluto formale, gli occhi che brillavano.<br />

Molto più lentamente, io entrai in bagno. Con gesti meccanici, mi pettinai<br />

e m'infilai sotto la doccia. Restai immobile per parecchio tempo, lasciando<br />

scorrere il getto d'acqua calda. Poi, quando fui sicura di poter tenere<br />

sotto controllo le emozioni, pensai a Kalona.<br />

Mi ero rilassata tra le sue braccia. Non avevo rivissuto un ricordo di A-ya<br />

né avevo percepito le sue emozioni, ep-<br />

175<br />

pure, quando Kalona mi aveva toccata, mi ero lasciata andare, rivelando una<br />

verità terrificante: mi sentivo a rnio agio con lui, così tanto che lo<br />

avevo scambiato per il mio Guerriero! E non mi era sembrato un sogno. Ero<br />

troppo sveglia, troppo vicina alla piena consapevolezza. L'ultima visita di<br />

Kalona mi aveva scossa come non mai. « Per quanto mi sforzi di lottare<br />

contro di lui, la mia anima lo riconosce », mormorai tra me. Poi, quasi i<br />

miei occhi fossero gelosi dell'acqua che già mi scorreva sul viso,<br />

cominciai a piangere.<br />

Per trovare la sala mensa, seguii naso e orecchie. In corridoio risuonavano<br />

voci familiari e risate, oltre al rumore di piatti e posate. Mi chiesi se<br />

davvero per le suore non fosse un problema gestire quella che in pratica<br />

era un'invasione di futuri vampiri. Mi fermai fuori dell'ampio ingresso ad<br />

arco per controllare come se la cavavano coi ragazzi: c'erano tre file di<br />

lunghi tavoli e mi aspettavo che le suore stessero tutte assieme, separate<br />

da noi, ma non era affatto così. Certo, tendevano a stare a coppie o in<br />

piccoli gruppi, ma erano circondate di novizi - rossi e blu - e tutti<br />

chiacchieravano tranquillamente, fatto che distruggeva lo stereotipo che le<br />

sale da pranzo dei conventi fossero luoghi di preghiera e di silenziosa<br />

(noiosa) riflessione.<br />

« Allora, entri o hai intenzione di startene qui a perdere tempo? »<br />

Mi voltai e mi trovai di fronte Afrodite e Dario. Si tenevano per mano e<br />

sprizzavano gioia da tutti i pori.<br />

« Ben trovata, Zoey. » Dario mi salutò in modo formale, ma il suo sorriso<br />

dava a quel gesto rispettoso un calore m°lto amichevole.<br />

Prima di ricambiare il sorriso, rivolsi ad Afrodite<br />

176<br />

un'occhiata che diceva chiaramente guarda-e-impara-co-me-ci-si-comporta. «<br />

Ben trovato, Dario. Sembrate molto rilassati. Dovete aver trovato un posto<br />

dove dormire ieri sera. » M'interruppi, diedi un'altra occhiata ad<br />

Afrodite, e aggiunsi: « Per dormire o quello che è ».<br />

« Mi hanno assicurato di aver dormito », sottolineò suor Mary Angela<br />

raggiungendoci in corridoio.<br />

Afrodite alzò gli occhi al soffitto rivolta alla suora, ma non disse<br />

niente.<br />

« Dario mi ha spiegato che l'angelo caduto visita i tuoi sogni, e che Stark<br />

sembra in grado d'impedirglielo », disse la suora con la sua solita<br />

schiettezza.<br />

« Cos'è che ha fatto Stark? » Heath mi diede un gigantesco abbraccio,<br />

stampandomi un bacio sulle labbra. « Per caso devo prenderlo a calci nel<br />

sedere? »<br />

« Tanto non ci riusciresti », intervenne Stark, uscendo dalla sala da<br />

pranzo per unirsi al nostro gruppetto.<br />

Pagina 59


06 - <strong>tempted</strong><br />

Lui non mi strinse, ma il suo sguardo era così caldo e intimo da toccarmi<br />

almeno quanto l'abbraccio di Heath.<br />

E di colpo mi sentii preda di un attacco di fidanzatofo-bia. Voglio dire,<br />

un happy hour a base di ragazzi sembrava una vera figata, ma mi stavo<br />

rapidamente rendendo conto che, più o meno come per i jeans a sigaretta,<br />

l'idea è buona solo in teoria. E, a dimostrazione di ciò, Erik scelse<br />

proprio quell'istante per fare la sua comparsa. Venere, la novizia rossa<br />

che era stata compagna di stanza di Afrodite alla Casa della Notte, gli<br />

stava appiccicata addosso come del Velcro. Puah! Unico commento possibile:<br />

puah!<br />

« Ciao a tutti. Gente, sto morendo di fame! » esordì Erik, accecandoci col<br />

suo megasorrisone da stella del cinema, lo stesso che una volta mi piaceva<br />

tanto.<br />

Heath e Stark fissavano a bocca aperta Erik e la sua sanguisuga, che gli<br />

stava attaccata al fianco tipo remora<br />

177<br />

col suo squaletto. In quel momento mi ricordai che nessuno degli altri miei<br />

ragazzi sapeva che avevo piantato Erik. Soffocai un sospiro scocciato al<br />

massimo e, invece d'ignorarlo con l'atteggiamento gelido che avrei tanto<br />

voluto avere nei suoi confronti, mi disegnai in faccia un sorriso falso<br />

almeno quanto il suo. « Ciao, Erik. Venere. Ragazzi, se avete fame, siete<br />

venuti nel posto giusto. C'è un profumino magnifico. »<br />

Per un brevissimo istante, il sorriso di Erik s'incrinò, ma la sua bravura<br />

di attore andava ben oltre la capacità di far sembrare che avesse superato<br />

la rottura tra noi dopo circa quindici secondi. « Ciao, Zoey. Non ti avevo<br />

vista. Sempre circondata di ragazzi, eh? Cavolo, intorno a te c'è sempre<br />

una folla. » Con una risatina sarcastica, passò oltre, assestando una<br />

spallata a Stark.<br />

« Se tirassi una freccia pensando d'infilzare uno stronzo, ti stupiresti se<br />

centrasse il culo di Erik? » mi chiese Stark con tono allegro e disinvolto.<br />

« Io no di certo », intervenne Heath.<br />

« Posso assicurarvi, ragazzi, per esperienza personale, che il culo di Erik<br />

è davvero uno spettacolo », commentò Venere raggiungendo il mio ex in sala<br />

mensa.<br />

«Ehi, Venere, ho una parola per descriverti», disse Afrodite.<br />

Venere esitò e si voltò quanto bastava per guardare negli occhi la sua<br />

vecchia compagna di stanza.<br />

Afrodite le rivolse il suo miglior sogghigno da strega-e-stronza. «<br />

Rimpiazzo. » Poi, con la sua tipica aria di superiorità, aggiunse: « Buona<br />

fortuna ».<br />

Solo allora mi accorsi che, nella sala mensa, tutti gli occhi erano puntati<br />

su di noi e la conversazione si era bloccata di colpo.<br />

Erik fece cenno a Venere di avvicinarsi e lei gli frotte-<br />

178<br />

rellò accanto. Poi gli fece scivolare la mano nella sua e gli spiaccicò le<br />

tette contro il gomito. A quel punto ebbero inizio i mormorii, come se<br />

qualcuno li avesse accesi con un fiammifero.<br />

« Erik e Zoey si sono piantati! » « Erik sta con Venere! » « Zoey ed Erik<br />

non stanno più assieme! » Oh, cavolo.<br />

19<br />

ZOEY<br />

« A me quel tipo non è mai piaciuto. » Heath mi stampò un bacio sulla<br />

fronte e poi mi arruffò i capelli come se avessi due anni.<br />

« Lo sai che odio quando fai così! » Cercai di sistemarmi i capelli già<br />

troppo gonfi di loro, dato che, a quanto sembrava, le suore non credevano<br />

nell'utilità delle piastre.<br />

« Già, neanche a me. » Stark mi prese la mano e la baciò, poi guardò Heath.<br />

« Non mi piace granché che tu e Zoey abbiate un Imprinting, ma non ho<br />

nessun problema con te. »<br />

« Amico, pure io non ho niente contro di te. Ma non sono molto felice che<br />

hai dormito con Zo », ribatté Heath.<br />

« Ehi, fa tutto parte dei compiti di un Guerriero, tenerla al sicuro e così<br />

via. »<br />

« Okay, adesso vomito », intervenne Afrodite. « In ogni caso, voi due<br />

sfigati al testosterone dovreste sapere che è stata Zoey a mollare Erik,<br />

indipendentemente da quello che andrà a raccontare lui. Quindi tenete in<br />

mente che, se diventate troppo rompipalle, Zoey potrebbe fare lo stesso<br />

anche con voi. » Si staccò da Dario e mi raggiunse. « Sei pronta ad<br />

affrontare quella stanza piena di serpi? » «Un attimo. » Mi voltai verso<br />

suor Mary Angela. « Co-1116 sta mia nonna stamattina? »<br />

« Esausta. Temo che ieri si sia stancata troppo. »<br />

180<br />

Pagina 60


06 - <strong>tempted</strong><br />

« Ma è okay, vero? » « Lo sarà dopo essersi riposata. » «Forse dovrei<br />

andare da lei e...» Feci per allontanarmi dal refettorio, ma Afrodite mi<br />

afferrò il polso. « Tua nonna si riprenderà. In questo momento ti posso<br />

assicurare che vorrebbe che scoprissi cosa dobbiamo fare adesso, invece di<br />

stressarti per lei. »<br />

«Stressarsi? Chi è stressato?» Stevie Rae spuntò da dietro l'angolo assieme<br />

a Dallas. « Ciao, Zy! » Mi abbracciò stretta. « Scusa se prima ti sono<br />

saltata in testa. Immagino che ultimamente tutte e due siamo un po' tese.<br />

Mi perdoni? » mormorò.<br />

«Ma certo», bisbigliai, cercando di non arricciare il naso. Puzzava di<br />

cantina e di terra e di qualcos'altro che non riuscii a identificare. «<br />

Ehi, ho piantato Erik e lui ha già rimorchiato Venere. Davanti a tutti »,<br />

aggiunsi.<br />

« Che schifo! Come se tua mamma si dimenticasse del tuo compleanno »,<br />

commentò ad alta voce senza badare al pubblico che avevamo intorno.<br />

«Già, è proprio uno schifo», confermai. « Hai intenzione di entrare ad<br />

affrontarlo o di voltarti e scappare? » mi chiese con un sorriso malizioso.<br />

« Tu cosa pensi, Ado Annie? Zy non scappa quando c'è da lottare »,<br />

intervenne Afrodite. « Chi è Ado Annie? » domandò Heath. « Non so »,<br />

rispose Stark.<br />

« È un personaggio del musical Oklahoma! » Suor Mary Angela cercò di<br />

nascondere una risatina schiarendosi la voce. « Andiamo a fare colazione? »<br />

Sospirai e mi venne una gran voglia di correre nella direzione opposta<br />

strillando come una matta.<br />

«Forza, Zy, andiamo a mangiare qualcosa. Poi devo parlare a tutti voi di<br />

una cosa che renderà i tuoi problemi<br />

181<br />

¿i ragazzi una robetta da niente. » Stevie Rae mi prese la mano e mi<br />

trascinò saltellando in sala da pranzo.<br />

Seguite da Stark, Heath, Dario, Afrodite e Dallas, trovammo posto accanto a<br />

suor Mary Angela, allo stesso tavolo cui erano già seduti Damien, Jack e le<br />

gemelle.<br />

« Ciao, Zy! Era ora che ti alzassi! Prova i pancake che ci hanno preparato<br />

le suore. Sono buonissimi! » esordì Jack.<br />

« Pancake? » Il mio mondo diventò all'istante più luminoso.<br />

«Già! Ce n'è un sacco, oltre a bacon e hash browns. E meglio che da IHOP! »<br />

Diede un'occhiata in fondo al tavolo e strillò: « Ehi! Passate i pancake! »<br />

Dei vassoi cominciarono ad avvicinarsi rumorosamente a noi e mi venne<br />

l'acquolina in bocca.<br />

« Noi preferiamo il French toast », disse Shaunee.<br />

« Già, è meno molliccio », sentenziò Erin.<br />

« I pancake non sono mollicci », replicò Jack.<br />

« Ben trovata, Zy », saltò su Damien, con l'evidente intenzione di<br />

disinnescare la discussione sui pancake.<br />

« Ben trovato », replicai sorridendo.<br />

« Ehi, capelli a parte, hai un aspetto decisamente migliore di ieri »,<br />

disse Jack.<br />

«Grazie. Credo», replicai masticando un pezzo di pancake.<br />

« Secondo me è uno splendore », intervenne Stark.<br />

« Anche secondo me. L'adoro quando si fa pettinare dal cuscino. » Heath mi<br />

fece un sorrisone.<br />

Stavo alzando gli occhi al soffitto rivolta a entrambi, quando la voce di<br />

Erik arrivò fino a me dall'altra parte della stanza: « Davvero molto, molto<br />

affollato là in fondo».<br />

Perché lasciarsi non è mai facile? Perché Erik non poteva semplicemente non<br />

fare lo stronzo? Perché hai ferito i<br />

182<br />

suoi sentimenti mi passò per la testa, ma ero stufa di preoccuparmi dei<br />

sentimenti di Erik. Si era comportato da idiota geloso! E che ipocrita,<br />

poi. Mi aveva dato della troia ma gli ci era voluto meno di un giorno per<br />

trovarsi un'altra. Cavolo!<br />

« Aspettate, Erik sta con Venere? » Jack mi distolse da quei pensieri.<br />

« Ci siamo piantati ieri sera », spiegai con nonchalance, continuando a<br />

ingozzarmi di pancake e facendo segno a Erin di passarmi il bacon.<br />

« Già, è quello che ci ha detto Afrodite. Ma adesso sta con Venere? Così<br />

come se niente fosse? » ripetè Jack fissando Erik e la sua nuova ragazza,<br />

che gli stava talmente appiccicata addosso che c'era da stupirsi fosse in<br />

grado di mangiare. « Pensavo fosse un bravo ragazzo. » Sembrava<br />

terribilmente disilluso, come se Erik avesse mandato in pezzi la sua idea<br />

di ragazzo perfetto.<br />

Mi strinsi nelle spalle. « Va tutto bene, Jack. Erik non ha niente che non<br />

va. E solo che proprio non riuscivamo a stare assieme. » Ero davvero<br />

Pagina 61


06 - <strong>tempted</strong><br />

dispiaciuta nel vederlo così sconvolto. Decisa a cambiare argomento,<br />

annunciai: « Afrodite ha avuto un'altra visione ».<br />

« Cos'hai visto? » domandò Damien.<br />

Afrodite mi guardò e io annuii in modo quasi impercettibile. « Kalona che<br />

bruciava vampiri e umani. »<br />

« Li bruciava? Si direbbe qualcosa che dovrei poter riuscire a evitare. Io<br />

sono Miss Fuoco », saltò su Shaunee.<br />

« Giustissimo, gemella », commentò Erin.<br />

« Ehi, cervello in multiproprietà, voi non c'eravate nella visione. »<br />

Afrodite puntò la forchetta che grondava sciroppo d'acero in direzione<br />

delle gemelle. « C'erano solo fuoco, sangue e orrori di ogni genere.<br />

Probabilmente voi due eravate a fare shopping. »<br />

183<br />

Shaunee ed Erin la fissarono con le palpebre strette. « E Zoey dov'era? »<br />

chiese Damien. « Zoey c'era. In una delle visioni faceva la cosa giusta.<br />

Nell'altra non molto », replicò Afrodite senza staccare gli occhi da me.<br />

« E questo cosa vorrebbe dire? » domandò Jack. « La visione era confusa.<br />

Era come se Zoey fosse un'arma a doppio taglio. »<br />

Stavo per dire ad Afrodite di smettere di essere così evasiva e di<br />

raccontare tutto anche agli altri, quando Kra-misha, seduta al tavolo alla<br />

mia destra, sollevò il braccio e agitò il foglietto che teneva in mano. «<br />

Io lo so cosa vuol dire! O almeno so una parte di quello che vuol dire.<br />

Prima di andare a letto ieri sera ho scritto questo. » Sorrise a suor Mary<br />

Angela. « Dopo aver visto quel film delle suore. » « Sono contenta che ti<br />

sia piaciuto, cara », replicò lei. « È davvero un bel film, ma continuo a<br />

pensare che quei bambini fossero delle pesti. »<br />

« Cos'è che stai sventolando? » chiese Afrodite. « Ehi, calma! Potresti<br />

anche essere un po' più educata», la rimbeccò Kramisha. «E comunque è per<br />

Zoey. Tieni, daglielo. »<br />

Il foglietto passò di mano in mano fino ad arrivare a me. Come<br />

probabilmente avevano sospettato tutti, si trattava di una poesia. Soffocai<br />

un sospiro.<br />

Neanche mi leggesse nel pensiero, Afrodite sbottò: « Ti Prego, dimmi che<br />

non è un'altra di quelle poesie profetiche. Dea, mi fanno venire un mal di<br />

testa... »<br />

« Meglio fare scorta di aspirina. » Lessi il primo verso, sbattei le<br />

palpebre e poi guardai Afrodite. « Cos'è che hai detto un attimo fa?<br />

Qualcosa riguardo a un'arma? »<br />

« Ha detto che tu per Kalona sei un'arma a doppio ta-Slio. È stato questo a<br />

convincermi a darti la poesia adesso<br />

184<br />

invece di aspettare un momento di privacy. » Lo sguardo penetrante di<br />

Kramisha si puntò su Erik. « Io ho molto più buonsenso di altri e non vado<br />

in giro a sbandierare i fatti miei in pubblico. »<br />

« È il primo verso della poesia: Arma a doppio taglio », spiegai.<br />

« Certo che mette paura », commentò Stevie Rae.<br />

« Già », convenni.<br />

« Cosa vuoi fare al riguardo? » mi chiese Damien.<br />

« Voglio prendere la poesia e, con l'aiuto dei miei amici, scoprirne il<br />

significato. Però voglio farlo a casa », replicai semplicemente.<br />

Damien sorrise e annuì. « Casa. Suona davvero bene. »<br />

Guardai Afrodite. « Tu cosa ne pensi? »<br />

« Penso che mi manca un sacco la doccia Vichy di camera mia », ribatté.<br />

« Dario? » chiesi.<br />

« Dobbiamo tornare indietro prima di concentrarci su come andare avanti. »<br />

« Shaunee? Erin? »<br />

Le gemelle si guardarono, poi Erin rispose: « Si va a casa. Assolutamente<br />

».<br />

«Stevie Rae?»<br />

« Be', prima che decidiate, c'è una cosa che devo dirvi.»<br />

« Okay, spara », le dissi.<br />

Stevie Rae prese un profondo respiro e poi soffiò fuori il fiato<br />

lentamente, come se stesse facendo un test per l'asma. Poi parlò in tono<br />

forte e chiaro, di modo che tutti potessero sentirla: « Ci sono altri<br />

novizi rossi oltre a quelli che vedete qui. Novizi che non si sono<br />

trasformati assieme a me, come hanno fatto loro. Sono ancora cattivi. Io<br />

penso... io penso che possano essere legati a Neferet»-<br />

185<br />

Il suo sguardo si fissò su di me, implorandomi di capire. « Zoey, non ti ho<br />

detto niente prima perché volevo dare loro una possibilità. Pensavo che<br />

avrebbero potuto ritrovare la propria umanità, se li avessi lasciati in<br />

pace a riflettere, o magari che avrei potuto aiutarli. Scusa, Zy, mi<br />

Pagina 62


06 - <strong>tempted</strong><br />

dispiace. Non volevo creare problemi e non ho mai avuto intenzione di<br />

mentirti. »<br />

Non riuscivo proprio a incavolarmi con Stevie Rae. Mi sentivo solo<br />

sollevata che finalmente mi avesse detto la verità. «A volte non puoi dire<br />

agli amici tutto quello che vorresti », commentai.<br />

Il successivo sospiro di Stevie Rae somigliava molto a un singhiozzo. « Oh,<br />

Zy! Allora non mi odi? »<br />

«Certo che no. Anch'io ho dovuto tenere dei segreti piuttosto schifosi,<br />

quindi ti capisco benissimo. »<br />

« Dove sono? » La domanda di Damien sarebbe potuta sembrare brusca, ma il<br />

tono della sua voce era gentile e i suoi caldi occhi marroni erano pieni di<br />

comprensione.<br />

«Sono nei tunnel sotto lo scalo ferroviario. E per questo che ho appena<br />

bloccato la galleria che avevo fatto per portare tutti qui. Non volevo che<br />

gli altri novizi ci seguissero creando problemi alle suore. »<br />

« Avresti dovuto avvertirci ieri sera. Potevamo mettere delle guardie<br />

mentre tutti dormivano », intervenne Dario.<br />

« C'erano dei novizi rossi pericolosi all'altra estremità del tunnel? » La<br />

mano di suor Mary Angela trovò il rosario che portava al collo.<br />

« Oh, sorella, le giuro che non avete corso nessun rischio. Dario, non<br />

serviva mettere delle guardie, te lo assicuro! Quegli altri ragazzi non<br />

sopportano la luce e durante il giorno non si muovono mai, nemmeno<br />

all'interno dei tunnel », si affrettò a spiegare Stevie Rae.<br />

La fronte aggrottata di Dario diceva che avrebbe pre-<br />

186<br />

ferito comunque fare dei turni di guardia. Suor Mary Angela non aprì bocca,<br />

ma le sue dita stavano tormentando le perle del rosario. Fu in quel momento<br />

che mi accorsi che nessuno dei novizi rossi aveva fiatato, quindi guardai<br />

l'unico altro vampiro rosso esistente. « Tu lo sapevi di questi altri<br />

novizi? »<br />

«Io? Diavolo, no. Te lo avrei detto subito», replicò Stark.<br />

« Avrei dovuto dirtelo subito anch'io. Mi dispiace sul serio di non averlo<br />

fatto », disse Stevie Rae.<br />

« So quanto sia duro dire la verità dopo averla nascosta per tanto tempo. »<br />

Mi guardai intorno, cercando con lo sguardo gli altri novizi rossi. « Voi<br />

invece lo sapevate tutti, giusto? »<br />

«Lo sapevamo. Ma non ci piacciono. Portano solo guai », rispose Kramisha.<br />

«E puzzano pure», intervenne la piccola Shannon-compton dal fondo del<br />

tavolo.<br />

« Fanno schifo. E ci ricordano com'eravamo noi », aggiunse Dallas.<br />

«E ne facciamo volentieri a meno di ricordarcelo», commentò il muscoloso<br />

Johnny B.<br />

Riportai l'attenzione su Stevie Rae. « C'è qualcos'altro che mi vuoi dire?<br />

»<br />

« Be', non credo sia furbo da parte nostra tornare nei tunnel sotto lo<br />

scalo ferroviario, perciò andare alla Casa della Notte sembra una buona<br />

soluzione anche a me. » « Allora è deciso. Torniamo a casa », sentenziai.<br />

185<br />

ZOEY<br />

«Senti, Zoey, sono d'accordo con te che noi dobbiamo tornare a casa, ma tua<br />

nonna rimane qui », disse di punto in bianco Afrodite. « Non sappiamo cosa<br />

ci troveremo ad affrontare alla Casa della Notte. »<br />

« Le tue visioni ti hanno mostrato qualcos'altro? » chiesi, seguendo il suo<br />

sguardo fisso su Stevie Rae.<br />

Afrodite scosse lentamente la testa. « No, ti ho raccontato tutto. È solo<br />

un presentimento, tutto qui. »<br />

Stevie Rae fece una risatina nervosa. «Che cacchio, Afrodite, ci sentiamo<br />

tutti un po' tesi e agitati, e mi sembra pure logico. Abbiamo appena<br />

cacciato via un enorme caccolone di mostro, ma non è un buon motivo per far<br />

sclerare Zoey. »<br />

« Senti, zucca campagnola, io non la sto facendo sclerare. Sono solo<br />

prudente », replicò Afrodite.<br />

« E una cosa saggia anticipare i pericoli », commentò pensieroso Dario.<br />

Dato che non c'era niente di male a essere prudenti, stavo per dire che<br />

concordavo con entrambi, ma Stevie Rae mi precedette. « Dario, solo perché<br />

le hai fatto il Giuramento di Guerriero non significa che devi essere<br />

d'accordo con tutto quello che dice », replicò in tono piatto e gelido.<br />

« Cosa? Hai fatto il Giuramento di Guerriero ad Afrodite? » saltò su Stark.<br />

188<br />

« Davvero? » chiese Damien.<br />

« Wow, troppo forte! » commentò Jack.<br />

Dal tavolo dietro di noi, Erik sbuffò in modo sgradevole. « Incredibile che<br />

Pagina 63


06 - <strong>tempted</strong><br />

Zoey te lo abbia lasciato fare! Pensavo ti avrebbe aggiunto alla sua<br />

collezione privata. »<br />

A quel punto ne avevo avuto abbastanza. « Va' all'inferno, Erik! »<br />

strillai.<br />

« Zoey! » mi rimproverò suor Mary Angela.<br />

«Scusi», mormorai.<br />

« Non ti scusare. 'Inferno' non è una parolaccia. È un posto. E c'è gente<br />

che dovrebbe proprio andarci. » Afrodite lanciò un'occhiataccia a Stevie<br />

Rae.<br />

« Come? Non volevi che tutti sapessero di te e Dario? » chiese Stevie Rae<br />

con aria innocente.<br />

« Sono fatti miei », replicò Afrodite.<br />

Kramisha annuì. « Esattamente come dicevo io. Non è giusto mettere in<br />

piazza i fatti personali. » Puntò gli occhi su Stevie Rae. « Tesoro, lo so<br />

che sei la nostra Somma Sacerdotessa e tutto il resto, quindi non intendo<br />

mancarti di rispetto, ma penso che tua mamma ti abbia insegnato a<br />

comportarti meglio di così. »<br />

Stevie Rae sembrò mortificata. « Hai ragione, Kramisha. Ma non pensavo che<br />

fosse un segreto. Voglio dire, prima o poi lo avrebbero saputo tutti<br />

comunque. » Mi sorrise e si strinse nelle spalle. « Un Giuramento di<br />

Guerriero non è esattamente una cosa che si può nascondere. » Si rivolse ad<br />

Afrodite. « Scusami, non volevo farti una carognata. »<br />

« Le tue scuse non m'interessano. Io non sono Zoey. Non ho intenzione di<br />

credere automaticamente a tutto quello che dici. »<br />

« Okay, adesso bastai » gridai.<br />

Parecchi novizi sobbalzarono, colpiti dalla rabbia che trasudava dalle mie<br />

parole.<br />

189<br />

« Questo vale per tutti: non possiamo combattere un male così grande che<br />

potrebbe distruggere il mondo se continuiamo a bisticciare tra noi! Stevie<br />

Rae e Afrodite, superate il fatto che avete un Imprinting e smettetela di<br />

mettervi in imbarazzo a vicenda. » Afrodite sembrò dispiaciuta e Stevie Rae<br />

era addirittura sconvolta, ma continuai: « Stevie Rae, non mi nascondere<br />

più cose importanti, anche se pensi di avere un buon motivo per farlo ».<br />

Guardai dritto in faccia Erik, che si era voltato sulla sedia per fissarmi<br />

incredulo. « Quanto a te... il fatto che tu sia incavolato nero perché ti<br />

ho piantato è l'ultimo dei nostri problemi. »<br />

Stark ridacchiò.<br />

« Non credere di cavartela così, tu! »<br />

Lui sollevò le mani in segno di resa. « Ridevo solo perché Erik il Grande è<br />

stato rimesso al suo posto. »<br />

« Cosa davvero pessima da parte tua, dato che sai benissimo quanto tutta la<br />

questione tra te, Erik e Heath mi faccia soffrire », ribattei.<br />

Il sorriso strafottente di Stark scomparve.<br />

« Dario, pensi di poter guidare l'Hummer fino alla Casa della Notte anche<br />

se fuori c'è un delirio di ghiaccio? »<br />

« Senz'altro », rispose il Guerriero.<br />

« Chi sa cavalcare bene? »<br />

Numerose mani si alzarono di botto, neanche fossi stata una maestra<br />

cattiva.<br />

« Shaunee, tu ed Erin potete riprendere il cavallo con cui siete arrivate.<br />

» Mi guardai intorno osservando i ragazzi che tenevano ancora sollevata la<br />

mano. «Johnny<br />

tu e Kramisha potete montare assieme l'altra giumenta?»<br />

«Sì, certo », replicò lui.<br />

« Stark, tu puoi stare dietro di me su Persefone », sen-<br />

190<br />

tenziai senza nemmeno guardarlo. «Damien, Jack, Heath, Afrodite,<br />

Shannoncompton, Venere e... » Fissai la brunetta novizia rossa di cui<br />

proprio non riuscivo a ricordare il nome.<br />

« Sophie », mi aiutò Stevie Rae con un po' di esitazione, tipo avesse paura<br />

che le staccassi la testa.<br />

«E Sophie, voi andrete assieme a Dario con l'Hum-mer. » Guardai Stevie Rae.<br />

« Tu puoi fare in modo che gli altri novizi rossi ed Erik raggiungano la<br />

Casa della Notte sani e salvi? »<br />

« Se è quello che vuoi, lo farò », replicò pronta. « Bene. Allora finiamo<br />

la colazione e poi torniamo a casa. » Mi alzai e inclusi tutte le suore in<br />

una lunga occhiata. « Ho apprezzato il vostro aiuto più di quanto non sarò<br />

mai in grado di dire. Finché vivrò, le suore benedettine avranno per amica<br />

una Somma Sacerdotessa. » Quindi mi voltai per andarmene.<br />

Stark stava per alzarsi, ma scossi la testa. « Vado a salutare la nonna. Da<br />

sola. »<br />

Pagina 64


06 - <strong>tempted</strong><br />

Capii che la cosa lo aveva ferito, ma si limitò a salutarmi con rispetto,<br />

aggiungendo: « Come desideri, mia signora ».<br />

Ignorando il silenzio che mi lasciavo alle spalle, uscii dalla stanza. Da<br />

sola.<br />

« Allora, u-we-tsi a-ge-hu-tsa, hai fatto arrabbiare tutti? » chiese la<br />

nonna dopo avermi ascoltata sbraitare andando avanti e indietro accanto al<br />

suo letto.<br />

« Non tutti. E non li ho proprio fatti arrabbiare, direi che ho più ferito<br />

i loro sentimenti. »<br />

La nonna mi studiò a lungo e, quando parlò, andò semplicemente dritta al<br />

punto, come al solito. «Non e da te, quindi devi aver avuto un buon motivo<br />

per farlo. »<br />

191<br />

« Sono spaventata e confusa. Ieri mi sentivo una Somma Sacerdotessa. Oggi<br />

sono di nuovo una ragazzina. Ho un sacco di problemi coi ragazzi e una<br />

migliore amica che mi tiene nascoste delle cose. »<br />

« Questo significa che né tu né Stevie Rae siete perfette », commentò la<br />

nonna.<br />

« E se non fosse soltanto questo? E se io fossi una ragazza facile e<br />

superficiale e Stevie Rae fosse diventata malvagia? »<br />

« Solo il tempo dirà se la tua fiducia in Stevie Rae è stata mal riposta. E<br />

dovresti smettere di essere tanto dura con te stessa perché ti senti<br />

attratta da più di un ragazzo. Stai valutando con attenzione le relazioni<br />

della tua vita. Da quanto mi hai detto, l'atteggiamento di Erik era<br />

sgarbato e ossessivo. Molte giovani ci sarebbero passate sopra perché, come<br />

direste voi, lui è così figol Quanto a Heath e Stark, imparerai a trovare<br />

il giusto equilibrio, visto che molte Somme Sacerdotesse lo fanno. Oppure<br />

non sarà così e deciderai che la strada giusta per te è d'impegnarti con un<br />

uomo solo. Però, gioia, hai tanti, tanti anni davanti per poter decidere. »<br />

« Immagino che tu abbia ragione. » «Ma certo che ho ragione. Sono vecchia!<br />

E, dall'alto della mia saggezza, vedo pure che non sono soltanto i ragazzi<br />

e Stevie Rae a preoccuparti. Cos'altro c'è, Zoey-bird? »<br />

« Ho avuto un ricordo. Come A-ya. » La nonna trattenne il fiato, sconvolta.<br />

« Nel ricordo c'era anche Kalona? » « Sì. »<br />

«Ed era brutto o piacevole? »<br />

« Entrambe le cose! È iniziato in modo terrificante ma,<br />

192<br />

più mi avvicinavo ad A-ya, più diventava piacevole Nonna, lei lo amava. E<br />

io lo sentivo. »<br />

La nonna annuì. « Sì, u-we-tsi a-ge-hu-tsa. A-ya era stata creata per<br />

amarlo. »<br />

« Ma mi spaventa e ho paura di perdere il controllo! » gridai.<br />

« Sstt, figlia. Siamo tutti segnati dal nostro passato, ma abbiamo la<br />

possibilità di far sì che quanto abbiamo fatto non determini quanto faremo.<br />

»<br />

« Anche parlando del profondo dell'anima? » «Soprattutto. Domanda a te<br />

stessa da dove provengono i tuoi grandi doni. » « Da Nyx », replicai<br />

subito.<br />

« E la Dea questi doni li ha fatti alla tua anima o al tuo corpo? »<br />

« Alla mia anima, è ovvio. Il corpo è solo un involucro. » La sicurezza<br />

nella mia voce mi stupì. « Devo ricordarmi che adesso è la mia anima, e<br />

trattare A-ya come farei con qualunque ricordo del passato. »<br />

La nonna sorrise. « Ah! Visto? Lo sapevo che avresti trovato una soluzione.<br />

Se impari dagli errori che fai, in questa vita o in un'altra, essi si<br />

trasformano in opportunità. »<br />

Non se i miei errori consentono a Kalona di bruciare il mondo, pensai, e<br />

stavo quasi per dirlo ad alta voce quando la nonna chiuse gli occhi.<br />

Sembrava così stanca e vecchia che mi si annodò lo stomaco. « Scusa, nonna,<br />

mi dispiace di averti scaricato addosso tutte queste cose. »<br />

Lei aprì gli occhi e mi assestò una pacchetta sulla mano. « Non devi mai<br />

dispiacerti di aprirmi il tuo cuore, u-we-tsi a-ge-hu-tsa. »<br />

Le diedi un bacio sulla fronte facendo attenzione a non toccare tagli o<br />

lividi. « Ti voglio bene, nonna. »<br />

193<br />

« Anch'io ti voglio bene, u-we-tsi a-ge-hu-tsa. Va' con la Dea, e con la<br />

benedizione dei nostri antenati. »<br />

La mia mano si era appena posata sulla maniglia della porta quando la sua<br />

voce risuonò nella stanza, forte, sicu-ra e saggia come al solito: « Di'<br />

sempre la verità, u-we-tsi a.ge-hu-tsa. Non scordare mai che, come il<br />

nostro popolo sa da sempre, c'è un profondo potere nelle parole che<br />

esprimono la verità ».<br />

« Farò del mio meglio, nonna. » « Non potrò mai chiederti di più, mia<br />

Pagina 65


06 - <strong>tempted</strong><br />

Zoeybird. »<br />

21<br />

ZOEY<br />

La cavalcata di ritorno alla Casa della Notte fu lenta, strana e<br />

imbarazzante.<br />

Lenta perché, anche se Shaunee e io avevamo evocato il fuoco per scaldare<br />

gli zoccoli dei cavalli, il tragitto fu gelido, scivoloso e difficile.<br />

Strana perché era tutto buio. Ecco cosa succede quando in una città va via<br />

completamente la luce: sembra sbagliata. Lo so che suona semplicistico,<br />

soprattutto detto da una ragazza che si presume essere una figlia della<br />

notte o qualcosa di simile, ma il mondo non è lo stesso quando è avvolto<br />

nelle tenebre.<br />

Infine fu imbarazzante perché Shaunee ed Erin continuavano a guardarmi come<br />

se fossi una bomba pronta a esplodere. Johnny B e Kramisha non mi<br />

rivolgevano la parola e Stark, che stava dietro di me sulla mia splendida<br />

giumenta, Persefone, si sprecava appena a tenermi le mani sui fianchi.<br />

E io? Io volevo soltanto andare a casa.<br />

Dario ci seguiva con l'Hummer, anche se per lui doveva essere una pena<br />

guidare abbastanza piano da non investire i cavalli al trotto. I novizi<br />

rossi, con in testa Stevie Rae ed Erik, chiudevano la processione. A parte<br />

il rombo del motore e lo scalpiccio degli zoccoli, la notte era silen<br />

ziosa, anche se, di quando in quando, un ramo cedeva<br />

195<br />

sotto il peso del ghiaccio e cadeva a terra con un frastuono terribile.<br />

Avevamo già svoltato in Utica Street quando aprii bocca per la prima volta.<br />

« Quindi non mi parlerai mai più? » chiesi a Stark.<br />

« Figurati! »<br />

« Com'è che mi sembra di sentire un 'ma' alla fine della frase? »<br />

Esitò a rispondere e percepivo benissimo quanto fosse teso. Infine emise un<br />

lungo sospiro e disse: « Non so se essere incazzato con te o chiederti<br />

scusa per tutto quel casino in mensa ».<br />

« Il casino non era colpa tua. »<br />

«Sì, questo lo so, ma vedi, so pure che la faccenda di Erik ti ha davvero<br />

ferita. »<br />

A quello non sapevo come replicare.<br />

Cavalcammo in silenzio per un po', finché Stark non si schiarì la voce e<br />

disse: « Sei stata piuttosto dura con gli altri ».<br />

« Mi è sembrata la maniera più veloce per farli smettere di litigare. »<br />

« La prossima volta potresti provare con qualcosa tipo-Ragazzi, smettetela<br />

di litigare!' Non so, magari sono solo io, ma per me ha più senso che<br />

sbraitare contro tutti i tuoi amici. »<br />

Soffocai l'istinto di ribattere che avrei voluto vedere lui/ se era capace<br />

di fare di meglio. Invece riflettei su quanto mi aveva detto. Poteva anche<br />

avere ragione. Mi sentivo un po' uno schifo per aver strillato a tutti,<br />

soprat-tutt0 dato che i « tutti » in questione erano i miei amici. *<br />

Prossima volta cercherò di comportarmi meglio. »<br />

Stark non si mise a esultare. E non si atteggiò nemme-n° duro trattandomi<br />

con sufficienza. Si limitò ad ab-<br />

196<br />

bracciarmi, dicendo: « Il fatto che ascolti davvero gli a^j è una delle<br />

cose che mi piacciono di più di te ».<br />

Mi sentii avvampare le guance per il complimento inatteso. «Grazie.» Feci<br />

scorrere le dita nella criniera fredda e bagnata di Persefone. « Sei<br />

proprio una brava ragazza. »<br />

« Pensavo che ormai ti fossi accorta che sono un maschietto », disse Stark<br />

con un sorrisetto strafottente.<br />

Risi, e la tensione tra noi scomparve.<br />

Le gemelle, Johnny B e Kramisha si voltarono verso di noi sorridendo<br />

esitanti.<br />

« Allora, mmm, tra noi è tutto okay? » chiesi ancora a Stark.<br />

« Tra noi sarà sempre okay. Sono il tuo Guerriero, devo proteggerti.<br />

Qualunque cosa succeda, io sarò lì per te. »<br />

Quando la gola mi si liberò abbastanza da poter parlare, replicai: « Essere<br />

il mio Guerriero potrebbe non rivelarsi sempre un lavoro facile ».<br />

Lui rise, una risata piena e profonda. E fece anche scivolare le braccia<br />

intorno ai miei fianchi. « Zoey, temo che a volte essere il tuo Guerriero<br />

sarà una rottura clamorosa. »<br />

Stavo per fargli notare che forse, magari, chissà, sua madre era una<br />

rottura clamorosa, ma stavo così bene tra le sue braccia! Quindi borbottai<br />

qualcosa riguardo al fatto che diceva solo un sacco di cavoiate e mi<br />

appoggiai a lui.<br />

«Sai, dimenticando per un attimo i disastri che provoca questa bufera, e il<br />

Pagina 66


06 - <strong>tempted</strong><br />

casino della faccenda Kalona-Nefe-ret, tutto questo ghiaccio è una vera<br />

figata. È come se fossimo stati trasportati in una strana terra magica in<br />

cui l'inverno dura tutto l'anno. Un posto dove la Strega Bianca potrebbe<br />

vivere sul serio. »<br />

« Oooh, Il leone, la strega e l'armadio! È davvero un bel film. »<br />

197<br />

Si schiarì la voce. « Non l'ho visto. » « Non lo hai visto? » Sgranai gli<br />

occhi e mi voltai quanto bastava per guardarlo in faccia. « Hai letto il<br />

libro? » « I libri. C.S. Lewis ha scritto più di un libro su Narnia. » «Tu<br />

leggi?» « Certo. »<br />

« Oh! » commentai, sentendomi ottusa (come avrebbe detto mia nonna).<br />

« Che c'è di male? Leggere è bello », replicò sulla difensiva.<br />

«Lo so! È una figata che tu legga. Anzi, a dirla tutta, è molto sexy che tu<br />

legga. » Ed era vero. Adoravo i ragazzi carini che dimostravano anche di<br />

avere un cervello.<br />

«Sul serio? Allora senz'altro t'interesserà sapere che ho appena finito II<br />

buio oltre la siepe. »<br />

Sorrisi e gli diedi una gomitata. « Quello l'hanno letto tutti. »<br />

« Io l'ho letto cinque volte. » « Naah! »<br />

« Eccome. Posso perfino citarne dei pezzi. » « Tutte scempiate. »<br />

E allora Stark, il mio Guerriero grande, grosso e cattivo, alzò la voce, si<br />

lanciò in una pronuncia strascicata da bambina del Sud e disse: « Zio Jack?<br />

Che cos'è una sgualdrina? »<br />

« Non credo proprio che sia la citazione più significativa del libro »,<br />

commentai, ma risi comunque.<br />

« Okay, senti qui: Ancora non è nata quella baldracca spor-ca d una maestra<br />

che mi fa far qualcosa a me! Questa è senza dubbio la mia preferita. »<br />

«James Stark, hai proprio una mente contorta. » Sorridevo e mi sentivo al<br />

caldo e felice quando svoltammo nel Ungo viale che portava alla Casa della<br />

Notte. E stavo<br />

198<br />

giusto pensando che sembrava magica, tutta illuminata e accogliente, quando<br />

mi accorsi che c'era molta più luce del solito. E che quella luce non<br />

veniva dagli edifici della scuola, ma proveniva dal parco, da un punto non<br />

lontano dal tempio di Nyx.<br />

Stark s'irrigidì di colpo.<br />

« Cosa c'è? » chiesi.<br />

« Ferma i cavalli », ordinò.<br />

« Ooooh! » Tirai le briglie, e subito Shaunee e Johnny B m'imitarono.<br />

« Che cosa sta succedendo? » domandai ancora.<br />

« Tieni gli occhi aperti. Sta' pronta a tornare all'abbazia. Se ti dico di<br />

andare, vai, e in fretta anche. Senza aspettarmi! » Stark smontò da<br />

Persefone e iniziò a correre verso l'Hummer.<br />

Mi voltai e vidi che Dario stava già uscendo dal veicolo, mentre Heath<br />

prendeva posto al volante. I due Guerrieri scambiarono qualche parola, poi<br />

Dario chiamò Erik, Stevie Rae e tutti i novizi maschi. Stavo per<br />

raggiungerli anch'io, quando Stark tornò da me.<br />

« Allora, cosa c'è? » domandai.<br />

« Nel parco della scuola c'è qualcosa che brucia. »<br />

« Sai di cosa si tratta? » chiesi a Shaunee.<br />

«No, ma sembra sacro», rispose lei, aggrottando la fronte per concentrarsi<br />

meglio sul suo elemento.<br />

Sacro? Ma che diavolo voleva dire?<br />

Stark afferrò le briglie di Persefone per richiamare la mia attenzione. «<br />

Guarda sotto gli alberi. »<br />

Mi voltai verso la fila di peri da fiore che fiancheggiava la stradina che<br />

portava alla Casa della Notte. C'era qualcosa sotto... sagome<br />

accartocciate. Lo stomaco mi si rivoltò quando capii cosa stavo guardando.<br />

« Raven Mocker. »<br />

« Sono morti, tesoro », mi rassicurò Kramisha.<br />

199<br />

«Dobbiamo controllare. Dobbiamo esserne sicuri», disse Stevie Rae.<br />

« Subito. » Dario s'infilò le mani in tasca per tirare fuori due coltelli.<br />

« Stark, tu resta con Zoey. » Quindi si diresse verso gli alberi, seguito<br />

da Erik e da Stevie Rae.<br />

Non ci misero molto.<br />

« Sono tutti morti », gridò Dario dopo averli controllati uno a uno.<br />

Quando il gruppo si riunì, non potei non notare quanto fosse pallida Stevie<br />

Rae. « Ti senti bene? » le chiesi.<br />

Lei mi fissò, sbigottita. « Sì, sì. È solo... » La sua voce si spense e lo<br />

sguardo tornò ai raccapriccianti fagotti sotto gli alberi.<br />

« È che puzzano, tesoro », intervenne Kramisha.<br />

Pagina 67


06 - <strong>tempted</strong><br />

La guardammo tutti.<br />

«È la verità. Quei Raven Mocker nel sangue hanno qualcosa di schifoso. »<br />

«Sì, hanno un odore strano. Lo so perché sono stata io a ripulire il<br />

giardino dell'abbazia dai resti di quelli uccisi da Dario. » Stevie Rae<br />

aveva parlato in fretta, come se l'argomento la mettesse a disagio.<br />

« Ecco cos'era l'odore che ti avevo sentito addosso! » Ero sollevata per<br />

aver finalmente identificato quello strano puzzo.<br />

« Sentite, ora dobbiamo valutare bene il da farsi: non sappiamo cosa stia<br />

succedendo là dentro. » Dario fece un cenno in direzione del parco della<br />

scuola e delle fiamme che ne illuminavano la parte centrale.<br />

« Cosa c'è? La scuola è davvero in fiamme? » Fu Stevie Rae a parlare, ma lo<br />

pensavamo tutti.<br />

« Ve lo posso dire io cos'è. »<br />

Quella voce fece sobbalzare tutti, eccetto le tre giumente, il che avrebbe<br />

dovuto farmi capire subito a chi ap-<br />

200<br />

parteneva l'ombra accanto al maneggio. « È una pira funebre», spiegò<br />

Lenobia, insegnante di Studi Equestri, nonché uno dei pochi vampiri adulti<br />

che erano rimasti al nostro fianco dopo che Kalona e Neferet si erano<br />

impossessati della scuola.<br />

Andò diretta a salutare i cavalli, ignorando noi finché non si fu accertata<br />

che i tre animali stessero bene. Infine, alzando lo sguardo dal muso di<br />

Persefone, disse: « Ben trovata, Zoey ».<br />

« Ben trovata. »<br />

« Lo hai ucciso? »<br />

Scossi la testa. « Lo abbiamo solo scacciato. La poesia di Kramisha diceva<br />

la verità. Quando noi cinque ci siamo unite, siamo state in grado di<br />

bandirlo con la forza dell'amore. Ma per chi... »<br />

« Neferet è morta o è soltanto scappata con lui? » m'interruppe lei.<br />

« È scappata. Ma per chi è la pira funebre? » Non ce la facevo più ad<br />

aspettare una risposta.<br />

Gli splendidi occhi grigio-azzurri di Lenobia si fissarono nei miei. «<br />

Anastasia Lankford è morta. L'ultimo gesto del figlio prediletto di Kalona,<br />

Rephaim, prima di chiamare a sé i suoi fratelli per seguirvi all'abbazia, è<br />

stato tagliarle la gola. »<br />

21<br />

ZOEY<br />

Stevie Rae era rimasta senza fiato per l'orrore e anche tutti gli altri<br />

trattennero il respiro, sconvolti.<br />

Dario però non ebbe la minima esitazione. « È rimasto ancora qualche Raven<br />

Mocker vivo, qui? »<br />

« Nessuno. Che le loro anime possano marcire in eterno nelle profondità più<br />

buie dell'Aldilà», replicò dura Lenobia.<br />

« È morto qualcun altro? » chiesi.<br />

« No, anche se ci sono molti feriti. L'infermeria è piena. Neferet era la<br />

nostra unica guaritrice, e adesso che lei è... » La voce di Lenobia si<br />

spense.<br />

« Allora Zoey deve andare da loro », sentenziò Stark.<br />

Lenobia e io lo guardammo con la fronte aggrottata, perplesse. «Io? Ma<br />

sono...»<br />

«... sei la cosa più vicina a una Somma Sacerdotessa che abbiamo. E, se<br />

alla Casa della Notte ci sono vampiri e novizi feriti, hanno bisogno della<br />

loro Somma Sacerdotessa », spiegò Stark con grande semplicità.<br />

«Soprattutto se ha un'affinità con lo spirito. Non c'è dubbio che potrai<br />

contribuire ad alleviare le loro sofferenze », aggiunse Dario.<br />

Lenobia si scostò dal viso una ciocca di capelli biondi. « Avete ragione, è<br />

ovvio. Scusatemi. La morte di Stasia mi ha colpita molto e non riesco a<br />

pensare con chiarezza. »<br />

202<br />

Tentò di sorridermi, anche se il risultato parve più una smorfia triste. «<br />

Zoey, abbiamo bisogno del tuo aiuto. »<br />

« Farò tutto quello che posso. » Avevo cercato di sembrare sicura di me, ma<br />

la verità era che solo l'idea di vedere dei vampiri feriti mi faceva<br />

ribaltare lo stomaco.<br />

«Ci daremo da fare tutti. Se un'affinità può essere d'aiuto, magari cinque<br />

saranno cinque volte più utili», intervenne Stevie Rae.<br />

« Magari », commentò Lenobia, sempre triste e confusa.<br />

« Riporterà la speranza. »<br />

Abbassai lo sguardo stupita e vidi Afrodite avvicinarsi e prendere Dario<br />

sottobraccio.<br />

Lenobia le rivolse un'occhiata scettica. « Sai, Afrodite, temo che ti<br />

accorgerai presto che le cose sono cambiate alla Casa della Notte. »<br />

Pagina 68


06 - <strong>tempted</strong><br />

«Non c'è problema. Stiamo diventando bravi ad affrontare i cambiamenti »,<br />

replicò lei.<br />

«Già, 'cambiamento' è quasi la nostra parola d'ordine », intervenne<br />

Kramisha mentre parecchi altri ragazzi facevano cenni di approvazione.<br />

Ero così orgogliosa di loro che a momenti mi mettevo a piangere. « Credo<br />

proprio che siamo pronti a tornare a casa. »<br />

« Casa », ripetè Lenobia in tono dolce e triste. « Allora seguitemi in<br />

quella che è diventata la nostra casa. » Si voltò, schioccò la lingua e,<br />

istantaneamente, le tre giumente la seguirono senza che noi dovessimo fare<br />

niente.<br />

Dall'ingresso principale ci spostammo nel parcheggio/ dove Dario aveva<br />

detto a Heath di aspettarci con l'Hum-mer, e smontammo da cavallo. Il lato<br />

dell'edificio che ospitava gli alloggi dei professori e l'infermeria ci<br />

bloccava la vista della zona centrale del parco, perciò scorgevamo soltanto<br />

alcune ombre danzanti create dalle fiamme-<br />

203<br />

A parte gli schiocchi del legno che bruciava, nella scuola regnava il<br />

silenzio più assoluto.<br />

« Non va bene per niente », disse sottovoce Shaunee. « Cosa? » le chiesi.<br />

« In quelle fiamme percepisco tanta tristezza. Non va bene per niente »,<br />

ripetè.<br />

«Shaunee ha ragione. Porto i cavalli in scuderia. Volete venire con me o<br />

preferite andare... » La voce di Lenobia si spense di nuovo, mentre il suo<br />

sguardo si spostava sulle ombre guizzanti che il fuoco disegnava contro i<br />

rami delle vecchie querce al centro del parco.<br />

« Andiamo », risposi indicando la luce delle fiamme. « Tanto vale<br />

affrontare subito la dura realtà. »<br />

« Vi raggiungo non appena ho finito di occuparmi dei cavalli. » Lenobia<br />

scomparve nell'oscurità seguita dalle tre giumente.<br />

La mano di Stark sulla mia spalla era calda e forte. « Ricordati, Kalona se<br />

n'è andato, portandosi via Neferet. Questo lascia a te il compito di<br />

gestire novizi e vampiri, cosa che dovrebbe risultare semplice, dopo tutto<br />

quello che hai passato. »<br />

Heath mi si avvicinò sull'altro lato. « Ha ragione. Perfino aiutare novizi<br />

e vampiri feriti non è terribile quanto affrontare Neferet e Kalona. »<br />

«E casa nostra, nonostante quello che è successo», sentenziò Dario.<br />

« Già, casa nostra. Ed è ora che ce la riprendiamo », aggiunse Afrodite.<br />

«Okay, vediamo che razza di casini ci ha lasciato Neferet», sbottai. Mi<br />

allontanai da Stark e da Heath, precedendo tutti sul vialetto che girava<br />

intorno alla bella fontana di fronte agli alloggi degli insegnanti, con le<br />

porte lngresso di legno tanto simili a quelle di un castello,<br />

204<br />

per poi passare davanti alla torretta che in realtà era il centro<br />

multimediale. Infine la zona centrale del parco entrò nel nostro campo<br />

visivo.<br />

« Oh, Dea! » esclamò Afrodite, senza fiato.<br />

D'istinto, i miei piedi si fermarono: la scena era così orribile che non<br />

riuscivo più a fare un altro passo. Benché stesse bruciando da parecchio,<br />

si distingueva ancora la struttura della pira funebre, formata da un enorme<br />

mucchio di legna sistemato tutt'intorno a un tavolo da picnic, sempre di<br />

legno. Anche il corpo era ancora riconoscibile: la bellissima professoressa<br />

