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8-un amore selvaggio - only fantasy

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dimensione dell'esistenza venne bloccato. Tagliato fuori. Respinto.<br />

Fu come andare a sbattere contro <strong>un</strong> muro; rimbalzando indietro nella squallida camera da letto<br />

della fattoria, il suo fisico incassò il colpo con <strong>un</strong>'ondata di nausea.<br />

Ma cosa cazzo stava succedendo...<br />

Sentendo suonare il cellulare, Lash si affrettò a tirarlo fuori dalla tasca della giacca del suo completo<br />

e alla vista del numero si accigliò.<br />

«Pronto?»<br />

La risatina che gli rispose era quella di <strong>un</strong> ragazzino. «Ehilà, stronzo. Sono il tuo nuovo capo.<br />

Indovina <strong>un</strong> po' chi è stato appena promosso? A proposito, il tuo paparino dice di non seccarlo più.<br />

Pessima mossa chiedere delle signorine... dovresti conoscere meglio tuo padre. Ah, e adesso ho il<br />

compito di ucciderti. A presto!»<br />

La nuova recluta scoppiò a ridere e quel suono sfondò la linea telefonica, trapanando il cranio di<br />

Lash quando la chiamata venne interrotta.<br />

Dal suo interlocutore.<br />

Non era incinta. Almeno per quel che poteva dire la dottoressa Jane.<br />

Ma, grazie a quella simpatica sosta a panicolandia, Xhex non ricordava nulla del viaggio fino al<br />

quartier generale della confraternita. L'idea che ci fosse anche solo <strong>un</strong>a possibilità di essere...<br />

Dopo tutto non portava i cilici... e il loro scopo era di sopprimere le sue tendenze symphath,<br />

ovulazione compresa.<br />

Che cosa avrebbe fatto?<br />

Okay, inutile pensarci, quindi meglio darci <strong>un</strong> taglio. Dio solo sapeva se non aveva già abbastanza di<br />

cui preoccuparsi nella categoria delle "cose reali".<br />

Inspirò a fondo, inalando l'odore di John, e si concentrò sul battito del suo cuore, forte e regolare,<br />

sotto l'orecchio. Non ci mise molto ad assopirsi; il misto di stanchezza, torpore post-prandiale e<br />

bisogno di dire per <strong>un</strong> po' ciao ciao alla vita, la trascinò in <strong>un</strong> sonno profondo e senza sogni, lì sul<br />

retro del SUV.<br />

Fu svegliata dalla sensazione di essere sollevata e aprì gli occhi.<br />

John stava attraversando con lei in braccio <strong>un</strong>a specie di area di parcheggio che, date le pareti e il<br />

soffitto simili a <strong>un</strong>a caverna, doveva essere sottoterra. Vishous, che sembrava sorprendentemente in<br />

vena di radersi utile, aprì <strong>un</strong>a massiccia porta d'acciaio al di là della quale... c'era <strong>un</strong> incubo.<br />

Un l<strong>un</strong>go corridoio anonimo con <strong>un</strong> pavimento di piastrelle pallide, muri di cemento e faretti<br />

fluorescenti incassati nel basso soffitto.<br />

Il passato tornò all'improvviso, il filtro dell'esperienza precedente sostituì ciò che stava accadendo<br />

veramente col ricordo di <strong>un</strong> incubo. Tra le braccia di John, il suo corpo passò dalla debolezza a<br />

<strong>un</strong>'agitazione convulsa; Xhex cominciò a divincolarsi, lottando per liberarsi. Lo scompiglio fu<br />

immediato, gente che correva verso di lei, <strong>un</strong> suono assordante come l'ululato di <strong>un</strong>a sirena...<br />

Sentì vagamente che la mascella le faceva male e si rese conto che stava urlando.<br />

Poi, all'improvviso, vide solo la faccia di John.<br />

In qualche modo era riuscito a voltarla, tra le sue braccia, e adesso erano naso contro naso, occhi<br />

negli occhi, le mani di lui affondate nei suoi fianchi. Ora che la vista di quel corridoio istituzionale<br />

era stata rimpiazzata dal suo sguardo azzurro, il passato perse la sua presa e Xhex rimase come<br />

stregata.<br />

John non disse <strong>un</strong>a parola. Rimase fermo e si lasciò guardare.<br />

Era esattamente ciò di cui lei aveva bisogno. Lo guardò fisso negli occhi, usandoli per spegnere il

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