Anastasia, la moglie del nostro maestro di scherma, Dragone Lankford, era<br />

stata vestita con un abito lungo e vaporoso e coperta con un sudario di<br />

lino bianco. Che cosa orribile! Anastasia aveva le braccia incrociate sul<br />

petto e i lunghi capelli erano sollevati e crepitavano nel fuoco.<br />

Un suono terribile, come il pianto di un bambino col cuore spezzato,<br />

squarciava la notte, e il mio sguardo, che fino a quel momento era rimansto<br />

fisso sulla pira, si spostò su un punto accanto al tavolo: Dragone Lankford<br />

era in ginocchio, con la testa china, ma i lunghi capelli che gli coprivano<br />

il viso non riuscivano comunque a nascondere le lacrime. Accanto a lui<br />

c'era Shadowfax, il suo immenso Maine Coon. Tra le sue braccia, invece,<br />

c'era una piccola gattina bianca che miagolava e si dimenava nell'apparente<br />

tentativo di gettarsi nel fuoco con la sua vampira.<br />

« È Ginevra, la gatta di Anastasia. » Mi portai una mano alle labbra per<br />

soffocare un singhiozzo.<br />

Shaunee si allontanò in fretta da noi e raggiunse la pira, avvicinandosi<br />

molto più di quanto chiunque altro avrebbe potuto fare. Nello stesso<br />

momento, Erin si mise al fianco di Dragone e, mentre Shaunee sollevava le<br />

brac-<br />

205<br />

eia e diceva ad alta voce: « Fuoco! Vieni a me! » udii Erin mormorare la<br />

stessa richiesta all'acqua, il suo elemento.<br />

Pagina 69


06 - <strong>tempted</strong><br />

La pira fu immediatamente avvolta da una spessa cortina di fiamme che la<br />

schermò alla vista, mentre Dragone fu circondato da una fresca foschia che<br />

mi fece venire in mente un velo di lacrime.<br />

Damien si avvicinò a Erin. « Vento, vieni a me », disse, e mandò una brezza<br />

delicata a soffiare via il terribile puzzo di carne bruciata.<br />

Stevie Rae raggiunse Damien. «Terra, vieni a me.»<br />

Subito il vento che aveva spinto via l'odore di morte si riempì dei<br />

delicati profumi dei campi, che mi portarono immagini di primavera, di<br />

boccioli in fiore e dei prati verdeggianti della nostra Dea.<br />

Sapevo che la mossa successiva toccava a me. Piena di tristezza, raggiunsi<br />

Dragone e gli posai una mano sulla spalla scossa dai singhiozzi. Poi<br />

sollevai l'altro braccio e dissi: « Spirito, vieni a me ». Quando percepii<br />

la splendida ondata di energia che indicava la risposta dell'elemento alla<br />

mia chiamata, continuai: « Spirito, tocca Dragone. Allevia la sua<br />

sofferenza, così come quella di Ginevra e di Shadowfax. Fa' che il loro<br />

dolore diventi sopportabile ». Poi mi concentrai, spingendo lo spirito<br />

verso il vampiro e i due gatti sconvolti.<br />

Ginevra smise di miagolare. Sentii Dragone irrigidirsi, poi, lentamente,<br />

sollevò la testa e i suoi occhi si fissarono nei miei. Sul viso aveva dei<br />

graffi terribili e sopra l'occhio sinistro c'era una profonda ferita:<br />

l'ultima volta che lo avevo visto, si stava battendo contro tre Raven<br />

Mocker.<br />

« Benedetta sia, Dragone », mormorai.<br />

«Sacerdotessa, come potrà mai essere sopportabile?» Aveva la voce roca e<br />

sembrava distrutto.<br />

Provai un istante di panico, un istante di: ho diciassette<br />

206<br />

anni! Non posso certo aiutarlo! Poi, come in un cerchio perfetto, per un<br />

attimo lo spirito tornò a me per poi riposarsi su Dragone, e io trassi<br />

forza dal mio elemento. « La rivedrà. Lei è con Nyx adesso. L'aspetterà nei<br />

campi della Dea, oppure la sua anima rinascerà e vi ritroverete in questa<br />

vita. Lo può sopportare perché sa che lo spirito non ha mai fine. Noi non<br />

abbiamo mai fine. »<br />

« Li avete sconfitti? Quei mostri se ne sono andati? »<br />

« Kalona e Neferet se ne sono andati. E anche i Raven Mocker », lo<br />

rassicurai.<br />

« Bene... bene... » Dragone chinò la testa e sussurrò una preghiera a Nyx,<br />

chiedendole di prendersi cura della sua amata fino al giorno in cui si<br />

sarebbero rincontrati.<br />

Gli strinsi la spalla, poi, sentendomi un'intrusa, mi allontanai per<br />

lasciarlo da solo col suo immenso dolore.<br />

« Benedetta sia, Sacerdotessa », mi disse Dragone senza alzare la testa.<br />

Probabilmente avrei dovuto rispondere con qualcosa di saggio e maturo, ma<br />

ero in preda a così tante emozioni da non riuscire a parlare.<br />

All'improvviso, Stevie Rae mi fu accanto, e poi anche Damien. Erin si<br />

allontanò da Dragone per raggiungermi e Shaunee comparve vicino a lei.<br />

Restammo lì in rispettoso silenzio, formando una sorta di cerchio, mentre<br />

il fuoco ravvivato dalla magia di Shaunee si portava via quanto restava del<br />

guscio mortale di Anastasia.<br />

Intorno a noi, il silenzio era spezzato solo dal crepitio delle fiamme e<br />

dalle preghiere mormorate da Dragone. E in quel momento mi colpì un<br />

pensiero terribile. Mi guardai in giro: la pira era stata posta al centro<br />

del vialetto lastricato che portava dal tempio di Nyx all'edificio<br />

principale della scuola. Era stata una buona scelta da parte di Dragone,<br />

perché c'era tutto lo spazio necessario sia per<br />

207<br />

fiamme, sia per ospitare gli altri professori e i novizi che avrebbero<br />

dovuto essere lì, al suo fianco, a pregare per lui e per Anastasia,<br />

testimoniando in silenzio il loro affetto e sostegno.<br />

« Non c'è nessun altro qui con lui », sussurrai, in modo che l'insegnante<br />

di scherma non udisse il mio tono disgustato. « Dove diavolo sono tutti? »<br />

« Non dovrebbe stare qui da solo. Non è giusto », convenne Stevie Rae<br />

asciugandosi le lacrime.<br />

« Io sono rimasta con lui finché non ho sentito arrivare i cavalli »,<br />

intervenne Lenobia, che ci raggiunse correndo. «Ma... e tutti gli altri? »<br />

domandai. Lenobia scosse la testa, disgustata almeno quanto me. « I novizi<br />

sono in dormitorio. I professori nelle loro stanze. Tutti gli altri sono in<br />

infermeria... tutti quelli che avrebbero voluto stargli accanto, tanto per<br />

chiarire. »<br />

« Ma non ha senso. Com'è possibile che studenti e professori non vogliano<br />

stargli vicino? » La mia mente proprio non riusciva ad afferrare la<br />

situazione.<br />

Pagina 70


06 - <strong>tempted</strong><br />

« Kalona e Neferet se ne saranno anche andati, ma il loro veleno è rimasto<br />

», disse Lenobia in modo enigmatico.<br />

«Tu devi andare in infermeria», saltò su Afrodite spuntandoci alle spalle.<br />

Notai che il suo sguardo non si posava mai sulla pira né su Dragone.<br />

« Vai. Rimango io qui con lui », disse Lenobia. « Restiamo anche noi »,<br />

intervenne Johnny B. « Era il mio insegnante preferito prima che, sì,<br />

capite... »<br />

Capivo. Johnny B intendeva prima che morisse e poi tornasse da non-morto.<br />

« Rimarremo tutti con lui, tesoro. Non è giusto che stia qui da solo, e tu<br />

e il tuo cerchio avete da fare. » Kramisha fece un cenno con la testa in<br />

direzione dell'infermeria. « Venite », gridò, e il resto dei novizi rossi<br />

uscì dall'ombra<br />

208<br />

per mettersi al fianco di Dragone, creando un cerchio intorno alla pira.<br />

« Rimango anch'io. » Jack piangeva come una fontana, ma non esitò a<br />

prendere posto nel cerchio.<br />

Duchessa era vicino a lui, come sempre, coda e orecchie basse, quasi<br />

capisse realmente la situazione. Senza aprire bocca, Erik si avvicinò a<br />

Jack e poi Heath mi stupì colmando lo spazio vuoto vicino a Erik. Mi fece<br />

un solenne cenno di assenso, quindi chinò la testa.<br />

Non ero certa di essere in grado di parlare, perciò mi limitai a voltarmi<br />

e, assieme al mio cerchio, ad Afrodite, a Stark e a Dario, rientrai nella<br />

Casa della Notte.<br />

21<br />

ZOEY<br />

L'infermeria della scuola non era molto grande. Si trovava al piano terra<br />

dell'edificio che ospitava gli alloggi dei professori e in realtà disponeva<br />

unicamente di tre stanzette tipo ospedale, perciò non c'era da stupirsi che<br />

non ci stessero tutti i feriti e fossero stati aggiunti lettini di fortuna<br />

e materassi in corridoio. I ragazzi ci guardarono stupefatti quando il mio<br />

gruppo e io ci fermammo all'ingresso.<br />

« Zoey? »<br />

Alzai lo sguardo per non fissare i feriti - e non annusare l'odore di<br />

sangue che aleggiava nell'aria intorno a noi - e vidi due vampire avanzare<br />

di corsa verso di me. Erano le assistenti di Neferet, una sorta<br />

d'infermiere, e, con un enorme sforzo, ricordai che la bionda alta si<br />

chiamava Sapphire e l'altra, più bassina e di origine asiatica, Margareta.<br />

« Sei ferita anche tu? » chiese Sapphire scrutandomi in fretta dalla testa<br />

ai piedi.<br />

« No, sto bene. Stiamo tutti bene », la rassicurai. « A dire il vero, siamo<br />

venuti per dare una mano. »<br />

« Senza un guaritore, abbiamo già fatto tutto il possibile Per loro »,<br />

replicò brusca Margareta. « Nessuno dei novizi e in immediato pericolo di<br />

vita, anche se non si può mai sapere che effetto hanno le ferite sulla<br />

Trasformazione, quindi è sempre possibile che diversi di loro... »<br />

210<br />

« Okay, d'accordo, abbiamo capito. » La bloccai prima che potesse dire «<br />

muoiano » ad alta voce davanti ai diretti interessati. Cavolo, che tatto!<br />

« Sappiamo di non avere grandi capacità in campo medico, ma il nostro<br />

cerchio è potente e potrebbe riuscire ad alleviare le sofferenze dei feriti<br />

», spiegò Damien.<br />

« Qui non c'è nessun altro dei novizi illesi », disse Sap-phire, come se ci<br />

fosse un motivo per cui anche noi non avremmo dovuto essere lì.<br />

« Nessun altro dei novizi ha un'affinità con gli elementi », replicai.<br />

« Abbiamo davvero fatto tutto il possibile », ripetè gelida Margareta.<br />

«Senza una Somma Sacerdotessa... »<br />

« Noi ce l'abbiamo una Somma Sacerdotessa », la interruppe Stark. « Perciò<br />

è ora che vi facciate da parte e lasciate che lei e il suo cerchio aiutino<br />

questi ragazzi. »<br />

« Già, levatevi di torno », sbottò Afrodite.<br />

Le due vampire si allontanarono, anche se percepivo benissimo le loro<br />

gelide occhiate di disapprovazione.<br />

« Ma che problema hanno? » chiese a bassa voce Afrodite mentre percorrevamo<br />

il corridoio.<br />

« Non ne ho idea. In realtà neanche le conosco », risposi.<br />

« Io sì », intervenne Damien. « In terza ho fatto il volontario in<br />

infermeria. Sono sempre state burbere. Pensavo fosse perché dovevano<br />

occuparsi dei novizi che rifiutavano la Trasformazione. »<br />

« Burbere? » s'informò Shaunee.<br />

« Puoi tradurre, Stevie Rae? » chiese Erin.<br />

« 'Burbero' significa 'scontroso e severo'. Certo che dovreste proprio<br />

leggere di più. »<br />

Pagina 71


06 - <strong>tempted</strong><br />

« Stavo giusto per dirlo io », intervenne Stark.<br />

Damien sospirò.<br />

Può sembrare incredibile, ma dovetti soffocare un sor-<br />

211<br />

riso. Le circostanze erano pessime, ma il fatto che i miei amici fossero<br />

quelli di sempre faceva sembrare tutto un pochino più sopportabile.<br />

« Branco di sfigati, concentratevi. Siamo qui per aiutare i novizi. Burbera<br />

Uno e Burbera Due non sono importanti », sentenziò Afrodite.<br />

« Citazione dal Gatto e il cappello matto del Dr. Seuss.* Mi piace»,<br />

commentò Stark lanciandomi un'occhiata con sorrisetto supersexy da<br />

mettimi-pure-alla-prova-tan-to-io-leggo-da-sempre.<br />

Afrodite lo guardò male. «Ho detto 'concentratevi', non 'corteggiatevi'. »<br />

« Stevie Rae? » chiamò un ragazzo da una brandina in fondo al corridoio,<br />

interrompendoci.<br />

« Drew? Drew, stai bene? Cos'è successo? Ti sei rotto il braccio? » Stevie<br />

Rae corse da lui.<br />

Il novizio aveva un braccio fasciato, un occhio gonfio e livido e il labbro<br />

spaccato, ma riuscì comunque a sorriderle. « Sono proprio contento che tu<br />

non sia più morta. »<br />

Lei sogghignò. « Anch'io, sai? E non consiglio a nessuno tutto il casino<br />

del morire e poi non-morire, perciò riposati e guarisci. » Poi tornò seria<br />

e riportò lo sguardo sulle ferite del ragazzo, affrettandosi ad aggiungere:<br />

« Ma tu non corri questo rischio. Tranquillo, ti riprenderai benissimo ».<br />

« Non è niente di grave. Il braccio non è nemmeno rotto. Si è solo lussato<br />

mentre lottavo con un Raven Mock-er. »<br />

« Ha cercato di salvare Anastasia. »<br />

Cercai con lo sguardo la proprietaria della voce, che<br />

* Stark si riferisce a Coso Uno e Coso Due, personaggi che compaiono nella<br />

favola. (N.d.T.)<br />

212<br />

sembrava arrivare dalla stanza accanto. La porta era aperta e vidi una<br />

novizia semisdraiata a letto e con un braccio appoggiato su uno di quei<br />

vassoi di metallo che si usano in ospedale. L'avambraccio era tutto<br />

bendato. E aveva anche una brutta ferita che partiva dal collo per poi<br />

sparire sotto la camicia da notte. « E ce l'aveva quasi fatta. Drew era<br />

quasi riuscito a salvare Anastasia. » « 'Quasi' non basta », replicò lui. «<br />

'Quasi' è meglio di quanto ha fatto la maggior parte dei novizi », ribatté<br />

la ragazza. « Tu almeno ci hai provato. »<br />

« Cosa diavolo è successo, Deino? » Afrodite mi superò ed entrò nella<br />

stanza.<br />

Ecco chi era! Lei e altre due sue amiche, Enio e Pefredo (che avevano preso<br />

il nome delle Graie, sorelle delle Gorgoni), avevano fatto parte della<br />

cerchia ristretta di super-stronze di Afrodite prima che io arrivassi alla<br />

Casa della Notte e che, come aveva detto la stessa Afrodite, la sua vita<br />

implodesse. Mi preparai a sentire una rispostaccia, visto che nessuna delle<br />

« amiche » di Afrodite le era rimasta vicino dopo che lei era uscita dalle<br />

grazie di Neferet e io l'avevo sostituita a capo delle Figlie Oscure. Per<br />

fortuna Deino non fu affatto antipatica, anche se sembrò frustrata e<br />

decisamente incavolata. « Non è successo niente. Cioè, non è successo<br />

niente ai novizi che non hanno opposto resistenza a quei maledetti corvacci<br />

schifosi. Noi » - indicò i presenti in infermeria - « ci siamo opposti. E<br />

così hanno fatto anche Dragone e Anastasia. »<br />

«Hanno assalito la professoressa Anastasia mentre Dragone lottava contro un<br />

gruppetto di Raven Mocker. Era troppo lontano per poterla aiutare. Non ha<br />

nemmeno visto cosa succedeva », intervenne Drew. « Io gliene ho<br />

213<br />

tolto di dosso uno, ma me ne è spuntato un secondo alle<br />

spalle. »<br />

« E io l'ho afferrato. » Deino indicò dall'altra parte del corridoio. « Ian<br />

ha cercato di aiutarmi quando quel mostro mi ha attaccata, ma il Raven<br />

Mocker gli ha spezzato la gamba come se fosse stata un rametto. »<br />

Infilai la testa nella stanza che aveva indicato Deino. «Ian Bowser?»<br />

« Sì, sono io », rispose un ragazzo con una gamba sollevata e ingessata<br />

fino all'inguine. Era piuttosto carino, anche se un po' ossuto e<br />

decisamente troppo pallido.<br />

« Ha l'aria di fare un gran male », commentai. Lo conoscevo perché<br />

frequentavamo assieme il corso di recitazione e lui si era preso una cotta<br />

clamorosa per la nostra insegnante, la professoressa Nolan, prima che<br />

venisse uccisa.<br />

« Sono stato meglio », replicò abbozzando un sorriso.<br />

« Già, tutti siamo stati meglio », intervenne una ragazza su una barella in<br />

fondo al corridoio.<br />

Pagina 72


06 - <strong>tempted</strong><br />

« Hanna Honeyyeager! Non ti avevo vista », saltò su Damien, girandomi<br />

intorno per raggiungerla. Capivo perché non l'aveva notata prima: era<br />

coperta da un enorme piumone bianco, in cui si mimetizzava perfettamente.<br />

Sul serio, era la persona più bianca che avessi mai visto, una di quelle<br />

bionde con la pelle così chiara che non si abbronzano mai e il colorito<br />

rosa sulle guance le fa sembrare sempre stupite o in imbarazzo. La<br />

conoscevo solo Per via di Damien. Loro parlavano spesso di fiori, visto<br />

che, a quanto pareva, lei aveva il pollice verde, e mi ricordavo anche che<br />

la chiamavano tutti con nome e cognome, hpo Shannoncompton, solo che in<br />

questo caso non li legavano assieme.<br />

« Tesoro, cosa ti è successo? » Damien si chinò su di lei e Ie prese la<br />

mano.<br />

214<br />

La testolina bionda della ragazza era fasciata e sulla benda, vicino alla<br />

fronte, c'era una grande macchia di sangue. « Quando la professoressa<br />

Anastasia è stata aggredita, ho gridato contro i Raven Mocker. Un sacco»,<br />

spiegò.<br />

« Ha una voce acutissima », intervenne qualcuno dall'ultima stanza, che io<br />

non riuscivo a vedere.<br />

« Be', a quanto pare ai Raven Mocker le voci acute non piacciono e uno di<br />

loro mi ha messa fuori combattimento », riprese Hanna Honeyyeager.<br />

« Frena un attimo. » Erin si diresse decisa verso il ragazzo che aveva<br />

parlato. « Sei tu, T.J.? »<br />

« Erin! »<br />

« Oh. Mia. Dea! » squittì Erin precipitandosi nella stanza.<br />

Appena dietro di lei, Shaunee strillò: « Cole? Come sta Cole? »<br />

« Lui non si è opposto ai Raven Mocker », rispose T.J.<br />

La sua voce era così tesa che bloccò Shaunee sulla soglia, neanche fosse<br />

stata schiaffeggiata in piena faccia. « Non si è opposto? Ma... » balbettò<br />

confusa all'ennesima potenza.<br />

« Oh, merda! Ma guarda le tue mani! » esclamò Erin.<br />

« Mani? » ripetei.<br />

« T.J. fa pugilato. Agli ultimi Giochi Estivi ha battuto perfino i vampiri<br />

adulti », spiegò Drew. « Ha cercato di stendere Rephaim, ma le cose non<br />

sono andate come si aspettava e il Raven Mocker gli ha fatto a pezzi le<br />

mani. »<br />

« Oh, Dea, no », bisbigliò Stevie Rae, le parole piene di orrore.<br />

Fuori della stanza di T.J., Shaunee sembrava non sapere cosa fare, il che<br />

mi fece venire una brutta sensazione. Cole e T.J. erano molto amici e,<br />

prima che il mondo croi-<br />

215<br />

lasse, uscivano con le gemelle, T.J. con Erin e Cole con Shaunee. Quei<br />

quattro stavano sempre assieme e riuscivo a pensare soltanto: « Com'è<br />

possibile che uno si sia opposto ai Raven Mocker e l'altro no? »<br />

« È esattamente quello che vorrei sapere anch'io. » Non mi ero resa conto<br />

di aver parlato ad alta voce finché non udii il commento di Dario.<br />

Gli rispose l'ultima ragazza presente in corridoio. « E successo e basta.<br />

Le scuderie hanno preso fuoco e Neferet e Kalona hanno sclerato. I Raven<br />

Mocker sono impazziti. Se stavi lontano da loro non ti facevano niente,<br />

quindi noi ci siamo tenuti tutti a distanza, finché uno non ha afferrato la<br />

professoressa Anastasia. A quel punto noi abbiamo cercato di aiutarla, ma<br />

la maggior parte dei novizi è scappata in dormitorio. »<br />

Guardai la ragazza, che aveva dei bellissimi capelli rossi e gli occhi di<br />

un azzurro stupendo. Entrambi i suoi bicipiti erano bendati e aveva un lato<br />

del viso gonfio e livido. Potevo giurare di non averla mai vista prima. « E<br />

tu chi sei? » chiesi.<br />

« Mi chiamo Red. » Fece un sorriso timido e si strinse nelle spalle. «Be',<br />

il perché del mio nome è ovvio, comunque... mmm, voi non mi conoscete<br />

perché sono appena stata Segnata. Giusto prima che scoppiasse la tempesta<br />

di ghiaccio. La professoressa Anastasia era la mia mentore. » Deglutì con<br />

forza e ricacciò indietro le lacrime.<br />

« Mi dispiace tanto. » Doveva essere stato davvero orribile per lei<br />

ricevere il Marchio - e di conseguenza dover abbandonare tutto ciò che<br />

conosceva - per finire in mezzo a quell'immenso disastro.<br />

« Anch'io ho cercato di aiutarla », riprese Red, mentre Ur*a lacrima le<br />

rigò la guancia. L'asciugò e fece una smorfia per il dolore che le aveva<br />

causato il movimento del<br />

216<br />

braccio. « Ma quell'enorme Raven Mocker mi ha ferita e poi mi ha sbattuta<br />

contro un albero. Non ho potuto fare altro che guardare quando lui... » La<br />

voce le si spezzò in un singhiozzo.<br />

« Nessuno dei professori è venuto a darvi una mano? » chiese Dario in tono<br />

Pagina 73


06 - <strong>tempted</strong><br />

brusco, anche se era più che evidente che la sua rabbia non fosse diretta a<br />

Red.<br />

«I Raven Mocker erano semplicemente sovraeccitati perché Neferet e il suo<br />

consorte erano molto scossi e i professori sapevano che era meglio non<br />

agitarli ulteriormente », disse Sapphire dall'ingresso dell'infermeria dove<br />

si trovavano lei e Margareta.<br />

Incredula, mi voltai ad affrontarla. «Erano semplicemente sovraeccitati? Mi<br />

prende in giro? Quei mostri stavano attaccando i novizi della Casa della<br />

Notte e nessuno di voi ha fatto niente perché non volevate agitarli? »<br />

« Imperdonabile! » sbottò Dario con una foga davvero insolita per lui.<br />

« E cosa mi dice di Dragone e della professoressa Anastasia? È chiaro che<br />

loro non credessevano affatto alla vostra teoria del non-facciamoli-agitare<br />

», intervenne Stark.<br />

« Tu dovresti sapere meglio di tutti quello che è successo, James Stark. Mi<br />

ricordo che eri molto vicino a Neferet e a Kalona. Te ne sei perfino andato<br />

dalla scuola assieme a loro », replicò viscida Margareta.<br />

Stark fece un passo verso di lei, gli occhi che cominciavano a splendere di<br />

un pericoloso colore rosso. Lo presi per il polso. « No! Litigare tra noi<br />

non è il sistema giusto per superare tutto questo! » Poi mi rivolsi alle<br />

due vam-pire. « Stark ha lasciato la scuola assieme a Neferet e Kalona<br />

perché sapeva che loro stavano per aggredire me e Afrodite e Damien e<br />

Shaunee ed Erin e un'intera abbazia piena di suore. » A ogni e avevo fatto<br />

un passo verso Sap-<br />

217<br />

phire e Margareta, e sentivo la forza dello spirito vorti-carmi<br />

pericolosamente intorno.<br />

E lo percepirono anche loro, perché barcollarono indietro, allontanandosi<br />

da me.<br />

Mi fermai e cercai di calmarmi, abbassando la voce. « Lui si è messo al<br />

nostro fianco contro di loro. Neferet e Kalona non sono quelli che credete<br />

voi. Sono un pericolo per tutti. Ma in questo momento non ho proprio tempo<br />

di star qui a convincervi di qualcosa che sarebbe dovuto risultare evidente<br />

nell'attimo stesso in cui quel tizio alato è esploso fuori del terreno in<br />

una pioggia di sangue. Adesso sono qui per aiutare questi ragazzi e,<br />

siccome la cosa sembra essere un problema per voi, penso sarebbe una buona<br />

idea se vi rintanaste nelle vostre stanze come il resto della Casa della<br />

Notte. »<br />

Con aria sconvolta e offesa, le due vampire lasciarono il corridoio e si<br />

affrettarono su per le scale che portavano agli alloggi dei professori.<br />

Sospirai. Avevo detto a Stark che per vincere non dovevamo litigare tra noi<br />

e poi io minacciavo due dei nostri. Ma, quando mi voltai verso il nostro<br />

gruppetto, mi trovai davanti sorrisi e applausi.<br />

« Avevo voglia di cacciare via quelle due vacche dal primo momento che<br />

siamo arrivati qui», disse Demo con un gran sorriso.<br />

« E poi la Terribile sarebbe leil » commentò Afrodite riferendosi al fatto<br />

che, in greco, Deino significa, appunto, terribile.<br />

« Sarò anche la Terribile, ma non sono in grado di stendere qualcuno con un<br />

elemento, o magari addirittura cinque! » Deino si massaggiò distrattamente<br />

il braccio ferito, P°i spostò l'attenzione da me ad Afrodite. «Ehi, non<br />

ayrei dovuto fare tanto la stronza con te, negli ultimi due mesi. Scusa, mi<br />

dispiace. »<br />

218<br />

Mi aspettavo che Afrodite gliele cantasse. In fondo, Deino era stata<br />

proprio pessima con lei, come peraltro tutte le sue cosiddette « amiche ».<br />

« Sì, be', capita a tutti di sbagliare. Non ci pensare», replicò invece con<br />

mio grande stupore.<br />

« Sembri davvero maturata », commentai. « Ma non devi creare un cerchio? »<br />

Le sorrisi, perché posso assicurare che aveva le guance rosse. «Hai<br />

ragione.» Guardai Stevie Rae, Damien e Shaunee, quindi gridai: « Erin, puoi<br />

smettere di giocare all'allegra infermiera quanto basta per creare questo<br />

cerchio? »<br />

Lei schizzò fuori della stanza di T.J. come uno di quei vecchi giocattoli a<br />

molla. «Subito! »<br />

Mi accorsi che lei e Shaunee non si guardarono, ma in quel momento non<br />

avevo né il tempo né l'energia necessari per affrontare i problemi delle<br />

gemelle. « Okay. Allora, ragazza della terra, dov'è il Nord? »<br />

Stevie Rae raggiunse l'estremità opposta del corridoio. « Ecco, il Nord è<br />

senza dubbio qui. »<br />

« Perfetto. Voialtri sapete cosa fare », dissi. Come veri professionisti,<br />

raggiunsero ciascuno il proprio posto: Damien a est per l'aria; Shaunee a<br />

sud per il fuoco; Erin a ovest per l'acqua. Una volta pronti, andai al<br />

centro del cerchio. Iniziando da Damien e muovendomi in senso orario,<br />

Pagina 74


06 - <strong>tempted</strong><br />

evocai gli elementi e conclusi chiamando a me lo spirito.<br />

Mentre creavo il cerchio chiusi gli occhi e, quando fu completo e li<br />

riaprii, vidi un luminoso filo d'argento che legava noi cinque. Piegai la<br />

testa all'indietro, allargai le braccia e, piena della gioia che mi<br />

trasmettevano tutti e cinque gli elementi, gridai: « E bello essere a casa!<br />

» I miei amici risero felici, colmi del loro elemento e, an-<br />

219<br />

che se solo per un attimo, riuscimmo a dimenticare il caos e le difficoltà<br />

che ci circondavano.<br />

Ma non il dolore. Non avevo certo dimenticato la ragione per cui avevo<br />

creato il cerchio, anche se sarebbe stato facile farsi prendere<br />

dall'euforia degli elementi.<br />

Mi calmai. Con voce forte e sicura, cominciai a parlare: «Aria, fuoco,<br />

acqua, terra e spirito... vi ho convocati qui nel nostro cerchio per un<br />

motivo preciso. I nostri amici novizi della Casa della Notte sono stati<br />

feriti. Io non sono una guaritrice. Tecnicamente non sono neppure una Somma<br />

Sacerdotessa ». M'interruppi e guardai fuori del cerchio, incrociando lo<br />

sguardo di Stark, che mi fece l'occhiolino. Gli sorrisi e continuai: « Ma<br />

il mio scopo è chiaro. Vi prego di toccare questi ragazzi feriti. Io non<br />

posso guarirli, ma posso chiedere a voi di farli stare meglio e di dare<br />

loro forza. In verità, credo sia questo che tutti noi desideriamo:<br />

un'opportunità per rimetterci in sesto. In nome di Nyx, aiutate questi<br />

novizi! » Concentrandomi con mente, corpo e anima, puntai le mani verso<br />

l'esterno, immaginando di scagliare gli elementi contro i ragazzi<br />

dell'infermeria.<br />

Udii esclamazioni di stupore e di piacere, e perfino qualche respiro<br />

trattenuto per il dolore mentre i cinque elementi mulinavano nelle stanze e<br />

nel corridoio, ricolmando i novizi. Restai lì, tramite vivente per gli<br />

elementi, finché non mi fecero male le braccia e presi a sudare come una<br />

matta.<br />

«Zoey! Ho detto basta! Li hai aiutati. Chiudi il cerchio. »<br />

All'improvviso mi resi conto che probabilmente Stark mi parlava da un po',<br />

ma ero così concentrata che si era dovuto mettere a strillare per riuscire<br />

a farsi ascoltare.<br />

Con infinita stanchezza, abbassai le braccia e mormo-<br />

220<br />

rai un sentito ringraziamento agli elementi, che salutai Poi, non so come,<br />

mi cedettero le gambe e caddi a terra picchiando il sedere sul pavimento.<br />

21<br />

zoey<br />

« No, non mi serve un letto in infermeria », ripetei a Stark per la terza<br />

volta mentre continuava a girarmi intorno con aria iperpreoccupata. «E poi<br />

comunque letti vuoti non ce ne sono. »<br />

« Ehi, Zy, io mi sento molto meglio. Puoi avere il mio posto », disse<br />

Deino.<br />

« Grazie, ma no, grazie. » Tesi la mano a Stark. « Basta che mi aiuti ad<br />

alzarmi, okay? »<br />

Lui mi guardò dubbioso, ma mi aiutò a rimettermi in piedi. Rimasi immobile<br />

in modo che nessuno si accorgesse che la stanza mi girava intorno come un<br />

minitornado.<br />

« Sembra stia peggio lei di me », commentò Drew dal suo materasso sul<br />

pavimento.<br />

« Guarda che lei ti sente. E sta benissimo. » Feci scorrere il mio sguardo<br />

appannato da un novizio ferito all'altro. Parevano stare tutti meglio, e<br />

questo mi diede un grande sollievo. Nel mio elenco mentale delle cose da<br />

fare tirai una riga sulla voce: accertarsi che i feriti non si contorcano<br />

dal dolore e non muoiano in modo orribile. Era ora di passare al punto<br />

successivo. Soffocai un sospiro perché non volevo sprecare ossigeno. «<br />

Okay, qui la situazione è migliorata, perciò, Stevie Rae, prima che sorga<br />

il sole dobbiamo trovare un posto per i novizi rossi. »<br />

« Ottima idea, Zy », disse Stevie Rae, seduta per terra accanto a Drew.<br />

222<br />

Solo in quel momento mi ricordai che prima di morire e non-morire aveva un<br />

debole per quel ragazzo, e dovetti ammettere che vederla flirtare con lui<br />

quando probabilmente aveva una storia con Dallas mi faceva provare una<br />

sorta di egoistica soddisfazione. Poteva anche essere meschino da parte<br />

mia, ma di certo sarebbe stato carino se la mia migliore amica e io<br />

avessimo potuto confrontarci su come gestire più ragazzi alla volta. « Zy?<br />

Trovi che sia una buona idea? » «Oh, scusa, cosa?» Mi accorsi che Stevie<br />

Rae aveva continuato a parlarmi mentre io speravo accumulasse dieci (o<br />

almeno due) fidanzati.<br />

« Ho detto che i novizi rossi potrebbero stare nelle stanze vuote dei<br />

Pagina 75


06 - <strong>tempted</strong><br />

dormitori. Dovrebbero essercene a sufficienza, anche se magari potrebbero<br />

essere costretti a stare in tre per camera. Le finestre sono sicuramente<br />

ben oscurate e, anche se non sarà come stare sottoterra, ci possiamo<br />

accontentare, almeno finché non passa questa stupida tempesta e troviamo<br />

un'alternativa migliore. »<br />

« Okay, allora facciamo così. E, mentre qualcuno si occupa del problema<br />

stanze, noi » - enfatizzai il pronome per includere il mio cerchio più<br />

Afrodite, Dario e Stark -« dobbiamo parlare con Lenobia. »<br />

Il mio gruppo annuì, apparentemente tutti convinti dell'importanza di<br />

scoprire cos'era successo alla Casa della Notte mentre noi non c'eravamo.<br />

« Guarirete alla grande », dissi ai feriti mentre cominciavamo a dirigerci<br />

all'uscita.<br />

« Ehi, Zoey, grazie », disse ad alta voce Drew. «Sei davvero una brava<br />

Somma Sacerdotessa... anche se ancora non lo sei del tutto », strillò Ian<br />

dalla sua stanza.<br />

Non sapevo se il suo complimento un po' zoppo meritasse un grazie oppure no<br />

e, mentre esitavo all'ingresso<br />

223<br />

dell'infermeria, osservai i ragazzi e pensai che, a parte il fatto che<br />

avevano lottato coi Raven Mocker ed erano stati testimoni dell'omicidio di<br />

un'insegnante, sembravano normali.<br />

Poi mi colpì il significato di quel pensiero. Sembravano normali. Appena il<br />

giorno prima, tutti (a eccezione del mio gruppo, di Lenobia, Dragone e<br />

Anastasia) si trovavano sotto l'influenza dell'incantesimo di Kalona e di<br />

Nefe-ret, e non si comportavano affatto in modo normale.<br />

Tornai in corridoio. « Avrei una domanda per voi. Potrebbe sembrarvi<br />

strana, ma ho davvero bisogno di una risposta sincera, anche se può essere<br />

imbarazzante. »<br />

Drew sorrise a qualcuno alle mie spalle, che ero certa fosse la mia<br />

migliore amica. « Zy, puoi chiedermi quello che vuoi. Gli amici di Stevie<br />

Rae per me sono il massimo. »<br />

Riuscii a non alzare gli occhi al soffitto. « Mmm, grazie, Drew. Comunque,<br />

la domanda è per tutti. Ecco qui: prima che venisse aggredita la<br />

professoressa Anastasia, per voi c'era qualcosa che non andava nei Raven<br />

Mocker o anche in Kalona e Neferet? »<br />

Non mi stupii affatto che fosse Drew a rispondere per primo. « Io di quel<br />

tizio con le ali non mi sono mai fidato. Non so perché, forse perché aveva<br />

le ali... cioè, è troppo strano. » Si strinse nelle spalle.<br />

« Io lo trovavo figo, ma quei suoi figli mezzi uomini e mezzi corvi<br />

facevano uno schifo pazzesco », intervenne Hanna Honeyyeager.<br />

« Già, i Raven Mocker erano disgustosi, ma anche Kalona... era troppo<br />

vecchio! Non riesco a capire perché così tante novizie gli sbavassero<br />

dietro », saltò su Red. « Voglio dire, George Clooney è figo e tutto<br />

quanto, ma è troPpo vecchio e non vorrei, tipo, farmelo. Quindi non<br />

224<br />

capivo perché tutte le altre avrebbero voluto farsi Kalo-na. »<br />

« E voi? » domandai al resto dei feriti. « È come hai detto tu prima:<br />

Kalona è schizzato fuori del terreno. È una roba a dir poco bizzarra. E poi<br />

alcune di noi sapevano già da un po' che Neferet non era proprio quella che<br />

sembrava», concluse Deino con un'occhiata ad Afrodite.<br />

« Già, lo sapevi ma non hai fatto niente. » Il tono di Afrodite non era<br />

odioso o incavolato. Stava soltanto facendo una considerazione, poco<br />

simpatica ma vera.<br />

Deino sollevò il mento. « Ho fatto qualcosa », replicò indicando il braccio<br />

fasciato. « Solo che era troppo tardi. » « Dopo che la professoressa Nolan<br />

è stata uccisa, niente mi è più sembrato giusto o normale», fece Ian. «E<br />

quella faccenda di Kalona e dei Raven Mocker mi dava più o meno la stessa<br />

sensazione. »<br />

« Io ho visto l'effetto che Kalona faceva ai miei amici », disse T.J. dalla<br />

stanza in fondo al corridoio. « Sembravano zombi e credevano a tutto quello<br />

che lui diceva. Quando ho cercato di parlarne, tipo chiedendo se erano<br />

proprio sicuri che fosse Èrebo sceso sulla Terra, s'incazzavano o mi<br />

ridevano dietro. A me lui non è mai piaciuto, fin dall'inizio. E quegli<br />

uccellacci di merda erano cattivi. Non so come facessero gli altri a non<br />

accorgersene. » « Neanch'io, ma è una cosa che scopriremo », replicai. «<br />

Per adesso, voi non preoccupatevi di niente. Kalona se n'è andato, assieme<br />

a Neferet e ai Raven Mocker. Quindi pensate solo a guarire. Okay? »<br />

« Okay! » mi risposero in coro, in apparenza molto plU pimpanti di<br />

quand'eravamo arrivati.<br />

D'altra parte, incanalare tutti e cinque gli elementi aveva avuto un<br />

prezzo: mi sentivo davvero di cacca/<br />

225<br />

Pagina 76


06 - <strong>tempted</strong><br />

quindi fui molto contenta che Stark mi sostenne per un braccio mentre<br />

lasciavamo l'edificio. Incredibile ma vero, ghiaccio e pioggia erano<br />

cessati. Le nuvole che per giorni avevano coperto il cielo mostravano<br />

qualche spiraglio da cui si poteva ammirare la notte stellata. Il mio<br />

sguardo si spostò verso il centro del parco. Il fuoco che aveva<br />

completamente consumato la pira di Anastasia cominciava a spegnersi, anche<br />

se Dragone era sempre lì, in ginocchio, con accanto Lenobia che gli teneva<br />

una mano sulla spalla. Il cerchio realizzato dai novizi rossi con<br />

l'aggiunta di Erik, Heath e Jack si allungava tutt'intorno alle braci.<br />

Stavano lì in silenzio, a testimoniare il loro rispetto per Dragone e la<br />

sua amata.<br />

Feci cenno al mio gruppo di seguirmi nell'ombra. « Dobbiamo parlare, ma è<br />

meglio non farlo in pubblico. Stevie Rae, puoi chiedere a qualcuno di<br />

occuparsi della distribuzione delle stanze? »<br />

« Come no, Kramisha è talmente organizzata da essere quasi<br />

ossessivo-compulsiva. E poi, quando è non-morta era in sesta, quindi sa<br />

praticamente tutto di questo posto. »<br />

« Bene, allora se ne può occupare lei. » Mi rivolsi a Dario. « Bisogna<br />

liberarsi dei cadaveri dei Raven Mocker... subito. Se siamo fortunati, la<br />

tempesta sta passando e questo significa che non appena sorgerà il sole gli<br />

umani cominceranno a muoversi. Non devono trovare quei mostri. »<br />

« Me ne occupo io. Mi farò aiutare dai novizi rossi », sentenziò Dario.<br />

« Che ne farai dei corpi? » chiese Stevie Rae.<br />

« Li bruceremo », rispose Shaunee, poi mi guardò. « Se h sta bene, ovvio. »<br />

226<br />

« È perfetto. Solo non fatelo vicino alla pira di Anasta sia. Sarebbe<br />

davvero troppo per Dragone », replicai.<br />

«Bruciateli vicino al muro est, proprio dove quello schifoso del loro<br />

paparino è uscito dal terreno.» L0 sguardo di Afrodite si spostò su<br />

Shaunee. « La vecchia quercia che si è spezzata quando Kalona è schizzato<br />

fuori... puoi incendiarla?»<br />

« Io posso incendiare qualunque cosa », rispose Shaunee.<br />

« Allora va' con Dario e i ragazzi, e accertati che ogni singola piuma di<br />

quegli esseri sia bruciata e irriconoscibile. Poi voi due ci raggiungete in<br />

camera mia. Okay? »<br />

« Okay, Zoey », risposero assieme Dario e Shaunee.<br />

Trovai strano che Erin non dicesse niente alla sua gemella, ma, mentre<br />

Shaunee cominciava a seguire Dario verso il cerchio di novizi rossi, le<br />

gridò dietro: « Ti aggiornerò su quello che ti perdi ».<br />

« Non avevo dubbi, gemella », ribatté Shaunee con un sorriso.<br />

«Okay, ora abbiamo proprio bisogno di Lenobia.» Guardai l'insegnante di<br />

equitazione, in piedi accanto a Dragone. « Ma non so come portarla via di<br />

lì. »<br />

« Va' da lui e diglielo », intervenne Damien.<br />

Lo fissai con un punto di domanda disegnato in faccia.<br />

« Dragone sa quanto sono pericolosi Kalona e Neferet. Capirà che abbiamo<br />

bisogno di Lenobia. Lui resterà lì a pregare per tutto il tempo di cui avrà<br />

bisogno. Questo non possiamo cambiarlo né possiamo mettergli fretta. Quindi<br />

digli solo che ci serve Lenobia. »<br />

« Sei un ragazzo intelligente, lo sapevi? » dissi.<br />

« Affermativo. »<br />

Presi un lungo respiro. «D'accordo. Stevie Rae... spie-<br />

227<br />

ga a Kramisha cosa deve fare. Voialtri potete andare direttamente in camera<br />

mia. Vi raggiungerò con Lenobia. » « Zy, vorrei dire a Jack di dare una<br />

mano a Kramisha », disse Damien.<br />

Lo guardai inarcando le sopracciglia. « La tua stanza non è poi tanto<br />

grande, e comunque posso raccontargli tutto io dopo. In questo momento noi<br />

dobbiamo schiarirci le idee. »<br />

Annuii e cominciai a dirigermi verso Lenobia e Dragone. Nel frattempo, vidi<br />

Dario e Stevie Rae prendere da parte i ragazzi. Damien assestava anche<br />

affettuose carezze sulla testa di Duchessa, mentre parlava con Jack.<br />

In tutto questo, Stark non si era mai staccato da me. Non dovevo voltarmi<br />

per sapere che era lì. Sentivo che c'era. Sapevo che, se fossi inciampata,<br />

lui avrebbe fatto in modo che non cadessi. Sapevo pure che capiva meglio di<br />

chiunque altro quanto fosse stato spossante per me incanalare gli elementi<br />

in infermeria.<br />

Quasi mi leggesse nel pensiero, Stark mormorò: « Tranquilla, tra poco ti<br />

potrai sedere. E ti troverò qualcosa da bere e da mangiare ».<br />

« Grazie », mormorai di rimando. Mi prese la mano e andammo da Lenobia e<br />

Dragone. I gatti erano tranquilli, anche se si tenevano entrambi stretti a<br />

Dragone, il cui viso livido era bagnato di lacrime. Ma lui aveva smesso di<br />

Pagina 77


06 - <strong>tempted</strong><br />

piangere.<br />

« Dragone, ho bisogno che Lenobia venga con me per un po'. Non voglio<br />

lasciarla qui da solo, ma è proprio necessario che parli con lei. »<br />

Lui alzò lo sguardo verso di me e pensai che non ave-Vo mai visto nessuno<br />

così triste. « Non sarò solo. Shad-°wfax e Ginevra resteranno con me, e ci<br />

sarà anche la nostra Dea. » I suoi occhi tornarono a posarsi su quello che<br />

228<br />

restava della pira. « Non sono ancora pronto a lasciare Anastasia. »<br />

Lenobia gli strinse la spalla. «Tornerò presto, amico mio. »<br />

« Mi troverai qui », replicò Dragone.<br />

« Aspetterò io con Dragone. Kramisha non ha bisogno di me. Ha già<br />

abbastanza novizi cui dare ordini », mi disse Jack.<br />

Lui e Damien ci avevano raggiunti. Duchessa si era fermata qualche metro<br />

prima e si era sdraiata sull'erba col naso sopra le zampe. I gatti non le<br />

badavano affatto.<br />

« Mi farebbe piacere rimanere qui con lei, se non le do fastidio »,<br />

concluse Jack, rivolgendosi, un po' nervoso, a Dragone.<br />

«Grazie, Jack», rispose il professore soffocando un singhiozzo.<br />

Jack annuì, si asciugò gli occhi e, senza aggiungere altro, si sedette<br />

vicino al maestro di scherma e cominciò ad accarezzare delicatamente<br />

Shadowfax.<br />

« È davvero un bel gesto », sussurrai a Jack.<br />

« Sono orgoglioso di te. » Damien gli diede un bacio sulla guancia, cosa<br />

che fece sorridere Jack tra le lacrime.<br />

« Okay, ci ritroviamo in camera mia », sentenziai.<br />

« Lenobia, Zoey deve fare una deviazione in cucina », intervenne brusco<br />

Stark. « Vi raggiungiamo in dormitorio il prima possibile. »<br />

Lenobia annuì con aria distratta mentre già si allontanava assieme a<br />

Damien, Erin e Afrodite.<br />

«Perché hai... »<br />

« Tu fidati di me. E proprio quello di cui hai bisogno », m'interruppe<br />

Stark.<br />

Mi prese per il braccio e mi guidò verso l'edificio in cui si trovava la<br />

mensa. Eravamo quasi arrivati alla porta<br />

229<br />

quando disse: « Tu vai in mensa. Io devo prendere una cosa e torno subito<br />

».<br />

Troppo stanca per mettermi a discutere, entrai. Era strano vedere la scuola<br />

così deserta. Era accesa solo la metà delle lampade che di solito<br />

illuminavano l'androne. Alzai lo sguardo verso un orologio: era da poco<br />

passata mezzanotte. Ci sarebbero dovute essere le lezioni. Ci sarebbero<br />

dovuti essere vampiri e novizi da tutte le parti. Avrei tanto voluto che ci<br />

fosse gente in giro. Avrei tanto voluto tornare indietro nel tempo e far<br />

sparire gli ultimi due mesi, in modo da avere ancora come massima<br />

preoccupazione il fatto che Afrodite fosse una vera strega infernale ed<br />

Erik un inarrivabile figaccione.<br />

Avrei voluto tornare al periodo in cui non sapevo niente di Kalona e di<br />

A-ya e di morte e distruzione. Volevo solo tornare alla normalità. Lo<br />

volevo così tanto da sentirmi male.<br />

Entrai lentamente in mensa, anche quella completamente vuota, e ancora più<br />

buia dell'androne. Non c'erano profumini allettanti, niente gruppi di<br />

ragazzi che spettegolavano, niente professori che guardavano male i novizi<br />

che rubacchiavano Doritos.<br />

Barcollai fino al tavolo che di solito occupavo coi miei amici e mi<br />

cedettero le ginocchia, quindi mi lasciai cadere pesantemente sulla panca<br />

di legno lucido. Come mai Stark mi aveva detto di andare lì? Che avesse<br />

intenzione di cucinare per me? Per un attimo la visione di lui con un<br />

grembiulino legato in vita mi fece quasi ridere. Poi capii: uno degli<br />

enormi frigoriferi della scuola era pieno di sacche di sangue umano. Con<br />

ogni probabilità, in quel momento me ne stava portando un po'.<br />

Okay, lo so che fa schifo, ma il pensiero mi fece venire 1 acquolina in<br />

bocca.<br />

230<br />

Stark aveva ragione. Dovevo ricaricare le batterie, e una sacca (o magari<br />

due) sarebbe senz'altro servita allo scopo.<br />

« Zo! Eccoti! Stark mi ha detto che ti avrei trovata qui. »<br />

Sbattei le palpebre stupita nel vedere Heath che entrava in mensa. Da solo.<br />

E di colpo capii che avevo avuto ragione solo in parte. Stark era andato a<br />

cercarmi del sangue, ma, invece di frugare nel megafrigorifero a due ante<br />

della cucina, lo aveva trovato nel mio fighissimo giocatore di football.<br />

Ah, cavolo.<br />

21<br />

Pagina 78


06 - <strong>tempted</strong><br />

REPHAIM<br />

Svegliarsi fu difficile. Perfino nell'evanescente regno di confine tra il<br />

conscio e l'inconscio, prima di percepire appieno il dolore che squassava<br />

il suo corpo distrutto, Re-phaim sentiva il profumo di Stevie Rae.<br />

All'inizio pensava di trovarsi ancora nel capanno degli attrezzi e che<br />

l'incubo fosse appena iniziato, che lei fosse appena stata lì, non per<br />

ucciderlo, ma per portargli dell'acqua e fasciargli le ferite. Poi si rese<br />

conto che faceva troppo caldo per essere nel capanno. Si mosse piano e il<br />

dolore che si propagò nel suo corpo lo fece svegliare del tutto. E lui<br />

ricordò.<br />

Era nei tunnel, dove lei gli aveva detto di andare.<br />

Detestava quel posto. Non era un odio che rasentava la paranoia, come nel<br />

caso di suo padre. Semplicemente a Rephaim non piaceva la sensazione di<br />

reclusione che gli dava lo stare sottoterra. Niente cielo sopra di lui,<br />

niente mondo verde e in continua crescita sotto di lui. Sottoterra, non<br />

poteva alzarsi in volo. Non poteva...<br />

I pensieri del Raven Mocker s'interruppero di colpo.<br />

No, non avrebbe pensato all'ala irrimediabilmente danneggiata e a quanto<br />

ciò avrebbe condizionato la sua vita. Non riusciva a pensarci. Non in quel<br />

momento. Non mentre il suo organismo era ancora così debole.<br />

Invece, Rephaim pensò a lei.<br />

Cosa facile a farsi, circondato com'era dal suo profumo.<br />

232<br />

Si mosse di nuovo, stavolta facendo maggiore attenzione all'ala spezzata.<br />

Col braccio sano si tirò su la coperta e si rintanò, come in un nido, nel<br />

calore del letto. Il letto di Stevie Rae.<br />

Perfino sottoterra, il fatto di trovarsi in un luogo che lei aveva<br />

considerato proprio gli dava un illogico senso di sicurezza. Non aveva idea<br />

del perché quella ragazza avesse un simile effetto su di lui. Rephaim<br />

credeva di aver seguito le sue indicazioni, cercando di avanzare nonostante<br />

il dolore e la stanchezza, ma all'improvviso capì che in realtà lui aveva<br />

seguito l'odore della Rossa, che lo aveva portato lungo gallerie tortuose e<br />

apparentemente deserte.<br />

Si era fermato in cucina, obbligandosi a bere e a mangiare qualcosa. I<br />

novizi avevano lasciato alcuni frigoriferi pieni di cibo. Frigoriferi! Uno<br />

dei molti miracoli dell'era moderna che aveva osservato nei lunghi anni in<br />

cui era stato solo uno spirito. Aveva trascorso un'eternità a osservare e<br />

osservare... sognando il giorno in cui avrebbe potuto di nuovo toccare e<br />

gustare e vivere per davvero.<br />

Rephaim aveva deciso che i frigoriferi gli piacevano. Però non era del<br />

tutto sicuro di apprezzare il mondo moderno. Nel breve periodo trascorso da<br />

quando gli era stato restituito il corpo, si era reso conto che gli umani<br />

moderni non avevano rispetto per il potere degli anziani. Il Raven Mocker<br />

non contava i vampiri tra le fila degli anziani. Quelli erano solo<br />

attraenti giocattolini. Divertimenti e distrazioni. Nonostante ciò che<br />

affermava suo padre, non meritavano di governare al suo fianco.<br />

Che fosse per quello che la Rossa gli aveva consentito di vivere? Perché<br />

era troppo debole e incapace, troppo moderna per ucciderlo?<br />

Poi pensò alla forza che aveva mostrato, e non solo fi-<br />

233<br />

sica, che pure era notevole. Era anche in grado di dominare l'elemento<br />

terra, al punto che il terreno si era aperto per obbedirle. Quella non era<br />

debolezza.<br />

Perfino suo padre aveva parlato dei poteri della vampira rossa e anche<br />

Neferet lo aveva avvertito che il capo dei nuovi novizi non andava<br />

sottovalutato.<br />

Ed eccolo lì, attirato in quel letto dal suo odore, dove in pratica si era<br />

fatto un nido.<br />

Con un grido di disgusto, balzò fuori del confortevole calore delle<br />

coperte. Restò lì, appoggiato al tavolo accanto al letto, sforzandosi di<br />

rimanere in piedi e d'impedire che l'implacabile oscurità di quel luogo lo<br />

facesse andare a fondo del tutto.<br />

Avrebbe ritrovato la cucina. Avrebbe di nuovo mangiato e bevuto. Avrebbe<br />

acceso tutte le lampade che avesse trovato. Rephaim sarebbe guarito con la<br />

forza di volontà, poi avrebbe lasciato quel posto simile a una tomba per<br />

tornare sopra la terra e ritrovare suo padre... ritrovare il proprio posto<br />

nel mondo.<br />

Rephaim scostò la coperta che fungeva da porta per la stanza di Stevie Rae<br />

e avanzò zoppicando nel tunnel. Mi sento già meglio... più in forze... non<br />

mi serve nemmeno il bastone per camminare, si disse.<br />

L'oscurità era quasi totale. Di quando in quando c'erano delle lampade, ma<br />

la maggior parte emanava una luce fioca e tremolante. Rephaim accelerò il<br />

Pagina 79


06 - <strong>tempted</strong><br />

passo. Avrebbe ricaricato le lanterne dopo essersi riempito lo stomaco.<br />

Avrebbe bevuto anche qualcuna delle sacche di sangue di cui era pieno un<br />

frigorifero. Non che gli piacesse in modo particolare, ma il suo organismo<br />

aveva bisogno di carburante per rimettersi in sesto, proprio come le<br />

lanterne avevano bisogno di combustibile per bruciare.<br />

Lottando contro il dolore che gli provocava ogni movi-<br />

234<br />

mento, Rephaim seguì la curva del tunnel e infine entrò in cucina. Stava<br />

per prendere una busta di prosciutto da uno dei frigoriferi quando sentì<br />

sulle reni il tocco gelido di una lama.<br />

« Fa' un passo falso, uccellaccio, e ti taglio a metà il midollo spinale.<br />

Cosa che ti ucciderebbe, vero? » Rephaim s'immobilizzò. « Sì, mi<br />

ucciderebbe. » «A me sembra comunque già mezzo morto», disse un'altra voce<br />

femminile.<br />

« Già, quell'ala è decisamente andata a puttane. Si direbbe che non possa<br />

fare un cazzo contro di noi », intervenne un ragazzo.<br />

Il coltello non si spostò di un millimetro dalla schiena di Rephaim. « È<br />

proprio perché gli altri ci hanno sottovalutati che siamo riusciti a<br />

cavarcela. Quindi noi non sottovalutiamo mai nessuno. Capito? » « Sì,<br />

Nicole, scusa. » « Ho capito », fece Rephaim.<br />

« Allora, uccellaccio, senti un po': io faccio un passo indietro e tu ti<br />

volti, ma moooolto piano. Non farti venire strane idee. Il mio coltello non<br />

ti sarà più addosso, ma Kurtis e Starr sono entrambi armati di pistola. Fa'<br />

una mossa sbagliata e sarai comunque morto stecchito. »<br />

La punta del coltello premette contro Rephaim abbastanza forte da fargli<br />

uscire una goccia di sangue.<br />

« Che odore da schifo! Non è manco buono da mangiare! » esclamò Kurtis.<br />

Nicole lo ignorò. « Mi capisci, uccellaccio? » « Sì. »<br />

Il coltello si allontanò dalla sua schiena e Rephaim udì un rumore di piedi<br />

strascicati. « Voltati. »<br />

Rephaim obbedì e si trovò davanti tre novizi. La mezzaluna<br />

rossa sulla fronte li identificava come appartenenti al gruPP° della<br />

Rossa, ma capì immediatamente che erano diversi da Stevie Rae come il sole<br />

dalla luna. A Kurtis, un novizio maschio ben piazzato, e a Starr, una<br />

ragazza dai capelli chiari del tutto ordinaria, diede solo un'occhiata di<br />

sfuggita, concentrandosi invece su Nicole. Era chiaro che fosse lei il<br />

capo. E lo aveva anche fatto sanguinare, cosa che Rephaim non avrebbe<br />

dimenticato.<br />

Era una novizia piuttosto minuta, con lunghi capelli scuri e grandi occhi<br />

di un marrone talmente intenso da sembrare nero. Rephaim la fissò e per un<br />

attimo rimase sconvolto: Neferet! Negli occhi di quella giovane novizia si<br />

annidava la stessa scintilla di oscurità che tante volte Rephaim aveva<br />

visto guizzare nello sguardo della Tsi Sgili. La cosa lo turbò così tanto<br />

che per un momento non riuscì a fare altro che fissarla con un unico<br />

pensiero in mente: Lo saprà mio padre che lei ha raggiunto la capacità di<br />

proiettarsi negli altri?<br />

«Cacchio! Sembra che abbia visto un fantasma», ridacchiò Kurtis, facendo<br />

tremare la pistola.<br />

« Mi pareva avessi detto che non conoscevi nessun Ra-ven Mocker »,<br />

intervenne Starr, in tono decisamente sospettoso.<br />

Nicole sbatté le palpebre e l'ombra familiare di Neferet scomparve,<br />

lasciando Rephaim col dubbio di essersi immaginato tutto.<br />

Ma no, Rephaim non immaginava le cose. Neferet era<br />

stata lì, anche se solo per un istante, dentro quella novizia.<br />

Nicole si rivolse a Starr, ma non staccò lo sguardo da Rephaim. « In vita<br />

mia non avevo mai visto uno di questi Mostri. Cos'è, mi stai dando della<br />

bugiarda? »<br />

Lei non aveva alzato la voce, ma Rephaim, abituato al-<br />

236<br />

la presenza di esseri potenti e pericolosi, riconobbe subito entrambe le<br />

qualità nella novizia, assieme a un'aggressività controllata a fatica.<br />

Di certo lo capì anche Starr, dato che fece subito marcia indietro. « No,<br />

no, no. Non volevo dire niente del genere. È solo strano che abbia sclerato<br />

quando ti ha vista. » « Hai ragione, è strano sul serio », replicò Nicole<br />

con tono falsamente dolce. « E forse dovremmo chiederlo a lui. Allora,<br />

uccellacelo, che ci fai nel nostro territorio? » Rephaim notò che in realtà<br />

Nicole gli aveva fatto tut-t'altra domanda. « Rephaim. Il mio nome è<br />

Rephaim », ribatté, imponendosi di dare forza alla voce.<br />

Tutti e tre i novizi sgranarono gli occhi, quasi stupiti che avesse un<br />

nome.<br />

« Sembra quasi normale », commentò Starr. « Lui è tutto tranne che normale,<br />

e farete bene a ricor-darvelo», la sgridò brusca Nicole. «Rispondi alla<br />

Pagina 80


06 - <strong>tempted</strong><br />

domanda, Rephaim. »<br />

« Sono fuggito nei tunnel dopo essere stato ferito da un Figlio di Èrebo<br />

della Casa della Notte », rispose con sincerità. L'istinto di Rephaim, che<br />

per secoli gli era stato molto utile, gli diceva di non fare parola di<br />

quanto accaduto con Stevie Rae: anche se quelli dovevano essere i novizi<br />

rossi che lei proteggeva, in realtà non erano davvero parte del suo gruppo.<br />

« Il tunnel tra qui e l'abbazia è crollato », riprese Nicole. « Quando ci<br />

sono entrato io era aperto. » Nicole fece un passo verso di lui e annusò<br />

l'aria. « Hai addosso l'odore di Stevie Rae. »<br />

Con la mano sana, Rephaim fece un gesto sprezzante, come se la questione<br />

non avesse la minima importanza. « Ho l'odore del letto in cui ho dormito.<br />

» Inclinò la testa<br />

237<br />

di lato, confuso. « Hai detto che è l'odore di Stevie Rae. Ma lei non è la<br />

Rossa, la vostra Somma Sacerdotessa? » « Stevie Rae è una vampira rossa, ma<br />

non è la nostra Somma Sacerdotessa! » ringhiò Nicole, gli occhi che<br />

diventavano di un luminoso scarlatto.<br />

Rephaim decise d'insistere. « Non è la vostra Somma Sacerdotessa? Eppure io<br />

ho visto una Sacerdotessa vampira opporsi a mio padre e alla sua regina,<br />

assieme a un gruppo di novizi. Avevano un Marchio come il vostro. E non è<br />

la vostra Somma Sacerdotessa? »<br />

« Parli della battaglia in cui sei stato ferito? » domandò Nicole. «Sì. »<br />

« Cos'è successo? Dov'è Neferet? » « Andata. E fuggita assieme a mio padre<br />

e a quanti dei miei fratelli erano ancora vivi. » Rephaim non cercò di<br />

nascondere l'amarezza.<br />

« Dove sono andati? » chiese Kurtis. « Se lo sapessi, non mi nasconderei<br />

sottoterra come un vigliacco. Sarei al fianco di mio padre, perché è quello<br />

il mio posto. »<br />

Nicole lo squadrò a lungo. «Rephaim... Questo nome l'ho già sentito. »<br />

Il Raven Mocker restò in silenzio: era meglio che la novizia ricordasse da<br />

sola chi fosse invece di essere lui a dirglielo come un qualunque idiota<br />

presuntuoso.<br />

Quando Nicole sgranò gli occhi, lui capì che si era ricordata dove aveva<br />

già sentito il suo nome. « Lei diceva che eri il prediletto di Kalona, il<br />

più potente dei suoi figli • »<br />

«Sì, è vero. Ma chi è questa lei che parlava di me? » Di nuovo, Nicole<br />

ignorò la domanda. «Com'era la P°rta della stanza in cui hai dormito? »<br />

238<br />

« Era una coperta a quadri. »<br />

« La stanza di Stevie Rae. Ecco perché ha il suo odore », intervenne Starr.<br />

Nicole si comportò come se la novizia non avesse aperto bocca. «Kalona se<br />

n'è andato senza di te anche se sei il suo prediletto? »<br />

« Ssssì. » La conferma di Rephaim fu un sibilo di rabbiosa consapevolezza.<br />

Nicole si rivolse a Kurtis e a Starr. « Deve per forza voler dire che hanno<br />

intenzione di tornare. Questo uccellacelo è il prediletto di Kalona. Di<br />

certo non lo lascerà qui per sempre. Così come noi siamo i suoi prediletti.<br />

Lui tornerà per Rephaim; lei tornerà per noi. » « Stai parlando di Stevie<br />

Rae, la Rossa? » Con un movimento talmente rapido da farla sembrare<br />

sfocata, Nicole si mise accanto a Rephaim, gli strinse le mani intorno alle<br />

spalle malconce e lo sollevò da terra con un gesto fluido, per poi<br />

sbatterlo contro la parete del tunnel. Con gli occhi che mandavano lampi<br />

rossi, gli disse: « Cerca di ficcartelo bene in testa, uccellaccio: Stevie<br />

Rae, o la Rossa, come ti ostini a chiamarla, non è la nostra Somma<br />

Sacerdotessa. Non è il nostro capo. Non è una di noi. È legata a Zoey e al<br />

suo gruppo. Vedi, noi non abbiamo una Somma Sacerdotessa, noi abbiamo una<br />

regina: Neferet. Allora, spiega, cos'è questa ossessione per Stevie Rae? »<br />

Rephaim bruciava di dolore. L'ala spezzata era in fiamme e gli incendiava<br />

il corpo di una sofferenza al ca-lor bianco. Desiderava con tutto se stesso<br />

essere di nuovo quello di prima, in modo da poter distruggere<br />

quell'arrogante novizia rossa con un colpo di becco.<br />

Ma non era più quello di prima. Era debole e ferito e abbandonato.<br />

239<br />

« Mio padre voleva che la catturassimo. Diceva che era pericolosa. Neferet<br />

non si fidava di lei. Io non sono ossessionato. Sto solo seguendo la<br />

volontà di mio padre», spiegò ansimando per il dolore.<br />

« Vediamo un po' se ci stai dicendo la verità. » Nicole aumentò la stretta<br />

sulle spalle di Rephaim, chiuse gli occhi e chinò la testa.<br />

Il Raven Mocker percepì un fortissimo calore provenire dalle mani della<br />

novizia, un calore che s'irradiò ovunque, seguendo il flusso sanguigno,<br />

pulsando a tempo col frenetico battito del suo cuore, insinuandosi nel<br />

corpo.<br />

Nicole fu attraversata da un brivido, quindi aprì gli occhi e sollevò la<br />

Pagina 81


06 - <strong>tempted</strong><br />

testa. Il sorriso che le increspò le labbra era furbo, allusivo. Tenne il<br />

Raven Mocker contro il muro ancora per un lunghissimo minuto, poi lo lasciò<br />

cadere. Guardando a terra, dove lui si era accasciato, disse: « Ti ha<br />

salvato ».<br />

« Che cazzo dici! » gridò Kurtis.<br />

« Stevie Rae lo ha salvato? » fece Starr.<br />

Nicole e Rephaim si comportarono come se nessuno degli altri due avesse<br />

parlato.<br />

«E così», confermò Rephaim, senza fiato, mentre si sforzava di recuperare<br />

il controllo della respirazione, in modo da non svenire. Ma non aggiunse<br />

altro. Nonostante il terribile dolore all'ala, cercò di capire cosa fosse<br />

appena successo. La novizia rossa gli aveva fatto qualcosa, qualcosa che le<br />

aveva permesso di sbirciare nella sua mente, forse perfino nella sua anima.<br />

Lui sapeva però di essere diverso da qualunque altro essere vivente da lei<br />

toccato in precedenza: le sarebbe stato difficile comprendere i suoi<br />

pensieri, quasi impossibile, a dispetto delle sue capacità.<br />

240<br />

« Perché Stevie Rae avrebbe fatto una cosa simile? » gli chiese Nicole.<br />

« Mi hai letto nella mente. Sai che non ne ho idea. » « Questo è vero »,<br />

replicò con lentezza la novizia rossa. «Eppure tu non provi risentimento<br />

nei suoi confronti. Come mai? »<br />

« Non sono certo di capire cosa intendi. Risentimento? Questa parola per me<br />

non ha senso. »<br />

Nicole lo derise. « Non ha senso, eh? Perché tu di senso ne avresti? Il tuo<br />

cervello è la cosa più strampalata in cui mi sia capitato di guardare.<br />

Perciò, uccellaccio, le cose stanno così: tu dici di obbedire agli ordini<br />

del tuo paparino. Questo dovrebbe significare quantomeno che vuoi<br />

catturarla... ucciderla, magari. »<br />

«Mio padre non la voleva morta. Voleva che gliela consegnassimo viva, in<br />

modo da poterla studiare, e forse persino sfruttare i suoi poteri »,<br />

replicò Rephaim.<br />

« Mettila come vuoi. Ma, vedi, il problema è che, quando ho guardato in<br />

quella tua testaccia da corvo, non ci ho trovato niente che indicasse che<br />

le dai la caccia. »<br />

« Perché dovrei darle la caccia in questo momento? Lei non è qui. »<br />

Nicole scosse la testa. « No, la cosa è molto strana. Se vuoi catturare<br />

Stevie Rae, vuoi catturarla e basta, che lei sia qui oppure no. » « Ma è<br />

privo di logica. »<br />

Nicole lo fissò. « Senti, a me basta sapere questo: stai con noi o no? » «<br />

Con voi? »<br />

« Già, con noi. Vogliamo uccidere Stevie Rae », disse in tono pratico. Poi,<br />

con una velocità soprannaturale, torno accanto al Raven Mocker e gli<br />

strinse il braccio in una morsa d'acciaio. Il bicipite di Rephaim diventò<br />

rovente<br />

241<br />

mentre lei gli sondava i pensieri. «Allora, cosa decidi? Sei con noi o no?<br />

»<br />

Rephaim sapeva di dover rispondere. Nicole poteva non essere in grado di<br />

capire tutti i suoi pensieri, ma era evidente che fosse abbastanza potente<br />

per scoprire cose che lui preferiva tenere nascoste. Doveva decidere in<br />

fretta. Dopo un attimo di esitazione, incrociò lo sguardo scarlatto della<br />

novizia rossa e sentenziò: « Io sono il figlio di mio padre ».<br />

Nicole lo fissò, la mano ancora stretta sul suo braccio in fiamme, gli<br />

occhi rossi scintillanti. Poi sorrise, di nuovo quel sorriso furbo. «<br />

Ottima risposta, uccellaccio, perché è quella la cosa principale che ho<br />

trovato nella tua testa di corvo. Sei decisamente il figlio di tuo padre. »<br />

Lasciò la presa. « Benvenuto nella mia squadra, e non ti preoccupare: dato<br />

che al momento il tuo paparino non è qui, non credo farà differenza per lui<br />

se catturerai Stevie Rae viva o morta. »<br />

« E morta è più semplice », intervenne Kurtis. « Senza dubbio », aggiunse<br />

Starr. Nicole rise, somigliando così tanto a Neferet che per reazione le<br />

penne sulla testa di Rephaim si sollevarono. Padre, attento! gridò la sua<br />

mente, la Tsi Sgili è più di quello che sembra!<br />

21<br />

zoey<br />

« Heath, che ci fai qui? »<br />

Heath si portò le mani al petto come se gli avessi sparato e barcollò,<br />

fingendo di non riuscire a respirare. « Piccola, la tua freddezza mi<br />

uccide! »<br />

« Che scemo! A ucciderti sarà la tua totale mancanza di buonsenso. Allora,<br />

che ci fai qui? Pensavo fossi fuori a bruciare corvi assieme a Dario e a<br />

Shaunee. »<br />

Pagina 82


06 - <strong>tempted</strong><br />

« Infatti ero lì con loro, perché non c'è dubbio che la mia forza sovrumana<br />

potesse essere utile. » Fece andare su e giù le sopracciglia e mostrò i<br />

muscoli, poi si lasciò cadere accanto a me sulla panca. « Ma Stark mi ha<br />

cercato e mi ha detto che avevi bisogno di me, perciò... eccomi qui. »<br />

«Stark si sbagliava. Dovresti tornare da Dario. » « Non hai un<br />

bell'aspetto, Zo. » Il suo tono era diventato serio.<br />

Sospirai. «Ultimamente ne ho passate tante, tutto qui... proprio come gli<br />

altri. »<br />

« Aiutare i ragazzi feriti ti ha stesa. » « In effetti... Ma mi riprenderò.<br />

Devo solo arrivare a fine giornata per potermi riposare un po'. »<br />

Heath mi osservò a lungo senza parlare, poi mi tese la mano. Per me era un<br />

riflesso automatico intrecciare le dita con le sue.<br />

« Zo, ce la sto mettendo tutta per non sclerare perche<br />

243<br />

con Stark hai qualcosa di speciale, qualcosa che non hai con me. »<br />

« È un Legame di Guerriero. Posso averlo solo con un vampiro. » La<br />

spiegazione suonava molto come una scusa, e mi dispiaceva. Mi dispiaceva un<br />

sacco continuare a ferirlo.<br />

« Già, l'ho sentito dire. Comunque, stavo dicendo che mi sforzo di<br />

affrontare la questione Stark, ma questo mi rende doppiamente più difficile<br />

sopportare i tuoi rifiuti. » Non potei replicare. Sapevo esattamente di<br />

cosa stava parlando. Ed era il motivo per cui Stark lo aveva mandato da me:<br />

Heath voleva che bevessi da lui, e solo il pensiero mi faceva venire<br />

l'acquolina in bocca e accelerare il respiro.<br />

« Lo so che vuoi farlo », bisbigliò. Incapace d'incrociare il suo sguardo,<br />

fissai le nostre mani unite. Nella fioca luce della mensa deserta, i<br />

tatuaggi sui miei palmi erano quasi invisibili e le nostre mani sembravano<br />

così normali... così simili a quelle che erano state per tanti anni da<br />

farmi star male. « E sai che io voglio che tu lo faccia. » A quel punto i<br />

miei occhi si fissarono nei suoi. « Lo so, Heath. E solo che non posso. »<br />

Mi aspettavo che esplodesse e s'incavolasse di brutto, invece sembrò come<br />

sgonfiarsi, gli crollarono le spalle e prese a scuotere la testa. « Perché<br />

non vuoi lasciare che ti aiuti nell'unico modo che mi è concesso? »<br />

Presi un gran respiro e gli dissi tutta la verità: « Perché questo momento<br />

non sono in grado di affrontare la Parte sessuale della cosa ».<br />

Mi guardò stupito, sbattendo le palpebre. «È l'unico Motivo? »<br />

«Be', il sesso è decisamente un grosso motivo. »<br />

244<br />

« Sì, già, non che possa parlare per esperienza, ma capisco quello che vuoi<br />

dire. »<br />

Sentii le guance diventarmi di fuoco. Heath era ancora vergine? Avevo dato<br />

per scontato che, dopo che ero stata Segnata e mi ero trasferita alla Casa<br />

della Notte, la mia ex migliore amica gli si fosse letteralmente buttata<br />

tra le braccia. Anzi, sapevo che quella brutta fetente di Kayla gli era<br />

saltata addosso senza vergogna.<br />

« E Kayla? Pensavo che voi due vi foste messi assieme dopo che io me ne<br />

sono andata. »<br />

Heath fece una risatina per niente divertita. «Come no, le piacerebbe. No,<br />

neanche per sogno. Non mi sono messo con Kayla. Per me esiste un'unica<br />

ragazza », sentenziò con un sorrisone. « E, anche se sei una Somma<br />

Sacerdotessa fatta e finita e quindi tecnicamente non più solo una<br />

'ragazza', per me sei sempre la mia ragazza. »<br />

Tanto per cambiare, non sapevo cosa dire. Avevo sempre pensato che la prima<br />

volta che avrei fatto sesso sarebbe stato con Heath, ma poi avevo<br />

incasinato tutto alla grande e avevo perso la verginità con Loren Blake;<br />

era stato il più gigantesco errore della mia vita e mi faceva ancora<br />

sentire uno schifo e in colpa da matti.<br />

« Ehi, piantala di pensare a Blake. Non puoi cambiare quello che è successo<br />

con lui, devi cercare di lasciartelo alle spalle. »<br />

« Cos'è, adesso mi leggi anche nel pensiero? » « Zo, sono sempre stato<br />

capace di capire cosa ti passava per la testa anche se, be', immagino di<br />

non essere stato tanto bravo di recente. » Il sorrisone scomparve.<br />

« Mi dispiace tanto, Heath. Per tutto. Odio che tutto questo ti faccia<br />

soffrire. »<br />

« Non sono più un bambino. Sapevo in cosa mi andavo a cacciare quando ho<br />

preso il mio pick-up e sono venuto<br />

245<br />

¿a te. Le cose tra noi non devono essere facili per forza, però vorrei<br />

tanto che fossero sincere. »<br />

« Certo, anch'io voglio essere sincera. Per questo ti dico che non posso<br />

permettermi di bere da te. Non sono in grado di affrontarne le conseguenze.<br />

Non sono pronta a fare sesso, e non lo sarei neanche se il mondo non stesse<br />

Pagina 83


06 - <strong>tempted</strong><br />

andando a pallino. »<br />

« Andare a pallino... sembri tua nonna. » «Heath, cambiare argomento non mi<br />

farà cambiare idea. Non intendo fare sesso, quindi non berrò da te. »<br />

« Cacchio, Zo, non sono mica stupido: ho capito. Noi non faremo sesso.<br />

Abbiamo passato un sacco di anni a non farlo. Abbiamo moltissima esperienza<br />

nel non-fare-sesso. »<br />

« Questa cosa va oltre l'attrazione fisica. Lo sai anche tu come funziona<br />

l'Imprinting. Il desiderio che ci ha fatto provare era già intenso prima,<br />

quand'ero ferita a morte. Se bevessi da te adesso, sarebbe dieci volte più<br />

forte. »<br />

Heath deglutì e si passò le dita tra i capelli. « Sì, okay, questo lo so.<br />

Ma quello che voglio dire è che l'Imprinting funziona in entrambe le<br />

direzioni, giusto? Mentre tu mi bevi il sangue, provi quello che provo io,<br />

e io provo quello che provi tu. »<br />

« Già, e 'quello' ha a che fare con 'sesso' e 'piacere' », replicai.<br />

« Okay e, se invece di concentrarci sulla parte 'sesso', ci concentrassimo<br />

sul 'piacere'? »<br />

Lo guardai inarcando le sopracciglia. « Scusa, Heath, ma sei un maschio. E<br />

da quando i maschi non si concentrano sul sesso? »<br />

Invece di rispondere con una battuta, mi stupì rima-nendo serissimo. «<br />

Quando mai ti ho fatto pressioni per sesso? »<br />

246<br />

« C'è stata quella volta nella casetta sull'albero. » « Ma se eri in quarta<br />

elementare! Quello non conta. E poi mi hai fatto un culo quadro. » Non<br />

sorrise proprio del tutto, ma i suoi occhi marroni scintillarono.<br />

« Cosa mi dici del retro del tuo pick-up l'estate scorsa al lago? »<br />

« Ah, ma non puoi contare neanche quella volta. Avevi il bikini nuovo. E<br />

poi non ti ho mica fatto pressioni. » « Avevo le tue mani dappertutto. » «<br />

Be', si vedeva un sacco di pelle e sai com'è... » S'interruppe, poi riprese<br />

riportando la voce a un volume normale. «Senti, il punto è che noi siamo<br />

stati assieme un sacco di tempo, quindi possiamo decisamente stare assieme<br />

senza fare sesso. Se voglio fare sesso con te? Certo, eccome. Ma, se mi<br />

chiedi se voglio fare sesso con te quando hai la testa incasinata per quel<br />

Blake del cacchio e sei preoccupata da matti per tutto quello che sta<br />

succedendo e in realtà non vuoi fare sesso con me, la risposta è no,<br />

cacchio! Certo che no! » Mi mise un dito sotto il mento perché lo fissassi<br />

negli occhi. « Ti assicuro che non c'entrerà il sesso perché tu e io -<br />

quello che abbiamo - è molto di più. Zoey, lascia che faccia questo per te.<br />

»<br />

Prima che riuscissi a fermarmi, mi udii mormorare: « Okay ».<br />

Mi sorrise come avesse vinto il Super Bowl. « Ottimo! » « Ma niente sesso.<br />

»<br />

« Assolutamente niente ma proprio niente. Puoi chiamarmi Heath Niente<br />

Sesso. Anzi, il mio secondo nome è proprio Niente Sesso. »<br />

Gli appoggiai un dito sulle labbra per zittirlo. « Heath, falla finita. »<br />

« Oh, sì. Okay », brontolò sotto il mio indice. Poi mi la' sciò la mano, si<br />

tolse il cappotto e si frugò nella tasca dei<br />

247<br />

jeans, da cui tirò fuori un coltellino. La lama somigliava stranamente a un<br />

giocattolo per bambini, nel buio della mensa.<br />

« Aspetta! » strillai quando iniziò a portarsi il coltello al collo.<br />

« Cosa c'è? »<br />

«Be'... qui? Lo facciamo qui?»<br />

Mi guardò inarcando le sopracciglia. « Perché no? Non dobbiamo fare sesso,<br />

ricordi? »<br />

« Certo che me lo ricordo. È solo che, be', potrebbe entrare qualcuno. »<br />

« Stark sta di guardia alla porta. Non farà passare nessuno. »<br />

Questo mi sconvolse. Voglio dire, era ovvio che fosse stata un'idea di<br />

Stark, ma stare addirittura di guardia alla porta per essere sicuro che<br />

Heath e io potessimo passare del tempo in privato? Era assolutamente...<br />

L'odore del sangue mi colpì, facendomi sparire dalla testa ogni pensiero su<br />

Stark. I miei occhi trovarono la sottile linea rossa alla base del collo di<br />

Heath. Lui si spostò, posando il coltello sul tavolo.<br />

« Vieni qui, Zo. In questo momento siamo solo tu e io. Non devi pensare a<br />

nessun altro. Non devi preoccuparti per nessun altro. Vieni qui. »<br />

Mi strinse tra le braccia e io fui avvolta dal suo profumo: un misto di<br />

Heath, di sangue, di desiderio, di casa, del mio passato, tutto mischiato a<br />

creare un abbraccio forte e familiare. Quando la mia lingua sfiorò quella<br />

linea scarlatta, lui rabbrividì e sentii che stava trattenendo un gemito di<br />

puro desiderio. Esitai, ma era troppo tardi. Il suo sangue mi esplose in<br />

bocca. Incapace di fermarmi, Premetti le labbra contro la sua pelle e<br />

bevvi. All'improvviso non m'importava più di non essere pronta per il ses-<br />

Pagina 84


06 - <strong>tempted</strong><br />

248<br />

so, o che il mondo intorno a me fosse un'immensa bolla di caos, e neppure<br />

che ci trovassimo in mezzo alla mensa con Stark che faceva la guardia alla<br />

porta (e che tra l'altro probabilmente provava tutto quello che provavo<br />

io). In quel momento m'importava soltanto di Heath, del suo sangue, del suo<br />

corpo, del suo tocco.<br />

« Sstt. » La voce di Heath si era fatta profonda e roca, eppure stranamente<br />

rilassante. « Va tutto bene, Zo. È solo bello, tutto qui. Pensa a quanto ti<br />

fa diventare forte. E tu devi essere forte, ricordi? C'è tipo un<br />

fantastiliardo di persone che conta su di te. Io conto su di te; Stevie Rae<br />

conta su di te; Afrodite conta su di te, anche se a volte non riesco a non<br />

pensare a quanto sia stronza. Perfino Erik conta su di te... non che a<br />

qualcuno importi di lui... »<br />

Mentre Heath continuava a parlare, mi successe una cosa strana. La sua voce<br />

smise di sembrare profonda e roca e lui tornò a essere solo Heath;<br />

all'improvviso fu come se noi stessimo solo chiacchierando di cose<br />

qualsiasi e io non gli stessi succhiando il sangue. Poi, quasi senza che me<br />

ne accorgessi, l'ondata di sentimenti che si agitava dentro di me passò da<br />

essere sesso allo stato puro a qualcos'altro. Qualcosa che mi consentiva di<br />

pensare. Qualcosa che potevo gestire. Era sempre bello. Molto ma molto ma<br />

molto bello. Però era mitigato da quella che posso descrivere soltanto come<br />

normalità, e la normalità lo rendeva gestibile. Perciò, quando mi sentii<br />

meglio, fui in grado di staccarmi da lui. Chiuditi, adesso, pensai, e<br />

leccai la riga sanguinante sul collo di Heath, trasformando automaticamente<br />

gli enzimi nella mia saliva da anticoagulanti a coagulanti. Osservai la<br />

ferita cominciare a richiudersi/ lasciando solo una sottilissima traccia<br />

rosa a svelare al mondo cos'era successo tra noi.<br />

249<br />

Il mio sguardo incrociò quello di Heath. « Grazie », gli dissi.<br />

« Quando vuoi, Zo. Io ci sarò sempre per te », replicò.<br />

« Bene, perché avrò sempre bisogno che mi ricordi chi sono realmente. »<br />

Heath mi baciò. Fu un bacio dolce, profondo e intimo, pieno del desiderio<br />

che sapevo stava trattenendo, sperando che finalmente fossi pronta a dirgli<br />

di sì. Ma io interruppi il bacio e mi rannicchiai tra le sue braccia. Lo<br />

sentii sospirare, ma il suo abbraccio non si ammorbidì e lui continuò a<br />

tenermi stretta.<br />

Il rumore della porta che si spalancava fece saltare per aria entrambi.<br />

« Zoey, dovresti proprio andare al dormitorio. Ti stanno aspettando »,<br />

esordì Stark.<br />

« Okay, sì, arrivo. » Mi staccai dall'abbraccio di Heath e lo aiutai a<br />

rimettersi il giaccone.<br />

« Sarà meglio che io cerchi Dario e i ragazzi per dare una supermano umana<br />

», disse Heath.<br />

Come bambini colpevoli, raggiungemmo Stark che, impassibile, ci teneva<br />

aperta la porta.<br />

« Stark, grazie di avermi portato da lei », fece Heath.<br />

« Fa parte del mio lavoro », replicò brusco Stark.<br />

« Be', secondo me ti meriti un aumento. » Heath gli sorrise, poi si chinò a<br />

darmi un rapido bacio prima di correre verso la porta che dava sull'area<br />

centrale del parco.<br />

« Non è una parte piacevole del mio lavoro », brontolò Stark guardando<br />

Heath sparire all'esterno.<br />

« Come hai detto tu, immagino sia meglio che vada. » Mi avviai verso<br />

l'uscita più vicina.<br />

Stark mi seguì, assieme a un silenzio molto spiacevole.<br />

« Cavolo, non deve essere stato facile per te ingoiare il r°spo... cioè, il<br />

sangue, in questo caso. » Era davvero una<br />

250<br />

battutaccia, ma la tensione mi aveva fatto aprire bocca ancor prima di<br />

pensare. Poi, per quanto incredibile possa sembrare, scoppiai a ridere.<br />

Okay, in mia difesa posso dire che mi sentivo davvero euforica. Grazie al<br />

sangue di Heath, non stavo così bene da quando Kalona era schizzato fuori<br />

del terreno incasinandomi l'esistenza.<br />

« Non fa ridere », commentò Stark.<br />

« Scusa », dissi, ma ridacchiai ancora, dopo di che mi chiusi la bocca a<br />

tripla mandata.<br />

« Ce la metterò tutta per far finta che tu non ti stia rotolando per terra<br />

dal ridere e io non abbia provato le sensazioni che hai provato tu là<br />

dentro », disse Stark, tesissimo.<br />

Nonostante l'euforia provocata dal sangue, capivo che per lui doveva essere<br />

stata durissima sperimentare l'intenso piacere che mi aveva appena dato un<br />

altro ragazzo, e anche rendersi conto realmente di quanto fossimo uniti<br />

Pagina 85


06 - <strong>tempted</strong><br />

Heath e io. Lo presi sottobraccio. All'inizio Stark rimase rigido e freddo,<br />

neanche stessi cercando di appoggiarmi a una statua, ma mentre camminavamo<br />

cominciò a sciogliersi e sentii che si rilassava. Un attimo prima che lui<br />

aprisse la porta del dormitorio delle ragazze, lo guardai e dissi: « Grazie<br />

di essere il mio Guerriero. Grazie di fare in modo che io sia forte, anche<br />

se questo ti fa soffrire ».<br />

« Di niente, mia signora. » E mi sorrise. Sembrava vecchio e molto, molto<br />

triste.<br />

21<br />

zoey<br />

« Vuoi anche delle bollicine marroni? » gridai a Stark che mi aspettava<br />

impaziente nel salone del dormitorio, che era molto silenzioso e molto<br />

strano. In realtà era proprio il silenzio a renderlo strano: era pieno di<br />

novizi che guardavano la TV senza dire niente. Sul serio. Se ne stavano lì<br />

seduti e basta. Punto. Nessuno parlava. Nessuno rideva. Niente. Alzarono<br />

gli occhi quando Stark e io entrammo nella stanza, e sono quasi sicura che<br />

alcuni ci lanciarono occhiate piene di odio, eppure nessuno disse niente.<br />

« No, sto bene così. Prenditi le tue bollicine e andiamo di sopra. » Stark<br />

si diresse verso le scale.<br />

« Okay, okay, arrivo. Sto solo... » Andai a sbattere contro una ragazza. «<br />

Cavolo, Becca, scusa! Non ti avevo vista! Stavo... »<br />

«Sì, lo so cosa stavi facendo. Quello che fai sempre. Collaudavi un<br />

ragazzo. »<br />

Aggrottai la fronte. Non conoscevo molto bene Becca, di lei sapevo solo che<br />

si era presa una bella cotta per Erik. Oh, e avevo pure sorpreso Stark che<br />

cercava di morderla, Praticamente sul punto di violentarla (prima di<br />

scegliere Ü bene e di farmi il suo Giuramento di Guerriero). Ovviamente<br />

Becca non ricordava nulla del tentato stupro. Ri-c°rdava soltanto il<br />

piacere che aveva provato quando<br />

252<br />

luil 'aveva morsa, grazie al fatto che allora Stark era uri vero stronzo.<br />

Tuttavia questo non le dava il permesso di assumere quell'atteggiamento con<br />

me. Però non avevo il tempo di sistemare le cose con lei e, sinceramente,<br />

non m'importava un accidenti di quanto fosse gelosa. Perciò mi limitai a<br />

esibirmi in uno degli sgradevoli sbuffi di superiorità tipici di Afrodite e<br />

le girai intorno per raggiungere il frigo, che aprii alla ricerca delle<br />

bollicine marroni. « Sei stata tu, vero? Hai rovinato tutto. » Sospirai.<br />

Trovai la lattina che cercavo e mi voltai. « Se intendi dire che mi sono<br />

liberata di Kalona - che non è Èrebo sceso sulla terra ma un malvagio<br />

immortale - e ho scacciato Neferet - che non è più la Somma Sacerdotessa di<br />

Nyx ma una perfida Tsi Sgili che vuole conquistare il mondo -, allora sì.<br />

Sì, sono stata io, con l'aiuto di alcuni amici. »<br />

« Perché credi di sapere tutto? » « Io non credo affatto di sapere tutto.<br />

Se no, saprei come mai tu continui a non capire che Kalona, Neferet e i<br />

Raven Mocker sono cattivi, perfino dopo che hanno ucciso la professoressa<br />

Anastasia. »<br />

« I Raven Mocker l'hanno uccisa solo perché voi li avevate fatti incazzare<br />

lottando contro Kalona, che alcuni di noi pensano ancora sia realmente<br />

Èrebo. »<br />

« Becca, datti una svegliata! Kalona non è Èrebo, è il padre dei Raven<br />

Mocker! Sono il frutto dei suoi stupri sulle donne cherokee. Èrebo non<br />

avrebbe mai fatto una cosa simile. Questo non è venuto in mente ad alcuni<br />

di voi? »<br />

«Andava tutto bene mentre tu non c'eri. Adesso sei tornata ed è andato di<br />

nuovo tutto a puttane. Vorrei prò-<br />

253<br />

prio che te ne andassi per sempre e lasciassi che il resto di noi facesse<br />

quello che vuole. »<br />

« Il resto di voi? Tipo i ragazzi in infermeria che sono stati quasi uccisi<br />

dai tuoi amici con le ali? Oppure intendi Dragone, che è là fuori tutto<br />

solo a piangere la morte di sua moglie? »<br />

« È stata colpa tua! Prima che tu scappassi nessuno era stato aggredito. »<br />

« Tu non stai ascoltando nemmeno una parola di quello che dico, vero? »<br />

« Ciao, Becca », esordì Stark sulla soglia della cucina, proprio dietro la<br />

ragazza.<br />

Lei girò la testa, diede un gran colpo di ciuffo e gli rivolse un sorriso<br />

svenevole. « Ciao, Stark. »<br />

« Erik è di nuovo sul mercato », la informò lui in tono gelido.<br />

Becca sbatté le palpebre con aria un po' confusa.<br />

« Lui e Zoey hanno rotto », aggiunse.<br />

« Oh, davvero? » Becca cercò di sembrare disinvolta, ma il linguaggio del<br />

suo corpo diceva che era molto ma molto compiaciuta. Tornò a guardare me. «<br />

Pagina 86


06 - <strong>tempted</strong><br />

Era ora che ti mollasse. »<br />

«Sono stata io a mollarlo, brutta... brutta... stronzal» sbottai.<br />

Becca fece un passo verso di me, sollevando una mano come se volesse<br />

colpirmi, cosa che mi sconvolse al punto che non mi venne neanche in mente<br />

di invocare un elemento per darle una lezione.<br />

Per fortuna, Stark non era altrettanto scioccato e si mise subito in mezzo.<br />

« Becca, ti ho già fatto abbastanza male. Non costringermi a buttarti fuori<br />

di qui. Vattene da sola », disse in tono molto pericoloso e molto da<br />

Guerriero.<br />

Becca arretrò all'istante. « Oh, come ti pare. Come se<br />

254<br />

valesse la pena di rovinarmi le unghie per quella lì. » Girò sui tacchi e<br />

se ne andò sbuffando.<br />

Aprii la lattina e bevvi un sorso. « È stato davvero inquietante. »<br />

« Già, si vede che non ci sto proprio più con la testa. Il vero me non<br />

avrebbe mai impedito una bella lotta tra donne. »<br />

Alzai gli occhi al soffitto. «Sei senza speranza! Vieni, andiamo di sopra,<br />

dove il livello di follia è più basso. »<br />

Peccato che, per raggiungere le scale, dovevamo attraversare il salone<br />

comune del dormitorio, ovvero tornare in mezzo a un intero branco di pazzi.<br />

Becca stava già spettegolando col gruppetto più numeroso, però smise di<br />

bisbigliare per lanciarmi un'occhiataccia, la stessa occhiataccia da<br />

ora-t'incenerisco che mi stavano dando anche tutti gli altri.<br />

Allungai il passo e praticamente fuggii sulle scale.<br />

« Okay, è terrificante », sentenziò Stark mentre ci affrettavamo a<br />

raggiungere la mia camera.<br />

Mi limitai ad annuire. Mi risultava difficile trovare le parole per<br />

descrivere quello che provavo rendendomi conto che a scuola, a casa mia,<br />

quasi tutti mi odiavano a morte. Aprendo la porta della camera, fui<br />

immediatamente assalita da una palletta di pelo arancione che mi si lanciò<br />

tra le braccia con un « Mii-auu-uff! » da vecchia signora brontolona.<br />

« Naia! » Ignorai le sue lamentele e le stampai un bacio sul naso, cui lei<br />

reagì starnutendomi in faccia. Risi e spostai la lattina nell'altra mano,<br />

in modo da non rovesciarne il contenuto sulla gatta. « Mi sei mancata,<br />

piccolina. » Premetti il viso sul suo pelo morbido, e lei smise di<br />

lamentarsi per far partire il motore a fusa.<br />

« Quando hai finito di strusciarti con la tua gatta, ab-<br />

255<br />

biamo delle cose di cui discutere. Cose importanti », disse Afrodite.<br />

« Oh, non essere così odiosa », la rimbeccò Damien.<br />

« Odia un po' questo, Damien. » Afrodite gli fece un gestaccio.<br />

Prima che avessi il tempo di dire a quei due di starsene tranquilli,<br />

Lenobia sbottò: «Smettetela! Il corpo di una mia cara amica sta ancora<br />

bruciando là fuori e non sono proprio dell'umore giusto per sorbirmi questi<br />

litigi da ragazzini! »<br />

Afrodite e Damien mormorarono delle scuse, a disagio, cosa che presi come<br />

un'ottima imbeccata per cominciare a parlare. « Tutti i ragazzi di sotto mi<br />

odiano a morte. »<br />

« Sul serio? Quando siamo entrati noi si comportavano semplicemente da<br />

automi », fece Damien.<br />

« Sul serio. Ho quasi dovuto sottrarre Zoey agli artigli di Becca »,<br />

intervenne Stark.<br />

L'espressione di Afrodite e di Damien lasciava intendere che loro<br />

ricordavano i trascorsi non troppo carini di Stark, ma nessuno dei due fece<br />

commenti.<br />

« La cosa non mi stupisce », disse Lenobia.<br />

Guardai l'insegnante di equitazione. « Cosa sta succedendo? Kalona se n'è<br />

andato. E molto lontano, anche. Non credo sia neppure più in questo Paese.<br />

Come può influenzare ancora i novizi? »<br />

« E i vampiri », aggiunse Damien. « A parte lei, nessun professore è uscito<br />

per stare con Dragone. Il che significa che pure loro sono tutt'ora sotto<br />

l'influsso di Kalona. »<br />

«Oppure che semplicemente hanno troppa paura», disse Lenobia. « È difficile<br />

capire se gli altri vampiri siano solo spaventati o se quel demone abbia<br />

lasciato qualcosa dentro di loro che agisce anche se lui non è più<br />

presente. »<br />

256<br />

« Non è un demone », mi sentii affermare.<br />

Lenobia mi fulminò con lo sguardo. « Come fai a dirlo, Zoey? »<br />

Mi mossi a disagio e mi sedetti sul letto con Naia in braccio. « Non lo<br />

so... è solo che so delle cose su di lui, e una di queste è che non è un<br />

demone. »<br />

Pagina 87


06 - <strong>tempted</strong><br />

«Che differenza fa come lo chiamiamo?» domandò Erin.<br />

«Le parole sono potenti», intervenne Damien. «Per tradizione, usare la<br />

giusta definizione in un incantesimo o in un rituale può essere più<br />

vincolante rispetto all'invio generico di energia o anche solo all'uso del<br />

singolo nome di persona. »<br />

« Hai detto una cosa molto giusta, Damien. Perciò non chiameremo Kalona<br />

demone », sentenziò Lenobia.<br />

«E neppure dimenticheremo che è malvagio, come hanno fatto invece gli altri<br />

ragazzi », aggiunse Erin.<br />

« Non tutti, però. I novizi in infermeria non erano sotto l'incantesimo di<br />

Kalona, e lo stesso vale per Lenobia e Dragone... e non lo era nemmeno<br />

Anastasia. Ma perché? Cos'avete voi che gli altri non hanno? » chiesi.<br />

« Avevamo già stabilito che Lenobia, Dragone e Anastasia hanno ricevuto<br />

doni speciali da Nyx », disse Damien.<br />

«Okay, allora, cos'hanno di speciale i ragazzi che si sono opposti ai Raven<br />

Mocker? » domandò Afrodite.<br />

« Hanna Honeyyeager sa far fiorire le piante », rispose Damien.<br />

Lo squadrai. « Fiori? Sul serio? »<br />

Damien si strinse nelle spalle. « Ha il pollice verde. »<br />

Sospirai. « Cos'altro sappiamo dei ragazzi in infermeria? »<br />

« T.J. è un grande nella boxe », saltò su Erin.<br />

257<br />

« E Drew è un ottimo lottatore », aggiunsi. « Ma queste capacità sono<br />

realmente dei doni speciali di Nyx? I vampiri sono dotati. È la norma, non<br />

una cosa insolita. »<br />

« Nessuno sa qualcosa di Ian Bowser? » chiesi. « Io lo vedevo soltanto al<br />

corso di recitazione. Aveva una bella cotta per la professoressa Nolan. »<br />

« Io lo conosco. E molto dolce », intervenne Erin. « Okay, è dolce. » Ero<br />

davvero sfiduciata: i ragazzi feriti erano gentili e carini, e bravi a fare<br />

alcune cose, ma nessuno di loro sembrava aver ricevuto un dono speciale da<br />

Nyx. « E quella nuova, Red? »<br />

« Noi non la conosciamo. E lei? » chiese Damien. Lenobia scosse la testa.<br />

«No, so soltanto che la sua mentore era Anastasia, e che in pochi giorni le<br />

si era affezionata al punto di rischiare la vita per salvarla. »<br />

« Ma questo non vuol dire che in lei ci sia qualcosa di speciale, se non<br />

che ha fatto la scelta giusta e... » M'interruppi di colpo, perché<br />

finalmente avevo capito. E di colpo scoppiai a ridere. « Ci siamo! » Mi<br />

fissarono tutti a bocca aperta. « E andata. Era chiaro che prima o poi<br />

dovesse succedere », commentò Afrodite.<br />

« No! Non sono andata. Ci sono arrivata! Ho trovato la risposta. Dea, è<br />

così ovvio! Quei ragazzi non sono iperdo-tati. Sono semplicemente ragazzi<br />

che hanno fatto la scelta giusta. »<br />

Per svariati secondi nessuno disse niente, poi Damien afferrò il filo del<br />

mio discorso. « E come sempre nella vita: Nyx ci offre tutte le scelte<br />

possibili. »<br />

Gli feci un sorrisone. «E alcuni di noi scelgono con saggezza. »<br />

« Altri invece fanno un gran casino », commentò Stark.<br />

258<br />

« Dea! È così evidente. Non c'è nessun mistero nell'incantesimo di Kalona<br />

», disse Lenobia.<br />

« E tutta questione di scelte », intervenne Afrodite.<br />

« E di verità », aggiunsi.<br />

« Ma sì, ha senso! » saltò su Damien. « Non riuscivo a capire perché<br />

soltanto tre dei nostri insegnanti fossero in grado di vedere Kalona per<br />

quello che è. Ho sempre pensato che tutti i vampiri qui fossero speciali e<br />

avessero ricevuto doni particolari dalla Dea. »<br />

« E la maggior parte lo è », sentenziò Lenobia.<br />

« Ma, dono o non dono, trovare la verità e seguire la strada giusta è<br />

sempre e comunque una scelta. E una cosa che nessuno di noi dovrebbe mai<br />

dimenticare. » Stark aveva parlato sottovoce, gli occhi fissi nei miei.<br />

« E questo potrebbe essere il motivo per cui Nyx ci ha portati qui: per<br />

ricordarci che tutti i suoi figli possono scegliere liberamente », fece<br />

Lenobia.<br />

E la stessa cosa vale per me con A-ya: posso scegliere di non seguire la<br />

sua strada. Ma questo non significa che perfino Kalona può scegliere<br />

liberamente tra il bene e il male? Scacciai quel pensiero che mi vorticava<br />

in testa e dissi: « Okay, allora, ci sono idee su cosa fare adesso? »<br />

« Certo. Tu segui Kalona. Noi veniamo con te », stabilì Afrodite.<br />

La fissavamo tutti.<br />

«Sentite, Kalona ha dimostrato di essere malvagio, perciò noi scegliamo di<br />

distruggerlo. » Prima che io potessi dire qualcosa, Afrodite aggiunse: «<br />

Non è impossibile. In una delle mie visioni Zoey gliela faceva pagare ».<br />

Pagina 88


06 - <strong>tempted</strong><br />

« Visioni? » disse Lenobia.<br />

Afrodite fece un breve riassunto delle ultime due visioni, evitando di<br />

specificare che in quella «non tanto buona » io mi univo a Kalona.<br />

259<br />

Perciò, quando ebbe finito, mi schiarii la voce, mi feci coraggio e dissi:<br />

« Nella visione brutta io stavo con Kalo-na. Nel senso che eravamo amanti<br />

».<br />

« Ma nell'altra visione facevi qualcosa per cui lui spariva », riprese<br />

Lenobia.<br />

« Questo era chiaro, anche se tutto il resto era un casino immenso »,<br />

confermò Afrodite. « Quindi, come ho già detto, lei deve andare da lui. » «<br />

Non mi piace », sentenziò Stark. « Neanche a me. Vorrei che ne sapessimo di<br />

più sulle azioni che determineranno l'avverarsi dell'una o dell'altra<br />

visione », fece Lenobia.<br />

« Dea! Che cretina che sono! » Mi frugai freneticamente in tasca. «Mi ero<br />

completamente dimenticata della poesia di Kramisha. »<br />

« Già, anch'io. Io odio la poesia », brontolò Afrodite. « Il che mi<br />

stupisce, mia cara. » Dario entrò nella stanza seguito da Stevie Rae e<br />

Shaunee. « Una persona della tua intelligenza dovrebbe apprezzarla. »<br />

Afrodite gli fece un sorriso dolce. « Mi piacerebbe se me ne leggessi<br />

qualcuna tu, ma in fondo, a me piacerebbe qualunque cosa letta da te. »<br />

« Disgustoso. » Shaunee andò a sedere accanto a Erin. « Assolutamente »,<br />

confermò la gemella con un sorriso. Stevie Rae si lasciò cadere sul letto<br />

vicino a me e si mise ad accarezzare Naia. « Bene, non ci siamo persi la<br />

parte della poesia. Ero curiosa di scoprire cos'avesse scritto Kramisha. »<br />

« Okay, be', allora ve la leggo », dissi.<br />

Arma a doppio taglio, una parte distrugge l'altra libera.<br />

260<br />

Sono il tuo nodo gordiano:<br />

mi liberi o mi distruggi?<br />

Segui la verità e potrai<br />

trovarmi sull'acqua,<br />

purificarmi col fuoco.<br />

Mai più intrappolato dalla terra,<br />

l'aria ti sussurrerà<br />

ciò che lo spirito già conosce:<br />

tutto è possibile.<br />

Se ci credi,<br />

saremo entrambi liberi.<br />

«Detesto dirlo, ma perfino io riesco a capire che è un messaggio di Kalona<br />

per te », sentenziò Afrodite nel pesante silenzio che era seguito alla<br />

lettura della poesia. « Già, sembra così anche a me », convenne Stevie Rae.<br />

« Ah, cavolo », mormorai.<br />

28<br />

zoey<br />

« Non mi piace », sentenziò Stark.<br />

« Lo hai già detto. E, per la cronaca, non piace neanche a noi, ma questo<br />

non farà certo sparire quella stupida poesia », lo rimbeccò Afrodite.<br />

« Profezia. Le poesie di Kramisha sono per natura profetiche », la corresse<br />

Damien.<br />

« Il che non è necessariamente una brutta cosa. Le profezie sono<br />

avvertimenti », intervenne Dario.<br />

«Perciò, unite alle visioni di Afrodite, ci forniscono uno strumento<br />

prezioso », disse Lenobia.<br />

« Ammesso di riuscire a interpretarle », replicai.<br />

«Finora ci siamo sempre riusciti. Decifreremo anche questa », mi rassicurò<br />

Lenobia.<br />

« In ogni caso, mi pare che siamo tutti d'accordo sul fatto che Zoey debba<br />

seguire Kalona », aggiunse Dario.<br />

« E quello per cui sono stata creata. »<br />

Le mie parole riuscirono a ottenere la massima attenzione di tutti.<br />

« Odio questa cosa e non so come gestirla... mi sembra di essere un'enorme<br />

valanga che rotola giù da una montagna, ma non posso ignorare la verità. »<br />

Mi ricordai delle Parole di Nyx, e aggiunsi: « La verità è un'arma potente,<br />

c°si come fare la scelta giusta. E la verità è che io sono legata a Kalona,<br />

per questo per me è così difficile affrontarlo- Ma qualcosa dentro di me lo<br />

ha già sconfitto una voi-<br />

262<br />

ta. Quindi quello che devo fare è capire come ci sia riuscita e scegliere<br />

di sconfiggerlo di nuovo ».<br />

« Stavolta potrebbe essere per sempre? » chiese Stevie Rae.<br />

« Lo spero tanto », replicai.<br />

Pagina 89


06 - <strong>tempted</strong><br />

« Be', stavolta non sarai sola », sentenziò Stark.<br />

« Giusto », fece Damien.<br />

« Assolutamente », aggiunse Shaunee.<br />

« Già », convenne Erin.<br />

« Uno per tutti, tutti per Zoey! » saltò su Stevie Rae.<br />

Guardai Afrodite che fece un sospiro oltremodo drammatico. « D'accordo.<br />

Dove va il branco di sfigati, andrò anch'io. »<br />

« E non sarai sola nemmeno tu, mia cara. » Dario le mise un braccio intorno<br />

alle spalle.<br />

Soltanto in seguito mi sarei resa conto che Stevie Rae non aveva davvero<br />

dichiarato che si sarebbe unita a noi.<br />

« Tutta questa solidarietà va benissimo, ma non possiamo fare niente finché<br />

non scopriamo dov'è Kalona », intervenne Lenobia.<br />

« Nel sogno eravamo su un'isola. Per essere precisi, eravamo in un castello<br />

che si trovava su un'isola », chiarii.<br />

«C'era qualcosa che ti sembrava familiare?» chiese Damien.<br />

« No. Però era un posto bellissimo. L'acqua era di un blu incredibile e<br />

c'erano piante d'arancio dappertutto. »<br />

« Questo non restringe molto il campo. Di aranceti ce n'è in un sacco di<br />

posti: Florida, California, Mediterraneo... E tutti hanno anche delle<br />

isole», intervenne Afrodite.<br />

La mia reazione fu automatica. «Non è in America. Non so come faccio a<br />

saperlo, ma è così. »<br />

263<br />

« Allora possiamo prenderlo per vero », stabilì Leno-bia.<br />

La fiducia che aveva in me mi rincuorava, ma mi rendeva anche terribilmente<br />

nervosa.<br />

« Okay, benissimo. Magari sai qualcos'altro su dove si trova, ma devi solo<br />

smettere di pensarci per un attimo per pensare meglio », intervenne Stevie<br />

Rae.<br />

« Zucca campagnola, quello che hai detto non ha nessun senso! Sarà meglio<br />

che io traduca il tuo Okie paesano in una lingua comprensibile », la sgridò<br />

Afrodite. « Zoey, d'istinto, senza doverci pensare, hai scoperto di sapere<br />

che Kalona non è in America. Magari ti stai sforzando troppo e, se invece<br />

ti rilassi un po', ti verrà in mente in modo automatico. »<br />

« È quello che ho detto io », brontolò Stevie Rae.<br />

« Si comportano da gemelle! » saltò su Shaunee.<br />

« Da morire dal ridere », convenne Erin.<br />

« Piantatela! » sbottarono in stereo Afrodite e Stevie Rae, facendole<br />

contorcere ancora di più dalle risate.<br />

« Ehi, cosa c'è di tanto divertente? » chiese Jack entrando nella stanza.<br />

Le sue guance erano ancora rigate di lacrime e aveva gli occhi rossi.<br />

« Niente di che. Solo le gemelle che fanno le gemelle », spiegò Damien<br />

mentre Jack si sedeva accanto a lui.<br />

« D'accordo, adesso basta. Tutto questo non è produttivo e non ci aiuta a<br />

capire dove possa trovarsi Kalona », intervenne Lenobia.<br />

« Lo so io dove si trova Kalona », annunciò deciso Jack.<br />

« Come sarebbe a dire che sai dove si trova? » chiese Damien mentre tutti<br />

guardavamo Jack a bocca aperta.<br />

« Be', lui e Neferet intendo. Facile. » Ci mostrò il suo iPhone. « La<br />

connessione Internet è tornata e il mio Vamp Twitter è impazzito. In Rete<br />

non si fa che parlare della<br />

264<br />

misteriosa quanto improvvisa morte di Shekinah e di Ne-feret, che è apparsa<br />

a Venezia davanti al Consiglio Supremo sostenendo di essere Nyx incarnata e<br />

presentando Kalona come Èrebo sceso sulla Terra. Quindi ha concluso dicendo<br />

che spettava a lei diventare la nuova Somma Sacerdotessa di Tutti i<br />

Vampiri. »<br />

Lo fissavamo increduli. So purtroppo che io lo guardavo a bocca aperta come<br />

una vera sfigata.<br />

« Non me lo sto inventando. Ve lo assicuro. Controllate. » Jack offrì di<br />

nuovo il suo iPhone e Dario lo prese.<br />

Damien abbracciò Jack e gli stampò un bacio sulla bocca. « Sei davvero<br />

brillante! »<br />

Jack sorrise e gli altri ripresero a parlare tutti assieme.<br />

Tutti tranne Stark e me.<br />

Nel bel mezzo di quel caos, in camera entrò anche Heath. Esitò appena un<br />

secondo, poi girò intorno al letto e si lasciò cadere accanto a me. «<br />

Allora, Zo, cosa sta succedendo? »<br />

«Jack ha trovato Kalona e Neferet », spiegò Stevie Rae.<br />

«Bene», sbottò Heath. Poi mi guardò e aggiunse: « Frena un attimo, forse<br />

non è un bene ».<br />

Pagina 90


06 - <strong>tempted</strong><br />

«Perché non dovrebbe essere un bene?» domandò Stevie Rae.<br />

« Chiedilo a Zoey », rispose Heath.<br />

« Zoey, cosa c'è che non va? » domandò Damien, zittendo tutti.<br />

«Non era Venezia», sentenziai. «Ne sono certa. Nel mio sogno, Kalona non<br />

era a Venezia. Voglio dire, io non ci sono mai stata, ma ho visto delle<br />

foto e direi che lì non c'è nessuna montagna. Giusto? »<br />

« Giusto. E io ci sono stata parecchie volte », disse Le-nobia.<br />

« Magari non è un male che nel sogno tu non fossi do-<br />

265<br />

ve lui si trova realmente. Magari questo significa che non era poi così<br />

reale come pensi tu », disse Afrodite.<br />

« Magari. »<br />

« A me non sembra giusto », intervenne Stark.<br />

Soffocai un sospiro irritato, perché era chiaro che stava sbirciando nel<br />

mio cervello.<br />

Afrodite ignorò Stark e continuò a parlare: « Ti ricordi che nella mia<br />

visione c'erano Neferet e Kalona davanti a un gruppo di sette potenti<br />

vampire? »<br />

Annuii.<br />

« Il Consiglio Supremo dei Vampiri! » Lenobia scosse la testa. « Non so<br />

come ho fatto a non capirlo subito. E, Zoey, sono d'accordo con Afrodite.<br />

Forse dai troppa importanza a quei sogni. Kalona ti sta manipolando »,<br />

aggiunse con gentilezza, come se si aspettasse che m'incavolassi.<br />

« No, sono sicura di quello che dico. Kalona non era a Venezia. Lui era...<br />

» M'interruppi di botto, colta da un ricordo che riaffiorò con tale<br />

intensità da colpirmi quasi come se mi fossi data una pacca sulla fronte. «<br />

Cazzarola! In quest'ultimo sogno Kalona non era a Venezia, però credo<br />

proprio che fosse là in un sogno precedente. Diceva che quel posto gli<br />

piaceva, che ne percepiva l'antico potere e... » Mi massaggiai la fronte<br />

come per far lavorare meglio il cervello. « Mi ricordo che ha detto... che<br />

lì percepiva un antico potere e che capiva perché loro avevano scelto quel<br />

luogo. »<br />

« Doveva riferirsi a noi, ai vampiri », disse Lenobia.<br />

Aggrottai la fronte, confusa. « Ma non credo che il posto in cui ci<br />

trovavamo nel sogno fosse realmente Venezia. Cioè, vedevo quella piazza<br />

famosa col campanile e le gondole, ma in lontananza. Non eravamo proprio<br />

lì. »<br />

266<br />

« Scusa, Zy, non è per essere antipatica, ma tu i compiti non li fai mai? »<br />

chiese Stevie Rae.<br />

« Eh? » feci io.<br />

« L'isola di San Clemente », disse Lenobia.<br />

« Eh? » ripetei, con l'ennesimo sfoggio d'intelligenza<br />

Damien sospirò. « Per caso hai qui da qualche parte il tuo Manuale del<br />

Novizio? »<br />

« E lì sopra. Credo. »<br />

Damien si alzò, si mise a scavare nel delirio che era la mia scrivania e<br />

trovò il Manuale del Novizio. Lo sfogliò per tipo due secondi (che avesse<br />

imparato a memoria tutta quella roba?) e poi mi fece segno su una pagina.<br />

Riconobbi all'istante lo splendido palazzo color salmone che aveva fatto da<br />

sfondo a uno dei miei sogni con Kalona. « È questo il posto, senza dubbio.<br />

Per la precisione, eravamo seduti su questa panchina, proprio qui »,<br />

spiegai indicando un punto della foto.<br />

All'improvviso Afrodite si staccò da Dario e venne a sbirciare dietro la<br />

mia spalla. « Merda! Avrei dovuto riconoscere questo posto. Tornare umana<br />

mi ha proprio rin-cretinita. »<br />

« Afrodite, cosa c'è? » chiese Stark.<br />

« Questo è lo scenario della sua seconda visione sulla mia morte. »<br />

Sospirai. « Lo so che sembra stupido, ma me n'ero dimenticata. Insomma, nel<br />

sogno mi ero resa conto che doveva essere il posto in cui Afrodite mi aveva<br />

vista annegare, ma, quando mi sono svegliata... be'...» M'interruppi e<br />

incrociai lo sguardo di Stark. « Mi sono distratta. » Negli occhi di lui<br />

lessi che aveva capito che parlavo di quando mi aveva svegliata<br />

dall'incubo, la prima volta in cui aveva dormito con me, quando aveva<br />

appena iniziato a scegliere il bene invece del male. « E poi nella visione<br />

io annegavo perché ero da sola. In quel periodo<br />

267<br />

erano tutti arrabbiati con me, ma adesso non è più così, quindi non si può<br />

realizzare. »<br />

« Nella seconda visione di morte tu non eri completamente sola », disse<br />

Afrodite scandendo lentamente le parole. « Un attimo prima che tu venissi<br />

uccisa avevo visto Stark. Lui era lì. »<br />

Pagina 91


06 - <strong>tempted</strong><br />

« Cosa?! Ma che razza di stronzate sono? Io non lascerei mai che le<br />

facessero del male! » esplose Stark.<br />

« Non ho detto che eri responsabile di quello che è successo. Ho detto solo<br />

che eri lì », chiarì gelida Afrodite.<br />

«Cos'altro hai visto?» Heath si mise a sedere, assumendo un'aria da<br />

Guerriero pari a quella di Stark.<br />

«Afrodite aveva avuto due visioni sulla morte di Zoey», intervenne Damien.<br />

«In una veniva decapitata da un Raven Mocker. »<br />

« Questo è quasi successo! Io c'ero. Ha ancora la cicatrice », sbottò<br />

Heath.<br />

« Il punto è che la mia testa non è stata tagliata. E adesso che il mio<br />

cervello ha ripreso a funzionare, ci accerteremo che io non anneghi. E<br />

Afrodite non ha visto molto altro in nessuna delle visioni. »<br />

« Però sei sicura che una aveva luogo sull'isola di San Clemente »,<br />

puntualizzò Lenobia.<br />

Afrodite indicò il libro che tenevo ancora aperto sulle ginocchia. « Qui. È<br />

questo il posto che vedevo mentre lei moriva. »<br />

« Okay, allora, starò superattenta », replicai. « Lo saremo tutti », disse<br />

Lenobia. Stavo seduta lì cercando di non far vedere quanto trovassi<br />

claustrofobica la situazione: quella menata significava forse che non mi<br />

avrebbero mai lasciata sola?<br />

Stark non disse niente. Non ce n'era bisogno: si capiva c°n un solo sguardo<br />

quanto fosse frustrato.<br />

268<br />

« Aspettate un momento. Mi è appena venuta in mente una cosa. » Damien<br />

prese il Manuale del Novizio e girò pagina. Poi mi guardò con un sorriso<br />

trionfante. « So dove si trova l'isola di Kalona, e tu hai ragione: non è<br />

Venezia. » Mi mostrò il libro. « E questa? »<br />

Damien aveva aperto il volume a una pagina con molto testo (che ovviamente<br />

io non avevo letto) e con l'illustrazione dello scorcio di una splendida<br />

isola. Nel disegno si vedeva la sagoma di un castello anche troppo<br />

familiare. «È qui. E questo il posto», sentenziai decisa. « Ma dove diavolo<br />

è? »<br />

« In Italia », rispose Lenobia. « È l'isola di Capri. È l'antica sede del<br />

primo Consiglio Supremo dei Vampiri, che si è trasferito a Venezia soltanto<br />

dopo il 79 dopo Cristo. » Fui felice di vedere che su parecchie facce era<br />

stampato un evidente punto di domanda. Non su quella di Damien, è ovvio.<br />

Col suo miglior tono da maestrino, esordì: « I vampiri sono stati i signori<br />

di Pompei finché il Vesuvio non è eruttato, nell'agosto del 79 dopo Cristo<br />

». Dato che continuavamo a fissarlo tutti come enormi pesci rossi nella<br />

boccia, sospirò e riprese: «Capri è un'isola non troppo distante da Pompei<br />

».<br />

« Ah, sì! Mi ricordo di aver letto qualcosa in proposito in un capitolo del<br />

libro di storia », saltò su Stevie Rae.<br />

Io non me ne potevo ricordare perché quel capitolo non lo avevo letto e, da<br />

come Shaunee ed Erin si cincischiavano i vestiti, capii che non lo avevano<br />

letto neanche loro. Ma che sorpresa!<br />

«Okay, molto interessante e, sì, l'isola è quella. Ma perché lui dovrebbe<br />

andarci se il Consiglio Supremo non è più lì da una vagonata di anni? »<br />

chiesi.<br />

« Vuole ripristinare le antiche usanze. Continuava a ripeterlo », rispose<br />

Stark.<br />

269<br />

« Ma allora è a San Clemente o a Capri? » Ero davvero<br />

confusa.<br />

« Twitter dice che è andato con Neferet davanti al Consiglio Supremo appena<br />

un paio d'ore fa. Perciò adesso è lì », chiarì Jack.<br />

«Ma scommetto che la sua base è Capri», aggiunse Stark.<br />

«Quindi si direbbe proprio che stiamo per fare un viaggetto in Italia »,<br />

commentò Damien.<br />

« Spero che voi bifolchi abbiate il passaporto in ordine », concluse<br />

Afrodite.<br />

ZOEY<br />

«E dai, Afrodite! Non fare l'odiosa», disse Stevie Rae. « Lo sai che tutti<br />

i novizi ricevono il passaporto non appena vengono Segnati. Fa parte della<br />

storia del 'siamo minorenni emancipati'. »<br />

« È un bene che io ce l'abbia anche se non sono stato Segnato », intervenne<br />

Heath.<br />

Per impedirmi di strillare a Heath: Tu non ci vieni! Ti faresti ammazzare<br />

senz'altro! e metterlo in imbarazzo davanti a tutti, mi concentrai sulla<br />

logistica. « Qualcuno sa come arrivare in Italia? »<br />

« In prima classe, spero », mormorò Afrodite. « Quella è la parte più<br />

Pagina 92


06 - <strong>tempted</strong><br />

semplice: basterà prendere il jet della Casa della Notte », chiarì Lenobia.<br />

« O, meglio, lo prenderete tu e il tuo gruppo. Io darò l'autorizzazione, ma<br />

non verrò. »<br />

« Non verrà con noi? » Lo stomaco mi precipitò alle caviglie. Lenobia era<br />

saggia e la comunità di vampiri la teneva in così alta considerazione che<br />

perfino Shekinah aveva mostrato un grande rispetto per lei. Avevamo bisogno<br />

che venisse con noi. Io avevo bisogno che venisse con noi!<br />

« Non può », disse Jack, stupendo tutti. « Deve rimanere qui con Dragone e<br />

assicurarsi che la scuola non passi completamente al Lato Oscuro, perché,<br />

anche se Kalona<br />

271<br />

non c'è più, le cose non sono certo tornate com'erano prima*»<br />

Lenobia gli sorrise. «Hai assolutamente ragione. In questo momento non<br />

posso lasciare la Casa della Notte. » Il suo sguardo passò in rassegna<br />

ciascuno di noi, per poi fermarsi su di me. « Puoi guidarli tu. Li stai già<br />

guidando tu. Basta che continui a fare quello che stai facendo. »<br />

Ma io ho combinato un sacco di casini! Più di una volta! E non so neanche<br />

se potrò fidarmi di me stessa quando vedrò Ka-lona! Avrei voluto<br />

strillarlo, invece mi sforzai di parlare col tono più da adulta che mi<br />

riusciva: « Ma qualcuno deve spiegare al Consiglio Supremo cosa sta<br />

realmente succedendo con Neferet e Kalona. Non posso farlo io. Sono solo<br />

una novizia! »<br />

«No, Zoey, tu sei la nostra Somma Sacerdotessa, la prima Somma Sacerdotessa<br />

novizia, e loro ti ascolteranno perché Nyx è con te. Per me è evidente. Era<br />

evidente per Shekinah. Lo sarà anche per loro. »<br />

Io non ne ero tanto sicura, ma tutti mi facevano mega-sorrisoni<br />

d'incoraggiamento, col risultato di farmi venire una gran voglia di<br />

vomitare. Invece di dare di stomaco o - seconda opzione - scoppiare in<br />

lacrime, chiesi: « Quando partiamo? »<br />

« Il prima possibile », rispose Lenobia. « Non abbiamo idea di quanti danni<br />

stia già facendo Kalona in questo momento. Pensate al disastro che ha<br />

prodotto qui in appena qualche giorno. »<br />

« E quasi l'alba. Ci tocca aspettare che tramonti il sole, che ora non è<br />

più coperto dalle nubi, e questo significa che Stevie Rae e io ci<br />

arrostiremmo. » La voce di Stark era tesa per la frustrazione.<br />

«Partirete al tramonto. Fino ad allora, fate i bagagli,<br />

272<br />

mangiate e riposatevi. Mi occuperò io di tutto il resto », disse Lenobia.<br />

« Io non credo che Zoey dovrebbe andare sull'isola di San Clemente. » Stark<br />

si rivolse a Dario per trovare sostegno. « Non sei d'accordo che sia una<br />

pessima idea che stia esattamente dove Afrodite l'ha vista annegare? »<br />

« Stark, lei ha pure visto che mi decapitavano a Tulsa. Però non è<br />

successo, perché i miei amici non mi hanno voltato le spalle. Dove mi trovo<br />

non è importante quanto il fatto di sapere che sono in pericolo, e che sono<br />

circondata da persone che mi proteggono. »<br />

« Ma Afrodite mi ha visto lì con te! Se non riesco a proteggerti io, chi<br />

può farlo? » « Io », disse Dario.<br />

« Anche l'aria può farlo », intervenne Damien. « Il fuoco può dare un bel<br />

po' di pedate nel sedere », saltò su Shaunee.<br />

«Io ho l'acqua, e di sicuro non lascerò annegare Zoey », intervenne<br />

indignata Erin.<br />

«La terra ti proteggerà sempre, Zoey», disse Stevie Rae, anche se i suoi<br />

occhi sembravano tristi.<br />

« E io sarò pure pallosamente umana, ma resto comunque una carogna. Se<br />

qualcuno vuole arrivare a te, dovrà fare i conti anche con me », sentenziò<br />

Afrodite.<br />

« Aggiungi un altro pallosissimo umano », disse Heath. « Visto? » dissi a<br />

Stark mentre cercavo con tutte le mie forze di non piangere. « Non è tutto<br />

sulle tue spalle. In questa storia ci siamo dentro assieme. »<br />

Negli occhi di Stark leggevo benissimo quanto fosse tormentato. Che la<br />

Somma Sacerdotessa cui si era legati da Giuramento venisse uccisa era<br />

l'incubo di qualunque Guerriero. Il solo fatto che Afrodite mi avesse vista<br />

mori"<br />

273<br />

re con lui presente era bastato a far vacillare la sua autostima.<br />

« Andrà tutto bene, te lo assicuro », gli dissi. Lui annuì e poi abbassò la<br />

testa, come se non riuscisse più a sostenere il mio sguardo.<br />

« D'accordo, diamoci da fare », c'incitò Lenobia. « Mi raccomando, bagagli<br />

leggeri: non avrete il tempo di trascinarvi dietro una montagna di valigie.<br />

Portatevi solo uno zaino con le cose essenziali. »<br />

Vidi Afrodite sbiancare per l'orrore e dovetti tossire per nascondere una<br />

risata.<br />

Pagina 93


06 - <strong>tempted</strong><br />

« Ci vediamo in sala da pranzo al tramonto. » Lenobia fece per andarsene,<br />

ma si fermò sulla porta. « Zoey, non dormire da sola. E meglio tenere<br />

Kalona il più possibile lontano dalla tua testa. Non vogliamo che capisca<br />

che intendi raggiungerlo. »<br />

Deglutii. « Okay, d'accordo. » « Benedetta sia », ci salutò.<br />

« Benedetta sia », rispondemmo in coro, Heath incluso. Lenobia chiuse la<br />

porta e, per qualche istante, nessuno di noi disse niente. Penso fossimo<br />

tutti sbalorditi e non ci fossimo ancora abituati all'idea che stavamo sul<br />

serio per andare in Italia e che avremmo parlato davanti al Consiglio<br />

Supremo dei Vampiri. O meglio, io avrei parlato. Ah, cavolo! O magari sarei<br />

arrivata fin là, di fronte a tutte quelle vampire anziane e potenti, e me<br />

la sarei fatta addosso in preda a un attacco fulminante di diarrea nervosa.<br />

Già. Questo di certo avrebbe fatto una certa impressione sul Consiglio. «<br />

Unica » sarebbe stato soltanto uno degli aggettivi con cui mi avrebbero<br />

chiamata. « Come facciamo con Duchessa e i gatti? » La domanda di Jack<br />

interruppe il mio semisferico bla-<br />

274<br />

teramento mentale. Abbassai lo sguardo su Naia, che aveva riattaccato il<br />

motore a fusa. « Oh-oh. »<br />

« Non possiamo portarli con noi. Proprio non è pensabile », intervenne<br />

Stark. Poi, sembrando più se stesso, aggiunse: « Certo che quando torneremo<br />

saranno incazzati neri. Soprattutto i gatti. I gatti si offendono ».<br />

Afrodite sbuffò. « Non dirlo a me. Hai presente la mia miciona? A<br />

proposito, mi sa che vado a coccolarla un po' intanto che prendo qualcosa<br />

da mangiare e preparo i bagagli. » Fece a Dario un sorriso falsamente<br />

pudico. « Nel caso interessasse anche a te partecipare al momento coccole,<br />

sei invitato. »<br />

« Non me lo faccio dire due volte. Benedetta sia, Sacerdotessa. » Dario<br />

prese per mano Afrodite, e si allontanarono verso la stanza di lei a fare<br />

la-Dea-sola-poteva-sape-re-cosa.<br />

« Meglio che ci occupiamo anche noi delle nostre cose », disse Damien.<br />

« Non riesco a credere che possiamo portarci soltanto uno zaino di vestiti.<br />

E le scarpe dove le metto? » chiese Jack.<br />

« Penso sia previsto che ce ne portiamo solo un paio », rispose Heath<br />

pensando di rendersi utile.<br />

Jack era ancora senza fiato per lo shock quando lui e Damien se ne<br />

andarono.<br />

Così restai sola con Stark, Heath e Stevie Rae. Prima che la situazione<br />

diventasse iperimbarazzante, Stark mi stupì dicendo: « Heath, puoi dormire<br />

con Zoey? » « Ehi, amico, io con Zoey ci dormirei sempre! » Gli assestai un<br />

pugno al braccio, ma lui continuò a sorridere come un imbecille.<br />

« E tu cos'hai intenzione di fare? » chiesi a Stark. Evitò il mio sguardo.<br />

« Voglio controllare il perimetro<br />

275<br />

prima dell'alba, e vedere se Lenobia ha bisogno di aiuto per sistemare le<br />

cose. Poi andrò a prendere da mangiare. »<br />

« Dove andrai a dormire? »<br />

« Al buio. » Si voltò verso di me e mi fece l'inchino formale col pugno<br />

destro sul cuore. « Benedetta sia, mia signora. » Prima che potessi<br />

aggiungere qualcosa, se ne andò.<br />

Ero talmente stupefatta da non riuscire ad aprire bocca.<br />

« Ha sclerato per la visione di Afrodite. » Stevie Rae scese dal mio letto<br />

e iniziò a frugare nei cassetti che erano stati suoi prima di non-morire.<br />

Ero felice di aver convinto Neferet e i vampiri a darmi alcune delle sue<br />

cose, così adesso non li aveva trovati vuoti.<br />

« Zo, non lasciare che Stark ferisca i tuoi sentimenti. È incazzato con se<br />

stesso, non con te », intervenne Heath.<br />

«Apprezzo che tu voglia farmi sentire meglio, ma è troppo strano vederti<br />

dalla parte di Stark. »<br />

« Ehi, piccola, io sto dalla tua, di parte! » E mi diede una spallata<br />

scherzosa. Poi, con gesto lento e prevedibile, mi mise un braccio intorno<br />

alla vita.<br />

« Mmm, scusa, Heath, non è che mi faresti un grosso favore? » chiese Stevie<br />

Rae.<br />

« Certo! »<br />

« Potresti andare in cucina - la trovi in fondo alla sala comune, sulla<br />

destra - e vedere se riesci a far saltare fuori qualcosa da mangiare per<br />

noi? Nel frigo ci sono sempre dei panini già pronti. Puoi cercare anche<br />

delle patatine, ma probabilmente la cosa che ci somiglia di più sono dei<br />

pretzel e dei salatini cotti al forno, quelli che non-fan-no-troppo-male. »<br />

« Che schifo », commentammo assieme Heath e io.<br />

« Allora è okay? Puoi farlo? »<br />

Pagina 94


06 - <strong>tempted</strong><br />

276<br />

«Sicuro, non c'è problema. » Heath mi abbracciò e mi diede un bacio<br />

appiccicoso sulla fronte prima di saltare giù dal letto. Sulla porta, fece<br />

un megasorrisone a Stevie Rae e disse: « Se vuoi restare da sola con Zoey,<br />

basta che me lo dici. Sono umano e gioco a football, ma non sono un idiota<br />

».<br />

« Lo terrò in mente », replicò lei. Heath mi fece l'occhiolino e se ne<br />

andò. « Dea, ma quanta energia ha? » commentai. « Zy, io non posso venire<br />

in Italia con voi », sbottò Stevie Rae senza nessun preambolo.<br />

« Cosa? Ma tu devi venire! Tu sei la terra. Io là avrò bisogno di tutto il<br />

mio cerchio. »<br />

« Hai già creato il cerchio senza di me in altre occasioni. Afrodite mi può<br />

sostituire se le dai una mano. » «Lei non può essere la terra. Lo sai»,<br />

replicai. « Sì, ma, quando le hai dato lo spirito, è andato tutto bene. »<br />

«Stevie Rae, io ho bisogno di te. » Lei chinò la testa, distrutta. «Ti<br />

prego, ti prego, non dirmi così. Io devo restare. Non ho scelta. I novizi<br />

rossi hanno più bisogno di me di quanto non ne abbia tu. »<br />

«Non è più così. Adesso sono qui a scuola, con un gruppo di vampiri adulti.<br />

Anche se si comportano in modo strano, la loro presenza sarà sufficiente a<br />

evitare che l'organismo dei tuoi ragazzi rifiuti la Trasformazione »,<br />

insistetti.<br />

« Non è solo questo. Non sono solo loro. » «Oh, no! Stevie Rae, non starai<br />

ancora pensando a quei novizi cattivi! »<br />

« Io sono la loro Somma Sacerdotessa », replicò lentamente, mentre<br />

m'implorava con gli occhi di provare a capirla. « Io ne sono responsabile.<br />

Mentre tu sei via, prima<br />

277<br />

che tu debba andare là sotto e fare loro qualcosa di terribile, posso<br />

tentare un'ultima volta di comunicare con loro, di fargli recuperare<br />

l'umanità. » «Stevie Rae... »<br />

« Zoey! Sfammi a sentire: è una scelta! Io ho fatto quella giusta. Stark ha<br />

fatto quella giusta. Anche i ragazzi che si trovano qui sono sulla strada<br />

giusta, e tutti noi siamo stati cattivi. Come hai detto tu, sai quant'è<br />

stato orribile, però adesso la situazione è cambiata. Adesso siamo diversi<br />

perché stiamo scegliendo di essere diversi. Non posso smettere di credere<br />

che anche quegli altri ragazzi siano capaci di scegliere il bene. Per<br />

favore, lasciami provare. » « Non lo so... E se ti fanno del male? » Stevie<br />

Rae rise, facendo ballonzolare i suoi corti riccioli biondi. « Ah, cacchio,<br />

Zy! Loro non possono farmi niente. Sono sottoterra! Se ci provassero potrei<br />

invocare il mio elemento e stenderli, e loro lo sanno. »<br />

« Magari era previsto che loro morissero, ed è per questo che non riescono<br />

a recuperare l'umanità », dissi sottovoce.<br />

« Non posso rassegnarmi, almeno non ancora. » Stevie Rae si sedette di<br />

fronte a me sul suo vecchio letto, come facevamo prima che il mondo ci<br />

esplodesse intorno. « Voglio venire con te. Lo voglio sul serio. Cacchio,<br />

Zy, sei più in pericolo tu di me! Ma devo fare la cosa giusta, cioè tentare<br />

di riprendere i contatti con gli altri ragazzi e dare loro un'ultima<br />

occasione. Lo capisci? »<br />

« Sì, lo capisco. È solo che mi sei mancata tanto e vorrei proprio che<br />

venissi con me. »<br />

Gli occhi di Stevie Rae si riempirono di lacrime. « Anche tu mi sei<br />

mancata, Zy. È stato orribile tenerti nascoste delle cose. È che avevo una<br />

gran paura che non avresti capito. »<br />

278<br />

« Lo so com'è tenere dei segreti. Fa schifo. » «Oh, sì. A dir poco. Siamo<br />

ancora migliori amiche giusto? »<br />

« Saremo sempre migliori amiche, tu e io », sentenziai Sorridendo, si<br />

lanciò verso di me e ci abbracciammo con tanta foga che Naia si svegliò e<br />

prese a brontolarci dietro come fosse una mamma rompiscatole.<br />

Heath scelse quell'istante per rientrare di corsa in camera con le braccia<br />

piene di roba da mangiare. Si fermò di botto a guardarci. « Sììì! Sono<br />

morto e sto in paradiso: ragazze che si danno da fare con altre ragazze! »<br />

« Ohmiadea! » dissi.<br />

« Heath, sei schifoso come una bestia schiacciata da un tir, come un<br />

puzzolente, disgustoso opossum spiaccicato in mezzo alla strada in un afoso<br />

giorno d'estate. » «Puah, ma che schifo! » « È il tuo ragazzo, sai. » « Ma<br />

ho portato da mangiare », replicò lui. « Bene, allora sei perdonato »,<br />

dissi. « Ehi, giusto perché si sappia, io ho intenzione di dormire qui nel<br />

mio vecchio lettino. Quindi niente struscia-menti né palpeggi vari, okay? »<br />

Stevie Rae si era rivolta a Heath, ma fui io a rispondere: « Ho solo una<br />

cosa da dire sulle ragazze che fanno sesso coi loro fidanzati con altre<br />

persone nella stanza: non sono a posto. Perciò non ti devi preoccupare che<br />

Pagina 95


06 - <strong>tempted</strong><br />

qui succeda qualcosa di simile. Heath farà il bravo, perché abbiamo già<br />

stabilito che la nostra relazione va ben oltre il sesso. Vero, Heath? »<br />

Stevie Rae e io lo trapassammo con lo sguardo. « Vero. Triste e tragico, ma<br />

vero », ammise riluttante Heath.<br />

279<br />

« Bene. Allora mangiamo, poi aiuterò Zy a fare i bagagli e potremo dormire.<br />

Finalmente », disse Stevie Rae.<br />

Stavo giusto scivolando nel sonno, raggomitolata tra le braccia forti e<br />

familiari di Heath, quando un pensiero mi colpì: Heath non dovrebbe venire<br />

con noi.<br />

« Heath, dobbiamo parlare », mormorai.<br />

« Hai cambiato idea sulla questione del non scopare? » mormorò per tutta<br />

risposta.<br />

Gli diedi una gomitata.<br />

« Ahi! Allora cos'è? »<br />

« Non voglio che ti arrabbi, ma tu non puoi venire in Italia con me. »<br />

« Cazzo se posso! »<br />

«I tuoi genitori non ti lasceranno mai perdere tutti quei giorni di scuola.<br />

»<br />

« Ma sono in vacanza! »<br />

« No, la scuola era chiusa per la bufera di neve. Il maltempo sta passando,<br />

quindi riaprirà entro un paio di giorni. »<br />

« Allora farò i compiti quando torno. »<br />

Provai con una tattica diversa. « Devi rimanere qui e concentrarti sugli<br />

esami. È l'ultimo semestre prima del college. Se incasini i voti adesso,<br />

perderai la borsa di studio. »<br />

« Senti, è semplice: Broken Arrow ha quel sistema di valutazione on line,<br />

ricordi? »<br />

« Come potrei dimenticare una cosa scocciante all'ennesima potenza come la<br />

possibilità per i miei di controllare i voti e i compiti ogni santo giorno?<br />

» Poi chiusi la b°cca di scatto, rendendomi conto di quello che avevo<br />

appena detto.<br />

280<br />

«Visto? Posso scaricare i compiti da Internet. Mi terrò in pari. Mi potrai<br />

perfino aiutare tu. O, meglio ancora, mi aiuterà Damien. Non ti offendere,<br />

Zo, ma penso che a scuola lui sia molto più bravo di te. »<br />

« Lo so che è molto più bravo di me, ma non è questo il punto. I tuoi<br />

genitori non ti faranno mai venire. »<br />

« Non me lo possono mica proibire: sono maggiorenne. »<br />

«Heath, ti prego! Mi sento già abbastanza male per tutte le vagonate di<br />

cacca che ho scaricato nella tua esistenza. Non rendermi responsabile di<br />

aver mandato all'aria il tuo ultimo semestre di scuola, di averti fatto<br />

relegare in casa fino al momento di andare al college e di aver messo in<br />

pericolo la tua vita. »<br />

« Te l'ho già detto che so badare a me stesso », ribatté. « Benissimo,<br />

allora facciamo un compromesso: quando ci alziamo chiami i tuoi e gli<br />

chiedi se puoi venire in Italia con me. Se dicono di sì, allora vieni. Se<br />

dicono di no, rimani qui e riporti in classe il tuo bel sedere. » « Devo<br />

dirgli di Kalona e del resto? » « Non credo sia un bene che l'opinione<br />

pubblica sappia che in giro ci sono un immortale caduto e una ex Somma<br />

Sacerdotessa pazza che cercano d'impadronirsi del mondo. Quindi no, è<br />

meglio non parlarne. » Esitò un attimo, poi disse: « Okay, facciamo così »<br />

« Promesso? » « Promesso. »<br />

«Bene, perché sarò lì ad ascoltare la conversazione, quindi non potrai<br />

raccontarmi scempiate. »<br />

« Zo, lo sai che quella parola non la usa nessuno. » « La uso io. Mettiti a<br />

dormire, Heath. » Mi abbracciò. « Ti amo, Zo. » « Anch'io ti amo. »<br />

281<br />

« Ti terrò al sicuro. »<br />

Mi addormentai circondata dalle braccia di Heath e con un sorriso stampato<br />

in faccia. Il mio ultimo pensiero consapevole riguardava quanto fosse forte<br />

Heath e che dovevo dirgli che apprezzavo proprio che si comportasse da vero<br />

signore.<br />

Il pensiero successivo non era consapevole, oltre a non essere affatto<br />

rilassante: Che diavolo ci faccio ancora in cima a quel castello?<br />

28<br />

ZOEY<br />

Era lo stesso castello, non avevo dubbi. Spirava una leggera brezza, che<br />

portava con sé il profumo degli aranci carichi di frutti maturi. Davanti a<br />

me c'era la stessa fontana a forma di donna nuda con le mani sollevate<br />

sopra la testa. Vedendola per la seconda volta, capivo perché mi era<br />

sembrata familiare: mi ricordava Nyx, o almeno una delle sue<br />

Pagina 96


06 - <strong>tempted</strong><br />

rappresentazioni. E poi mi tornava in mente che quel posto era l'antica<br />

sede del Consiglio Supremo dei Vampiri, quindi era logico che la fontana<br />

somigliasse alla nostra Dea. Volevo sedermi accanto a lei e respirare a<br />

fondo l'intenso profumo di mare e di agrumi, non volevo voltarmi nella<br />

direzione indicata dal mio stomaco... e vederlo. Ma, come la valanga che<br />

scende dalla montagna, non ero in grado di controllare quanto mi succedeva,<br />

quindi mi giravo.<br />

Kalona era di spalle, in ginocchio vicino al parapetto del castello. Era<br />

vestito - o meglio, svestito - come l'ultima volta che eravamo stati lì,<br />

cioè aveva un paio di jeans e basta. Le ali scure spalancate lasciavano<br />

intravedere soltanto le spalle color bronzo. Teneva la testa china, come se<br />

non si fosse accorto che ero lì. I miei piedi si muovevano senza che<br />

potessi fermarli e mi portavano verso di lui-Mentre mi avvicinavo, mi<br />

rendevo conto che lui si trovava nel punto esatto da cui mi ero lanciata<br />

nel vuoto.<br />

Non ero molto lontana quando vedevo tendersi i mu-<br />

283<br />

scoli delle sue spalle. Le ali frusciavano e lui sollevava la testa, quindi<br />

si girava.<br />

Stava piangendo, le lacrime che gli disegnavano strisce umide sul viso.<br />

Sembrava disperato, distrutto, totalmente sconfitto. Ma, nell'istante in<br />

cui mi vedeva, la sua espressione cambiava, il suo volto s'illuminava di<br />

una felicità così intensa da renderlo ancora più bello, talmente bello che<br />

restavo senza fiato. Quindi si alzava e, con un grido di gioia, veniva<br />

verso di me.<br />

Pensavo che mi avrebbe presa tra le braccia, ma all'ultimo secondo si<br />

tratteneva e sollevava soltanto una mano, come per sfiorarmi la guancia. Le<br />

sue dita, però, si fermavano a poca distanza dalla mia pelle e, dopo un<br />

attimo di esitazione, il braccio gli ricadeva lungo il fianco. « Sei<br />

tornata. »<br />

« I sogni non sono reali. Non sono morta davvero », replicavo, anche se mi<br />

era difficile parlare.<br />

« Il regno dei sogni è parte dell'Aldilà; non sottovalutare mai la forza di<br />

quanto accade qui. » Si asciugava il viso col dorso della mano e,<br />

stupendomi ancora di più, scoppiava in una risatina imbarazzata. « Devo<br />

sembrarti sciocco. Sapevo che non eri morta, eppure sembrava così reale,<br />

così orribilmente familiare. »<br />

Lo fissavo senza sapere cosa dire, senza sapere come reagire davanti a<br />

quella versione di Kalona, la versione che si comportava più come un angelo<br />

che come un demonio. Somigliava di più al Kalona dei ricordi di A-ya, a<br />

quello che si era arreso a lei, intrappolandosi volontariamente tra le sue<br />

braccia di creta con una vulnerabilità che ancora mi ossessionava. Era così<br />

diverso dall'ultima volta in cui ero stata lì, in cui lui si era mostrato<br />

in modalità superseduttore, tutto palpeggiamenti, e...<br />

Lo guardavo con le palpebre strette. « Ma come faccio<br />

284<br />

a essere di nuovo qui? Non sto dormendo da sola, e non intendo dire che<br />

nella stanza c'è anche una delle mie amiche. Sto dormendo tra le braccia di<br />

un ragazzo umano con cui ho un Imprinting. Lui e io siamo molto più che<br />

amici. Tu non dovresti riuscire a entrare qui. » Indicavo la mia testa.<br />

« Non sono nella tua testa. Tu non mi hai mai chiamato nei tuoi sogni. Sono<br />

stato io ad attirare la tua anima. Si è trattato di una mia invasione, non<br />

di un invito da parte tua.»<br />

« Non è quello che mi avevi detto prima. » « Prima ti avevo mentito. Adesso<br />

ti sto dicendo la verità. »<br />

« Perché? »<br />

« Per la stessa ragione per cui sono stato in grado di attirarti qui anche<br />

se stai dormendo tra le braccia di un altro. Questa volta - per la prima<br />

volta - le mie motivazioni sono innocenti. Non sto cercando di manipolarti.<br />

Non sto cercando di sedurti. E ti dirò soltanto la verità. » « Come puoi<br />

aspettarti che ci creda? » « Che tu ci creda o no, tu sei qui, Zoey, anche<br />

se non dovresti esserci. Non è una prova sufficiente per te? »<br />

Mi mordevo il labbro. « Non lo so. Non conosco le regole di questo posto. »<br />

« Però conosci il potere della verità. Sei stata tu a mostrarmelo durante<br />

la tua ultima visita. Non puoi attingere a quel potere per valutare la<br />

veridicità di quanto sto dicendo? »<br />

Grazie a Damien, sapevo che « veridicità » è sinonimo di « verità », quindi<br />

non me ne restavo lì a mordicchiarmi il labbro con un bel punto di domanda<br />

dipinto in faccia perché non conoscevo quella parola. Il punto di doman-<br />

285<br />

da c'era perché non sapevo come reagire. Kalona era davvero sconcertante.<br />

Stavo per dirgli che no, non potevo contare sulla forza della verità, dato<br />

Pagina 97


06 - <strong>tempted</strong><br />

che non avevo idea su quali punti potesse mentire, ma lui sollevava la mano<br />

per bloccarmi. « Una volta mi hai chiesto se sono sempre stato come sono<br />

adesso, e io ti ho risposto in modo evasivo e menzognero. Ora vorrei dirti<br />

la verità. Me lo permetti, Zoey? » Mi aveva di nuovo chiamata Zoey! Non mi<br />

aveva chiamata A-ya nemmeno una volta, anche se a lui piaceva. E non mi<br />

stava toccando. Neanche un po'. « Io... io non lo so », balbettavo come una<br />

cretina totale, facendo un mezzo passo indietro, aspettandomi che la<br />

facciata del bravo ragazzo lasciasse il posto all'immortale seduttore. «<br />

Cos'hai intenzione di fare? »<br />

I suoi splendidi occhi color ambra si adombravano di tristezza. Scuoteva la<br />

testa. « No, Zoey. Non devi temere che tenti di fare l'amore con te. Se<br />

dovessi passare dalla verità alla seduzione, questo sogno andrebbe in mille<br />

pezzi e ti risveglieresti tra le braccia di un altro. Perché io ti mostri<br />

il mio passato, basta solo che tu mi prenda per mano. » Esitavo.<br />

«Ti giuro che la mia pelle non brucerà della fredda forza del desiderio che<br />

provo per te. So che non hai motivo di fidarti di me, perciò ti chiedo di<br />

fidarti della verità. Toccami, e vedrai che non ti sto mentendo. »<br />

E solo un sogno, ricordavo a me stessa. Qualunque cosa hi dica sull'Aldilà,<br />

un sogno è un sogno. Tutto questo non è reale. Ma la verità era sempre<br />

reale, che si trattasse di sogni o di veglia, e la triste verità era che<br />

volevo prendergli la mano. Volevo vedere. Quindi lo facevo.<br />

286<br />

Era stato sincero. Per la prima volta, la sua pelle non mi gelava con la<br />

forza della sua passione.<br />

« Voglio mostrarti il mio passato. » Kalona muoveva la mano libera davanti<br />

a noi, come se stesse pulendo una fi-nestra invisibile una, due, tre volte.<br />

Poi l'aria fremeva e con un terribile strappo, qualcosa di fronte a noi si<br />

apriva, come se lui avesse lacerato un pezzo del regno dei sogni. « Ora<br />

guarda la verità! »<br />

Al suo ordine, lo strappo nel cielo tremolava, poi, come se si fosse acceso<br />

all'improvviso un enorme schermo TV, cominciavo a vedere alcune scene del<br />

passato di Kalona.<br />

La prima mi lasciava senza fiato per la bellezza. C'era Kalona, seminudo<br />

come sempre, ma stavolta impugnava una spada lunga e affilata, mentre una<br />

seconda lama era riposta nel fodero che portava sulla schiena, e le sue ali<br />

erano di un bianco candido! Era davanti alla magnifica porta di un tempio e<br />

sembrava così nobile e audace... un vero Guerriero. La sua espressione<br />

seria si faceva più dolce quando lui vedeva una donna salire i gradini del<br />

tempio; le sorrideva, in adorazione.<br />

« Ben trovato, Kalona, mio Guerriero. »<br />

La voce di lei riecheggiava in modo strano da quel passato lontano, ma<br />

l'avevo riconosciuta comunque. « Nyx! » gridavo.<br />

«Proprio così. Ero legato a Nyx dal Giuramento di Guerriero », confermava<br />

lui.<br />

Il Kalona della visione seguiva la sua Dea nel tempio a lei dedicato. La<br />

scena cambiava e di colpo Kalona stava usando entrambe le spade per<br />

combattere qualcosa che non riuscivo a mettere bene a fuoco. Era un essere<br />

nero, che continuava a cambiare forma. Un attimo prima era un enorme<br />

serpente, quello successivo una bocca spalar1<br />

287<br />

cata e piena di denti luccicanti, poi sembrava un orrendo mostro simile a<br />

un ragno con artigli e zanne. «Cos'è?»<br />

« Solo un aspetto del male. » Kalona aveva parlato con lentezza, quasi<br />

facesse fatica a pronunciare quelle parole.<br />

« Ma non ti trovavi nel regno di Nyx? Com'è possibile che il male sia<br />

arrivato fin lì? »<br />

« Il male è ovunque, così come il bene. È la legge che regola il mondo e<br />

l'Aldilà. Ci deve essere equilibrio, anche nel regno di Nyx. »<br />

« È per questo che le serviva un Guerriero? » chiedevo, osservando la scena<br />

cambiare di nuovo e mostrare Kalona, le bianche ali scintillanti, che<br />

seguiva Nyx in un prato rigoglioso. Gli occhi di lui si muovevano in<br />

continuazione, scrutando la zona. Una spada era sguainata, stretta in<br />

pugno, l'altra pronta nel fodero.<br />

« Sì, è per questo che le serve un Guerriero », replicava. « Le serve...<br />

Ma, se ha ancora bisogno di un Guerriero, perché tu sei qui? »<br />

Kalona serrava la mascella e gli occhi gli si riempivano di dolore. «<br />

Continua a guardare e lo scoprirai. »<br />

Tornavo a concentrarmi sulle scene del passato e vedevo Kalona in ginocchio<br />

davanti a Nyx e, proprio come all'inizio del sogno, piangeva.<br />

Quell'incarnazione di Nyx somigliava in modo sconvolgente alla statua di<br />

Maria nella grotta delle suore benedettine. Ma, mentre continuavo a<br />

guardare, notavo che in Nyx c'era qualcosa d'insolito. A differenza della<br />

Pagina 98


06 - <strong>tempted</strong><br />

serena bellezza della statua di Maria, l'espressione della Dea era dura e<br />

impassibile; Sembrava che, tra le due, fosse lei la statua.<br />

« Ti prego, mia Dea, non farlo. » La voce di Kalona saliva fino a noi.<br />

Sembrava stesse implorando.<br />

« Kalona, io non faccio niente. Tu puoi scegliere. Io concedo<br />

288<br />

il libero arbitrio perfino ai miei Guerrieri, anche se non impongo loro di<br />

usarlo in modo saggio. » Ero sconvolta dalla freddezza di Nyx. Per un<br />

attimo mi ricordava addirittura la vecchia Afrodite.<br />

«Non riesco a evitarlo. Sono stato creato per provare questi sentimenti.<br />

Non è libero arbitrio. È predestinazione. »<br />

« E tuttavia, in quanto tua Dea, ti dico che è esattamente il contrario. È<br />

stata la tua volontà a renderti quello che sei. »<br />

« Non riesco a non provare ciò che sento! Non riesco a non essere ciò che<br />

sono! »<br />

« Mio Guerriero, sei in errore; perciò devi pagarne le conseguenze. » Nyx<br />

muoveva le dita verso Kalona, sollevandolo in aria e scaraventandolo<br />

lontano. Kalona cadeva. Lo vedevo.<br />

Lo vedevo gridare e contorcersi per il dolore mentre cadeva e cadeva e<br />

cadeva... Quando finalmente atterrava, distrutto e insanguinato, in un<br />

campo rigoglioso che mi ricordava la Tallgrass Prairie, la grande pianura<br />

americana, le sue ali erano diventate nere.<br />

Con un grido disperato, Kalona sollevava la mano e cancellava l'immagine<br />

dei suoi ricordi. Mentre l'aria intomo a noi tremolava e scintillava per<br />

ricomporre il castello, lui mi lasciava e si sedeva su una panca sotto un<br />

arancio. Non diceva niente. Rimaneva semplicemente lì a fissare l'azzurro<br />

accecante del Mediterraneo.<br />

Lo seguivo, ma non mi sedevo accanto a lui. « Perché ti ha buttato fuori?<br />

Cos'avevi fatto? »<br />

Il suo sguardo incrociava il mio. « L'amavo troppo. » La sua voce era così<br />

priva di emozioni da sembrare quella di uno spettro.<br />

« Com'è possibile amare troppo una Dea? » domandavo, anche se dopo un<br />

istante la risposta mi si presentava<br />

289<br />

da sola: c'erano diversi tipi di amore, ne ero fin troppo consapevole.<br />

Ovviamente, l'amore di Kalona per Nyx era del tipo sbagliato.<br />

« Ero geloso. Odiavo perfino Èrebo. » Sbattevo le palpebre, sconvolta.<br />

Èrebo era il consorte di Nyx, il suo eterno amante.<br />

« L'amore per lei mi ha fatto infrangere il mio Giuramento. Ero così<br />

ossessionato da lei da non riuscire più a proteggerla. Ho fallito. »<br />

« Ma è terribile », sbottavo, pensando a Stark. Lui si era legato a me da<br />

appena qualche giorno e sapevo già che, se avesse fallito, sarebbe stato<br />

come strappargli l'anima. Per quanto tempo Kalona era stato Guerriero di<br />

Nyx? Secoli? Quant'era lungo un frammento di eternità?<br />

Incredula, mi accorgevo di essere dispiaciuta per Kalona. Non potevo<br />

dispiacermi per lui! Certo, gli si era spezzato il cuore ed era caduto dal<br />

regno della Dea, ma poi era diventato cattivo. Era diventato il male che<br />

prima combatteva.<br />

Lui annuiva, come se avesse ascoltato i miei pensieri. « Ho fatto cose<br />

terribili. Ho continuato a farle. Cadere mi ha cambiato. Poi, per<br />

tantissimo tempo, dentro di me sono stato come insensibile. Ho cercato e<br />

cercato, secolo dopo secolo, sperando di trovare qualcosa, qualcuno che<br />

risanasse la ferita insanguinata che Nyx mi aveva lasciato nell' anima.<br />

Quando ho trovato lei, non sapevo che non fosse reale, che fosse solo<br />

un'illusione creata per intrappolarmi. Mi sono gettato tra le sue braccia<br />

volontariamente. Lo sapevi che, quando ha cominciato a tornare creta, lei<br />

ha pianto? »<br />

Sobbalzavo. Sapevo di cosa stava parlando. Lo avevo Provato assieme ad<br />

A-ya. « Sì, me lo ricordo », rispondevo/ la voce un rauco mormorio.<br />

290<br />

Sgranava gli occhi, sconvolto. « Te lo ricordi? Hai dei ricordi di A-ya? »<br />

Non volevo ammettere l'entità di quei ricordi, ma sapevo di non poter<br />

mentire, perciò plasmavo un pezzettino di verità da offrirgli. « Solo uno.<br />

Ricordo che si dissolveva in creta. E ricordo che A-ya piangeva. »<br />

« Sono felice che tu non ricordi altro, perché il suo spirito è rimasto con<br />

me, intrappolato nel buio, per moltissimo tempo. Non potevo toccarla, ma<br />

percepivo la sua presenza. Credo sia stata l'unica cosa che mi ha<br />

consentito di non impazzire. » Il suo corpo era attraversato da un brivido<br />

e vedevo le sue mani sollevarsi come per spingere fisicamente via quel<br />

pensiero. Restava in silenzio a lungo.<br />

Credevo che avesse finito di parlare, e cercavo di superare lo shock per<br />

riuscire a fargli una domanda, quando lui riprendeva: « Poi A-ya è<br />

Pagina 99


06 - <strong>tempted</strong><br />

scomparsa. È stato allora che ho iniziato a chiamare. Mormoravo al mondo il<br />

mio bisogno di essere libero, e finalmente il mondo mi ha ascoltato ».<br />

« Vorresti dire che Neferet ti ha sentito? » « Sì, ma non è stata solo la<br />

Tsi Sgili a rispondere al mio richiamo. »<br />

Scuotevo la testa. « Non sei stato tu a chiamarmi alla Casa della Notte. Io<br />

sono stata Segnata da Nyx. E per questo che sono qui. »<br />

« Davvero? Non posso mentirti, altrimenti il nostro sogno scompare, perciò<br />

non cercherò di convincerti fingendo di sapere più di quanto non sappia.<br />

Dirò soltanto ciò che credo, e io credo che mi abbia sentito anche tu. O<br />

almeno la parte di te che un tempo è stata A-ya ha sentito e ha<br />

riconosciuto la mia voce. » Esitava un attimo, poi aggiungeva: «Magari la<br />

mano di Nyx ha guidato la tua reincarnazione. Magari la Dea ti ha mandata<br />

da... »<br />

291<br />

« No! » Non potevo ascoltare altro. Il cuore mi batteva così forte che<br />

pensavo mi sarebbe schizzato fuori del petto. « La Dea non mi ha mandata da<br />

te, proprio come io non sono realmente A-ya. Non importa che per caso io<br />

condivida con lei qualche ricordo. In questa vita, io sono una ragazza<br />

vera, dotata di libero arbitrio e di un cervello tutto mio. »<br />

La sua espressione cambiava di nuovo, lo sguardo si addolciva e lui mi<br />

sorrideva con tenerezza. « Lo so, Zoey, ed è per questo che i miei<br />

sentimenti verso di te sono così contrastanti. Mi sono risvegliato dalla<br />

terra desiderando la fanciulla che mi aveva imprigionato, e ho trovato una<br />

ragazza che combatteva contro di me. »<br />

« Perché fai così? Perché ti comporti in questo modo? Tu non sei davvero il<br />

ragazzo che vuoi sembrare adesso! » gli urlavo, cercando di far sparire la<br />

terribile e meravigliosa sensazione che mi facevano provare le sue parole.<br />

« E successo quando sei caduta. Mi sono rivisto cadere e in quell'immagine<br />

ho rivisto anche il mio cuore spezzato. Non potevo sopportarlo. Ho giurato<br />

a me stesso che, se fossi riuscito a farti venire da me ancora una volta,<br />

ti avrei mostrato la verità. »<br />

« Se non stai mentendo, allora devi sapere che sei diventato quel male che<br />

un tempo combattevi. »<br />

Distoglieva lo sguardo, ma riuscivo comunque a vedere la vergogna nei suoi<br />

occhi. « Sì. Lo so. »<br />

« Io ho scelto una strada diversa. Non posso amare il male. E questa è la<br />

verità. »<br />

Il suo sguardo tornava immediatamente a posarsi su di me. « E se decidessi<br />

di rinnegare il male? Cosa succederebbe? »<br />

La sua domanda mi coglieva del tutto impreparata, Quindi rispondevo la<br />

prima cosa che mi passava per la te-<br />

292<br />

sta. « Non puoi rinnegare il male, non se stai con Nefe-ret. »<br />

« E se fossi malvagio soltanto con Neferet? Se la verità fosse che, stando<br />

assieme a te, sceglierei il bene? » « Impossibile. » Scuotevo la testa. «<br />

Perché dici che è impossibile? È già successo. Il Guerriero che è legato a<br />

te ne è la prova. »<br />

«No. Questa versione di te non è reale. Tu non sei Stark. Tu sei un<br />

immortale caduto, l'amante di Neferet. Tu hai stuprato le donne,<br />

schiavizzato le persone, ucciso tanta gente. I tuoi figli hanno quasi<br />

ammazzato mia nonna. Uno di loro ha ucciso la professoressa Anastasia! » Mi<br />

aggrappavo a tutte le cose negative che mi venivano in mente e gliele<br />

scagliavo contro. « A causa tua, i novizi e i professori della Casa della<br />

Notte hanno iniziato a dubitare di Nyx, e continuano a comportarsi in modo<br />

sbagliato. Che sia una loro scelta o no, sono pieni di paura e di odio e di<br />

gelosia, proprio com'eri tu con Nyx! » « Tu hai salvato Stark. Puoi salvare<br />

anche me? » « No! » gridavo. E mi sedetti di scatto sul letto. « Zo, va<br />

tutto bene. Ci sono io. » Heath si stava stropicciando gli occhi con una<br />

mano, mentre con l'altra mi massaggiava la schiena.<br />

« Oh, Dea! » dissi, con un lungo sospiro. « Cosa c'è che non va? Un brutto<br />

sogno? » «Già, già. Un brutto sogno. E anche strano.» Diedi un'occhiata<br />

all'altro letto. Stevie Rae non si era mossa. Naia, che le stava<br />

acciambellata accanto alla spalla, starnutì verso di me. « Traditrice », le<br />

dissi, cercando di sembrare il più normale possibile.<br />

«Be', allora rimettiamoci a dormire. Finalmente comincio a prendere il<br />

ritmo del cambio giorno/notte e<br />

293<br />

non vorrei perdere l'allenamento.» Heath spalancò le braccia.<br />

« Okay, scusa, hai ragione. » Mi sdraiai e mi raggomitolai in quella che<br />

somigliava in modo preoccupante a una posizione fetale.<br />

«Rimettiti a dormire», ripetè Heath con un grande sbadiglio. « Va tutto<br />

bene. »<br />

Pagina 100


06 - <strong>tempted</strong><br />

Restai sveglia a lungo, desiderando disperatamente che fosse vero.<br />

28<br />

ZOEY<br />

Quando ci svegliammo era quasi il tramonto e, non potendo sopportare il<br />

pensiero di Kalona e del sogno, mi concentrai su Heath. « Okay, è ora che<br />

chiami i tuoi, così ti dicono di tornare a casa. »<br />

« Ehi, Zy, ti senti bene? » chiese Stevie Rae asciugandosi i capelli con<br />

una salvietta.<br />

Lei e io avevamo ficcato la mia roba nello zaino intanto che Heath era<br />

sotto la doccia, poi ci eravamo preparate a turno. La sua domanda mi fece<br />

rendere conto che per tutto quel tempo non avevo fatto altro che rispondere<br />

a monosillabi bofonchiati a qualunque cosa dicessero lei o Heath. «Sì, mi<br />

sento bene. È solo che mi mancherà Heath, tutto qui», mentii. Okay, be',<br />

non era proprio del tutto una bugia, perché in Italia Heath mi sarebbe<br />

mancato davvero, ma non era quello il motivo per cui non mi andava di<br />

parlare.<br />

Il motivo era Kalona, ovviamente. Avevo paura che, se avessi iniziato a<br />

chiacchierare, il sogno della notte prima mi sarebbe sfuggito di bocca e<br />

alla fine avrei raccontato tutto a Stevie Rae, e non volevo farlo davanti a<br />

Heath. No, non era solo quello: non volevo dire a nessuno della nuova<br />

versione di Kalona che avevo visto.<br />

Non volevo che mi dicessero che era tutto un trucco.<br />

L'abbraccio di Heath mi fece sobbalzare. « Ah, Zo, come sei dolce », disse,<br />

senza sapere quanto fossi stata diso-<br />

295<br />

nesta. « Ma non dovrai sentire la mia mancanza. Ho un ottimo presentimento.<br />

»<br />

Lo guardai scuotendo la testa. « Tua mamma non ti lascerà mai venire in<br />

Italia con me. »<br />

« Con te forse no, ma con la tua scuola... è un altro discorso. »<br />

Prima che potessi replicare, prese il telefonino. «Ehi, ma', sono io....<br />

Sì, sto bene... Sì, sono ancora con Zoey. » Poi s'interruppe e mi guardò. «<br />

Mia mamma dice di salutarti. »<br />

« Ricambia il saluto. » Poi mormorai: « Arriva al punto! » Lui annuì. «<br />

Ehi, ma', a proposito di Zo, lei e altri studenti della Casa della Notte<br />

vanno in Italia. A Venezia, per essere precisi, o meglio quell'isola vicino<br />

a Venezia. Sai, San Cle... qualcosa, dove si riunisce il Consiglio Supremo<br />

dei Vampiri e roba simile. Volevo sapere se posso andare con loro. »<br />

Udii il tono di voce di sua madre alzarsi di un bel po' e dovetti soffocare<br />

un sorriso: immaginavo che Mrs Luck avrebbe sclerato.<br />

Quello che però non avevo immaginato era l'asso nella manica di quel<br />

cacciaballe di Heath. «Ma', aspetta. In realtà non è niente di che. È come<br />

il viaggio che ci aveva proposto l'estate scorsa il prof di spagnolo. Io<br />

poi non ero potuto andare perché iniziavano gli allenamenti di football. Ti<br />

ricordi? » Annuì a qualunque cosa gli stesse dicendo sua madre. « Sì, è<br />

roba di scuola. Staremmo via otto giorni, proprio come per il viaggio in<br />

Spagna. E, a dire il vero, potrò anche parlare un po' in spagnolo, perché<br />

l'italiano è, tipo, cugino. » S'interruppe di nuovo e poi ri-Prese: « Okay,<br />

sì, perfetto ». Coprì il telefono con la mano. « Dice che devo chiederlo a<br />

papà. »<br />

Poi udii una voce più profonda dall'altra parte della li-<br />

296<br />

.1<br />

il<br />

nea e Heath esordì: « Ciao, pa'... Sì, sto bene... Sì, praticamente è una<br />

gita scolastica. Posso fare i compiti on line ». Sorrise. «Sul serio?<br />

Settimana prossima le scuole sono chiuse perché è saltata la corrente in<br />

tutta la zona? » Mi guardò facendo andare su e giù le sopracciglia. « Wow,<br />

allora questa cosa capita proprio al momento giusto. E poi, pa', senti un<br />

po': dato che si viaggia col jet privato della Casa della Notte e là si sta<br />

sull'isola dei vampiri, non mi costerà niente! »<br />

Digrignai i denti. Non potevo credere che riuscisse a intortare i suoi così<br />

facilmente. Certo, aveva l'indiscusso vantaggio che, benché Nancy e Steve<br />

Luck fossero delle brave persone e degli ottimi genitori, non capivano<br />

niente di adolescenti. Sul serio. Heath aveva bevuto per un sacco di tempo<br />

e loro non se n'erano mai accorti, nemmeno quando rientrava puzzando di<br />

birra e di vomito. Puah!<br />

«Grandioso, pa'. Grazie stramille! » Il tono esultante di Heath mi fece<br />

riconcentrare su di lui invece che sui miei blateramenti mentali.<br />

«Sì, certo, vi chiamerò tutti i giorni.» S'interruppe mentre suo padre<br />

aggiungeva qualcosa. « Oh, sì, me n'ero quasi dimenticato. Okay, allora,<br />

intanto che Zo e gli altri si preparano faccio un salto a casa a prendere<br />

Pagina 101


06 - <strong>tempted</strong><br />

il passaporto e qualche vestito. Di' alla mamma che dobbiamo portarci<br />

soltanto uno zaino a testa, quindi che non impazzisca a fare mille valigie.<br />

Okay, ci vediamo tra poco. Ciao! » Sorridendo come fosse di nuovo alle<br />

elementari e gli avessero dato un cartone di latte al cioccolato in più<br />

durante l'intervallo, chiuse la comunicazione. « Che furbata! » commentò<br />

Stevie Rae. «Mi ero completamente dimenticata del viaggio i*1 Spagna »,<br />

dissi.<br />

297<br />

« Io no. Quindi si direbbe che debba andare un attimo a casa a prendere il<br />

passaporto e il resto. Ci vediamo all'aeroporto. Non partite senza di me! »<br />

Mi diede un rapido bacio, afferrò il giaccone e corse fuori della stanza,<br />

quasi volesse scappare via prima che potessi dirgli una volta per tutte<br />

che, qualunque cosa dicessero i suoi genitori, lui non sarebbe venuto con<br />

noi.<br />

« Hai davvero intenzione di lasciarlo venire? » chiese Stevie Rae.<br />

« Già, immagino di sì », replicai apatica. «Be' , ne sono felice. Non per<br />

fare l'antipatica, ma penso sia una buona idea per il sangue. » « Il<br />

sangue? »<br />

« Zy, lui è l'umano con cui hai un Imprinting. Per te il suo sangue è<br />

straottimo. Affronterai situazioni pericolose trovandoti davanti Kalona e<br />

Neferet e il Consiglio Supremo, quindi potresti avere bisogno di un po' di<br />

sangue straottimo-per-te. »<br />

« Già, immagino che tu abbia ragione. » « Okay, Zy. Che cazzo c'è? » La<br />

fissai. « Che vuoi dire? »<br />

« Voglio dire che ti comporti da zombi. Quindi raccontami di quello<br />

'strano' sogno che ti ha svegliata di botto. » « Pensavo stessi dormendo. »<br />

« È quello che volevo pensassi nel caso tu e Heath voleste darci un po'<br />

dentro. »<br />

« Con te nella stanza? Ma sarebbe pessimo! » replicai. « Vero, però cercavo<br />

lo stesso di essere educata. » « Cavolo! Pessimo e schifoso. Non farei mai<br />

una cosa simile! »<br />

« E io non ti farei mai cambiare argomento. Il sogno. Racconta. »<br />

298<br />

Sospirai. Stevie Rae era la mia migliore amica e avrei proprio dovuto<br />

parlargliene. « Si trattava di Kalona. » « Ti è entrato in testa anche se<br />

dormivi con Heath? » «Non esattamente. Era più una visione che un sogno »,<br />

replicai sincera anche se un po' vaga. « Una visione di cosa? »<br />

«Del suo passato. Di tantissimo tempo fa. Di prima che cadesse. »<br />

« E caduto? E da dove? »<br />

Presi un gran respiro e le dissi la verità. « Dal regno di Nyx. Lui era il<br />

suo Guerriero. »<br />

Crollò a sedere sul letto. « Ohsssantocielo! Ne sei sicura?»<br />

« Sì... No... Non lo so! Sembrava reale, ma non lo so per certo. Non so<br />

come potrei fare a saperlo per certo. » Poi mi si bloccò il respiro. « Oh,<br />

no. » « Cosa? »<br />

« In quel ricordo di A-ya, lei diceva qualcosa su come Kalona non fosse<br />

fatto per stare in questo mondo. » Deglutii e mi strinsi le mani per<br />

impedire che tremassero. « E poi lo chiamava 'mio Guerriero'. »<br />

« Oh-oh. Vuoi dire che lei sapeva che era stato Guerriero di Nyx? »<br />

« Oh, Dea, non lo so. » Invece lo sapevo. In fondo al cuore sapevo che A-ya<br />

aveva cercato di confortare Kalona: se un tempo era stato un Guerriero,<br />

avrebbe voluto esserlo ancora.<br />

« Magari dovrei parlarne con Lenobia e vedere... » cominciò Stevie Rae.<br />

« No! Stevie Rae, promettimi di non dirlo a nessuno. Sanno già che io ho<br />

dei ricordi di A-ya. Aggiungere questo alle visioni di Afrodite<br />

significherebbe far sclerare tutti, penserebbero che potrei andare fuori di<br />

testa e ri-<br />

299<br />

mettermi con lui all'improvviso... E questo non succederà! » Lo dissi come<br />

se ne fossi davvero convinta, e razionalmente lo ero. Non badai alla<br />

sensazione di nausea che mi aveva provocato la cosa. Non potevo stare con<br />

Kalo-na. Come avevo già detto anche a lui, era impossibile.<br />

Ma non mi sarei dovuta preoccupare che Stevie Rae potesse fare la spia. «<br />

Vuoi capire da sola chi è lui veramente, giusto? »<br />

« Già. Stupido, vero? »<br />

« No. A volte ci sono cose solo tue, che non riguardano nessun altro.<br />

Punto. E cose che sembrano impossibili finiscono per essere invece diverse<br />

da come ci si aspettava. » « Lo credi sul serio? » « Lo spero. »<br />

Mi sembrò che Stevie Rae volesse aggiungere qualcosa, ma fu interrotta dai<br />

colpi alla porta e dalla voce di Afrodite: « Allora, volete darvi una mossa<br />

lì dentro? Gli altri stanno già facendo colazione e abbiamo un jet da<br />

prendere ».<br />

Pagina 102


06 - <strong>tempted</strong><br />

« Siamo pronte », strillò Stevie Rae, quindi mi lanciò lo zaino. « Credo<br />

dovresti seguire quello che ti dice lo stomaco, proprio come ha sempre<br />

detto Nyx. Certo, in passato hai fatto qualche casino. E io pure. Ma tutte<br />

e due abbiamo deciso senza il minimo dubbio di stare dalla parte della<br />

nostra Dea, e alla fine è questo che conta. » Assentii. All'improvviso non<br />

riuscivo più a parlare. Stevie Rae mi abbracciò. « Farai la cosa giusta. Ne<br />

sono sicura. »<br />

La mia risata suonò più un singhiozzo, quando dissi: « Oh, sì, ma dopo<br />

quanti incasinamenti? »<br />

Stevie Rae mi sorrise. « La vita è fatta così. E comincio a pensare che se<br />

fosse perfetta non sarebbe altrettanto eccitante. »<br />

300<br />

«Sai, al momento un po' di noia non mi dispiacerebbe affatto. »<br />

Stavamo ridendo tutte e due quando uscimmo in corridoio per raggiungere<br />

Afrodite, scocciatissima. Vidi che il suo « zaino » era un trolley Betsey<br />

Johnson, talmente pieno che le stilosissime cuciture sembravano sul punto<br />

di saltare.<br />

« Credo che questo significhi imbrogliare », commentai indicando il suo<br />

bagaglio.<br />

« Non è imbrogliare. È improvvisare. »<br />

« Bella borsa. Piacerebbe anche a me una Betsey Johnson », commentò Stevie<br />

Rae.<br />

«Sei infinitamente troppo campagnola per Betsey », ribatté Afrodite.<br />

« No che non lo sono », disse Stevie Rae.<br />

« Oh sì che lo sei. Prova A a carico di zucca campagnola... quegli orrendi<br />

jeans. Ropers? Sul serio? Ho una sola parola per te: aggiornati. »<br />

« Oh, no. Non ti starai permettendo di criticare i miei Ropers... »<br />

Le lasciai bisticciare mentre le seguivo in sala da pranzo. A dire il vero,<br />

quasi nemmeno le ascoltavo. La mia mente era a chilometri di distanza, in<br />

cima a un castello nel bel mezzo di un sogno.<br />

La sala da pranzo era affollata ma incredibilmente silenziosa. Afrodite,<br />

Stevie Rae e io ci affrettammo a raggiungere le gemelle, Jack e Damien, che<br />

si stavano già ingozzando di uova e pancetta. Come previsto, ricevetti un<br />

sacco di occhiate tipo ti-ucciderei-volentieri, in particolare dai tavoli<br />

delle ragazze.<br />

« Ignorali. Sono degli idioti », disse Afrodite.<br />

301<br />

« È strano che Kalona possa ancora incasinargli la testa », commentò Stevie<br />

Rae mentre ci riempivamo il piatto.<br />

Guardai di sfuggita la stanza eccessivamente tranquilla e cupa. «È una<br />

questione di scelta anche per loro», sbottai prima di riuscire a tenere<br />

chiusa la bocca.<br />

« Che vuoi dire? »<br />

Prima di rispondere ingurgitai un po' di uova. «Voglio dire i ragazzi » -<br />

gesticolai con la forchetta in direzione degli altri tavoli -, « quelli che<br />

ci stanno guardando male e sono così orribili. Sono loro a scegliere di<br />

essere così. Certo, è stato Kalona a iniziare il tutto, ma sono loro che<br />

decidono quale strada seguire. »<br />

« Questo, Zy, potrebbe anche essere vero, ma non devi dimenticare che la<br />

colpa è di Kalona... be', sua e di Nefe-ret. » Anche piena di comprensione,<br />

la voce di Stevie Rae risultava comunque insistente.<br />

« Quello che è senz'altro vero è che Kalona è un grandissimo pezzo di<br />

merda, e Zoey deve eliminarlo una volta per tutte », intervenne Afrodite.<br />

Di colpo le uova sembravano aver perso sapore.<br />

Eravamo tutti stretti intorno al tavolo, fingendo che gli altri non ci<br />

stessero lanciando occhiate assassine, quando Stark si unì al gruppo. Aveva<br />

l'aria stanca e, non appena i suoi occhi si fissarono nei miei, vi lessi<br />

molta tristezza. La stessa che avevo visto in quelli di Kalona mentre<br />

parlava di Nyx. Stark pensa di aver fallito con me.<br />

Gli sorrisi, con una gran voglia di cancellargli la preoccupazione dalla<br />

faccia. « Ciao », dissi sottovoce.<br />

« Ciao », rispose.<br />

Quando ci rendemmo conto che, oltre all'intera stanza, pure il nostro<br />

tavolo ci stava osservando, Stark si schiarì la voce, prese una sedia e<br />

mormorò: «Dario e Lenobia ci stanno già aspettando all'aeroporto. Vi<br />

accompagno io<br />

302<br />

con l'Hummer ». Si guardò intorno e vidi sparire un po' della tensione. «<br />

Allora, hai mandato Heath a casa? » « A prendere il passaporto », annunciò<br />

Stevie Rae. Ovviamente questo provocò un piccolo finimondo al nostro<br />

tavolo. Sospirai e attesi che la tempesta si placasse. Quando finalmente si<br />

furono zittiti tutti, dissi: « Sì, Heath viene con noi. Fine ».<br />

Pagina 103


06 - <strong>tempted</strong><br />

Afrodite inarcò un sopracciglio biondo. «Immagino sia sensato avere sempre<br />

a disposizione il tuo rifornimento di sangue portatile. Perfino il nostro<br />

cattivissimo ragazzo delle frecce non può che essere d'accordo. »<br />

« Ho detto 'fine' perché non ho intenzione di parlarne. E non chiamare<br />

Heath 'rifornimento portatile'. »<br />

« In effetti, non è molto educato », aggiunse Stevie Rae. « Fottiti »,<br />

replicò Afrodite.<br />

Interruppi il battibecco prima che degenerasse. « Stevie Rae non viene con<br />

noi. Quindi, quando creeremo il cerchio, Afrodite rappresenterà lo spirito.<br />

»<br />

Questo concentrò gli sguardi di tutti su Stevie Rae. « Potrebbe essere<br />

troppo tardi per loro », sentenziò solenne Damien.<br />

« Lo so, ma voglio fare un altro tentativo. » « Ehi, vorresti farmi un<br />

favore? » intervenne Afrodite. « Potresti evitare di farti ammazzare? Di<br />

nuovo. Sono sicura che per me risulterebbe un po' seccante. »<br />

«Non ho intenzione di farmi ammazzare», replicò Stevie Rae.<br />

«Prometti che non tornerai là sotto da sola», disse Jack.<br />

« Sì, è una promessa che devi proprio fare », convenne Stark.<br />

Io non dissi niente. Non ero più così sicura riguardo al modo giusto di<br />

fare le cose.<br />

303<br />

Per fortuna, il mio silenzio non venne notato, perché proprio in quel<br />

momento fecero il loro ingresso i novizi rossi, e l'intera sala da pranzo<br />

smise di guardare noi per spettegolare su di loro.<br />

« Meglio che controlli che stiano bene. » Stevie Rae si alzò e ci sorrise.<br />

« Ragaaazzi, voi spicciatevi e rimettete a posto le cose laggiù, così<br />

tornerete presto qui, a casa. » Poi mi abbracciò, mormorando: « Tranquilla,<br />

farai la cosa giusta ».<br />

« Anche tu », replicai.<br />

Quindi si allontanò e la vidi raggiungere i novizi rossi, che ci salutarono<br />

con la mano mettendosi in fila per fare colazione. Stevie Rae cercò di<br />

comportarsi in modo normale, parlando ai suoi ragazzi come se non fosse la<br />

prima volta che rientravano in sala da pranzo dopo essere morti, e così il<br />

gruppo iniziò subito a rilassarsi, ignorando occhiate e bisbigli.<br />

« E un bravo capo », dissi, pensando ad alta voce.<br />

« Mi auguro che questo non la cacci nei guai », replicò Afrodite. Quando la<br />

fissai, si strinse nelle spalle. « Ci sono persone, specialmente quelle<br />

malvagie e non-morte morte, che non si possono guidare. »<br />

« Lei farà la cosa giusta. »<br />

« Già, ma la faranno anche loro? » ribatté Afrodite.<br />

Per quello non avevo risposte, quindi ripresi a piluccare le uova.<br />

« Siete pronti? » domandò Stark.<br />

« Io sì », risposi.<br />

Gli altri assentirono, quindi prendemmo le borse e ci dirigemmo alla porta,<br />

Stark e io per ultimi.<br />

« Ehi, Zoey. »<br />

La voce di Erik mi bloccò. Stark rimase con me, gli occhi penetranti fissi<br />

sul mio ex.<br />

304<br />

« Ciao, Erik », dissi con una certa cautela.<br />

« Buona fortuna. »<br />

«Grazie.» Ero piacevolmente sorpresa del suo tono neutro e dell'assenza di<br />

Venere la remora al suo fianco. « Rimani ancora a scuola a insegnare<br />

recitazione? »<br />

«Sì, ma solo finché non trovano un altro professore. Quindi, se non fossi<br />

qui quando torni... be', volevo solo sapessi che io, mmm» - spostò lo<br />

sguardo da Stark a me - « ti auguro buona fortuna. »<br />

« Oh, okay. Grazie ancora. »<br />

Annuì e uscì prima di noi, probabilmente diretto alla sala da pranzo degli<br />

insegnanti.<br />

« Mmm... è stato strano ma piuttosto gentile da parte sua », commentai.<br />

«Recita troppo», replicò Stark tenendomi aperta la porta.<br />

« Sì, questo lo so, ma sono comunque contenta che abbia detto qualcosa di<br />

carino prima che ce ne andassimo. Detesto tutte quelle orrende menate da<br />

ex. »<br />

« Ecco un'altra ragione per cui sono contento di non essere tecnicamente il<br />

tuo ragazzo. »<br />

Eravamo rimasti un po' indietro rispetto al resto del gruppo, quindi<br />

potevamo avere un attimo di privacy. Stavo giusto cercando di capire se<br />

Stark fosse stato al limite dell'odioso con quel commento, quando mi<br />

spiazzò chiedendomi: « È andato tutto bene ieri notte? A un certo punto mi<br />

hai svegliato ».<br />

Pagina 104


06 - <strong>tempted</strong><br />

« Tutto okay. »<br />

Esitò, poi aggiunse: « Non hai morso Heath ».<br />

« No. Mi sentivo bene, perciò non ce n'era bisogno. » Non era una domanda,<br />

ma risposi comunque, anche se la mia voce suonò più tagliente di quanto non<br />

avrei voluto.<br />

« Guarda che io capisco se lo fai. »<br />

305<br />

« Potremmo cambiare argomento? » « Sì, certo. »<br />

Camminammo in silenzio fin quasi al parcheggio, poi lui rallentò per poter<br />

restare soli ancora un pochino. « Sei arrabbiata con me? » « Perché dovrei?<br />

»<br />

Si strinse nelle spalle. «Intanto ci sono le visioni di Afrodite. Lei ti<br />

vede nei guai. Guai seri. E vede anche me che non faccio niente o non mi<br />

vede proprio. E adesso Heath che viene con noi in Italia... » Non finì la<br />

frase, l'aria decisamente frustrata.<br />

« Stark, le visioni di Afrodite possono essere cambiate. Lo abbiamo già<br />

fatto diverse volte. Cambieremo anche quella dell'annegamento. Anzi,<br />

probabilmente sarai proprio tu a cambiarla. Non lascerai che mi succeda<br />

qualcosa di brutto. »<br />

« Anche se non posso uscire quando c'è il sole? » All'improvviso capii<br />

perché la minaccia nei miei confronti lo preoccupava tanto: pensava di non<br />

riuscire a salvarmi quando avrei avuto bisogno di lui. «Troverai il modo di<br />

farmi stare al sicuro, anche se non puoi essere con me fisicamente. » « Lo<br />

credi sul serio? »<br />

« Con tutto il cuore. Non c'è nessun altro vampiro che potrei volere come<br />

mio Guerriero. Mi fido di te. E mi fiderò sempre. »<br />

Sembrò che qualcuno gli avesse tolto una tonnellata dalle spalle. « È bello<br />

sentirtelo dire. »<br />

Mi fermai a fissarlo. « Te lo avrei detto prima, ma pensavo che lo sapessi<br />

già. »<br />

« Suppongo di sì. Qui dentro. » Si portò una mano al cuore. « Ma avevo<br />

bisogno di sentirmelo dire. »<br />

306<br />

Mi rifugiai tra le sue braccia e gli appoggiai il viso sul collo. « Mi fido<br />

di te. Mi fiderò sempre. » « Grazie, mia signora. »<br />

Feci un passo indietro e gli sorrisi. Di colpo Kalona sembrava<br />

lontanissimo, mentre Stark era diventato tutto il mio qui e ora. «<br />

Risolveremo questa faccenda, e lo faremo assieme: un Guerriero e la sua<br />

signora. »<br />

« È quello che voglio. E al diavolo tutto il resto. » « Già. Al diavolo<br />

tutto e tutti. » Mi rifiutai di pensare a Kalona. Lui era un forse, un<br />

grosso, spaventoso, ambiguo forse. Stark era una certezza. Lo presi per<br />

mano, per sentirlo vicino... per sempre... e raggiunsi l'Hummer. «Vieni,<br />

Guerriero, andiamo in Italia. »<br />

28<br />

ZOEY<br />

« Venezia è sette ore avanti rispetto a noi », spiegò Leno-bia, che ci<br />

aspettava davanti al posto di controllo dell'area VIP. «Quando atterrerete,<br />

sarà pomeriggio, quindi cercate di dormire il più possibile in aereo. Il<br />

Consiglio Supremo di Nyx si riunisce subito dopo il tramonto e voi dovrete<br />

essere presenti. E belli svegli. »<br />

« Ma come farà Stark col sole? » chiesi.<br />

« Ho avvertito il Consiglio Supremo riguardo alle necessità di Stark e mi<br />

hanno assicurato che forniranno le protezioni necessarie. Dovete sapere che<br />

sono ansiose di conoscerlo e molto curiose di vedere questo nuovo tipo di<br />

vampiro. »<br />

«Curiose del tipo intenzionate a studiarmi come un topo di laboratorio? »<br />

fece Stark.<br />

« Non permetteremo che succeda », replicò Dario.<br />

« Credo dovreste tenere in mente che il Consiglio Supremo è composto da<br />

sette delle Somme Sacerdotesse più sagge. Non agiscono certo in modo<br />

inumano o avventato », chiarì Lenobia.<br />

«Quindi sono praticamente tutte come Shekinah?» chiese Jack.<br />

« Shekinah era la Somma Sacerdotessa di Tutti i Vampiri, perciò era unica,<br />

ma i membri del Consiglio vengono eletti dalla comunità dei vampiri e<br />

rimangono in carica per cinque anni. Nessuno può mantenere l'incarico<br />

308<br />

ininterrottamente e le rappresentanti del Consiglio provengono da tutto il<br />

mondo e sono note per la loro saggezza. »<br />

« Quindi dovrebbero essere abbastanza intelligenti da non farsi imbrogliare<br />

da Kalona e da Neferet », dissi.<br />

« Essere intelligenti non fa nessuna differenza », intervenne Afrodite. « È<br />

Pagina 105


06 - <strong>tempted</strong><br />

la scelta che faranno che conta. Alla Casa della Notte ci sono molti<br />

vampiri intelligenti che si sono lasciati irretire da Neferet e da Kalona.<br />

» « Afrodite ha ragione », commentò Damien. «Quindi dobbiamo essere pronti<br />

a tutto», concluse Dario.<br />

« Mi hai tolto le parole di bocca », intervenne Stark. Lenobia annuì con<br />

aria solenne. « Ricordatevi che l'esito di questo viaggio potrebbe cambiare<br />

il mondo. »<br />

« Ah, be', cazzo. Giusto per non farci pressione, eh? » fece Afrodite.<br />

Lenobia le lanciò un'occhiataccia, ma non disse niente. Invece mi stupì<br />

rivolgendosi a Jack. « Credo che tu dovresti restare qui. »<br />

«Oh, no, neanche a parlarne! Io vado dove va Damien », ribatté subito lui.<br />

« Ma è pericoloso », replicò Lenobia. « Un motivo in più per andare! » « Io<br />

penso che dovrebbe venire. Lui fa parte del gruppo e poi », aggiunsi,<br />

guidata dalla solita sensazione che mi faceva capire che stavo seguendo il<br />

volere di Nyx, «Jack ha un'affinità. »<br />

« Come? Ce l'ho sul serio? »<br />

Gli sorrisi. « Sono convinta di sì. La tua affinità è per la magia del<br />

mondo moderno, cioè la tecnologia. »<br />

Damien fece un sorrisone. «È vero! Jack sa tutto di computer e tutto il<br />

resto. Pensavo fosse soltanto un genio<br />

309<br />

tecnologico, ma in realtà è un genio tecnologico della Dea.»<br />

« Oddiooddio! Che figata! » sbottò Jack. « Se le cose stanno così, allora<br />

Jack deve venire con voi. Il doni di Nyx hanno sempre uno scopo, e in<br />

questo caso la Dea potrebbe averlo fatto per aiutarti, Zoey. »<br />

«Già, e anche... » Stavo cercando di trovare la maniera per dirle<br />

dell'altro nostro compagno di viaggio, quando Heath ci raggiunse di corsa,<br />

zaino in spalla.<br />

« Anche il tuo consorte deve venire? » concluse per me Lenobia, un<br />

sopracciglio inarcato.<br />

« Esatto! » saltò su Heath mettendomi un braccio intorno alle spalle. « Non<br />

si può mai sapere quando Zo potrebbe aver bisogno di un morso. »<br />

«Okay, Heath, bene, questo lo capiscono tutti.» Mi sentii le guance in<br />

fiamme ed evitai di proposito d'incrociare lo sguardo di Stark.<br />

« In quanto consorte di una Somma Sacerdotessa, ti sarà concesso di entrare<br />

nella Camera del Consiglio. Ma non avrai diritto di parola », spiegò<br />

Lenobia a Heath.<br />

« Ci sono un sacco di regole riguardo al comportamento da tenere<br />

all'interno della Camera del Consiglio, vero? » disse Damien.<br />

Il mio stomaco si annodò ancora di più. « Regole? » « Sì, è vero », rispose<br />

Lenobia. « Si tratta di un sistema molto antico, creato per evitare il caos<br />

e allo stesso tempo per dare a tutti gli oratori la possibilità di farsi<br />

ascoltare. Dovrete seguire le regole, altrimenti verrete scortati fuori. »<br />

« Ma io le regole non le conosco! » « E per questo che la mia amica Erce,<br />

responsabile del maneggio dell'isola di San Clemente, verrà a prendervi<br />

310<br />

all'aeroporto. Poi vi accompagnerà alle vostre stanze e v'informerà<br />

riguardo all'etichetta. »<br />

« E io non posso dire niente? »<br />

« Heath, ma sei scemo o cosa? È quello che ti ha appena detto Lenobia! »<br />

sbraitò Afrodite.<br />

« Non sono certa che ti sarà concesso di entrare », disse Lenobia ad<br />

Afrodite.<br />

«Cosa? Ma io sono... » Non finì la frase. La verità era che tecnicamente<br />

Afrodite era solo un'umana. Anomala, certo, ma pur sempre un'umana.<br />

« Erce ha fatto richiesta che tu sia presente. Vedremo se ti ammetteranno<br />

», continuò Lenobia.<br />

« Ragazzi, perché non cominciate a salire in aereo? Devo parlare un minuto<br />

con Lenobia », feci io.<br />

« Partirete dall'uscita ventisei. Benedetta sia, benedetti siate e che Nyx<br />

sia sempre con voi », li salutò la prof.<br />

« Benedetta sia! » dissero tutti in coro, poi si allontanarono.<br />

« Come stanno i novizi feriti? » domandai una volta rimaste sole.<br />

«Molto meglio. Ti ringrazio per quello che hai fatto per loro. »<br />

Arrossii. «Sono contenta che stiano meglio. E Dragone? »<br />

« E distrutto. »<br />

« Mi dispiace tanto. »<br />

«Sconfiggi Kalona e ferma Neferet. Questo aiuterà Dragone. »<br />

Ignorai la nausea da panico e cambiai argomento. « Cos'ha intenzione di<br />

fare coi novizi rossi? »<br />

« Ci ho pensato e credo che dovremmo seguire il volere della loro Somma<br />

Sacerdotessa. Non appena tornerò a<br />

Pagina 106


06 - <strong>tempted</strong><br />

311<br />

scuola, parlerò con Stevie Rae e decideremo assieme quale sia la cosa<br />

migliore per i suoi ragazzi. »<br />

Era buffo sentire Lenobia chiamare Stevie Rae « Somma Sacerdotessa », ma<br />

era un buffo carino. « Deve sapere che ci sono altri novizi rossi oltre a<br />

quelli che ora si trovano alla Casa della Notte. »<br />

Lenobia annuì. « Dario mi ha informata. » « E riguardo a loro cos'ha<br />

intenzione di fare? » «Come per gli altri, la decisione coinvolgerà anche<br />

Stevie Rae. E una situazione difficile. Non sappiamo nemmeno cosa siano<br />

diventati... o non siano diventati. » Lenobia mi appoggiò le mani sulle<br />

spalle. « Zoey, non devi permettere che quello che potrebbe succedere qui<br />

ti distragga. Concentrati su Kalona, su Neferet e sul Consiglio Supremo.<br />

Stai tranquilla: mi occuperò io della nostra Casa della Notte. »<br />

Sospirai. « Okay, lo farò. O almeno ci proverò! » Mi sorrise. « Ho<br />

informato il Consiglio Supremo che ti consideriamo la nostra Somma<br />

Sacerdotessa. » Quasi sobbalzai per lo shock. « Sul serio? » « Sul serio.<br />

Tu lo sei, Zoey, ti sei guadagnata quel titolo. E sei legata a Nyx in un<br />

modo mai visto in nessun novizio o vampiro. Continua a seguire la via della<br />

Dea e rendici orgogliosi di te. » « Farò del mio meglio. »<br />

« E tutto quello che ti chiediamo. Benedetta sia, Zoey Redbird. »<br />

« Benedetta sia », replicai. Poi seguii il mio gruppo all'uscita ventisei,<br />

cercando di non pensare troppo al fatto che una Somma Sacerdotessa di Nyx<br />

non avrebbe dovuto aver motivo di sognare l'ex Guerriero della sua Dea.<br />

312<br />

« Ciao, nonna! Come stai? »<br />

« Oh, Zoeybird! Oggi sto meglio. Penso che il fatto che la bufera sia<br />

finita mi abbia dato forza. Il ghiaccio è bello, ma solo a piccole dosi »,<br />

disse la nonna.<br />

«Ehi, non pensare con questo di tornare di corsa ai tuoi campi di lavanda!<br />

Ti prego, promettimi di lasciare che suor Mary Angela si prenda cura di te<br />

ancora per un po'. »<br />

«Oh, non ti preoccupare, u-we-tsi a-ge-hu-tsa. Trovo molto piacevole la<br />

compagnia di quella suora. Mi passi a trovare stasera? Come vanno le cose a<br />

scuola? »<br />

« Be', nonna, è proprio per questo che ti ho chiamata. Sto per andare a<br />

Venezia col jet privato della scuola. Ka-lona e Neferet sono là e sembra si<br />

stiano facendo avanti col Consiglio Supremo. »<br />

« Questo è terribile, u-we-tsi a-ge-hu-tsa\ Non avrai intenzione di<br />

combattere questa battaglia da sola? »<br />

«Neanche per sogno, nonna. Viene con me tutto il gruppo, e anche Heath. »<br />

« Bene. Non vergognarti di sfruttare il suo legame con te; è nell'ordine<br />

naturale delle cose. »<br />

In gola mi bruciavano lacrime di fuoco. Il costante amore di mia nonna,<br />

perfino ora che la mia vita era diventata terribilmente strampalata tipo<br />

mostro-vampiro, era il fondamento di tutto il mio mondo. « Ti voglio bene,<br />

norma », dissi commossa.<br />

« Anch'io te ne voglio, u-we-tsi a-ge-hu-tsa. Non preoccuparti per questa<br />

vecchia signora. Concentrati su quello che devi fare. Io sarò qui quando<br />

avrai vinto la tua battaglia. »<br />

« Sembri così sicura che ci riuscirò. » « Ho fiducia in te, gioia, e sono<br />

sicura che godi del favore della tua Dea. »<br />

313<br />

« Nonna, ho fatto un sogno stranissimo su Kalona. » Abbassai la voce, anche<br />

se mi ero allontanata dai miei amici. « Ho visto che Kalona non è sempre<br />

stato cattivo. Una volta era il Guerriero di Nyx. »<br />

La nonna restò in silenzio per parecchio tempo. Infine disse: « Questa<br />

sembra più una visione che un sogno ».<br />

Le sue parole non fecero che confermare i miei sospetti. « Se è una<br />

visione, significa che è tutto vero? »<br />

« Non necessariamente, anche se le dà maggiore importanza rispetto a un<br />

semplice sogno. A te sembrava vero?»<br />

Mi mordicchiai il labbro. « Sì, mi pareva di sì. » « Ricorda sempre di<br />

attenuare i sentimenti col buonsenso. Ascolta il tuo cuore, la tua mente e<br />

la tua anima. » « Ci sto provando. »<br />

« Soppesa i tuoi sentimenti usando la forza della ragione. Tu non sei A-ya.<br />

Tu sei Zoey Redbird, e sei dotata di libero arbitrio. Se ti dovessi sentire<br />

sopraffatta dalla situazione, chiedi aiuto ai tuoi amici, soprattutto a<br />

Heath e a Stark. Loro sono legati a te in modo speciale. A te, Zoey, non al<br />

fantasma di un'antica fanciulla cherokee. » «Hai ragione, nonna. Me ne<br />

ricorderò. Io sono io, e questo non cambierà. »<br />

« Zo! Stanno imbarcando! » gridò Heath. « Nonna, devo andare. Ti voglio<br />

bene! » « Anch'io, u-we-tsi a-ge-hu-tsa. » Salii a bordo rassicurata<br />

Pagina 107


06 - <strong>tempted</strong><br />

dall'affetto di mia nonna. Aveva ragione lei. Dovevo trovare un equilibrio<br />

tra quello che sapevo di Kalona e quello che pensavo di sapere su di lui.<br />

Il mio atteggiamento positivo fu immediatamente rafforzato non appena vidi<br />

l'interno del jet: c'erano enormi<br />

314<br />

sedili in pelle tipo prima classe e tendine superspesse ai finestrini, che<br />

io mi affrettai ad abbassare.<br />

« Ehi, sfigata, guarda che il sole non c'è ancora », mi rimbeccò Afrodite.<br />

« Mi accerto soltanto che sia tutto a posto nel caso poi qualcuno di voi si<br />

dimentichi di chiuderle », replicai.<br />

« Tranquilla, non ho nessuna intenzione d'incenerire il tuo Guerriero.<br />

Altrimenti il mio finirebbe per essere troppo impegnato. »<br />

« Non sarò mai troppo impegnato per te. » Dario prese posto accanto a lei e<br />

alzò il bracciolo che li separava in modo da potersi abbracciare.<br />

« Puah », commentò Erin.<br />

« Ci spostiamo in fondo all'aereo? Così non rischiamo di soffrire di mal<br />

d'Afrodite », aggiunse Shaunee.<br />

« C'è un servizio bar a bordo? » chiese Damien.<br />

« Spero di sì. Non mi dispiacerebbe una dose di bollicine marroni », dissi,<br />

felice che tutti sembrassero normali quanto mi sentivo io.<br />

«Lenobia ha detto che saremmo stati soli durante il volo, ma scommetto che,<br />

se dopo il decollo andrete a rovistare in giro, troverete qualcosa da bere<br />

», intervenne Dario.<br />

« Lo so io dove tengono le bollicine marroni », saltò su Stark. « Questo è<br />

l'aereo che mi ha portato qui da Chicago. Appena decolliamo ve le vado a<br />

prendere. » Poi m'indicò il sedile vuoto accanto al suo. « Ti siedi vicino<br />

a me? »<br />

« Ehi, Zo! Ti ho tenuto il posto », gridò Heath.<br />

Sospirai. « Sapete una cosa? Penso che mi siederò qui da sola e cercherò di<br />

dormire. Il jet lag uccide », dissi, scegliendo un posto a metà tra Heath e<br />

Stark.<br />

«Io prendo lo Xanax. So come si vola», commento<br />

315<br />

Afrodite. « Sarò pronta ad andare per negozi non appena atterriamo. »<br />

« Negozi? » s'informò Shaunee.<br />

« Shopping? » le fece eco Erin.<br />

« Forse dovremmo andare in ricognizione con Afrodite », disse Shaunee.<br />

« Ottima idea, gemella », convenne Erin.<br />

Sorrisi mentre le gemelle si spostavano per sedersi di fianco ad Afrodite,<br />

che sogghignò sarcastica, ma poi si lanciò in un'entusiastica descrizione<br />

delle possibilità di shopping a Venezia.<br />

« Tieni. » Stark mi tese un cuscino e una coperta. « A volte in aereo viene<br />

freddo. Soprattutto se si cerca di dormire. »<br />

« Grazie. » Avrei voluto dirgli che mi sarebbe piaciuto tanto dormire<br />

raggomitolata tra le sue braccia, ma non me la sentivo proprio di far<br />

soffrire così Heath (che al momento era impegnatissimo a discutere con Jack<br />

se fossero meglio i Mac o i PC).<br />

« Ehi, va tutto bene. Ti capisco », disse Stark abbassando la voce.<br />

« Sei il miglior Guerriero del mondo. »<br />

Mi rivolse quel mezzo sorrisetto sbruffone che mi piaceva tanto e mi baciò<br />

sulla fronte. «Mettiti a dormire. Terrò ben aperte le mie orecchie mentali<br />

per controllare cosa provi. Se sento qualcosa di strano, ti sveglio. »<br />

« Ci conto », replicai.<br />

Mi acciambellai nella coperta che mi aveva dato il mio Guerriero e mi<br />

addormentai ancora prima del decollo.<br />

Se ho sognato, non me ne ricordo.<br />

STEVIE RAE<br />

« Continuo a non essere d'accordo con te », disse Lenobia.<br />

«Però spetta a me decidere, giusto?» chiese Stevie Rae.<br />

« Sì. È solo che vorrei che ci ripensassi. Lascia che venga anch'io. O<br />

magari può accompagnarti Dragone. »<br />

« Dragone è ancora troppo sconvolto per la morte di Anastasia, e lei ha<br />

troppe cose di cui occuparsi qui. Vista la situazione, non credo sarebbe<br />

intelligente se si allontanasse dalla scuola in questo momento. Senta,<br />

andrà tutto bene. Li conosco. Non mi faranno del male. Non ci riuscirebbero<br />

nemmeno se avessero perso anche l'ultimo briciolo di cervello che gli era<br />

rimasto e cercassero di aggredirmi, perché evocherei la terra e li<br />

prenderei a pedate o roba del genere. Non si preoccupi. Non è la prima<br />

volta che li affronto. E stavolta spero di convincerli a tornare qui con<br />

me. Penso che rientrare a scuola li aiuterebbe un sacco. » Lenobia annuì. «<br />

Questo ha senso. Riportarli nell'ultimo posto in cui si sono sentiti<br />

normali magari li aiuterebbe a rientrare in contatto con la loro umanità. »<br />

Pagina 108


06 - <strong>tempted</strong><br />

« E più o meno quello che penso anch'io. » Stevie Rae esitò, poi, con tono<br />

basso e triste, aggiunse: « A volte sono ancora in dubbio perfino io. A<br />

volte mi sembra che l'oscurità mi sia ancora tanto vicina da poterla<br />

toccare. E lo vedo anche nel mio gruppo, in quelli che hanno ritrovato<br />

l'umanità. Anche per loro non è sempre facile »•<br />

317<br />

« Magari voi avrete sempre la possibilità di scegliere. Magari la linea che<br />

divide il bene dal male è meno netta per te e i tuoi novizi rossi. »<br />

« Ma questo ci rende cattivi? O inutili? » « Ma no! No di certo. »<br />

« Allora capisce perché devo tornare allo scalo ferroviario e tentare<br />

ancora di parlare con gli altri ragazzi: non posso voltare loro le spalle.<br />

Zoey non ha mai voltato le spalle a Stark anche se mi aveva ferita - cosa<br />

peraltro davvero schifosa e molto poco carina da parte sua - ma alla fine è<br />

andato tutto bene. »<br />

« Stevie Rae, diventerai una brava Somma Sacerdotessa. »<br />

Le guance di Stevie Rae si fecero bollenti. « Io non sono veramente una<br />

Somma Sacerdotessa. Sono solo quel poco che hanno. »<br />

« Non è vero. Tu sei una Somma Sacerdotessa. Fidati. Fidati di te stessa. »<br />

Lenobia le sorrise. « Allora, quando hai intenzione di tornare da loro? »<br />

« Prima voglio accertarmi che i novizi rossi che sono qui siano a posto.<br />

Sa, con le stanze giuste e roba da mettersi e cose così. Poi devono essere<br />

riammessi nelle loro classi, il che è un vero casino, dato che i corsi<br />

cambiano ogni semestre. Comunque vorrei riuscire a tornare là stasera. »<br />

« Stasera? Sei sicura che non sia meglio aspettare fino a domani? Non<br />

dovreste prima sistemarvi qui per bene? » « La verità è che non sono del<br />

tutto sicura che potremo sistemarci qui definitivamente. »<br />

« Ma certo che potete! La Casa della Notte è casa vostra. »<br />

« Era casa nostra. Adesso di giorno ci sentiamo più a nostro agio<br />

sottoterra. » Stevie Rae le fece un sorriso ner-<br />

318<br />

voso. «Mi fa sembrare uscita da uno stupido filmaccio splatter, vero? »<br />

« No, in realtà ha senso. Siete morti. E, quando questo succede, il corpo<br />

di tutti noi torna alla terra. Quindi anche il vostro conserva comunque un<br />

legame con la terra che noi non abbiamo. » Lenobia esitò, poi disse: «<br />

Sotto l'edificio principale della Casa della Notte c'è un seminterrato.<br />

Viene usato come magazzino e non è molto abitabile, ma lavorandoci un<br />

po'... »<br />

« Forse. Vediamo prima come va coi ragazzi allo scalo ferroviario. A noi<br />

stare lì piaceva proprio tanto e lo stavamo anche sistemando bene. »<br />

« Non vedo perché non potremmo trasportare avanti e indietro da scuola i<br />

tuoi novizi con un pulmino. I bambini umani lo fanno tutti i giorni. »<br />

Stevie Rae fece un sorrisone. «La grande limousine gialla! »<br />

Lenobia rise. « In ogni caso, non ci saranno problemi a organizzarci col<br />

tuo gruppo. Voi siete parte di noi, e questa è casa vostra. »<br />

« Casa... come suona bene! Okay, allora è meglio che mi dia una mossa, se<br />

voglio tornare prima dell'alba. »<br />

« Assicurati di avere un bel po' di tempo. Non voglio che tu rimanga<br />

bloccata là, e le previsioni di Channel 6 dicono che ci sarà il sole.<br />

Travis Meyers ha perfino detto che la temperatura potrebbe restare sopra lo<br />

zero abbastanza a lungo da sciogliere un po' di questo ghiaccio. » « Trav è<br />

il mio uomo del meteo preferito. E non si preoccupi: tornerò prima<br />

dell'alba. »<br />

« Ottimo, così poi avrai tutto il tempo di raccontarmi com'è andata. »<br />

« Tornerò subito. » Stevie Rae fece per alzarsi, ma cambiò idea. Doveva<br />

chiederlo... in fondo Lenobia non avreb-<br />

319<br />

be trovato tanto strana la domanda, e comunque doveva chiederlo. «Mmm,<br />

quindi... i Raven Mocker erano proprio pessimi, eh? »<br />

L'espressione serena di Lenobia si trasformò in disgusto. « Prego Nyx che<br />

siano stati scacciati quando il loro padre è stato costretto a lasciare<br />

Tulsa. »<br />

« Ne aveva mai sentito parlare? Voglio dire, sapeva che esistevano prima<br />

che schizzassero fuori del terreno? »<br />

Lenobia scosse la testa. « No, non sapevo niente di loro. Non avevo mai<br />

neppure sentito la leggenda cherokee. Ma una cosa in loro l'ho riconosciuta<br />

molto facilmente. » « Davvero? Cosa? »<br />

« Il male. Avevo già combattuto contro il male, e loro erano solo un'altra<br />

delle sue facce oscure. »<br />

«Pensa che fossero del tutto cattivi? Cioè, in fondo erano in parte umani.<br />

»<br />

« Non in parte umani, in parte immortali. » « Sì, è quello che intendevo. »<br />

«E l'immortale di cui sono parte è completamente malvagio. »<br />

Pagina 109


06 - <strong>tempted</strong><br />

« E se Kalona non fosse sempre stato come è adesso? Magari un tempo era<br />

buono. E, se fosse così, allora magari in un Raven Mocker si potrebbe<br />

trovare qualcosa di buono. » Prima di rispondere, Lenobia studiò a lungo<br />

Stevie Rae. Quindi parlò in tono tranquillo ma convinto: « Sacerdotessa,<br />

non lasciare che la compassione che provi per i novizi rossi cambi la tua<br />

percezione del male. Il male esiste nel nostro mondo, così come<br />

nell'Aldilà. È tangibile qui proprio come là. C'è una grande differenza tra<br />

un ragazzo disturbato e una creatura nata dal male e concepita nella<br />

violenza ».<br />

« È praticamente quello che ha detto suor Mary Angela. »<br />

320<br />

« Suor Mary Angela è una donna saggia. Stevie Rae, per caso hai percepito<br />

qualcosa di cui dovrei essere al corrente? »<br />

« Oh, no! » si affrettò a rispondere. « Stavo solo pensando, cioè... sa, il<br />

bene e il male, le scelte che facciamo... perciò riflettevo che magari<br />

anche qualcuno dei Raven Mocker poteva essere in grado di scegliere. »<br />

« Se così fosse, vuol dire che tanto tempo fa hanno scelto il male »,<br />

replicò Lenobia.<br />

« Già, sono sicura che lei ha ragione. Okay, be', è meglio che vada.<br />

Tornerò prima dell'alba. »<br />

« Ti aspetterò. Che Nyx sia con te, Sacerdotessa. E benedetta sia. »<br />

« Benedetta sia. » Stevie Rae corse fuori delle scuderie come se<br />

allontanarsi dalle parole che aveva appena pronunciato potesse diminuire il<br />

suo senso di colpa. Ma cos'aveva in testa quando aveva parlato a Lenobia di<br />

Re-phaim? Doveva imparare a tenere la bocca chiusa e dimenticare tutto.<br />

Ma come poteva dimenticarsi di lui, visto che c'era la possibilità che lo<br />

incontrasse di nuovo, tornando allo scalo ferroviario?<br />

Non avrebbe dovuto mandarlo là. Avrebbe dovuto trovare una soluzione<br />

diversa. Oppure avrebbe dovuto abbandonarlo o consegnarlo ai suoi amici.<br />

Cavolaccio!<br />

No. No, ormai era troppo tardi per pensarci. Adesso Stevie Rae non poteva<br />

fare altro che limitare i danni. Punto primo, contattare i novizi rossi.<br />

Punto secondo, affrontare il problema Rephaim. Di nuovo.<br />

Ovviamente lui poteva anche non essere un problema. I novizi potevano non<br />

averlo trovato. Non aveva un odore allettante, e non era in condizione di<br />

aggredirli. Probabilmente si era nascosto nella parte più buia del tunnel a<br />

321<br />

leccarsi le ferite. O magari poteva essere morto. Chi poteva sapere cosa<br />

succedeva a un Raven Mocker in caso d'infezione?<br />

Stevie Rae sospirò e tirò fuori il cellulare dalla tasca della felpa.<br />

Pregando che nei tunnel ci fosse di nuovo campo, mandò un SMS a Nicole.<br />

Devo vederti stasera.<br />

La risposta arrivò subito.<br />

Ho da fare. Torno x l'alba.<br />

Stevie Rae diede un'occhiataccia al telefono e rispose:<br />

Torna prima.<br />

Ora che Nicole le rispose aveva iniziato a camminare avanti e indietro.<br />

Vediamoci alle 6.<br />

Stevie Rae avrebbe voluto digrignare i denti. Le sei erano solo un'ora e<br />

mezzo prima dell'alba. Cavolaccio schifoso! Nicole la faceva proprio<br />

incazzare. Era lei il problema maggiore, là sotto. Gli altri ragazzi le<br />

andavano dietro e basta. Non erano tanto carini, ma mai cattivi quanto lei.<br />

Stevie Rae si ricordava com'era Nicole prima di morire: una vera stronza. E<br />

non era cambiata per niente. Anzi, era peggiorata. Quindi doveva arrivare a<br />

Nicole. Se l'avesse convinta a voltare le spalle alle tenebre,<br />

probabilmente gli altri ragazzi l'avrebbero seguita.<br />

322<br />

Ok.<br />

Scrisse Stevie Rae. Poi aggiunse: Ke succedei<br />

Trattenne il fiato, in attesa che il cellulare suonasse. Nicole le avrebbe<br />

detto se avessero trovato un Raven Mocker. Probabilmente avrebbe pensato<br />

che Rephaim era un grande. O magari lo avrebbe ucciso subito, senza<br />

pensarci due volte. In ogni caso, se la sarebbe tirata con Stevie Rae per<br />

essersi comportata da vero leader.<br />

Niente. In cerca di cibo vivo. Vuoi venire?<br />

Stevie Rae sapeva che non sarebbe servito a niente ricordare a Nicole che<br />

non avrebbero dovuto mangiare la gente. Nemmeno i senzatetto o i pessimi<br />

guidatori (che amavano seguire e poi afferrare quando scendevano<br />

dall'auto). Perciò si limitò a rispondere:<br />

no. C vediamo alle 6.<br />

Stevie Rae si rimise in tasca il cellulare. Sarebbe stata una lunga notte,<br />

soprattutto in quell'ora e mezzo tra le sei e l'alba.<br />

Pagina 110


06 - <strong>tempted</strong><br />

rephaim<br />

« Allora, questo è tutto, uccellaccio. Ci stai? » Senza essere invitata e<br />

senza bussare, Nicole era entrata in camera<br />

323<br />

della Rossa, dove si era sistemato Rephaim, aveva preso a calci il letto<br />

per svegliarlo e aveva iniziato a parlare del piano per intrappolare Stevie<br />

Rae sul tetto di un palazzo.<br />

« Ma, anche se riuscissi a far arrivare la Rossa su un tetto quando manca<br />

così poco all'alba, come pensi di bloccarla lì? »<br />

« La prima parte è semplice, perché non si tratta di un edificio qualsiasi.<br />

È questo edificio. Qui sopra ci sono due torri rotonde, tutte carine con<br />

decorazioni e stronzate varie di quando questo posto era davvero qualcosa.<br />

Sono aperte verso il cielo perché, appunto, è un tetto. Abbiamo trovato una<br />

grossa griglia che possiamo fissare sopra una delle torri. Non potrà<br />

scappare. Certo, è forte, ma non può spezzare il metallo. E poi là sopra<br />

non può entrare in contatto con la terra, perciò rimarrà intrappolata e,<br />

non appena sorgerà il sole, finirà cotta come un hamburger. »<br />

« E perché dovrebbe salire sul tetto, anche se è il tetto di questo<br />

edificio? »<br />

« Questo è ancora più semplice: ce la porterai tu. » Rephaim non disse<br />

nulla finché non fu in grado di controllare lo shock, quindi scelse le<br />

parole con cura. « Credi che io possa far salire la Rossa su un tetto poco<br />

prima dell'alba? Perché dovrei riuscirci? Non sono abbastanza in forze per<br />

portarla su di peso. » Sembrava più annoiato che curioso.<br />

« Non ce ne sarà bisogno. Lei ti ha salvato. Senza dirlo a nessuno. Secondo<br />

me vuol dire che significhi qualcosa per lei. » All'idea, Nicole fece una<br />

risata di scherno. « Stevie Rae è patetica. Pensa sempre di poter salvare<br />

il mondo e stronzate del genere. Per questo è tanto stupida da venire qui<br />

poco prima dell'alba. Pensa di poterci salvare. Be', noi non vogliamo<br />

essere salvati! »<br />

Mentre Nicole rideva, Rephaim vide l'ombra nera di<br />

324<br />

Neferet passarle sugli occhi e contaminare la sua espressione, sino a farla<br />

sembrare sull'orlo di un attacco isterico. « Perché dovrebbe volervi<br />

salvare? »<br />

Nicole reagì a quella domanda come se le avesse dato uno schiaffo. « Cosa?<br />

Non pensi che meritiamo di essere salvati? » Rapida come un pensiero<br />

invidioso, raggiunse il letto e gli afferrò il polso ferito. « Che ne<br />

diresti se scoprissi cosa pensi veramente? »<br />

Lo fissò mentre il calore della sua violenza psichica s'irradiava dal<br />

braccio fin nell'anima di Rephaim. Lui allora si concentrò su una cosa<br />

sola: la propria rabbia.<br />

Nicole gli lasciò andare il polso e fece un passo indietro, ridacchiando a<br />

disagio. « Wow. Certo che sei incazzato forte. Perché? »<br />

«Perché ssssono sssstato ferito e lasciato ssssolo in mezzo a dei bambini<br />

coi loro giochetti inssssignificanti! » Nicole gli fu di nuovo addosso. «<br />

Questo non è un giochetto insignificante! Vogliamo liberarci di Stevie Rae<br />

in modo di poter fare quel cazzo che dobbiamo fare, come abbiamo promesso a<br />

Neferet. Quindi, hai intenzione di essere carino e di aiutarci o dobbiamo<br />

lasciarti fuori e passare al piano B? »<br />

Rephaim non esitò. « Che cosa volete che faccia? » Il sorriso di Nicole la<br />

rese simile a una lucertola. « Ti mostreremo la scala che porta a una delle<br />

due torri, quella più lontana dall'albero. Non voglio correre il rischio<br />

che Stevie Rae trovi il modo di farsi ombra. Quindi tu sali lassù e<br />

aspetti. Fatti trovare accartocciato, come se ti avessimo trascinato lì<br />

dopo averti dato un sacco di botte e tolto quasi tutto il sangue. Il che è<br />

esattamente quello che dirò a Stevie Rae, chiarendole bene che sei ancora<br />

vivo. »<br />

« Verrà sul tetto per salvarmi », disse Rephaim in tono del tutto privo di<br />

emozione.<br />

325<br />

«Di nuovo. Già. Noi contiamo proprio su quello. Quando scenderà nella<br />

torre, tu resta accovacciato. Noi piazzeremo la grata in cima e la<br />

fisseremo con delle catene. Il sole sorgerà. Stevie Rae verrà incenerita.<br />

Poi ti faremo uscire. Semplice, no? »<br />

« Funzionerà », sentenziò Rephaim. « Già, e vedi di farti entrare in testa<br />

una cosa: se all'ultimo momento decidi di non voler stare con noi, Kurtis e<br />

Starr ti spareranno in quel culo piumato, dopo di che ti butteremo nella<br />

torre comunque. Per noi andrà bene lo stesso. Perché, sai, tu sei il piano<br />

A e il piano B. Solo che in un caso sei più morto che nell'altro. »<br />

« Come ti ho già spiegato, mio padre mi ha ordinato di portargli la vampira<br />

rossa. »<br />

Pagina 111


06 - <strong>tempted</strong><br />

« Certo, ma in questo momento il tuo paparino non è nei paraggi. »<br />

« Non so perché tu stia facendo questo gioco con me. Hai già ammesso di<br />

sapere che mio padre non mi ha abbandonato. Tornerà a prendere il suo<br />

figlio prediletto. E, quando lo farà, io gli consegnerò la Rossa. » « E a<br />

te sta bene se è un carboncino? » « Le condizioni del suo corpo non mi<br />

riguardano, a patto che io ne sia in possesso. »<br />

«D'accordo, allora. Io non me la voglio mangiare, quindi il suo corpo non<br />

mi serve. » Inclinò la testa e lo squadrò con attenzione. « Ho guardato in<br />

quel tuo cervello da uccellaccio e so che sei incazzato, ma ho visto che ti<br />

senti pure in colpa da morire. Perché? »<br />

« Dovrei essere al fianco di mio padre. Il resto è inaccettabile. »<br />

La risata di Nicole, più simile a un latrato, era del tutto priva di<br />

umorismo. « Sei proprio figlio di tuo padre, vero? » Scostò la porta di<br />

stoffa, ma poi si voltò indietro.<br />

326<br />

« Dormi un po'. Lei non arriverà prima di qualche ora. E, se ti serve<br />

qualcosa, fuori ci sono Kurtis e la sua bella pistola. Chiedi a lui. Tu<br />

rimani qui finché non ti chiamo. Capito? »<br />

« Ssssì. »<br />

La novizia rossa se ne andò e Rephaim tornò ad acciambellarsi nel nido che<br />

aveva fatto del letto di Stevie Rae. Prima di ripiombare in un sonno<br />

ristoratore, il suo unico desiderio era che la Rossa lo avesse lasciato<br />

morire sotto quell'albero.<br />

ZOEY<br />

Quando atterrammo all'aeroporto di Venezia ero sveglia da tipo un<br />

nanosecondo. Giuro di aver dormito per tutto il viaggio, e, nell'unico<br />

sogno che avevo fatto, giocavo a Scarabeo (cosa che non faccio mai) col<br />

gigantesco castoro della pubblicità del sonnifero Rozerem, e io gli vincevo<br />

una vagonata di scarpe firmate (anche se lui in realtà non ha piedi). Era<br />

stato un sogno strampalato ma innocuo, e avevo dormito bene come un bambino<br />

in vacanza.<br />

La maggior parte del mio gruppo invece si stava asciugando le lacrime e<br />

soffiando il naso.<br />

«Cosa diavolo è successo a tutti quanti?» chiesi a Stark. A un certo punto<br />

del volo evidentemente il mio Guerriero si era trasferito sul sedile<br />

dall'altra parte del corridoio rispetto al mio.<br />

Lui puntò il mento in direzione degli altri, incluso Heath, che aveva gli<br />

occhi velati di lacrime. « Hanno appena finito di guardare Milk. Li ha<br />

fatti frignare tutti come neonati. »<br />

« Ehi, è un bel film. Ed è anche ipertriste », replicai.<br />

« Già, l'ho visto quando è uscito, ma volevo mantenere una sorta di<br />

contegno virile, quindi ho deciso di spostarmi qui e leggere. » Sollevò il<br />

libro che teneva in grembo, e vidi che s'intitolava La mia stagione no, di<br />

un certo Pat Conroy.<br />

« Quindi leggi sul serio, vero? »<br />

328<br />

« Sì. Leggo sul serio. »<br />

« Una stagione no. Come gli è venuto in mente? » « Vuoi saperlo davvero? »<br />

«Sì, certo. »<br />

« Questo libro è una dimostrazione che la sofferenza può essere una fonte<br />

di forza. »<br />

« Ah », commentai con l'ennesimo sfoggio di furbizia. « È il mio autore<br />

preferito », replicò Stark un po' timidamente.<br />

« Allora leggerò qualcosa. » « Non scrive libri per ragazze. » « Ma che<br />

stereotipo orribile! » Stavo per lanciarmi in una predica sul concetto<br />

misogino (un termine imparato da Damien quando studiavamo La lettera<br />

scarlatta al corso di letteratura) che i libri tosti siano per i maschi e<br />

quelli frivoli, inutili e superficiali per le donne, quando il jet si fermò<br />

con un sobbalzo.<br />

Ci guardammo a bocca aperta, senza sapere bene cosa fare, ma un attimo dopo<br />

la porta della cabina di pilotaggio si spalancò. « Benvenuti a Venezia »,<br />

esordì la vampira copilota. « So che almeno uno di voi ha necessità<br />

'particolari', perciò siamo entrati direttamente nel nostro hangar privato.<br />

Erce vi sta aspettando e vi accompagnerà fino all'isola di San Clemente.<br />

Fate attenzione a non dimenticare niente sull'aereo. Benedetta sia e<br />

benedetti siate. » Poi aprì il portellone. « Potete sbarcare. »<br />

« Scendo io per prima », dissi a Stark, che era già in piedi, il libro<br />

infilato nello zaino sulla spalla. « Voglio essere sicura che davvero tu<br />

non corra il rischio di finire arrosto. »<br />

Stark stava per mettersi a discutere, ma Dario scostò entrambi. « Restate<br />

qui. Vado a controllare che sia tutto a posto. »<br />

329<br />

Pagina 112


06 - <strong>tempted</strong><br />

«Sta facendo il Guerriero», commentò Afrodite, che bloccava il passaggio in<br />

corridoio col suo trolley Betsey Johnson. « Mi piace quando diventa una<br />

montagna di testosterone, ma vorrei che si ricordasse anche di portarmi la<br />

valigia. »<br />

« Ha bisogno di avere le mani libere nel caso dovesse difenderti », le<br />

disse Stark, senza aggiungere il « cretina che non sei altro » che<br />

sicuramente concludeva la frase.<br />

Afrodite gli lanciò un'occhiataccia, ma Dario rispuntò subito a bordo. « È<br />

tutto okay. »<br />

Ci mettemmo in fila come pecore lungo il corridoio e arrivammo al<br />

portellone.<br />

La vampira ai piedi della scaletta aveva un'aria regale. Era alta e tanto<br />

bruna quanto Lenobia era bionda, ma c'era una certa somiglianza tra le due.<br />

Anche Erce aveva i modi pacati di Lenobia, e decisi che doveva avere a che<br />

fare con la loro affinità coi cavalli. Erano tranquille e sag-ge perché i<br />

cavalli, che sono gli animali più belli del mondo dopo i gatti, scelgono<br />

persone rilassanti e intelligenti.<br />

« Io sono Erce. Ben trovata, Zoey », esordì, anche se io ero seminascosta<br />

dietro Stark e Dario.<br />

« Ben trovata », replicai.<br />

Poi il suo sguardo si spostò su Stark e lei sgranò gli occhi di fronte ai<br />

complessi tatuaggi rossi a forma di frecce che gli decoravano la mezzaluna.<br />

« Lui è Stark », dissi, sentendo la necessità d'interrompere un silenzio<br />

che stava diventando spiacevole.<br />

« Ben trovato, Stark », lo accolse lei.<br />

« Ben trovata », le rispose, un po' teso.<br />

Capivo come si sentiva, anche se ormai io iniziavo a essere abituata al<br />

fatto che vampiri e novizi fissassero a bocca aperta i miei insoliti<br />

tatuaggi.<br />

« Stark, mi sono assicurata che la nostra barca abbia le<br />

330<br />

tende tirate e i vetri scuri, anche se è nevicato a tratti per tutto il<br />

giorno, quindi il poco sole che c'è è piuttosto debole. »<br />

Aveva una voce musicale, al punto che mi ci volle un attimo per capire<br />

realmente quello che aveva detto. « Una barca? E come ci si arriva fino<br />

alla barca? » chiesi.<br />

« Be', Zo, è proprio qui. » Heath, che stava scendendo le scale scivolando<br />

sul corrimano gelido, puntò il mento verso un lato dell'hangar, dove c'era<br />

un ampio molo rettangolare chiuso da una saracinesca. Una barca di legno,<br />

nera e dall'aria veloce, era ormeggiata proprio lì. Il tetto della parte<br />

anteriore era di vetro e lasciava intravedere due alti vampiri accanto al<br />

cruscotto. Dietro di loro, dei lucidi gradini di legno scendevano in quella<br />

che doveva essere la zona riservata ai passeggeri. Dico « doveva essere »<br />

perché, anche se sui fianchi c'erano degli enormi finestrini, erano davvero<br />

del tutto oscurati.<br />

« Se il sole è coperto dalle nuvole, posso sopportarlo », disse Stark.<br />

« Dunque è vero che per te la luce del sole non è soltanto poco gradevole?<br />

Ti brucerebbe sul serio?» Erce sembrava davvero incuriosita, ma non<br />

invadente o da oh-mio-Dio-sei-proprio-un-mostro, quanto piuttosto<br />

sinceramente preoccupata.<br />

« I raggi diretti del sole mi ucciderebbero », spiegò pratico Stark. « Il<br />

sole indiretto o al tramonto risulterebbe tra il molto pericoloso e lo<br />

sgradevole. »<br />

« Interessante », commentò lei.<br />

« Immagino che 'interessante' sia un modo di vedere la cosa. Io la<br />

considero più che altro seccante e scomoda », replicò Stark.<br />

« Avremo tempo per fare shopping prima dell'incontro col Consiglio Supremo?<br />

» domandò Afrodite.<br />

331<br />

« Ah, tu devi essere Afrodite. »<br />

« Sì, ben trovata, o quello che è. Allora, possiamo fare shopping? »<br />

« Temo proprio che non ne avrete il tempo. Ci vorrà mezz'ora per arrivare<br />

sull'isola, poi dovrete sistemarvi e, cosa più importante, dovrò spiegarvi<br />

le regole del Consiglio. A dire il vero, sarà meglio che ci spicciamo. »<br />

Detto questo, iniziò a spingerci verso la barca.<br />

« Mi lasceranno parlare o non ne sono all'altezza, adesso che sono solo<br />

umana? » chiese Afrodite.<br />

« La regola riguardante gli umani non ha niente a che vedere con l'essere<br />

all'altezza di parlare davanti al Consiglio », replicò Erce intanto che<br />

salivamo a bordo della barca e raggiungevamo una lussuosa cabina buia. « Da<br />

molto tempo ai consorti è consentito presenziare, vista la loro importanza<br />

per le vampire. » Sorrise a Heath. « Non hanno il permesso di rivolgersi al<br />

Pagina 113


06 - <strong>tempted</strong><br />

Consiglio Supremo perché gli umani non hanno voce in capitolo nelle<br />

questioni di politica vampira e nei problemi gestionali. »<br />

Heath fece un sospirone drammatico, mi si appiccicò addosso e, ignorando<br />

Stark, che era proprio accanto a me, mi mise un braccio intorno alle spalle<br />

con aria possessiva.<br />

« Se non ti togli di dosso subito e non ti comporti bene ti stacco la testa<br />

», mormorai.<br />

Heath mi rivolse un sorriso imbarazzato e tolse il braccio, anche se non si<br />

schiodò da dove stava.<br />

« Quindi posso essere presente alla riunione dell'onnipotente Consiglio ma<br />

mi tocca tenere la bocca chiusa come il donatore di sangue là in fondo? »<br />

chiese Afrodite.<br />

« Per te hanno fatto un'eccezione. Puoi essere presente e anche parlare, ma<br />

dovrai seguire le altre regole. »<br />

« Il che vuol dire niente shopping », concluse Afrodite.<br />

332<br />

« Esatto. »<br />

Ero stupita dalla pazienza di Erce: con ogni probabilità Lenobia avrebbe<br />

già rimesso al suo posto Afrodite da un pezzo.<br />

« Anche noi possiamo venire alla riunione del Consiglio? Oh, salve, e ben<br />

trovata, io sono Jack. »<br />

«Siete tutti invitati a presentarvi davanti al Consiglio. »<br />

« E Neferet e Kalona? Ci saranno anche loro? » chiesi.<br />

« Sì, anche se adesso Neferet si fa chiamare Nyx Incarnata e Kalona<br />

sostiene che il suo vero nome è Èrebo. »<br />

« E una bugia », replicai.<br />

Erce fece un sorriso triste. « È proprio per questo che sei qui, mia<br />

giovane e insolita novizia. »<br />

Durante il tragitto non parlammo molto. Il motore della barca era così<br />

rumoroso da stordirci. Per di più, si ondeggiava un sacco ed ero parecchio<br />

impegnata a non dare di stomaco.<br />

Eravamo quasi arrivati sull'isola, quando il grido di Dario sovrastò<br />

perfino il rumore assordante del motore: « Zoey! »<br />

Io e Stark ci voltammo contemporaneamente verso di lui, che era seduto<br />

accanto ad Afrodite, e schizzammo subito in piedi.<br />

« Afrodite! Cosa c'è? » Corsi da lei, che si teneva la testa tra le mani,<br />

come se stesse per esplodere. Dario sembrava incapace di fare qualcosa di<br />

utile e continuava a sfiorarle le spalle mormorando qualcosa che non<br />

riuscivo a sentire, nel tentativo di farle alzare lo sguardo verso di lui.<br />

« Oh, Dea! La testa mi sta uccidendo. Che cazzo succede?»<br />

« Una visione? » chiese Erce dietro di me.<br />

« Non lo so. Forse. » M'inginocchiai davanti ad Afrodi-<br />

333<br />

te, cercando d'incrociare il suo sguardo. « Afrodite, sono io, Zoey. Dimmi<br />

cosa vedi. »<br />

«Ho troppo caldo. Cazzo, troppo, troppo... » Aveva il viso rosso e sudato,<br />

anche se sulla barca si stava benissimo. Cominciò a guardarsi in giro con<br />

gli occhi sgranati, ma secondo me non vedeva l'elegante cabina in cui ci<br />

trovavamo.<br />

«Afrodite, parlami! Cosa vedi?» A quel punto mi guardò: i suoi occhi erano<br />

limpidi e non iniettati di sangue come le ultime volte.<br />

« Non vedo niente. » Inspirò con forza, continuando a farsi vento al viso<br />

sudato. « Non è una visione: è il mio Imprinting di merda con Stevie Rae.<br />

Le sta succedendo qualcosa. Qualcosa di molto, molto brutto. »<br />

332<br />

stevie rae<br />

Stevie Rae sapeva che stava per morire, e stavolta sarebbe stato per<br />

sempre. Era spaventata, molto più di quando aveva rifiutato la<br />

Trasformazione, morendo dissanguata tra le braccia di Zoey, circondata dai<br />

suoi amici. Stavolta era diverso. Stavolta si trattava di un tradimento,<br />

non di una reazione biologica.<br />

Il dolore alla testa era tremendo. Si tastò la nuca e, quando si guardò la<br />

mano, vide che era zuppa di sangue. Del suo sangue. La sua mente era<br />

annebbiata. Cos'era successo? Stevie Rae cercò di mettersi a sedere, ma le<br />

venne un capogiro terribile e, con un gemito, diede di stomaco, piangendo<br />

per il dolore. Quindi crollò a terra e rotolò via, per non sporcarsi di<br />

vomito. Fu allora che il suo sguardo offuscato dalle lacrime si posò sulla<br />

grata di metallo sopra di lei e sul cielo, un cielo che stava diventando<br />

sempre meno grigio e più azzurro.<br />

All'improvviso le tornò la memoria, e con essa il panico, che le fece fare<br />

brevi respiri affannosi. L'avevano imprigionata lì e il sole stava per<br />

sorgere! Perfino in quel momento, perfino con la grata sopra di lei e il<br />

Pagina 114


06 - <strong>tempted</strong><br />

ricordo del tradimento fresco nella mente, Stevie Rae non ci voleva<br />

credere.<br />

Fu travolta da un'altra ondata di nausea e chiuse gli occhi, cercando di<br />

recuperare l'equilibrio. Finché teneva<br />

335<br />

gli occhi chiusi, riusciva a controllare quelle orribili vertigini e a<br />

schiarirsi le idee.<br />

Erano stati i novizi rossi a farle quella cosa tremenda. Nicole era in<br />

ritardo per l'appuntamento. Stevie Rae non ne era affatto stupita, però<br />

aveva cominciato a incavolarsi e a essere stufa di aspettare. Stava per<br />

andarsene dai tunnel per tornare alla Casa della Notte, quando finalmente<br />

erano arrivate Nicole e Starr. Era chiaro che avessero appena mangiato,<br />

dato che avevano ancora le guance arrossate e gli occhi di un rosso acceso<br />

per il sangue fresco. Stevie Rae aveva cercato di parlare con loro. Anzi,<br />

aveva cercato di ragionare con loro e convincerle a tornare con lei alla<br />

Casa della Notte.<br />

Le due novizie rosse non avevano fatto altro che battute sarcastiche,<br />

trovando scuse idiote per non andare con lei, del tipo: « Naah, i vampiri<br />

non ci lascerebbero mangiare schifezze e a noi piace un sacco il cibo<br />

spazzatura! » oppure: « La Will Rogers High è in fondo alla strada. Se<br />

vogliamo andare a scuola andiamo lì. Di sera. Per cena! »<br />

Nonostante ciò, lei aveva cercato di essere seria, dando delle buone<br />

ragioni per rientrare: non solo era casa loro, ma c'erano anche un sacco di<br />

questioni sull'essere vampiri che ancora non conoscevano... che nemmeno<br />

Stevie Rae conosceva. Avevano bisogno della Casa della Notte.<br />

Le avevano riso in faccia, dandole della vecchia e dicendo che allo scalo<br />

ferroviario stavano da dio, soprattutto adesso che non avevano nessun altro<br />

tra i piedi.<br />

Poi era arrivato Kurtis, eccitato e col fiatone. Stevie Rae ricordava di<br />

aver avuto una brutta sensazione non appena lo aveva visto. La verità era<br />

che quel ragazzo non le era mai piaciuto. Era un grosso, stupido allevatore<br />

di maiali del Nordest dell'Oklahoma la cui scala di valori Poneva le donne<br />

giusto un gradino al di sotto dei suini.<br />

336<br />

«Gente, l'ho trovato e l'ho morsicato!» aveva esclamato.<br />

« Quel coso? Ma stai scherzando, puzzava da schifo! » aveva detto Nicole.<br />

« Già, e come sei riuscito a farlo stare fermo mentre lo mangiavi? » aveva<br />

chiesto Starr.<br />

Kurtis si era pulito la bocca sulla manica. Una chiazza rossa gli macchiava<br />

la camicia e l'odore aveva colpito Ste-vie Rae, lasciandola sotto shock.<br />

Rephaim! Quello era il sangue di Rephaim.<br />

« Prima l'ho pestato. Mica è stato difficile, con quell'ala rotta e tutto<br />

il resto. »<br />

« Di cosa stai parlando? » aveva chiesto in malo modo Stevie Rae.<br />

Kurtis l'aveva fissata sbattendo le palpebre con espressione bovina. Lei<br />

stava per scuoterlo e magari far anche aprire la terra perché inghiottisse<br />

quel suo grosso e stupido culo, quando finalmente il novizio aveva<br />

risposto: « Sto parlando del corvaccio. Com'è che li chiamate voi, Raven<br />

Mocker? Uno è arrivato fin quaggiù. Lo abbiamo inseguito per tutto lo<br />

scalo. Nikki e Starr si sono rotte e sono uscite a cercare qualche cliente<br />

notturno del Taco Bell, ma io avevo voglia di pollo. Perciò gli sono stato<br />

dietro. Ho dovuto bloccarlo sul tetto in una di quelle torri, sai, quella<br />

più in fondo, lontano dall'albero. Però l'ho preso ».<br />

« Il sapore era schifoso quanto l'odore? » Il disgusto di Nicole era pari<br />

alla sua curiosità.<br />

Kurtis aveva fatto spallucce. «Ehi, io mangerei qualunque cosa. Basta che<br />

sia viva. »<br />

Erano scoppiati tutti a ridere. Tranne Stevie Rae. « Hai lasciato il Raven<br />

Mocker sul tetto? » aveva domandato.<br />

«Già. Non so come diavolo sia arrivato qui, comunque. Soprattutto conciato<br />

com'era. » Nicole aveva inarca-<br />

337<br />

to un sopracciglio. « Pensavo avessi detto che tornare alla Casa della<br />

Notte era sicuro perché Neferet e Kalona se n'erano andati. Si direbbe che<br />

si siano lasciati dietro un po' di merda, eh? Magari invece sono ancora<br />

qui. »<br />

« No, te lo assicuro. » Stevie Rae era andata verso la porta del<br />

seminterrato. «Quindi nessuno di voi vuole tornare a scuola con me? »<br />

I tre avevano scosso la testa, mentre i loro occhi rossi seguivano ogni suo<br />

movimento. « E gli altri? Dove sono? »<br />

Nicole aveva fatto spallucce. «Non ne ho idea. La prossima volta che li<br />

vedo gli dico che secondo te dovrebbero tornare a scuola. »<br />

Pagina 115


06 - <strong>tempted</strong><br />

Kurtis aveva riso come un matto. « Ehi, questo sì che è grande!<br />

Torniamocene tutti a scuola! Come se ne avessimo voglia! »<br />

«Sentite, io devo andare. È quasi l'alba. Ma ne riparleremo. E dovete anche<br />

sapere che forse riporterò qui gli altri novizi rossi, anche se<br />

ufficialmente faremmo parte della Casa della Notte. In quel caso dovrete<br />

decidere se stare con noi e comportarvi bene o andarvene. »<br />

« Senti un po', perché non ti tieni i tuoi novizi fighetti a scuola e noi<br />

rimaniamo qui, dato che ormai qui ci viviamo noi? » aveva replicato Kurtis.<br />

Stevie Rae si era fermata. Aveva immaginato di essere un albero le cui<br />

radici si allungavano nelle insondabili profondità del terreno. Ormai le<br />

veniva naturale. Terra, per favore, vieni a me. Nello scantinato,<br />

circondata dal suo elemento, le era facile far risalire l'energia e, quando<br />

aveva parlato, la terra aveva tremato all'unisono con la sua rabbia. « Ve<br />

lo dirò ancora soltanto una volta: se ri-Porto qui i novizi rossi, questa<br />

sarà la nostra casa. Se vi comportate bene, potete rimanere. Altrimenti ve<br />

ne do-<br />

338<br />

vrete andare. » Aveva pestato il piede e tutto l'edificio si era messo a<br />

tremare in una pioggia d'intonaco. Poi Stevie Rae aveva preso un bel<br />

respiro, costringendosi a calmarsi e immaginando che tutta l'energia che<br />

aveva evocato fluisse dal suo corpo e tornasse alla terra. «Perciò,<br />

ra-gaaaazzi, sta a voi decidere. Io torno domani sera. Ci vediamo », aveva<br />

concluso in tono normale.<br />

Senza degnarli di un'altra occhiata, Stevie Rae era corsa fuori dello<br />

scantinato, attraversando il labirinto di macerie e grate metalliche sparse<br />

a casaccio intorno all'edificio, fino a raggiungere la scala di pietra che<br />

dai binari portava a quella che un tempo era stata una trafficata stazione<br />

ferroviaria. Aveva dovuto fare molta attenzione sui gradini: ormai aveva<br />

smesso di nevischiare ed era perfino uscito il sole, ma la notte aveva<br />

fatto crollare la temperatura e praticamente tutto quello che si era<br />

sciolto si era già ghiacciato di nuovo.<br />

Poi lei aveva raggiunto il grande ingresso coperto che un tempo proteggeva<br />

i passeggeri dal tempaccio dell'Oklahoma. Guardò su.<br />

L'edificio aveva un'aria sinistra, niente da dire. Zy continuava a ripetere<br />

che sembrava uscito da Gotham City, mentre secondo Stevie Rae era più un<br />

incrocio tra Biade Runner e Amityville Horror. Lei amava i tunnel che<br />

correvano al di sotto, ma c'era qualcosa in quel palazzo di pietra, col suo<br />

strano misto di art déco e neogotico, che le metteva una gran fifa.<br />

Ovviamente, parte di quella sensazione sgradevole poteva essere dovuta al<br />

fatto che stava quasi albeggiando. Ripensandoci, questo avrebbe dovuto<br />

fermarla. Avrebbe dovuto girare sui tacchi, riscendere la scala, salire<br />

nell'auto della scuola e guidare fino alla Casa della Notte.<br />

Invece era andata dritta verso il suo destino e poi, co-<br />

339<br />

me avrebbe detto Zy, si era trovata nella cacca fino alle orecchie.<br />

Stevie Rae sapeva che nel corpo principale dello scalo ferroviario c'erano<br />

delle scale a chiocciola che portavano alle due torri, ma non si sognava<br />

neanche di rientrare nell'edificio, col rischio d'incontrare qualche<br />

novizio rosso ancora sveglio. Se l'avessero vista e le avessero fatto delle<br />

domande, avrebbero scoperto la verità.<br />

Quindi doveva passare al piano B, cioè all'albero. Un tempo doveva essere<br />

stato piantato con uno scopo decorativo ma, da quando nessuno se ne<br />

occupava più, le radici si erano fatte strada nel terreno sotto il<br />

parcheggio, spaccando l'aiuola e facendo crescere la pianta molto più del<br />

dovuto. Così spoglio, Stevie Rae non aveva idea di che tipo di albero si<br />

trattasse, sapeva solo che era abbastanza alto perché i rami sfiorassero il<br />

tetto accanto a una delle due torri. Quindi faceva proprio al caso suo.<br />

Muovendosi in fretta, Stevie Rae si era aggrappata al ramo più vicino alla<br />

sua testa, arrampicandosi fino a rag-gingere il tronco. Da lì aveva<br />

iniziato a salire, ringraziando Nyx per la sua superforza di vampira rossa,<br />

perché, se fosse stata una novizia qualunque, o magari perfino una vampira,<br />

non ce l'avrebbe mai fatta.<br />

Una volta arrivata in cima, Stevie Rae era saltata sul tetto dell'edificio.<br />

Non aveva perso tempo a controllare la prima torre, quel maiale di Kurtis<br />

aveva detto che Rephaim si trovava in quella più lontana dall'albero. Aveva<br />

attraversato il tetto di corsa, quindi si era arrampicata sulla torre e<br />

aveva guardato giù nel piccolo spazio circolare.<br />

Lui era lì. Accartocciato in un angolo, immobile e sanguinante.<br />

340<br />

Senza esitare, Stevie Rae si era lasciata cadere all'interno.<br />

Rephaim era raggomitolato in posizione fetale, il braccio sano che<br />

stringeva quello rotto nella fasciatura sporca. Stevie Rae aveva notato<br />

Pagina 116


06 - <strong>tempted</strong><br />

subito che qualcuno lo aveva ferito al polso; probabilmente era stato<br />

Kurtis, anche se, dopo aver bevuto, non si era preoccupato di chiudere la<br />

ferita e adesso l'intera torre era impregnata dello strano odore di quel<br />

sangue inumano. La fasciatura che doveva immobilizzargli l'ala si era<br />

disfatta e gli avvolgeva il corpo in un lacero ammasso di stoffa<br />

insanguinata. Teneva gli occhi chiusi.<br />

« Ehi, Rephaim, riesci a sentirmi? » Al suono della sua voce, gli occhi del<br />

Raven Mocker si erano aperti di colpo. « No! Vai via di qui! Subito! Stanno<br />

per intrapp... »<br />

Poi lei aveva provato un dolore terribile alla nuca ed era precipitata<br />

nell'oscurità.<br />

« Svegliati. Devi andartene. »<br />

Stevie Rae sentì che qualcuno le stava scuotendo la spalla e riconobbe la<br />

voce di Rephaim. Con molta cautela, aprì gli occhi e scoprì che il mondo<br />

aveva smesso di ondeggiare, anche se la testa le pulsava da matti. « Ehi,<br />

cos'è successo? » chiese con voce stridula. « Mi hanno usato per<br />

intrappolarti. » « Tu volevi intrappolarmi? » La nausea era un po'<br />

diminuita, ma Stevie Rae aveva la sensazione che il suo cervello andasse al<br />

rallentatore.<br />

« No. Io volevo guarire in pace per poi tornare da mio padre. Loro non mi<br />

hanno dato scelta. » Il Raven Mocker cercò di alzarsi, ma la grata di<br />

metallo era stata posta<br />

341<br />

troppo in basso, perciò dovette restare accucciato. « Muoviti. Hai poco<br />

tempo. Il sole sta già sorgendo. »<br />

Stevie Rae vide che ormai era l'aurora e il cielo era tinto di quei<br />

delicati colori pastello che una volta trovava tanto belli. Adesso la<br />

terrorizzavano. « Oh, Dea! Aiutami ad alzarmi. »<br />

Rephaim obbedì. Poi Stevie Rae sollevò le braccia, afferrò il freddo<br />

metallo della grata e spinse. Il ferro tintinnò un pochino, ma non si<br />

mosse. « Com'è stato bloccato lì sopra? » chiese.<br />

« Con delle catene. Le hanno passate intorno ai bordi della grata e poi le<br />

hanno fissate al tetto. »<br />

Stevie Rae spinse di nuovo. E di nuovo la grata fece rumore, ma restò<br />

dov'era. Era in trappola! Riprese a spingere e a tirare con tutte le sue<br />

forze, cercando perfino di spostare la grata di lato, nel tentativo<br />

disperato di aprire una breccia da cui sgattaiolare fuori. Ogni secondo che<br />

passava, il cielo diventava più luminoso. Stevie Rae rabbrividì.<br />

« Spezza il metallo. Puoi farcela », le disse Rephaim. « Ci riuscirei se<br />

fossi sottoterra, o magari anche solo coi piedi sul terreno », replicò lei<br />

continuando a lottare impotente. « Ma qui, in cima a un enorme palazzo di<br />

cemento che mi tiene lontana dal mio elemento, non sono abbastanza forte. »<br />

Spostò lo sguardo dal cielo agli occhi scarlatti di lui. «Probabilmente<br />

faresti meglio a starmi lontano. Brucerò. Non so quanto saranno alte le<br />

fiamme, comunque qui dentro finirà per fare un gran caldo. »<br />

Vide Rephaim allontanarsi e, sempre più scoraggiata, riprovò a spostare la<br />

grata, inutilmente. Le dita cominciavano a sfrigolare e Stevie Rae si<br />

mordeva il labbro per non urlare e urlare e urlare...<br />

342<br />

« Prova qui. Il metallo è arrugginito e più sottile, più debole. »<br />

Stevie Rae s'infilò automaticamente le mani sotto le ascelle, poi, piegando<br />

la schiena, corse da lui. Vide la parte arrugginita e l'afferrò, quindi<br />

tirò con tutta la forza che aveva. Il ferro cedette un po', ma le sue mani<br />

avevano cominciato a fumare, così come i polsi. « Oh, Dea! Non ce la<br />

faccio. Stammi lontano, Rephaim, sto già iniziando a... » Invece di<br />

scappare via, il Raven Mocker le si avvicinò quanto più poteva, allargando<br />

l'ala sana in modo da farle ombra. Poi sollevò il braccio ancora in buone<br />

condizioni e si aggrappò alla grata arrugginita. « Pensa alla terra.<br />

Concentrati. Non pensare al cielo e al sole. Tira con me. Ora! » All'ombra<br />

della sua ala, Stevie Rae riafferrò il metallo. Poi chiuse gli occhi e<br />

ignorò il fatto che le sue dita bruciavano, così come la voce che le<br />

gridava di scappare. Di scappare ovunque, a patto che fosse lontano dal<br />

sole! Invece, pensò alla terra, fresca e scura, che attendeva sotto di lei<br />

come una mamma affettuosa. Stevie Rae tirò.<br />

La grata si spezzò con uno schiocco secco, lasciando un'apertura appena<br />

sufficiente a far passare una persona. Rephaim fece un passo indietro. «<br />

Vai! Corri! » Non appena Stevie Rae non fu più coperta dall'ala, il suo<br />

corpo iniziò a fumare e a prendere fuoco. D'istinto, si lasciò cadere sul<br />

pavimento, cercando di proteggersi il viso con le braccia. « Non posso!<br />

M'incenerisco. » Era paralizzata dal panico e dal dolore.<br />

« Brucerai se resti qui », replicò lui. Poi uscì dall'apertura e sparì.<br />

L'aveva lasciata sola. Stevie Rae sapeva che aveva ragione lui. Doveva<br />

Pagina 117


06 - <strong>tempted</strong><br />

andarsene, ma non riusciva a muoversi per la paura. E il dolore era troppo<br />

forte. Era come se il sangue le ribollisse nel corpo. Proprio quando<br />

comincia-<br />

343<br />

va a pensare di non poter sopportare oltre, su di lei si allungò una<br />

piccola ombra fresca.<br />

« Prendi la mia mano! »<br />

Strizzando gli occhi per difendersi dal sole crudele, Stevie Rae guardò in<br />

alto. Cera Rephaim, accovacciato sulla grata, l'ala buona aperta al massimo<br />

per bloccare il sole, il braccio sano teso verso di lei. « Adesso, Stevie<br />

Rae. Coraggio! »<br />

La vampira seguì la sua voce e gli afferrò la mano. Lui non poteva<br />

sollevarla di peso con un braccio solo, perciò Stevie Rae si aggrappò anche<br />

alla grata e si tirò su, fuori della torre.<br />

« Sfammi vicina. Ti faccio scudo io », disse Rephaim allargando l'ala.<br />

Senza esitare, Stevie Rae si strinse nel suo abbraccio, nascondendo la<br />

testa tra le penne del suo petto e mettendogli un braccio intorno alla<br />

vita. Il Raven Mocker l'avvolse nell'ala e la sollevò.<br />

« Portami all'albero! »<br />

E a quel punto lui si mise a correre. Zoppicava ed era malfermo sulle<br />

gambe, ma attraversò il tetto il più rapidamente possibile. Le braccia di<br />

Stevie Rae erano esposte al sole, così come alcune zone del collo e delle<br />

spalle, e, mentre lui correva, lei bruciava. Con un distacco incredibile,<br />

quasi si stesse osservando da fuori del proprio corpo, Stevie Rae si chiese<br />

cosa fosse quel rumore terribile che le risuonava nelle orecchie, e poi si<br />

rese conto che era la sua stessa voce: stava urlando di dolore, di terrore<br />

e di rabbia.<br />

Quando raggiunsero la fine del tetto, Rephaim le gridò: « Tieniti forte! »<br />

E saltò, ma fu un salto goffo, che li fece andare a sbattere contro<br />

l'albero.<br />

L'adrenalina aiutò Stevie Rae a tenersi stretta a lui e,<br />

344<br />

felice che il Raven Mocker fosse così leggero, lo sollevò, mettendosi tra<br />

Rephaim e la pianta. Con la corteccia contro la schiena, gli disse: «<br />

Aggrappati all'albero mentre io ci faccio scivolare giù ».<br />

E poi caddero ancora, mentre la ruvida corteccia lacerava la schiena di<br />

Stevie Rae, già sanguinante e piena di vesciche. La ragazza chiuse gli<br />

occhi e cercò di percepire la terra, trovandola serena e in attesa sotto di<br />

lei. « Terra, vieni a me! Apriti e proteggimi! »<br />

Si udì come uno strappo e il terreno alla base dell'albero si aprì appena<br />

in tempo perché Stevie Rae e Rephaim potessero scivolare all'interno di una<br />

fresca e buia grotta.<br />

343<br />

ZOEY<br />

Quando Afrodite iniziò a urlare, potei fare soltanto una cosa. « Spirito,<br />

vieni a me! Aiutala a calmarsi », ordinai.<br />

Lo spirito, che mi aveva subito colmata della sua presenza rasserenante, mi<br />

lasciò e le grida di Afrodite si trasformarono in più pacati singhiozzi.<br />

« Dario, mi serve il numero di cellulare di Lenobia. Subito! »<br />

Il Guerriero teneva Afrodite tra le braccia, ma riuscì comunque a tirarmi<br />

il suo telefonino. « È nella rubrica. » Imposi alle mie mani di non tremare<br />

e, quando comparve il nome di Lenobia, premetti il tasto chiama. La prof<br />

rispose al primo squillo. « Dario? » «Sono Zoey. Abbiamo un'emergenza.<br />

Dov'è Stevie Rae?»<br />

« È andata allo scalo ferroviario per provare a far ragionare gli altri<br />

novizi rossi. Dovrebbe essere già tornata, dato che è quasi l'alba. » « È<br />

nei guai. »<br />

« Brucia! Sta bruciando! » singhiozzò Afrodite. « È là fuori da qualche<br />

parte e Afrodite dice che sta bruciando. »<br />

« Oh, Dea! Non sa dirci altro? » Dal tono con cui mi rispose, capii che<br />

Lenobia si stava già dando da fare. « Afrodite, sai dirci dov'è Stevie Rae?<br />

» chiesi.<br />

346<br />

« N-no. So solo che è all'aperto. » « Non sa dove sia, sa solo che è<br />

all'esterno. » «La troverò. Chiamami se Afrodite vede qualcos'altro »,<br />

concluse Lenobia.<br />

« E lei mi telefoni non appena Stevie Rae sarà in salvo», replicai,<br />

incapace di prendere in considerazione qualunque altro risultato.<br />

Lenobia interruppe la comunicazione. « Portiamo dentro Afrodite. Lì potremo<br />

gestire meglio la situazione. » Erce scese dalla barca e ci fece strada<br />

verso un vecchio edificio di mattoni, del tutto diverso dall'hangar che<br />

avevamo appena lasciato.<br />

Pagina 118


06 - <strong>tempted</strong><br />

Ebbi giusto il tempo di assicurarmi che Stark fosse protetto dal sole,<br />

prima che Dario facesse scendere Afrodite, poi ci mettemmo tutti a correre<br />

assieme a Erce lungo un passaggio coperto tra due edifici.<br />

Stark rimase al mio fianco mentre aggiornavo Erce. « Sa, Afrodite ha un<br />

Imprinting con Stevie Rae, che è l'altra vampira rossa. »<br />

Erce annuì, tenendo aperto un enorme portone di legno. « Lenobia mi ha<br />

parlato del loro Imprinting. » « Può fare qualcosa per aiutarla? » Entrammo<br />

in un corridoio immenso che mi diede una sensazione d'incredibile<br />

ricchezza, con soffitti di un'altezza pazzesca e candelabri, candelabri,<br />

candelabri...<br />

Poi Erce ci condusse in un salottino. « Falla sdraiare sulla chaise longue.<br />

»<br />

Ci stringemmo tutti intorno ad Afrodite, guardandola in silenzio.<br />

Erce si voltò verso di me. « Non si può fare niente per gli umani quando il<br />

vampiro con cui hanno l'Imprinting soffre. Afrodite proverà tutto il dolore<br />

di Stevie Rae finché il problema non sarà risolto. O finché non morirà. »<br />

347<br />

« Chi? Stevie Rae o Afrodite? » mormorai.<br />

« L'una o l'altra o entrambe. I vampiri sono in grado di sopravvivere a<br />

eventi che uccidono il loro consorte. »<br />

« Oh, merda », mormorò Heath.<br />

« Le mie mani! Stanno andando a fuoco! » singhiozzò Afrodite.<br />

Non ce la facevo più, quindi corsi da lei. Afrodite era tra le braccia di<br />

Dario, che si era seduto e la teneva stretta, parlandole sottovoce. Il viso<br />

del Guerriero era pallido e serio, e con lo sguardo m'implorava di<br />

aiutarla.<br />

Le presi la mano. Era caldissima, in modo del tutto anormale. «Afrodite,<br />

non stai bruciando. Guardami. Non sta succedendo a te. Sta succedendo a<br />

Stevie Rae. »<br />

« Lo so come ti senti. » Heath si accovacciò vicino a me e prese l'altra<br />

mano di Afrodite. « È una grandissima rottura quando succede qualcosa di<br />

brutto al vampiro con cui hai l'Imprinting. Ma non sei tu. Sembra così, ma<br />

non è vero. »<br />

« Qui non si tratta di Stevie Rae che fa le porcherie con un altro »,<br />

replicò lei, la voce stranamente debole e tremante.<br />

Heath restò imperturbabile. «Non importa cos'è che succede. La cosa<br />

importante è che fa male. E parecchio. Devi ricordarti che tu non sei<br />

davvero lei, anche se ti senti così legata da pensare di essere una parte<br />

di lei. »<br />

Afrodite sembrò capire quello che le stava dicendo, e alzò lo sguardo verso<br />

di lui. « Ma io non lo volevo. Io non volevo essere legata a Stevie Rae,<br />

invece tu vuoi il tuo Imprinting con Zoey », replicò tra un singhiozzo e<br />

l'altro.<br />

Heath le strinse la mano e lei gli si aggrappò con tutte le sue forze. Li<br />

guardavano tutti, ma credo di essere stata l'unica a sentirsi un'intrusa. «<br />

Che tu lo voglia o no, a volte è davvero troppo. Devi imparare a tenere<br />

qualcosa di<br />

348<br />

quello che hai dentro solo per te. Devi capire che non condividete<br />

realmente l'anima, nonostante quello che ti dice l'Imprinting. »<br />

« Ecco! È proprio così! » Afrodite tolse la mano dalle mie per coprire<br />

quella di Heath. « Ho la sensazione di condividere l'anima. E non riesco a<br />

sopportarlo. »<br />

«Sì che ci riesci. Devi solo ricordarti che è una sensazione. Non è reale.<br />

»<br />

Mi allontanai di qualche passo.<br />

« Afrodite, sei al sicuro. Siamo tutti qui con te », disse Damien<br />

sfiorandole la spalla.<br />

« Già, è tutto okay. E sei ancora perfino pettinata come si deve »,<br />

intervenne Jack.<br />

Afrodite rise, una piccola bolla di normalità sfuggita dalle sue labbra in<br />

mezzo a quel macello pazzesco. Poi saltò su: « Aspettate. All'improvviso va<br />

meglio ».<br />

« Bene, perché mica ci puoi morire qui », fece Shaunee.<br />

«Già, abbiamo bisogno della tua esperienza nello shopping », aggiunse Erin.<br />

Le gemelle cercavano di sembrare disinvolte e per niente toccate dalla<br />

cosa, ma era evidente che fossero preoccupate per lei.<br />

«Afrodite starà bene. Supererà questo momento.» Stark si era messo al mio<br />

fianco, come sempre. Era il mio porto sicuro, una voce calma in mezzo alla<br />

tempesta.<br />

« Ma cosa sta succedendo a Stevie Rae? » gli chiesi.<br />

Lui mi mise un braccio intorno alle spalle e mi diede una stretta.<br />

Pagina 119


06 - <strong>tempted</strong><br />

Nella stanza entrò una bella vampira dai capelli rosso chiaro, portando un<br />

vassoio con una brocca d'acqua gelata, un bicchiere e svariati asciugamani<br />

umidi. Andò dritta da Erce, che era in piedi accanto alla chaise longue e<br />

le fece segno di appoggiare il vassoio su un tavolino. Poi la nuova vampira<br />

si frugò in tasca, ne estrasse un barattoli-<br />

349<br />

no di medicine e lo tese a Erce prima di lasciare la stanza, silenziosa<br />

com'era arrivata.<br />

Erce prese una pillola e stava per passarla ad Afrodite quando io mi mossi<br />

e, ancora prima di rendermi conto di quello che stavo facendo, le afferrai<br />

il polso. « Cosa le sta dando? »<br />

« Qualcosa per calmarla, per far diminuire l'ansia. » « E se perdesse il<br />

contatto con Stevie Rae? » « Preferisci avere due amiche morte o solo una?<br />

Scegli, Somma Sacerdotessa. »<br />

Inghiottii a forza il mio strillo di rabbia primitiva. Non volevo perdere<br />

nessuna delle mie amiche! Ma il cervello capiva che la mia migliore amica<br />

era a un oceano di distanza, ed era inutile che Afrodite morisse con lei.<br />

Lasciai andare la vampira.<br />

« Ecco, bambina. Prendi questa. » Erce diede la pillola ad Afrodite e aiutò<br />

Dario a portarle alle labbra il bicchiere d'acqua ghiacciata.<br />

Afrodite prese la medicina e bevve l'acqua tutta d'un sorso, neanche avesse<br />

appena corso una maratona. « Dea, spero che sia Xanax. »<br />

Pensavo che le cose stessero andando meglio. Afrodite aveva smesso di<br />

piangere e il mio gruppo si era sparso per la stanza sedendosi in<br />

poltroncine iperimbottite. Tranne Heath e Stark. Stark mi stava accanto e<br />

Heath stringeva ancora la mano di Afrodite. Lui e Dario le parlavano piano.<br />

Poi però Afrodite lanciò un urlo, staccò la mano da quella di Heath e<br />

schizzò via dalle braccia di Dario, rannicchiandosi in posizione fetale. «<br />

Brucio! » Heath mi guardò. « Non puoi aiutarla? » « Sto incanalando lo<br />

spirito. È tutto quello che posso fare. E Stevie Rae è in Oklahoma: non<br />

posso aiutarla! » Avevo strillato contro Heath, dando sfogo alla<br />

frustrazione.<br />

350<br />

Stark mi rimise il braccio intorno alle spalle. « Va tutto bene. Andrà<br />

tutto bene. »<br />

« Ma non so come! » sbottai. « Com'è possibile che tutte e due riescano a<br />

sopravvivere a una cosa simile? »<br />

«Com'è possibile che un cattivo ragazzo diventi il Guerriero di una Somma<br />

Sacerdotessa? » ribatté lui con un sorriso. «Nyx... sono tutte e due nelle<br />

mani della Dea. Fidati di lei. »<br />

E così rimasi lì a incanalare lo spirito, osservando l'agonia di Afrodite e<br />

pregando Nyx di aiutarla.<br />

All'improvviso Afrodite si tirò su e gridò: «Apriti e proteggimi! » Quindi<br />

crollò di schianto, accasciandosi tra le braccia di Dario.<br />

Mi avvicinai esitante e mi chinai per poterla guardare in viso. « Ehi, stai<br />

bene? Stevie Rae è viva? »<br />

Il volto striato di lacrime di Afrodite si sollevò e i nostri sguardi<br />

s'incrociarono. « E finita. Adesso è di nuovo a contatto con la terra. E<br />

viva. »<br />

« Oh, sia ringraziata la Dea! » Poi le sfiorai la spalla. « Tu stai bene? »<br />

« Credo di sì. No, aspetta. Non lo so. Mi sento strana. Come se la mia<br />

pelle avesse qualcosa che non va. »<br />

«La sua vampira ha riportato delle conseguenze serie », spiegò Erce con una<br />

voce appena udibile. « Adesso Stevie Rae sarà pure al sicuro, ma le sono<br />

successe cose terribili. »<br />

« Amore, bevi questo. » Dario prese un altro bicchiere d'acqua e lo portò<br />

alle labbra di Afrodite. « Ti aiuterà. » Era una fortuna che Dario la<br />

stesse aiutando, perché lei tremava così tanto che da sola avrebbe<br />

rovesciato tutto.<br />

Afrodite si sdraiò, abbandonandosi tra le braccia del suo Guerriero e<br />

facendo piccoli respiri spezzati, come<br />

351<br />

se respirare normalmente la facesse soffrire troppo. « Mi fa male<br />

dappertutto », bisbigliò.<br />

Raggiunsi Erce, la presi per il polso e la tirai fuori portata d'orecchio<br />

di Afrodite. « Non c'è un guaritore vampiro?»<br />

« Sacerdotessa, lei non è una vampira. La nostra guaritrice non potrebbe<br />

aiutarla », rispose con gentilezza.<br />

« Ma è in queste condizioni a causa di una vampira. »<br />

« Questo è un rischio che corre ogni consorte. Il loro destino è legato a<br />

quello del vampiro con cui hanno l'Imprinting. Di solito un consorte muore<br />

molto prima del vampiro, e già questo è molto difficile. La situazione in<br />

Pagina 120


06 - <strong>tempted</strong><br />

cui ci troviamo ora si verifica assai più di rado. »<br />

« Stevie Rae non è morta », bisbigliai severa.<br />

« No, al momento no. Ma, a giudicare dallo stato della sua consorte, direi<br />

che si trova in grave pericolo. »<br />

« Lei è una consorte per errore. Afrodite non voleva che succedesse. E<br />

neanche Stevie Rae », borbottai.<br />

« Che sia stato intenzionale o no, ormai sono legate », sentenziò Erce.<br />

« Oh, mia Dea! » Afrodite si mise a sedere, staccandosi da Dario. Il suo<br />

viso era una maschera di gesso che lentamente mutò per mostrare prima<br />

dolore poi rifiuto, quindi lei rabbrividì, con tale violenza che la udii<br />

battere i denti, dopo di che si coprì la faccia con le mani e si sciolse in<br />

lacrime da spezzare il cuore.<br />

Dario mi guardò con aria implorante.<br />

Facendomi forza per prepararmi a sentir dire che Stevie Rae era morta,<br />

raggiunsi Afrodite e mi sedetti accanto a lei. « Afrodite? » Non riuscii a<br />

non piangere. Come poteva essere morta davvero Stevie Rae? Cosa potevo fare<br />

adesso, a un mondo di distanza da lei e impegnata in cose molto al di so-<br />

352<br />

pra delle mie capacità e della mia esperienza? « Stevie Rae è morta? »<br />

Udii le gemelle piangere e vidi Damien abbracciare forte Jack.<br />

Afrodite sollevò il volto dalle mani e restai scioccata vedendo scintillare<br />

tra le lacrime il suo vecchio ghigno sarcastico. « Morta? No che non è<br />

morta. Ha solo stabilito un Imprinting con qualcun altro! »<br />

stevie rae<br />

La terra li inghiottì e per un attimo a Stevie Rae sembrò che sarebbe<br />

andato tutto bene: la fredda oscurità era un vero sollievo per la sua pelle<br />

bruciata, e lei gemette piano.<br />

« Rossa? Stevie Rae? »<br />

Soltanto quando Rephaim parlò, lei si accorse di essere ancora stretta nel<br />

suo abbraccio. Si allontanò da lui, solo per gridare di dolore non appena<br />

la sua schiena toccò la parete di terra della grotta.<br />

« Stai bene? Io... io non riesco a vederti », disse il Raven Mocker.<br />

« Sì, è tutto okay. Credo. » Stevie Rae si stupì della sua stessa voce.<br />

Sembrava così debole, così diversa dal normale... forse, anche se era<br />

sfuggita al sole, non poteva dire di essersela cavata.<br />

« Non vedo niente », riprese lui.<br />

« E perché la terra si è richiusa sopra di noi, per proteggermi. »<br />

« Siamo intrappolati qui? » Il Raven Mocker non sembrava in panico, ma non<br />

era nemmeno tranquillo.<br />

« No, posso farci uscire in qualunque momento. » Poi, ripensandoci,<br />

aggiunse: « E, be', il terreno sopra di noi non è molto. Se io dovessi<br />

morire, potresti uscire scavando senza problemi. Tu come stai? Quell'ala<br />

deve farti un gran male ».<br />

354<br />

« Hai la sensazione che potresti morire? » fece lui in-gnorando la domanda<br />

della Rossa.<br />

« Non credo. Okay, diciamoci la verità: non lo so. Mi sento strana. »<br />

« Strana? Spiegati meglio. »<br />

« Come se non fossi realmente unita al mio corpo. »<br />

« E il tuo corpo ti fa male? »<br />

« No. A dire il vero, non mi fa male per niente. » Però era proprio strano<br />

che la sua voce si facesse sempre più debole.<br />

All'improvviso la mano di lui le toccò il viso, scese lungo collo, sul<br />

braccio e...<br />

« Ahi! Mi fai male. »<br />

« Hai delle brutte scottature. Le sento. Ti serve aiuto. »<br />

« Non posso andarmene da qui, altrimenti brucio del tutto. » Stevie Rae si<br />

chiese come mai la terra intorno a lei sembrasse girare vorticosamente.<br />

« Cosa posso fare per aiutarti? »<br />

« Puoi prendere una grande incerata o qualcosa di simile con cui mi possa<br />

riparare mentre andiamo alla banca del sangue in centro. In questo momento<br />

mi sembrerebbe fantastico. » Stevie Rae si sdraiò, pensando di non avere<br />

mai avuto tanta sete in vita sua. Con distaccata curiosità, si chiedeva se<br />

stesse davvero per morire. Sembrava un vero peccato, dopo tutto quello che<br />

aveva fatto Rephaim per aiutarla.<br />

« Ti serve del sangue? »<br />

« Il sangue è tutto per me. E quello che mi fa funzionare. Lo so che a<br />

dirlo fa schifissimo, però è così. E la pura verità. Croce sul cuore<br />

potessi morire. » Ridacchiò in modo un po' isterico, poi diventò seria. «<br />

Frena un attimo, non è mica divertente. »<br />

« Se non avrai sangue morirai? »<br />

355<br />

Pagina 121


06 - <strong>tempted</strong><br />

«Credo sia possibile», replicò Stevie Rae, trovando difficile<br />

preoccuparsene troppo.<br />

«Allora, se è il sangue che ti può guarire, prendi il mio. Ti devo la vita.<br />

È per questo che ti ho aiutata a scappare dal tetto, ma, se muori qui, io<br />

non potrò mai ripagare il mio debito. Perciò, se ti serve sangue, prendi il<br />

mio. » « Ma non hai l'odore giusto », sbottò lei. Il Raven Mocker sembrava<br />

seccato e offeso. « È quello che hanno detto anche i novizi rossi. Il mio<br />

sangue per voi non ha 'l'odore giusto' perché non è previsto che io sia una<br />

vostra preda. Io sono il figlio di un immortale. Non sono una vittima. »<br />

«Ehi, noi non facciamo vittime. Non più», protestò debolmente.<br />

« Il concetto non cambia. Per voi ho un odore diverso perché sono diverso.<br />

Non sono stato creato per essere il vostro pranzo. »<br />

« Non ho mai detto che lo fossi. » Stevie Rae avrebbe voluto pronunciare<br />

quelle parole in tono brusco e un po' diffidente, invece la sua voce era<br />

poco più di un sussurro e lei si sentiva la testa incredibilmente grande,<br />

quasi potesse staccarsi dal collo da un momento all'altro e volare fino<br />

alle nuvole, come un gigantesco palloncino.<br />

« Che abbia l'odore giusto o no, è sempre sangue. Ti devo la vita. Perciò<br />

bevi. »<br />

Stevie Rae lanciò un urlo quando Rephaim l'afferrò e la tirò contro di sé.<br />

Sentì la pelle bruciata delle braccia e delle spalle strapparsi e<br />

mischiarsi al terreno, poi si ritrovò sdraiata tra le sue morbide penne.<br />

Sospirò. Non sarebbe stato poi così brutto morire lì nella terra, in un<br />

nido di piume. Finché stava ferma, non le faceva neanche troppo male.<br />

Però sentì che Rephaim invece si muoveva, e capì che<br />

356<br />

stava riaprendo col becco la ferita che gli aveva fatto Kur-tis. Ora il<br />

taglio aveva ripreso a sanguinare, riempiendo la piccola buca nel terreno<br />

del denso odore scarlatto del suo sangue immortale.<br />

All'improvviso il Raven Mocker premette il braccio contro le labbra di lei.<br />

« Bevi », le ordinò in tono duro. « Liberami dal mio debito. »<br />

E Stevie Rae bevve. All'inizio dovette costringersi a farlo, perché il<br />

sangue di lui puzzava davvero. Aveva un odore completamente, assolutamente<br />

sbagliato.<br />

Poi le arrivò sulla lingua. Il suo sapore era del tutto diverso da quello<br />

che lei aveva immaginato. Non somigliava all'odore; non gli somigliava<br />

neanche lontanamente. Fu una sorpresa incredibile, che le riempì la bocca e<br />

l'anima di ricca complessità; era un sapore completamente diverso da<br />

qualsiasi altra cosa lei avesse provato prima.<br />

Lo udì sibilare, e la mano che le aveva messo sulla nuca per guidarla verso<br />

il taglio aumentò la stretta. Stevie Rae gemette. Bere dal Raven Mocker non<br />

poteva essere un'esperienza sessuale, e allo stesso tempo non era neanche<br />

esattamente un'esperienza non sessuale. Per un attimo, a Stevie Rae passò<br />

per la testa il pensiero che avrebbe voluto essere un po' più esperta di<br />

ragazzi, essere andata oltre le strusciatine al buio con Dallas, perché non<br />

sapeva come interpretare tutte le sensazioni che provava a livello fisico e<br />

mentale. Era bello, un intenso, caldo formicolio, ma non somigliava affatto<br />

a quello che le faceva provare Dallas.<br />

Comunque le piaceva, e lì, per quel brevissimo istante, Stevie Rae<br />

dimenticò che Rephaim era un mostro nato dalla lussuria e dalla violenza.<br />

Per quell'attimo, lei conobbe soltanto il piacere del suo tocco e la forza<br />

del suo sangue.<br />

357<br />

Fu allora che il suo Imprinting con Afrodite andò in pezzi, e Stevie Rae,<br />

prima vampira rossa Somma Sacerdotessa di Nyx, creò un Imprinting con<br />

Rephaim, figlio prediletto di un immortale caduto.<br />

E fu sempre allora che lei si staccò da lui. Nessuno dei due disse niente.<br />

Il silenzio della loro piccola stanza di terra era rotto solo dal respiro<br />

ansimante di entrambi.<br />

« Terra, ho di nuovo bisogno di te. » La voce di Stevie Rae era finalmente<br />

tornata normale. Lei aveva dolori ovunque. Le ferite e la pelle<br />

scarnificata bruciavano, ma il sangue di Rephaim le aveva consentito di<br />

cominciare a guarire. Solo ora capiva, e fin troppo bene, di essere stata<br />

davvero sul punto di morire.<br />

E la terra le rispose, riempiendo il piccolo spazio dei profumi di un campo<br />

di primavera. Stevie Rae indicò verso l'alto, un punto il più possibile<br />

lontano da lei. « Apri un piccolo varco proprio lì. Abbastanza grande per<br />

fare entrare la luce, ma troppo piccolo per bruciarmi. »<br />

Il suo elemento l'accontentò. Il terreno sopra di loro rabbrividì e liberò<br />

un piccolo spiraglio da cui filtrò la luce del giorno.<br />

Gli occhi di Stevie Rae si adattarono quasi immediatamente, quindi vide<br />

Rephaim sbattere le palpebre per cercare di abituarsi all'improvviso<br />

Pagina 122


06 - <strong>tempted</strong><br />

chiarore. Era seduto accanto a lei e aveva un aspetto orribile, tutto<br />

insanguinato e ammaccato. La fasciatura che lei gli aveva fatto sull'ala si<br />

era disfatta.<br />

Non appena la vista del Raven Mocker si schiarì, quegli occhi umani venati<br />

di rosso si fissarono in quelli della vampira.<br />

« La tua ala è di nuovo un disastro », gli disse lei.<br />

Lui grugnì, e Stevie Rae immaginò fosse il suo modo da maschio per dirsi<br />

d'accordo con lei.<br />

358<br />

« È meglio se te la risistemo. »<br />

Fece per alzarsi, ma lui sollevò la mano per fermarla. « Non ti dovresti<br />

muovere. Dovresti riposarti a contatto con la terra e recuperare le forze.<br />

»<br />

« No, sto bene. Non sono al cento per cento ma va molto, molto meglio. »<br />

Esitò un attimo, poi aggiunse: « Non te ne accorgi? »<br />

« Perché dovrei... » La frase del Raven Mocker s'interruppe di colpo e<br />

Stevie Rae lo vide sgranare gli occhi. Aveva capito. « Ma com'è possibile?<br />

» chiese.<br />

« Non lo so. » Lei si alzò e cominciò a togliergli di dosso le bende. « Non<br />

pensavo potesse succedere. E invece, be', eccoci qui. Con quello. »<br />

« Un Imprinting », sentenziò lui. « Tra noi. »<br />

Poi restarono entrambi in silenzio. « Okay, adesso ti rimetto a posto<br />

l'ala. Ti farò ancora male. Mi dispiace. E ovviamente stavolta farà male<br />

pure a me », disse Stevie Rae dopo aver districato le bende. « Davvero? »<br />

« Sì, be', un po' lo so come funziona 'sta storia dell'Imprinting, visto<br />

che per un periodo ce l'ho avuto con un'umana. Sapeva un sacco di cose su<br />

di me. Adesso che ho l'Imprinting con te, mi sembra logico che io sappia<br />

delle cose su di te, incluso quando hai un male atroce. » « Hai ancora<br />

l'Imprinting con lei? » Stevie Rae scosse la testa. « No, è sparito, il<br />

che, sono certa, la farà andare in brodo di giuggiole. » « Brodo di<br />

giuggiole? »<br />

« È solo un modo di dire che usa la mia mamma e significa che sarà molto<br />

felice di non avere più un Imprinting con me. »<br />

« E tu? Sei felice anche tu? »<br />

359<br />

Stevie Rae lo guardò negli occhi e rispose con sincerità: «Sono confusa<br />

all'ennesima potenza riguardo a noi due, ma non mi dispiace di non avere<br />

più l'Imprinting con Afrodite. Adesso, sta' fermo e lasciami finire qui ».<br />

Rephaim rimase assolutamente immobile mentre Stevie Rae gli risistemava<br />

l'ala. Fu lei a restare senza fiato e a esprimere dolore. Ed era lei a<br />

essere pallida e scossa, alla fine. « Cavolaccio schifoso, le ali fanno un<br />

male pazzesco! »<br />

Rephaim la fissava scuotendo la testa. « L'hai provato, vero? »<br />

« Purtroppo sì. E stato quasi peggio che stare per morire. » Incrociò il<br />

suo sguardo. « Secondo te tornerà a posto? »<br />

« Guarirà. »<br />

« Ma? » Sapeva che mancava quella parolina alla fine della frase del Raven<br />

Mocker.<br />

« Ma non credo che potrò più volare. » « E terribile, vero? » « Sì. »<br />

« Magari guarirà meglio di quanto pensi. Se torni con me alla Casa della<br />

Notte, potrei... »<br />

« No. » Rephaim non aveva alzato la voce, ma il suo tono non ammetteva<br />

repliche.<br />

Stevie Rae ritentò. « E quello che a un certo punto pensavo anch'io, ma ci<br />

sono tornata e mi hanno accettata. Be', alcuni di loro, almeno. »<br />

« Per me non sarebbe lo stesso, e lo sai. » Stevie Rae abbassò gli occhi. «<br />

Hai ucciso la professoressa Anastasia. Era proprio una bella persona. Suo<br />

marito, Dragone, è perso senza di lei. »<br />

« Ho fatto quello che dovevo per aiutare mio padre. » « E lui ti ha<br />

abbandonato. »<br />

360<br />

« Io l'ho deluso. » « Ma se sei quasi morto! » « Lui è sempre mio padre »,<br />

disse pacato. «Rephaim, a proposito di questo Imprinting... ti fa provare<br />

qualcosa o sono stata solo io a cambiare? » « Cambiare? »<br />

« Sì. Prima non potevo sentire il tuo dolore, adesso invece sì. Non so cosa<br />

pensi, ma percepisco delle cose su di te, tipo che credo saprei dove ti<br />

trovi e cosa ti succede anche se tu fossi molto lontano da me. È strano. È<br />

diverso da quello che avevo con Afrodite, ma senza dubbio c'è. Tu senti<br />

qualcosa di diverso? »<br />

Esitò parecchio prima di risponderle. Sembrava molto confuso. « Mi sento<br />

protettivo nei tuoi confronti. »<br />

Stevie Rae sorrise. « Di certo mi hai protetta evitando che morissi là<br />

Pagina 123


06 - <strong>tempted</strong><br />

sopra. »<br />

«Quello era il pagamento di un debito. Questo è di più.»<br />

« Tipo cosa? »<br />

« Tipo che il pensiero che tu sia stata così vicina alla morte mi fa stare<br />

male », ammise, il tono guardingo e seccato.<br />

« Tutto qui? »<br />

« No. Sì. Non lo so! Non sono abituato a tutto questo », sbottò battendosi<br />

il petto con un pugno. « A questo cosa? »<br />

« A questo sentimento che provo per te. Non so neanche come chiamarlo. »<br />

« Magari possiamo provare con 'amicizia'? » « Impossibile. »<br />

Stevie Rae sorrise. « Sai, ho appena detto a Zoey che la linea che divide<br />

il possibile dall'impossibile non è poi così netta. Non è proprio tutto<br />

bianco o nero. »<br />

361<br />

« Non bianco o nero, ma bene e male. Tu e io stiamo sui piatti opposti<br />

della bilancia che segna l'equilibro tra bene e male. »<br />

« Non credo che questo sia immutabile », replicò Ste-vie Rae.<br />

« Sono sempre il figlio di mio padre. »<br />

« Quindi come siamo messi? »<br />

Prima che lui potesse risponderle, il suono di grida frenetiche si propagò<br />

oltre la piccola fessura nel terreno. «Stevie Rae! Sei qui?»<br />

« E Lenobia », disse la Rossa.<br />

« Stevie Rae! » La chiamò un'altra voce.<br />

« Oh, cazzarola! Questo è Erik. Lui sa come si arriva ai tunnel. Se vanno<br />

là sotto si scatenerà l'inferno. »<br />

« Ti proteggeranno dal sole? »<br />

«Sì, immagino di sì. Non vogliono che m'incenerisca. »<br />

« Allora rispondi. Devi andare con loro. »<br />

Stevie Rae si concentrò, mosse la mano e il piccolo spiraglio all'estremità<br />

del soffitto di terra del loro nascondiglio tremò e s'ingrandì. Poi lei<br />

mise le mani a coppa davanti alla bocca e gridò: « Lenobia! Erik! Sono qui<br />

sotto! » Subito dopo si chinò, posando i palmi sul terreno, quasi volesse<br />

abbracciare Rephaim. « Terra, nascondilo per me. Non lasciare che lo<br />

scoprano. »<br />

Poi spinse e, come un mulinello d'acqua in un tubo di scarico, la terra<br />

cominciò a incresparsi, creando una nicchia per il Raven Mocker, in cui lui<br />

strisciò, un po' riluttante.<br />

« Stevie Rae? » La voce di Lenobia era molto più vicina.<br />

« Sì, sono qui, ma non posso uscire se non coprite questa zona con una<br />

tenda o qualcosa di simile. »<br />

362<br />

« Ce ne occupiamo subito. Tu rimani lì dove sei al sicuro. »<br />

« Stai bene? Vuoi che ti portiamo qualcosa? » chiese la voce di Erik.<br />

Stevie Rae immaginò che il « qualcosa » in questione in realtà fosse una<br />

decina di sacche di sangue da andare a prendere nei frigo dei tunnel, e non<br />

si sognava neanche di mandare Erik là sotto. «No! Sto bene. Trovate solo<br />

qualcosa per ripararmi dal sole. »<br />

« Nessun problema. Torniamo tra un secondo », replicò lui.<br />

« Io non vado da nessuna parte. » Poi la Rossa si rivolse a Rephaim. « E<br />

tu? »<br />

« Io rimango qui, nascosto in quest'angolo. Se non glielo dici, non mi<br />

scopriranno. »<br />

Stevie Rae scosse la testa. « Non voglio sapere cosa farai adesso. Ed è<br />

ovvio che non gli dirò che sei qui. Ma dove hai intenzione di andare? »<br />

« Di certo non torno in quei tunnel. » « Sì, quella decisamente non sarebbe<br />

una buona idea. Okay, lasciami pensare. Dopo che Lenobia ed Erik se ne<br />

saranno andati, non avrai nessun problema a uscire di qui. I novizi rossi<br />

non ti possono inseguire di giorno e, dato che è superpresto, la maggior<br />

parte delle persone sta ancora dormendo. » Provò a valutare le possibili<br />

alternative. Voleva tenerselo vicino, e non solo perché pensava di doverlo<br />

aiutare a procurarsi il cibo, o perché avrebbe dovuto prestargli ulteriori<br />

cure, dato che le sue fasciature erano ridotte una schifezza. Stevie Rae<br />

era anche consapevole di doverlo tenere d'occhio. Sarebbe migliorato,<br />

diventando più forte, come era sempre stato. E, a quel punto, cos'avrebbe<br />

fatto il Raven Mocker?<br />

E poi c'era anche la questioncina del loro Imprinting/<br />

363<br />

che significava disagio alla sola idea di averlo troppo lontano da lei.<br />

Strano che con Afrodite non lo avesse provato...<br />

«Stevie Rae, stanno tornando! Dove posso andare?» chiese Rephaim.<br />

« Ah, cazzarola... mmm... ti serve un posto vicino e nascosto. E non<br />

sarebbe male se avesse una pessima fama, così la gente se ne terrebbe<br />

Pagina 124


06 - <strong>tempted</strong><br />

lontana, o almeno non troverebbe strano se di notte tu facessi dei rumori.<br />

» Poi sgranò gli occhi e gli fece un sorrisone. « Ci sono! Dopo Hallo-ween,<br />

sono andata con Zy e gli altri a fare un giro della Tulsa dei fantasmi a<br />

bordo di uno di quei fighissimi tram di una volta. »<br />

« Stevie Rae! E sempre tutto a posto lì sotto? » gridò Erik.<br />

« Sì, tutto okay! »<br />

« Stiamo mettendo una specie di tenda sulla fessura e intorno all'albero.<br />

Basterà per tirarti fuori? »<br />

« Voi procuratemi solo uno spazio coperto. Me la cavo da sola a uscire. »<br />

« Okay, allora ti avviso non appena siamo pronti. » Stevie Rae tornò a<br />

rivolgersi a Rephaim. « Allora, la mia idea è questa: l'ultima fermata del<br />

tram era al Gilcrease, il museo di arte e storia americana, che si trova<br />

nella zona nord di Tulsa. Nel giardino del museo c'è una vecchia casa molto<br />

grande e disabitata. Continuano a dire che vogliono ristrutturarla, ma al<br />

momento non hanno i soldi per farlo. Ti puoi nascondere là. » « E non mi<br />

vedrà nessuno? »<br />

« Cacchio, no! Non se di giorno stai all'interno. È completamente blindata,<br />

con tanto di lucchetti e assi alle finestre, in modo che i turisti non ci<br />

entrino finendo per farsi male. E senti la parte migliore: è superstregata!<br />

È per<br />

364<br />

questo che la mettono nel giro dei fantasmi. A quanto dicono, la casa è<br />

infestata dagli spiriti della moglie di Mr Gilcrease e di alcuni bambini,<br />

quindi, se qualcuno vede o sente qualcosa di strano - ossia te -, si<br />

spaventerà e darà la colpa ai fantasmi. » «Spiriti dei morti. »<br />

Stevie Rae inarcò le sopracciglia. « Non è che ti fanno paura? »<br />

« No. Li comprendo anche troppo bene. Io sono stato solo spirito per<br />

secoli. »<br />

« Cavolaccio, scusa. Non ci avevo pensato. » «Okay, Stevie Rae, qui siamo<br />

pronti, puoi venire», gridò Lenobia.<br />

« 'Kay, arrivo. State indietro, però, così non cadete di sotto quando<br />

ingrandisco l'apertura. » Si alzò e si avvicinò allo spiraglio nel terreno,<br />

che non lasciava più passare la luce. « Li porto subito via, così tu puoi<br />

raggiungere le rotaie del treno. Seguile fino alla highway 244 east. Poi<br />

prendi la OK 51 in direzione nord finché non vedi il cartello che indica<br />

l'uscita per il Gilcrease Museum. A quel punto basta che segui la strada e<br />

finisci dritto nel museo. E ormai il peggio sarà passato, perché su quella<br />

strada ci sono un sacco di alberi e robe varie per nascondersi. E sulla<br />

highway che potresti avere dei problemi. Muoviti più in fretta che puoi e<br />

tieniti a lato della strada, così se qualcuno dovesse vederti passando<br />

penserebbe che sei solo un corvo gigante. »<br />

Rephaim emise un suono disgustato, che Stevie Rae ignorò.<br />

« La casa è in mezzo al parco del museo. Nasconditi lì e domani sera ti<br />

porto da mangiare e il resto. »<br />

Lui esitò, poi si decise. « Non è saggio per te rivedermi. »<br />

365<br />

« Niente di tutto questo è stato una gran turbata, se ci pensi bene »,<br />

replicò la vampira.<br />

«Allora è probabile che ti riveda domani, dato che nessuno dei due si<br />

comporta in modo molto furbo quando è coinvolto l'altro. »<br />

« Già, allora a domani. »<br />

« Cerca di guarire. Altrimenti, io... io credo che, forse, sentirei la tua<br />

mancanza. » Aveva esitato su ogni parola, quasi non sapesse bene come<br />

pronunciarle.<br />

« Già, lo stesso vale per te. » Prima di sollevare le braccia per aprire il<br />

terreno, aggiunse: «Grazie di avermi salvato la vita. Il tuo debito è<br />

ripagato ».<br />

« Strano che non me ne senta affatto libero », commentò sottovoce il Raven<br />

Mocker.<br />

« Già, so cosa vuoi dire », convenne Stevie Rae.<br />

E poi, mentre Rephaim si accucciava, Stevie Rae fece appello al suo<br />

elemento, aprì il soffitto del loro rifugio e lasciò che Lenobia ed Erik la<br />

tirassero fuori.<br />

Nessuno pensò di guardare dietro di lei. Nessuno sospettò. E nessuno vide<br />

un essere, mezzo corvo e mezzo uomo, zoppicare fino al Gilcrease Museum per<br />

nascondersi tra gli spiriti del passato.<br />

364<br />

zoey<br />

« Stevie Rae! Sei sicura di star bene? » Afferrai il cellulare, desiderando<br />

di potermi teletrasportare a Tulsa per assicurarmi che la mia migliore<br />

amica fosse sana e salva.<br />

« Zy! Non essere così preoccupata! Non devi. Sto bene, te lo assicuro. È<br />

Pagina 125


06 - <strong>tempted</strong><br />

stato solo un enorme, stupidissimo incidente. Dea, a volte sono così<br />

impedita! » « Cos'è successo? »<br />

« Sono uscita tardi dalla Casa della Notte. Che scema! Sarei dovuta<br />

rimanere lì e aspettare domani per tornare ai tunnel. Invece ci sono andata<br />

lo stesso. E poi senti questa: mi è sembrato di sentire qualcuno sul tetto!<br />

Così sono corsa su, perché era quasi l'alba e temevo che un novizio rosso<br />

potesse essere rimasto intrappolato. Dea, devo proprio farmi controllare le<br />

orecchie. Era un gatto! Un grosso e grasso calicò che miagolava sul tetto.<br />

Ho fatto per andarmene e, data la mia coordinazione da cheerleader ubriaca,<br />

sono caduta e ho picchiato la testa talmente forte che sono svenuta. Non<br />

puoi credere quanto sangue c'era. Da mettere una strizza tremenda. »<br />

« Ti sei messa fuori combattimento da sola? Sul tetto? Prima dell'alba? »<br />

Avrei voluto allungare le mani attraverso il telefono e strangolarla.<br />

« Sì, lo so. Non è stata la cosa più furba che ho fatto in vita mia,<br />

soprattutto dato che, quando mi sono risvegliata, c'era il sole. »<br />

367<br />

Mi si annodò lo stomaco. «Ti sei bruciata? E tu... mmm, sei ancora messa<br />

male? »<br />

« Sì, ho cominciato a bruciare, e probabilmente è stato per quello che ho<br />

ripreso i sensi. E sì, sono ancora piuttosto abbrustolita. Però sarebbe<br />

potuta andare molto peggio. Per fortuna ho avuto il tempo di correre fino<br />

all'albero vicino al tetto. Hai presente quale? »<br />

Me lo ricordavo anche troppo bene. Quell'albero aveva nascosto un mostro<br />

che mi aveva quasi uccisa. « Sì, me lo ricordo. »<br />

« Quindi ci sono saltata sopra, e da lì ho chiesto alla terra di aprire un<br />

buco dove nascondermi. Era un po' come se stesse arrivando un tornado e io<br />

abitassi in una roulotte. »<br />

« E lì che ti ha trovata Lenobia? » « Già, Lenobia ed Erik. Tra l'altro, è<br />

stato molto carino. Non che dovresti rimetterti con lui, però ho pensato<br />

che ti facesse piacere saperlo. »<br />

« Okay, sì, bene. Sono felice che tu sia in salvo. » M'interruppi, incerta<br />

su come continuare. « Mmm, Stevie Rae, per Afrodite è stato davvero<br />

brutto... sai, la storia dell'Imprinting tra voi due che si è spezzato. » «<br />

Mi dispiace tanto se le ha fatto male. » «Fatto male? Ma stai scherzando?<br />

Credevamo che stesse per morire. Stevie Rae, lei bruciava con te! » «<br />

Ohsssantocielo! Non lo sapevo. » «Stevie Rae, aspetta un secondo.» Voltai<br />

le spalle a tutti quelli che cercavano di ascoltare la mia conversazione e<br />

uscii in corridoio. Era davvero stupendo, le fiamme guizzanti delle candele<br />

- sistemate in bellissimi candelabri di vetro filato bianco - facevano<br />

luccicare il broccato color oro e crema. Mi sentivo come Alice nella tana<br />

del Bianconiglio, il passaggio verso il Paese delle Meraviglie.<br />

368<br />

«Okay, adesso va meglio. Ci sono meno orecchie in ascolto, qui. Afrodite ha<br />

detto che eri intrappolata. Ne era sicurissima. »<br />

« Zy, sono inciampata e ho battuto la testa. Sono certa che Afrodite si<br />

deve essere confusa perché io ero in panico. Voglio dire, quando mi sono<br />

ripresa stavo andando a fuoco. E poi ero pure rimasta impigliata in della<br />

robaccia di metallo. Ti dico, mi sono presa uno spavento che non hai idea.<br />

Deve aver percepito la mia paura. »<br />

«Quindi nessuno ti ha catturata? Non eri chiusa da qualche parte? »<br />

Stevie Rae rise. « No, Zy. E una follia. Anche se è una storia migliore di<br />

quella di me che inciampo nelle stringhe. »<br />

Scossi la testa: non avevo ancora metabolizzato la cosa. « È stato<br />

orribile, Stevie Rae. Per un po' ho pensato che vi avrei perse tutte e due.<br />

»<br />

«Va tutto bene. Non perderai me e nemmeno Miss Rottura-di-palle. Anche se<br />

ti assicuro che non mi dispiace che l'Imprinting con lei si sia spezzato. »<br />

« Okay, questa è un'altra cosa strana. Com'è successo? Non si era spezzato<br />

nemmeno quando Dario aveva bevuto da lei, e sai che tra loro c'è qualcosa.<br />

»<br />

« L'unica cosa che sono riuscita a pensare è di essere stata vicina alla<br />

morte più di quanto non voglia credere. Dev'essere stato questo a rompere<br />

l'Imprinting. E poi non è che noi volessimo essere legate. Magari la sua<br />

storia con Dario aveva già indebolito il tutto. »<br />

« Di certo non sembrava che l'Imprinting tra di voi fosse debole »,<br />

replicai.<br />

« Comunque non c'è più, quindi alla fine della fiera è stato piuttosto<br />

facile spezzarlo. »<br />

« Per come l'ho vista io, non sembrava facile », commentai.<br />

« Senti, posso assicurarti che non era facile nemmeno dal punto di vista di<br />

una che sta andando a fuoco », ribatté.<br />

Pagina 126


06 - <strong>tempted</strong><br />

Mi sentii malissimo per la raffica di domande che le stavo facendo. Era<br />

quasi morta (sul serio), e io me ne stavo lì a farle un interrogatorio. «<br />

Ehi, scusami. È solo che ero preoccupata da matti. Ed è stato orribile<br />

vedere Afrodite che provava il dolore che provavi tu. »<br />

« Dovrei parlarle? » chiese Stevie Rae.<br />

« Mmm, no. Almeno, non in questo momento. L'ultima volta che l'ho vista,<br />

Dario la stava portando in braccio su una scala immensa, verso quella che<br />

dev'essere una supersuite del San Clemente Palace, dove potrà smaltire le<br />

medicine che le hanno dato i vampiri. »<br />

« Oh, bene. L'hanno drogata. Afrodite ne sarà contenta. »<br />

Ridemmo, e tra noi sembrò tornato tutto normale.<br />

« Zoey? La riunione del Consiglio Supremo sta per iniziare », mi gridò<br />

Erce.<br />

« Devo andare », dissi a Stevie Rae.<br />

« Sì, ho sentito. Ehi, Zy, voglio dirti una cosa che proprio non ti devi<br />

dimenticare: segui il tuo cuore. Anche quando sembra che siano tutti contro<br />

di te e che tu stia per fare un casino mitologico, tu segui il tuo istinto.<br />

Le conseguenze potrebbero stupirti », disse Stevie Rae.<br />

Esitai, poi dissi: « E ti potrebbero salvare la vita? »<br />

« Sì, proprio così », rispose.<br />

« Quando torno a casa noi due dobbiamo parlare. »<br />

«Mi troverai qui. E, Zoey... falli neri!»<br />

« Ci proverò. Adesso ti devo salutare, Stevie Rae. Sono proprio felice che<br />

tu non sia morta. Di nuovo. »<br />

« Anch'io. Di nuovo. »<br />

Interrompemmo la conversazione. Io presi un respiro profondo, raddrizzai le<br />

spalle e mi preparai ad affrontare il Consiglio Supremo dei Vampiri.<br />

Il Consiglio Supremo si riuniva in un'antica chiesa sconsacrata che si<br />

trovava accanto allo splendido San Clemente Palace. Mi chiesi cos'avrebbe<br />

pensato suor Mary Angela dei cambiamenti fatti dai vampiri. L'avevano<br />

svuotata completamente, lasciando solo i lampadari, che erano sostenuti da<br />

grosse catene di bronzo e sembravano pendere magicamente dal soffitto come<br />

i candelabri di Hogwarts. Inoltre i vampiri avevano realizzato una specie<br />

di anfiteatro, al centro del quale c'erano sette sedili di marmo, l'uno<br />

accanto all'altro. Mi parevano molto belli, ma davano l'idea che lì sopra<br />

un sedere si sarebbe addormentato o congelato.<br />

Anche le vetrate erano state cambiate e, dove un tempo c'era una<br />

raffigurazione della Passione di Cristo, ora c'era un'immagine di Nyx a<br />

braccia sollevate che reggeva una mezzaluna con accanto un luminoso<br />

pentacolo, mentre su altri finestroni erano mostrati gli emblemi delle<br />

quattro classi dei novizi alla Casa della Notte. Mi stavo guardando<br />

intorno, ammirando la bellezza di quei vetri colorati, quando notai la<br />

scena ritratta proprio di fronte all'immagine di Nyx, e restai di ghiaccio.<br />

Era Kalona! Con le ali spiegate, il corpo nudo muscoloso, abbronzato e<br />

potente. Iniziai a tremare.<br />

Stark mi prese sottobraccio come un gentiluomo d'altri tempi e mi guidò<br />

lungo lo scalone di pietra fino ai nostri posti, in una delle prime file<br />

dell'anfiteatro. « Non è lui. E solo un'antica rappresentazione di Èrebo »,<br />

mi bisbigliò.<br />

« Ma gli somiglia abbastanza da lasciar pensare che lui sia davvero Èrebo!<br />

» Ero agitatissima.<br />

« Possibile. Ed è per questo che tu sei qui », replicò.<br />

« Zoey, Stark, voi siederete qui. » Erce c'indicò due posti in prima fila,<br />

leggermente di lato rispetto ai sette troni di marmo. « Tutti gli altri<br />

possono accomodarsi lì », aggiunse indirizzando Damien, Jack e le gemelle<br />

parecchie file dietro di noi. « E ricordatevi che potete parlare soltanto<br />

se il Consiglio v'invita a farlo. »<br />

« Sì, sì, me lo ricordo », replicai. C'era qualcosa in Erce che cominciava<br />

a darmi fastidio. Okay, era amica di Le-nobia, quindi volevo farmela<br />

piacere, ma, dopo che Afrodite aveva dato i numeri, lei aveva iniziato a<br />

comportarsi come se potesse comandare a bacchetta me e i miei amici.<br />

Avevo insistito che Dario restasse con Afrodite, quindi fondamentalmente<br />

ero stata a guardare senza dire granché mentre Erce parlava e parlava delle<br />

regole del Consiglio Supremo e di tutto quello che non dovevamo fare.<br />

Insomma, un immortale caduto e una ex Somma Sacerdotessa malvagia stavano<br />

cercando di manipolare il Consiglio Supremo dei Vampiri, e non le veniva in<br />

mente che forse c'erano cosette più importanti dell'etichetta?<br />

Ovviamente, Damien, Jack e le gemelle risposero tutti con innocenti e<br />

intimiditi: « Okay ».<br />

« Io mi metto vicino a Damien e a Jack. Qui dentro non sento un grande<br />

Pagina 127


06 - <strong>tempted</strong><br />

amore per gli umani, quindi è meglio che tenga un basso profilo », disse<br />

Heath.<br />

Stark scambiò una lunga occhiata con lui. « Tu guardale le spalle », gli<br />

disse.<br />

Heath annuì. « Sono sempre pronto. »<br />

« Bene. Io mi concentro su tutto il resto. »<br />

« D'accordo. »<br />

Non stavano scherzando. Non facevano i sarcastici o i<br />

machi pieni di testosterone o gli iperpossessivi: erano talmente<br />

preoccupati che lavoravano assieme.<br />

E questo mi rese davvero molto paranoica.<br />

Sapevo che era ridicolo e immaturo, ma sentivo terribilmente la mancanza di<br />

mia nonna. Avrei dato qualunque cosa per starmene tranquilla con lei nella<br />

sua casetta in mezzo ai campi di lavanda, acciambellata sul divano a<br />

mangiare pop-corn con troppo burro e a guardare una maratona dei film<br />

tratti dai musical di Rodgers e Ham-merstein, preoccupata solo per il fatto<br />

di essere una frana in geometria.<br />

« Entra il Consiglio Supremo dei Vampiri! »<br />

« Ricordatevi di alzarvi! » mormorò Erce.<br />

Evitai a fatica una mega alzata d'occhi al soffitto. Sulla grande sala<br />

cadde un silenzio assoluto. Io mi alzai come tutti gli altri e rimasi a<br />

bocca aperta davanti alle sette persone più perfette che avessi mai visto.<br />

Tutti gli esponenti del Consiglio Supremo erano donne, ma questo lo sapevo<br />

già: la società vampira è matriarcale, quindi ha perfettamente senso che il<br />

Consiglio sia formato da donne. Sapevo pure che i membri del Consiglio<br />

erano vecchi, perfino per essere delle vampire, e lo erano sul serio, anche<br />

se guardandole non avrei saputo dire quanti anni avessero. Erano<br />

incredibilmente belle e potenti. Da un lato, mi fece piacere avere la<br />

dimostrazione che, quando i vampiri invecchiano e, alla fine, muoiono, non<br />

diventano tutti rugosi tipo cani Shar-Pei. Dall'altro, il senso di forza<br />

che emanavano spaventava da matti. Soltanto l'idea di parlare di fronte a<br />

loro, senza considerare tutti gli altri vampiri seri e silenziosi presenti<br />

nella chiesa, fece venire al mio stomaco una gran voglia di rivoltarsi.<br />

Stark mi prese la mano. Io mi aggrappai a lui, deside-<br />

rando di essere più grande e più intelligente e, diciamola tutta, più brava<br />

a parlare in pubblico.<br />

Udii dei rumori alle mie spalle e, quando mi voltai, vidi Neferet e Kalona<br />

entrare nella sala, scendere tranquilli la scalinata e prendere posto sulla<br />

nostra stessa fila, proprio di fronte al Consiglio. Come se avessero<br />

aspettato loro per iniziare, le sette vampire si sedettero, facendo segno<br />

che potevamo sederci anche noi.<br />

Era difficile non fissare Neferet e Kalona. Lei era sempre stata molto<br />

bella, ma, dall'ultima volta in cui l'avevo vista, era cambiata: l'aria<br />

intorno a lei vibrava di potere. Indossava un vestito che assomigliava un<br />

po' a una toga romana. La faceva somigliare a una regina. E, al suo fianco,<br />

Kalona era davvero spettacolare. Come al solito dire che era mezzo svestito<br />

sembra stupido, eppure, come al solito, non pareva affatto stupido con<br />

indosso solo i calzoni neri. In realtà, sembrava un dio che aveva deciso di<br />

scendere sulla Terra, con le ali che lo avvolgevano come un mantello.<br />

Sapevo che lo guardavano tutti, ma, quando i suoi occhi si fissarono nei<br />

miei, il mondo scomparve e restammo soltanto lui e io.<br />

Il ricordo del nostro ultimo sogno divampava tra noi. Vedevo in lui il<br />

Guerriero di Nyx, l'essere incredibile che era caduto per averla amata<br />

troppo. E, nel suo sguardo, lessi una domanda precisa: voleva sapere se<br />

potevo credergli. Le sue parole mi echeggiavano ancora nella mente: E se<br />

fossi malvagio soltanto con Neferet? E se la verità fosse che stando con te<br />

potrei scegliere il bene?<br />

La mia mente però le respinse di nuovo. Certo, il cuore era tutta un'altra<br />

cosa. Lui mi aveva toccato il cuore e, anche se sarei stata obbligata a<br />

negarlo, volevo che sapesse la verità. Quindi per un attimo gli mostrai il<br />

mio cuore,<br />

lasciando che i miei occhi gli comunicassero quello che io non avrei mai<br />

potuto dirgli.<br />

La reazione di Kalona fu un sorriso così dolce che dovetti distogliere<br />

subito lo sguardo.<br />

« Zoey? » mormorò Stark.<br />

« Sto bene », replicai sottovoce in modo automatico.<br />

« Tieni duro. Non lasciarti coinvolgere da lui. »<br />

Annuii. Sentivo che mi guardavano con una curiosità perfino maggiore di<br />

Pagina 128


06 - <strong>tempted</strong><br />

quella che solitamente suscitavano i miei insoliti tatuaggi. Sbirciai<br />

dietro la spalla e vidi che Damien, Jack e le gemelle fissavano Kalona a<br />

bocca aperta. Poi incrociai lo sguardo di Heath. Lui non guardava Kalona.<br />

Guardava me, preoccupato da matti. Tentai di sorridergli, ma il risultato<br />

fu una specie di smorfia colpevole.<br />

Poi per fortuna un'esponente del Consiglio iniziò a parlare, così spostai<br />

l'attenzione su di lei.<br />

« Il Consiglio Supremo si è riunito per questa udienza speciale. Io,<br />

Duantia, dichiaro aperta la seduta. Che la saggezza di Nyx guidi le nostre<br />

scelte. »<br />

« Che la saggezza di Nyx guidi le nostre scelte », ripetè in coro il resto<br />

dei presenti.<br />

Tra le istruzioni che ci aveva dato in precedenza Erce, c'erano anche il<br />

nome e la descrizione delle sette rappresentanti del Consiglio, perciò<br />

sapevo che Duantia era l'esponente anziano e che spettava a lei aprire le<br />

sedute e decidere quando chiuderle. La fissai. Era incredibile che avesse<br />

centinaia di anni; escludendo la profonda sicurezza e la grande forza che<br />

emanava, l'unico segno esteriore dell'età era il tocco d'argento nei folti<br />

capelli castani.<br />

«Abbiamo altre domande per Neferet e per l'essere che si fa chiamare Èrebo.<br />

»<br />

375<br />

Vidi Neferet stringere leggermente le palpebre, ma fece comunque un<br />

grazioso cenno di assenso verso Duantia.<br />

Kalona si alzò e s'inchinò al Consiglio. « Di nuovo ben trovate. »<br />

Parecchie vampire risposero al saluto con un cenno del capo.<br />

« Abbiamo qualche domanda riguardo alle tue origini », esordì Duantia.<br />

« E naturale che sia così », replicò Kalona.<br />

La sua voce era intensa e profonda. Sembrava umile ed equilibrato e molto,<br />

molto sincero. Avevo l'impressione che tutti pendessero dalle sue labbra,<br />

anche quelli che non credevano in lui.<br />

E poi feci una cosa assolutamente stupida e infantile. Come una bambina,<br />

chiusi gli occhi e pregai Nyx più forte di quanto non avessi mai fatto. Per<br />

favore, fa' che dica soltanto la verità. Se dice la verità, magari per lui<br />

c'è ancora speranza.<br />

« Tu sostieni di essere Èrebo sceso sulla Terra », disse Duantia.<br />

Kalona sorrise « Sono un essere immortale. »<br />

« Sei il consorte di Nyx? »<br />

Di' la verità! urlai mentalmente. Di' la verità!<br />

« Un tempo stavo a fianco di Nyx. Poi sono caduto sulla Terra. Ora sono qui<br />

a... »<br />

«... a fianco della Dea incarnata », lo interruppe Neferet alzandosi.<br />

«Neferet, conosciamo già la tua opinione riguardo a chi sia questo<br />

immortale. » Duantia non aveva alzato la voce, ma le sue parole erano state<br />

taglienti, un avvertimento chiarissimo. « Ora vogliamo ascoltare ciò che ha<br />

da dire l'immortale. »<br />

«Come farebbe qualunque consorte, m'inchino da-<br />

vanti alla mia signora vampira », disse Kalona con un leggero inchino a<br />

Neferet.<br />

Lei gli rivolse un sorriso di trionfo che mi fece digrignare i denti.<br />

« Ti aspetti che crediamo che l'incarnazione di Èrebo su questa Terra non<br />

abbia una volontà propria? »<br />

« Sulla Terra o accanto a Nyx nel regno della Dea, Èrebo è devoto alla sua<br />

signora e i suoi desideri rispecchiano quelli di lei. Posso assicurarvi di<br />

conoscere la veridicità di questa affermazione per esperienza diretta »,<br />

rispose Kalona.<br />

E stava dicendo la verità. In quanto Guerriero di Nyx, era stato testimone<br />

della devozione di Èrebo verso la sua Dea. Ovviamente la maniera in cui si<br />

era espresso poteva far pensare che stesse affermando di essere Èrebo, pur<br />

senza mai mentire.<br />

Ma non è ciò per cui ho pregato? Che dicesse soltanto la verità?<br />

« Perché hai lasciato il regno di Nyx? » chiese un'altra esponente del<br />

Consiglio, una che prima lo aveva salutato.<br />

« Sono caduto. » Kalona spostò lo sguardo dal Consiglio a me, e pronunciò<br />

il resto della risposta come se in quella sala ci fossimo soltanto lui e<br />

io. « Ho scelto di andarmene perché non ero più convinto di servire bene la<br />

mia Dea. All'inizio mi è parso di aver commesso un terribile errore, ma poi<br />

sono uscito dal terreno e ho trovato un nuovo regno e una nuova signora. In<br />

seguito ho cominciato a credere di poter realmente servire di nuovo la mia<br />

Dea, stavolta però tramite la sua rappresentante terrena. »<br />

Le eleganti sopracciglia di Duantia s'inarcarono seguendo lo sguardo di<br />

Pagina 129


06 - <strong>tempted</strong><br />

Kalona, e lei sgranò leggermente gli occhi. « Zoey Redbird, il Consiglio ti<br />

consente di parlare. »<br />

ZOEY<br />

Sentendomi bollente e gelata allo stesso tempo, staccai a fatica lo sguardo<br />

da Kalona e mi alzai per rivolgermi al Consiglio. «Grazie. Ben trovate. »<br />

« Ben trovata », replicò Duantia. « La nostra sorella Le-nobia ci ha<br />

notificato che, in assenza di Neferet, sei stata nominata Somma<br />

Sacerdotessa della vostra Casa della Notte, dunque tu rappresenti la loro<br />

volontà. »<br />

« E assolutamente disdicevole che una novizia venga nominata Somma<br />

Sacerdotessa. » Sapevo che era incavolata nera, ciò nonostante Neferet mi<br />

sorrise con aria indulgente, come se fossi una bambinetta beccata a giocare<br />

coi vestiti della mamma. « Sono ancora io la Somma Sacerdotessa della Casa<br />

della Notte di Tulsa. »<br />

« Non se il Consiglio della tua Casa ti ha destituita », replicò Duantia.<br />

« La comparsa di Èrebo e la morte di Shekinah hanno profondamente scosso la<br />

Casa della Notte di Tulsa, soprattutto così a ridosso del tragico<br />

assassinio di due dei nostri insegnanti da parte degli umani. Mi rattrista<br />

molto, ma gli esponenti del Consiglio della mia Casa al momento non pensano<br />

con chiarezza. »<br />

« Che la Casa di Tulsa stia vivendo momenti terribili è innegabile,<br />

tuttavia riconosciamo loro il diritto di nominare una nuova Somma<br />

Sacerdotessa, benché sia estre-<br />

mamente insolito che sia una novizia a occupare tale ruolo », disse<br />

Duantia.<br />

« Lei è una novizia estremamente insolita », commentò Kalona.<br />

Non potevo guardarlo.<br />

« È interessante che tu parli in suo favore, Èrebo, visto che secondo<br />

Lenobia Zoey ha un'idea diversa riguardo a chi tu sia », disse un'altra<br />

rappresentante del Consiglio, gli occhi scuri scintillanti e la voce<br />

tagliente, quasi sarcastica. Doveva essere Thanatos, la vampira che aveva<br />

scelto come nome il termine greco per indicare la morte.<br />

« Ho detto che è insolita, non infallibile », ribatté Kalona.<br />

Diverse vampire del Consiglio ridacchiarono, come anche parecchi dei<br />

presenti, ma Thanatos non sembrò affatto divertita.<br />

Sentii che Stark, seduto accanto a me, s'irrigidiva.<br />

« Dunque dicci, insolita e giovanissima Zoey Redbird, tu chi credi che sia<br />

il nostro immortale alato? » domandò Thanatos.<br />

Avevo la bocca così asciutta che dovetti deglutire due volte prima di<br />

riuscire a parlare. E poi, quando finalmente fui in grado di aprire bocca,<br />

quello che dissi mi stupì moltissimo. Fu come se il mio cuore avesse preso<br />

la parola senza chiedere il permesso al cervello. « Io credo che lui sia<br />

molte cose. Sono convinta che un tempo sia stato molto vicino a Nyx, anche<br />

se non è Èrebo. »<br />

« E se non è Èrebo, allora chi sarebbe? »<br />

Fissai lo sguardo negli occhi saggi di Duantia, cercando di cancellare<br />

tutto il resto, mentre rispondevo solo e unicamente la verità. « I<br />

cherokee, il popolo di mia nonna, lo chiamavano 'Kalona'. Dopo essere<br />

caduto dal regno di Nyx, Kalona ha vissuto con loro. Io non credo<br />

che all'epoca fosse se stesso. Ha fatto delle cose terribili alle donne<br />

della tribù e ha generato dei mostri. Mia nonna mi ha raccontato in che<br />

modo è stato intrappolato. C'era perfino un canto del suo popolo che<br />

indicava la maniera per liberarlo dalla sua prigione, indicazioni che<br />

Neferet ha seguito, e che evidentemente hanno funzionato. Credo che Kalona<br />

stia con Neferet perché voleva essere il consorte di una dea, e credo pure<br />

che questa sua scelta sia un grave errore. Neferet non è una dea. Non è più<br />

nemmeno la Somma Sacerdotessa di una dea. »<br />

La mia affermazione provocò indignate esclamazioni d'incredulità,<br />

soprattutto da parte di Neferet. «Come osi! Come se tu, una bambina<br />

novizia, potessi sapere cosa sono io per Nyx! »<br />

L'affrontai, guardandola dritto in faccia. « No, Neferet, io non ho idea di<br />

cosa tu sia diventata per Nyx. Non ho ancora neppure iniziato a capire chi<br />

tu sia diventata in senso assoluto. Però so cosa non sei. Tu non sei più<br />

una Somma Sacerdotessa di Nyx. »<br />

« Perché credi di avermi rimpiazzata! » « No, perché hai voltato le spalle<br />

alla Dea. Questo non ha niente a che fare con me », replicai.<br />

Neferet m'ignorò e si rivolse al Consiglio. « È infatuata di Èrebo. Perché<br />

devo sopportare le calunnie di questa ragazzina gelosa? »<br />

« Neferet, tu hai già chiarito che è tua intenzione diventare la prossima<br />

Pagina 130


06 - <strong>tempted</strong><br />

Somma Sacerdotessa di Tutti i Vampiri. Se dovesse esserti conferito questo<br />

titolo, dovresti dimostrarti sufficientemente saggia da poter gestire<br />

controversie di ogni genere, anche quelle riguardanti te stessa. » Duantia<br />

spostò lo sguardo da lei a Kalona. « Tu come rispondi al discorso di Zoey?<br />

»<br />

380<br />

Sentivo i suoi occhi su di me, ma continuai imperterrita a fissare Duantia.<br />

« Lei è convinta di star dicendo la verità, e in effetti il mio passato è<br />

stato violento. Non ho mai preteso di essere infallibile. Di recente, però,<br />

ho trovato la mia strada, e su questa strada c'è Nyx. »<br />

Non stava mentendo. Incapace di evitarlo, spostai il mio sguardo su di lui.<br />

« Le mie esperienze passate sono la ragione per cui ritengo sia<br />

estremamente importante ripristinare le antiche regole e le antiche usanze,<br />

di quando le vampire e i loro Guerrieri abitavano la terra con orgoglio e<br />

forza, invece di nascondersi in piccoli gruppi, lasciando uscire i giovani<br />

solo a patto che nascondano il loro Marchio, come se la mezzaluna della Dea<br />

sia una cosa di cui vergognarsi. I vampiri sono figli di Nyx e la Dea non<br />

ha mai voluto che si nascondessero nell'ombra. Usciamo finalmente di nuovo<br />

tutti nella luce! »<br />

Era magnifico. Mentre parlava, le sue ali avevano iniziato ad aprirsi. La<br />

sua voce era piena di passione. Lo fissavamo tutti. Incantati dalla sua<br />

bellezza e dal suo slancio, volevamo tutti credere nella possibilità di<br />

realizzare il suo mondo.<br />

« E, quando sarete pronti a essere guidati da Nyx incarnata e dal suo<br />

consorte Èrebo, allora riporteremo in vita il mondo di un tempo, in modo da<br />

poterci ergere forti e orgogliosi e non doverci chinare sotto la schiavitù<br />

e il pregiudizio degli umani! » Neferet lo prese sottobraccio. « Fino a<br />

quel momento, ascoltate il piagnucolare dei bambini mentre Èrebo e io<br />

strappiamo Capri dalle mani di coloro che da troppo tempo invadono la<br />

nostra antica dimora. »<br />

«Neferet, il Consiglio non intende autorizzare una<br />

guerra contro gli umani. Non puoi costringerli a lasciare le loro<br />

abitazioni sull'isola », replicò Duantia.<br />

«Una guerra?» Neferet rise, sembrando sconvolta e divertita. «Duantia, io<br />

ho acquistato il castello di Nyx dal vecchio umano che lo aveva lasciato<br />

cadere a pezzi. Se qualcuna di voi del Consiglio avesse controllato, nel<br />

corso degli ultimi vent'anni avremmo potuto tranquillamente riottenere la<br />

nostra antica sede. » Gli occhi verdi di lei si spostarono su tutti i<br />

presenti, catturando il pubblico. « E là che i vampiri fondarono lo<br />

splendore di Pompei, là che governarono la costiera amalfitana, dando<br />

inizio a secoli di prosperità. Ed è là che troverete il cuore e l'anima di<br />

Nyx e le ricchezze che lei desidera per il suo popolo. E sempre là<br />

troverete anche Èrebo e me. Unitevi a noi se avete il coraggio di tornare a<br />

vivere! » Detto questo si voltò e, con un fruscio di seta, uscì dalla sala.<br />

Prima di seguirla, Kalona s'inchinò con rispetto davanti al Consiglio, il<br />

pugno sul cuore. Quindi mi guardò e disse: « Ben trovata e ben lasciata e<br />

ben trovata ancora ».<br />

Poi scoppiò un vero pandemonio. Iniziarono a parlare tutti assieme, alcuni<br />

che volevano richiamare Neferet e Kalona, altri indignati che se ne fossero<br />

andati così. Ma nessuno, non un singolo vampiro, disse niente contro di<br />

loro. E si riferivano a lui chiamandolo Èrebo.<br />

« Gli credono », disse Stark.<br />

Annuii.<br />

Mi lanciò un'occhiata tagliente. « E tu gli credi? »<br />

Non avevo idea di come spiegare al mio Guerriero che il punto non era che<br />

credessi a Kalona, quanto piuttosto che credevo a ciò che poteva tornare a<br />

essere.<br />

La voce di Duantia echeggiò nella sala zittendo tutti. «Basta! Questa<br />

riunione viene immediatamente sciolta. Non ci trasformeremo in una caotica<br />

marmaglia! » Al-<br />

l'improvviso si materializzarono dei Guerrieri, e tutti i vampiri<br />

cominciarono ad andarsene.<br />

« Zoey Redbird, con te parleremo domani. Porta qui il tuo cerchio<br />

all'imbrunire. Sappiamo che la profetessa ridiventata umana oggi ha subito<br />

il trauma della rottura dell'Imprinting. Se si sarà sufficientemente<br />

ripresa, vorremmo che si unisse anche lei al vostro gruppo. » « Sì, signora<br />

», replicai.<br />

Stark e io uscimmo in fretta e Damien ci fece segno di andare con lui in un<br />

giardinetto laterale, dove ci aspettavano gli altri ragazzi.<br />

«Cos'è successo lì dentro?» esordì subito Damien. «Sembrava che tu credessi<br />

Pagina 131


06 - <strong>tempted</strong><br />

a quella storia di Kalona che è caduto dal regno di Nyx. »<br />

« Dovevo dire la verità. » Presi un respirone e raccontai la mia visione ai<br />

miei amici.<br />

«Cosa?» esplose Stark. «Kalona il Guerriero della Dea? Ma è una roba da<br />

matti! Io ho passato del tempo con lui. Tempo in cui si comportava per<br />

quello che è. Io l'ho visto bene, e non è affatto il Guerriero della nostra<br />

Dea. » « No, non lo è più. » Cercai di mantenere un tono calmo, ma avrei<br />

voluto gridare. Stark non aveva visto il mio sogno; come si permetteva di<br />

dire che non era vero? « Ha deciso di lasciare Nyx. E sì, è stato un<br />

errore. E sì, ha fatto cose orribili. Ho detto anche tutto questo. » « Però<br />

gli credi », ribatté Stark, tesissimo. « No! Io non credo che sia Èrebo.<br />

Non l'ho mai detto. » « No, Zo, ma quello che hai detto suonava come se<br />

fossi pronta a stare dalla sua parte... se avesse mollato Nefe-ret »,<br />

intervenne Heath.<br />

Ne avevo avuto abbastanza. Come al solito quei ragazzi mi facevano venire<br />

il mal di testa. « Non è che voi due potreste piantarla di guardare le cose<br />

solo dal vostro<br />

punto di vista? Potreste per un momento dimenticarvi di essere gelosi e<br />

possessivi e cercare di essere obiettivi nei suoi confronti? »<br />

« Io non sono né geloso né possessivo, eppure penso che ti sbagli se credi<br />

che Kalona sia buono », intervenne Damien.<br />

« Ti ha proprio in pugno, Zy », disse Shaunee.<br />

« La sua magia ti ha fregata », convenne Erin.<br />

« No, non è così! Non sono passata dalla sua parte! Sto solo cercando la<br />

verità. E se la verità fosse che una volta stava dalla parte giusta? Magari<br />

potrebbe tornare quello di prima », spiegai.<br />

Stark scosse la testa.<br />

« Con te è successo, quindi come diavolo fai a essere tanto sicuro che con<br />

lui non possa succedere? » lo aggredii.<br />

« Sta usando il tuo legame con A-ya per incasinarti la testa. Zoey, cerca<br />

di pensare con chiarezza. » Il suo sguardo m'implorava di ascoltarlo.<br />

« È quello che sto cercando di fare: pensare con chiarezza e trovare la<br />

verità, senza che le opinioni degli altri, incluse quelle di A-ya,<br />

m'intralcino. Proprio come ho fatto per te. »<br />

« Ma non è la stessa cosa! Io non ero cattivo da secoli. Non ho<br />

schiavizzato un intero popolo violentando le donne », saltò su Stark.<br />

« Avresti violentato Becca, se Dario e io non ti avessimo fermato! » Le<br />

parole mi erano uscite di bocca prima che il buonsenso potesse fermarle.<br />

Stark fece un passo indietro, come se lo avessi preso a schiaffi. « C'è<br />

riuscito. Ti è entrato in testa e, con lui lì dentro, non c'è più spazio<br />

per il tuo Guerriero. » Si voltò e si allontanò nell'ombra.<br />

Non mi accorsi che stavo piangendo finché non sentii le lacrime rigarmi le<br />

guance. Mi asciugai il viso con mano tremante, poi guardai il resto dei<br />

miei amici. « All'inizio, quando Stevie Rae è tornata, era così orribile<br />

che quasi non la riconoscevo. Era pericolosa, cattiva e crudele. Davvero<br />

crudele. Ma non le ho voltato le spalle. Credevo nella sua umanità e non<br />

l'ho abbandonata al suo destino », dissi.<br />

« Ma, Zoey, Stevie Rae era buona prima di non-morire. Lo sappiamo tutti. E<br />

se la verità fosse che Kalona non ha mai avuto nessuna dose di bontà e di<br />

umanità da perdere e recuperare? Se la sua scelta fosse sempre stata per il<br />

male?» chiese pacato Damien. «Per farti dire quello che hai detto, la<br />

visione che ti ha mostrato doveva sembrare vera, ma devi almeno prendere in<br />

considerazione l'idea che non fosse altro che un trucco. Potrebbe averti<br />

fatto vedere la 'verità', ma solo una versione parziale, riveduta e<br />

corretta. »<br />

« L'ho pensato anch'io », replicai.<br />

« Hai anche seriamente considerato il fatto che il legame spirituale che<br />

hai con A-ya potrebbe offuscare il tuo giudizio? » chiese Erin.<br />

Annuii, piangendo ancora più forte.<br />

Heath mi prese la mano. « Zo, il suo figlio prediletto ha ucciso Anastasia<br />

e gli altri hanno quasi ammazzato i ragazzi che gli si sono opposti. »<br />

« Lo so », singhiozzai. Ma se li avesse lasciati fare perché lo voleva<br />

Neferet? Non pronunciai quelle parole ad alta voce, ma Heath sembrò<br />

leggermi nel pensiero.<br />

« Kalona sta cercando di manipolarti perché sei quella che ha avuto la<br />

forza di riunire tutti per scacciarlo da Tul-sa », riprese Heath.<br />

« E la visione di Afrodite dimostra che sei anche l'uni-<br />

ca in grado di sconfiggerlo per sempre », aggiunse Da-mien.<br />

« Una parte di te è stata creata per distruggerlo... » intervenne Shaunee.<br />

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06 - <strong>tempted</strong><br />

«... quella stessa parte che è stata creata per amarlo », concluse Erin.<br />

« Non devi dimenticartelo, Zo », disse Heath. A quel punto Damien ebbe<br />

un'idea. « Sai, Zy, penso che tu debba parlare con Afrodite. Vado a<br />

chiamare lei e Dario. Dobbiamo discutere della cosa. Devi descriverci<br />

esattamente cosa ti ha fatto vedere Kalona in quella visione. » Annuii, ma<br />

sapevo di non poterlo fare. Mi sentivo troppo male per riuscire a parlare<br />

con Afrodite e Dario. « Okay, però mi serve un minuto. » Mi asciugai il<br />

viso con la manica e Jack, che era stato a guardare con aria preoccupata,<br />

aprì il borsello e mi tese un pacchettino di Kleenex. « Grazie », dissi<br />

tirando su col naso.<br />

« Tienili pure. E probabile che poi piangerai ancora », sentenziò<br />

assestandomi affettuose pacchette sulla spalla.<br />

«Perché non cominciate ad andare nella stanza di Afrodite? Io mi rimetto in<br />

sesto e arrivo. »<br />

« Non impiegarci troppo, okay? » fece Damien. Annuii di nuovo e i miei<br />

amici si allontanarono lentamente. Guardai Heath. « Ho bisogno di rimanere<br />

sola. » « Sì, lo immaginavo, ma volevo dirti una cosa. » Mi prese per le<br />

spalle e mi costrinse a incrociare il suo sguardo. « Devi lottare contro<br />

questa cosa che provi per Kalona, e non lo dico perché sono geloso o roba<br />

simile. Io ti amo fin da quand'eravamo bambini. Non ti lascerò mai. Non mi<br />

allontanerò da te, qualunque cosa tu dica o faccia, ma Kalona non è come<br />

Stevie Rae o Stark. Lui è immortale e, Zo, manda delle vibrazioni pazzesche<br />

che dicono 'voglio governare il mondo'. Tu sei l'unica<br />

che lo può fermare, quindi deve averti dalla sua parte. Entra nei tuoi<br />

sogni. Entra nella tua mente, e c'è una parte di lui che è perfino legata<br />

alla tua anima. Io lo capisco come funziona, perché anch'io sono legato<br />

alla tua anima. » Rimanere da-sola con Heath mi stava calmando. Lui era<br />

così familiare. Era la mia roccia, sempre lì, sempre pronto a sostenere<br />

quello che era meglio per me.<br />

« Mi dispiace di averti dato del geloso e possessivo. » Tirai di nuovo su<br />

col naso e me lo soffiai.<br />

Lui sorrise. « Be', lo sono. Un po', almeno. Ma ho sempre saputo che quello<br />

che c'è tra noi è speciale. » Puntò il mento nella direzione in cui era<br />

andato Stark. «Il tuo Guerriero non è sicuro quanto me. »<br />

« Già, be', non ha la stessa esperienza di Zoey che hai tu.»<br />

Il suo sorriso si fece ancora più grande. « Quella non ce l'ha nessuno,<br />

piccola! »<br />

Sospirai e feci un passo verso di lui, abbracciandolo forte. « Heath, tu<br />

per me significhi casa. »<br />

« E sarà sempre così, Zo. » Mi diede un bacio. « Okay, adesso ti lascio<br />

sola, perché devi ancora frignare per un po'. E, mentre finisci, che ne<br />

pensi se recupero Stark, gli dico che è un imbecille geloso e magari lo<br />

prendo pure a pugni? »<br />

« Lo prendi a pugni? »<br />

Heath si strinse nelle spalle. « Un buon pugno fa sempre sentire meglio i<br />

ragazzi. »<br />

«Mmm, non se lo ricevono invece di darlo», replicai. « Giusto. Allora andrò<br />

a cercare qualcuno che lui può prendere a pugni, perché ovviamente non vuoi<br />

che il mio bel faccino si rovini. »<br />

« Se lo trovi, lo porti nella stanza di Afrodite? »<br />

« È quello che avevo in mente di fare. » Mi arruffò i capelli. « Ti amo,<br />

Zo. »<br />

« Anch'io ti amo, ma detesto proprio quando m'incasini i capelli. »<br />

Lui mi fece l'occhiolino e andò a cercare Stark. Mi sentivo davvero un po'<br />

meglio. Mi sedetti su una panchina, soffiai di nuovo il naso, mi asciugai<br />

gli occhi e guardai lontano, verso piazza San Marco, che sembrava un luogo<br />

incantato in quella sera ventosa. Alle mie spalle c'era il San Clemente<br />

Palace e, sulla mia destra, l'antica chiesa trasformata nella sede del<br />

Consiglio Supremo dei Vampiri. Avevo intorno tutta quella bellezza, tutto<br />

quel potere e quella maestosità, ed ero troppo concentrata su me stessa per<br />

vederli realmente.<br />

Forse ero troppo concentrata su me stessa anche per vedere realmente<br />

Kalona.<br />

Sapevo cos'avrebbe detto Afrodite, che stavo facendo diventare realtà la<br />

visione negativa. E magari aveva ragione.<br />

Sollevai la testa e fissai il cielo, cercando di vedere la luna dietro il<br />

velo di nuvole. E poi pregai. « Nyx, ho bisogno di te. Credo di essermi<br />

persa. Ti prego, aiutami. Ti prego, aiutami a schiarirmi le idee. Non<br />

voglio incasinare tutto... di nuovo... »<br />

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06 - <strong>tempted</strong><br />

heath<br />

Heath si chiedeva se Zoey sapesse che gli stava spezzando il cuore. Non che<br />

volesse stare lontano da lei, anzi, avrebbe voluto non doverla più dividere<br />

con nessuno. Il problema era che voleva pure ciò che era meglio per lei,<br />

come sempre. Fin dalle elementari. Ricordava il giorno in cui si era<br />

innamorato di Zoey. Sua mamma aveva sclerato e l'aveva portata da un'amica<br />

che lavorava in uno di quei saloni di bellezza. Poi avevano deciso - la<br />

mamma di Zoey e la sua amica - che lei sarebbe stata benissimo coi capelli<br />

corti. E così il giorno dopo Zoey era arrivata a scuola con degli strani<br />

capelli cortissimi, gonfi e che puntavano in tutte le direzioni.<br />

Gli altri bambini le avevano riso dietro. Gli occhi marroni di lei<br />

sembravano enormi e spaventati, e Heath aveva pensato di non aver mai visto<br />

niente di più bello in tutta la sua vita. Le aveva detto che gli piacevano<br />

i suoi capelli, proprio là, davanti a tutta la mensa. Zoey sembrava sul<br />

punto di mettersi a piangere, perciò le aveva portato il vassoio e si era<br />

seduto con lei, anche se non era figo sedersi con una femmina. Quel giorno<br />

lei aveva fatto qualcosa al suo cuore, e da allora era sempre stato così.<br />

Perciò eccolo lì, a cercare un tizio con cui Zoey era profondamente legata,<br />

perché era la cosa migliore per lei. Heath si passò la mano tra i capelli.<br />

Prima o poi tutta<br />

quella menata sarebbe finita. Prima o poi Zo sarebbe tornata a Tulsa e,<br />

anche se la Casa della Notte le avrebbe preso molto tempo, avrebbe comunque<br />

trovato il modo di stare con lui. Sarebbero andati di nuovo al cinema.<br />

Sarebbe andata a vederlo giocare a football all'università. Sarebbe tornato<br />

tutto normale, o almeno il più normale possibile.<br />

Doveva solo aspettare fino ad allora. Una volta sistemata quella faccenda<br />

di merda con Kalona - e Zoey l'avrebbe sistemata, di questo Heath era certo<br />

- le cose sarebbero andate meglio. Avrebbe riavuto la sua Zo. O almeno<br />

quanto lei gli poteva dare. E gli sarebbe bastato.<br />

Heath si allontanò dal San Clemente Palace, seguendo vagamente la direzione<br />

presa da Stark, e si ritrovò in un giardino pieno di siepi alte quasi<br />

quanto lui. Mentre s'inoltrava nel parchetto, Heath vide che le siepi<br />

formavano un complicato disegno circolare: doveva essere uno di quei vecchi<br />

labirinti, un dedalo che gli fece tornare in mente il mito del Minotauro<br />

sull'isola di un ricco di cui proprio non riusciva a ricordare il nome.*<br />

Cavolo, non si era reso conto di quanto fosse buio finché non si era<br />

allontanato dalle luci del San Clemente Palace. Lì fuori c'era anche un<br />

gran silenzio, al punto che Heath riusciva a sentire le onde che si<br />

frangevano dall'altra parte del muro. Si chiese se non avrebbe fatto bene a<br />

chiamare Stark, ma poi decise che non era il caso, dato che pure a lui,<br />

come a Zoey, non dispiaceva stare un po' da solo.<br />

Tutta quella storia dei vampiri non era facile da digerire, ed era normale<br />

che gli servisse tempo per elaborare<br />

* Minosse, re di Creta. (N.d.T.)<br />

la questione. Non che avesse problemi a trattare con Stark e gli altri<br />

vampiri. A dirla tutta, in realtà pensava che Stark fosse un ragazzo a<br />

posto. Era solo Kalona che stava mandando tutto a puttane.<br />

Poi, come se fossero stati i pensieri di Heath ad attirarla, la voce di<br />

Kalona ruppe il silenzio nella notte. Il ragazzo rallentò, stando bene<br />

attento a non fare rumore.<br />

« Sta andando esattamente come previsto », diceva Kalona.<br />

« Odio questo sotterfugio! Non sopporto che tu finga di essere qualcosa che<br />

non sei. »<br />

Heath riconobbe la voce di Neferet e, tenendosi nella zona più buia, avanzò<br />

lungo la siepe senza fare il minimo rumore. Le voci venivano dall'interno<br />

del labirinto. Lui continuò a camminare finché non trovò un'entrata, da cui<br />

scorse Kalona e Neferet. Erano in piedi accanto a una fontana. Heath tirò<br />

un sospiro di sollievo: il rumore dell'acqua doveva aver coperto i suoi<br />

passi.<br />

« Tu la chiami 'finzione', mentre per me è solo un altro punto di vista »,<br />

replicò Kalona.<br />

« Ed è per questo che le puoi mentire anche se sembra che tu stia dicendo<br />

la verità? »<br />

Kalona si strinse nelle spalle. «Zoey vuole la verità, perciò io le do la<br />

verità. »<br />

« In modo selettivo », ribatté Neferet. «Ovvio. Ma tutti i mortali,<br />

vampiri, umani o novizi, non selezionano forse la loro verità? »<br />

« I mortali. Lo dici come se tu fossi così diverso da noi. » « Io sono<br />

immortale, il che mi rende diverso. Perfino da te, anche se i tuoi poteri<br />

di Tsi Sgili ti stanno trasformando in qualcosa che rasenta l'immortalità.<br />

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06 - <strong>tempted</strong><br />

»<br />

«Già, ma Zoey non rasenta affatto l'immortalità. Sono ancora dell'idea che<br />

dovremmo ucciderla. »<br />

Kalona rise. « Sei proprio assetata di sangue! Cosa vorresti fare,<br />

decapitarla e impalarla come hai fatto con quegli altri due che ti erano<br />

d'ostacolo? »<br />

« Non essere ridicolo. Non la ucciderei certo nello stesso modo. Sarebbe<br />

troppo ovvio. Semplicemente potrebbe avere un banale incidente mentre<br />

visita Venezia nei prossimi giorni. »<br />

Il cuore di Heath batteva con tanta forza che era sicuro potessero sentirlo<br />

anche quei due. Allora era stata Nefe-ret a uccidere i due professori di<br />

Zoey! E Kalona lo sapeva e lo trovava divertente. Quando Zoey lo avesse<br />

scoperto, non avrebbe più potuto credere che in lui ci fosse qualcosa di<br />

buono.<br />

« No, non ci sarà bisogno di uccidere Zoey », continuò Kalona. « Presto<br />

verrà a me di sua spontanea volontà; ho piantato dei semi per questo. Devo<br />

solo aspettare che diano frutto, dopo di che i suoi poteri, che sono<br />

davvero vasti anche se è solo una mortale, saranno a mia disposizione. »<br />

« A nostra disposizione », lo corresse Neferet.<br />

Una delle ali nere di Kalona si mosse in avanti ad accarezzare il corpo di<br />

Neferet, attirandola verso di lui. « Ma certo, mia regina », mormorò prima<br />

di baciarla.<br />

Heath non avrebbe voluto continuare a guardare quella scena porno, ma era<br />

bloccato lì. Non poteva muoversi. Probabilmente sarebbe riuscito a<br />

sgattaiolare via quando avessero iniziato a fare sesso sul serio; a quel<br />

punto sarebbe corso a raccontare tutto a Zoey.<br />

Ma Neferet lo stupì staccandosi da Kalona. « No. Non puoi fare l'amore con<br />

Zoey nei suoi sogni, e spogliarla con gli occhi davanti a tutti, e<br />

aspettarti che ti apra il mio corpo. Stasera non sarò tua. »<br />

Perfino Heath era ammaliato dalla bellezza di quella<br />

vampira: i folti capelli color rame un po' scarmigliati, il vestito di seta<br />

che le aderiva al corpo come una seconda pelle, il seno bene in vista.<br />

« So di non essere immortale, e di non essere nemmeno Zoey Redbird, ma<br />

anche i miei poteri sono vasti, e dovresti tenere in mente che ho ucciso<br />

l'ultimo vampiro che ha cercato di avere sia me sia lei. » Neferet ruotò<br />

sui tacchi. A un suo gesto, la siepe si aprì e lei se ne andò.<br />

Heath stava per fare lo stesso, quando Kalona si girò. « Dunque, piccolo<br />

umano, adesso hai una storia da raccontare alla mia Zoey. »<br />

Heath guardò l'immortale negli occhi e seppe due cose, al di là di ogni<br />

dubbio. La prima era che quel mostro stava per ucciderlo. La seconda era<br />

che in qualche modo, prima di morire, doveva riuscire a far vedere a Zoey<br />

la verità. Heath non arretrò davanti al mostro, ma cercò invece di<br />

sfruttare tutta la forza di volontà che aveva imparato a dominare su un<br />

diverso campo di battaglia - il campo da football - e la incanalò nel<br />

legame di sangue dell'Imprinting, tentando di trovare l'elemento con cui<br />

Zoey aveva una maggiore affinità: lo spirito. Spirito, vieni a me!<br />

gridarono il cuore e l'anima di Heath. Aiutami a portare a Zo il mio<br />

messaggio! Dille che deve venirmi a cercare! E intanto la sua voce replicò<br />

pacata a Kalona: « Lei non è la tua Zoey ».<br />

« Oh, sì che lo è », ribatté Kalona. Zo! Vieni da me! gridò l'anima di<br />

Heath. « Naah, tu non la conosci la mia ragazza. »<br />

«L'anima della tua ragazza appartiene a me, e non permetterò a Neferet, a<br />

te né a nessun altro di cambiare le cose. » Kalona iniziò a muoversi verso<br />

Heath. Zo! Siamo tu e io, piccola! Vieni da me! «Com'è quell'espressione<br />

che usano i vampiri?» ri-<br />

prese Kalona. « Credo sia 'la curiosità uccise il gatto'. Mi sembra<br />

particolarmente appropriata alla situazione. »<br />

stark<br />

« Sono un idiota », brontolò Stark entrando nel palazzo.<br />

« Serve aiuto, signore? » domandò un Guerriero all'ingresso.<br />

«Sì, mi puoi dire dov'è la stanza di Afrodite, la profetessa umana che è<br />

arrivata oggi con noi? Oh, tra parentesi, io sono Stark, Guerriero della<br />

Somma Sacerdotessa Zoey Redbird. »<br />

« Sappiamo chi sei », replicò il vampiro in tono meno formale, gli occhi<br />

che si spostavano sui tatuaggi rossi di Stark. « È tutto molto<br />

affascinante. »<br />

«Sì, be', 'affascinante' non è proprio l'aggettivo che userei. »<br />

Il Guerriero sorrise. « Non sei legato a lei da molto, vero?»<br />

« No. Appena qualche giorno. »<br />

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06 - <strong>tempted</strong><br />

« Poi va meglio. E peggio. »<br />

« Grazie. Forse. » Stark sospirò. Anche se Zoey lo faceva diventare matto,<br />

sapeva di non poterla abbandonare. Era il suo Guerriero. Il suo posto, per<br />

quanto difficile potesse essere, era al suo fianco.<br />

L'altro rise. « La suite che cerchi è nell'ala nord. Gira qui a sinistra e<br />

prendi la prima scala sulla destra. Primo piano, tutte le camere sono state<br />

riservate al vostro gruppo. »<br />

« Grazie ancora. » Stark seguì le indicazioni del Guerriero. Aveva una<br />

strana sensazione di prurito alla nuca<br />

che detestava. Significava che qualcosa non andava, e quindi era un momento<br />

idiota per incazzarsi con Zoey.<br />

Solo che era così difficile. Lei provava attrazione per Kalona! Ma perché<br />

diavolo non riusciva a vedere che quello era cattivo e basta? In lui non<br />

restava niente da salvare, e probabilmente non c'era mai stato niente che<br />

valesse la pena di salvare.<br />

Stark doveva riuscire a convincerla. E per farlo doveva smettere di<br />

lasciare che i suoi sentimenti per lei gli incasinassero la testa. Zoey era<br />

una ragazza intelligente. Le doveva parlare. Con calma. Lo avrebbe<br />

ascoltato. Fin dalla prima volta in cui si erano incontrati, prima che tra<br />

loro ci fosse qualcosa, lei lo aveva ascoltato. Sapeva di poter fare in<br />

modo che lo ascoltasse ancora.<br />

Stark salì la scala tre gradini alla volta. La prima porta a sinistra era<br />

socchiusa, e nella stanza elegante vide un paio di quei divanetti troppo<br />

piccoli e delle poltroncine scomode, tutti rivestiti di oro e crema. Cosa<br />

pensavano, che non si sarebbero sporcati? Bah! Udì un mormorio di voci e<br />

stava per entrare, quando le emozioni di Zoey lo colpirono come un'ondata<br />

di marea.<br />

Paura! Rabbia! Confusione!<br />

Le sensazioni di Zoey erano troppo incasinate perché lui riuscisse a capire<br />

meglio ciò che le stava succedendo.<br />

« Stark? Cosa c'è? » Davanti a lui si era materializzato Dario.<br />

« Zoey... è nei guai! » E poi barcollò. Sarebbe caduto se Dario non lo<br />

avesse afferrato.<br />

« Controllati! Lei dov'è? » Dario lo aveva preso per le spalle e lo<br />

scuoteva.<br />

Stark alzò lo sguardo e vide le facce preoccupate degli amici di Zoey che<br />

lo fissavano. Scosse la testa, cercando<br />

di pensare nonostante il terrore che gli attanagliava la mente. «Non<br />

riesco... io sono...»<br />

« Devi! Non cercare di pensare. Lascia che sia l'istinto a parlare. Un<br />

Guerriero è sempre in grado di trovare la sua signora. Sempre. »<br />

Anche se stava tremando, Stark annuì, si voltò, e poi disse un'unica<br />

parola: « Zoey! » Quel nome sembrò aleggiare nell'aria; lui si concentrò su<br />

di esso invece che sul caos che aveva in testa. Pensò soltanto: Zoey<br />

Redbird, mia signora.<br />

E, come se le sue parole fossero diventate una fune, iniziarono a tirarlo<br />

in una direzione ben precisa.<br />

E Stark mise a correre.<br />

Si accorse a malapena che Dario e gli altri lo stavano seguendo, come vide<br />

solo di sfuggita l'espressione stupita del Guerriero all'ingresso con cui<br />

aveva appena parlato. Ignorò tutti. Pensava solo a Zoey e lasciò che la<br />

forza del suo Giuramento lo portasse da lei.<br />

Gli sembrava di volare. Non ricordava di aver percorso un vialetto di<br />

fianco al labirinto, ma in seguito gli sarebbe tornato in mente lo<br />

scricchiolio dei sassi sotto i piedi mentre distaccava perfino Dario, nella<br />

velocità frenetica data dal legame di Guerriero.<br />

E nonostante tutto sarebbe arrivato troppo tardi.<br />

Anche fosse vissuto cinquecento anni, Stark non avrebbe mai dimenticato<br />

quello che vide sbucando all'ingresso del labirinto. Quell'immagine gli<br />

sarebbe bruciata nell'anima per sempre.<br />

Kalona e Heath erano davanti a lui, accanto al muro di cinta che proteggeva<br />

l'isola da sguardi umani.<br />

Zoey era a pochi metri di distanza, e stava correndo. Stark la vide<br />

sollevare le mani e ordinare: « Spirito, vieni a me! »<br />

Nello stesso istante, anche Kalona sollevò le mani, afferrando il viso di<br />

Heath, come se avesse voluto fargli una carezza. Poi, con un unico<br />

movimento inarrestabile, l'immortale ruotò la testa del ragazzo,<br />

spezzandogli il collo di netto e uccidendolo sul colpo.<br />

Con una voce strappata a forza dal cuore, e talmente piena di dolore che<br />

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06 - <strong>tempted</strong><br />

Stark quasi non la riconobbe, Zoey gridò: « No! » e scagliò contro Kalona<br />

una sfera di puro spirito.<br />

Kalona lasciò cadere il corpo di Heath e si girò a guardare Zoey con<br />

espressione sconvolta. La forza dell'elemento lo colpì, lanciandolo in aria<br />

e gettandolo oltre il muro, nel mare, dove, con un grido disperato, Kalona<br />

spiegò le immense ali che lo sollevarono dall'acqua portandolo via, nel<br />

cielo di quella notte gelida.<br />

Ma a Stark non importava un cazzo di Kalona, e nemmeno di Heath. Il suo<br />

unico pensiero era Zoey. La rag-giuse di corsa e la trovò accasciata a<br />

terra, poco distante dal corpo del suo consorte. Era faccia in giù, ma<br />

Stark lo sapeva ancora prima di voltarla: gli occhi di Zoey erano sbarrati<br />

e fissi, del tutto vuoti.<br />

E, a parte il contorno color zaffiro di un normale Marchio da novizio,<br />

tutti i suoi tatuaggi erano scomparsi.<br />

Dario li raggiunse per primo e si chinò accanto a Zoey per sentirle il<br />

polso. « È viva! » Poi la guardò meglio e rimase senza fiato. « Oh, Dea! I<br />

suoi tatuaggi. » Le sfiorò delicatamente il viso. « Non capisco... » Scosse<br />

la testa, confuso, e si girò a guardare Heath. « Il ragazzo è... »<br />

« Morto. » Stark era stupito di quanto sembrasse normale la sua voce,<br />

quando tutto dentro di lui stava urlando.<br />

Afrodite e Damien arrivarono di corsa.<br />

« Oh, Dea! I tatuaggi! » Afrodite s'inginocchiò vicino alla testa di Zoey.<br />

« Zoey! » gridò Damien.<br />

Arrivarono anche Jack e le gemelle. Stavano piangendo. Ma tutto quello che<br />

Stark poteva fare era stringere più forte Zoey tra le braccia e tenerla<br />

stretta. Doveva proteggerla. Avrebbe dovuto proteggerla.<br />

Fu la voce di Afrodite che infine riuscì a superare il muro del suo dolore:<br />

«Stark! Dobbiamo riportare Zoey al San Clemente Palace. Qualcuno lì la<br />

potrà aiutare. È ancora viva! »<br />

« Per il momento il suo corpo respira, ma questo è tutto. »<br />

« Cosa stai dicendo? Lei è ancora viva », ripetè cocciuta Afrodite.<br />

« Zoey ha visto Kalona che stava per uccidere Heath. Ha evocato lo spirito<br />

per cercare di fermarlo, ma è arrivata troppo tardi per poterlo salvare. »<br />

Proprio come io sono arrivato troppo tardi per salvare lei, urlava la mente<br />

di Stark. Eppure, sentì che la sua voce - che sembrava quella di uno<br />

sconosciuto - continuava a spiegare: «Quando ha scagliato lo spirito contro<br />

Kalona, Zoey sapeva che era troppo tardi, e la sua anima è andata in pezzi.<br />

Lo so perché sono legato alla sua anima, e l'ho sentita andare in pezzi.<br />

Zoey non è più qui. Questo è solo il suo guscio vuoto ».<br />

E a quel punto, James Stark, il Guerriero di Zoey Red-bird, chinò la testa<br />

e cominciò a piangere.<br />

ZOEY<br />

Sospirai. Un lungo sospiro soddisfatto. Che pace... Sul serio, non riuscivo<br />

a ricordare di essermi mai sentita così rilassata. Dea, che giornata<br />

magnifica. Il sole era incredibile, tutto d'oro e luminoso, e il cielo era<br />

di un azzurro da glassa di torta di compleanno che avrebbe dovuto farmi<br />

male agli occhi. Invece no.<br />

E questo era piuttosto strano. La luce del sole, quella forte, avrebbe<br />

dovuto farmi male agli occhi.<br />

Mmm.<br />

Oh, be'.<br />

Il prato era stupendo. Mi ricordava qualcosa. Cercai di capire cosa, ma<br />

decisi che non mi andava di rifletterci così tanto. Quella giornata era<br />

troppo bella per pensare. Volevo soltanto respirare la dolce aria estiva e<br />

buttare fuori tutto lo stupido stress che si era arrotolato dentro di me<br />

come una molla.<br />

L'erba mi accarezzava le gambe, delicata come una piuma.<br />

Piuma-<br />

Cosa c'entravano le piume?<br />

« Ah, no, vietato pensare. » Sorrisi quando le mie parole diventarono<br />

visibili, creando nell'aria luccicanti disegni viola.<br />

Davanti a me c'era una fila di alberi pieni di fiori bianchi che mi<br />

facevano venire in mente dei fiocchi di neve. Il<br />

vento soffiava piano tra i rami, creando una musica che mi fece ballare,<br />

inspirando a fondo il dolce profumo dei boccioli.<br />

Per un secondo mi domandai dove fossi, ma non sembrava poi così importante.<br />

O almeno, non importante quanto la pace e la musica e la danza.<br />

Poi mi chiesi come fossi arrivata lì, e questo mi fermò. Okay, in realtà<br />

non mi fermò del tutto, però mi fece rallentare.<br />

E allora lo udii. Era un suono, uno zing, plop! che mi sembrava familiare<br />

Pagina 137


06 - <strong>tempted</strong><br />

in modo rassicurante, quindi lo seguii tra gli alberi. C'era sempre il<br />

cielo blu che spuntava tra i rami, ma stavolta mi fece venire in mente il<br />

topazio o l'acquamarina. Acqua.<br />

Con un gridolino di gioia corsi fuori del boschetto e mi ritrovai sulla<br />

riva di un lago di una limpidezza incredibile.<br />

Zing, plop!<br />

Il suono proveniva da dietro una piccola insenatura, perciò camminai sulla<br />

riva canticchiando sottovoce la mia canzone preferita del film Hairspray -<br />

Grasso è bello.<br />

C'era un pontile, perfetto per pescare. E, strano a dirsi, c'era un ragazzo<br />

seduto in fondo, che con uno zing gettava la lenza, che poi con un plop<br />

colpiva l'acqua.<br />

Era bizzarro. Non sapevo chi fosse quel ragazzo, ma all'improvviso nella<br />

mia stupenda giornata di sole s'intromise un panico terribile. No! Non<br />

volevo vederlo! Stavo per correre via, ma misi il piede su un ramoscello e<br />

lo schiocco lo fece voltare.<br />

Appena mi vide, il sorriso sul suo bel volto sparì. « Zoey! »<br />

La voce di Heath mi fece tornare alla realtà. La memoria mi tornò di botto.<br />

La tristezza mi colpì facendomi cedere<br />

le ginocchia, ma lui già correva verso di me, talmente veloce da<br />

riuscire a prendermi prima che cadessi.<br />

« Ma tu non puoi stare qui! Tu sei morto! » singhiozzai nascondendo il viso<br />

contro il suo petto.<br />

« Zo, piccola, questo è l'Aldilà. Non sono io che non posso stare qui, ma<br />

tu. »<br />

I ricordi mi si rovesciarono addosso, e io affogai nella disperazione e<br />

nelle tenebre e nella realtà, mentre il mio mondo andava in pezzi, e tutto<br />

si fece buio.<br />

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